Alessandro Manzoni, Adelchi, 1822

poi la residenza reale (i). Con l'andar del

l'andar del tempo, i Longobardi dilatarono in più

dilatarono in più riprese i loro possessi in Italia

in Italia, o estendendo i confini del regno, o

quella de' pontefici (ii). I Longobardi fecero, in diversi

le città occupate. ¶ 755 ¶ Ripartiti i Franchi, Astolfo non mantiene

Roma, e ne devasta i contorni. Stefano ricorre di

aspira al regno; raduna i Longobardi della Toscana, dove

a Pipino, di Paolo I e di Stefano III

de' due regni: ottiene i voti degli elettori: è

re, come con tutti i cristiani; ma che non

Mentre Carlo combatteva contro i Sassoni, ai quali prese

incoronar re de' Franchi i due figli di Gerberga

xxi). Con questa risposta i Franchi se ne tornarono

suo esercito a difenderle. I Franchi di Carlo vi

variazioni usate nello scrivere i nomi germanici, è in

che Ismondo esercitava contro i resistenti che gli venivano

venivano nelle mani, costrinse i due fratelli ad arrendersi

a Roma, per visitare i limini apostolici e Adriano

senza incontrar contradizioni tra i cronisti, e questioni inutili

al campo sotto Pavia, i Longobardi, stanchi dall'assedio

de' suoi giorni (xxxvi). I Longobardi accorsero da tutte

è cercato d'accomodare i discorsi de' personaggi all

affatto di fondamenti storici: i disegni d'Adelchi, i

i disegni d'Adelchi, i suoi giudizi sugli avvenimenti

pianta, e intruso tra i caratteri storici, con un

ALLUDE NELLA TRAGEDIA. ¶ ATTO I, Scena II, v. 149 ¶ Il

giovani longobarde si tagliavano i capelli quando andavano in

SCENA V, v. 335 ¶ Tutti i Longobardi in caso di

xliii). ¶ ATTO III, SCENA I, v. 78 ¶ Ne' costumi germanici

formalità del giuramento presso i Longobardi, era di metter

IV, ST. 7 ¶ Carlo, come i suoi nazionali, era portato

vicende, una trista somiglianza: i Francesi hanno conservato nel

Fida scorta si pose. I riverenti ¶ Lunghi commiati del

re; che vinti ¶ Tutti i cori ella avea, trattone

col sangue; allor, deposti ¶ I vestimenti del dolor, dall

chiese un asilo, e i figli all'ombra ¶ Del

e sovr'esse proferisca i preghi ¶ Che danno ai

in questo punto ancora ¶ I suoi legati accoglie, e

Quel dì che indarno ¶ I nostri padri sospirar, serbato

volte e vinti, ¶ Dettaro i patti qui. Veggo da

dovranno, ¶ E disperar? Questi i consigli sono ¶ Del mio

tali ¶ Son di Carlo i pensier, quali or gli

lor fors'anco, ¶ Sono i nostri nemici; e che

siam dunque indarno? e i brandi ¶ Tener chiusi dovrem

qual torna! ¶ E benedici i cari tuoi, che accolta

pace ¶ Ivi potrò chiudere i giorni. ¶ ADELCHI ¶ Al vento

dia. ¶ DESIDERIO ¶ Raduna ¶ Tosto i Fedeli, Anfrido, e in

tutti, il Dio che i giuri ascolta ¶ Che al

partono da un lato i re con la più

Se in questo tetto i grandi ¶ S'adunano talor

avversi ai re; se i lor segreti ¶ Saper m

il momento, il vedete: i vinti in questa ¶ Guerra

di voi quinci sparisce, i guardi ¶ Fieno intesi a

Amici! ¶ Ch'ei vada? ¶ I DUCHI ¶ Ei vada. ¶ ILDECHI

tra il conquisto e i Franchi ¶ Fosser uomini sol

le sue torri ¶ E i battifredi: ogni più picciol

insultare ai mille ¶ Potrieno i dieci, ed ai guerrier

nome ¶ Con terror proferito. I Franchi miei ¶ Ad una

casa, non vorrai tu i preghi ¶ Anco inibir. Pensa

l'opra, ¶ Quei conosce i momenti. - E che potea

il tuo cammino e i rischi, ¶ Tutto mi narra

e le madri, ed i fanciulli ¶ Che s'addestrano

addestrano all'armi, e i vecchi stanchi, ¶ Lasciati a

Chiuse: ivi addensati ¶ Sono i cavalli e l'armi

verso aquilone, e abbandonando ¶ I battuti sentieri, in un

ei disse: ¶ Indi, tra i pani che teneva in

tacea; null'altro ¶ Che i miei passi io sentiva

crepitar del pino ¶ Silvestre i coni. Andai così tre

l'acque ¶ Rotte fra i sassi in giù; non

Le tende d'Israello, i sospirati ¶ Padiglion di Giacobbe

tenga. - Arvino! ¶ (entra Arvino) ¶ I Conti e i Sacerdoti

Arvino) ¶ I Conti e i Sacerdoti. ¶ (al legato e

d'oprar, volesse ¶ Prevedere i dolori? Un re non

padri nostri ignote; ¶ Fra i tempii antichi e gli

al sol diletta, ¶ Che i signori del mondo in

in sen racchiude, ¶ E i martiri di Dio; dove

ch'è sua. Come i miei Franchi, ¶ Umiliati nella

abbasseran la fronte, ¶ Tale i nemici innanzi a lor

ch'io prendea tra i pochi, ¶ Compagni alle sortite

bastar d'un regno: i traditori ¶ Stetter lontani dalla

il campo il confessa: i fidi tuoi ¶ Alteri van

e ne' tuguri; uccisi i primi, ¶ I signori del

tuguri; uccisi i primi, ¶ I signori del suolo, e

campo le si schiude. I dubbi, ¶ Ed il timor

e DETTI ¶ LO SCUDIERO ¶ I Franchi! i Franchi! ¶ DESIDERIO

LO SCUDIERO ¶ I Franchi! i Franchi! ¶ DESIDERIO ¶ Che dici

insano? ¶ UN ALTRO SCUDIERO ¶ I Franchi, o re. ¶ DESIDERIO

parte: al dorso ¶ Piombano i Franchi ad assalirci. ¶ DESIDERIO

Franchi ad assalirci. ¶ DESIDERIO ¶ I Franchi! ¶ Per qual via

perduto? ¶ ADELCHI ¶ Ebben, compagni, i Franchi? ¶ Non siamo noi

che parte sian giunti? I nostri brandi, ¶ Per riceverli

brandi, ¶ Per riceverli, abbiamo. I brandi in pugno! ¶ Ei

ha tolto il senno. ¶ (i soldati continuano a fuggire

fuggite dalle Chiuse? ¶ SOLDATI ¶ I Franchi ¶ Dall'altra parte

abbiam veduti dalle torri. I nostri ¶ Son dispersi. ¶ DESIDERIO

schierati ei sono; e i nostri ¶ Chi qua, chi

UN SOLDATO ¶ Sono deserte: i Franchi ¶ Le passeranno; e

a tradimento. ¶ ALTRO SOLDATO ¶ I Franchi! ¶ MOLTI SOLDATI ¶ Fuggiamo

e quelli ¶ Calar tosto i vessilli, e fecer segni

Ei procede in battaglia: i Longobardi, ¶ Tra il nostro

grado suo, per ora. I primi istanti ¶ Che di

a me dinanzi ¶ Tragga i due che fur regi

aspetti ¶ Pari all'opra. ¶ (i Longobardi partono) ¶ CARLO (a

Nel fango han trascinato i bianchi ¶ Capelli del lor

fa cor: son molti i fidi; ¶ La sorpresa gli

terra infedel, che sotto i piedi ¶ De' successori suoi

tuoi guerrieri, Adelchi, ¶ Risparmia i giuri: ai longobardi labbri

GISELBERTO ¶ (si avanza) ¶ Tra i fidi. ¶ ADELCHI ¶ Meco verrai

Franchi ¶ Ponno senza sospetto i Longobardi ¶ Mischiarsi: esaminate i

i Longobardi ¶ Mischiarsi: esaminate i duchi, i conti ¶ Esplorate

Mischiarsi: esaminate i duchi, i conti ¶ Esplorate, e i

i conti ¶ Esplorate, e i guerrier: dai traditori ¶ Discernete

guerrier: dai traditori ¶ Discernete i sorpresi, e a quei

è tempo ancor, che i re son vivi, ¶ Che

a morte. Il tempo, i falli ¶ Dell'inimico, il

me? Non eran questi ¶ I nostri patti. Oh Dio

superbe, con pallida faccia, ¶ I figli pensosi pensose guatar

pensose guatar. ¶ E sopra i fuggenti, con avido brando

canzoni di guerra, ¶ Ma i dolci castelli pensando nel

le gelide notti, ¶ Membrando i fidati colloqui d'amor

collo vi sta. ¶ Dividono i servi, dividon gli armenti

accogli ¶ Le solenni parole, i voti ascolta ¶ Della morente

mura intorno ¶ Del Benaco i guerrieri e delle valli

di Lui, ¶ Che tocca i cor, che gode, in

gentil, dall'ansia ¶ Mente i terrestri ardori; ¶ Leva all

aura incende, ¶ Risorti appena i gracili ¶ Steli riarde al

gentil, dall'ansia ¶ Mente i terrestri ardori; ¶ Leva all

Indarno fidanzate; ¶ Madri che i nati videro ¶ Trafitti impallidir

te; che ora tra i Franchi ¶ In alto sta

mi riterrà. Se basta ¶ I vostri plausi ad ottener

disciolte ¶ D'avulso capo: i re caduti, è tolto

astro ¶ Trionfator di Carlo i guardi alfine ¶ Volgonsi e

guardi alfine ¶ Volgonsi e i voti? e agevol fia

GUNTIGI ¶ Stanchi e sfidati i più, sotto il vessillo

pure ¶ A un Longobardo. I patti suoi, lo credo

Io di vegliar prometto; i tuoi nemici ¶ Saranno i

i tuoi nemici ¶ Saranno i miei. ¶ GUNTIGI ¶ La tua

Negli artigli di Carlo! I giorni estremi ¶ Uomo d

piantar non potei, potranno i vili ¶ Togliere al forte

ver che a tutto i Longobardi ¶ Antepongon la vita

al duca, a tutti ¶ I suoi guerrier questa parola

non men certa; e i patti ¶ Quali un solo

faccia e dispietato. ¶ Calca i prostrati, e sali; a

me cognato, e seco i figli, i figli ¶ Del

e seco i figli, i figli ¶ Del mio fratel

passaggio, come augel che i nati ¶ Trafuga all'ugna

a questo ¶ Tutor tremendo i figli adduce, e fida

o la selvaggia ¶ Elba, i nemici a debellar del

il terror! ¶ ADELCHI ¶ Cessa i lamenti, ¶ Cessa o padre

insanguinata ¶ Seminò l'ingiustizia; i padri l'hanno ¶ Coltivata

D'ogni oltraggio difendi: i forti contro ¶ I caduti

difendi: i forti contro ¶ I caduti, son molti; e

rimango. ¶ FINE DELLA TRAGEDIA ¶ (i) PAUL. DIAC. De gestis

ANAST., p. 184. - Chron. Novaliciense, I. 3, c. 9; R. It., t

casa reliquerit... LIUTPRANDI, Leg., I, 1, 2. ¶ (xlii) Vedi la nota

citato, Rer. It.,t. I, parte II, p. 51. ¶ (xliii