parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli esordi, 1998

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
1
1998
molti invitati sparpagliati lungo i viali e sul tetto
2
1998
le loro porticine, perché i colombi si alzassero in
3
1998
con l’attizzatoio. Colpiva i colombi sulle zampette e
4
1998
le scuoteva, mentre tutti i colombi schizzavano fuori con
5
1998
volta del portone e i colombi si spostavano sempre
6
1998
entrò infine nella porta, i due colli continuavano ancora
7
1998
far entrare per intero i due colli nella casa
8
1998
alla scaletta e subito i gatti ci balzarono sopra
9
1998
attraverso tutto il parco. I gatti balzavano sull’albero
10
1998
divorarli, tranquillamente nascosti tra i suoi rami. ¶ Prima dell
11
1998
guancia era schiacciata contro i bottoni della sua veste
12
1998
su e giù per i gradini che portavano al
13
1998
persone attorno al tavolo, i rari ospiti rimasti nella
14
1998
si spostavano assieme lungo i viali. La tuta del
15
1998
fronte all’altro con i pugni levati, i volti
16
1998
con i pugni levati, i volti in fiamme. Gridavano
17
1998
cortile, erano silenziosi, assenti. I loro volti erano diventati
18
1998
che aveva battuto ossequiosamente i tacchi, sulla ghiaia, il
19
1998
neppure provare a discendere i gradini, scavalcò la ringhiera
20
1998
dalla parte opposta. ¶ Puntai i piedi sopra la ghiaia
21
1998
ne sconvolgevano il ricamo. I suoi cerchi si allargavano
22
1998
risalire. ¶ Nel parco fervevano i lavori, la massa cresceva
23
1998
più. L’Albino attraversava i viali correndo in bicicletta
24
1998
punti del parco, quando i ricci si spaccavano di
25
1998
la schiena e posando i piedi alla cieca sopra
26
1998
piedi alla cieca sopra i pioli ormai staccati. Accatastava
27
1998
qualche istante dopo sentivo i pallini irradiarsi per il
28
1998
muro di cinta, afferrava i rami dei rampicanti che
29
1998
sempreverdi e delle magnolie, i cui petali erano già
30
1998
pozze d’acqua dopo i temporali. La Pesca camminava
31
1998
La Pesca camminava tra i mucchietti di foglie disposti
32
1998
sulle piante per tagliare i rami troppo dispersivi. Piombavano
33
1998
ripreso a camminare lungo i viali. Rasentava il muro
34
1998
puntellava a terra con i piedi per non capovolgersi
35
1998
cime. Sentivo di nuovo i pallini grandinare sopra la
36
1998
da una collana, tra i suoi seni. ¶ Lenìn si
37
1998
spostando da sola per i viali, forse anche i
38
1998
i viali, forse anche i soli contorni del suo
39
1998
un po’, carambolando tra i cumuli di foglie immobili
40
1998
vedere uno per uno i capelli che si divincolavano
41
1998
legnaia. Lenìn ci appendeva i conigli per le zampette
42
1998
via assieme alla pelle. I conigli rimanevano ancora per
43
1998
legnaia. Vedevo da lontano i loro corpicini scuoiati, i
44
1998
i loro corpicini scuoiati, i loro stivaletti di pelliccia
45
1998
essiccare. Dal parco arrivavano i suoni dei rami che
46
1998
poteva vedere che anche i boschi sospesi sulle case
47
1998
rastrellando un’ultima volta i viali e l’Albino
48
1998
e l’Albino trasportava i cumuli rimasti fino alla
49
1998
la torcia puntata contro i volti dei fratelli, illuminandoli
50
1998
si era rimescolato e i corpi dei due fratelli
51
1998
riemergeva di nuovo tra i volti dei due fratelli
52
1998
oggetti mi sfioravano continuamente i piedi, non riuscivo a
53
1998
doveva avere capito dove i miei occhi stavano guardando
54
1998
il materasso che tutti i corpi si rimescolavano di
55
1998
elettrizzata della Pesca, attiravano i miei occhi verso punti
56
1998
improvviso, inspiegabilmente, perché anche i suoi piedi erano girati
57
1998
Albino, che risaliva verso i cuscini sorridendo in silenzio
58
1998
la punta delle dita i coriandoli che vi si
59
1998
vi si erano impigliati. I due fratelli si accartocciavano
60
1998
seduto sul letto, con i piedi a terra. Lo
61
1998
sveglia. Dovevo avere spinto i piedi in qualche zona
62
1998
anche se aveva ancora i piedi nudi. Fermo di
63
1998
stava pettinando all’indietro i capelli appena accorciati dal
64
1998
il pettine passava tra i capelli. Si aggiustò il
65
1998
tutto vestito e con i piedi nudi. Lo sentii
66
1998
nel lettone. Misi giù i piedi, corsi a guardare
67
1998
al letto, nonostante tutti i rivolgimenti della notte. L
68
1998
misi tutti e due i piedi nelle scarpe mentre
69
1998
stava già spostando lungo i viali in abito nuziale
70
1998
già le posate e i bicchieri, allineati quasi a
71
1998
ogni lato. Erano tornati i due bambini. Vedevo le
72
1998
Ducale. Ci passavo vicino, i colombi mi guardavano da
73
1998
Albino. Si era bagnato i capelli, appena accorciati dal
74
1998
nella casa in miniatura i fagiani si comportavano in
75
1998
attorno imbarazzati, e anche i loro piccoli versi avevano
76
1998
due le mani, perché i suoi calli avevano ripreso
77
1998
accorrere attorno alla voliera. I bambini erano riusciti a
78
1998
si sentiva gridare, anche i colombi se ne stavano
79
1998
della bifora, segno che i muri non stavano tremando
80
1998
non stavano tremando per i colpi, ma quando il
81
1998
nel cortile e lungo i viali. Ciascuno immobilizzato al
82
1998
portone. ¶ La serra brulicava. I tendoni erano stati chiusi
83
1998
colorati, rendeva quasi irriconoscibili i cibi che arrivavano in
84
1998
per la serra dentro i piatti, portati da quattro
85
1998
alla lunga tavolata anche i volti dei commensali erano
86
1998
oliva color rosa. ¶ Poi i colori riprendevano a scorrere
87
1998
a scorrere ancora sopra i volti, si scambiavano di
88
1998
attraverso una fessura tra i tendoni, i figli di
89
1998
fessura tra i tendoni, i figli di Lenìn che
90
1998
Stavano in piedi, ora, i volti incollati l’uno
91
1998
diventata nel frattempo grigiorosa. I loro volti girarono un
92
1998
si staccarono, mentre tutti i vetri della serra vibravano
93
1998
mutare di luce sopra i volti. La seguivo con
94
1998
ancora per un po’ i suoi passi diretti verso
95
1998
all’improvviso di riconoscere i contorni di un coperchietto
96
1998
dove erano stati portati i piatti con gli avanzi
97
1998
zanzare. Seguivo a memoria i viali con la ghiaia
98
1998
alla voliera. Camminando tra i torciglioni d’erba, che
99
1998
finestre della villa, mentre i passi degli ospiti cominciavano
100
1998
in vestaglia, sembrava che i suoi occhi si stessero
101
1998
parco stavano già urlando i grilli e affioravano ovunque
102
1998
o se rideva. Teneva i pugni serrati contro gli
103
1998
proprio impossibile capire dove i suoi occhi stessero guardando
104
1998
tutto inclinato e angolato, i suoi occhi ruotavano in
105
1998
le parti verso tutti i punti. ¶ Ancora non riuscivo
106
1998
già cominciava a pettinarsi. I suoi capelli riempivano sempre
107
1998
aveva finito di cotonarsi i capelli, se li era
108
1998
Ziò intento a osservarsi i piedi con l’aiuto
109
1998
nulla. ¶ Nella villa fervevano i preparativi per le nozze
110
1998
stanze, arrivavano di continuo i più impensati fornitori, e
111
1998
mi erano stati tolti i punti, afferrandolo con le
112
1998
formate col tempo dentro i tronchi. Lo trasportava Bortolana
113
1998
La Dirce si torceva i capelli con un ferro
114
1998
chiamava a raccolta tutti i figli, perché doveva lavarli
115
1998
la canna per annaffiare i fiori al centro del
116
1998
canna in mano, sospingeva i tre figli verso il
117
1998
ondate per alcuni istanti. ¶ I tre figli stavano ammassati
118
1998
ed era impossibile distinguere i contorni del suo corpo
119
1998
dopo cominciò a colpire i tre corpi ammassati con
120
1998
staccare uno per uno i corpi da un unico
121
1998
rosa prima di colpire i genitali dei due maschi
122
1998
nuovo ritorni al negativo. I suoi peli pubici erano
123
1998
pressava di colpo sotto i piedi, qualcosa veniva giù
124
1998
dietro la schiena lungo i viali. Indefinibili poltiglie si
125
1998
l’avevo visto attraversare i viali gettato sul carrettino
126
1998
poi si distendeva, digrignava i denti mentre la testa
127
1998
con una pezzolina tutti i dischetti sporgenti dei proiettili
128
1998
lui lo Ziò indicava i punti dove doveva fregare
129
1998
contro le mie guance. I grilli scartavetravano lo spazio
130
1998
Mi girai per guardare. I tonfi crescevano sempre più
131
1998
quasi più a respirare. I vetri della serra tremavano
132
1998
per lo sforzo, perché i pesci guizzavano a lungo
133
1998
lei, la Dirce raccoglieva i pesci tramortiti sul pavimento
134
1998
a piedi nudi lungo i viali. Lo vedevo apparire
135
1998
discendere la scala attraverso i suoi gradini, era balzata
136
1998
lacerare la garza con i denti, la divaricai per
137
1998
era più nessuno lungo i viali. La ghiaia era
138
1998
un debole chiarore dietro i listelli di una delle
139
1998
da una fessura tra i tendoni, rischiarava uno spigolo
140
1998
per non urtare contro i mobili e le pareti
141
1998
dai più veloci tra i colombi della piccionaia, avvertivo
142
1998
scendeva a dormire durante i mesi più freddi dell
143
1998
Cominciai a salire, posando i piedi nel cerchio di
144
1998
pavimento con la torcia. I suoi piedi spuntavano appena
145
1998
eppure ci vedevo sopra i segni lasciati dalla pressione
146
1998
distinguere all’interno anche i cerchi perfetti delle mie
147
1998
luce stava rapidamente declinando. I vetri della serra riflettevano
148
1998
della serra riflettevano già i colori del tramonto, sembravano
149
1998
Dovevano arrivare a momenti i colombi viaggiatori, da un
150
1998
cortile anche Lenìn e i fratelli della Pesca avevano
151
1998
giaceva irriconoscibile per terra. I trucioli erano cresciuti e
152
1998
in piedi, muoveva già i primi passi per conto
153
1998
dei conigli, potevo sentire i nodi più duri e
154
1998
più compatti spaccarsi sotto i loro frenetici dentini. Si
155
1998
rapido scatto delle testoline. I fagiani uscivano zampettando dalla
156
1998
muratura, si accalcavano cercando i calli più grossi e
157
1998
cunicolo, sempre più lontano. ¶ I colombi erano già nel
158
1998
dei piccoli versi gutturali i meno lontani tra i
159
1998
i meno lontani tra i colombi, che parevano invece
160
1998
mi pareva di vedere i fratelli della Pesca barcollare
161
1998
rialzava, a seconda che i colombi convergessero in un
162
1998
venire gli stridori e i battiti d’ali dei
163
1998
dopo avere atteso che i colombi fossero tutti rientrati
164
1998
interno di uno spegnitoio. ¶ I colombi stavano zampettando con
165
1998
un po’ di tempo i colombi che si accalcavano
166
1998
per la stessa strada. ¶ I colombi stavano cominciando già
167
1998
cominciando già a beccare i calli più grossi nella
168
1998
che invece portavo tutti i giorni la stendevo con
169
1998
c’era sulla cassettiera. I frammenti di stanza che
170
1998
a sparare anche mentre i visitatori gli stavano parlando
171
1998
premere il grilletto, perché i proiettili si andassero a
172
1998
ne sporgevano infine solo i dischetti lucenti della base
173
1998
su un guanciale. Serrava i denti durante il contraccolpo
174
1998
canna, e a volte i proiettili si sovrapponevano colpendosi
175
1998
pieno di braci arroventate. ¶ I bambini si disperdevano correndo
176
1998
tendoni ancora aperti. Oltre i vetri, scorgevo la vecchia
177
1998
dalla borsetta deformata. Poi i bambini, dopo avere scorrazzato
178
1998
serra, tenendo per mano i due bambini. Si girava
179
1998
dietro la veletta incandescente. I bambini saltavano per primi
180
1998
primi nell’auto, picchiando i piccoli pugni contro i
181
1998
i piccoli pugni contro i finestrini affumicati per abbreviare
182
1998
finestrini affumicati per abbreviare i tempi dei saluti, finché
183
1998
mascherare un sorriso, tormentandosi i baffi un po’ incollati
184
1998
altra parte, nella villa. I fratelli della Pesca camminavano
185
1998
anche solo di poco i grandi occhi assonnati, semichiusi
186
1998
piano a ondeggiare. Arrivavano i pesci sul grande piatto
187
1998
o tre volte, mentre i commensali esprimevano il loro
188
1998
e premendo con forza i polsi sopra la tovaglia
189
1998
polsi sopra la tovaglia. I pesci venivano spaccati in
190
1998
e più pesante sotto i piedi dei fratelli della
191
1998
spostavano nel buio lungo i viali, aumentavano e diminuivano
192
1998
all’improvviso come se i due avessero iniziato a
193
1998
muro, suggendo fin dentro i suoi mattoni con le
194
1998
passi sulla ghiaia. Anche i fagiani si svegliavano uno
195
1998
loro gabbie disseminate lungo i viali, uscivano zampettando da
196
1998
della serra. All’interno i tendoni non erano stati
197
1998
con occhi così strabici i gradini che a ogni
198
1998
fretta, mi faceva strada. I disegni della sua vestaglia
199
1998
una macchinetta per radere i capelli. ¶ Le finestre erano
200
1998
rovesciato. ¶ Non distinguevo bene i lineamenti del suo volto
201
1998
illuminata dalla luce artificiale, i loro bordi un po
202
1998
pieghe ancora rigide e i punti lunghi e bianchi
203
1998
ancora molto presto. Seguivo i movimenti delle sue braccia
204
1998
che continuava a spazzolarsi i capelli, piano piano. La
205
1998
perché venivano da tutti i punti minuscoli sbadigli, mentre
206
1998
camminavo di nuovo lungo i viali. Adesso che la
207
1998
di stalle vuote, con i portoni di legno aperti
208
1998
mi s’impigliasse sotto i tacchi, quando dovevo posare
209
1998
tacchi, quando dovevo posare i piedi sopra i pioli
210
1998
posare i piedi sopra i pioli. ¶ Arrivai alla fine
211
1998
fine del cunicolo, posai i gomiti sul pavimento polveroso
212
1998
esplosa, che attraversava entrambi i piani della costruzione. C
213
1998
dietro, che pareva digrignare i denti nel sonno. ¶ Ritornai
214
1998
impazienza, mentre armeggiavo con i pesanti catenacci. ¶ Poi il
215
1998
il suo giubbotto e i suoi capelli, persino le
216
1998
cardini a ogni passaggio, i vetri ballavano nelle intelaiature
217
1998
vetri della serra, anche i loro volti avevano colori
218
1998
della strada deserta, polverosa, i prati e i boschi
219
1998
polverosa, i prati e i boschi come sospesi sopra
220
1998
boschi come sospesi sopra i loro tetti, che dovevano
221
1998
sfiorarne per qualche istante i dischetti luccicanti. Seguivo il
222
1998
tesa. Ora che tutti i giradischi erano stati collocati
223
1998
del parco, si vedevano i fili fuggire da ogni
224
1998
ospiti si spostavano alzando i piedi per non strapparli
225
1998
di ferro e tra i bambù. Poi si levò
226
1998
del parco. Camminavo lungo i suoi viali, sollevando i
227
1998
i suoi viali, sollevando i piedi quando dovevo saltare
228
1998
saltare qualche filo. Anche i ballerini sollevavano i piedi
229
1998
Anche i ballerini sollevavano i piedi nello stesso modo
230
1998
cunicolo buio della grotta, i loro volti erano in
231
1998
scena, ora che tutti i fili e i collegamenti
232
1998
tutti i fili e i collegamenti funzionavano nel migliore
233
1998
le ultime esclamazioni e i battimani. Le coppie si
234
1998
della zona musicale, alzando i piedi di tanto in
235
1998
tanto per non tranciare i fili che correvano sollevati
236
1998
si confondevano quasi con i rampicanti. A volte qualche
237
1998
nel punto in cui i loro due volti erano
238
1998
pomeriggio, mentre giravo per i viali e nel cortile
239
1998
in che direzione guardavano i suoi occhi, ma credo
240
1998
tanto su me stesso. I miei occhi mettevano a
241
1998
un l’altro sotto i tigli durante la breve
242
1998
spalle, uscendo per raggiungere i dormitori. Cercavo di controllare
243
1998
per prendere sonno quando i miei occhi socchiusi coglievano
244
1998
staccato dagli altri sotto i tigli. L’uomo con
245
1998
gesticolando, rosso in volto. I muratori avevano posato quattro
246
1998
tutte. ¶ 5 ¶ Viaggio a Ducale ¶ I lavori della nuova costruzione
247
1998
Muovendosi su invisibili pedane, i muratori ponevano i mattoni
248
1998
pedane, i muratori ponevano i mattoni forati direttamente nello
249
1998
in pochi istanti sotto i colpi, allagando tutto il
250
1998
troppo contro le pareti, i compassi rimanevano conficcati nel
251
1998
racchette da ping pong, i mattoni potevano lasciare segni
252
1998
gli occhi socchiusi, sotto i denti. Quelle dei biliardini
253
1998
parlargli con durezza sotto i tigli. Non gridava, non
254
1998
eppure vedevo da lontano i tendini sbalzargli fuori dalla
255
1998
stesse cercando in tutti i modi di calmare il
256
1998
dopo, faceva scattare ancora i ganci, la svuotava. Anche
257
1998
accennato, atroce, mentre osservava i denti di una forchetta
258
1998
avanti il corpo, con i gomiti sul freddo parapetto
259
1998
usciti dalla chiesa. Sentivo i loro passi sulle scale
260
1998
a seconda che posassero i piedi sui primi gradini
261
1998
quel silenzio, mentre persino i muratori sulle impalcature posavano
262
1998
muratori sulle impalcature posavano i mattoni forati senza fare
263
1998
linguaggi alternativi o paralleli, i cui codici variavano così
264
1998
formidabili batterie delle scodelle, i fragorosissimi cucchiai, le piccole
265
1998
triturata piano piano sotto i denti, che a sua
266
1998
altra le righe sopra i suoi bordi di carta
267
1998
del più forzuto tra i muratori, e ora si
268
1998
mi pareva facesse vibrare i loro volti. ¶ Non erano
269
1998
scorgere al suo interno i capillari sottilissimi del ferro
270
1998
crepa, a non perdere i collegamenti con l’altra
271
1998
possibile che nessuno tra i miliardi e miliardi di
272
1998
volto. Mi bloccai con i piatti sulle braccia, arretrai
273
1998
di portarsi alle labbra i frammenti di formaggio rimasti
274
1998
ancora senza calce, e i muri gonfiarsi di tanto
275
1998
mi pareva di mettere i piedi direttamente nello spazio
276
1998
fumare un po’, dove i muratori avevano incendiato palle
277
1998
mentre il Nervo muoveva i primi passi nel cortile
278
1998
se stesso. Si vedevano i lampi della sua cerniera
279
1998
Camminavo con fatica attraverso i suoi corridoi, mentre il
280
1998
il petto. Dovevo scavalcarmi i piedi l’uno con
281
1998
aspettavo di vederne emergere i bordi taglienti dalla pelle
282
1998
Uscimmo, alla fine, sotto i tigli. La città ardeva
283
1998
la moto, senza rallentare. I gradini erano terminati, il
284
1998
per un istante dentro i cerchi d’acqua. Piccole
285
1998
il mio sedile. Battevo i pugni contro la sua
286
1998
più, mi puntellai con i piedi per raggiungere di
287
1998
cinta quasi invisibile sotto i rampicanti. Passai attraverso cespugli
288
1998
certe zone del muro i rami dei rampicanti erano
289
1998
su di lui. Serrava i denti, le vene del
290
1998
prefetto serrava le forbici, i suoi occhi continuavano a
291
1998
fissi al soffitto. Teneva i denti serrati, la mascella
292
1998
fracasso di lamiere, mentre i cassetti si sfilavano e
293
1998
nella camerata, come se i suoi colpi avessero avuto
294
1998
l’effetto di accelerare i loro colpi. ¶ Con un
295
1998
dormitorio era in penombra. I letti e i comodini
296
1998
penombra. I letti e i comodini erano ritornati al
297
1998
permetteva di scoprire se i miei occhi erano aperti
298
1998
piccola chiazza gelata sotto i tigli, qualche frammento nelle
299
1998
Si era fatto tagliare i capelli assieme agli altri
300
1998
Turibolavo piano, camminando verso i gradini dell’altare. L
301
1998
apparire senza spalle. Guardavo i vari strati di tovaglie
302
1998
inamidato, il cartagloria e i nuovi candelieri dalle molte
303
1998
mi dicevo, per collocare i vasi dei fiori e
304
1998
ci andava su con i piedi e forse, camminandoci
305
1998
tintinnare, perché erano mille i punti che poteva sfiorare
306
1998
non potevo impedire che i grani d’incenso fatti
307
1998
borchia del piviale. Stringeva i denti, entrambe le teste
308
1998
a staccare, con tutti i cerchi incendiati delle impronte
309
1998
sui suoi estremi residui i dilanianti frammenti del torrone
310
1998
il cortile e sotto i tigli, qualcuno stava come
311
1998
lontano del cortile. ¶ Raggiungemmo i dormitori, ci preparammo per
312
1998
Si era pulito accuratamente i denti agli abbeveratoi, per
313
1998
andavo a fermarmi dietro i finestroni senza serramenti nello
314
1998
occhi spalancati. Si lavava i piedi, intanto, con un
315
1998
un’altra testa capovolta, i capelli che sfioravano quasi
316
1998
c’era mai. Inoltre i tre campi di gioco
317
1998
pallone con la testa, i capelli gli ricadevano pesantemente
318
1998
dove mi trovavo, e i componenti della squadra dov
319
1998
spazio, cercando di indicare i simbolici pali, la traversa
320
1998
l’immaginario confine tra i due campi, o trovarsi
321
1998
rivedere e sconvolgere tutti i calcoli mentali che presiedevano
322
1998
mentre faceva il pediluvio. I piedi scantonavano un po
323
1998
po’ di tempo, oltre i finestroni, il cielo grigio
324
1998
tremavano le braccia. Oltre i finestroni dalle serrande ancora
325
1998
ombra si annullano e i vetri delle finestre sembrano
326
1998
uno dopo l’altro i suoi mattoni. Un seminarista
327
1998
rumore mentre passava fra i banchi, che si trovava
328
1998
Mi girai di scatto. I suoi occhi erano fissi
329
1998
ma si capiva che i suoi occhi non stavano
330
1998
punto giusto. Quando scendevo i gradini dell’altare col
331
1998
apparentemente senza sforzo, ma i tendini gli balzavano fuori
332
1998
Si richiuse con forza, i denti stretti, parve sul
333
1998
gettato indietro la testa, i suoi occhi serrati lacrimavano
334
1998
Il suo torace rimbombava, i colpi erano così forti
335
1998
staccargli di bocca tutti i denti. ¶ Il padre priore
336
1998
del Gatto riprendeva con i più disparati e labili
337
1998
una preghiera vagante lungo i dormitori ancora bui, e
338
1998
già cominciando a infilarsi i calzoni sotto le coperte
339
1998
coperte, senza fretta, mettevo i piedi giù dal letto
340
1998
così presto che, oltre i finestroni senza serramenti di
341
1998
uno dopo l’altro i paramenti, un istante prima
342
1998
a lui. Sistemava meglio i due capi della stola
343
1998
alla testa paleolitica, discendevo i gradini, mi inginocchiavo prima
344
1998
già interamente spalancato e i segnalibri di stoffa dai
345
1998
sulla piccola scarpata, dove i lavori dei muratori attorno
346
1998
nella pianura, oppure sotto i tigli per la meditazione
347
1998
letto, intenti a togliersi i calzoni e a infilarsi
348
1998
In cortile e sotto i tigli si erano formati
349
1998
subito dopo tornava sotto i tigli, dove il padre
350
1998
dei seminaristi, intanto, riconoscendo i propri parenti oltre il
351
1998
mano che si avvicinava, i parenti in crocchio ammutolivano
352
1998
si spalancò. Quando tutti i parenti furono entrati, il
353
1998
delle teste, ed entrambi i suoi volti parvero distendersi
354
1998
si avviò per salutare i parenti. Molti piccoli crocchi
355
1998
erano già appartati sotto i tigli, tutti raccolti come
356
1998
testa sfrecciante affiorare oltre i suoi bordi. ¶ Il padre
357
1998
le suore facevano arrivare i piatti con il cibo
358
1998
intenta a disporre simmetricamente i piatti, in bilico gli
359
1998
raggiunsi il dormitorio vuoto. I letti erano stati rifatti
360
1998
e in penombra, tra i riflessi di alluminio dei
361
1998
delle festività sul messalino, i santini che trovava di
362
1998
sporgeva la testa oltre i suoi bordi e subito
363
1998
a denti stretti sotto i tigli. ¶ L’uomo con
364
1998
modi sempre diversi sotto i tigli. Aggirandomi qua e
365
1998
a quadretti che ricopriva i tavoli, toccava con le
366
1998
già versato nel bicchiere, i bottiglioni dell’acqua allineati
367
1998
fondo che fumava ancora, i cerchietti bianchi del grasso
368
1998
istante tutti quanti attraverso i cerchietti d’aria che
369
1998
stavano già rincorrendo sotto i tigli, vedevo le loro
370
1998
mentre raggiungevo in silenzio i dormitori, vidi che l
371
1998
che si stava pulendo i denti senza spazzolino, dopo
372
1998
si toglieva là sotto i calzoni e indossava quelli
373
1998
e scendevo e salivo i gradini dell’altare di
374
1998
scorgevo mentre, girato verso i banchi, seguivo il sacerdote
375
1998
polso e passeggiava sotto i tigli assieme a lui
376
1998
della piccola scarpata, immaginavo i piattelli che volavano via
377
1998
le nuove tovaglie e i nuovi addobbi che ricoprivano
378
1998
e ghiacciava sempre più, i capelli gettati all’indietro
379
1998
irradiavano sempre più attraversando i muri e le finestre
380
1998
poroso della vecchia costruzione. I suoi frammenti vi rimanevano
381
1998
piccole ciocche incastrate tra i dentini. Una dopo l
382
1998
contro il petto, guardavo i capelli che mi ricadevano
383
1998
al momento di rimettersi i collari, che prima del
384
1998
rapido togliersi e rimettersi i collari, senza neanche infilare
385
1998
pisciando sopra i capelli!» ¶ I piumanti si erano girati
386
1998
Ma perché?» ¶ «Stanno arrivando i guerrieri!» sussurrò. ¶ Ero con
387
1998
miei occhi. ¶ «Chi sono i guerrieri?» ¶ «Fra un po
388
1998
voce al mio fianco. ¶ I guerrieri giravano attorno ai
389
1998
le finestre più alte, i cornicioni, come se alcuni
390
1998
per suscitare l’applauso. ¶ I piumanti stavano con gli
391
1998
un mantello?» ¶ «No, sono i suoi capelli!» sbadigliò l
392
1998
È lei che comanda i guerrieri!» sentii che l
393
1998
piombò il silenzio. Anche i guerrieri si erano fermati
394
1998
quasi addormentare. ¶ Adesso tutti i guerrieri guardavano da una
395
1998
passò per la mente. ¶ I guerrieri risero tutti assieme
396
1998
di scatto, per guardare. I suoi capelli si allargarono
397
1998
ormai vicinissima al muro. I suoi capelli erano già
398
1998
stava portando alle labbra i frammenti di cervello rimasti
399
1998
quel coltello, per staccare i frammenti del formaggio!” mi
400
1998
venivano dai vicoli vicini i gemiti di chi stava
401
1998
rotta. Indovinavo nel buio i turbanti fosforescenti delle loro
402
1998
sua bocca. ¶ “Deve avere i denti guasti!” mi dicevo
403
1998
baldacchino spostava in avanti i due sedili anteriori. Si
404
1998
riusciva più a contenere i bordi già svolazzanti delle
405
1998
e il cieco, per i giri di propaganda ai
406
1998
petto mentre lei fa i comizi...» ¶ Mi passavo una
407
1998
nuovo sulla strada, ma i nostri corpi dovevano avere
408
1998
constatando che c’erano i soldi ma che c
409
1998
nello stesso tempo anche i giornali. ¶ «Com’è possibile
410
1998
fermavamo a farci tagliare i capelli in qualche piccola
411
1998
poco per volta tra i capelli. Sentivo che mi
412
1998
pacco dei giornali. Dentro, i muri erano stati appena
413
1998
scorgevo per un istante i loro occhietti sbarrati, abbacinati
414
1998
dalle due parti, scorgevo i raggi sfuocati di qualche
415
1998
qualche improvvisa bicicletta. Indovinavo i contorni di un volto
416
1998
spillo, cercavo di decifrarne i lineamenti. ¶ «Hai visto chi
417
1998
scorgere ancora, da dietro, i contorni di alcune delle
418
1998
si riusciva a vedergli i lineamenti. ¶ «Non gli vedo
419
1998
degli altoparlanti, il tavolino, i giornali, il mangiadischi, gli
420
1998
ci sto pensando.» ¶ Puntavo i gomiti sul tettuccio dell
421
1998
forza tutti gli altri! I suoi spigoli rischieranno di
422
1998
rischieranno di sfondare continuamente i vetri dei finestrini, il
423
1998
riuscivano assolutamente a vedere i lineamenti. ¶ Ci proponeva all
424
1998
era molto difficile muovere i piedi sulla pedaliera, perché
425
1998
pacco dei giornali sotto i porticati. Sentivo la sua
426
1998
poco per volta anche i suoi ultimi sussulti. Gli
427
1998
da come gettava indietro i contorni del volto, da
428
1998
pezzo, dalle case venivano i rumori del sonno, da
429
1998
del sonno, da dietro i muri già imbibiti di
430
1998
modo sempre diverso dietro i suoi arti in corsa
431
1998
vicinanza era tale che i miei occhi non riuscivano
432
1998
vedevo nello specchietto retrovisore i contorni dell’operaio dalla
433
1998
tutta la sua lunghezza i punti lucenti dei gancetti
434
1998
uno dopo l’altro i gancetti. ¶ Uscimmo in strada
435
1998
mentre cercavo di agganciare i morsetti ai poli della
436
1998
completamente, perché non tranciasse i fili. Li collegai alla
437
1998
pochi angoli riconoscevo appena i manifesti che avevo affisso
438
1998
in una tasca, dietro i ferri scoperti del palchetto
439
1998
solo colpo dal basso i tre lati del parapetto
440
1998
Non battevano neanche più i piedi per il freddo
441
1998
dall’entusiasmo, si caricava i bambini sulle spalle, li
442
1998
testa, li scuoteva.» ¶ «Scuotevano i bambini?» ¶ Avevo già finito
443
1998
di caricare sull’auto i pezzi del baldacchino. Anche
444
1998
nella sua cassetta, tutti i suoi fili arrotolati uno
445
1998
non fiatava. ¶ «Potrei annunciarle i comizi...» trovò la forza
446
1998
guida l’auto attraverso i paesi, potrei smontare il
447
1998
gli addobbi, girare con i giornali quando lei tiene
448
1998
giornali quando lei tiene i comizi, stabilire contatti preziosi
449
1998
dopo l’altro tutti i piccoli paesi della zona
450
1998
tastava con le dita i poli della batteria, per
451
1998
non sbagliarsi nel mettere i morsetti. Collegava i fili
452
1998
mettere i morsetti. Collegava i fili alla scatola del
453
1998
con le proprie mani i pezzi del palchetto, e
454
1998
sporgevano dall’auto. Sfioravano i muri nelle strettoie improvvise
455
1998
La strada si stringeva, i suoi muri rimandavano indietro
456
1998
po’ impennata e con i gomiti sul corrimano, premendolo
457
1998
di tanto in tanto i piedi sulla pedana per
458
1998
mi impediva con tutti i mezzi di aiutarlo. I
459
1998
i mezzi di aiutarlo. I suoi occhi erano rovesciati
460
1998
dita, mentre leggevo sbalordito i nomi e i cognomi
461
1998
sbalordito i nomi e i cognomi tracciati con cura
462
1998
secchio della colla e i manifesti. Scendevamo quando tutte
463
1998
per gettare nell’acqua i grumi che non si
464
1998
mani nel secchio. Vedevo i grumi spaccarsi sotto le
465
1998
la cassetta degli altoparlanti, i pezzi del baldacchino, i
466
1998
i pezzi del baldacchino, i giornali, gli addobbi. Dovevo
467
1998
sedile posteriore, premeva contro i sedili davanti, li faceva
468
1998
quasi incollato al parabrezza, i suoi occhi dovevano apparire
469
1998
da fuori perché vedevo i passanti scantonare di lato
470
1998
al portapacchi, facendone uscire i fili dai finestrini non
471
1998
semiaperto per non tranciare i fili, eppure si spalancava
472
1998
mentre la folla interpretava i movimenti delle sue braccia
473
1998
passandomi accanto emozionato. ¶ Vedevo i suoi occhi sbarrati lacrimare
474
1998
a ondate, segno che i piumanti stavano già cominciando
475
1998
si muovevano allacciate contro i muri nell’ultima luce
476
1998
dei piumanti si arrotolava i gambali attorno alle caviglie
477
1998
dall’auto, luccicare, mentre i piumanti inseguivano un gruppo
478
1998
già finito a terra, i piumanti lo colpivano in
479
1998
tratto, mi parve che i capelli della ragazza avessero
480
1998
Le sta pisciando sopra i capelli!» ¶ I piumanti si
481
1998
neanche le bocche, neanche i contorni delle spalle e
482
1998
in mezzo ai boschi. I fari del­l’auto
483
1998
andato a fermare contro i fari dell’auto inseguitrice
484
1998
accendeva un istante per i fari abbaglianti di qualche
485
1998
calvo scese. Si sentivano i suoi passi leggeri allontanarsi
486
1998
dagli pneumatici delle auto. ¶ «I contrabbandieri le gettano fuori
487
1998
venne ad aprire. ¶ Aveva i capelli quasi completamente rasati
488
1998
stava già cambiando discorso «i più apparentemente inconciliabili con
489
1998
era così basso che i nostri occhi arrivavano appena
490
1998
qua e là lungo i crinali?» lo sentii sospirare
491
1998
volto cambiava colore, quando i paesi di frontiera si
492
1998
mi pareva che mantenesse i gomiti in una posizione
493
1998
solo per te sopra i crinali, sentire nella tua
494
1998
e tutti e due i piedi perfettamente posati sulla
495
1998
osservare uno per uno i passanti, da vicino. ¶ La
496
1998
terminava, ricominciavano ad apparire i tornanti. “Come scende velocemente
497
1998
nel passare. ¶ «Non puntare i piedi, non fare resistenza
498
1998
uno dopo l’altro i paesi. Qualche auto sfarzosa
499
1998
muove come se sotto i suoi piedi la Terra
500
1998
possano rompere di colpo i patti col mondo, l