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Dante Alighieri, Divina Commedia, 1321

concordanze di «hai»

nautoretestoannoconcordanza
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ardire e franchezza non hai, ¶ poscia che tai tre
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ti porse! ¶ Tu m'hai con disiderio il cor
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tua pace, ¶ poi c'hai pietà del nostro mal
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del nostro amor tu hai cotanto affetto, ¶ dirò come
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L'angoscia che tu hai ¶ forse ti tira fuor
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loco se' messo, e hai sì fatta pena, ¶ che
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di sette ¶ volte m'hai sicurtà renduta e tratto
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poco, ¶ e tu m'hai non pur mo a
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conservi quel ch'udito ¶ hai contra te», mi comandò
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piante, ¶ li pensier c'hai si faran tutti monchi
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Perché mi scerpi? ¶ non hai tu spirto di pietade
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nova soma che tu hai». ¶ Come la navicella esce
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duol che tu m'hai colto ¶ ne la miseria
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triste smozzicate? ¶ Tu non hai fatto sì a l
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omor mi rinfarcia, ¶ tu hai l'arsura e 'l
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un altro gridò: «Che hai tu, Bocca? ¶ non ti
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chi v'era?", ¶ tu hai dallato quel di Beccheria
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guardi sì, padre! che hai?". ¶ Perciò non lagrimai né
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oggimai per te, s'hai fior d'ingegno, ¶ qual
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visse sanza pecca; ¶ tu haï i piedi in su
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buona Costanza ¶ come m'hai visto, e anco esto
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testa a pena, ¶ dicendo: «Hai ben veduto come 'l
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fa lieta, ché tu hai ben onde: ¶ tu ricca
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moneta, officio e costume ¶ hai tu mutato, e rinovate
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di là sù tu hai, ¶ laudato sia 'l tuo
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dicer: «Figliuol mio, ¶ perché hai tu così verso noi
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si slega, ¶ disse: «Che hai che non ti puoi
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diffuse. ¶ Non dimandai "Che hai?" per quel che face
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regina, ¶ perché per ira hai voluto esser nulla? ¶ Ancisa
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esser nulla? ¶ Ancisa t'hai per non perder Lavina
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perder Lavina; ¶ or m'hai perduta! Io son essa
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l'anime donne. ¶ «Che hai che pur inver' la
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tutte l'altre bestie hai preda ¶ per la tua
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Tu dunque, che levato hai il coperchio ¶ che m
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che 'nfino al ferro hai tratto». ¶ Allor sicuramente apri
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rimproverando a sé com' hai udito, ¶ e aiutan l
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persone. ¶ Or se tu hai sì ampio privilegio, ¶ che
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e l'etterno ¶ veduto hai, figlio; e se' venuto
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di non celar qual hai vista la pianta ¶ ch
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disse, «quella scuola ¶ c'hai seguitata, e veggi sua
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parole, se ricolte ¶ l'hai come dei, è l
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bene usar quel c'hai offerto, ¶ di maltolletto vuo
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l cibo rigido c'hai preso, ¶ richiede ancora aiuto
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li alimenti che tu hai nomati ¶ e quelle cose
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in Dio. ¶ Fatto m'hai lieto, e così mi
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parlando, a dubitar m'hai mosso ¶ com' esser può
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apprendo. ¶ Tu dubbi, e hai voler che si ricerna
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bianco né bruno, ¶ solvuto hai, figlio, dentro a questo
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più s'accende, ¶ com' hai veduto, quanto più si
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suona sì divota». ¶ «Tu hai l'udir mortal sì
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qual son io; ¶ tu hai vedute cose, che possente
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occulto, perché 'l viso hai quivi ¶ dov' ogne cosa
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dimmi se tu l'hai ne la tua borsa
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ti conchiude, ¶ perché l'hai tu per divina favella
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de la vista che haï in me consunta, ¶ ben
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parte tua, ¶ che non hai viste ancor tanto superbe
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la virtute. ¶ Tu m'hai di servo tratto a
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anima mia, che fatt' hai sana, ¶ piacente a te