Vittorio Alfieri, Don Garzia, 1789

abborrito, anco lo abborre? ¶ Ha congiunti chi regna? Or

affetto, ogni sua speme ha posto ¶ in te; di

di te men care ha le pupille; ¶ ma, ver

ah! se pur v'ha chi tale ¶ provar mel

a me natura non ha pari, ¶ la dee cangiar

regno, ¶ peste non v'ha, che allignar possa: svelta

Cosimo ¶ Dubbio non v'ha; tutto mel dice omai

fosse, ira non v'ha di un padre, ¶ che

diritta via. ¶ Cosimo ¶ V'ha chi m'inganna dunque

tratto il padre m'ha, deh! cerca ¶ scampo a

che l'orme ¶ perduto ha di ragion, poc'anzi

in alto oblio non ha l'empia contesa ¶ sepolta

mal mio grado innanzi ha risospinto. ¶ Al calpestìo de

scettrato eroe; ¶ già non ha loco altrove. — Oh nuova

che posto ¶ qui non ha il piè Salviati in