Teofilo Folengo, Orlandino, 1526

ben, chi credde troppo ha del liggero. ¶ 21. ¶ Queste tre

tenta, ¶ mostrali tosto c'ha l'ungiute mani; ¶ tanto

nel tenace ¶ amor c'ha preso al capitan Milone

Carlo; ¶ altra sore non ha, per che gran bene

l sfrenato desio c'ha di nodrire ¶ l'occhio

e con sottili vene, ¶ ha largo petto e rotondetto

ché 'n mille parti ha vòlto lo 'ntelletto; ¶ chiavasi

platonico; ¶ e chi non ha dinari è malenconico. ¶ SECONDO

pellizza; ¶ e per cimer ha in capo una cornacchia

da quatto piedi et ha cento magagne, ¶ Morando qual

drieto et anco l'ha pigliato. ¶ 18. ¶ Senza toccar la

catena, ¶ ma Chiaramonte n'ha letizia piena. ¶ 22. ¶ Fra tanto

briglia e sella; ¶ quest'ha un lavezzo e quell

gualoppo una muletta, ¶ et ha cusito a l'elmo

la lizza ¶ corre, c'ha tolto a Salomon la

faccia, ¶ crollasi tutto et ha la barba e ciglia

gli occhi negri et ha capo romano, ¶ di sguardo

Roman eguali! ¶ 51. ¶ Chi v'ha sí ben instrutti? dite

che, secondo ¶ si legge, ha spesso visto le calcagna

piú vaga, ¶ ché gli ha legato sí le braccia

gambello; ¶ ma uscita non ha poi né sa trovarla

de la faccia l'ha percosso ¶ e un tomo

attacchi; ¶ già vinti n'ha mandato al sabione, ¶ empiendo

si meraviglia; ¶ Danese n'ha cinquanta che 'l ritiene

il cui cavallo non ha freno, ¶ di trotto al

fa un cervo ¶ quand'ha depposto de le corna

bastone. ¶ 40. ¶ Ma Balugante, c'ha lo fusto integro, ¶ percotelo

che sí cangiato m'ha di bianco in nero

in te non anco ha spento. ¶ Molti son e

belle; ¶ né mai vi ha fine, come fa 'l

erbe e fior, c'ha in capo acerbe e

ma se vicissitudine ¶ non ha, qual è dolor che

altri paggi (e ognun ha 'l suo doppiero) ¶ di

sé stessa e n'ha gran sdegno, ¶ ch'Amor

pompa ¶ che, se Milon ha cor di pietra, il

corno il feno et ha sotto la storta. ¶ 23. ¶ Chi

qualunque biasma il canto ha del coione. ¶ Se grata

come si dice, si ha mangiato ¶ le lingue d

volgesi drieto spesso, et ha paura ¶ ch'alcun osservatore

colui che già l'ha tolto il cuore, ¶ anco

Amor in un stecato ¶ ha ricondotto quelli gladiatori; ¶ ma

La provida Frosina c'ha l'impaccio ¶ veder ch

for di letto, ¶ quand'ha sopra di sé la

langue ¶ e piú non ha color, vita né sangue

e poi che t'ha condutto al teso laccio

travaglio alor trovossi! ¶ Non ha pensier che tutto no

inanzi a Carlo, et ha seco Maganza, ¶ Pontieri e

volto che cagione ¶ non ha di far a lui

tre famigli, e cinto ha sotto il brando; ¶ sente

et onte. - ¶ 25. ¶ Macario c'ha la lingua for di

ch'un monte n'ha dintorno in sangue merso

Piú di mille n'ha morto, e gli altri

fiero duce, ¶ che li ha scemati piú di mezza

un profondo sonno l'ha sepolta. ¶ Milone d'un

non può saziarlo, ¶ c'ha posto a quella ninfa

duro. ¶ 52. ¶ Montavi sopra et ha pur seco il panno

strette, ¶ ché non s'ha di guarrirlo altre recette

capestro. ¶ Berta, che n'ha fastidio e si tormenta

vivande povere; ¶ egli non ha de campi o feudi

chiuso; ¶ tal poco n'ha, ch'altrui quel poco

imparte; ¶ tal molto n'ha, che robba l'altrui

eccettuando sol ciò c'ha l'avaro; ¶ anzi vorei

come sòl far c'ha taglia, posto in bando

vermiglio ¶ di Berta, c'ha d'amor e' gesti

Milon malvagio e rio ¶ ha fatto contra Carlo un

in fronte grave, ¶ c'ha lunga barba et occhi

e sasso fino. ¶ Atlante ha nome, che di mezza

che l'ode, tratto ha fora il brando. ¶ 32. ¶ Corre

ebbe construtta. ¶ 51. ¶ Berta c'ha fame, e drento chi

l dolor del parto ha posto in bando. ¶ 13. ¶ Bascialo

n starsen dritta non ha valimento, ¶ in fin che

non sa tenersi; ¶ ond'ha sul volto, mentre in

nervoso, e 'n capo ha riccio 'l pelo, ¶ co

piedi su le spalle ha per vestura. ¶ Cogli altri

agiato si procura. ¶ S'ha fame, ciò ch'encontra

Chi rompe, chi l'ha rotta, o gamba o

del vostro onor non ha riguardo; ¶ e se mai

questo - disse - quel c'ha tante sanze ¶ e teme

il naso, ¶ esso m'ha rotto prima l'occhio

annuncio quod tonsura molti ¶ ha ricondutto al lazzo de

ch'ivi corre si ha celato; ¶ prende Orlandin quel

grido, ¶ che l'arciprete ha perso l'Instituta ¶ con

grassezza un bue non ha pareggio; ¶ ciascun si stoppa

gozze d'acqua c'ha l'angosto ¶ mar Adriano

un gran drapello, ¶ et ha con seco il forte