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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli esordi, 1998

concordanze di «ho»

nautoretestoannoconcordanza
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la prima volta, quando ho inviato sulla terra il
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Eppure, guarda... ce l’ho quasi sempre sui piedi
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corsa sopra la muraglia. ¶ «Ho approfittato dell’occasione per
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poteva andare oltre. ¶ «Ti ho portato questa!» disse la
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a congetturare “e così ho equivocato quel suo ultimo
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il Gatto, in refettorio. ¶ «Ho da farvi un annuncio
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sì, certo! Te l’ho già detto! Mi rendo
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comizio procedeva?» ¶ «No, non ho visto. Sarà stato per
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dire ancora più forte...» ¶ «Ho fatto una pausa?» ¶ «... allora
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listelli. ¶ «Che strano! Non ho visto niente...» ¶ «Per forza
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pensosa, reclinata...» ¶ «Ma non ho appunti!» ¶ Sorgeva una nuova
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blocchi di formaggio. ¶ «Anzi... ho preso molti indirizzi! Guardi
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camicia sul petto nudo, ho capito, per mostrarla. Ho
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ho capito, per mostrarla. Ho pensato che potrebbe aggregarsi
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qualcuno!» sussurrò Sonnolenza. ¶ «Non ho visto...» ¶ Si stropicciò gli
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fosse nessuno! Non l’ho visto!» dissi mentre la
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tratto. ¶ «Be’, non proprio... ho avuto il suo indirizzo
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che lo conosca, gliel’ho detto...» mi schermii. ¶ La
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qualcuno. Al mio ritorno ho visto la casa in
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altre nella mia condizione, ho saputo...» ¶ La ragazza le
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varie sedi e sezioni, ho saputo, gli fanno tutti
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lo mostra a tutte, ho saputo. L’ho invitato
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tutte, ho saputo. L’ho invitato qui in casa
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conosco di persona! Gliel’ho detto!» ¶ «Oppure si fermava
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il suo indirizzo, gliel’ho detto! Simpatizzava per noi
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Lo vede anche lei, ho un bel personale...» ¶ Parlava
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improvviso. ¶ «Sì, sì, l’ho tirata!» ¶ Azionai i tergicristalli
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e di là. L’ho anche aiutato a fare
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di lavoretti?» ¶ «Be’... l’ho aiutato anche a fare
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lati della macchinina. ¶ «Non ho fatto in tempo a
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tavola rotonda a Non ho fatto in tempo a
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dire se fosse impallidito. ¶ «Ho mangiato troppo. Devo vomitare
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cane tra le braccia. «Ho paura che si stiano
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colpo sul letto. ¶ “Non ho portato su la valigia
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sede. “Non ricordo se ho poi bloccato il portone
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pianterreno per controllare se ho bloccato il portone con
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capelli chiari, incendiati, controluce. ¶ «Ho portato i giornali!» borbottò
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incantato alle sue spalle. ¶ «Ho dovuto trafficare un po
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provai ancora a dire. «Ho parlato con l’uomo
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mia testa. ¶ “Eppure non ho lavato questo cuscino!” mi
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verso il campanello. ¶ “Ecco... ho suonato!” ¶ Il cuore aveva
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Come mai non l’ho vista prima!” Il topo
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dove? Se non ti ho mai visto!» ¶ «Mah, un
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interruppe un istante. ¶ «Ma ho ricavato anche una stanzetta
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se è per quello, ho anche un fornellino elettrico
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dov’è? Non l’ho vista!» ¶ «Be’... giù in
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scatolette, cucinavo...» ¶ «Eppure non ho mai sentito odore di
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a testa bassa. ¶ «L’ho sentito raccontare a mia
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No, ti ringrazio, non ho problemi! Sono abituato a
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e ben pettinati, bianchi. ¶ «Ho notato che c’erano
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ancora pensato di sedermi. ¶ «Ho notato che state anche
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che li manda?” ¶ «Ecco, ho finito!» disse andando verso
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vendere! Sono vedova, non ho nient’altro. Ne ho
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ho nient’altro. Ne ho bisogno. Sono stata rovinata
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sgranati. ¶ «Ma no, ne ho solo saputo qualcosa, in
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qualcosa, in passato, ne ho sentito parlare... E poi
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rimasti solo questi locali. Ho bisogno di riaverli indietro
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parlato con la Signora, ho saputo...» diceva con gentilezza
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con la testa girata. ¶ «Ho preso delle aspirine, stanno
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in piena notte. ¶ «Non ho detto niente a mia
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un po’ spettinata, ma ho dovuto pettinarmi al buio
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Me l’hanno detto, ho saputo, in un altro
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molto a pettinare. ¶ «Ti ho pagato la quota, questo
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Raccontami adesso!» ¶ «Non ti ho mai detto di quando
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non mi accompagni?» ¶ «Non ho la macchina, è rimasta
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mi ricordo se ti ho pagato la quota, questo
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se invece sorrideva. ¶ «Ti ho raccontato di prima ancora
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sul fronte dell’Aragona, ho conosciuto Durruti...» ¶ «Hai conosciuto
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tu chi sei?” le ho chiesto una volta. “Da
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dentro gli armadi. Ne ho ficcati un po’ dentro
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po’ dentro lo zaino. Ho scelto per quella notte
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vestaglia di seta, ne ho fatta indossare una anche
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stai con me?” le ho chiesto guardando i suoi
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di qualche fucilato. L’ho ritrovata su quel balcone
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avvicinato, da dietro, le ho abbracciato la vita, senza
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fai qui fuori?” le ho chiesto. “C’è qualcosa
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è quella cosa?” le ho chiesto ancora, continuando a
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piatti, dei cucchiai. ¶ «Ecco, ho finito. Adesso vado» provavo
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tutto tirato della bocca. ¶ «Ho fatto un po’ tardi
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Deve fermarsi a mangiare, ho già comperato anche per
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al taglio della bocca. ¶ «Ho pagato la quota?» mormorava
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dalla stanza. ¶ «Non ti ho mai detto di quando
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mai detto di quando ho conosciuto Lenin!» biascicava improvvisamente
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bianco nella stanza. ¶ «Le ho comperato un camice!» annunciava
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dovete poterlo osservare attentamente. Ho fatto costruire per voi
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in quella sala. Ci ho fatto aprire anche un
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di Lenin. “Guarda cos’ho preparato per te...” gli
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fianco il professore, “non ho capito se si sono
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con il fuoco. Gli ho staccato la lingua mentre
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con due dita. L’ho fatta cadere tra le
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libro, ancora in fiamme. Ho conservato quel libro, da
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alle sue spalle. ¶ «Li ho persi di vista...» sogghignò
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e il sonno. ¶ «Ti ho portato un po’ di
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cuscino. ¶ «Non ti preoccupare, ho il ferro da stiro
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che sono venuto! Ti ho preparato anche un po
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di minestrina calda, ti ho imboccato...» ¶ Mi toccavo i
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guardavo. ¶ «Eppure non ti ho proprio sentito!» ¶ Lo vedevo
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testa, di riaddormentarmi. ¶ «Ti ho lasciato un po’ di
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subito dopo tornare. ¶ «L’ho ritrovata molti paesi più
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le stradine ghiacciate. L’ho ritrovata nella piazza di
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Sì, ma te l’ho riportata. Adesso è parcheggiata
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un po’. ¶ «Non l’ho mai più visto!» ¶ Restavo
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all’altro? Che cosa ho fatto in tutti questi
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ancora una volta se ho caricato l’orologio. “Chi
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sulla soglia. ¶ «Allora, se ho ben capito, me ne
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Sono tutti neri...» ¶ «Li ho un po’ trascurati, ultimamente
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all’altro non li ho più trovati nel magazzino
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lo conosco bene! L’ho già fatto da qualche
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Va bene, va bene, ho ancora qualche contatto... Ti
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calorifero non funziona bene, ho sempre freddo.» ¶ Non riuscivo
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un filo di voce. «Ho visto quegli addobbi attaccati
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qualche parte una musichetta. ¶ «Ho acceso la radio, è
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e di spazio che ho incontrato. Le strade si
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sono? Per quanto tempo ho dormito? Devo essermi addormentato
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maniglia. ¶ «Fortuna che l’ho trovata!» sospirò l’uomo
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qui, adesso che l’ho trovata!» ¶ Lo guardavo senza
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città molto distante. “Quanto ho già camminato!” mi dicevo
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camminato!” mi dicevo. “Come ho fatto ad arrivare fin
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faccia partire tranquillo...” sussurrava. Ho lasciato andare indietro la
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andare indietro la testa, ho chiuso gli occhi...» ¶ Provavo
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fosse quel rumorino. ¶ «Ma ho chiamato esattamente il giorno
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È stato lì che ho scritto quella famosa pagina
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del mondo, chissà dove... “Ho riletto di nuovo quel
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sopra della sua testa. «Ho cercato in tutti i
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a digitare più forte. ‘Ho trovato!’ si dirà l
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ovattata, tutta profumata. «L’ho visto poco prima che
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dito sul campanello. L’ho trovato un po’ sbalordito
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delle calze smagliate. «L’ho trovato un po’ amareggiato
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interruppe un istante, sogghignava. ¶ «Ho qui il manoscritto!» disse
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occhi sbarrati, se rideva. ¶ «Ho già mandato il manoscritto
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vicino mentre mi parlava. ¶ «Ho chiesto cosa ne pensa
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all’improvviso. ¶ «Te l’ho detto, è una storia
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di nuovo, dopo che ho gettato la veste... un
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o poi. D’altronde ho una certa dimestichezza con
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del tutto raffreddati. ¶ «Ecco, ho finito!» disse alzandosi dal
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dietro le torri, mentre ho messo la testa fuori
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occhi ancora tutti sfalsati, ho fatto in tempo a
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della luce, posso sconfinare, ho già tutto quanto mi
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del testo. Ben altro ho in serbo per te
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già dentro... “Che bisogno ho ancora di proseguire?” ti
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dentro in codesto modo?” “Ho un progetto e un
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nessuno!» ¶ «Ma non li ho visti uscire di qui
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tutte sparate, tutte scavallate...” ¶ «Ho pensato e ripensato a
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parlare, senza respirare. ¶ «Ti ho detto che avevo pensato
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Non è possibile! Non ho mai pubblicato niente! Non
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leggermente, mi sorrise. ¶ «Non ho ancora capito se posso
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in questo monolocale, non ho un altro letto...» ¶ «Non
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degli appunti che finora ho raccolto qua e là
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più tardi. «No, no, ho già sotto il pigiama
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sempre sotto i vestiti, ho sempre freddo...» Si infilava
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a tornare nel letto. «Ho perso un bel po
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del letto ancora asciutto, «ho pensato anche a questo
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sospirare il mattino dopo. «Ho capito che è meglio
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E come vorresti andare?» ¶ «Ho giù lo scooter!» ¶ «Come
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dentro il maglione. ¶ «Ecco, ho finito!» ¶ Non riuscivo a
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Ma quel maglione l’ho già visto da qualche
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senza neanche girarmi. «L’ho visto una notte, mentre
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bene, bene, uno scooter... Ho voglia di scorrazzare per
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quel biografo che ti ho mandato che fine ha
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è parso, quando l’ho abbassata, mi ha annusato
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con la mano. ¶ «Guarda... ho ancora le prime orecchie
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con il cappello, l’ho sentito sospirare di colpo