parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Montanaro, Tommaso sa le stelle, 2014

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
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con la bandiera italiana, i capelli arruffati e grigi
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Si guarda attorno, muove i piedi, sta con le
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che si muove con i lucci, la ghiaia che
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la richiesta di preparare i beni di un’asta
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il Castroni scende, alto, i bicipiti grossi. Ha sempre
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propaga – Castroni si spaccherà i timpani, prima o poi
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al mondo, a ingrassare i vitelli con la birra
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screpolato. Andrebbe bene per i cappotti, ma ha sette
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di cassette di tutti i colori, i dorsi allineati
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di tutti i colori, i dorsi allineati. E poi
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sgombro, dove ha messo i programmi di sala delle
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di pubblico deposito per i fallimenti altrui. ¶ Sotto, al
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con delle bottiglie vuote. I ghiri si sono trasferiti
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ha bisogno di guardare i registri. Sa che è
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presenta all’asta. Ma i creditori non demordono. È
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viene voglia di collegare i fili, sfidare le lucciole
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ascoltano le tignole e i beccamoschini. Verdi no, Verdi
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volpe. Nina? Ci sono i fantasmi? Si guarda intorno
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fatto per stordirsi. Come i vitelli! Forse anche la
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nella cui pancia nasconde i risparmi, pesca alla rinfusa
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spugne e pagliette tra i pacchi di pasta di
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altri esseri umani. Ecco i salamini di cinghiale, l
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stesse cose, salvo che i 3x2 non lo inducano
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Ecco dove ho messo i calzini, pensa Pietro, che
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ne rende conto: mette i sacchetti nel carrello, controlla
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pane appena sfornato con i surgelati, serra il sacchetto
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animale che si mangia i lampadari. Un lupo? Un
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sottrarre uno scatolone, portarne i pezzi in giro. Ci
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che imbratta da anni i muri delle chiese con
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estivo. Per togliersi via i pensieri ci vuole un
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fresco; gli piace guardarlo, i piedi nudi che cercano
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e poi le scarpe, i seni luminosi, la pelle
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bianca che scorre sotto i vestiti. Sono due anni
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fai?” ¶ “Ogni volta hai i minuti contati...” ¶ “Ma chissà
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trafelata e goffa, con i piedi piatti come un
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una parrocchia distante chilometri, i fogli taglienti di una
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stelle. Nina sapeva tutti i nomi, li diceva uno
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spinge, dentro ci sono i numeri ammucchiati, fa un
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bianco, qualcosa di rosso, i gambi trasparenti. Guarda fuori
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può cominciare adesso, passati i sessant’anni. Torna dabbasso
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le piastrelle BUSACCAPPELLO 1992/13 con i segni zodiacali, o il
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è un uomo con i capelli arruffati e dei
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quando era bambino. Butta i gambi per terra. ¶ È
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confine del bosco. ¶ Guarda i rami, gonfi di spirali
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sasso e la pigna. I gambi dei soffioni li
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un paio di metri. I capelli sono corvini, sottili
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bianchissimi, il volto scavato, i muscoli rigidi. Starnutisce. “Ma
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uscirà, ma di dargli i vestiti, si tappa il
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tiene le mutande e i calzini. In che pasticcio
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maglietta XL con scritto I love Tosca. ¶ “Porcomondo, che
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al tavolo a stento, i gomiti che sembrano due
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Non si alza, però. I due stanno lì a
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afferra l’altro polso, i suoi occhi chiari fissano
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scintillanti, sceglie con cura i pomodori più maturi. ¶ Attraverso
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dice solo: “Hai ancora i capelli bagnati”. Tommaso non
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è una poltrona con i braccioli di smalto dorato
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sbaglia, ci sono ancora i materassi del Canzoniere, l
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le ha mai dato. ¶ I materassi li cercherà domani
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continui a dormire nonostante i rumori. Ma sarà abituato
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faccia. Sbadiglia, mostrandogli tutti i denti. Quanti anni ha
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Vai a sciacquarti. Lavati i denti col dentifricio,” dice
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No police! No police! I go.” ¶ È lì, a
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tre dita. “No police! I go.” ¶ “No police, supermarket
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e porgendogli la maglietta. ¶ I due si guardano a
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cintura. Abbassa il finestrino. I capelli non si scompigliano
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che lo guardano con i loro occhi ottusi. Afferra
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addosso?” fa Pietro, mentre i pantaloncini si bagnano. Un
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insiste per quelle con i tacchetti. Chi l’avrebbe
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un deposito giudiziario. No, i pomodori li ha lasciati
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lì. Ma quando scoprirà i Rolex? Non ha le
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febbraio, Ventimila beghe sotto i mari, e la lancia
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dire.” ¶ “Ma cos’hai? I fantasmi?” ¶ “Ah no, non
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Pietro a Tommaso indicandogli i muscoli delle braccia. “Sì
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segue, lo imita. Ecco i numeri sulle navi fantasma
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ragazzino esegue, svelto, pareggia i dorsi azzurri con le
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vede a metà, dentro i giunchi e l’ombra
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l’acqua gli lambisce i piedi, tiene le mani
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È bello il Po, i canneti rossastri, le lenticchie
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verde scuro del picchio, i nidi intrecciati delle folaghe
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sua spalla. “Ti diverti?” I corpi si sfiorano, il
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come ce li ha i capelli?” Pietro gonfia le
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Pietro fa forza con i piedi nella melma. Non
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in due, bisogna fare i turni. ¶ “Non hai fame
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andato, tutto solo, con i primi soldi guadagnati da
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Sbadiglia. Va per lavarsi i denti. Il lavandino è
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la vita è così, i giorni son mica tutti
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vetture parcheggiate in divieto, i lampioni opachi, pieni di
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saltata la luce e i genitori erano in montagna
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basso degli edifici intorno, i suoi archi romanici sono
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deciso di commettere tutti i reati in un mese
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visti.” ¶ “Nemmeno io. Nemmeno i derubati. Qualcuno li ha
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al municipio, ha visto i giardini da fuori, da
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da fuori, da oltre i cancelli. Li chiudono, di
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si è chiesto guardando i ciottoli nei vialetti e
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bigliettatrice automatica spenta. Solo i bagni sono aperti, le
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scheggiato, carta per terra, i gabinetti spalancati. Al binario
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misura giusta per coprire i vetri, ma è inchiodato
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di nuovo sulla sedia. ¶ I raggi dalla finestra arrivano
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poi lo appoggia oltre i materassi. ¶ Pietro prende i
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i materassi. ¶ Pietro prende i fossili, i fogli, le
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Pietro prende i fossili, i fogli, le matite e
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Prova!” ¶ Il ragazzino scrive i due nomi con la
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delle mele, verde per i fichi, nero per i
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i fichi, nero per i datteri. “Mela,” dice. ¶ “Mele
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Piano piano restano solo i fichi. ¶ Poi comincia una
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Dentro, un uomo con i baffi, una nuvola da
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tutto nero sul foglio, i colpi vagano in ogni
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una macchina per fare i passatelli, MASON 1999/1, e con
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fa pelo e contropelo. I baffi sono ispidi: “Una
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sono ispidi: “Una maialeria”. I capelli sono già corti
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naso. ¶ “Dovresti allenarti con i palloncini.” ¶ “Eh?” dice Tommaso
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prende le forbicine. “No, i capelli no, grazie. Mi
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su una radice umida, i piedi in acqua. “Sasso
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e mostra al ragazzino i denti duri, la bocca
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se ne accorgono. Muovono i piedi, tutti e due
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cominciando a usarli. Ma i verbi, i tempi? La
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usarli. Ma i verbi, i tempi? La differenza, decisiva
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nessuno, neanche a connettere i fili elettrici col rame
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male” lo conosce già; i due uomini della nave
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lei?” dice Pietro salendo i pioli appoggiati sul cartone
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cartone. “Le mutande e i reggiseni per ultimi, che
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per ultimi, che sono i più leggeri,” dice il
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si spalanca la natura. I pioppi. I palloncini. Le
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la natura. I pioppi. I palloncini. Le farfalle. La
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si è nascosto tra i materassi. ¶ “Dove sei finito
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due mani, il braccialetto, i capelli ricciricci. Al buio
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nascondersi di nuovo tra i due materassi; il ragazzino
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ma io mi faccio i fatti suoi? Le chiedo
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gli agenti sono arrivati, i ladri si erano già
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degli inquirenti, ossia che i ragazzini non agiscano da
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un salto, un passo, i piedi nudi, il busto
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insensibile, appena un solletico, i pettinini rimbalzano sul pavimento
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deposito. ¶ Gli scatoloni con i risvolti aperti sono parecchi
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trent’anni queste diapositive, i colori stanno sbiadendo, diventano
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duello è lento, ridicolo, i colpi sono coreografici, per
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maialeria!” ¶ “Scusa.” ¶ “Attento!” Guarda i cocci. “E adesso? Stai
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di sala, con tutti i testi. Dell’invito trascorsa
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con il pallone tra i piedi. “Ma...” dice Pietro
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restare degli ignoranti, altrimenti i signori vi fregano”. Lui
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non si vedono più i loro volti. ¶ Resta in
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mai messa in vendita, i discendenti invecchiano tra tribunali
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Tommaso. Ripete più volte i colori e li fa
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fa come per abbassarsi i pantaloni e si indica
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al marrone, neri sono i suoi occhi e i
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i suoi occhi e i suoi capelli, ma anche
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le mani in grembo, i piedi divaricati. Da lì
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proprio non si vede.” ¶ 20. ¶ I piedi nudi fra l
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berretto, si sta sistemando i capelli. Lui è un
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rosso, vuole solo togliersi i vestiti, toglierli a lei
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vino. Verranno a brucare i vitelli Garage.” ¶ “Eh?” ¶ “Lascia
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vederla così, serena, spiritosa, i piedi nudi tra l
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brilla del lungo sorso, i piedi sfiorano quelli di
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Un bacio, un altro, i bottoni, il gancetto del
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solleva continuando a baciarla, i seni sono scoperti, la
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di vittoria. Come tutti i ragazzini, non ha il
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No!” E continua con i gridolini. ¶ “Ma non ce
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conclude la frase sbattendo i due indici delle mani
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sposta, si siede sotto i pioppi, all’ombra. “Ok
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gli scaffali. ¶ Tommaso porta i due fogli del suo
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l’acqua e conta i soldi con le dita
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c’è niente; solo i vetri aperti, la luce
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alto, lì dove pendono i capelli gialli. Strappa dei
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soprattutto ha ovatta sopra i capelli e sotto il
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Nur”. Cambia di nuovo i ruoli. Si allontana, in
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in direzione della finestra. I vetri restano chiusi. Allora
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lucci neri”. ¶ Pietro indica i due uomini nel disegno
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Quando già stava perdendo i sensi l’ha appoggiato
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Sei forte.” ¶ Tommaso gonfia i muscoli e sorride. ¶ “Pietro
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fine si fa solo i fatti suoi. ¶ Non c
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vespe. Sono tornate tra i pioppi, a mangiarseli. La
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finito. ¶ Sta diventando grande. I baffi gli sono ricresciuti
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racchette da tennis JOP 2004/22, i vasi da fiori SCARPA
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da fiori SCARPA o i cappelli da alpino MICHELUZZI
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soprano, che corra tra i toporagni e il muschio
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toporagni e il muschio, i salici odorosi e i
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i salici odorosi e i ranocchi. Ha bisogno di
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ai pioppi bianchi, sfiora i sassi, il volume è
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bene come esprimersi. Indica i due, Romolo e Remo
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correre, trafelata, goffa, con i piedi piatti come un
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con le scritte dorate, i due biglietti, uno per
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Butterfly?” ¶ “Mi dispiace per i biglietti. Avrei dovuto dirtelo
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la schiena di Nina, i capelli corti, castani, le
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finestra, l’ha lanciato. I pezzi si sono sparpagliati
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Lui non le presterà i guanti, non le toccherà
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dire “non tanto”. ¶ “E i capelli?” ¶ “Neri.” ¶ “Gli occhi
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geografia. Mentre Pietro comprava i biscotti, Tommaso si è
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container. Il ragazzino indica i camion. ¶ Pietro pensa; e
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non spariscano.” ¶ Un fulmine. ¶ I vetri si illuminano e
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porge un canovaccio per i piatti. Pietro si asciuga
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collo, sbuffa, si toglie i calzini, si sfrega i
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i calzini, si sfrega i piedi, butta il canovaccio
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La piena che raccontavano i vecchi, sotto la statua
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gira con indosso soltanto I love Tosca. “Mettiti la
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impermeabile fino al ginocchio, i ciuffi biondi che sbucano
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L’altro si sfrega i capelli: “Dovrei andare dal
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baby gang. Si ricorda?” ¶ “I ragazzini?” ¶ “Sì. Adesso sui
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del centro, hanno trovato i bambini. C’erano due
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non sono imputabili per i furti.” ¶ “E quindi non
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prenderli. Hanno trovato solo i ragazzini. I delinquenti saranno
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trovato solo i ragazzini. I delinquenti saranno già lontani
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forte della poggia. Mette i piedi su un asciugamano
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guarda allo specchio. Tutti i capelli arruffati, grigi, spenti
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rumore. Ma all’improvviso i suoni che ha intorno
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ha intorno, le frasche, i rami, il fiato dell
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appoggiati per terra, sono i primi che dovrà spostare
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cerniera lampo, tramesta tra i calzini e la biancheria
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ha dei pantaloncini e i piedi scalzi. Il fratello
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di lui, gli accarezza i capelli. “Troveremo tuo fratello
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Troppa pioggia, troppe emozioni. ¶ 29. ¶ I lucci dietro la porta
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vede una vettura con i fari accesi, vicinissima al
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rimette a camminare, pesta i piedi sul terreno, tutto
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torna parallela al pavimento, i passi scendono veloci, poi
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la sutura. “Imbecilli!” grida. I Rolex dentro allo sfigmomanometro
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Vuole che lo sentano; i beccamoschini, i salici, le
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lo sentano; i beccamoschini, i salici, le farfalle. Quel
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Ma... è un flash. I borsoni! I borsoni non
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un flash. I borsoni! I borsoni non ci sono
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giro. “Sono loro...” mormora. “I ladri sono i lucci
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mormora. “I ladri sono i lucci neri.” Hanno lasciato
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lasciato il borsone con i calzini e le mutande
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pioggia. Accende, fa andare i tergicristalli. Una melma si
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porterei subito.” ¶ “Panda morta?” ¶ “I ladri le hanno bucato
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le gomme.” ¶ Tommaso indica i pioppi, e poi più
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Lucci tornano?” ¶ “No, Tommaso. I lucci non tornano.” ¶ “Altri
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Stanno bene, Tommaso. Tutti i ragazzini sono stati liberati
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sono stati liberati. Ma i lucci sono scappati, non
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prenderli.” ¶ “Lucci tornano?” ¶ “No. I lucci non tornano.” ¶ È
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incappucciato dalla felpa rossa, i piedi scalzi. Allora Pietro
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Nel caso in cui i lucci tornassero.” ¶ “Ok, capo
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la si vede. ¶ “Sai i nomi di tutte le
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di far sfrigolare tutti i neon, di accendere tutte
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ha riempito di luci i pioppi, tra scale e
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giù, hanno messo tutti i pezzi uno dietro l
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sonno,” sbadiglia Tommaso. ¶ “Lavati i denti, prima.” ¶ “Signorsì!” ¶ Pietro
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barricarsi nella stanza chiusa? I lucci sono armati. Lui
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fondo, si avvicina, con i suoi fari, ecco... Una
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non sa che sono i due che la polizia
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la polizia va cercando, i due che tenevano i
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i due che tenevano i bambini chiusi dietro al
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bucate.” ¶ “Davvero sono venuti i ladri?” ¶ “Sì, ieri notte
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Un ragazzino caffelatte con i piedi scalzi, una donna
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con le mani tra i capelli. La postina non
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l’altro lo rincorre, i due scompaiono dalla vista
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andare.” ¶ “No un passo.” ¶ I due intrusi tengono il
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di cavallo gli afferra i polsi, stringe con una
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Ci dici dove sono i soldi.” ¶ “Voi...” ¶ “Zitto! Non
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postina si è nascosta. I ladri parlano tra di
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in macchina, scappare, chiamare i soccorsi. Ma non sarebbe
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a lui, spinge contro i materassi. ¶ Da lì, lo
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ragazzino. “Vai. Adesso. Portati i soldi.” Il ragazzino non
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servizio. Lì trovi tutti i camion che vuoi per
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te ci vuole coraggio.” ¶ I colpi alla porta si
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appoggia sul davanzale, scompare. I colpi ricominciano: adesso spingono
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sarà solo il sentiero. I ladri stanno correndo nel
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dietro di lui, voci, i poliziotti avanzano, lo superano
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avanzano, lo superano, puntano i ladri. ¶ Ce l’hanno
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bucate: “Non ho trovato i salamini al cinghiale! Ho
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prendere l’oceano, mentre i cavedani no, e dove
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disordine. Tutto per terra, i ripiani rotti smontati, verranno
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quando il Comune troverà i soldi. E un giorno
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Laura saprà come fare. I materassi, dovrà portarli giù
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con l’azzurro, tranne i capelli grigi, c’è
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sotto la tettoia, guarda i pioppi, le vespe che
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e pantofole di feltro, i capelli arruffati e grigi
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Si guarda attorno, muove i piedi nudi, sta con