Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

distornare quel che prima ha fatto, ciò non si

i itoni, nell'altra ha la lira ch'addolcisce

è tra noi, non ha potuto ecclissarvi pur un

dirò quasi, che Marte ha riposte tutte le speranze

credere ch'ella non ha il più sviscerato servidore

mortali, et ch'ella ha posti gli ultimi confini

sodisfatto alle promesse che ha fatte al mondo, di

esser soverchio, ov'egli ha proporzione con tanto merito

essermi accusati da chi ha in sé la dottrina

appiatta sotto la coda, ha data assai piacevol materia

peggio è che vi ha certi giovanotti, i quali

a' lettori (dove non ha però straccio di grammatica

segno ch'egli non ha la coscienza ben netta

Sampogna un ve n'ha il quale a prima

di dispaccio, che chiunque ha voluto o tradurne o

o carpirne qualche parte, ha ben potuto scapricciarsi a

più al lirico; quella ha più del poetico e

a noi. ¶ L'Ariosto ha (secondo il mio giudicio

che il Tasso non ha fatto, imitati i poeti

vero che talvolta non ha saputo nel celare esser

repertorio ciascuno se l'ha a fare a suo

tanti appetiti, se non ha i sapori della manna

sia pungono rabbiosamente? ¶ Non ha dubbio che ciò per

ricuopra qualsivoglia difetto. ¶ Chi ha giamai più di me

né parte alcuna vi ha, insomma, in cui si

autore. ¶ Questo disordine mi ha fatto mutar deliberazione, et

lingua, la mia assistenza ha supplito all'emenda di

ai suggetti. ¶ Ma qui ha pochi maestri che posseggano

et sacri. ¶ Ve n'ha dodici profani, et son

al fin poiché taciuto ha quanto basta ¶ a preparar

ch'empio destin m'ha tolta, ¶ del fragil velo

farà ritorno. ¶ Pluton, s'ha nel tuo core Amor

affronta ¶ furioso cinghiale, ¶ non ha di lui chi più

pietre, ¶ chi oggi n'ha rapito ¶ il leggiadro Atteone

spande. Intorno e sotto ¶ ha di molle smeraldo umidi

si fan quattro, ¶ et ha ciascun di lor l

essi, in cui smarrita ¶ ha la notizia antica, ¶ la

saette ancora ¶ trasformati non ha la Dea selvaggia ¶ in

armata di pungente ferro, ¶ ha ne la destra, e

sonno soave. ¶ Ma non ha l'arco ¶ né la

la faretra, ¶ e non ha punto ¶ d'asprezza in

casta? ¶ Ma chi l'ha tolto ¶ lo scudo e

lega colei, ¶ che m'ha legato. ¶ Ben io vorrei

indarno chiama, ¶ né v'ha chi le risponda altro

Misera, e chi m'ha tolto ¶ il mio dolce

chi è, chi m'ha rapito ¶ colui, che mi

ma tosto ch'adempito ¶ ha l'ingordo appetito, ¶ passa

sua beltate acceso ¶ poic'ha di quell'affar compreso

dela fé del'uomo ha fatta prova, ¶ ritrosa ancor

fregia ¶ argentata cometa. ¶ Oscuro ha l'occhio e 'l

il musco; ¶ né v'ha montagna, o selva, ¶ dove

cupo ¶ dele leggi immortali ha scritto il Fato. ¶ L

erta malagevole e scoscesa, ¶ ha tra le balze d

il suo tesoro. ¶ Stabilito ha il destino ¶ che malgrado

dagli assalti d'Amore ha l'universo. ¶ Spieghi pur

del Tiranno severo, ¶ c'ha ne l'Erebo impero

e quindi per orecchie ha fitte ¶ d'una noce

membro osceno. ¶ Di serpollo ha la barba, ¶ di finocchio

fraterna sembianza. ¶ Gli occhi ha di Febo, et ha

ha di Febo, et ha di Febo il volto

puro e candido alabastro ¶ ha di Natura il simulacro

la gioia, ¶ ancor v'ha chi comprenda. ¶ Già per

erede. ¶ Guado non v'ha, né porta, ¶ varco non

porta, ¶ varco non v'ha, né via, ¶ ch'a

stolta ¶ di chi m'ha tolta ala magion diletta

suoi sterili prati non ha pieni, ¶ come quei che

l tuo bel viso ha tanta luce ¶ ch'un

Dunque nega colei, c'ha vita e senso, ¶ quel

l'ali sue t'ha date Amore? ¶ T'ho

tosto insania, ¶ ch'amor ha tanto in odio? ¶ Non

nettare. ¶ E pur m'ha il fato pessimo ¶ giunto

la ghirlanda, ch'egli ha di pini e d

sbranami il core, ¶ dov'ha fatto radice ¶ la passion

forse ¶ discortese e sleale ¶ ha trascurato l'uso ¶ talor

labra immonde ¶ poiché macchiate ha l'onde, ¶ la dispietata

versa ¶ il licor, c'ha nel seno, ¶ così quel

certo aviso, ¶ chi m'ha il mio bene ucciso

che dilaga, ¶ già spruzzata ha la gonna. ¶ Alfin dal

guarda se la morte ¶ ha dissolver potuto ¶ quella fede

Rodano divide. ¶ Lilla ¶ Or ha ben donde ¶ di Durenza

che in esso ¶ v'ha di tue lodi espresso

i dotti inchiostri? ¶ V'ha cento cose e cento

ogni altra beltà quanto ha di bello. ¶ L'altre

Lidio il cor: l'ha certo ucciso ¶ la sua

taciturno amante, ¶ che sempre ha nel sembiante ¶ facondia muta

ella prese ¶ qualità differenti. Ha dele stelle ¶ la bellezza

bellezza e la luce; ha dele fiamme ¶ la fierezza

e l'arsura; et ha del'onde ¶ l'amarezza

più donarti ¶ chi t'ha donato il core? ¶ Filaura

fregio o pompa; ¶ non ha che dar altrui se

ch'è nudo, ancora ha l'ali, ¶ onde sen

lo stromento sonoro ¶ non ha le corde d'oro

di melodia divina, ¶ ch'ha la voce argentina. ¶ Fileno

e 'l chiede, ¶ non ha tanta, ch'agguagli ¶ la

commun nel suo natale ¶ ha la culla e la

Filaura ¶ Amor d'oro ha gli strali e d

strali e d'oro ha l'arco, ¶ senza l

ruota. ¶ Fileno ¶ D'oro ha ben l'arco Amor

idolo amato ¶ i zaffiri ha negli occhi, e ne

ama più, che dov'ha vita, ¶ dunque muor per

per colei, che l'ha rapita. ¶ Selvaggia ¶ Misero, or

e la speranza ¶ partorito ha l'ardire, ¶ onde a

e tormenti. ¶ S'Amor ha nel suo regno ¶ tanti

l difende ¶ da morte, ha per sua natura ogni

onda. ¶ Così, poiché sfogato ¶ ha del'ingordo e cupido

guasto ¶ dale fauci l'ha svelto il can ferrato

amor ferino, ¶ che nulla ha del divino. Io amo

come ¶ il cielo incorrottibile ha le tempre, ¶ così l

voi quella parte, che ha l'istesso sole ne

e 'n quella ¶ deposta ha l'ira e 'n

il mio misero core ha tra le fauci.» ¶ XXI

qui tra noi ¶ bellezza ha nome e tanto agli

la nereida gentil, c'ha tra noi fama ¶ d

sia, tacer confusa ¶ fatt'ha, cantando, una novella Pica

sai tu ch'egli ha le corna in testa

quel tutto brun, ch'ha lungo e crespo il

crespo il vello, ¶ et ha sì dritto e sì

l'ire sue non ha riposo: ¶ scote del capo

materno nido, ¶ ch'appreso ha il nome tuo, scaltra

Or quest'augel, ch'ha sì vivace ingegno, ¶ pur

fregiato un arco, ¶ c'ha di seta la corda

del lavor, che non ha in terra eguale, ¶ opra

essere e vita, ¶ l'ha tutta istoriata e colorita

fonte puro e cristallino ¶ ha il bell'Adone in

lui, ch'ancor n'ha sdegno, io la negai

o morto o vivo, ¶ ha le tue cose e

l tuo parlar gli ha il sonno rotto ¶ e

Pariggi e noi, non ha potuto ecclissarvi pur un

desio ¶ nato, ch'acceso ha nel mio petto Amore

confin del volto, ove ha sua sede ¶ d'amorose

mirar almen, chi m'ha impiagato. ¶ 11 ¶ Raddoppi i colpi

quegl'occhi ond'egli ha nido, e seggio ¶ altro

orgoglio ¶ altro piacer non ha, che 'l mio tormento

Amor in sé stesso ha spirto, e senso, ¶ e

e ciò che vedi ha del suo sen fecondo

ciel di vivo ardore ¶ ha la sua spera, incendio

fior, frutti e foglie. ¶ 32 ¶ Ha ne l'aria, che

la man, che l'ha recise. ¶ 45 ¶ Ecco quel Pruno

amoroso innesto, ¶ che l'ha congiunto à più gentil

che de le fiamme ha scettro, e regno ¶ altra

c'habbia natura ¶ quant'ha di pellegrino, e di

e meraviglia n'hebbe. ¶ 83 ¶ Ha quasi latte il pel

sol di purpuree macchie ha 'l petto, e 'l

piena, che d'hasta ha l'ale, e d