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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Elda Lanza, La bambina che non sapeva piangere, 2016

concordanze di «gli»

nautoretestoannoconcordanza
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va bene, noi siamo…» Gli disse il nome dell
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volta da tanto tempo gli strinse la mano. ¶ Quando
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viso dal bicchiere e gli sorrise, allungando la mano
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pallido in cui spiccavano gli occhi mobilissimi sotto le
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ne arriva uno e gli chiedi che cosa sa
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ma quando arrivo io, gli uomini scappano. Sono così
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suo cellulare. ¶ «Perché registra?» gli chiese Amanda. ¶ «Per lavorarci
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Mi farà delle domande?» gli chiese Amanda. ¶ «Non saprei
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del divano e chiuso gli occhi. Ogni tanto si
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casa che mia madre gli avrebbe regalato, ma che
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portato alcune sue foto, gli somiglio». Guardò Gilardi. «Gli
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gli somiglio». Guardò Gilardi. «Gli somiglio?» ¶ «Non lo so
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Non tanto». Aveva aperto gli occhi e sollevato la
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fa le sue ragioni, gli chiede della casa che
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io ho affrontato lui. Gli ho detto chi ero
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pentita di essere lì. Gli ho detto di non
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la pistola dov’era?» ¶ Gli sembrò meno sicura. «Non
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di fargli vedere che gli somigliavo». ¶ «Aveva degli occhiali
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ospedale?» ¶ La ragazza alzò gli occhi di scatto. «Io
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Quarantaquattro ¶ Il dottor Vicentini gli aveva fatto pervenire, su
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colpito il cuore. ¶ Questo gli interessava meno. Più interessante
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alcune fotografie che Giacomo gli aveva portato dall’America
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era vestita di nero, gli occhiali le coprono mezza
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più. Si alza, chiude gli occhi e spara. Ora
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dove era rimasto solo. Gli piaceva camminare in quella
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Il chiasso, le voci, gli strilli e i clacson
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che non percepisce completamente. Gli sembra un invito a
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nei cieli…» ¶ Le parole gli tornano sulle labbra come
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portinaia è sempre con gli occhi dietro la tenda
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guardato da dove arrivavano gli strilli… Quella era in
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Sì, con che cosa gli sparava, con le dita
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per un omicidio». ¶ Gilardi gli diede una manata scherzosa
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di una cosa seria?» gli chiese Giacomo sorridendo. ¶ «Serissima
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io, avvocato. Anch’io». Gli nascose il viso sul
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di Natale la telefonata gli arrivò sul suo cellulare
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Immaginò che volesse fargli gli auguri, invece la sentì
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Era riuscita a trasformare gli alberelli sparuti e rinsecchiti
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capace di accogliere tutti gli invitati. ¶ Davanti a ogni
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tra Sergio e Alice. Gli altri come volevano, i
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Ma si vede, Max!» gli disse l’amico. «Una
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Il pericolo è passato». Gli diede un buffetto su
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riuscito a farlo parlare. ¶ Gli aprì la porta una
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Su, non stia lì…» ¶ Gli sembrava dimagrita, eppure erano
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regalo? Ma insomma…» Alzò gli occhi alla porta. «Mia
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caffè. «Mi ha regalato gli scacchi veri, di legno
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tazzina vuota sul carrello. «Gli scacchi sono questi, soltanto
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da sembrare suo fratello, gli strinse la mano con
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deve andare a casa» gli disse Laura. «So che
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guarderà?» chiese Aziz. ¶ Laura gli sorrise. «Certo che lo
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smette di menarcela con gli scacchi». Stava ridendo, ma
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mano. «Tutto bene?» Perché gli era sembrata meno vivace
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sì». ¶ «Non per farmi gli affari tuoi, ma la
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rivide i quadri che gli aveva regalato suo padre
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nero di Matisse che gli aveva regalato Elena. ¶ Forse
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braccine di Alice che gli stringevano il collo: ‘Io
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piglio di Sergio che gli mostrava con orgoglio come
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quei vivaci fiori colorati. ¶ Gli invitati erano seduti secondo
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tu…’ ¶ ‘Serena, vuoi tu…’ ¶ ‘… gli anelli…’ ¶ ‘… ora puoi baciare
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sì. Ogni volta lei gli mostrava i segni che
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Stavano ridendo. Soltanto Paola gli venne vicino con il
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verso la macchina, Ricky gli si mise al fianco
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un regalo che Paola gli aveva attribuito per far
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saperlo». ¶ E poiché con gli anni aveva perduto l
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idea di mentire non gli era neppure passata per
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fortuna… devo andare». ¶ Paola gli sorrise. Era tornata calma
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è già arrivato». ¶ Scalzi gli venne incontro nel corridoio
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nel corridoio, trafelato come gli capitava sempre in quei
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Perché?» ¶ «Perché quando passano gli infermieri chiudono la porta
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Gilla Floris in ospedale, gli sarebbe bastato un telefonino
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davanti alla bocca che gli copriva la faccia… come
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copriva la faccia… come gli infermieri». ¶ «Ho capito. Quindi
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di notte mi tranquillizzerebbe» gli disse Gilardi. ¶ «Non sai
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non mi convince». ¶ Lei gli diede l’indirizzo, in
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neppure discutere di lavoro». Gli sorrise, per fargli capire
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sola». Con la mano gli indicò un tavolino che
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alla rinfusa. «Sto imparando…» ¶ «Gli scacchi. Tu che non
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che la sua cliente gli aveva rivelato e che
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con la scacchiera e gli scacchi rovesciati. Come se
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sulla spalla. ¶ Vide che gli correva incontro, e che
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Vieni». Si girò e gli diede un bacio. «Non
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decente… viva l’Italia!» Gli appoggiò la fronte sulla
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scene del genere, abbassò gli occhi senza imbarazzo. ¶ «È
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alcun profumo: anche questo gli piaceva di Olga, che
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di non essere qui?» Gli fece il verso. «Vedi
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Lui fu più sbrigativo, gli bastò un saluto con
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meglio, ha fatto quanto gli è stato possibile». ¶ «Sì
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parliamo di veglia, apre gli occhi, segue con lo
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è in salita. Chiude gli occhi, li muove… Speriamo
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i macchinari alle spalle, gli schermi con linee rosse
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di frecce e numeri, gli occhi fissi nel vuoto
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è vero che muove gli occhi, non è vero
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prova più difficile! «Vediamo…» Gli suonò alcuni stornelli dei
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dopo!» ¶ In corridoio Olga gli prese la mano. «La
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un gesto che Max gli aveva visto fare centinaia
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Il tono era aggressivo, gli stava rinfacciando di essersene
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il viso. La ragazza gli mise in mano il
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sapeva lui, e questo gli bastava per vendicarsi della
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vedi. Comunque, a parte gli scherzi, chi ti sposa
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andate d’accordo. Ora gli operai hanno finito i
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la sua grossolanità affettuosa, gli era caro come un
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Sarò il tuo testimone» gli promise. «Dimmi quando e
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un braccio e lei gli rispose correndogli incontro. ¶ «Amore
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La ritrovarono e Olga gli diede le chiavi. Quando
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accomodata accanto a lui, gli indicò gli occhiali sul
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a lui, gli indicò gli occhiali sul cruscotto. «Gli
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gli occhiali sul cruscotto. «Gli occhiali sono lì… ma
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ma ho avuto paura». Gli diede un bacio sulla
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al corso, mentre Olga gli stava raccontando del prossimo
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di bugie era allenato, gli servivano spesso per superare
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bomba?» ¶ «Guardi qui». E gli mostrò la foto di
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foulard e soltanto con gli occhiali, senza né foulard
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in questo modo e gli occhiali a maschera» ribatté
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Ora Gilardi stava sorridendo. Gli piaceva quella ragazza, ormai
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solito affiancava Laura, tuttavia gli doveva qualche ottima intuizione
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a Milano. Vuoi che gli telefoni? Poi te lo
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te lo passo e gli dici di che cosa
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avrebbe dovuto occuparsi. Laura gli diede nomi e indirizzi
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spiegandogli la situazione perché gli fossero chiare alcune priorità
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tutta l’assistenza che gli sarà necessaria». ¶ «Naturalmente. Allora
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questo caso. Farò organizzare gli incontri nella nostra agenzia
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idea di uno ricco… Gli avrei detto qualunque cosa
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Aveva il foulard e gli occhiali grandi e scuri
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intorno al collo. Sistemò gli occhiali sul naso e
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quella lì». Si tolse gli occhiali e liberò la
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attimo a osservarlo, socchiudendo gli occhi, compiaciuta per averlo
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e abbassando il tono gli chiese: «Lei lo sa
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basta, lo sa lei?» Gli mise davanti il pugno
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avvocato? Lo sa perché gli è piovuta addosso tutta
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lì la figlia e gli spara…» ¶ «Senza ragione?» Aziz
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fiume di parole che gli sembrava poco interessante: la
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ragiono sopra?» ¶ Altra risatina. Gli sembrava di vederla, con
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davanti alla bocca e gli occhi a fessura. «Però
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Giuseppina Resnati non alzò gli occhi. «No» rispose in
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la battuta buffa e gli regalò una bella risata
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di come l’avvocato gli aveva cambiato la vita
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per quella cosa che gli ruminava in testa non
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investigativo donna?» ¶ Gloria Banfi gli sorrise. «Com’è essere
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non ho trovato tra gli appunti sui quali sto
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le ragioni per cui gli servivano. Senza rendersene pienamente
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si era alzata e gli stava stringendo la mano
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La prima persona che gli venne incontro fu Margaret
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da visita che Aziz gli aveva fatto trovare sul
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La ragazza alzò appena gli occhi verso il suo
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il materiale che Aziz gli aveva portato dalla sua
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Tumore. Se la figlia gli era così affezionata, non
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soli. «Ecco la domanda» gli rispose Gilardi. «Perché doveva
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il naso aquilino e gli occhi nascosti da un
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Hanno un avvocato anche gli assassini colti sul fatto
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famiglia e queste cose gli pesano, non le vive
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Io ero biondina con gli occhi azzurri come papà
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padre?» ¶ La donna alzò gli occhi di colpo. Fu
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i libri… tutto questo gli andava bene a mio
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Gilla, che ci scriveva gli auguri a Natale e
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mano. ¶ In macchina Olga gli domandò se era soddisfatto
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moglie’. ¶ Senza dirselo, Olga gli mise la mano nella
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dice?» ¶ «Dimmelo tu». ¶ Alzò gli occhi alla casa e
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adesso vieni a vedere». ¶ Gli mostrò la sua camera
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ne era sicuro, ma gli sembrò che avesse gli
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gli sembrò che avesse gli occhi lucidi. «No, per
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giornale sulle ginocchia, e gli sembrò pensierosa, persino triste
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disse farfugliando senza alzare gli occhi, come se fosse
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Preparo tutto». Seguì con gli occhi Olga che stava
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Gilardi. ¶ «Ci sei stato?» gli chiese Paola. ¶ «Sono stato
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A che punto sei?» gli chiese il padre. ¶ «A
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mento. «Guardami». Olga aprì gli occhi, era spaventata dal
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a Giancarlo Rinaldi e gli espose la sua proposta
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In campagna, con tutti gli animali? Io sono sempre
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in fase di recupero gli sembrava una buona idea
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E la bambina alzò gli occhi verso Gilardi: «Sì
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in mente che sono gli stessi occhiali sui quali
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voglio saperlo». ¶ E chiuse gli occhi. Ora poteva rivedere
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occhiali neri. Lei che gli impedisce di partire e
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ricompensa. ¶ A quel punto gli sembrava tutto chiaro. Lei
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Un foulard in testa, gli occhialoni neri per non
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gesto estremo. Per disperazione. ¶ Gli occhialoni neri, il foulard
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Non aveva fatto domande. Gli occhialoni neri e il
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con Olga. Che rideva, gli parlava d’amore, gli
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gli parlava d’amore, gli prometteva di venire a
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la toscana?’ ¶ «Hai fretta?» gli chiese Luciano. ¶ «Ragionevolmente. Nel
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anch’io, bontà sua… Gli ho mostrato tutti i
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e ora ha superato gli esami con il massimo
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Malgrado i suoi dubbi, gli mancava il corpo di
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voleva vedere con tutti gli altri. Sperava che avesse
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quando lo conosceva Cataldo gli aveva detto di no
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stampati, come voleva lui. Gli piaceva leggere soltanto sulla
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del Natale scorso, con gli auguri. Credo di poter
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dappertutto…» ¶ «Non erano così gli occhialoni che aveva descritto
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stata io». Rideva, asciugandosi gli occhi con due dita
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Di uno comunque che gli ha dato i primi
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bell’inventore mezzo italiano. Gli finanzia i brevetti; lo
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perdere i suoi soldi, gli mette in piedi la
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chiama, che è intelligente, gli somiglia e come lui
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mano i vestiti e gli indicò l’arco di
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ci vediamo alle otto». Gli girò le spalle e
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volevo a cena con gli stivali». ¶ «Grazie, scusa…» ¶ Le
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ci abbia pensato?» Olga gli accomodò il cuscino sotto
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in ogni momento». ¶ Olga gli si rannicchiò tra le
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i cani a cercarci». Gli schioccò un bacio sul
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rosea, come se non gli crescesse la barba. ¶ «Non
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di fronte al cognato, gli fece un gesto con
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cugina, e noi siamo gli unici parenti che le
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quanto somigliantissima all’altra, gli si avvicinò con un
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verso di lei? Perché gli bastava pensare a lei
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bastava? Bastava a lui? ¶ Gli bastava volerle bene per
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stata la ragazza che gli aveva dato due figli
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Olga, che senza complessi gli aveva dato un bacio
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massaggio. ¶ «Be’, ci vedremo» gli disse una delle due
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E vogliamo che torni» gli disse il barone. «Ci
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furono in macchina, Olga gli diede un bacio sulla
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si ricordò quello che gli aveva detto la Resnati
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chiama Andreoli». ¶ «Grazie». Gilardi gli si avvicinò a passi
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raccontarlo ai giornali?’ Così gli ha detto. Se ne
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schioda un chiodo, perché gli uffici sono chiusi e
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labbra. ¶ «La donna con gli occhialoni era in macchina
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che in quel momento gli era necessaria per chiarirsi
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non le dia retta» gli disse il barista. ¶ «La
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Mentre attraversavano la strada, gli chiese se quelle chiacchiere
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sia la signorina sia gli uomini che erano rimasti
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in anticamera Olga chiuse gli occhi, sopraffatta da un
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Quando uscirono, l’ispettore gli disse di aver raccolto
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trova tutti i giorni…» gli disse Bianca con una
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Sei tu?» ripeté. Ormai gli era arrivato di fronte
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non importa». ¶ «Chi sono?» gli chiese Olga. ¶ «L’amante
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le otto, Olga aprì gli occhi sentendosi in colpa
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hall dalla zona bar, gli sembrò sorprendente perché non
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era morta. ¶ «L’amavi?» gli chiese Olga. ¶ «Sì, sono
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la sua voce appannata. Gli sorrise, prendendogli la mano
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sorpresi di aver letto gli stessi libri, ascoltato la
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miei bambolotti sono stati gli agnellini, le galline, le
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E stava ridendo, mentre gli cadeva tra le braccia
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labbra imperlate di sudore, gli occhi spalancati su quel
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Sì, ne parliamo dopo». ¶ Gli disse l’ora e
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Alzò la testa e gli fece un cenno con
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Era alta, magrissima: aveva gli occhi di sua madre
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colloquio formale». ¶ «Sarei indiziata?» Gli occhi di Amanda diventarono
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rispose Amanda. «Perché?» ¶ «Porta gli occhiali?» ¶ La ragazza alzò
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Santino, a bassa voce gli domandò se avesse sentito
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neri da sole. Ecco…» Gli mostrò nome e telefono
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era inadatto… Uno che gli ha fatto guadagnare un
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mucchio di soldi perché gli ha impedito di sprecare
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dire di no. Non gli piaceva l’idea di
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quel momento ha alzato gli occhi verso di me
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comperato la casa che gli ho intestato perché fosse
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avevano detto che non gli era rimasto niente». ¶ «È
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di diritto quello che gli toccava, e ha lasciato
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a nessuno dei due. Gli ho proposto di andarcene
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stava dicendo che lei gli ha proposto di vivere
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di me, che forse gli piaceva quella ragazza che
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farmi male. Ma allora gli credevo e niente era
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e dopo qualche settimana gli ho annunciato che aspettavamo
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chiedo la causa, John gli ha comunicato che doveva
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che in qualche misura gli somiglia, ma che anche
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sensibile. Ora sta continuando gli studi e il lavoro
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fare due passi, Margaret gli disse che sarebbe partita
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a Washington. Digli se gli fa dare un’occhiata
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vorrei che finissi tra gli oggetti smarriti… Avanti, fammi
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Santuario di Santa Caterina…» Gli stava mostrando su una
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città i punti che gli segnalava e glieli circolettava
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ristorante che Clelia Sori gli aveva suggerito, capì le
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disse il suo nome, gli mostrarono un posto, al
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fratello dell’altro che gli aveva ceduto tutto. Perché
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ma incalcolabile? ¶ La risposta gli venne dall’autista, proprio
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abbronzato. ¶ «L’avvocato Gilardi?» gli domandò, sporgendosi verso di
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che li separavano e gli strinse la mano. «La
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agli ospiti». ¶ Il barone gli sorrise. Aveva una bella
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rughe e dal sole, gli occhi nascosti dietro le
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un segno di riconoscimento gli ricordava la linea del
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grado di rispondere, curo gli interessi della figlia Carolina
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stato aiutato». ¶ E mentre gli serviva il caffè e
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la spremuta d’arancia, gli raccontò con più dettagli
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più dettagli quello che gli aveva detto, in massima
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da solo, c’erano gli esperti. Ma qui mi
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da mia madre. Ma gli avvocati hanno controllato e
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principale dove il barone gli aveva indicato che lo
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Lei di dov’è?» gli chiese, spiegando il tovagliolo
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alte, bionde e con gli occhi azzurri ci siano
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dorati con riflessi ramati, gli occhi da gazzella di
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po’ della storia…» Alzò gli occhi verso un giovanotto
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fece neppure caso. «Tutti gli anni a Natale noi
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Antonello da Messina». Alzò gli occhi verso Gilardi e
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l’aveva scoperta – perché gli uomini, scusa, sono più
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Intanto continuiamo a parlare». Gli guardò i mocassini. «Ti
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sotto in su, con gli occhi che ricordavano quelli
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e camicia bianca che gli aveva servito il caffè
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al mattino. Questo pensiero gli attraversò la mente creandogli
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stamane, avvocato». ¶ Da stamane. Gli sembrò un tempo lontano
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i suoi vestiti e gli prese la mano. «Andiamo
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ospitalità. Prenditela e vai…» Gli mise in mano i
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barone? Certo, a chiacchiere. Gli uomini! Mi diceva di
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guardò, spalancando un poco gli occhi, davvero l’unica
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sì, cara lei. E gli vado a dire, così
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lasci giudicare a lui. Gli dica soltanto che sono
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Gilla. ¶ «Sono quella che gli scalda il letto, oltre
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Quella sera, con cautela, gli ho detto della telefonata
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Non ci voleva credere. Gli sono venute le palpitazioni
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sono venute le palpitazioni, gli tremavano le mani. Credevo
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così non ci pensavo. Gli ho detto di stare
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era già abbastanza tranquillo. Gli tremavano solo un po
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voce ha?» ¶ «Che cosa gli ha risposto?» ¶ «Volevo farlo
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farlo ridere… Da televisione, gli ho detto. Da televisione
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sparare?» ¶ La donna alzò gli occhi verso di lui
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Stava camminando come non gli era mai capitato durante
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mai capitato durante tutti gli anni che aveva trascorso
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le vetrine, la gente. Gli sembrava di essere tornato
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dubbi, ma il custode gli fece di no con
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la mano. ¶ «Grazie, dovere». Gli girò le spalle e
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Vosges… Una piazza che gli ricordò una pagina memorabile
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Henry Miller. Quel ricordo gli provocò uno strano solletico
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con questi capelli ramati, gli zigomi alti, gli occhi
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ramati, gli zigomi alti, gli occhi splendidi, verdi con
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tanto la nominava, con gli occhi lucidi. Ma le
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tutta la scena con gli occhi asciutti. Mi faceva
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il faccino furbo, socchiudendo gli occhi a fessura. «Verrà
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guardando il padre con gli occhi sbarrati. È stata
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sua presenza in tribunale». ¶ Gli sembrò di vederla arrossire
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e mentre la donna gli apriva la porta si
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striscia di rossetto. «Posso?» gli chiese nuovamente, mostrandogli la
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un venticello teso che gli scompigliò i capelli. Il
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i capelli. Il custode gli indicò la strada che
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le labbra a cuore, gli occhi segnati dalla matita
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il travestimento. ¶ «Stiamo chiudendo» gli disse la donna in
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anche centodieci euro». ¶ «Vede? Gli altri vincono, ma quella
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per salutarle e uscì. Gli sembrò che il vento
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cespugliose, capelli neri che gli ricadevano sulla fronte, labbra
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le devo?» ¶ L’uomo gli mise sul banco lo
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attesa che il ragazzo gli facesse il caffè. La
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tessera, ma la donna gli fece cenno di sì
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Tieni la bocca chiusa» gli gridò quello che Gilardi
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parlato tutti, ci sono gli affezionati dei numeri… Lei
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Il resto, la pistola, gli spari, le urla, il
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che non aveva notato gli si accostò con un
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sorriso incerto. In inglese gli chiese se era l
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quando si erano incontrati, gli sorrise. ¶ Non era bella
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uno stile da principe gli dimostra che c’era
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avere ragione. Quando John gli chiese quale fosse il
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invitò da noi e gli fece la proposta. Eravamo
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Sì, grazie». ¶ «Ma lei gli occhi dove li tiene
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permettere, signor avvocato? Posso?» Gli stava mostrando un’altra
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Uno ¶ L’uomo che gli stava di fronte con
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già incontrata per caso. ¶ Gli tese la mano. Erano
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sentito la presentazione che gli aveva fatto Aurora. «Sono
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aveva abbandonata. Forse per gli inquirenti è una prova
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Gilardi si era alzato. Gli sorrise. «A me piacciono
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Allora tu pensi che gli abbia sparato la tua
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una degente come tutti gli altri che si possono
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e che Giancarlo Rinaldi gli aveva fatto pervenire in
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Tu, Laura, dovresti prendermi gli appuntamenti con questi della
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per Roma e Milano. Gli alberghi, i soliti?» ¶ «Sì
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appuntamento alle undici, non gli avesse inviato a riceverlo
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da vetrate il giovanotto gli indicò gli ascensori. ¶ «Ecco
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il giovanotto gli indicò gli ascensori. ¶ «Ecco, avvocato. Quinto
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al ruolo, perché Rinaldi gli aveva detto che si
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per proprio conto». Alzò gli occhi oltre le spalle
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Floris…» ¶ «Lei difende Gilla?» gli chiese la donna. ¶ «Sì
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mia intenzione. Può aiutarmi?» ¶ Gli rispose con una smorfia
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vedrà che in archivio…» Gli aveva già girato le
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tira fuori le trasmissioni, gli spezzoni. È in gamba
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parecchio ricca, e molto gli è rimasto attaccato…» ¶ «Insomma
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Gilardi i dvd e gli fece un cenno con
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cenno con la mano: «Gli ascensori sono là, l
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Stavano salutandosi, quando Tania gli puntò l’indice contro
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detto. Venga, sediamoci qui». Gli accennò con la mano
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scritto il nome che gli aveva dato Tania, a
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De Cristoforis, Martina Sereni gli venne incontro in corridoio
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occhio. ¶ «Mettiamoci lì». E gli indicò i cubi di
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uguali evidentemente in tutti gli uffici. Gli porse una
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in tutti gli uffici. Gli porse una bottiglietta d
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adoravo. Mamma dice che gli somiglio, ma non è
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girare l’angolo verso gli ascensori alzò un braccio
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braccio, da qui, e gli ha sparato tre colpi
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dell’appartamento, con tutti gli sbocchi, finestre e porte
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le sue cose, cioè gli indumenti e altro strettamente
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mio mestiere: e curo gli interessi della mia cliente
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che mi sembra normale» gli rispose stizzita. «E se
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nei film, ma qui gli strilli erano veri. La
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bevono il tè che gli ha preparato la Pina
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sedere per terra». Alzò gli occhi verso Gilardi e
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fabbrica degli elettrodomestici che gli Scotti avevano costruito qui
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con i sigilli. ¶ Questo gli disse, infatti: «Posso riavere
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con una risata volgare. «Gli uomini: tutti boccaloni! Anche
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storia. Comunque…» ¶ E qui gli ripeté il racconto che
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ripeté il racconto che gli aveva fatto la custode
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di me, e io gli ho detto di sì
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sentirne parlare. Un giorno gli ho mostrato delle foto
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ragione tu, muove appena gli occhi, ma abbassa le
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vorremo». ¶ «Hai viaggiato molto?» gli chiese Olga. ¶ «Appena laureato
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tenerezza. Ho lottato contro gli scogli, il Ciclope…» ¶ «Sai
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siamo Ulisse. Omero e gli altri hanno raccontato, ognuno
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intelligente». ¶ «Anche zia Olga?» ¶ Gli venne da ridere. «Sì
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in fretta le spalle, gli seccava mostrare che gli
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gli seccava mostrare che gli dispiaceva. ¶ «Ci vediamo». ¶ «Sì
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garage, la bambina alzò gli occhi al palazzo che
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ospiti per Carolina con gli asciugamani già pronti in
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l’unica donna che gli era rimasta fedele per
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Era vero. Gilla muoveva gli occhi. Appena un movimento
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la stava abbracciando con gli occhi spalancati per non
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suo. Cominciai ad aprire gli armadi, i cassetti. Mi
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è fuori, torna stasera. Gli dirò che ha telefonato
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asciutto la convinse. «Domani. Gli lasci passare la notte
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le sue fotografie con gli occhi di mia madre
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era stato? Che cosa gli avrei raccontato di me
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di Giancarlo in televisione, gli avrei detto chi era
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seta. Mi truccai leggermente gli occhi e la bocca
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mi preparavo a rispondere. Gli avrei detto soltanto che
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per provare. Avrei sorriso. Gli avrei detto che lo
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l’avevo sempre amato. Gli avrei detto che ero
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la porta: e rise. Gli tremavano le labbra. Ci
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mi batteva in gola, gli occhi grandi e le
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bande laterali come allora, gli occhiali scuri. I baffi
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E quel cognome, allora?» Gli spiegai la storia di
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letto con tua madre?» ¶ Gli dissi chi era e
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attaccando, strinsi le labbra. Gli porsi la tazza del
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l’ho ringraziato». ¶ «E gli altri?» Alludeva alla famiglia
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di zia Beatrice e gli lessi le due righe
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che lo riguardavano. Alzai gli occhi su di lui
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salvare la sua dignità». ¶ Gli mostrai le fotografie. «Te
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Te le ricordi?» ¶ Alzò gli occhiali sulla fronte, aveva
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occhiali sulla fronte, aveva gli occhi arrossati e due
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ha preso da te». Gli mostrai qualche disegno che
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non ho voluto sposarlo». Gli presi la mano e
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presi la mano e gli sorrisi. «Non somigliava a
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Stavamo ridendo come allora. Gli presi la mano e
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lo ricordi, vero?» Alzai gli occhi e mi accorsi
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essere sincera e impietosa: gli dissi del lavoro che
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Parlavo, fiumi di parole. Gli occhi asciutti, la bocca
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a te. Sono passati gli anni anche per me
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vita!» ¶ Mi guardò attraverso gli occhiali scuri come se
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saremmo perdonati a vicenda. Gli avrei restituito la figlia
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la figlia che forse gli era mancata, come lui
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di nonna Angelica con gli occhi fissi sulle mie
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voltò. Guardandomi si tolse gli occhiali. Con gli occhi
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tolse gli occhiali. Con gli occhi dilatati balbettò: «Che
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di mio padre e gli cantavo le canzoncine che
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Ciao». ¶ Olga alzò appena gli occhi. «È contenta?» ¶ Gilardi
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Amanda, dalle cose che gli ha detto. Forse si
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importanti. La Resnati urla, gli dice quello che le
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che conosco da anni. Gli daremo le nostre analisi