Aldo Busi, Un cuore di troppo, 2001

un boccone. ¶ CARLO COLLODI, I racconti delle fate, 1875, da

eiaculo, la a la i la u la o

lontani da occhi indiscreti. I fascisti e i preti

indiscreti. I fascisti e i preti sì che sono

preti sì che sono i sodomiti migliori e indefessi

dal pizzetto rosso e i pantaloni alla zuava in

attenzione e io odio i preliminari, ma qui oltre

sforzo per restare entro i limiti della discrezione, ventilando

per bene da entrambi i capi di quel culatello

che mi fa allappare i denti dal disgusto: un

e attacca bottone, confrontano i braccialetti come se fossero

di un cinghiale fra i cespugli del sottobosco in

sull’incerata del giaccone… i soliti rumori fisiologici di

che non sono solo i tuoi, metti ogni precauzione

se fossero stati davvero i suoi? Sono stati i

i suoi? Sono stati i suoi, infine, anche se

hai rappresentati tu dentro i tuoi per voce tua

sordo… luci, pause, intervalli, i suoi sentimenti, non di

con sé prende anche i costoni delle due montagne

che mi sono sorbito i dettagli delle otto mogli

in ballo, su tutti i sentimenti in ballo, e

stati o essere solo i miei. Menes mi serve

e guaisce e mostra i denti ammette di esserci

rendersene conto, mancano solo i baffi e la schiuma

effetto che stesse registrando i brividi procuratigli da un

a sé, non legge i libri del sottoscritto, figuriamoci

nella vita di tutti i giorni, non corrispondo in

quando fra me e i miei bagagli sulla motoretta

senza essere respinto, perché i contrasti ideologici, per non

la mia lingua e i suoi timpani. È bello

tavola? è intollerabile che i vinti in questa storia

qualcuno a lasciarsi rompere i coglioni, mica i miei

rompere i coglioni, mica i miei penitenti usavano il

alle sue stesse spalle. ¶ I miei questuanti, invece, lo

sgolare, e di ascoltare i suoni che emettevo, mai

suoni che emettevo, mai i contenuti, per la libidine

a perseguitarmi in tutti i modi… non ce n

parte mettergli a disposizione i muri di casa mia

degli analfabeti di rango, i troioni di regime d

di regime d’ambo i sessi. ¶ Non è andata

le false credenze o i luoghi comuni dell’ispirazione

dargli un assaggio con i miei ammonimenti sinceri che

è servito bene, fra i tanti elementi a sua

lui quegli sbagli che i miei questuanti hanno commesso

in cui già fervono i barbarici sconquassi dell’autunno

io ho cambiato tutti i miei soliti sentieri conosciuti

mare e sono venuti i pompieri, sì, i pompieri

venuti i pompieri, sì, i pompieri. A forza di

giorni della vita, ma i vigili del fuoco che

svuotare le borse e i calamari sotto gli occhi

concentrazione è passeggera, per i primi tre giorni solleva

in alta montagna fra i dirupi e i lupi

fra i dirupi e i lupi, più un vezzo

orologio da cinquanta milioni, i mezzi bracciali che sembra

anche ogni due mesi, i due figli sono già

parole povere, perché spesso i borghi sono ex conventi

di mezzo, mentre per i camion bisogna sempre fare

è facile avere sempre i permessi sull’unghia, bisogna

fatica, ma ogni volta i padroni gli davano un

ha combinate di tutti i colori ma era il

in collina, ha venduto i lotti ai nomi delle

a stringere un po’ i denti e a fare

le ha in casa, i giovani del giorno d

fa per dire, ma i travestiti, va’ a travestiti

metropoli a farsi conciare i capelli per le feste

vita difficile di tutti i giorni, di quando non

se interpreti, ammattisci. ¶ Per i restauri non bada al

un cavo scoperto, e i pannelli solari solo gli

sua… nel senso che i luoghi si illuminano e

lei che discute con i clienti e fa il

ci farà crescere anche i datteri tanto è competente

mentalità oggi sono distanti, i giovani d’oggi non

per dire qualcosa… tipo i travestiti del «tutto» di

bastato incrociare anche sbadatamente i miei occhi per vedere

vedere che non erano i soliti, che brillavano per

a ben pensarci… e i due compari della compravendita

salone del Belvedere e i due mi sorvolano con

tutti gli ospiti e i cactus nelle fioriere, così

romanticoni, lì dovranno darvi i pizzicotti con l’idrante

sotto, le mascelle serrate, i denti che scricchiolavano, tu

denti che scricchiolavano, tu i denti li consumi, mi

a piccoli morsi con i suoi dentini avvelenati, e

Porco, aveva calcolato tutto, i tempi, intendo, per apparire

uno che non ama i ricami dell’orlo a

arriva la cantante Monella & i Successi Anni Settanta con

tutti che gli piacciono i camionisti e che se

dovesse mettere insieme tutti i cazzi con cui ha

cognato, e morta lì, i due figli però secondo

e sfogo fanno saltare i botti natalizi anche a

e infine a bloccare i tribunali con i divorzi

bloccare i tribunali con i divorzi, a impigrire la

avrà sposato solo per i soldi e il soffio

che stanno battendo tutti i record, cosa che, secondo

record, cosa che, secondo i quotidiani di destra, e

di meno nella merda, i ricchi sono ricchi mica

sono ricchi mica perché i poveri sono poveri, i

i poveri sono poveri, i poveri resterebbero poveri comunque

finanziaria oltre che sociale, i suoi conti cifrati all

alla portata di tutti i commenda cinquantenni sempre più

abbastanza giovani, di perdere i riflessi insieme ai capelli

spasimo d’attesa vedo i globuli vitrei di un

e fascisti di entrambi i colori, alzate la testa

la dovuta violenza per i vostri diritti di cittadini

la planimetria e trovato i fondi per realizzarlo, e

le sono scoppiati anche i triclini…», e io, pronto

io, pronto e fraterno, «I trigliceridi?», e tutto del

fare più niente ma, i filantropi incalliti, non lo

fosse andato a «scaricare i detriti», secondo Pizzetto Rosso

non solo femminile perché i puttani sono un vespaio

ho mai sentito prima, i figli sono tutto, e

qui non va verso i cinquanta con il complesso

orari che sbattono fra i muri delle cittadine del

del boom a tutti i costi, tutto è una

zitto, sembra stia vantando i numeri di un pappagallo

imitare per lui e i suoi bisogni mille attività

pettegolezzi per accorgersene, bastavano i miei occhi per capire

ridarella si esibisse rallentando i tempi dell’appendere camicia

mio sguardo, ma anche i fari abbaglianti di una

centoventi chili scarsi, e i due si sono messi

caduti, vado a raccogliere i marroni in un posto

mi mantengo diverso secondo i canoni a regime e

e ogni tanto schiacciare i ricci e chinarsi a

e chinarsi a raccogliere i marroni, li raccoglie anche

differenza di lui, esamino i marroni a uno a

secondo, se voglio anche i suoi, lui in villa

volta in camera appoggio i tre sacchetti di marroni

da Menes e quali i miei due, il torrente

dire, con me e i due non la finiscono

lui, la cassiera allunga i due biglietti verso di

a dirgli che forse i suoi avicoli paterni… «Avi

preciso, «Sì, nonni, bisnonni, i tuoi avi con la

fuori» butto lì… che i suoi avi erano di

la bocca piccola e i denti un po’ cavallini

basta, anche se ha i suoi problemi, quella del

rimbalza e ricade con i suoi echi come di

lui, credo, conosce tutti i migliori ristoranti di tutte

ho espulso da me i soli sentimenti che tengano

sentito che hai dato i numeri al Centro… che

Perché dici che fa i formaggi quando lo sanno

sanno tutti che fa i salami? Certamente che so

continua, «… quello biondo con i colpi di sole che

sua immagine pubblica e i suoi maiali, i suoi

e i suoi maiali, i suoi dipendenti, volevo dire

ridere, «ti ho rifilato i marroni, per fortuna», «Già

che fine avevano fatto i suoi marroni ma non

padre lo uccidi entro i diciotto o ciccia, e

Repubblica di Salò entro i nove, invece ne era

un granché, non hai i coglioni dell’ardito…, Menes

quella notte, e per i giorni restanti… due, credo

assieme camminando. ¶ Ho raccontato i fatti, pochi anche quelli

il piedistallo da sotto i piedi, ecco, e lui

ha uno zerbino sotto i piedi o con una

da me in tutti i sensi e annessi, anche

degli altri da leccarsi i baffi, un’azienda a

quell’istante gli guardai i capelli, erano forti, non

Io stavo perdendo tutti i capelli, mi resi conto

no. Il braccialetto contro i radicali liberi… Mi si

entra come al cinema, i maschi passano ore a

passano ore a titillarsi i capezzoli o a girarsi

girarsi e a tirarsi i piercing magari ognuno per

del letto a tutti i costi che ce l

non venga a disturbare i cardini della società così

olio di merluzzo dopo i pasti», e siamo scoppiati

non capiva, per lui i culattoni sono passivi e

democratico privilegio di tutti i nostalgici all’arrembaggio, li

di cancellare le persone, i loro veri nomi, la

che certo non votavo i bastardi che votava lui

cagare, va’, non esistono i comunisti in Italia come

Italia come non esistono i laici veri, esistono solo

o almeno credo, erano i suoi occhietti troppo ravvicinati

petto e strizzarmici sopra i coglioni? Io non l

sono detto se tocchi i piumaggi muori, e la

cameriera per rimuoverlo. Magari i primi pettegolezzi qui all

per Menes sono colati i giorni fino all’ultimo

ho approfittato per emendare i troppi reciproci vaffanculo sparsi

sotto, e io, «Preparerò i cappi», e gli ho

cibi tipici dell’autunno, i pizzoccheri con la fontina

via che di domenica i camion non viaggiano e

camion non viaggiano e i camionisti non si fermano

schiaffeggiarlo o almeno girare i tacchi senza dare spiegazioni

palpitante, amorosa senza rompere i coglioni a nessuno che

piede già sull’acceleratore, i lineamenti di Menes erano

Ecco da dove prendo i miei insegnamenti: da chi

tornarci sopra per fare i piedini alla d e

ultima vocale, A e i… be’, sorvoliamo, adesso sto

attimo dopo aver messo i piedi giù dal letto

con la cantante Monella & i Successi Anni Settanta con

marroni, ma anche se i tre sacchetti sono uguali

difficile sapere quali erano i miei due e quale

e quale il tuo, i tuoi marroni ho dovuto

smangiucchiato o col becco». ¶ I miei invece li avevo

ho buttato via anche i miei, scelti con cura

lui vengano giocoforza disvelati i particolari taciuti a Menes

circa l’amore tra i due (e per «due

o all’altro, perché i due personaggi finiscono talvolta

degnare di uno sguardo i suoi stessi libri o