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Guido Da Verona, L'amore che torna, 1908

concordanze di «hai»

nautoretestoannoconcordanza
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1908
tu cantarellavi... Certo non hai avuta mai un'attitudine
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l'amore pericola, non hai saputo valerti della tua
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della tua femminilità. Mi hai fatto conoscere l'amarezza
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al pianerottolo. ¶ - Edoarda, che hai? ¶ - Perchè cerchi di fingere
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il sentimento rimane. Che hai? Su, dimmi, che hai
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hai? Su, dimmi, che hai? ¶ Ella scuoteva la testa
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curo, - dissi con indifferenza. ¶ - Hai torto. C'è di
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parlarti a cuore aperto. Hai molti nemici, e nessuno
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vita di scapolo. ¶ - Ebbene hai fatto male, - risposi tranquillamente
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voce. ¶ - Innamorato? Che ubbìe! Hai scelto male il momento
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calma! Non diciamo sciocchezze. Hai riflettuto a quello che
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una, inflessibile, che dice: «Hai data la tua parola
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amico d'entrambi ed hai un'anima così dolce
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che tu stesso l'hai notato di sovente... Col
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specie di stanchezza. ¶ - Che hai? - feci amorevolmente. ¶ - Non so
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Perchè mi parli così? Hai veramente una fisionomia stranissima
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non ti comprendo. Mi hai affermato in tutti i
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infantile insieme. ¶ - Dimmi: cos'hai contro di me? ¶ - Null
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per nulla dove m'hai detto. ¶ - Davvero? ¶ Il suo
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sopraccigli. E soggiunse: ¶ - M'hai seguita? ¶ - No. ¶ - E perchè
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sei stata ove m'hai detto. ¶ - E' vero. Vuol
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nella mia camera ed hai letto un telegramma ch
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Senti, - esclamò repentinamente, - cos'hai pensato di me? ¶ - Niente
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afferrò le mani ruvidamente. ¶ - Hai creduto allora che v
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in faccia e rispondimi: hai creduto questo? ¶ - Ma io
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che fremevano, livida. ¶ - Tu hai fatto questo, Elena?... - esclamai
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domandato: ¶ - E tu, non hai ancora avuto un amante
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le disse, - che intenzioni hai finalmente? Perchè qui si
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prima questo nuovo amore. Hai trovata una simulazione felice
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quanto mi scrivi, non hai trovato ancora il modo
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rendi la promessa che hai ricevuta, senza ridomandare la
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barroccio i suoi trabalzi. ¶ - Hai paura? - domandai ad Elena
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una borsa. ¶ - Eh!... non hai veduto com'è grande
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Ora scendo sùbito. Come hai dormito? ¶ - Magnificamente. Oh, questi
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spera nei santi, se hai fede. Quello che intanto
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Perchè non me ne hai parlato prima? - gli domandai
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che non dici. Forse hai sofferto, e chissà... forse
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a dirmi: ¶ - Tu m'hai chiesto un aiuto, che
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troppo crudele. ¶ - Tu non hai pensato a questo! - egli
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tu sei troppo sensibile, hai l'anima d'una
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vent'anni fa. Tu hai voluto scegliere il 18 Luglio
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fossi. Ma tu mi hai guardata, e, forse pensando
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forse pensando ad altro, hai sorriso. Non so perchè
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lo sono più; mi hai consumata; e, forse per
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la vorrei vedere? M'hai scritto che ha lasciato
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Roma, che non l'hai più incontrata.... Dimmi: è
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come tu me l'hai descritta: dev'essere così
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tua frase, che certo hai dimenticata. Fu nei primi
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libro d'ore. Tu hai scritto così: «Passare, passare
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ventaglio. ¶ «Passare, passare!...» Tu hai fatto questo, Germano, ed
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altra tua frase, che hai scritta in un mio
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queste mie parole! Tu hai ben altri pensieri. Mi
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concedermi questa gioia? Tu hai bisogno del denaro, io
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per il male che hai dato possa venirti una
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anime per quella che hai dovuto sacrificare. Noi ti
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volto la sorpresero. ¶ - Che hai dunque? Mi sembri così
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blandirne il dolore. ¶ - Non hai proprio nulla? ¶ - Ma no
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gli altri giorni. Forse hai qualche fastidio? ¶ - Eh no
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stato con l'Alessi. ¶ - Hai concluso nulla? ¶ - Nulla per
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esatti. ¶ - E non le hai detto nulla? ¶ - Sì, le
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dissi: ¶ - Allora, se non hai conti da rendermi, lasciamo
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perchè sarebbe inutile. Tu hai voluto che fra noi
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Voglio dire che tu hai bisogno di mentire, d
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forse per difesa, perchè hai nel sangue la paura
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che fai, quello che hai fatto, non m'interessa
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non m'interessa più. Hai avuto il torto di
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coricherai ora? ¶ - Forse. ¶ - Non hai altro da dirmi? ¶ - Cosa
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avesse anch'ella sognato. ¶ - Hai dunque deciso di non
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e mi sedetti. ¶ - Che hai? - le dissi ancora, con
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devo perdonarti, Elena. Mi hai fatto male; ma non
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va bene... tu mi hai già ripetute molte volte
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per il solo mi hai avuta come un'amante
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puoi rimproverarmi? Forse mi hai voluto anche bene, ma
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veder piangere. Tu non hai desiderato altro che di
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abbandonarti. ¶ - E come non hai pensato che un giorno
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detto. ¶ - È vero? ¶ - Sì. ¶ - Hai voluto essere veramente un
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uomo senza cuore. Mi hai lasciata sola. Ho tanto
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grande insensibilità. ¶ - Non le hai bruciate quelle? - chiesi con
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domandi? ¶ - So che ne hai bruciate molte altre... ¶ - Forse
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E perchè me lo hai detto allora? ¶ - Chissà? Forse
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ha inteso dire che hai un'amante straordinariamente bella
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quindicimila lire ancora. ¶ - Ed hai comprato questo? Ma sei
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e dimmi perchè mi hai chiamato. ¶ Prevedevo un esordio
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professa; ti pare? ¶ - Tu hai sempre ragione; continua, - feci
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devi dire? ¶ - Bene, se hai fretta, concludiamo. Io sono
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mentre da solo non hai l'audacia nè la
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nelle tue mani. ¶ - Cos'hai pensato allora? - feci sorpreso
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Oh, figurati!... Se mi hai compreso, basta. Sappi solo
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salvezza. Ma tu non hai voluto, e l'hai
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hai voluto, e l'hai respinta, preferendo conoscere la
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altro consiglio. Da scapolo hai tutto goduto e ti
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e sposa quella che hai lasciata. ¶ - Senti, Elia; avevo
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anche l'ultimo capriccio, hai amato - hai creduto di
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ultimo capriccio, hai amato - hai creduto di amare una
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amare una donna - l'hai avuta: basta. Non bisogna
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E tu, mago, mi hai finalmente cavato un oroscopo
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sei smemorato! quante cose hai dimenticate nella tua vita
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grande araucaria, che tu hai fatta piantare nel giardino
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insieme! Che anima tu hai perduto. Guelfo mio! Un
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da quella che tu hai conosciuta. ¶ Piero De Luca
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l'inverno? O ci hai abbandonati per sempre? Io
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miei consigli e, se hai bisogno di qualcosa, scrivimi
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qualsiasi. ¶ - Da quanti giorni hai scritto a Roma? ¶ - Una
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Elena. ¶ - Forse non l'hai detto, però me l
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detto, però me l'hai fatto comprendere, ed è
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è più grave. Non hai fiducia in me; parli
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senso d'amor proprio; hai paura che un'attrice
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segnava una risoluzione immutabile. ¶ - Hai scherzato... - le dissi, con
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a nessuno quello che hai detto a me... non
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Respiro il profumo che hai qui... un profumo di
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Sì. ¶ - L'altro giorno hai lasciato sulla tua scrivania
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l'ultima illusione. M'hai fatto comprendere con evidenza
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nell'amore. Vedi, lo hai detto tu stesso: il
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me stesso: ¶ «Tu non hai saputo essere felice; ora
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Perchè ti disperi? Non hai tu stesso accettato e
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abbandono? Tu, che non hai fatto nulla per il
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mani di donna, che hai già respinte, ti offriranno
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debba odiare? - soggiunsi. - Non hai pietà veramente! Ora ti
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da Roma. ¶ - Oh, perchè hai fatto questo! - esclamò ritraendosi
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via, - domandai sottovoce. - Mi hai voluto bene? bene davvero
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violenta. ¶ - Sei tu che hai voluto, Elena. E poi
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e poi... ti racconterò! ¶ - Hai avuto il mio telegramma
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Del denaro che mi hai mandato; sei sempre buono
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mia felicità e l'hai lasciata cadere; io non
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fine della settimana. Non hai commissioni a darmi... per
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come un'avversaria. ¶ - Dunque hai tutto dimenticato? - le domandai
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Dove sei stata? Che hai fatto? Quali desiderî ti
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ho scritto e non hai risposto, ti ho cercata
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ho cercata e non hai voluto che ti ritrovassi
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una cosa, Elena: Mi hai scordato? appartieni ad un
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che usciamo? ¶ - Dove? ¶ - Non hai ancora pranzato, suppongo? ¶ - Non
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fatto molto aspettare? ¶ - No; hai fatto presto; vieni. ¶ Uscimmo
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ancora; poi le dissi: ¶ - Hai ricevuto i fiori che
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fui malata; mi riposavo. ¶ - Hai conosciuta molta gente in
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dissi: ¶ - Che bell'abito hai! ¶ - Ti piace? ¶ - Sì. ¶ - Dove
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piace? ¶ - Sì. ¶ - Dove lo hai fatto fare? ¶ - Da Paquin
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terra è venduta, mi hai detto? Anche Torre Guelfa
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di fronte. ¶ - Ah, tu hai creduto, - ella disse, un
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qualora tu lo volessi? Hai creduto che anch'io
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vuoi? parole! Me ne hai dette tante! Oh, c
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come amante non mi hai risparmiata. ¶ - Elena, io non
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fatto di più! ¶ - Che hai fatto? che hai fatto
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Che hai fatto? che hai fatto? ¶ - Io, - balbettò - io
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buon cuore: so che hai avuto molti rovesci. ¶ - Oh
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giorno di renderti servizio. ¶ - Hai una sigaretta? - risposi con
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niente! In fondo non hai mai avuto nè cuore
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Grazie, non posso. ¶ - Perchè? hai forse un altro invito
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invito? Vedo che infatti hai una stupenda cravatta bianca
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dimmi ancora... non lo hai amato mai? ¶ - Ah, lásciami
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la gola... Oh, come hai la pelle bianca!» ¶ La
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che vuole? Non gli hai detto che stavo ancora
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Ludovico, detti l'ordine. ¶ - Hai una splendida casa. Mi
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hanno sempre ragione. ¶ - L'hai veduta? ¶ - Sì, ma da
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aprirla. ¶ - Come non capisci? Hai scordato l'affare dell
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quel segno. ¶ - Via! tu hai sonno adesso, e non
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cosa dici, Fabio? Tu hai le traveggole da qualche
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lungo. ¶ - Tu, mio caro, hai presa l'abitudine di
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nuovo la tua amante, hai commessa una vera indegnità
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misura del tuo dito. Hai l'anulare appena un
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triste... Che brutto carattere hai! Non si può dunque
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le altre amanti che hai avute; non come l
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rimasto con lei. ¶ - Non hai un suo ritratto? ¶ - Me
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suo ritratto? ¶ - Me li hai fatti bruciare tu. ¶ - Ma
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se non lo fossi! Hai cambiato colore: una bruna
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romana... ¶ - Scusa, dove l'hai veduta? ¶ - Non ti ricordi
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d'una eleganza irreprensibile. Hai quell'aria «grand seigneur
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farti piacere... se proprio hai bisogno di me? ¶ - Sì
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un poco, perchè mi hai l'aria d'un
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farai molto ridere. ¶ - Sì, hai ragione. Ma è stato
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Ma che colpa ne hai tu? ¶ - Nessuna; questo però
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grandissimo andirivieni di gente. ¶ - Hai ragione, - dissi fermandomi. - Allora
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egli pagava il vetturino, - hai saputo nulla? ¶ - Sì, ma
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si prevedeva. ¶ - Grazie. Non hai potuto sapere altro? ¶ - Null
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dice: «Anche tu l'hai sposato per opportunità, perch
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con ammirevole semplicità. ¶ Tu hai, becchino, l'abitudine della
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siccome vedi sempre piangere, hai voglia di ridere: è
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riflettere. ¶ Tu, per esempio, hai una bella corporatura, sei
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d'ómeri quadrati ed hai un incedere maestoso... avresti