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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Oriana Fallaci, Penelope alla guerra, 1962

concordanze di «hai»

nautoretestoannoconcordanza
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ad alta voce. ¶ «Come hai detto, Giovanna?» chiese Francesco
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Francesco! Perché ce l’hai con l’America?» ¶ Francesco
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da tante lacune. Accidenti! Hai inventato di te stessa
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affretti. ¶ «Allora ciao, Francesco. Hai nient’altro da dirmi
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mamma diceva: «Giovanna! Che hai fatto?». ¶ Litigavano ancora quand
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robe sue. Quanti anni hai, Giovanna?» «Dodici, papà.» «Hai
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hai, Giovanna?» «Dodici, papà.» «Hai avuto altre volte questi
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le spalle quando mi hai fatto quella domanda: certo
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happy! Perché non mi hai chiamato prima, carogna?» ¶ «Sono
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invece. E dico: ne hai fatta di strada. Vedo
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al mio ex. Dico: hai visto il mio nuovo
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e i tuoi occhi hai l’aria di una
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faccia. ¶ «Ma baby, cos’hai?» ¶ «Niente, Gomez. Niente. Forse
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mi abbia portato. Le hai dato una segretaria, un
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un po’ troppo.» ¶ «Non hai bevuto nemmeno una goccia
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piccola del mondo. Se hai perso qualcuno ed è
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Cristo, perché non mi hai chiamato?» ¶ «Eri in fondo
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volevi studiar pianoforte, che… Hai studiato pianoforte?» ¶ «No, era
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soprattutto di moda. Non hai mai visto le mie
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poi guardò l’orologio. ¶ «Hai sonno, Giovanna?» ¶ «No, davvero
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ne spense diciassette. ¶ «Mi hai battuto, mi piace!» strillò
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e trentaquattr’anni. Invece: «Hai sonno, Giò?». «No, non
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Sì che ce l’hai». E quasi lo spinse
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ora. Ma sì, forse hai ragione: sono le due
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Richard che gridava «Mi hai battuto, mi piace!» ma
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urli mentre Florence diceva: «Hai visto? L’ho fatto
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dico. Lo rovinerai come hai rovinato me: strega!». «Ah
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gentile e sincero. Tuttavia hai torto a domandarmi perdono
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coinvolge necessariamente anche te. Hai torto a parlare di
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colpa: colpa di che? Hai torto a meravigliarti di
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a bere un whisky. Hai voglia di scendere?» ¶ «Veramente
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ti ha detto che hai bellissimi occhi? Ci si
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è il loro ossigeno. Hai visto? Anche quando escono
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salutalo da parte mia. Hai portato a letto Dick
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occhi. E poi lo hai fatto scappare, vero? Ma
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Voglio sbagliare da me. Hai capito, mammy?!» ¶ Depose con
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ritrovi a New York.» ¶ «Hai ragione, Giò. Non è
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Dick.» ¶ «Ciao, Mary.» ¶ «Non hai bisogno di me, tesoro
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Giò?» ¶ «Oddio, Martine! Che hai fatto?» ¶ «Cosa vuoi che
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Ho capito. Ce l’hai con me per ieri
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secondo: ma tu l’hai catturata lo stesso, ed
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pieni di gente.» ¶ «Sì, hai ragione: ma m’è
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l’ispirazione, verrà.» ¶ «Non hai mai sofferto davvero. Ecco
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Niente, mon petit chou. Hai proprio ragione.» ¶ Date le
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a lungo. ¶ «Se non hai ancora sonno… Se vuoi
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saputo da lui?) che hai già trovato un’idea
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il personaggio maschile lo hai definito? Ti scrivo in
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ne fai, Martine? Non hai mica un cane.» ¶ «Le
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guancia. ¶ «Martine! Ma cos’hai? Piangi?!» ¶ «Oh, sì. Pel
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farti monaca?» ¶ «Giò, non hai fantasia. Guardami bene. Non
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Molto bello. Probabilmente lo hai comprato stamani, insieme al
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Martine. Non ho capito.» ¶ «Hai capito benissimo. D’ora
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il seguente colloquio. “Chérie, hai bisogno di un fattorino
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proteggere i fattorini?” “Chérie, hai bisogno di un giornalista
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proteggere i giornalisti?” “Chérie, hai bisogno di un’indossatrice
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non dirmi che l’hai fatto per Bill.» ¶ Martine
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ciò che credi. Lo hai vestito delle tue passioni
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mai più, ragazzo.» ¶ «Cosa hai detto, uomo?» ¶ «Ho detto
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andò sotto Richard. ¶ «Come hai detto, uomo?» ¶ Richard gli
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valeva un sinistro. Dove hai imparato?» ¶ «A scuola» ringhiò
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le gambe. «E quando hai deciso?» ¶ «In questi giorni
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proprio sicura?» ¶ «Sicurissima, certo.» ¶ «Hai gli occhi cerchiati, sei
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in più.» ¶ «Me l’hai spiegato tu che qui
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Un amico al quale hai spaccato il cuore: ci
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gli orecchi. «E quando hai deciso?» «In questi giorni
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diventi più umana. Cosa hai fatto, stamani?» ¶ «Niente di
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umilia, stanca, affatica”. Dove hai detto che vai?!» ¶ «Alle
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vedi spazzar via.» ¶ «Cosa hai detto?» ¶ Quel rumore. ¶ «Mi
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pensi: mi butto?» ¶ «Cosa hai detto?» ¶ Quel rumore. ¶ «Bill
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mai il coraggio.» ¶ «Cosa hai detto?» ¶ Quel rumore. ¶ «Gli
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stata una disgrazia.» ¶ «Cosa hai detto?» ¶ Quel rumore. ¶ «E
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in un film!» ¶ «Cosa hai detto?» ¶ Quel rumore. ¶ Quel
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non lo capisci che hai fatto?» ¶ «Andiamo, Richard!» ¶ «Giò
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stupida, Giò!» ¶ «Bè, mi hai seccato. Io me ne
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allegra, lui appena nervoso. ¶ «Hai trovato ciò che cercavi
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colpo. ¶ «Ho trovato!» ¶ «Cosa hai trovato?» ¶ «Chi mi ricorda
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perché sei solo e hai paura. Fingi di non
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non lo meriti: perché hai disubbidito all’America e
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ti uccide se non hai trovato rifugio. Capisci, infine
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vita.» ¶ «Richard, perché mi hai portato quaggiù? Perché mi
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portato quaggiù? Perché mi hai voluto raccontare questa cosa
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impotente al disastro.» ¶ «Come hai detto?» ¶ «Ho detto che
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Fermo lì, Funny Boy! Hai un’aria così buona
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di odiarlo e poi hai sempre il suo nome
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Ho detto sposala ed hai capito benissimo. Se non
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scherzo» disse incredulo Richard. «Hai fatto comporre la pagina
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ho i pantaloni, tu hai il pullover. Dovremmo almeno
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essere usato come piscina…» ¶ «Hai fame, Giò?» ¶ «No, Richard
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Molto meno.» ¶ «E non hai paura della bomba?» ¶ «Molto
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Francesco. Tu non l’hai forse piantato? Quanto al
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sai, tu, Martine? Non hai mai amato nessuno, cambi
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bene. Però ti chiedo: hai mai provato ad appartenere
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lo stesso. ¶ «Hallo, mammy? Hai impegni per domani sera
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vederci domani?» ¶ «No.» ¶ «Bill! Hai una voce desolata. Soffri
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Sto benissimo, Florence. Mi hai solo interrotto mentre lavoro
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Anch’io. Me l’hai tolta tu.» ¶ «Bill! Sei
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smarrito del solito. ¶ «Cos’hai fatto, Funny Boy?» ¶ «Niente
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morivo. E tu cos’hai fatto di bello?» ¶ «Mi
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dolore non fisico. Se hai male allo stomaco o
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portan rispetto. Ma se hai male all’anima nessuno
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sapere. Rizzò la testa. ¶ «Hai fatto male, Bill. Io
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Tuo? E come l’hai pagato, signorina Giò? Col
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uomini, con Dick. Lo hai sedotto, lo hai violentato
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Lo hai sedotto, lo hai violentato, lo hai imbrogliato
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lo hai violentato, lo hai imbrogliato, lo hai puntato
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lo hai imbrogliato, lo hai puntato come un cacciatore
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Forse lo sconfiggerai: non hai sconfitto anche me? E
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amarlo.» ¶ «Ho udito bene?» ¶ «Hai udito bene.» ¶ «Hai detto
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bene?» ¶ «Hai udito bene.» ¶ «Hai detto che vai?» ¶ «Ho
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bene.» ¶ Depose il ricevitore. ¶ «Hai fatto un viaggio inutile
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appoggiò vicino alla porta. ¶ «Hai bellissimi occhi e bellissimi
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di un poliziotto frenò. ¶ «Hai perso la strada, young
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te, di ciò che hai di meglio, e giorno
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Cosa ti prende, baby? Hai talento, hai coraggio. Non
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prende, baby? Hai talento, hai coraggio. Non potrai mai
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contratto è pronto, non hai che firmarlo. Vuoi perdere
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morire.» ¶ «Non ti annoierai, hai un lavoro. New York
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l’America che non hai conosciuto è migliore: più
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dopo avere saputo che hai chiuso la porta su
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nasci e piangi perché hai visto il sole. Sei
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stavo chiedendo se mi hai portato qualche bel disco
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dell’americano? Me l’hai scritto, lo so. Che
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patto tra noi. Lo hai scritto anche tu.» ¶ «Ti
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la capisco. Ma perché hai voluto parlare? Perché vuoi
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ad un uomo.» ¶ «Mi hai parlato come un uomo
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lo sguardo ed esitò. ¶ «Hai bisogno di nulla? Di
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l’America che non hai conosciuto è migliore… un