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Vittoria Colonna, [Rime], 1538

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
1
1538
RIME ¶ SONETTO I. ¶ Scrivo sol per sfogar
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1538
Chè le cittadi, e i fiumi, e i monti
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e i fiumi, e i monti, e 'l piano
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Se morte ha tolto i frutti, i fiori, e
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1538
ha tolto i frutti, i fiori, e 'l seme
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vinte. ¶ Salisti al mondo i più pregiati gradi; ¶ Or
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Il ciel ch'ora i bei vaghi lumi asconde
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il tempo avaro che i bei nomi asconde, ¶ Quella
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superba e lieta ¶ Doppiava i vanni a quell'ardente
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qual era. ¶ Le vittorie, i trofei di tante imprese
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imprese, ¶ Le ricche prede, i trionfali onori ¶ E le
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E rimangon sì caldi i miei sospiri, ¶ Ch'asciugan
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un strale, ¶ E ruppe i nodi all'annodar d
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duol raffrena ¶ E lega i sensi poi, fa ch
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desir cangiati godo. ¶ Sterili i corpi fur, l'alme
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Spronando la ragion, frenando i sensi. ¶ Se non ti
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argento ed oro. ¶ Ma i chiari spirti e i
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i chiari spirti e i nobili intelletti ¶ Che seguiranno
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nobili intelletti ¶ Che seguiranno i tuoi lodati esempi, ¶ Mentre
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tuoi lodati esempi, ¶ Mentre i mortali avran gloria ed
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Soave il lagrimar, grati i sospiri ¶ Mi rese in
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S'acquetavano in parte i miei martíri. ¶ Veggio or
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SONETTO XXVII. ¶ Fiammeggiavano vivi i lumi chiari, ¶ Ch'accendon
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L'anime gloriose e i spirti eletti ¶ Davan ciascuno
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Davan ciascuno a prova i don più cari. ¶ Non
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le grazie parche e i cieli avari: ¶ Gli almi
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l mar tranquillo e i venti, ¶ Quando 'l bel
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All'amata mia luce i miei pensieri, ¶ Dovrebbe or
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m'avvolse ¶ Non mica i sensi semplici e leggieri
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Passar con dolce speme i giorni amari. ¶ Ma or
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voi natura e amore, ¶ I corpi quella e questo
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o vaga stella ¶ Chiari i raggi rotar del cerchio
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albergo, ove sovente ¶ Depose i bei pensier l'anima
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non crede, ¶ L'opre, i pensier, le voglie e
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la forma vera. ¶ Sono i soavi fior gli alti
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quell'altro eccede ¶ Con i suoi grandi effetti il
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Crebbe, e ne fanno i dotti spirti fede. ¶ Picciola
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nembo a' tuoi raccese i lumi. ¶ E s'ei
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tu acceso apristi altero i vanni, ¶ Infiammarmi a schivar
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velo. ¶ Tu volasti leggiero; i' sotto l'ali, ¶ Che
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dal proprio martire, ¶ Legati i sensi tutti al bel
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umíl forma in terra i dei. ¶ Ma se d
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pur qui va cercando i chiari raggi ¶ Degli occhi
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LXXIII. ¶ Erano in parte i miei giorni più chiari
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tant'avari ¶ Mi sieno i cieli: e pur l
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all'util parco, ¶ Che i dì ne fa infeici
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felice, ei mi scoperse ¶ I dubbi passi, ed or
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GAMBARA. ¶ Lasciar non posso i miei dolci pensieri, ¶ Ch
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LXXXI. ¶ Penso, per addolcire i giorni amari, ¶ All'amata
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orni e rischiari. ¶ Tento i gravi martír dogliosi e
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Ragionar sa, che tutti i giorni e l'ore
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ale. ¶ SONETTO XCI. ¶ Se i chiari ingegni ove mostrò
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del mio sol mirati i rai, ¶ Quei primi avrian
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il collo e volger i pensieri ¶ Dalla mia luce
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vostra lode, e tôrmi i cari omei! ¶ SONETTO XCIII
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impresso, ¶ Che gli misura i passi e scorge l
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Che nel gran merto i dì fur tutti uguali
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del suo onor vanno i miei spirti altieri. ¶ SONETTO
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sue foglie ¶ Sparge, nè i suoi rami apre, anzi
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spinge; ¶ Perchè sicuro, sotto i gran pensieri ¶ Ristretto di
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quell'arbor natura insegna i fieri ¶ Nemici contrastar; ed
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più larga vita ¶ Avran i bei famosi studi vostri
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Non mostra in terra i divin raggi ardenti, ¶ Ma
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vostro core, avendo spenti ¶ I contrasti o l'insidie
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celesti sfere; ¶ Far bianchi i corvi e le colombe
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Sperai che 'l tempo i caldi alti desiri ¶ Temprasse
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s' udisser sì lunge i miei sospiri. ¶ Ma perchè
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a tanto aspiri. ¶ CANZONE. ¶ I. ¶ Mentre la nave mia
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Credeva più benigni avere i fati: ¶ Chè tanti sacrifici
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sacrifici e voti tanti ¶ I rettor dell'inferno arian
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vince ogni memoria. ¶ Faransi i chiari spirti eterno tempio
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Visconti l'anno 1840. ¶ SONETTO I. ¶ Quanto io di vivo
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Per me del mondo i frutti sempre in erba
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alma, d'allor che i suoi pensieri accolse ¶ In
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sol che sì lieta i raggi suoi ¶ Vedrò, ch
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in solitario orrore, ¶ Trapasso i giorni in un lamento
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benchè in sogno acqueti i miei desiri ¶ Quello, nel
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Ond'io tremando, ardendo, i dolci rai ¶ Seguia più
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SACRE E MORALI ¶ SONETTO I. ¶ Il cieco amor del
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cui 'l rimedio venne. ¶ I santi chiodi ormai sian
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sete uguale. ¶ SONETTO II. ¶ I nuovi cori e non
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che sciolga e spezzi i duri nodi ¶ Alla mia
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ch'io sol pregi i suoi doni infiniti ¶ E
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e questa insieme ¶ Discioglie i nodi a ciascun'alma
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1538
concede ¶ Con larga mano i suoi ricchi e pregiati
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pianto in noi, move i sospiri, ¶ Consuma in terra
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aere intorno e mova i vanni. ¶ SONETTO XXV. ¶ Se
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ricchezze e onore: ¶ Onde i più saggi, lieti, ebbri
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le mani pronte e i grembi aperti ¶ Color, che
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ricchezze danno e non i merti, ¶ Oggi le chiare
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1538
tanta altezza; ¶ Il mondo, i suoi tesori e la
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io vinto ¶ Me stessa, i sensi e la ragione
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salda e leggiera. ¶ Veggio i segni del sol, scorgo
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1538
Purgami sì, che rimanendo i' teco ¶ Mi cibi ognor
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intender volse, ¶ Col pomo i lunghi affanni insieme colse
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frutto ne raccolse, ¶ E i secchi rami al verde
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Se 'l sol che i raggi suoi fra noi
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accende e sprona. ¶ Talchè i secreti suoi nel lato
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alte angeliche voci e i dolci accenti, ¶ Che vera
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move ad un fin i lor concenti ¶ Che l
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pace ¶ Che legar puote i chiari spirti insieme. ¶ Si
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modo d'ogn'intorno i sensi, ¶ Che sian ministri
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serbar vivi e intensi ¶ I bei spirti divini entro
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mente pura, ¶ Che veste i gigli e degli augelli
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foco e lume, onde i ghiacci disciolti ¶ Sieno, e
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mente, ¶ Pur son tutti i pensieri al ciel rivolti
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petto ardente, sua mercede, ¶ I dubbi del servil freddo
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freddo timore; ¶ Sapendo che i momenti tutti e l
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l'ore, ¶ Le parole, i pensier, l'opre e
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passando oltra la gonna, ¶ I falli nostri a solo
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Quando emenda il pentire i nostri errori. ¶ SONETTO LII
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Del nostro amor, tutti i rimedi scarsi ¶ Per noi
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nudo ed esangue ¶ Disarmati i nimici, e rotti e
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sciolse ¶ Legato e preso i suoi contrari nodi. ¶ Ben
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Insegnare umilmente in tutti i modi. ¶ SONETTO LVIII. ¶ Aprasi
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gentile. ¶ SONETTO LX. ¶ Fuggendo i re gentili il crudo
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inermi, ¶ E vuol che i vostri petti siano schermi
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torte ¶ Incide e spezza i bei teneri germi; ¶ Ed
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sugli omer vostri nati ¶ I vanni, o cari e
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sole. ¶ Il divin padre i gran secreti suoi ¶ Cela
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sua fulgente chioma, ¶ Spezzansi i sassi vivi, apronsi i
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i sassi vivi, apronsi i monti, ¶ Trema la terra
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allor sente ¶ Le spine, i chiodi, il fele e
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per cari figli entro i suoi nidi ¶ Col dolce
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il cielo; ¶ Il limbo, i sassi, i monumenti, e
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Il limbo, i sassi, i monumenti, e 'l velo
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mio. ¶ SONETTO LXXV. ¶ Vanno i pensier talor carchi di
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l'aspro impero. ¶ Spogliando i gran tiranni a campo
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che le mura, e i panni, ed ogni fronte
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e fore ¶ La virtù, i sensi ed ogni parte
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a saperne il modo i pensier nostri. ¶ SONETTO LXXXVII
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vedesti e Dio, quando i lucenti ¶ Spirti facean l
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Prega lui dunque che i miei giorni tristi ¶ Ritorni
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Apria il gran figlio i bei secreti a voi
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onesti ¶ Tuoi prieghi e i vivi suoi raggi rendesti
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Del mondo vile, o i vani empi contrasti ¶ Sdegna
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ardente foco; ¶ Credo che i vostri spirti andâr nel
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le fu mai, perchè i bei sensi ¶ Fosser dalla
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Nè il fido aprirvi i gran secreti suoi. ¶ Ma
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mostrasti il volto e i gesti, ¶ L'umil risposta
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accetti, onori, e scriva ¶ I divini precetti entro nel
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finita egra virtute ¶ Scorgere i raggi, nè sentir l
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stella ardente, ¶ Allor che i vivi bei raggi fermaste
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l fieno ¶ Davano, e i panni vili, e 'l
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cor, quand'ebbi letti ¶ I chiari nomi e quei
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con l'alma, ove i bei spirti eletti ¶ Lodano
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bei spirti eletti ¶ Lodano i nomi, e sentono gli
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via maggior forza dimostrate ¶ I bei concetti ripurgati e
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stabili e veri, ¶ Contra i nemici, che in sè
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ei ti crede, ¶ Mostrami i segni, quasi interna aurora
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e del martire ¶ Contra i nimici tuoi lieta girasti
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la bell'orma umíle, ¶ I pensieri, i desiri e
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orma umíle, ¶ I pensieri, i desiri e l'opre
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discerne ch'ella ¶ Guarda i bei raggi ascosti all
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questo e quello eletto, ¶ I più secreti alberghi apre
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al sempre procurarvi onore ¶ I sensi, è pur omai
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e possente; ¶ Ma legare i contrari miei pensieri, ¶ Aprir
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Onde vadano al cielo i desir veri; ¶ Sol della
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sol sè stessa e i suoi pensieri ascolta, ¶ Dall
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alma vera chiesa. ¶ E i saggi cavalieri han già
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per cibarsi, e trova ¶ I paschi amari; ond'ei
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Deposta la superbia e i ricchi panni; ¶ Non fe
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III, allora guerreggiante co' i Colonnesi. ¶ a più miti
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sol di armate squadre ¶ I miei sì larghi campi
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per vario effetto ¶ Corrono i figli suoi: tal, perchè
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con quel capo abbraccia i membri insieme. ¶ SONETTO CXLIII
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CLII. ¶ Il sol che i raggi suoi fra noi
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fede umíl che regge i pensier suoi. ¶ Con tanta
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soave ¶ Colui che solo i gran secreti intende. ¶ SONETTO
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mal spesi anni, ¶ Mostrando i lacci antichi e i
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i lacci antichi e i nuovi inganni ¶ Che 'l
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candido giglio ¶ Fra tutti i fior del verde eterno
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del verde eterno prato! ¶ I più bei raggi e
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impero ¶ Avendo al core, i fieri aspri legami ¶ Scioglier
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la lascio: e dentro i puri affetti ¶ Volgo al
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umíle ¶ Celasti e nascondesti i chiari lampi; ¶ Chi verrà
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l'alma, c'ha i pensier qui in terra
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alta radice, ¶ Qual rende i frutti a lui tutti
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Di nova ardente sete i miei più vivi ¶ Spirti
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rivi! ¶ Ed or lungo i bei liti alteri e
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Imposto fine a tutti i rei contrasti ¶ Del vïaggio
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1538
da falsa stima ¶ Utili i giorni, forse indarno spesi
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dal mondo intese. ¶ Onde i suoi servi in quelle
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palese. ¶ Simil vorrei che i nostri egri desiri ¶ Tacendo
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L'anima eletta, che i bei semi sente ¶ In
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Ma la fede fra i dubbi ardita e franca
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della gran madre, nè i pastori, ¶ Nè del pietoso
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1538
Nè del pietoso vecchio i dolci amori, ¶ Nè l
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quando ¶ Con noi parte i divini alti tesori; ¶ Onde
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1538
Federico, or son disciolti ¶ I legami del sangue, e
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Gli altri, onde sono i fiumi e i monti
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1538
sono i fiumi e i monti adorni ¶ Di nomi
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suo più caro stile ¶ I gran secreti di sua
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1538
aver la pietra, che i metalli in oro ¶ Par
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1538
volte avea girato intorno ¶ I segni ove ne fa
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1538
nemico d'Orione, ¶ Spronando i suoi corsier, leggier entrava
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1538
stelle ¶ L'aurora, e i bei crin d'òr
198
1538
fu innanzi a tutti i tempi tempio ¶ A Dio
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1538
caldo ¶ Da quel che i nostri fiori apre e
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1538
edizione romana del 1840. ¶ SONETTO I. ¶ Sogno felice! e man
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il laccio fu, che i spirti prese ¶ Per darle
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orror v'ingombra, ¶ Sfrondaste i rami; e discacciaste l
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1538
morte, ingorda, avara, ¶ Che i più chiari tesor più
204
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Or tra' beati spirti, i quali ingombra ¶ Della vista
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1538
cui s'impara ¶ Come i bassi pensieri un cor
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Dovrebber star pur sempre i pensier fissi ¶ Nel fuoco
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1538
Adam secondo ¶ Che mandò i morti ove l'error
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1538
di chiaro. ¶ APPENDICE ¶ SONETTO I. ¶ DI GIOVANNI GUIDICCIONI. ¶ Se
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1538
cara e santa, ¶ Cantereste i suoi gesti e l
210
1538
poi ¶ Ch'ella sorvola i più leggiadri tuoi ¶ Poeti
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1538
pure una cornice, ¶ E i corvi imbianchi altri cantando
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1538
e folta ¶ Selva amorosa i rami, u' più s