parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, I racconti della quiete, 1896

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
1
1896
grido dei gabbiani, e i vecchi ricordi mi assaliscono
2
1896
la pioggia diaccia sferzava i vetri della carrozza che
3
1896
sordo fremito che scoteva i morti avanzi di quelli
4
1896
m’avea fatto fra i tappeti, i fiori e
5
1896
fatto fra i tappeti, i fiori e i ninnoli
6
1896
tappeti, i fiori e i ninnoli dell’elegante appartamento
7
1896
e nervose mi accarezzò i capelli. ¶ Lo zio mi
8
1896
scambiato, forse inconsapevolmente, tra i due. Forse, pens’io
9
1896
si svegliava susurrando. Sotto i miei sguardi i dorsi
10
1896
Sotto i miei sguardi i dorsi verdi dei grandi
11
1896
quando li posava sopra i suoi «vecchi amici». ¶ Che
12
1896
amici». ¶ Che cos’eran i suoi «vecchi amici?» Oh
13
1896
Biblioteca tutto taceva; dormivano i vecchi libri il loro
14
1896
pelle di bionda diafana. I suoi moti non davan
15
1896
dovean lavorare, un giorno, i pazienti fraticelli del trecento
16
1896
ultimi alberi del parco, i cipressi neri, che si
17
1896
passeggiate nel parco e i miei sonni nella Biblioteca
18
1896
e null’altro. ¶ E i giorni passavano così, tristi
19
1896
dell’incenso si diffondeva: i ceri accesi circondavano il
20
1896
era tutto bianco: bianchi i fiori e bianchissima la
21
1896
bianca, così rigida, tra i suoi fiori di neve
22
1896
sua scienza matematica e i privilegiati e rari discepoli
23
1896
che dalla strada innalzava i visitatori del professore sino
24
1896
un pochino a lei i miei progressi trigonometrici e
25
1896
il mio amore per i calcoli più elevati. ¶ E
26
1896
all’aria: le tavole, i compassi, le carte, tutto
27
1896
dolci occhi verdi. ¶ Oh i vostri occhi verdi di
28
1896
ed astrusi! E come i suoi freddi occhi grigi
29
1896
ed una tangente, tra i termini di una formula
30
1896
Io, Delfina e Franz – i ragazzi della compagnia – andavamo
31
1896
era parso tanto distratto. ¶ I nostri colleghi della Burschenschaft
32
1896
ci passavano accanto con i loro marmocchi biondi e
33
1896
certo la invidiavano come i buoni giovanotti invidiavano me
34
1896
le tavole trigonometriche e i quesiti già apprestati pel
35
1896
le formidabili tavole e i quesiti, mi fece cenno
36
1896
discreta le carte e i grossi libri, già mio
37
1896
a straziarmi ancora con i miei calcoli sbagliati e
38
1896
lunghi anni, che sono i più dolci e i
39
1896
i più dolci e i più tristi della mia
40
1896
religiosamente il suo silenzio. ¶ — I primi anni furono felici
41
1896
minuto per minuto, tutti i progressi del male che
42
1896
non ho altro che i miei numeri e quella
43
1896
era tanto pallida ed i suoi cari occhi verdi
44
1896
Man so duhn! ¶ E i suoi occhi amorosi ed
45
1896
Italia, il mio paese, i miei cari, gli amici
46
1896
Ense von Nörten, sventolanti i fazzoletti: Delfina pallida e
47
1896
era un giovane sopra i trent’anni; pallido e
48
1896
più spessi e puri i soffi della brezza alpestre
49
1896
lo cingeva da tutti i lati. Il Castello, o
50
1896
suo nastrino innocente tra i grossi macigni, sotto i
51
1896
i grossi macigni, sotto i quali, lungo i fianchi
52
1896
sotto i quali, lungo i fianchi della collina, scendevano
53
1896
Spinse gli occhi tra i bastoni ferrati: vide la
54
1896
dai larghi finestroni, tra i vetri patinosi per la
55
1896
ma sotto la polvere i noti oggetti, i mobili
56
1896
polvere i noti oggetti, i mobili, i vecchi specchi
57
1896
noti oggetti, i mobili, i vecchi specchi avevano uno
58
1896
pareti e dalle porte, i dipinti de’ soffitti si
59
1896
de’ soffitti si rischiaravano, i vecchi specchi verdognoli avean
60
1896
oscillazione del pavimento sotto i piedi dei due che
61
1896
presenza. Passò oltre. Ecco i gabinetti, i salotti, i
62
1896
oltre. Ecco i gabinetti, i salotti, i passaggi oscuri
63
1896
i gabinetti, i salotti, i passaggi oscuri; in un
64
1896
del secolo passato, sopra i candidi piccoli denti, dalla
65
1896
madre soleva lavorare. Ecco i noti mobili, le tappezzerie
66
1896
noti mobili, le tappezzerie, i quadri. Ecco il piccolo
67
1896
fulgore della seta tra i fiorami d’oro non
68
1896
la sua fronte disdegnosa, i suoi occhi fulgidi, la
69
1896
passato che ha turbato i miei sogni di giovinezza
70
1896
finestre, le vecchie cose, i ritratti, i mobili rinnovavano
71
1896
vecchie cose, i ritratti, i mobili rinnovavano il loro
72
1896
così dolcemente! Così pure i piccoli pesci di argento
73
1896
uscire. Al suo passaggio i grandi vecchi alberi che
74
1896
trepidazione in trepidazione. Oh, i suoi quindici scolaretti – tra
75
1896
biricchinerie, che costringevano inesorabilmente i suoi ad abbassarsi quando
76
1896
notte fatta, furono incendiati i fuochi artificiali davanti al
77
1896
silenzio. ¶ Salivano al cielo i razzi crepitando e scendevano
78
1896
Tonino.... voi mi darete i versi che avete portato
79
1896
povero sior Tonino allibì. ¶ — I versi, contessina? ma io
80
1896
voi mi avete portato i versi, li avete scritti
81
1896
ed era sparita tra i misteri notturni degli alberi
82
1896
ed attentissimo a stritolare i bei chicchi fragranti ch
83
1896
serva che gli faceva i servizi indispensabili e poi
84
1896
in questa delicata operazione, i migliori trattati del genere
85
1896
operazione finita mi mostrava i bei chicchi dorati, caldi
86
1896
sua vita – e riduceva i bei chicchi dorati in
87
1896
del silenzio: oh no! I suoi occhietti brillanti di
88
1896
le ali che tutti i giovani hanno inseguito e
89
1896
a poco calmato e i sogni s’eran fatti
90
1896
oggetti del genere, dopo i giorni grigi della Rivoluzione
91
1896
tutte maestro Piero sapeva i difetti, le malattie, le
92
1896
grandezze e di tutti i colori, senza corde, polverosi
93
1896
da per tutto: tra i violini, sotto i quadri
94
1896
tra i violini, sotto i quadri, sui tavolini e
95
1896
perfino per terra, sotto i piedi. Negli angoli ve
96
1896
in cui si disfacevano i ricordi de’ suoi bei
97
1896
uguale e minuta copriva i piccoli viali ben curati
98
1896
vista ed obliato tutti i giornali e il mondo
99
1896
agavi delle aiuole e i grassi cactus viscidi e
100
1896
cresciuti sani e prosperosi i suoi piselli e le
101
1896
a donne: anzi, dicono i cronisti, ch’ei mai
102
1896
la ingenua baldanza e i grandi occhi azzurri della
103
1896
la sua liberazione. ¶ Intanto i giorni passavano e il
104
1896
contessina per distrarsi ascoltava i racconti avventurosi che il
105
1896
sfilavan davanti alla mente i suoi cavalieri audaci vestiti
106
1896
fanciulla, suo malgrado, abbassava i suoi, turbata. – Giacchè egli
107
1896
seguì l’ancella.... ¶ Traversò i sontuosi appartamenti del castello
108
1896
lungo il giorno, narrandosi i sogni del Poeta padrone
109
1896
roccia; egli lambe con i piedi caprini l’acqua
110
1896
a lui agita sommessamente i suoi fili argentei e
111
1896
stagno che dorme. Poi i suoi occhi si posano
112
1896
s’asside sul musco. I piccoli piedi di neve
113
1896
foglie: ora scompare sotto i nivei fiori raggruppati, or
114
1896
alla vita, che riempion i viali della sua villa
115
1896
madre disperata e smarrita; i pochi viaggiatori intorno alla
116
1896
perdere. Un fischio acutissimo. I ferrovieri invitano frettolosamente i
117
1896
I ferrovieri invitano frettolosamente i viaggiatori a riprender posto
118
1896
si è in ritardo! – I viaggiatori rientrano: un nuovo
119
1896
Addio! tutto è finito: i viaggiatori tornano al sonno
120
1896
mai, sulla piccola tomba, i fiori pe’ quali la
121
1896
che va serpeggiando tra i macchiuoli e i castagni
122
1896
tra i macchiuoli e i castagni, il bianco muricciuolo
123
1896
ridente. Ci passavano vicino i contadini che salutavano il
124
1896
porta tutte le mattine i fiori freschi, e ne