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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, L'uomo che guarda, 1985

concordanze di «guarda»

nautoretestoannoconcordanza
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la madonna che si guarda dal basso con casta
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di accoppiarsi in realtà guarda e ci fa guardare
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sua piccola finestra che guarda sui tetti di Parigi
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testa di lato, la guarda anzi la spia e
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poco la porta e guarda. La prima e la
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tende a scomparire.” ¶ Mi guarda con crescente sospetto. Sospira
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libro.” ¶ Di nuovo mi guarda con sospetto. “In un
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il ventre prominente. Mi guarda e vedo di nuovo
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d’altro.” ¶ Lei mi guarda, sembra poco convinta e
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farne nulla.” ¶ Pascasie mi guarda come cercando di afferrare
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con devozione, come si guarda a un’immagine sacra
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di casa: destino!” ¶ Mi guarda sorpresa: “Non mi hai
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io chiamo destino!” ¶ Mi guarda a lungo, dice alla
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di mio padre.” ¶ Mi guarda sorpresa: “Che c’entra
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quasi deserto. Silvia mi guarda e tace, ma la
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sempre via, neppure mi guarda, volevo che lei si
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fai l’infermiera?” ¶ Mi guarda con finta sincera confusione
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mio saluto senza voltarsi: guarda attraverso i vetri della
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padre, un po’ sorpreso, guarda distrattamente al libro e
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mio padre che si guarda il pene, con aria
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non posso averti.” ¶ Mi guarda con aria di comprensione
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dell’urlo. ¶ Silvia mi guarda smarrita e quindi dice
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non dice nulla. Mi guarda con occhi smorti e
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irresistibile?” ¶ Scuote la testa: “Guarda, preferisco non parlarne. Del
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che stai dicendo.” ¶ Mi guarda e certamente si accorge
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scolaro particolarmente infantile, comincia: “Guarda che l’hai voluto
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di parlare. ¶ Silvia si guarda intorno, poi si alza
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A sua volta, si guarda e dice: “Non è
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SESTO ¶ IL DIAVOLO CHE GUARDA ¶ Eccezionalmente oggi non vado
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vedo Pascasie che mi guarda e ride. Non è
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si chiama Dostoevski.” ¶ Mi guarda con sospetto, dice: “No
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famoso romanzo.” ¶ Pascasie mi guarda di traverso, con occhi
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errori. Invece è bravissima; guarda come ha tradotto bene
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spalliera della poltrona e guarda a un libro che
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differenziato di sguardi: Fausta guarda il libro, mio padre
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il libro, mio padre guarda a quella specie di
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furbo girato verso chi guarda. Nelle altre pagine la
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gli occhi e mi guarda. Mi guarda a lungo
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e mi guarda. Mi guarda a lungo, più a
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forze.” ¶ “Quali forze?” ¶ Mi guarda un momento come per
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argomento della vecchiaia. Mi guarda interrogativamente e poi chiede
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camminare.” ¶ Mio padre lo guarda dubbioso come se l
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oscuramente significativa. Mio padre guarda me, guarda l’ometto
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Mio padre guarda me, guarda l’ometto, guarda il
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me, guarda l’ometto, guarda il proprio corpo disteso
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per un momento mi guarda in silenzio come se
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mi accorgo che si guarda al ventre; e allora
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pronta: “La televisione, la guarda con me. Sono io
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dammi quel vassoio.” ¶ Mi guarda di sbieco con chiara
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cappotto rosso, che mi guarda ridendo. Accanto a lei
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prende la fotografia, la guarda, poi la dà a
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Vedo Pascasie che mi guarda di sbieco, al di
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la moglie.” ¶ Pascasie mi guarda pur sempre con curiosità
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Roma, in Italia.” ¶ Pascasie guarda trasognata davanti a sé
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che a me.” ¶ Mi guarda con la sua aria
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appartamento da ricchi.” ¶ Mi guarda con compassione, come un