Cesare Pavese, La luna e i falò, 1950

palazzo, oppure mi ci hanno portato in un cavagno

anche se loro mi hanno preso e allevato soltanto

mi capacita. Qui tutti hanno in mente che sono

buio, fuochi e mortaretti; hanno bevuto, sghignazzato, fatto la

che non ce l’hanno fatta? Non sai quanti

già diversi me n’hanno offerte. Io sto a

momento, poi disse: – Non hanno fruttato da vivi. Non

pesche, che d’estate hanno foglie rosse o gialle

conosciuto dei bastardi che hanno comprato delle cascine. ¶ Eravamo

bruciato dal sole. ¶ – Li hanno fatti quest’anno i

non dànno raccolto, eppure hanno anche quelli il loro

nidi. Le donne, pensai, hanno addosso qualcosa di simile

sono quelle che ti hanno fatto le ossa, che

bruciato dal treno, che hanno in tutto il mondo

pensai, dove ce l’hanno casa loro? Possibile nascere

sangue. Probabilmente questi due hanno fatto davvero la spia

America, dissi, i giornali hanno stampato un proclama del

A Genova i partigiani hanno perfino un giornale… ¶ – Di

Coi morti i preti hanno sempre ragione. Io lo

non lavorano mica isolati, hanno dietro tutta una lega

i prepotenti di prima hanno messo loro su una

ai partigiani che gliele hanno salvate, fa la difesa

stati dappertutto, – disse. – Gli hanno dato la caccia come

è stato vivo, l’hanno sempre aggiustata… Almeno la

non erano niente. L’hanno viziata, il sor Matteo

e la spia. ¶ – L’hanno ammazzata? ¶ – Andiamo a casa

del bene che ti hanno fatto… ¶ Io sapevo già

piogge, cosí le malattie. Hanno un bel vivere in

tua nonna, che fine hanno fatto? È poi morta

io so come l’hanno ammazzata. C’ero anch

partigiani. La cascina l’hanno bruciata i tedeschi. ¶ – Sono

un giorno la trovino? hanno trovato quei due… ¶ Nuto