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Paolo Maspero, Odissea [traduzione da Omero], 1867

concordanze di «gran»

nautoretestoannoconcordanza
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1867
di vario ingegno, ¶ Che gran tempo vagò, poiché distrutto
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Olimpo raccolti; e il gran Saturnio, ¶ Egisto rimembrando, a
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nel cor trasfusa ¶ Il gran Padre le avea. Poi
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E al limitar della gran sala il volto ¶ Prendea
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avrìano i Greci ¶ Un gran tumolo eretto, e di
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l'ombre disceso, al gran guerriero ¶ Resi i funebri
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caro sposo ¶ Che da gran tempo vo chiedendo invano
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a me volesse ¶ Il gran Giove donarlo. Una sciagura
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io pregherò, finché il gran Giove, ¶ D'ogni misfatto
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pareggia, e n'è gran tratto ¶ Spesso lontano. Ma
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tuo padre, ¶ Se da gran tempo su deserta spiaggia
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Tènedo arrivammo. ¶ Ma il gran Giove, de' nembi adunatore
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sottrarci all'ira ¶ Del gran Tonante, comandò che il
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amato allontanar lo stesso ¶ Gran Saturnio non può, quando
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Ai re serbati del gran Giove alunni. ¶ Balza allor
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Vita concesse; come al gran Nelide, ¶ Che felice invecchiò
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Tu t'aggirasti al gran cavallo intorno, ¶ Percuotendone i
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a queste parole un gran sospiro, ¶ E sclamò Menelao
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Ed oh! piacesse ¶ Al gran Giove e a Minerva
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la man gagliarda il gran tridente ¶ Afferrato, il gireo
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ritorno parea; ché il gran Nettuno ¶ Mutò de' venti
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fiume Egitto, che il gran Giove ingrossa ¶ Con le
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nel regio ostello. ¶ Ma gran tempo a Penelope segreta
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Uditemi, dicea: Troppo il gran Giove, ¶ Troppo soffrir mi
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dolente. In ira al gran Saturnio ¶ Tanto d'Arcesio
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lagrimar ti vieta ¶ Il gran re degli Dei, perché
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Penelope rispose? È già gran tempo ¶ Ch'io non
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Avea dimora. Ivi un gran foco ardea, ¶ E il
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solo. ¶ Or lo stesso gran Giove a te comanda
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cozzar non lice ¶ Col gran Giove dell'egida signore
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non s' adiri il gran Tonante. ¶ Disse il Nume
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si diede, ¶ Con sì gran lena, che in brev
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e così dice ¶ Il gran Nettuno: Vanne, o sciagurato
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stende il grido ¶ Un gran fragore udì lungo la
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e gli stranieri ¶ Dal gran Padre de' Numi, e
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fòro in mezzo ¶ Un gran tempio a Nettuno. Ivi
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nostre genti, care al gran Nettuno, ¶ I neri flutti
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col divo Alcinoo. Il gran Nettuno ¶ Scuotitor della terra
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lontano ¶ Io traggo da gran tempo i giorni in
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sua promessa! ¶ A lui gran lode ne verrebbe, e
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polve sollevando. ¶ Ma di gran tratto i due fratelli
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incoronata. ¶ Era dal suo gran Padre in quell'istante
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ai Feacesi: ¶ Uom di gran senno lo stranier mi
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ponga al fuoco ¶ Un gran lebete, e l'aqua
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segui, e canta ¶ Il gran cavallo, che di travi
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mar, mentre nascosti ¶ Nel gran cavallo col divino Ulisse
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con noi crucciato il gran Nettuno, ¶ Perché ognor salve
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Tutto il mattino ¶ E gran parte del dì, quantunque
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Versandole dell'antro, un gran fragore ¶ Vi destò; sì
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Macigno sollevò, di sì gran pondo, ¶ Che dieci e
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agevolmente e agevolmente ¶ Il gran macigno rimettendo, come ¶ Il
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dicean essi allora, ¶ Dal gran Giove deriva il mal
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pingui montoni e di gran corpo ¶ l'antro chiudea
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la prora, ¶ Ed un gran flutto sollevò, che al
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1867
sempre un uomo di gran corpo e bello ¶ Io
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aspettava, un uom di gran valore, ¶ Non un nano
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gli soggiunsi, come il gran Nettuno ¶ Renderti non potrà
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venti correttor supremo ¶ Il gran Giove lo fece, onde
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sul legno recassi un gran tesoro ¶ Dal cortese Ippotide
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spingea ¶ A remar con gran lena; onde sottrarci ¶ Così
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1867
Un nereggiante fumo; e gran desìo ¶ Tosto mi colse
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1867
E un cervo di gran mole e d'alte
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1867
non forzarmi, o del gran Giove alunno, ¶ A seguirti
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mura. ¶ Inclito Ulisse, del gran Giove alunno, ¶ Il rivederti
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Alla tetra corrente. Una gran turba ¶ Verso la fossa
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lungo la corrente ¶ Del gran fiume salimmo, in sino
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A tali accenti un gran desìo mi nacque ¶ d
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No, Proserpina, moglie del gran Pluto, ¶ Te non inganna
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Quando la vide il gran Nettuno; e tolte ¶ Di
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error della mente un gran misfatto, ¶ Sé dando al
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Visse Edipo, e regnò gran tempo, in preda ¶ Alle
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sommerse in mare il gran Nettuno, ¶ Né popolo nemico
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Dalle candide zanne, ai gran conviti ¶ Ed alle nozze
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per l'armi ¶ Del gran Pelide conseguìa. Le pose
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la colpa; ¶ Sì del gran Giove, ai bellicosi Atridi
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novi spirti. E del gran Giove ¶ Il prudente figliuol
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marine. ¶ LIBRO DUODECIMO ¶ Il gran fiume Oceàno abbandonando, ¶ Per
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e s'ode ¶ Un gran fragore, sì che ai
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ch'erutta, come un gran lebete ¶ Che bolle al
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quella pura ¶ Onda, il gran Giove e gli altri
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Su noi raccolse. Né gran tempo il legno ¶ Le
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piombai vicino ¶ Con un gran tonfo: sopra mi v
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remigar mi diedi. ¶ Il gran Padre de' Numi e
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con noi sdegnato il gran Nettuno, ¶ Perché salvo guidiamo
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ti prego ¶ Pel tuo gran genitor (poiché non anco
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tua moglie, ¶ Che da gran tempo ti sospira indarno
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lottar non volli ¶ Col gran Nettuno, contro te sdegnato
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propizio, o figlia del gran Giove, ¶ Pur con trecento
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e dice: ¶ Favorisca il gran Giove ogni tua voglia
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con la voce, ¶ Del gran Giove ospital l'ira
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Colmandomi di doni, un gran tesoro ¶ V'adunai. Ma
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volgea ¶ Di vendermi a gran prezzo: ed io, quantunque
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di Creta, quando il gran Saturnio ¶ Distruggerlo pensò. Già
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l'autunno sarìa con gran tesoro ¶ E co' suoi
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ma perché temo ¶ Il gran Giove e di te
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gabbarti ogni mendico. ¶ Un gran merito, invero, una gran
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gran merito, invero, una gran lode ¶ M'acquisterei nel
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Sollevar con fiducia al gran Saturnio ¶ Le mie preghiere
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fosca, orrida notte: ¶ Il gran Giove piovea diluvïando ¶ Una
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forti omeri appese; un gran gabbano ¶ Riparator del vento
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dormìa. D'accendere un gran foco ¶ Questi gl'ingiunse
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accenti volgea: Possa il gran Giove, ¶ Il glorïoso di
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La seguìa schiamazzando una gran turba ¶ D'uomini e
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Deh, ciò piacesse ¶ Al gran padre de' Numi! ed
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Allor la figlia ¶ Del gran Saturnio suscitò gagliardo, ¶ Propizio
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Ulisse, ¶ Così fossi al gran Giove e a tutti
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A prendervi marito, e gran tesoro ¶ N'ebbero in
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augello volò, che il gran Saturnio ¶ Di lieti eventi
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miei campi. È del gran Giove ¶ L'invitta figlia
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basti ¶ E il suo gran Padre? ¶ Certo, a lui
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d'un re. Del gran Saturnio ¶ Si consulti la
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la voce; ché il gran Giove ¶ All'uom metà
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allor nella sala un gran tumulto; ¶ E Minerva, ad
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d'acciari. ¶ Ma il gran Giove, del fulmine signore
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dì colpisse! - Se al gran Giove i nostri ¶ Voti
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suo tetto sarìa con gran tesoro. ¶ Vanne dunque, o
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palma. Oh! faccia il gran Saturnio ¶ E Pallade Minerva
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aridi tronchi alimentati, ¶ Che gran luce spandean, mista al
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egli gridando; e un gran tumulto ¶ Allor si leva
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d'ogni intorno una gran luce. ¶ Oh qual mai
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città, dove Minosse, ¶ Del gran Saturnio consiglier, per nove
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Dodona era passato, ¶ Del gran Saturnio a consultar l
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novello padrone io da gran tempo ¶ Già fuggito sarei
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all'eroe: Voglia il gran Giove ¶ Che il presagio
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favella: Ah certo il gran Saturnio ¶ Me di senno
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arduo gioco ¶ Del mio gran padre vincitor sortissi. ¶ In
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Giovani imbelli ¶ D'un gran guerriero ambiscono la moglie
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propizi ¶ Ne saranno il gran Giove e il santo
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e le vivande. Un gran tumulto ¶ Subitamente si levò
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Itaca desïando. Ma il gran Giove ¶ Del reo disegno
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fuggivano tremando ¶ Per la gran sala; qual ne' giorni
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poiché tutta ¶ Ebbero la gran sala ripulita, ¶ Fra la
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A questi detti un gran desìo di pianto ¶ Si
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un toro uccidi al gran Nettuno; ¶ E, in Itaca
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e d'Aiace, ¶ Per gran corpo ammirando e per
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corpo ammirando e per gran core ¶ Sovra tutti gli
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le teucre sponde? ¶ Un gran sepolcro i bellicosi Achivi
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tua salma ¶ Combattendo cadean. Gran corpo in grande ¶ Spazio
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per la spiaggia un gran rumore. ¶ Ma poiché tutto
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tutta Grecia. Forse il gran Nettuno, ¶ I turbini destando
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farò palese. ¶ Noi da gran tempo bramavamo a gara
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L'accarezzai, lo festeggiai gran tempo; ¶ E giunta l
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s'accenda? ¶ E il gran Giove di nembi adunatore
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riverso ei cadde ¶ Con gran rumore, e gli sonâr