parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, I racconti, 1952

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
1
1952
i fatti alle parole. I quali poi, scoppiata davvero
2
1952
Continuò così a frequentare i De Gasperis, guardandosi però
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1952
la migliore alleata per i suoi piani. Ma ora
4
1952
intorno il collo e i polsi sguarniti. "Tutto mi
5
1952
portato via per pagare i suoi debiti... tutto... la
6
1952
tutto... la mia collana, i miei anelli... e avevo
7
1952
una vita divisa tra i balli, i pranzi, la
8
1952
divisa tra i balli, i pranzi, la conversazione, il
9
1952
si udì un tramestio. I quattro del tavolino interrompevano
10
1952
occhi, prese ad offrire i bicchieri colmi ai cinque
11
1952
specie di funzione rituale, i giuocatori tornarono al loro
12
1952
dei suoi rapporti con i De Gasperis, la quale
13
1952
Dallo stupore Tullio dimenticò i suoi precetti di prudenza
14
1952
o quattro sorelle e i vecchi genitori... in attesa
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1952
se ne vale per i suoi fini... obbligandoli a
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1952
da fare... nonostante tutti i torti che può avere
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1952
senso di solidarietà con i rivali; quasi parendogli che
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1952
se suo marito sfrutta i suoi innamorati, chiude un
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1952
trascinare dallo sdegno oltre i limiti della loro intimità
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1952
scure ombre, chiarori rutilanti i lumi. Nel giardino buio
21
1952
petto ansante e seminudo, i bagliori espressi dalla pietra
22
1952
ora come si fa?" I due del chiosco si
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1952
denari?" "Non certo con i suoi... forse con quelli
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1952
rosso in viso sotto i capelli bianchi e folti
25
1952
luci vive e remote: i fuochi dell’accampamento nemico
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1952
ora spia con terrore i fuochi lontani, ora si
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1952
alti e vivi splendono i fuochi all’orizzonte. Poi
28
1952
le braccia alzate e i capelli al vento, correre
29
1952
come per nitrire e i pazzi occhi infuocati, scorge
30
1952
e della sua agitazione, i rintocchi ordinati di un
31
1952
che mai simile, con i grossi mobili lucidi e
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1952
entrava di sfascio attraverso i vetri delle due finestre
33
1952
era chiaro ormai che i due De Gasperis erano
34
1952
del sole, camminando lungo i parapetti, sotto la ramaglia
35
1952
che si drizzava dietro i suoi bastioni, alta e
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1952
ambulanti stavano fermi lungo i marciapiedi, i medesimi che
37
1952
fermi lungo i marciapiedi, i medesimi che aveva veduto
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1952
le piramidi di arance, i fichi secchi infilati negli
39
1952
secchi infilati negli stecchi, i mucchi di datteri, i
40
1952
i mucchi di datteri, i grappoli di banane parevano
41
1952
carta gialla. Come allora, i bambini adocchiavano le leccornie
42
1952
Né mancavano come allora i buoni mendicanti vecchi e
43
1952
devote vestite di nero, i carabinieri e le balie
44
1952
sole seduta sui muriccioli, i bambini pullulavano, file di
45
1952
Sì, ci volevano anche i poveri, altrimenti come risentire
46
1952
dell’angelo che con i bianchi occhi rivolti al
47
1952
contrasto facevano apprezzare maggiormente i vantaggi di una vita
48
1952
Tiberina. Di qui, per i quartieri antichi, si diresse
49
1952
città, al quale certamente i proprietari non avevano messo
50
1952
su certi vicoli dove i raggi del sole non
51
1952
stanze le solite cassapanche, i soliti armadi, le solite
52
1952
o di ministero, con i mobili tetri e massicci
53
1952
tanto Tullio vi radunava i suoi amici e allora
54
1952
addosso ossia soprattutto durante i pranzi, perché, per il
55
1952
dove, pur vedendosi tutti i giorni, i genitori e
56
1952
vedendosi tutti i giorni, i genitori e i figli
57
1952
giorni, i genitori e i figli nulla sanno vicendevolmente
58
1952
fargli pulire e stirare i vestiti, a tenergli in
59
1952
lui, l’accordo tra i due non avrebbe potuto
60
1952
togliergli dal cammino tutti i più minuti ostacoli, il
61
1952
dirsi felice. Vivere secondo i propri gusti diventava ogni
62
1952
disgustosa. O allora? perché i suoi amori portavano tutti
63
1952
la sua cena, per i suoi minuti e più
64
1952
sterile, volentieri avrebbe dato i manicaretti della cuoca e
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1952
vedendolo rifiutare con ostinazione i piattini che gli aveva
66
1952
fronte bassa e pallida, i suoi piccoli occhi infossati
67
1952
Gasperis gli andava spiegando i particolari del loro affare
68
1952
Tullio. ¶ Partiti che furono i De Gasperis, rimase nello
69
1952
come se avesse indovinato i suoi desideri, lo invitò
70
1952
la sua amicizia per i De Gasperis, o meglio
71
1952
travature oblique del soffitto. I De Gasperis avevano uniformemente
72
1952
dove, invece, c’erano i muri. Completavano l’arredamento
73
1952
mobili belli e antichi i quali facevano pensare che
74
1952
il De Gasperis e i suoi tre compagni: un
75
1952
intimo e familiare che i De Gasperis, ma soprattutto
76
1952
del denaro, ogni sera i quattro uomini si fossero
77
1952
Le sue idee erano i bei vestiti, i gioielli
78
1952
erano i bei vestiti, i gioielli e l’automobile
79
1952
era quello in cui i giuocatori interrompevano la partita
80
1952
interrompevano la partita, Tullio i suoi discorsi, e tutti
81
1952
a quel tavolo, mescolare i liquori, offrirli, discorrere affabilmente
82
1952
la sua indifferenza per i discorsi che venivano tenuti
83
1952
arrivava, parlando, a mettersi i pollici sotto le ascelle
84
1952
la madre, le sorelle, i nipotini. In certo modo
85
1952
a parlarle all’orecchio; i suoi discorsi erano tutto
86
1952
aggressiva, l’altro con i suoi accorgimenti di contadino
87
1952
soffriva più che mai i bruciori della sua perenne
88
1952
Tullio, stanco, vedendo che i giuocatori a mezzanotte passata
89
1952
suo letto; lì, partiti i giuocatori, ella avrebbe dormito
90
1952
rimase fino a quando i giuocatori, buttate da parte
91
1952
carte, incominciavano a fare i conti. Non senza, talvolta
92
1952
di denaro e spingeva i suoi sforzi di mondana
93
1952
e assonnata. Poi, come i quattro si alzavano, si
94
1952
salutarli sulla soglia con i suoi gesti più languidi
95
1952
per quasi un mese, i loro rapporti durarono senza
96
1952
incapaci di far seguire i fatti alle parole. I
97
1952
piacevano pure del Vittoni i modi che erano un
98
1952
ammantata di questo chiarore; i boschi, nelle forre piene
99
1952
la luce del sole; i pochi lumi dei casolari
100
1952
ceri che ardono tra i fiori, intorno l’immagine
101
1952
cause seguivano sempre immancabilmente i medesimi effetti. Finalmente, lasciarono
102
1952
volta che avevano prevalso i suoi consigli, tutto era
103
1952
le mogli dovessero tradire i mariti, specialmente se questi
104
1952
la seconda vedeva seguiti i suoi consigli e i
105
1952
i suoi consigli e i suoi dubbi servizi accettati
106
1952
invece si trovava tra i piedi una provinciale malinconica
107
1952
che aveva sperato. Né i suoi timori erano del
108
1952
ella ne scorgeva tutti i difetti con una nitidezza
109
1952
e beneficata in tutti i modi... sei un’ingrata
110
1952
La costringeva a comprare i suoi brutti e costosi
111
1952
prese la Coceanu per i polsi e la minacciò
112
1952
fondo all’appartamento. Spettinata, i capelli crespi pieni di
113
1952
a farmi mettere sotto i piedi da nessuno." Era
114
1952
fu stupita; ed anche i concetti erano nuovi perché
115
1952
infischieremo insieme di tutti i Vittoni di questo mondo
116
1952
non conosci la vita... i mariti bisogna farli filar
117
1952
secondo piano e guardava i precipizi. Fredda e bianca
118
1952
maltempo, era lugubre. Sopra i vetri della finestra le
119
1952
beveva, che si tingeva i capelli, che si purgava
120
1952
sopra una mensola. E i panni molli e sudati
121
1952
si congedò dalla madre. ¶ I giorni che seguirono non
122
1952
che si ha sotto i panni e non si
123
1952
orecchio teso ad ascoltare i rumori che faceva la
124
1952
non le immagini e i rumori l’opprimevano, ma
125
1952
esistesse. Ma dov’erano i segni di quell’esistenza
126
1952
poche ore di tutti i veleni assorbiti per anni
127
1952
negli angoli o sotto i mobili, ora correre con
128
1952
e con calma sopra i fatti che erano avvenuti
129
1952
fatti spiacevoli, rivolse tutti i suoi sforzi alla guarigione
130
1952
umidità notturna, brillavano ancora i fanali; poiché la corriera
131
1952
viso tutto unto e i capelli pieni di diavoletti
132
1952
suonare tutte insieme per i servizi mattutini. Ma io
133
1952
rettifilo e correva tra i campi verso la stazione
134
1952
già si distinguevano, dietro i filari degli alberi, le
135
1952
vedeva costretto ad allentare i cordoni della borsa. Già
136
1952
Egli leggeva diligentemente tutti i libri nuovi degli scrittori
137
1952
vista, seguiva con assiduità i giornali e le riviste
138
1952
avrebbe potuto insinuare che i libri riusciva sempre a
139
1952
a farseli imprestare, che i giornali e le riviste
140
1952
abilmente sapeva sempre procurarsi i biglietti di favore per
141
1952
Un tempo nel quale i problemi morali l’avevano
142
1952
attribuito. ¶ Fu appunto verso i venticinque anni che Tullio
143
1952
le panchine pubbliche come i luoghi più comodi e
144
1952
ricordare la donna e i loro amori senza sentirsi
145
1952
non avviene mica tutti i giorni di prender moglie
146
1952
madre incominciò a dare i ragguagli che gli erano
147
1952
in grado di capire i pasticci universitari del fisico
148
1952
che disprezzabile. Fino allora, i soli pretendenti che si
149
1952
vita di Gemma. Tutti i giorni, la mattina verso
150
1952
sui pendii rotondi nascondeva i viottoli per i quali
151
1952
nascondeva i viottoli per i quali avevano tante volte
152
1952
treno che correva dietro i filari di olmi, le
153
1952
per la stanza con i passi concitati delle lunghe
154
1952
tanto si fermava stringendo i pugni e picchiando i
155
1952
i pugni e picchiando i tacchi. Silenziosa, con una
156
1952
di mandare ad effetto i suoi propositi. "Promettimi," disse
157
1952
da quelli che supponi i quali rendono assolutamente impossibile
158
1952
in cui bisogna puntare i piedi... e mostrare che
159
1952
come ad uno strumento, i vuoti sogni mondani l
160
1952
avvenire. Dal quale ora i suoi pensieri si ritraevano
161
1952
che, destandosi e risentendo i dolori della sera avanti
162
1952
allora a spiegare confusamente i sentimenti che gli ispirava
163
1952
cadute in disuso. Nonostante i suoi studi, il Vagnuzzi
164
1952
amata che hanno talvolta i contadini e la gente
165
1952
la madre. Sedevano, dunque, i due fidanzati sopra un
166
1952
gusti, le sue idee, i suoi desideri, cercava di
167
1952
fare: in certo modo i contatti fisici le davano
168
1952
davano meno fastidio che i discorsi. La forza per
169
1952
alle frivolezze. Gli parevano, i mondani, affettati, pieni di
170
1952
tra le rupi e i sassi; e poi sbarravano
171
1952
marito insegnava o faceva i suoi esperimenti nel laboratorio
172
1952
le riviste cinematografiche e i libri polizieschi, ella non
173
1952
società locale: sulla soglia i giovani eleganti della città
174
1952
a vivere in provincia, i quali sfogavano al giuoco
175
1952
società italiana, non chiamava i giovani eleganti della città
176
1952
a menadito gli scandali, i matrimoni, le nascite, le
177
1952
un’età incerta, tra i trenta e i quaranta
178
1952
tra i trenta e i quaranta anni, ma senza
179
1952
notevole il contrasto tra i piccoli occhi grigi e
180
1952
impacchettato in strettissimi lacci i quali però non le
181
1952
anche le smorfie e i gesti del marito di
182
1952
consigliava sui vestiti e i cappelli e spesso gliene
183
1952
provinciale disposta a comprarle i suoi interessati consigli. Altre
184
1952
erano le pomate e i profumi che intrugliava arditamente
185
1952
di sua creazione. E i paralumi rumeni, serici e
186
1952
di un esemplare fra i tanti dell’eterna e
187
1952
di tutta la gente, i tre si ritrovarono indecisi
188
1952
larga prospettiva deserta, con i palazzi neri e ritti
189
1952
ritti allineati da ambo i lati; di lì partiva
190
1952
forzato e meditativo silenzio, i loro pranzi a prezzo
191
1952
invidiosi e scandalizzati. Persino i camerieri invecchiati e incurviti
192
1952
il servizio lento e i visi pieni di cattivo
193
1952
contro il pavimento e i capelli sparsi intorno, ora
194
1952
e sudicia. Stava fermo, i suoi occhi vedevano il
195
1952
essere di gatti affamati, i suoi orecchi udivano i
196
1952
i suoi orecchi udivano i rumori del viale non
197
1952
sorgono la cattedrale e i palazzi più belli. Dal
198
1952
lisce, piccole e bianche, i capelli ancora neri, pettinati
199
1952
l’incaricavano di tutti i servizi più delicati e
200
1952
con le mogli e i figli. Era un mondo
201
1952
indifferenza accondiscendente e familiare, i due mesi che trascorreva
202
1952
confondere la realtà con i sogni, le aspirazioni con
203
1952
sogni, le aspirazioni con i possessi, il presente con
204
1952
panzane. A sentir lei, i vestiti che aveva ricevuto
205
1952
continuo e commentava favorevolmente i discorsi della figlia. Gemma
206
1952
dal tetto in pendenza, i rustici mobili, il vicolo
207
1952
si apriva la finestra, i due o tre pensionanti
208
1952
vicino campanile della cattedrale i rintocchi pesanti e solitari
209
1952
pancia, gli guizzavano tra i piedi, sui sassi roventi
210
1952
al bosco, entrò sotto i rami bassi cercando un
211
1952
Ma nello stesso momento i loro occhi si incontrarono
212
1952
radunare un gran mazzo. I loro discorsi quel giorno
213
1952
dal momento in cui i loro occhi si erano
214
1952
della ragazza in tutti i modi che gli parevano
215
1952
parevano leciti, senza nascondere i propri sentimenti ma anche
216
1952
tornarono insieme alla villa. ¶ I giorni che seguirono non
217
1952
poteva risolversi a dichiarare i propri sentimenti. L’idea
218
1952
o della notte, per i corridoi o altri luoghi
219
1952
loro matrimonio aveva illustrato i vantaggi e le dolcezze
220
1952
e persuasiva. Pur tra i discorsi, Gemma gli lanciava
221
1952
quell’età in cui i sentimenti non sono mai
222
1952
sorelle. Ella aspettò ansiosamente i due giorni che aveva
223
1952
ricevette una cartolina con i saluti. Il quarto capì
224
1952
il tempo Gemma e i due compagni non fecero
225
1952
stordirsi e di dimenticare i suoi crucci. Apparvero finalmente
226
1952
angolo della vasta pianura, i monti che Gemma ben
227
1952
con le sue torri, i suoi tetti e le
228
1952
sulla strada di Roma. ¶ I ritorni in famiglia erano
229
1952
Gemma raccontò in tutti i particolari la sua buona
230
1952
girava e rigirava per i quattro capi il fazzoletto
231
1952
e intensità fanatica. Tra i colleghi dell’università e
232
1952
solito questo avveniva durante i pasti, e, più raramente
233
1952
aule universitarie insieme con i banchi, i calamai e
234
1952
insieme con i banchi, i calamai e le lavagne
235
1952
e le lavagne, e i professori le ripetono ogni
236
1952
e non si udivano i gorgogli ingordi e frettolosi
237
1952
bagnati, che facevano stridere i ferri delle finestre e
238
1952
di mano alla madre i piatti dentro l’acquaio
239
1952
lettere le metteva tra i suoi panni più intimi
240
1952
nei libri di scuola, i soli che avesse letto
241
1952
già un po’ febbricitante, i tonfi che le palate
242
1952
tra il cielo e i pendii, meno candido della
243
1952
mezzo dello stuolo. Ora i corvi sono tutti stramazzati
244
1952
pelurie lanciate in tutti i sensi dall’esplosione... Questa
245
1952
angosciosa delizia a immaginare i funebri uccelli disseminati sul
246
1952
il pettine per ravviarsi i capelli scomposti; ma fu
247
1952
andarci né oggi né i giorni prossimi... mai più
248
1952
fanno tra di loro i malati nelle loro stanze
249
1952
quei suoi occhi brillanti i due uomini, le guance
250
1952
pensava, "il Brambilla domanderà i particolari e mi canzonerà
251
1952
restò immobile ascoltando avidamente i rumori che giungevano dall
252
1952
rivolto verso la finestra. I suoi pensieri erano confusi
253
1952
lagrime di sua madre, i rimproveri di suo padre
254
1952
bianchi guidati in tutti i sensi da infermiere e
255
1952
vetrine sfarzose da ambo i lati del corridoio. Queste
256
1952
di sposa, con tutti i suoi veli, fa una
257
1952
della sua stanza empiva i suoi occhi sbarrati, ma
258
1952
sistema e diresse tutti i suoi sforzi a smuovere
259
1952
volto, fremendo e digrignando i denti, con un preciso
260
1952
di vendicarsi di tutti i suoi patimenti in questo
261
1952
maledetta la Polly, maledetti i medici..." Gli occhi gli
262
1952
di lagrime, poi vide i rottami dei piatti, là
263
1952
là in terra, tra i due letti, il vassoio
264
1952
due letti, il vassoio, i piatti spezzati, e, tra
265
1952
le schegge di porcellana, i cibi raggrumati nella cera
266
1952
esteriori di autorità dietro i quali la folla immagina
267
1952
che, intento a cacciare i rottami della cena sotto
268
1952
come poteva, si ravviò i capelli. Il cuore gli
269
1952
a casa," pensò stringendo i denti per superare il
270
1952
venire il chirurgo e i suoi due compagni. ¶ Come
271
1952
ironico, vedendo sul pavimento i piatti rotti e il
272
1952
intervalli, portati dal vento, i suoni facili e discordi
273
1952
cielo duro e limpido, i picchi accidentati e nevosi
274
1952
frenetica, cessava di ingranare, i clamori inutili delle trombe
275
1952
qualche disturbo fisico. Ma i medici dai quali s
276
1952
avrebbe potuto fargli intuire i motivi del suo mutamento
277
1952
profonde che avevano fatto i carri andando e venendo
278
1952
fosse per accadere. Stringendo i denti per la gran
279
1952
azzurre troppo stretto per i suoi fianchi ampi e
280
1952
più stupita. Con tutti i segni di una meraviglia
281
1952
penserebbero tuo marito e i tuoi bambini se ti
282
1952
e in questo gesto i lunghi e neri capelli
283
1952
vedeva, ogni volta che i suoi sguardi si fermavano
284
1952
il grembo, ora scrollando i capelli, ora posando una
285
1952
vada." Ributtati sulle spalle i capelli con un gesto
286
1952
sulla quale aveva posato i suoi vestiti. C’era
287
1952
avendo cura di scegliere i luoghi più riposti e
288
1952
per la stanza raccogliendo i panni che Lorenzo aveva
289
1952
ogni tinta oscillavano tra i filamenti di carta pendenti
290
1952
chi aveva conservati tutti i suoi. Risa, voci, suoni
291
1952
la cura del sole, i due malati avevano da
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1952
tal modo di provocare i sarcasmi del suo compagno
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miseria fosse ormai caduto, i termini di confronto, la
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vita di ragazzo tra i coetanei e in famiglia
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1952
Chiusi nella loro stanza, i due malati potevano vedere
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per gli sci, per i malati era piuttosto quel
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essere una mareggiata per i pescatori, un fatto noioso
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coi suoi capelli biondi, i suoi occhi celesti e
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di cameriere afferrate per i fianchi mentre rifacevano un
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avventure fa ridere anche i polli... dica lei, Joseph
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aspettare quasi con ansietà i giorni fissati per gli
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pure dentro il letto, i corridoi oscuri del sanatorio
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dove tutte le cose, i fiori nei vasi, le
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nei vasi, le fotografie, i libri, la carta delle
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provare un recluso muovendo i primi passi fuori della
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sua stanza angusta, e i tormenti deliziosamente angosciosi ed
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disprezzo, "non amano neppure i loro genitori." Allora, la
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dovere smentire coi fatti i sarcasmi del compagno di
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solare era impossibile e i malati dovevano restare ben
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tra la donna e i suoi parenti; era stato
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portare irrevocabilmente a termine i suoi propositi di seduzione
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sopra una sedia tra i due letti; i malati
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1952
tra i due letti; i malati, sporgendosi fuori delle
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1952
fuori delle coltri, disposero i grossi pezzi, i re
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disposero i grossi pezzi, i re, le regine, le
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le regine, le torri, i cavalli, gli alfieri, che
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lustri e levigati come i rosari sgranati senza tregua
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Brambilla, ma quel giorno i suoi pensieri erano altrove
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vincere, insomma, a tutti i costi. Ma ad un
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inglese," s’abbandonò sopra i cuscini, e per un
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1952
angoscioso rumore strisciando sopra i tappeti di juta; poi
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la lampada, fissata sopra i capezzali paralleli, illuminava le
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le loro due teste. I due letti, bianco quello
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prima una mano sopra i capelli in disordine e
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1952
era oscura e silenziosa, i due letti gemelli vi
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intorno, ascoltava con piacere i rumori dell’esterno, come
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esterno, come, per esempio, i sonagli di certe slitte
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camera all’altra portando i vassoi delle cene. Fu
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starei proprio a seguire i suoi consigli...; pensi a
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1952
Questa decisione calmò tutti i suoi risentimenti, gli parve
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stava per compiere. ¶ Ma i giorni che seguirono quella
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quella sera furono forse i più neri di quel
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1952
ragazzo più di tutti i sarcasmi di un tempo
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1952
mi trovo benissimo." ¶ "Tutti i gusti sono gusti," gli
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1952
il proposito di raddrizzare i suoi rapporti con la
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1952
al letto in disordine, i capelli tutti arruffati e
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1952
pieno di angoscia e i pugni stretti in fondo
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tazze, la teiera e i biscotti; il giovane la
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mescolate e confuse come i giuochi di carte quando
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partita è finita e i conti sono stati regolati
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su, "guarda quanta gente... i miei predecessori." ¶ Senza parlare
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anni quando lo incontrasti. I capelli li portavi alti
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bel correre e lanciare i piedi in aria, gli
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mostrando alla donna domandandole i nomi e le date
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1952
quelle facce dimenticate; scrutava i visi impalliditi e uno
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verde a spasso per i marciapiedi, con i cappellini
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per i marciapiedi, con i cappellini, gli ombrelli, le
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terz’ordine all’alba, i mobili rovesciati, il letto
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la vide chinarsi sopra i fornelli e accendere il
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traccia alcuna di fumo; i tre fornelli di ghisa
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maiolica lucente ne riverberavano i riflessi; la stanza era
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ginocchia la cuoca con i suoi mestoli e il
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vedevano ad ogni movimento i seni tremare, come animati
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denaro!" ripeté poi tra i singhiozzi di quella sua
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viso attento, pur stuzzicandosi i denti con l’unghie
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sugli occhi, come fanno i bambini. L’ombra impediva
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una chiesa vicina battere i colpi nel silenzio di
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della lista degli invitati. I membri del circolo appartenevano
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visita, ma qui no..." ¶ I compagni insorsero, gli dissero
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policrome. Ma là, attraverso i vetri della finestra, si
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1952
che andavano a raggiungere i quattro angoli della sala
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1952
e arabeschi di tutti i colori; la fronte se
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1952
scappavano d’ogni parte i capelli ribelli. Così acconciata
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carte; al circolo anche i ragazzi, lo chiamavano col
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dopo aver attentamente osservato i due contendenti, "perché... perché
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rideva, batteva le mani, i capelli gonfi le formavano
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dalle risa si tenevano i fianchi, erano indolenziti; "ah
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fino a mezzo petto: i suoi occhi brillavano, il
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maturo, sia che tra i fumi del vino un
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il giuoco aveva eccitato i cinque uomini, due la
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e cercavano di liberare i fianchi dal viluppo delle
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Ripandelli, lo irritava come i sussulti di una bestia
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vita, Ripandelli addirittura per i capelli. La trascinarono daccapo
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1952
a vedersi, il volto. I capelli nascondevano gli occhi
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là, attraverso la soglia. I suoi compagni lo videro
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doveva essere un tango. I cinque si guardavano. Ripandelli
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a sé: vedeva che i pantaloni neri degli amici
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ci andremo in tutti i modi," disse Ripandelli cupamente
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che succedono... in tutti i casi se ci domandano
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soffocare il loro pensiero, i cinque uomini si diedero
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altri stavano appollaiati sopra i davanzali delle finestre; nel
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si agitava in tutti i sensi; mille stelle filanti
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ogni angolo salivano stridenti i fischi acuti dei cetrioli
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cetrioli di gomma e i suoni stridenti dei pifferi
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aveva voluto imbandirla con i pezzi d’argento e
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arricciolate degli aranci, permanevano i giri di unto impressi
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stabilire nessi reconditi tra i rari accidenti che gli
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la prima volta che i topi ballano in assenza
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losanghe rosse che sotto i piedi vacillavano e si
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calmarsi e di stendere i nervi, depose in un
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sorpresa l’aspettava. Tra i cortinaggi brillava una luce
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raggomitolato sotto le coperte, i biondi capelli sparsi intorno
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spogliato in un momento. " ¶ I vestiti del cameriere, sparsi
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terra presso il letto, i pantaloni caduti a ciambella
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sbottonare il vestito sotto i capelli. Quindi, tirando le
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vedere come fossero ridondanti i fianchi sotto l’insellatura
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curiosità né fervore, trascinando i piedi sui selci umidi
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lungo fiume. Qui mise i gomiti sul parapetto e
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sue acque sconvolte attraverso i riflessi gialli dei fanali
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un anello proprio sotto i suoi gomiti. Sopra la
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sommessa insistenza che irritava i nervi sottesi di Tarcisio
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aveva passato da tempo i quarant’anni e che
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le maniche aperte e i pantaloni penzolanti. ¶ Il cameriere
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alle donne per appuntarsi i capelli. ¶ Prese il pettine
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piacevano a tal punto i bambini che andava apposta
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caparbia e puerile meticolosità, i loro patti. Il Sangiorgio
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la guardò scuro stringendo i denti: quindi se ne
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accorse di aver lasciato i guanti nella poltrona. Tornò
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illuminasse bene il luogo, i guanti non furono ritrovati
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forte che si vedevano i colori, il verde delle
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un istante pensò che i propri sospetti fossero infondati
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grigio e rosso con i capitelli cremosi, ecco, in
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erano andati a finire i seggioloni, le poltrone e
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seggioloni, le poltrone e i tavoli, che prima si
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sala da pranzo con i piatti e le posate
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ve l’avevano scaricato i facchini della fabbrica. Tutto
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stretto, in qualche modo i mobili parevano animarsi, qui
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calce macchiavano il pavimento, i muri sembravano imbiancati di
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abbandonarlo. Finalmente, visti vani i sarcasmi come le preghiere
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più importante, con tutti i segni di essere abitata
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1952
dimenticò ad un tratto i motivi per i quali
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1952
tratto i motivi per i quali si era introdotto
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senza veste né gonna, i piedi nelle scarpe dal
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magra. Ella aveva sciolto i capelli che di giorno
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come incerta, quindi sollevando i capelli con una mano
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gambe; quale hanno spesso i manichini delle case di
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gradini, si accorse che i suoi passi risuonavano forte
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Rispose che comprendeva benissimo i motivi del suo ritorno
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stanza tranquilla, con tutti i lumi accesi e i
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1952
i lumi accesi e i vestiti della moglie sparsi
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echi della valle sottostante. I colpi erano vicini; al
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tavola, quello stesso giorno, i parenti parlavano sottovoce e
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strappò l’involucro buttando i pezzi in terra e
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il petto seminudi, e i pizzi sparsi sopra le
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spruzzava la testa, confermarono i sospetti di Luca. "Qui
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donne fecero per svolgere i tovaglioli, scoprirono nascoste tra
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che ci vuole con i nostri vestiti," rispose Nora
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Bosso che essendo per i suoi motivi molto contento
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meno Luca a cui i discorsi di Bosso e
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anche prima di esaminare i suoi piani, capii che
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violento. Invece Nora teneva i gomiti sopra la tavola
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attraverso il quale rimbombava. I vetri tremarono, vibrò l
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curava ormai di nasconderlo. I suoi occhi celesti e
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il viso reclinato tra i biondi riccioli in disordine
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del salotto, ne spalancò i battenti, quindi con gesti
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da una parte e i pugni chiusi posati sopra
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Quest’ultima aveva tutti i biondi capelli arruffati, una
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stupiti. Per un momento i due del bambino e
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e aggiungendo alle parole i gesti, diede un tale
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più nera oscurità avvolse i quattro contendenti. ¶ Ma Luca
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aperto. ¶ Non pioveva più, i fanali accesi e cheti
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d’ogni parte giungevano i lieti rumori degli oggetti
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raccogliendosi e ammucchiandosi verso i limiti dell’orizzonte ancora
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pareva cosa remota, remoti i contrasti che li avevano
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favorevoli o sfavorevoli secondo i casi. Gli anni stessi
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contrario di molti per i quali questa è la
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spingeva Tarcisio a frequentare i salotti e i luoghi
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frequentare i salotti e i luoghi di ritrovo; questa
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Tarcisio aveva scoperto che i miracoli che si aspettava
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notte piovosa stringeva dappresso i vagoni non permettendo alla
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spenta che stringeva fra i denti. Tarcisio risedette nel
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bene si accordava con i suoi capelli d’oro
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sul quale correvano appaiati i fanali delle automobili, il
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attigua alla stazione, tra i soldati, le donne, i
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i soldati, le donne, i giovanotti sportivi e gli
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senza fretta su per i larghi e bassi gradini
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bassi gradini dello scalone. I suoi passi leggeri non
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aveva avventato così spesso i piedi. Ma nell’ingresso
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all’adolescenza; forse tutti i suoi presentimenti non erano
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di travicelli male imbiancati, i vetri bui e quella
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nel vano, vide che i battenti del secondo uscio
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anni lo avesse tutti i giorni sotto gli occhi
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Tarcisio. Di piccola statura, i capelli lustri sparsi in
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sguardo vitreo che hanno i capretti macellati penzolanti dai
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narici acremente dilatate e i fori di queste narici
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disinvolto sulla tavola, allargando i lembi del pastrano turchino
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Rosso e indignato sotto i riccioli biondi, belante nella
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montone recalcitrante che punti i piedi e si rifiuti
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dopo, piovvero sul pavimento i frantumi dello specchio. Quindi
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appena fu sicuro che i due si erano allontanati
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ultimi due mesi durante i quali aveva lavorato senza
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quasi spariva. Sola differenza, i neri capelli un tempo
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memoria tenace, soprattutto per i torti che gli erano
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volta l’accento e i gesti parevano sinceri. D
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feltro. In quest’aria i lumi agonizzavano, le voci
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campagna, passavano rapidamente lungo i marciapiedi affollati, parevano venire
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non abbandonarmi... io capisco i tuoi sentimenti verso di
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sua voce gli mandava i brividi per la schiena
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che splendeva rossa dietro i fili luccicanti e immobili
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sopra la sua testa i contorni di un palazzo
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quei burroni nei quali i carri dei cantieri sogliono
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sogliono andare a scaricare i detriti. La porta d
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Corbusier, che egli proteggeva i giovani, che l’avvenire
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divano erano fatti con i soliti tubi di metallo
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fastidiosamente elegante, irritavano oltremodo i nervi già tesi di
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perché, mentre gli muoveva i suoi ironici rimproveri. Però
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aveva avuto con lui i primi dissensi per quel
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tuono che fece tintinnare i vetri della finestra e
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favorito in ogni modo i disegni di quest’ultimo
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non ha forse tutti i torti... perché oltre tutto