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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Tre operai, 1934

concordanze di «ho»

nautoretestoannoconcordanza
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poco di intelligenza che ho non voglio perderla dietro
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mette fuori ogni mattina. ¶ «Ho capito» dice il padre
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capito» dice il padre, «ho capito quello che vorresti
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vorresti fare; ma io ho lavorato e tu devi
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tavola con noi. Io ho lavorato e tu devi
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sei fatto più vivo?» ¶ «Ho avuto molto da fare
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venuto e non ti ho trovato, ho un bel
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non ti ho trovato, ho un bel... dare appuntamento
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tutta addosso, e non ho fatto un soldo!» ¶ Poi
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Perché di tentativi ne ho fatti! Non si può
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Proprio adesso?» fa Anna. «Ho qui una lettera per
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sono rovinata. Ora solo ho saputo dove abiti e
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tutti e tre; li ho visti dalla finestra. Be
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Anna. ¶ «Ti sbagli. Le ho sempre consigliato di prendere
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lo faccio sul serio. Ho già parlato con De
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quella baracca? Che avvenire ho lì dentro? Che posso
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fare...» ¶ «Già, come l’ho trovata finora!» ¶ «Perché non
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seriamente. Ma ora l’ho capita la tua smania
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le mani. ¶ «Ma io ho un presentimento. Una cosa
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le voglio bene e ho bisogno di lei: perché
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lei: perché non gliel’ho detto prima? L’ha
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fare poche chiacchiere: vi ho detto di andare, e
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fa lui, “poche chiacchiere: ho capito di che panni
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di guai. Io non ho nessuno: e chi mi
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mangiare? Meno male che ho trovato qualche cosa!» ¶ «Che
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cosa prendi?» ¶ «Io niente; ho preso tanta roba da
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hai?» gli domanda Marco. ¶ «Ho lasciata proprio ora mia
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posticini...» ¶ «Può darsi. Ma ho un presentimento: che non
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lei: buon bagno, scusatemi, ho da fare. Ecco qualcuno
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anch’io; ma poi ho pensato: è sempre meglio
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cosa saprò pure farla... Ho studiato anche» aggiunge a
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uomo. ¶ «Questo no. Ma ho studiato fino all’ultimo
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un colpetto sulla spalla. «Ho trovato ciò che fa
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volta che non ci ho nessuno. Invece me la
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riesco a vivere: invece ho detto sempre delle bugie
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detto sempre delle bugie; ho finto di star bene
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venuto!» gli dice. «Vi ho mandato a chiamare per
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una mano sul viso. «Ho saputo che vi siete
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Teodoro” dice la lettera, “ho ricevuto la tua cara
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pare (dico pare, perché ho la speranza che tutto
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basta con quell’altalena, ho anch’io diritto alla
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bello? Sei contento? L’ho fatto con te...” ¶ Giunge
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la cura che vi ho detto; ma principalmente, ascoltatemi
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a Maria: “Carissima sorella, ho ricevuto le cinquanta lire
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lungo e io l’ho aggiustato per bene, che
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un vestito. Basta non ho più niente da dirti
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presto, troppo presto: non ho voluto svegliarti – fino alla
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che ormai è stanca: «Ho sacrificato la mia libertà
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e comincia a dire: ¶ «Ho capito che voi chiedete
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parlare...» ¶ «Fatelo parlare: sentiamo!» ¶ «Ho bello che finito!» riprende
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una cosa delicata; allora ho pensato che sarebbe stato
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in questo paese!» ¶ «Allora ho fatto male a venire
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meno avvertirmi.» ¶ «Invece ti ho voluto fare una sorpresa
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Non preoccuparti. Sto bene. Ho mangiato.» Si toglie il
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lui. «Che cosa ti ho fatto? E dire che
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pare che gli dica: ho capito tutto; ma di
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scarpata che mi ripara. Ho pure la rivoltella.» ¶ Il
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inferiore. Non dovevo partire; ho fatto male; dovevo appurare
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era ancora vivo; ed ho lasciato Elisa nelle mani
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mani di quelli. Che ho fatto? Potevo trascinarla con
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è difeso semplicemente. Però ho pensato che dando un
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per tutta la giornata ho architettato l’aggressione. Ecco
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con attenzione: «Sì, ieri ho messo il pane sotto
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il pane, non l’ho più trovato; e indovina
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Questo lavoro non l’ho mai fatto.» ¶ «Si vede
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Teodoro; di cui vi ho parlato già qualche volta
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che vi credete che ho fatto di straordinario?... Un
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sottovoce le dice: ¶ «Non ho proprio voglia di parlare
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capisci. Invece, come ti ho detto, niente e da
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risposto almeno una volta!... Ho deciso di non pensarci
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per potergli dire quanto ho sperato di rivederti. Invece
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soli, «sai quello che ho passato da allora in
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far pace. Io non ho più la forza di
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possiamo isolarci.» ¶ «Anch’io ho pensato lo stesso; e
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mi hanno dato spago, ho fatto tutto quello che
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fatto tutto quello che ho potuto. Tanto a me
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finire?» fa Marco. «Io ho già tirato la mia
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le cose come stanno. Ho saputo che o fanno
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l’ora che gli ho dato la casa! Marco
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mangiare, lo vedi? L’ho portato! Non vogliono fartelo
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gli dice: ¶ «Io l’ho sempre detto che queste
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meglio non dirlo; ora ho quattro lire; non è
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storie! prendi! Ce n’ho ancora.» Teodoro prende la
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giorno io non ne ho e tu puoi darmene
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monete nella mano, «che ho capito, sì ma io
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Ma credi che io ho voglia di perdere il
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facendosi animo, le sorride: «Ho sonno! Fammi coricare!» e