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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ercole Luigi Morselli, Orione, 1910

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
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1910
se pur mi basteranno i denari che ho, e
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bella Mirrina di Tespi! I suoi servi dormono ancora
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Ireo: ¶ Ch'egli mangiasse i tuoi fichi è cosa
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s'aggrinzasse senza conoscere i loro baci. Ma poi
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poi, quando ebbi toccato i settant'anni, ecco un
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a piangere.... e passavo i miei giorni triste e
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solito fare con tutti i viaggiatori.... asciugai i loro
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tutti i viaggiatori.... asciugai i loro abiti bagnati dalla
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avrebbero fatta.... ¶ MATUSIO: ¶ Ma i nomi di quei tre
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Matusio!... Oh sapientissimo tra i sapienti!... ¶ TROCHILO: ¶ La grazia
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contavo.... perchè credevo che i castrati non fosser buoni
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non gli piacciono soltanto i fichi e la gloria
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Maledetta ignoranza!... ¶ Si scorgono i riflessi del fuoco che
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ninfa avrà pagati cari i tuoi baci?... ¶ ORIONE: ¶ No
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servo come si cociano i castrati: e s'ei
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mi sembri fatto per i baci! ¶ MATUSIO, ¶ vuotata la
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le atterra.... e cerca i cenacoli e le scuole
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vedere dietro di me i colleghi miei, simili a
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con mille accenti orribili i loro stupidi e tragici
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ORIONE: ¶ Ma bravo! per i tre gargarozzi di Cerbero
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ginocchia di Giunone! ¶ MATUSIO: ¶ I saggi non bevono mai
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la bocca: ¶ Mangia! mangia!!.. ¶ I denti famelici di Matusio
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le sue armi e i resti del mangiare, dorme
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che io non cerco i pericoli.... ¶ IREO: ¶ Da' qua
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fIato dei mostri.... nè i baci delle donne, l
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per nulla!... ¶ Gli carezza i capelli. ¶ Di quante cose
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le mie lagrime tra i suoi capelli.... Mi ci
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volta, dacchè ho messo i denti, che voglio una
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che vedevo vivere!... E i torrenti si gonfiavano di
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tue mani bianche su i miei capelli, sembrano un
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come questa?... ¶ Merope apre i suoi grandi occhi sulla
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questa borsa ci sono i più ricchi monili di
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usciti Ireo e Trochilo i quali ristanno maravigliati; ecco
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paiono brutte, per Giove! ¶ I satirelli si affollano intorno
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veduto!... ¶ Mentre corre per i soldati e gli schiavi
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torce. A un tratto i satirelli fuggono dalla lettiga
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così! ¶ TERZO SCHIAVO: ¶ E i piedi della gran tavola
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vino e si mantengano i troni. ¶ MEROPE, ¶ battendo rabbiosamente
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chi discopre agli uomini i grandi ritrovati della scienza
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E, di figli maschi, i-re-han-bisogno.... o
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orto escono a frotte i soldati, i satiri, le
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a frotte i soldati, i satiri, le baccanti, con
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gridando. ¶ TUTTI: ¶ Gloria! Gloria! ¶ I satirelli da ogni parte
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membra pregne di desiderio. ¶ I SOLDATI: ¶ Il re! Il
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verso Orione e Merope. I satirelli fuggono lasciando le
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da destra. ¶ Vi proteggano i nostri Immortali Parenti, e
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mensa, a mensa! dove i tristi pensieri non han
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opera, mentre Cissibio colloca i convitati: a sinistra di
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Orione, Zeto, poi Matusio, i quali si siedono a
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che intanto ha distribuito i pezzi di carne ai
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di carne ai commensali, i quali già divorano e
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senza riposo. Nel fondo i soldati, le baccanti e
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soldati, le baccanti e i satiri mangiano uva e
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quella notte stessa, allontanati i profani, mentre le baccanti
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quel che significano! Sono i figli maschi che io
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gettano al volo verso i quattro venti!... Così tu
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da ogni parte vittorioso! ¶ I SOLDATI: ¶ La Guerra! la
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fuggendo con Cissibio tra i pampini: ¶ Coraggio! mio bravo
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e a guardare tra i cocci del catino: ¶ Venite
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a Chio gonfiai tutti i torrenti con la mia
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gioconda faccia impallidire sotto i miei colpi.... Madre beffarda
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Cissibio, e Merope pesta i piedi nascondendo il capo
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e gli schiavi e i soldati commentano e maledicono