Vittorio Alfieri, Saul, 1784

Israeliti, in Gelboè ¶ ATTO I ¶ SCENA I ¶ DAVID ¶ David

Gelboè ¶ ATTO I ¶ SCENA I ¶ DAVID ¶ David ¶ Qui freno

Di Gelboè son questi ¶ i monti, or campo ad

al padre; e fra i singhiozzi, dice: ¶ «Rendimi David

già mel desti». ¶ Quindi i panni si squarcia; e

sepolti sono d´Israello i cori; ¶ il Filisteo, che

già fanciullo apparve ¶ sotto i vessilli tuoi, fatto è

per te di corte i rei perigli io temo

mala infetta pianta, e i fiori, ¶ ed i pomi

e i fiori, ¶ ed i pomi, e le foglie

visiera dell´elmo: infra i sorgenti ¶ guerrier ti mesci

o mandi... ¶ Micol ¶ Infra i guerrieri, ¶ come si asconde

e di lagrime amare i duri sassi ¶ aspergo: ivi

confido. ¶ ATTO II ¶ SCENA I ¶ SAUL, ABNER ¶ Saul ¶ Bell

non fu visto spuntare? I figli miei, ¶ ch´amo

nemico, in ogni amico; i molli ¶ tappeti assiri, ispidi

angoscia il breve sonno; i sogni ¶ terror. Che più

non cessi? Or questi i dolci oggetti sono ¶ che

e sangue, e morte: ¶ i vestimenti squarcinsi; le chiome

padre, ¶ ascolto io forse i miei privati affetti, ¶ quand

il mio brando, se i sonanti passi ¶ del guerrier

amarti caldo, ¶ più che i propri tuoi figli. Ah

Davidde, il forte, che i suoi mille abbatte; ¶ Saùl

verdi anni, altro che i mille, ¶ le migliaia abbatteva

mio d´iniqua ¶ ribellione i semi non spandesti? ¶ La

errori. ¶ ATTO III ¶ SCENA I ¶ DAVID, ABNER ¶ Abner ¶ Eccomi

a tutti ¶ noti sono i miei fatti: io non

te; sol ti rammenta i tuoi: ¶ emulo di te

ci vien di trarvi i Filistei, fia vinta ¶ da

io stava ¶ sola piangente, i lunghi giorni; e l

Oh cielo!... ¶ Le angosce, i dubbi, il palpitar mio

vieni: alquanto siedi ¶ tra i figli tuoi. ¶ Saul ¶ ... Che

il sole, il regno, i figli, l´alma, ¶ tutto

è scorta, o appoggio?... I figli tuoi, son muti

gli parli Iddio. — ¶ Tutti i seguenti versi lirici si

Saùl far vile ¶ infra i domestich´ozi? Il pro

Il re posa, ma i sogni del forte ¶ con

sembianze gli vanno ¶ presentando i fantasmi di morte. ¶ Ecco

egli in calma anco i sensi abbandona; ¶ né il

fianco... ¶ ATTO IV ¶ SCENA I ¶ GIONATA, MICOL ¶ Micol ¶ Gionata

apparir suo, non vedi i tuoi sospetti ¶ sparir, qual

chi dona e toglie i regni, il desse ¶ a

usurperà il mio scettro. ¶ I tuoi fratelli, i figli

scettro. ¶ I tuoi fratelli, i figli tuoi, tu stesso

il fratel; la madre i figli; ¶ la consorte il

brando? ¶ Non le minacce, i preghi allentar ponno ¶ l

frementi ¶ d´impaziente ardore, i guerrier l´aure ¶ empier

e te stesso conosci? — I passi tuoi ¶ ritorti hai

il più prode infra i campioni suoi? ¶ Non il

carmi, ¶ frenar vorreste e i brandi nostri, e noi

mal tu ne segui i passi. A un re

il vuoto seggio: infra i levitichi ozi ¶ degno di

tremo. ¶ ATTO V ¶ SCENA I ¶ DAVID, MICOL ¶ Micol ¶ Esci

il vuoi. Deh! come ¶ i piè tuoi molli, a

io ¶ teco almen fossi!... i mali tuoi più lievi

intimò Saùl. Chi sa?... I fratelli... ¶ il mio Gionata

ma da´ miei figli. I figli, ¶ del mio fallir

non sorgo, ¶ se tu i miei figli alla crudel

solo ¶ teco sarò; ma i figli... — Ove son io

elmo, lo scudo; ecco i miei figli ¶ Micol ¶ Io

all´erta quassù, fra i pochi miei, ¶ trarrò... ¶ Saul

inoltra... ¶ Saul ¶ Gionata,... e i figli miei,... fuggono anch

abbandonano?... ¶ Abner ¶ Oh cielo!... I figli tuoi,... ¶ no, non

cadono tutti... ¶ Micol ¶ Oimè!... I fratelli?... ¶ Abner ¶ Ah! più

spada, soprarrivano in folla i Filistei vittoriosi con fiaccole