Vittorio Alfieri, Antigone, 1783

padre. ¶ Per lui sofferta ho l'abborrita luce; ¶ serbata

e morir voglio: ¶ nulla ho che il padre al

che offeso ei stima. — Ho tolto ¶ ad Antigone fera

mie paterne viste. ¶ Non ho di te maggior, non

di te maggior, non ho più dolce ¶ cura, di

ecco, mi sto. Rotta ho tua legge: io stessa

inceso al mio fratello ho il rogo. ¶ Creonte ¶ E

Al mondo cosa ¶ non ho di te più cara

fratello. ¶ Or che compiuta ho la sant'opra, in

guardie ¶ Creonte ¶ Scegliesti? ¶ Antigone ¶ Ho scelto. ¶ Creonte ¶ Emon? ¶ Antigone

io darle ¶ negato gli ho: pria ch'ei le

ora ¶ ch'io t'ho prefissa, Eurimedonte, in campo

placar mi giova: ¶ troppi ho nemici già. Mandarla io

ad un tempo ¶ salvo ho così. — Reo mormorar di

Che figlio? ¶ Padre non ho. D'un re tiranno