Egisto Roggero, I racconti meravigliosi, 1901

Questa volta la mia grande scoperta potrà essere dunque

gran fatto, il più grande fatto che la Scienza

riuscita vivente della più grande scoperta del secolo nostro

porto.... un bel porto grande.... ¶ — Come si chiama? ¶ — Marsiglia

ricoverato.... Siamo in un grande laboratorio, mi fanno lavorare

Porto.... C’era una grande nave che partiva. Mi

in America.... in una grande città.... ¶ — Nuova-York. ¶ — New

il signor Prefetto faceva grande assegnamento, pel quale nutriva

vecchio e per loro grande parte del patrimonio di

mormorò egli con un grande respiro – ah! finalmente! Eccola

impavido. Sono stato superbo: grande – lo sento da me

catalettico, quasi. ¶ III. ¶ Una grande scampanellata svegliò sull’alba

seppi più nulla. ¶ La grande seduta della “Patte noire

volsero a lui, con grande curiosità e in silenzio

nel suo palazzo, nel grande salone da ballo, chiuso

le membra agitate dal grande tremito che non doveva

allontanato da lei. La grande misera fiamma d’amore

ricompensare il padre del grande vano amore d’un

fatto audace dalla mia grande immobilità e dal mio

da giardini, era una grande quiete; poche casine sorgevano

in pieno sole, un grande Megaclinium, bizzarrissima pianta che

un lato era una grande tavola, con su alcuni

astuccio d’operatore. ¶ Una grande poltrona nera, alcune seggiole

E mi accennò la grande poltrona. ¶ — Vi darò saggio

si trasferirono in una grande casa dei nuovi quartieri

torretta quasi diroccata; quel grande portone dal ponte levatoio

e mi aperse la grande porta sbarrata del Castellaccio

Arrivammo finalmente ad un grande salone, guernito di mobili

degli anni, pendeva una grande lampada a cento becchi

tempo aveva deposto la grande sua patina scura e

un tepido cantuccio nel grande palazzo che la festa

onde era entrata. ¶ Nel grande silenzio del gabinetto giungeva

Era pallida, agitata.... Il grande ventaglio di piume bianche

sue mani, come una grande ala di fantastico uccello

Lassù i rumori della grande città giungevano attenuati e

morbidissimo tepore di un grande cuscino di seta. ¶ Rimasi

mi appariva interminabile. ¶ La grande vettura da viaggio saliva

quegli ultimi palpiti del grande astro che se ne

si arrestò davanti al grande cancello bruno, sotto il

in sogno. ¶ Era una grande quiete e un buio

de’ miei genitori nella grande sala da pranzo, fiancheggiata

subito il sonno. ¶ La grande quiete con che la

non era più. ¶ Una grande collera di vento era

di poc’anzi. ¶ Un grande fremito di tempesta passava

ed evanescente, quasi, nella grande delicatezza sua. ¶ Qua e

mandava la valle, la grande valle piena di luci

mia testa!... ¶ E una grande melodia veniva sino a

roccia adamantina quasi nella grande durezza. ¶ Poi, a pezzi

sepolto sotto le rose, grande passione della vecchia signora

amore, la fatalità della grande quasi spenta Famiglia. ¶ La

nepote: l’ultimo della grande schiatta; senonchè egli è

raggio della lampada. ¶ Una grande croce nera la cinge

sei mesi dolorava nel grande suo abbandono, nella vetrina

lasciato due eredità: il grande amore per l’Arte

fede per vincere la grande lotta che la sua

e di gioie di grande valore, era stata invitata

Margarette ha segno di grande meraviglia. ¶ — I baci di