Vittoria Colonna, [Rime], 1538

a morte il suo gran nome toglia. ¶ La pura

Dal cui furor sì gran procella insorge. ¶ Vènti, pioggia

Quando sarà col suo gran sole unita, ¶ Felice giorno

ben ricca palma ¶ Col gran merto di lei, ch

ali io stessa al gran desio ¶ Posso, e sgombrare

se col tempo il gran martír s'avanza, ¶ Più

Mi fan restar del gran tesor mendica: ¶ Chè vivo

frondi adorna, ¶ Produce quel gran sol che sempre aggiorna

Bembo gentil, del cui gran nome altero ¶ Se 'n

apre e circonda ¶ Il gran padre Oceán col vasto

SONETTO LXIII. ¶ Sento per gran timor con alto grido

nubi scacciò col suo gran lume, ¶ Gode nell'opre

Chè avrei forse al gran vol conformi l'ale

noi rara ventura. ¶ La gran virtù per questo sol

Dietr'a quel mio gran sol, ch'è sempre

SONETTO LXXXII. ¶ Quando 'l gran lume appar nell'oriente

profonde; ¶ Or che 'l gran Giovio dall'estreme sponde

monte altier che 'l gran Tifeo nasconde, ¶ Fiammeggiar liete

io trovo, ¶ Che nel gran merto i dì fur

ho, ch'aspiri al gran disegno; ¶ Chè da radice

tuo valore, ¶ E di gran lunga avanzi ogni mortale

Perchè sicuro, sotto i gran pensieri ¶ Ristretto di quel

l'immortal glorie vere, ¶ Gran frutto eterno trar d

Or veggio che 'l gran sol vivo e possente

picciol raggio ¶ Di quel gran sol, da lagrime e

a forza ¶ In sì gran mal sostien quest'umil

di smalto, ¶ La vostra gran virtù s'è dimostrata

al periglio ¶ Solete con gran furia andar gridando; ¶ Noi

ch'è animoso alli gran fatti, ¶ Non temendo menar

Com'il calor del gran pianeta ardente ¶ Dissolve il

gioia avanza ¶ Qui di gran lunga ogni mondan diletto

Della sua forza al gran degno ricetto; ¶ Chè 'l

cantar non lice il gran valore. ¶ Dican pur gli

Mi porga umore alla gran sete uguale. ¶ SONETTO II

Con la croce a gran passi ir vorrei dietro

sentirsi intricata in sì gran mali. ¶ Vedrà come il

vera ¶ Colui, che del gran padre è figlio umíle

servon l'ali al gran pensiero, ¶ Or sul mare

affetto, ¶ Per mirar quel gran sol ch'a noi

poi lieta umíl nel gran convito ¶ Gli appresentassi una

amore ¶ Laccio attorto il gran Padre, e stringe il

Si miran tutte nel gran specchio eterno. ¶ SONETTO XLIV

par che dentro in gran silenzio ascolti ¶ Un suon

umil barca in quel gran fondo ¶ Dell'alta sua

quella spene ¶ Del cui gran frutto il proprio error

lontan la scaldi tu, gran sole; ¶ E da vicin

gradita, ¶ Terra che 'l gran sepolcro adorna e preme

schivo e lontano. ¶ Il gran padre ad udirlo oggi

E furo entro 'l gran sen l'ire disperse

Il divin padre i gran secreti suoi ¶ Cela e

Gli angeli eletti al gran bene infinito ¶ Braman oggi

oblio ben lungo errore. ¶ Gran nebbia copre un cor

nebbia copre un cor, gran sasso il preme, ¶ S

Scudo divin contra 'l gran padre irato, ¶ La cui

padre irato, ¶ La cui gran forza il nostro error

di vera ¶ Fede al gran figlio in croce; ed

destro sentier senza 'l gran lume. ¶ Cieco è 'l

aspro impero. ¶ Spogliando i gran tiranni a campo aperto

carità sovente ¶ Apria il gran figlio i bei secreti

pura; ¶ Chi guarda al gran miracol, più non cura

mondo, ¶ Allor che nel gran pelago profondo ¶ Colmo di

il fido aprirvi i gran secreti suoi. ¶ Ma che

poi sul lito del gran peso scarca ¶ Ringrazia Dio

oscura, però che 'l gran sole ¶ L'avea de

beato, a cui 'l gran padre espresse ¶ L'antico

vide allo specchio del gran Padre, ¶ Come saresti sempre

le piante ¶ Sovra un gran monte, ond'io mi

Mi rassembra, e 'l gran sole il suo gran

gran sole il suo gran foco ¶ Ch'ogni animo

in terra il tuo gran zelo ¶ Tant'alme trasse

Dietro al divino tuo gran capitano ¶ Seguendo l'orma

grave sonno, ed al gran Padre l'ira. ¶ SONETTO

desia ¶ Renda grazia al gran Padre, e quanto invia

il vizio a quel gran lume ¶ Che dentro al

foco interno. ¶ E del gran colpo quei che non

grave sì ch'a gran periglio varca. ¶ Il tuo

della face ¶ Che 'l gran lume del ciel gli

paterno affetto; ¶ Tal, perchè gran speranza alto diletto ¶ Gli

Colui che solo i gran secreti intende. ¶ SONETTO CLVI

Ne infiamma, e col gran Padre in dolce modo

cui dolente preme ¶ Quel gran desio che sgombra ogni

pura ¶ Vedeste in quel gran specchio in croce aperto

t'armasti ¶ Quando il gran sol t'aperse il

Quando in terra il gran sol venne dal cielo

in noi del suo gran mare! ¶ Son poi tutte

terra, ¶ Ai raggi del gran sol tutto rivolto, ¶ Andrà

l'ardita ¶ Morte il gran figlio in croce affligge

luce al tempo del gran lume vero; ¶ E la

questa in parte il gran valor s'intende, ¶ Che

Che quanta grazia il gran padre concede; ¶ Per mezzo

più forte, allor, tua gran mercede, ¶ Nel maggior duol

ma disciolta ¶ Miri il gran sol nel più beato

vedess'io quando il gran sole, ¶ Quasi in chiaro

le pietose ¶ Braccia della gran madre, nè i pastori

Ch'entrando in quel gran pelago si sente ¶ Tirar

stessa riede, ¶ Impresso del gran lume un sì bel

mondi ¶ Bastava il mio gran sol; suoi corti giorni

vostra accorta mente, ¶ Dove gran tempo han fatto albergo

più caro stile ¶ I gran secreti di sua propria

serbi la sembianza ¶ Del gran motor nella più interna

ch'avete speso omai gran parte ¶ De' migliori anni

certe ¶ Ricchezze andate al gran tesor superno. ¶ SONETTO CCVIII

Noi ch'eravam del gran nemico prede. ¶ Io avea

alto e felice ¶ Al gran mar delle sue lagrime

età nostra beata ¶ Del gran manto di Pier coperta

non sol tien del gran Fabrizio nostro ¶ Nome simíl

casto affetto, ¶ E con gran passi a vera gloria

severe ¶ Potè Selvaggia, la gran Laura e Bice. ¶ Faccia

mente umil rivolta ¶ Al gran principio nostro, aspra nemica