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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
1
1620
dolcezze i sensi e i cori. ¶ Lidio ¶ Fu scusabile
2
1620
gli cerchia la fronte, i gigli d'oro. ¶ Quinci
3
1620
felice e nobil mano ¶ i caratteri veri io miri
4
1620
vanti ¶ del culto stile i magisteri occulti. ¶ O di
5
1620
parti ¶ cancellati e confusi i dotti inchiostri? ¶ V'ha
6
1620
in margine talor mutati i versi. ¶ Scorrer già senza
7
1620
dala tua bocca ¶ impareranno i circostanti augelli ¶ ingegnosi concetti
8
1620
parte ¶ registrati per capi ¶ i suggetti racconta. ¶ Passiamo i
9
1620
i suggetti racconta. ¶ Passiamo i carmi gravi, ¶ con cui
10
1620
dei ¶ e di morte i trofei piangendo canta. ¶ Veniamo
11
1620
l'Amoroso duello, ¶ taccio i Notturni amori, ¶ e de
12
1620
del tuo volto moretto i pregi essalta. ¶ Odi come
13
1620
ai cori. ¶ Ma se i cori rubate, ¶ anzi se
14
1620
rei, quanto belli, ¶ come i vostri delitti or non
15
1620
fra le tue labra i miei sospiri ardenti, ¶ così
16
1620
siete (or m'accorgo) ¶ i miei propri sembianti. ¶ Or
17
1620
occupando le piagge imbruna i colli. ¶ Vedi la luccioletta
18
1620
crudel, le corde e i versi. ¶ Oimè, perché fuggirmi
19
1620
sorda hai la vista) i miei lamenti. ¶ D'amorosi
20
1620
D'amorosi martiri ¶ nascono i miei sospiri. ¶ Filaura ¶ Del
21
1620
le catene sue costringe i cieli, ¶ e ch'Amor
22
1620
tronco lagrimando dice: ¶ – Piango i miei giorni, vedova infelice
23
1620
or la nova spoglia. ¶ I pestiferi fiati e i
24
1620
I pestiferi fiati e i fischi orrendi ¶ in sospir
25
1620
quando l'erbette e i fiori ¶ torna con Clori
26
1620
e questi sassi alpestri ¶ i tuoi muti maestri. ¶ Filaura
27
1620
foco, ¶ fuggon dal viso i fiori, ¶ e fugge il
28
1620
d'oscuro vel bendati i lumi, ¶ dela luce del
29
1620
mirabilmente ¶ risentir di dolcezza i tronchi e i sassi
30
1620
dolcezza i tronchi e i sassi. ¶ Filaura ¶ Canzon? non
31
1620
l vostro idolo amato ¶ i zaffiri ha negli occhi
32
1620
e ne la bocca ¶ i rubini e le perle
33
1620
Aurora ¶ le nubi e i monti indora? ¶ Qual argento
34
1620
d'auree marche ibere ¶ i mucchi possedessi; ¶ e se
35
1620
dela spoglia di Frisso i ricchi stami; ¶ o se
36
1620
Fileno ¶ Ferma, deh, ferma i passi! ¶ Dove, lasso, mi
37
1620
Vertunno. ¶ Laurino ¶ Ancor scherzi; i tuoi scherzi ¶ son saette
38
1620
ti fa beato? ¶ Laurino ¶ I tuoi begli occhi, in
39
1620
alma. ¶ SELVAGGlA ¶ Parlano forse i morti? ¶ Colgon fior, premon
40
1620
fede, ¶ quest'è tradire i cori. ¶ Vola incauta farfalla
41
1620
d'ambiduo ¶ son contrari i pensieri, a che seguirmi
42
1620
più in là che i tuoi begli occhi, ¶ queste
43
1620
che condanni e punisca i falli miei ¶ tu, che
44
1620
nobilmente ¶ e vuoi, come i beati, esser beato, ¶ mira
45
1620
ciel, ch'io baci i morti. A dio. ¶ Il
46
1620
nascosta, subito nondimeno rischiarando i suoi raggi, suol riconsolarmi
47
1620
mi basta a superare i tormenti con cui guerreggio
48
1620
venerarvi, che co' sospiri? ¶ I Sospiri d'Ergasto vengo
49
1620
Sono i segni e i caratteri ¶ de' miei baci
50
1620
etere. ¶ Le cosce e i piè di caprio, ¶ tra
51
1620
ghiaccio scitico ¶ là su i monti iperborei? ¶ Del seme
52
1620
suo corporeo carcere, ¶ spirando i fiati degli estremi aneliti
53
1620
del germe novel troncando i gettiti, ¶ pietoso amante et
54
1620
bocca enfiata e tumida ¶ i sonori registri accorda e
55
1620
fugge da lor, quasi i suoi baci abomini, ¶ come
56
1620
che dee scorrere ¶ tutti i secoli, ¶ ponga termine. – ¶ Qui
57
1620
e venne meno e i Fauni e i Genii
58
1620
e i Fauni e i Genii, ¶ le pietose Napee
59
1620
vita soggiace, ¶ e sotto i cui begli occhi ¶ il
60
1620
esprima ¶ del'infelice coppia ¶ i tragici accidenti, ¶ i cui
61
1620
coppia ¶ i tragici accidenti, ¶ i cui duri tormenti ¶ furo
62
1620
tormenti ¶ furo al mondo i maggiori, ¶ eccetto i miei
63
1620
mondo i maggiori, ¶ eccetto i miei dolori. ¶ Ne la
64
1620
ch'esprimeano indistinti ¶ bamboleggiando i detti, ¶ sapean chiedere aita
65
1620
consumavansi amando. ¶ Se disuniva i corpi ¶ confine invido avaro
66
1620
lieti ¶ de' fanciulleschi amori ¶ i vecchi genitori, ¶ e quasi
67
1620
certo ¶ per lor furo i migliori, ¶ questa vita felice
68
1620
sentiro in sé cangiarsi ¶ i trastulli in affanni, ¶ e
69
1620
amore e pace, ¶ tanto i padri discordi ¶ nutriro odio
70
1620
astuta via ¶ da ristorare i danni ¶ dela perdita amara
71
1620
affetto apunto ¶ s'incontraro i desiri ¶ de' duo, ne
72
1620
diletti ¶ fansi di foco i petti, ¶ ma di ghiaccio
73
1620
de' rivi, ¶ che spargono i tuoi lumi, ¶ è un
74
1620
questi d'amor sono ¶ i saluti e i congedi
75
1620
sono ¶ i saluti e i congedi. ¶ Poiché sono in
76
1620
adoro ¶ gli abbracciamenti, e i baci. – ¶ – Ahi, sasso, ahi
77
1620
al venire. ¶ Né sapeano i meschini, ¶ che quell'ora
78
1620
timor più gela. ¶ Tutti i perigli, e i casi
79
1620
Tutti i perigli, e i casi ¶ di sciagura, e
80
1620
ch'accorciando le lunghe ¶ i sovrastanti rischi ¶ agevolar gli
81
1620
Giacean dal sonno oppressi ¶ i trascurati padri; ¶ posava la
82
1620
le pigre ancelle e i servi ¶ su l'oziose
83
1620
consiglia, ¶ e per entro i serragli ¶ di propria man
84
1620
nero il verde. ¶ Vacillavano i rami ¶ e con fievol
85
1620
tremolavan le fronde. ¶ Gareggiavano i fiori, ¶ gemme e fregi
86
1620
con le pompe e i tesori ¶ del padiglion stellato
87
1620
in un poggiuolo assisa ¶ i lavori e gl'intagli
88
1620
aspettando ¶ lo spazio misurava, ¶ i passi annoverava, ¶ ch'eran
89
1620
onde può ben ritrarre ¶ i pronostici amari ¶ del fiero
90
1620
in maggior eccesso ¶ abondano i torrenti, ¶ e le lagrime
91
1620
venir l'orribil mostro ¶ i rai non nascondesti? ¶ Ma
92
1620
velo; ¶ prendi malvagio Cielo ¶ i lamenti e i sospiri
93
1620
Cielo ¶ i lamenti e i sospiri, ¶ tu dea de
94
1620
giunto al moro vicino, ¶ i suoi candidi frutti ¶ colorì
95
1620
furo insieme riposti ¶ indivisibilmente ¶ i cadaveri essangui; ¶ in cui
96
1620
e di nove dolcezze i sensi e i cori
97
1620
e dal'elci, ¶ dentro i cui cavi tronchi hanno
98
1620
e di Flora ¶ tra i pacifici rami ¶ e le
99
1620
e le penne guerriere i fregi implica. ¶ Ma più
100
1620
Sicania, in oblio posti ¶ i materni ricordi, or empie
101
1620
palme e degli alni, ¶ i nodi maritali ¶ dele viti
102
1620
l'alte spalliere, e i pastini ben culti ¶ de
103
1620
di vergognoso scorno, ¶ chinano i lumi a terra, ¶ giran
104
1620
il dirupato scoglio. ¶ Tremano i colli e l'isola
105
1620
et ecco immantenente ¶ spezzarsi i marmi, e la montagna
106
1620
Stupì Vulcano, e timidi i Ciclopi ¶ l'incudi abbandonando
107
1620
Ciclopi ¶ l'incudi abbandonando, ¶ i fulmini gittando, ¶ fuggiro agli
108
1620
tartarei destrieri apena uditi ¶ i funesti nitriti, ¶ fu per
109
1620
al bel lume superno ¶ i cavalli d'Averno, ¶ già
110
1620
tosco letal subito offesi, ¶ i fioretti languire, ¶ i prati
111
1620
offesi, ¶ i fioretti languire, ¶ i prati inaridire, ¶ l'uve
112
1620
inaridire, ¶ l'uve appassite, i pampini sfrondati, ¶ i frutti
113
1620
appassite, i pampini sfrondati, ¶ i frutti scolorati. Allor correndo
114
1620
calce ¶ del tronco minaccioso ¶ i veloci corsier fiede e
115
1620
Te del'alto Taigeta i boschi e i sassi
116
1620
Taigeta i boschi e i sassi, ¶ te del frondoso
117
1620
già mi vedesti ¶ contro i celesti tuoi stellati giri
118
1620
invano ai desiosi amanti ¶ i miei sembianti, timida e
119
1620
fu riparo. ¶ Nulla giovaro i sassi alpestri e l
120
1620
sembiante affabile e benigno ¶ i turgidetti e rosseggianti lumi
121
1620
belli e sì odorati ¶ i suoi sterili prati non
122
1620
spirti, alteri regi, ¶ deposti i fasti e i fregi
123
1620
deposti i fasti e i fregi, e 'nsieme misti
124
1620
de' cornuti ministri. ¶ Altri i destrier già stanchi, ¶ sciolti
125
1620
le rannodano in fronte i crini sparsi. ¶ Pronuba allor
126
1620
Rompon del'aria mesta ¶ i silenzi lugubri ¶ di canzon
127
1620
draghi alati e mansueti i freni, ¶ l'aprica arena
128
1620
Narrar gli affanni e i pianti ¶ d'una madre
129
1620
secche le selve, impoveriti i prati, ¶ uccisi i fiori
130
1620
impoveriti i prati, ¶ uccisi i fiori, e consumate l
131
1620
la lingua immonda ¶ distrutti i fonti, et asciugati i
132
1620
i fonti, et asciugati i fiumi, ¶ infette l'acque
133
1620
l'acque, et infamati i lidi, ¶ con un bosco
134
1620
gli orbi, e rallentati i nodi, ¶ sotto il suo
135
1620
foco, ¶ aspra qual aspe, i suoi lamenti aborre, ¶ e
136
1620
riscosso, ¶ in fioca voce i suoi pensier distinse, ¶ e
137
1620
bella, e se tra i cespi ombrosi ¶ di queste
138
1620
Forse sprezzi et aborri i pianti miei ¶ perché vergine
139
1620
sue curava tanto, ¶ quanto i lamenti suol, quanto le
140
1620
et ogni studio ¶ votati i suoi pensier, pudica vergine
141
1620
ratto a fuggir tra i più folt'arbori. ¶ Era
142
1620
amorosi luciferi, ¶ e rischiara i miei nuvoli. ¶ Sol di
143
1620
o per far odoriferi ¶ i velli dela zazzera. ¶ Questa
144
1620
bel volto stampano? ¶ Sono i segni e i caratteri
145
1620
Del'inno marital cantaro i versi ¶ Satiri e Fauni
146
1620
menar le Ninfe saltatrici i balli. ¶ Ma di purpurei
147
1620
e dela gran maestra ¶ i pennelli e i colori
148
1620
maestra ¶ i pennelli e i colori ¶ eran aure e
149
1620
la figlia. ¶ Qui lungo i salsi flutti, ¶ quasi di
150
1620
vario intaglio ¶ da ricettare i fior vago canestro, ¶ ma
151
1620
fra le tenere gemme i più bei fregi, ¶ se
152
1620
fur rugiade ¶ le lagrimette, i sospiretti odori. ¶ Il leggiadro
153
1620
la real fanciulla ¶ sdegna i plausi vulgari ¶ dela plebe
154
1620
ogni ricchezza lor spogliava i campi, ¶ e del'accolte
155
1620
per a volo seguirla, i vanni e l'ali
156
1620
lembo, ond'ella ¶ sovra i cerulei campi ¶ fuor del
157
1620
e dolce foco ¶ anco i gelidi pesci; ¶ et al
158
1620
Le Nereidi ballando ¶ sovra i curvi delfini, ¶ con versi
159
1620
Triton del trasformato amante ¶ i bugiardi muggiti, e rimugghiando
160
1620
trita ¶ con piè securo i calli ¶ del'indomito mar
161
1620
vomere, o rastro ¶ ara i liquidi solchi animal rozo
162
1620
van per l'erbe i pesci, ¶ né van per
163
1620
van per l'onde i tori. ¶ Non è Glauco
164
1620
robusta schiena? ¶ Hanno anco i tori innamorati appreso ¶ a
165
1620
d'infelice, ¶ perduti ho i fior già colti, ¶ et
166
1620
stranio animale ¶ (se pur i crudi tori ¶ odono i
167
1620
i crudi tori ¶ odono i preghi altrui) ¶ che perdonando
168
1620
al tutto Amor, che i dolci pianti ¶ sorridente asciugava
169
1620
o danno. ¶ Frena, frena i singulti ¶ pon giù lo
170
1620
fargli ingiuria e guerra ¶ i figli dela Terra, ¶ e
171
1620
Rodope e 'l Pangeo, ¶ i Geloni, i Bistoni, i
172
1620
l Pangeo, ¶ i Geloni, i Bistoni, i Traci, e
173
1620
i Geloni, i Bistoni, i Traci, e i Geti
174
1620
Bistoni, i Traci, e i Geti. ¶ Ma la madre
175
1620
ultimi regni ¶ senza sentire i tuoi giocondi affanni, ¶ anco
176
1620
torrenti, ¶ qual forza arroti i sassi e le spelonche
177
1620
orti, ¶ dov'alberga Vertunno, i passi drizza. ¶ Vertunno dele
178
1620
madre antica ¶ a stabilire i tronchi, ¶ a copular gl
179
1620
gl'innesti, ¶ a dilatare i rami, ¶ a germinare i
180
1620
i rami, ¶ a germinare i fiori, ¶ a maturare i
181
1620
i fiori, ¶ a maturare i frutti; ¶ se mai per
182
1620
sacre ¶ le rose e i mirti e le colombe
183
1620
e le colombe e i cigni, ¶ per dar commodo
184
1620
nitriti ¶ fugavano le stelle ¶ i destrier di colui che
185
1620
la sua rosata luce, ¶ i cui raggi sereni, ¶ quasi
186
1620
trinciata la gonna, e i trinci e i tagli
187
1620
e i trinci e i tagli ¶ sono insieme congiunti
188
1620
gli ardori e tra i ghiacci ¶ i lor doni
189
1620
e tra i ghiacci ¶ i lor doni, i lor
190
1620
ghiacci ¶ i lor doni, i lor frutti ¶ vernarecci et
191
1620
in tanti raggi. ¶ Sono i viali tutti ¶ di pampinose
192
1620
re del'ingegnose squadre ¶ i suoi minuti esserciti commove
193
1620
per mirar di Diana i membri ignudi? ¶ Questi del
194
1620
Su l'ali assisi i venti ¶ tenean sospeso il
195
1620
pudica ¶ confessando ala selva i suoi secreti, ¶ di sestessa
196
1620
sestessa e di natura ¶ i secreti tesori, ¶ dentro il
197
1620
umidi poi di sdegno i rai contorce, ¶ e di
198
1620
s'assottiglian le polpe; i duo sostegni ¶ del corpo
199
1620
spuntar su la cervice ¶ i germogli del'ossa, indi
200
1620
foresta trascorro, e fuggitivo ¶ i cacciatori il cacciator paventa
201
1620
rezo, io son sentito, ¶ i quai l'antico loro
202
1620
voce ¶ ai sonori elefanti i servi accorti, ¶ dietro ala
203
1620
con le teste chine ¶ i segusi brittanni insieme, e
204
1620
traccia spiando. ¶ D'Etolia i can loquaci ¶ mi sgridano
205
1620
mi sgridano da lunge. ¶ I veltri iberi e i
206
1620
I veltri iberi e i franchi ¶ sono i primi
207
1620
e i franchi ¶ sono i primi ala pesta. ¶ Più
208
1620
vengon gli alani e i corsi. ¶ Seguono i medi
209
1620
e i corsi. ¶ Seguono i medi, e i persi
210
1620
Seguono i medi, e i persi ¶ temerari et ardenti
211
1620
temerari et ardenti. ¶ Havvi i seri orgogliosi, ¶ gli spartani
212
1620
gli spartani animosi. ¶ Havvi i molossi fieri ¶ arrischiati e
213
1620
con gl'indomiti traci ¶ i sarmati mordaci. ¶ Vengonvi i
214
1620
i sarmati mordaci. ¶ Vengonvi i caspi, e gl'indi
215
1620
con gli elefanti e i tigri, ¶ ad affrontar avvezzi
216
1620
affrontar avvezzi ¶ non che i tauri e i cinghiali
217
1620
che i tauri e i cinghiali, ¶ i lupi e
218
1620
tauri e i cinghiali, ¶ i lupi e gli orsi
219
1620
e gli orsi e i pardi, ¶ che del leone
220
1620
prò? Troppo ho vicini ¶ i famelici cani, i quai
221
1620
vicini ¶ i famelici cani, i quai scherniti ¶ dala spoglia
222
1620
et empiendo di spirto i rauchi avori ¶ gridan per
223
1620
non ti diede. ¶ Perdesti i lumi, è vero, ¶ ma
224
1620
rabbia ¶ gli orsi e i leoni alpestri ¶ assalir non
225
1620
stesso m'ho nutriti ¶ i miei propri uccisori. ¶ Perché
226
1620
me vedesti. ¶ E se i miei genitori ¶ qua volgeranno
227
1620
miei genitori ¶ qua volgeranno i passi, ¶ distillando da' sassi
228
1620
cose io muggiva ¶ gittando i vani e non intesi
229
1620
arricchiti ¶ di novella verdura i verdi boschi. ¶ Quelle spoglie
230
1620
abbeverar di manna fresca ¶ i sitibondi prati, ¶ del'indico
231
1620
caccia ¶ tornata stanca, ¶ poiché i sudori ¶ terse ne l
232
1620
intorno ¶ del'erma spiaggia i desolati orrori, ¶ se non
233
1620
con sì rapida fuga i flutti taglia, ¶ che fa
234
1620
sospir spessi singulti, ¶ consuma i gridi inutilmente e perde
235
1620
l'onde contrarie e i venti, ¶ le stelle e
236
1620
t'ho mostro. ¶ Ecco i premi, ch'acquisto ¶ di
237
1620
queste son le promesse? ¶ I giuramenti questi, ¶ quando la
238
1620
dove andronne? ¶ Drizzerò forse i passi ¶ al patrio monte
239
1620
Baccanti il reggono e i Silvani, ¶ che 'n strane
240
1620
fu forse, ¶ che mosse i remi miei, le vele
241
1620
il corso. ¶ E che i più fieri venti ¶ si
242
1620
temer d'aver perduti ¶ i tributarî l'un, l
243
1620
l'un, l'altro i vassalli. ¶ Il nevoso Pangeo
244
1620
le Driadi cittadine, ¶ abbandonati i lor nativi tronchi, ¶ mosser
245
1620
lento salce, ¶ ch'abita i fiumi et ama ¶ pascer
246
1620
que' versi animata ¶ stese i densi suoi rami e
247
1620
del mezogiorno estivo ¶ contro i colpi del sol frondoso
248
1620
pregni ¶ di liquid'ambra, i teneri piropi. ¶ Il molle
249
1620
e l'arancio odorato i pomi d'oro, ¶ già
250
1620
aspri et acerbi, ¶ maturaro i lor parti, et indolcita
251
1620
verso l'altro dilatando i rami, ¶ come presi per
252
1620
si piantaro intorno. ¶ Furo i vaghi augellini ¶ su i
253
1620
i vaghi augellini ¶ su i vaganti arboscelli ¶ da forza
254
1620
tacque, ¶ che di Cibele i pianti ¶ in saldo umor
255
1620
Il castore si svelse ¶ i cari genitali, ¶ non facil
256
1620
lince ¶ venne a portargli i lucidi cristalli. ¶ Dal'iperboree
257
1620
dele glebe del'oro i biondi pesi. ¶ Dagli orti
258
1620
Dagli orti di Ciprigna ¶ i serti dele rose ¶ gli
259
1620
Fetonte. ¶ La gru dopo i contrasti ¶ dele guerre pigmee
260
1620
colse del mar vermiglio i ricchi germi. ¶ La fenice
261
1620
mondo ¶ viè più crudi i mortali, ¶ che nel tartareo
262
1620
gran Nume di Tebe i sacri riti, ¶ del giolivo
263
1620
e che potea? fra i rochi sistri ¶ e i
264
1620
i rochi sistri ¶ e i timpani tonanti ¶ e tra
265
1620
timpani tonanti ¶ e tra i tumulti e gli urli
266
1620
del feminil drappello ¶ ammutirono i versi; et era poi
267
1620
traea gli arbori e i sassi. ¶ Dale stemprate corde
268
1620
delo spezzato arnese ¶ comporre i nidi e fabricare i
269
1620
i nidi e fabricare i favi. ¶ Vassene giù per
270
1620
traccia accorta ¶ dele fere i covili ¶ l'alta sagacità
271
1620
estrana, ¶ ma sol che i cani ingordi ¶ lacerato l
272
1620
più quand'ella vide i mesti cani ¶ giù dal
273
1620
al riposo, e furo i sogni, ¶ tra cui versò
274
1620
fan le selve e i campi, ¶ testimoni ne son
275
1620
son le piagge e i colli. ¶ Sannol ninfe e
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1620
le mie compagne fere. ¶ I cani, i cani istessi
277
1620
compagne fere. ¶ I cani, i cani istessi ¶ tel direbbono
278
1620
Non uccider (ti prego) ¶ i miei cari uccisori. ¶ Perdona
279
1620
quinci or quindi circondando i poggi, ¶ simile ad uom
280
1620
e le colline e i campi ¶ rapido in ciel
281
1620
raggi ardenti ¶ facean schermo i pastori ¶ onde fresche, ombre
282
1620
de' cittadini intagli ¶ imitando i lavori, abbia voluto ¶ discepola
283
1620
è fregiata; e quindi i verdi crini ¶ dela madre
284
1620
di molle smeraldo umidi i seggi, ¶ di lubrico corallo
285
1620
sciolta ¶ la leggiadretta vesta, ¶ i bei membri spoglionne, e
286
1620
lasciati avea nel bosco ¶ i cani a riposar. Riposo
287
1620
specolar svelatamente er'io. ¶ I tronchi istessi, i tronchi
288
1620
io. ¶ I tronchi istessi, i tronchi ¶ rapiti a vagheggiarla
289
1620
i migliori antichi et i più famosi moderni, dando
290
1620
libri. ¶ Così fanno tutti i valenti uomini che scrivono
291
1620
nuove. ¶ Perciò se secondo i precetti et le circostanze
292
1620
alla eternità. ¶ Sì come i legni hanno i tarli
293
1620
come i legni hanno i tarli che gli rodono
294
1620
che gli rodono, così i poeti hanno i censori
295
1620
così i poeti hanno i censori che gli flagellano
296
1620
quel che si sieno i nostri? ¶ L'orazioni di
297
1620
appetiti, se non ha i sapori della manna che
298
1620
si affaceva con tutti i gusti? o come guardarsi
299
1620
uomini illustri di rischiarare i lor nomi ruginosi et
300
1620
videatur. ¶ Non deono dunque i signori sindici di Parnaso
301
1620
più di me sofferti i latrati di questi mastini
302
1620
di questi mastini e i zuffolamenti di queste serpi
303
1620
il non aver dati i denti ai ranocchi, percioché
304
1620
non abbia saputo riscontrare i fogli impressi con la
305
1620
guaste le sentenze, storpiati i sentimenti; né parte alcuna
306
1620
si trovano per tutto i Tempesti, i Reni, i
307
1620
per tutto i Tempesti, i Reni, i Valesi, né
308
1620
i Tempesti, i Reni, i Valesi, né i Morazzoni
309
1620
Reni, i Valesi, né i Morazzoni. ¶ Se voi la
310
1620
Il giudicio di Mida. I sacri son tre, cioè
311
1620
legger meglio nel margine i luoghi degli autori citati
312
1620
della Passione: l'Orto, i Tribunali et il Monte
313
1620
oblio gli armenti e i paschi, ¶ messi tutti in
314
1620
tutti in non cale i favi e l'api
315
1620
venti ¶ le preghiere e i lamenti. Ella fuggiva ¶ dal
316
1620
si lascia. ¶ Repentina caligine i begli occhi ¶ offusca e
317
1620
e dele traci ¶ perturbaro i silenzi e 'l dolce
318
1620
le chiavette eburne, ¶ tende i nervi sonori e ricercando
319
1620
sormonta, ¶ precipitando e sollevando i cori, ¶ i cori insieme
320
1620
e sollevando i cori, ¶ i cori insieme e i
321
1620
i cori insieme e i sensi ¶ sospende a voglia
322
1620
numerose catene; ¶ ma tra i rigiri suoi, tra le
323
1620
de' versi, che forma, i sensi occupa. ¶ E la
324
1620
la cura ¶ d'essaminare i rei. ¶ A cancellar le
325
1620
e glorioso fonte, ¶ e i laureti abitar del sacro
326
1620
che valmi ¶ di Giove i pregi e di quel
327
1620
seppi ¶ dala tua vista i cupid'occhi miei ¶ io
328
1620
le profonde grotte ¶ tra i mesti orror dela perpetua
329
1620
gli aspri lamenti ¶ e i desperati gemiti. ¶ Vedrai le
330
1620
le minacciose ciglia e i serpentini ¶ d'aspi fischianti
331
1620
Più non m'udranno i boschi ¶ parlar d'amor
332
1620
solingo, ¶ tragico essempio a i più meschini amanti, ¶ le
333
1620
giovani pastori, ¶ dolce cantando, i puerili amori. ¶ E fu
334
1620
dale montagne traci ¶ trasse i boschi seguaci. ¶ Contano i
335
1620
i boschi seguaci. ¶ Contano i Geti, e gli ultimi
336
1620
gli ultimi Bistoni, ¶ che i più profondi e rapidi
337
1620
da molti peregrini ingegni, i quali ne hanno poi
338
1620
anticiparmi nella impressione. ¶ Ora i miei, che come ho
339
1620
come ho detto, furono i primi ad esser fatti
340
1620
arrischia di metter fuora i suoi scritti, ho stimato
341
1620
e niun libro rintuzzò i denti della invidia che
342
1620
che non assaggiasse prima i morsi della tignuola. ¶ Rassomiglio
343
1620
sua: l'una atterrando i nemici, quasi fulminator di
344
1620
in cigno, ama però i cigni, et del canto
345
1620
il disprezzare così intrepidamente i pericoli più gravi, né
346
1620
l'arco che saetta i itoni, nell'altra ha
347
1620
quinci è che presso i Latini ne ritiene ancora
348
1620
vostri detrattori non sente i suoi funerali più risoluti
349
1620
è inalzato ormai sovra i confini umani, si sollevasse
350
1620
più ho conosciuto che i componimenti i Vostra Signoria
351
1620
conosciuto che i componimenti i Vostra Signoria avanzano i
352
1620
i Vostra Signoria avanzano i segni ordinari degli ingegni
353
1620
mondo, di dover publicare i suoi epici componimenti, co
354
1620
anche delle lingue antiche, i quali (così soglio dir
355
1620
delle lodi ordinarie, trascende i gradi mezani et si
356
1620
così candidi come sono i vostri, eziandio quando si
357
1620
deve stare in su i termini della trivialità. ¶ Anzi
358
1620
è creduto, percioché quanto i biasimi sono più acerbi
359
1620
là dove al contrario i lodatori indegni allora commendano
360
1620
et negl'ingiuriati contrarietà. ¶ I veri onori e le
361
1620
perché crederei fermamente ch'i miei difetti avessero sussistenza
362
1620
avute publiche lezzioni sopra i miei componimenti, privilegio a
363
1620
sì che son personaggi i quali possono, o parlando
364
1620
non può essere, perché i savi e i buoni
365
1620
perché i savi e i buoni non sanno dir
366
1620
come gli sciocchi e i malvagi non possono dir
367
1620
le contradizzioni delle sentenze, i barbarismi delle frasi, gli
368
1620
del proprio, giuocando come i zingari a «ch'ell
369
1620
ne fanno più tosto i propri libri, i quali
370
1620
tosto i propri libri, i quali, o non essendo
371
1620
paralleli et riscontri tra i suoi scartabelli et la
372
1620
vi ha certi giovanotti, i quali appena spoppati dal
373
1620
sono stati loro rimproverati i furti, si sono ingegnati
374
1620
uncinute che vanno rapinando i concetti altrui. ¶ Quando si
375
1620
di moltissimi uomini egregi, i quali, come che per
376
1620
Lira, cioè a dire i Trastulli estivi et l
377
1620
framettere nella sua Eneade i versi intieri d'Ennio
378
1620
da cui procedono amendue i nostri ruscelli sia Ovidio
379
1620
a guisa di semi i fantasmi d'una lettura
380
1620
antichi, et tocco solamente i due epici eminenti dell
381
1620
non ha fatto, imitati i poeti greci e latini
382
1620
Trissino; la battaglia tra i Diavoli et gli Angioli
383
1620
Per quel che concerne i particolari, non nego d
384
1620
erro, che hanno fatto i migliori antichi et i
385
1620
perciò ad offerirvi, sotto i cui lamenti viene adombrato
386
1620
sorge di levante, sdegna i saluti de' semplici uccelletti
387
1620
cose cerchi di pagare i debiti miei. ¶ Che se
388
1620
bellezza, non altrimenti che i vapori son generati dalla
389
1620
fiori, et ne' frutti, i quali, come che parti
390
1620
la bocca dell'anima. ¶ I sospiri d'Ergasto ¶ Idillio
391
1620
sospiri d'Ergasto ¶ Idillio 12 ¶ I ¶ Già di Frisso il
392
1620
tanto superba, ¶ orche ridono i prati e la novella
393
1620
non serba, ¶ perché contro i lamenti, ond'io mi
394
1620
deh, gli occhi, e i miei vedrai, che molli
395
1620
sol, sciolgano al'ora ¶ i fiori il riso, e
396
1620
anno da noi, mutando i giorni, ¶ canuto parta, o
397
1620
in altro prato, ¶ se i fior del tuo bel
398
1620
rupi ¶ Ciaffo e Zampone, i duo mastin feroci, ¶ che
399
1620
fur d'alte grida i boschi colmi ¶ e s
400
1620
Parca e dela vita i nodi; ¶ ch'armonia dolce
401
1620
nel mar, che lava i piedi al suo fedele
402
1620
e Linco il diranno, i miei bifolci, ¶ e le
403
1620
io, rapiti e recati i biondi favi ¶ dal'ingegnose
404
1620
questi augelli ¶ spiegaro audaci i miei pensieri il volo
405
1620
breve e caduca, e i pregi suoi ¶ vien tosto
406
1620
fugace. ¶ Ah, non inganni i vaghi lumi tuoi ¶ del
407
1620
aprova ¶ a' bei riposi i lieti amanti alletta, ¶ e
408
1620
molle erbetta, ¶ mentre, scherzando, i zefiri lascivi, ¶ ne lusingano
409
1620
e l'ombre, e i rivi? ¶ XXXVI ¶ Giace colà
410
1620
impruna, ¶ ombra gli fanno i lauri, opaca e bruna
411
1620
piume ¶ e molli seggi i margini vicini, ¶ dove le
412
1620
costume ¶ di palustri ghirlande i verdi crini; ¶ e qui
413
1620
torto corre ¶ e fende i campi et attraversa i
414
1620
i campi et attraversa i cespi, ¶ potrai sedendo il
415
1620
e crespi, ¶ e mentre i gigli dale rose io
416
1620
nasconderan le fronde spesse ¶ i nostri furti in solitaria
417
1620
concordi al suon risponderanno i baci. ¶ XLIV ¶ Né tu
418
1620
danni è fabro, ¶ conterò i torti e com'ognor
419
1620
sole. ¶ XLVII ¶ Talor, lasciando i cupi fondi algenti, ¶ al
420
1620
e, d'udir vaga i miei dogliosi accenti, ¶ da
421
1620
te tutti in gioia i giorni spende; ¶ Montan che
422
1620
di fumo vano, ¶ vanti i titoli illustri ond'ei
423
1620
LII ¶ Non son questi i tesori, e non è
424
1620
e, sbarrando le nari, i lumi imbruna. ¶ LVIII ¶ Io
425
1620
d'altre cose ¶ render i tuoi desir contenti e
426
1620
desir contenti e lieti. ¶ I dorati coturni e l
427
1620
fan tante in campo i cavalieri: ¶ è steccato il
428
1620
Ma, sempre invitto infra i guerrier più audaci, ¶ d
429
1620
Venere espresse al vivo i suoi colori, ¶ che presso
430
1620
gli asciuga in fronte i fervidi sudori; ¶ et egli
431
1620
saggia, ¶ né so se i monti ircani o i
432
1620
i monti ircani o i boschi caspi ¶ han sì
433
1620
mesta fronte, ¶ misero, e i lagrimosi occhi rivolse, ¶ e
434
1620
seco ¶ le piante intorno, i fior, l'erbe e
435
1620
lo speco. ¶ Appendice ¶ Abbozzo ¶ I ¶ Al Serenissimo Signor Prencipe
436
1620
molti peregrini ingegni, ed i miei, che fûrno i
437
1620
i miei, che fûrno i primi ad esser fatti
438
1620
nascessero mai, ò tra i Toscani, ò tra i
439
1620
i Toscani, ò tra i Latini, ò tra Greci
440
1620
non sente più fieri i suoi funerali, che nelle
441
1620
m'ha impiagato. ¶ 11 ¶ Raddoppi i colpi in questo petto
442
1620
petto, e scocchi ¶ tutti i suoi strali il dispietato
443
1620
monti caspi ¶ o sù i Rifei la più selvaggia
444
1620
gia mai, ch'entro i suoi lacci accoglia? ¶ Tu
445
1620
suo fedel piangendo à i desir sui ¶ menar lieti
446
1620
menar lieti, e tranquilli, i giorni, e gl'anni
447
1620
e gl'anni! ¶ E i più chiusi del cor
448
1620
e ridir già saprei i versi stessi, ¶ come i
449
1620
i versi stessi, ¶ come i concetti rimembrar sapessi. ¶ 23 ¶ Amore
450
1620
beltà ne mena; ¶ tutti i bassi pensier manda in
451
1620
aspro stato rio. ¶ E i più divisi cor congiunge
452
1620
orna, e colora: ¶ e i vapori da le viscere
453
1620
sospirando esala fora, ¶ e i rauchi suon dentro 'l
454
1620
à l'altra Conca i baci. ¶ 36 ¶ Amano l'acque
455
1620
e vaneggia, ¶ egli à i tronchi per lei l
456
1620
con piè veloce ¶ varca i paschi anhelante, erge la
457
1620
seco striscia, ¶ son baci i morsi, et à l
458
1620
Vive anco Amor ne i fiori, e 'n ciascun
459
1620
ond'era dianzi à i campi altrui molesto ¶ fatto
460
1620
odo: ¶ ma dolce à i ghiacci, à i marmi
461
1620
à i ghiacci, à i marmi anco facea ¶ lo
462
1620
l Ciel l'udisse, ¶ i fiumi no, ma le
463
1620
tù, perfida Clori, à i pianti miei ¶ sorda più
464
1620
animal, che caro à i pensier miei ¶ compagno, e
465
1620
d'avorio fin, e i lacci d'oro, ¶ le
466
1620
spelonca ¶ spiega dipinte à i bei color le penne
467
1620
e porge ¶ foco, ch'i cori incende, e non
468
1620
Scherzano intorno a lei i Dei marini, ¶ questi una
469
1620
cerulee piante ¶ ignudo fende i lucidi cristalli, ¶ e sparse
470
1620
e di zaffiro: ¶ sferzare i Cigni à volo, e
471
1620
portar de l'aure i lieti fiati ¶ la bianca
472
1620
lampi ¶ par che secchino i fiati, e selve, e
473
1620
canne avolto ¶ le corna, i crini, e l'una
474
1620
modi ¶ che vi scorgi i pensier, le voci n