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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910

concordanze di «ho»

nautoretestoannoconcordanza
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stesso con grande rassegnazione: « Ho avuto un grave torto
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con voi mia figlia, ho dieci altri amici che
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e rispose: ¶ — Anzi non ho sonno. Discorriamo, se vuoi
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guardandolo con civetteria. ¶ — Non ho tempo. ¶ — Ve’, il moscardino
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a Mamma Gilda: ¶ — Ti ho pagata finora o no
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dov’era il giovine. ¶ — Ho fatta una sciocchezza, — egli
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diavolo! — interruppe Arrigo levandosi. — Ho resa incinta una ragazza
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che sto benissimo — ne ho sopportati cinque o sei
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sua spalla. ¶ — Povera me, ho paura!... ¶ — Vedrai, non sarà
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una risposta ben recisa. ¶ — Ho passato i ventun anno
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giorno, francamente, non vi ho per ora nemmeno pensato
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pensare insieme che vi ho pregati di venir qui
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amici, con semplicità. Finora ho evitato di venirvi a
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sprecare molte parole inutili. Ho commesso una sciocchezza, ed
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da voi, che non ho alcunissima voglia di lavorare
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Dunque, concludiamo, — fece Arrigo. — Ho abusato di vostra figlia
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ricorderò della promessa che ho data. Ma fino a
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un po’ grossa! ¶ — Vi ho parlato da galantuomo, signor
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vi riconfermo quel che ho detto e vi auguro
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qualche speranza veramente ambiziosa. ¶ — Ho vinto al giuoco, — questi
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sapere nulla di voi, ho provato qualcosa di così
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prima sera che v’ho intesa cantare... ¶ — Ma voi
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che con altri. Non ho passioni; non ne ho
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ho passioni; non ne ho avuta alcuna, finora. Sì
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po’ ridicole che vi ho dette oggi, e raccontarvi
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pieni d’inquietudine che ho vissuti nell’attesa di
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vuoi sapere, ecco... Non ho più denaro, affogo nei
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un modo singolare. ¶ Eppure ho dovuto attendere fino ad
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che si ripreparasse. ¶ — Insomma ho promesso: canterò. ¶ Ed eccoli
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Al momento non le ho, ma prima del pranzo
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obbligo di qualche spiegazione. ¶ — Ho presa una batosta la
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in questo momento che ho la carica di segretario
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bene. Ed io, naturalmente, ho accettato. Firmerò oggi stesso
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con Rafa Giuliani. L’ho veduta una sol volta
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ora. ¶ — Io delle vergini ho paura, — disse gravemente Giannetto
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appena furono seduti.— V’ho aspettato ieri e l
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Se mi pare? T’ho messa in carrozza di
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ammise ridendo la Tita — ho sempre avuto un tenero
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mi piace. ¶ — Non l’ho veduta, — rispose Arrigo. — Non
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essere... insomma io v’ho visto bambino, e certe
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vocazione. Io non l’ho. E triste, ma non
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triste, ma non l’ho. Non me n’ero
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finora, ma non l’ho! ¶ — Che c’è di
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altra volta? Non l’ho! Anzi vorrei darvi un
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no? — fece Arrigo. — Non ho pranzato; ho fame, e
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Arrigo. — Non ho pranzato; ho fame, e la minestra
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rispose il figlio.” — Non ho fastidi in questo momento
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quel battibecco, — per te ho portata una pipa di
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voglioso e triste. — Non ho abiti e non posso
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vengo a trovare, perchè ho voglia di discorrere con
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ridendo. ¶ — Allora io gli ho detto: « Sono sua sorella
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più comodi. ¶ — Eh, già, ho capito... — ella disse ridendo
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Non temere: non gli ho mai detto chi sono
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E tu? ¶ — Io?... Niente. Ho tirato innanzi. Mi ha
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levarmelo d’attorno, gli ho detto che mi scrivesse
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fermo posta e gli ho dato, un nome falso
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riprese il racconto. ¶ — Sai: ho visto ch’era una
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e dove sto, gli ho dovuto dare un appuntamento
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si fosse più nascosti. Ho rifiutato. Allora cominciò con
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modi, ma io l’ho tenuto a bada. Ossia
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sai, tentava... Qualche volta ho dovuto minacciargli di gridare
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E tu? ¶ — Io gli ho detto di no. Gli
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detto di no. Gli ho detto di no chiaro
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dire la verità. Poi ho rifiutato, pensando che a
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una volta sola. Ne ho vedute ben altre, io
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gran merito non l’ho. Se mi fosse proprio
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appunto su questo che ho contato, — ella rispose con
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bottegaia? E non ne ho voglia, sai! Tu solo
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ne abbia voglia… Senti: ho pensato qualche volta di
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due soli... Perchè, vedi, ho per te un sentimento
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sfuggire ¶ — Per questo l’ho tenuto a bada. ¶ Nel
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donna? — domandò Arrigo. ¶ — Bah!... Ho molte amiche; le vedo
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bell’abito. ¶ — Non ne ho. ¶ — Va da una buona
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l’oro, finissime. Le ho vedute in una vetrina
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Non c’è male; ho visto Rafa adesso adesso
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sua lettera disperata. Non ho potuto evitare di vederlo
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quel che debbo faticare! Ho un grosso conto dalla
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papà molto spesso, ma ho dimenticato il suo nome
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giarrettiere. ¶ — Sì, Lora, vi ho pensato, e molto. Ho
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ho pensato, e molto. Ho anche abbozzata la trama
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Ma, ragiona: che avvenire ho io davanti a me
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n’andrei via. Ti ho già detto che i
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i, che te ne ho dato l’esempio. Certo
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noioso! Io, ti dirò, ho avuto la fortuna che
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Va bene; ma non ho fretta. ¶ — Hai pranzato, Rigo
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Dei resto anch’io ho mangiato pochissimo questa sera
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da visita. Vedi, le ho detto che sei mia
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risoluzione e disse: ¶ — L’ho veduta molte volte per
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Che hai? Cosa ti ho fatto, Rigo? — disse con
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cominciare il discorso. ¶ — Vi ho veduta in teatro sere
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Loretta? ¶ — Ma, Dio buono! Ho finto di non vedervi
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nel senso che vi ho finora conosciuta sotto un
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non vi pare? Così ho preferito lasciarvi credere che
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Loretta, questo non l’ho pensato mai. ¶ — In modo
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mi divertiva, io v’ho lasciato fare. ¶ — Non dite
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in ogni modo v’ho rispettata, e se aveste
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un certo punto libera; ho anche accettato qualche vostro
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è più cara. ¶ — Non ho mai riso di voi
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silenzio! ¶ Ma egli riprese: ¶ — Ho tutto lasciato, per godere
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dolcezza dell’ amore che ho per te, meglio era
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ti sono indifferente, ti ho divertita un poco, adesso
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Ma io, carissimo Rafa, ho tutta la mia vita
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da strada e non ho, come qualche altra, uno
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di quel silenzio, — ti ho già parlato una volta
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parlo apertamente, come non ho fatto ancora. Però, se
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questo, v’ingannate Non ho bisogno di nulla: da
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fatto mia sorella, perchè ho pure una sorella. Ma
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non mi piace. Vi ho già detto che sono
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con la mia famiglia; ho preteso ad una specie
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strada. Eh, mio caro, ho vent’anni, ma conosco
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Ma io, — disse — non ho mai avute le intenzioni
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una pausa continuò: — Sai?... Ho tremato tutto il giorno
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quelle? ¶ — Amante no; ne ho conosciuta una, la mima
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dita nervosamente nelle sue. ¶ — Ho quasi voglia di piangere
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luccicava davanti, e disse: ¶ — Ho fame! ¶ Prese un pane
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dovresti avere tu, l’ho avuto io per la
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d’un uomo affranto. ¶ — Ho avuto molto a fare
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specchio stamattina? ¶ — Ah... Non ho avuto il tempo di
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mangia? ¶ — Sì, mangio; ma ho poca fame. ¶ — Forse volete
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le altre parlano, ascolto. Ho inteso dire, per esempio
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raccontato; che colpa ne ho io? ¶ — Bene; e poi
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parlato? ¶ — Semplicemente perchè non ho mai avuta l’occasione
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esclamò nervosamente ¶ — Cosa ti ho fatto? ¶ — Tu? Niente. Anch
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Anch’io non ti ho fatto niente, — diss’egli
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dunque? — domandò con paura. ¶ Ho perduto ancora, — disse Arrigo
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angosciosa. ¶ — Molto? ¶ — Sì, molto. Ho pagato tutto quel che
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quel che potevo, non ho più nulla e devo
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ardessero la bocca. — Ne ho pagate settantamila in tre
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grande aberrazione, — spiegò Arrigo. — Ho perduta la testa. Non
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rimedio, perdo senza interruzione. Ho lasciata la tavola poche
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a tutte queste cose. Ho molte gioie ancora, ho
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Ho molte gioie ancora, ho la casa... Dovresti aiutarmi
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Loretta. — Hai perduto allora? ¶ — Ho Domino piazzato e non
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ed impediva il passaggio. ¶ — Ho Domino piazzato, — questi rispose
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pronostico. ¶ — Nel Gran Premio ho già presa Arianna: ma
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non può far nulla. Ho visto i galoppi. ¶ Loretta
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con un’aria indifferente. ¶ — Ho inteso dire che Missolungi
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intendo affatto, sa!... Ma ho inteso dire che questo
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domandò Arrigo. ¶ — Sì, volentieri: ho sete. ¶ — E allora beviamo
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lo disprezzare!... — sospirò Rafa. — Ho tutta la mia fiducia
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è nervosa quella bestia! Ho paura che parta male
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Non so, non ci ho mai pensato ancora, perchè
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perchè tanto non ne ho. ¶ — Bene, ci pensi. ¶ — Ecco
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Bene, ci pensi. ¶ — Ecco, ho trovato! — ella esclamò con
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che per caso t’ho chiamato io così? — soggiunse
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soggiunse, rivolto al Giuliani. ¶ — Ho inteso appunto che lo
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dirlo! Ma io non ho l’abitudine di recitare
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se n’avvedesse! ¶ — Che ho fatto io? ¶ — Mi siete
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uomo comodo... ve l’ho già detto. ¶ — Sono disposto
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non è possibile continuare. Ho paura; sento che corriamo
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posso far altre pazzie. Ho commessa una leggerezza imperdonabile
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forse per paura... ¶ — Certamente ho paura, non lo nego
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E dove allora? ¶ — Senti: ho l’automobile fuori dal
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Allora vattene pure; non ho più bisogno di nulla
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Hai paura?... — ella domandava. ¶ — Ho paura di me. ¶ — Non
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via con te... non ho paura, io, dell’amore
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aggiunse: ¶ — Per questo non ho voluto perdere di vista
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chi... — disse. — Veramente non ho l’aria d’essere
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Perchè non vuoi rispondere? ¶ — Ho più paura che mai
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Rigo, son io che ho paura di te. Sopra
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dirmi perchè mai ti ho dovuto amare! —esclamò Arrigo
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mancato finora? ¶ — Due cose ho pensato: o che tu
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sei mio fratello. Non ho mai pensato per un
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fra poco. Ancora non ho sonno; rimango a fumare
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sigaretta. ¶ — Io pure non ho sonno... — ella fece. Ma
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torpore, questa notte... Baciami!... Ho le mani calde, senti
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una cosa che non ho fatta mai: venire nel
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non potrò dormire... perchè ho voglia che tu mi
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Chinati un poco, baciami!... Ho tanto sonno... Ti amo
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egli è venuto, l’ho visto. Era lì, fra
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confusa nella tua faccia. Ho inteso che nostro padre
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perchè questo amore che ho per te, ricordati, è
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mia colpa fu grande ho anche lottato quanto un
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ma tu m’intimidisci. Ho sempre avuta una certa
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talmente al sicuro qui... ¶ — Ho sete — ella rispose. ¶ Rafa
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quel giorno, io pure ho fatto un sogno... Ma
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la pace che non ho più?... Un’ altra? Questa
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piace, cambieremo casa. Non ho avuto nessun amore, prima
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dietro e finalmente li ho veduti oggi in automobile
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il Vernazza. ¶ — Non posso, ho fretta, — quegli rispose. ¶ — Ma
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ti si vede più! ¶ — Ho fretta, — ripetè il Giuliani
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lo ripeto perchè l’ho inteso dire... Qualcuno lo
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vieni e mangia; ti ho fatto serbare il pranzo
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mamma! Anzi, Anzi!... Non ho fame io. Se c
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Grazie, grazie tanto. Non ho fame; sono qui e
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Comprendeva questo solo: « Le ho fatto paura; le ho
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ho fatto paura; le ho fatto quasi orrore... » ¶ Certo
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vene. Forse io stesso ho creato in me questo
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il cammino compiuto Non ho più alcun desiderio che
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braccio. — Non così presto!.. Ho paura. ¶ La strada si
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rispose: ¶ — No, signora, nessuna: ho guardato io. ¶ Loretta si
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la verità, io non ho mai compreso bene come
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gli occhiali? — domandò Rafa. ¶ — Ho paura che mi stiano
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disse con un palpito. — Ho voglia di correre nei
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Vieni, — disse ad Arrigo; — ho da parlarti. ¶ E curvo
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stato un po’ male... Ho avuta la febbre per
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non ascolto nemmeno. Ne ho viste tante!... ¶ Entraron Beppe
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So tutto... Non parlare... Ho compreso tutto... — ella rispose
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vita è morta, — disse. — Ho tutto perduto in un
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fiore dell’anima: ¶ — T’ho fatto piangere molto, non
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è stata mia! Non ho avuto abbastanza coraggio perchè
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da questo fantasma non ho avuto più pace. Quando
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sono fuggito, lasciandola sola. Ho lottato contro di me
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Bisognava osare. Invece che ho fatto io? L’ho
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ho fatto io? L’ho spinta con le mie
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d’un altro. Li ho lasciati fuggire, intendi? Fuggire
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felicità orrenda, sai che ho fatto io?... Sono fuggito
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come un agile serpente. Ho tutto scordato, fuorché lei
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tutto scordato, fuorché lei: ho rotta la mia vita
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cenere spenta. ¶ — Molte ne ho prese! — gridò verso la
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tardi — rispose; — ancora non ho sonno. Si rivolse dalla
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di te, Lazzara. Non ho sonno ed amo ascoltare
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hai fatto sinora? ¶ — Nulla: ho camminato. ¶ La donna stette
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quella casa non l’ho più, o per lo
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collera. ¶ — Io non t’ho fatto alcun male, — ella
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amavi? Lo ami? ¶ — No. Ho detto di no. ¶ Ella
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molto martirizzata, forse perchè ho commesso l’errore di
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tutto questo lo hai! ¶ — Ho voluto, — ella spiegò, — scegliermi
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Sì, molte cose... ma ho paura di te. ¶ — Ed
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ne andrò così presto. ¶ — Ho pensato, — ella fece, — che
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e perdonarmi se ti ho fatto male senz’alcuna
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di quel dolore. ¶ — Non ho dimenticato, — gli disse. — Ma
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tutti quelli ai quali ho fatto male. ¶ Egli la
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vicino, si curvò: ¶ — Senti... Ho corso paesi come un
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un pazzo, per guarirmi; ho sofferto tutto quello che
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la pena. Invece, se ho bene compreso il senso
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senti. La passione che ho per te supera, esclude
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te supera, esclude tutto. Ho mille rimorsi nel cuore
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maledetta. L’amore che ho per te, la febbre
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stato un pazzo quand’ho avuta paura della nostra
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risvegli logoranti. ¶ — « Io t’ho date le più lunghe
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un uomo; io t’ho goduta, — le diceva, — senza