parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Gli egoisti, 1923

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
1
1923
CAPITOLO I. ¶ Appena desto, Dario Gavinai
2
1923
Conosceva, ormai, quasi tutti i letterati e gli artisti
3
1923
camera faceva molto caldo. I vetri parevano per doventare
4
1923
più il fresco; e i busti di marmo, lungo
5
1923
amico Nello Giachi. Qui i corridoi erano stati annaffiati
6
1923
mattina; ma pareva che i mattoni si sfacessero lo
7
1923
alcuni si smovevano sotto i piedi. Quasi tutti gli
8
1923
grattava, con le unghie, i capelli folti; divisi dalla
9
1923
aveva continuato a grattarsi i capelli; guardandosi a un
10
1923
punte delle dita con i pollici; e gli rispose
11
1923
venivano le occhiaie, e i suoi occhi scintillavano, con
12
1923
Prese il cappello e i giornali che aveva dimenticato
13
1923
Ma ora, a tutti i costi, voleva conoscere la
14
1923
dolcezza. ¶ Mentre, a tutti i costi, tentava di trovare
15
1923
distinguere le facciate e i muri delle case. Ad
16
1923
altro della via; dove i gatti razzolavano nei mucchi
17
1923
soltanto un barlume: dietro i vetri che luccicavano per
18
1923
luce elettrica della strada i manifesti erano illeggibili. Una
19
1923
giovinezza; che gli sembravano i punti più vivi del
20
1923
intellettuale. Quelle mani erano i segni della vita che
21
1923
occhi di lei guardassero i suoi fino a darle
22
1923
che le lasciava scoperti i capelli neri sopra gli
23
1923
il tramonto, si scopersero i monti della Sabina; come
24
1923
a poco a poco, i monti della Sabina si
25
1923
e farsi più viva. I suoni delle campane, quasi
26
1923
resto è indefinibile. Ma i ricordi della campagna diventavano
27
1923
diventavano sensazioni musicali e i pensieri di Dario erano
28
1923
Gli accordi avvenivano secondo i cambiamenti di certe emozioni
29
1923
seguito, senza interruzioni. Quando i suoni nascevano, egli non
30
1923
ragione. Guardò con odio i fogli di carta sul
31
1923
finire una altra volta i denari, il Giachi rimediava
32
1923
tutto rughe; senza baffi. I capelli, ancora tutti rossi
33
1923
vanità, rispose: ¶ — Io preferisco i campi. ¶ — Sei sempre lo
34
1923
sempre di più; e i suoi occhi s’accendevano
35
1923
più niente; e stringeva i denti insieme. ¶ I suoi
36
1923
stringeva i denti insieme. ¶ I suoi occhi si animarono
37
1923
innanzi, non amerò che i poveri, i santi e
38
1923
amerò che i poveri, i santi e i briganti
39
1923
poveri, i santi e i briganti. I santi perchè
40
1923
santi e i briganti. I santi perchè portano Dio
41
1923
Dio dentro di sè, i briganti perchè vanno nella
42
1923
nella strada a levare i portafogli, e i poveri
43
1923
levare i portafogli, e i poveri perchè sono degni
44
1923
e nera: intravidero, dentro, i cappelli di due signore
45
1923
Il Tevere girava sotto i pendii di Monte Mario
46
1923
lì parevano buchi. ¶ Sotto i platani del piazzale, vendevano
47
1923
platani del piazzale, vendevano i cocomeri; umidi e rossi
48
1923
suo compagno andava tra i bevitori, tendendo un piattello
49
1923
e rotto. ¶ Donne, con i ragazzi in collo, compravano
50
1923
di legno e con i muri ricoperti dalle liste
51
1923
prezzi del vino, tra i convolvoli appassiti e le
52
1923
non fecero in tempo: i baleni sempre più fitti
53
1923
siccome cominciava a piovere, i due amici presero il
54
1923
chiedergli perchè avesse sciupato i pochi soldi lasciatigli dal
55
1923
tacchine magre, che beccavano i chicchi caduti dalle spighe
56
1923
lecci. Le case avevano i tetti coperti di licheni
57
1923
gialli; e così erano i cornicioni e i davanzali
58
1923
erano i cornicioni e i davanzali sotto le finestre
59
1923
fino agli orizzonti; dentro i quali sembrava addensarsi insieme
60
1923
per imbalsamarlo, volteggiava su i poggetti, attorno al lago
61
1923
fondo si distinguevano bene i sassi un poco verdastri
62
1923
S. Carlo. Quasi tutti i tavolini erano vuoti; a
63
1923
le labbra insieme; e i denti, piccolissimi, erano di
64
1923
un poco gialla. Aveva i capelli ossigenati e le
65
1923
e le unghie lucidate; i piedi parevano troppo grassi
66
1923
parevano troppo grassi per i nastri di velluto delle
67
1923
stato avvolto e restano i giri. Aveva la faccia
68
1923
sentivano le sue ossa. I denti, benchè lavati, erano
69
1923
perchè gli apparissero subito i tendini. All’improvviso, come
70
1923
Mi sono convinto che i preti non capiscono la
71
1923
credono. ¶ L’uscio, con i vetri coperti da tendine
72
1923
dietro il quale erano i bigliardi, si spalancò con
73
1923
dal taschino del panciotto i denari; e, s’arrabbiava
74
1923
risentiva, cominciò a digrignare i denti e a sbuffare
75
1923
rasare al suolo tutti i Ministeri, con chi ci
76
1923
passando il tempo con i giornalisti e con qualche
77
1923
sigaretta si rifletteva dentro i suoi occhi, che gli
78
1923
a parlare di tutti i suoi parenti morti; come
79
1923
la propria anima, con i denti, come faceva ai
80
1923
di alberi; che avevano i gambani gialli di licheni
81
1923
non avevano nè meno i contorni. E tutto il
82
1923
ai nervi. Gli alberi, i prati erbosi, lo irritavano
83
1923
muoversi. Alla fine, tutti i campi, si fecero bruni
84
1923
era salita in treno? I chilometri non smettevano mai
85
1923
un’altra parte. Anche i cipressetti di Piazza Venezia
86
1923
lumi, come punti immobili. I lampi, prima di spegnersi
87
1923
Si sentivano soltanto frusciare i pini e i cipressi
88
1923
frusciare i pini e i cipressi, quasi senza nessun
89
1923
smetteva più; insieme con i grilli dai prati di
90
1923
egli lo guardò. Aveva i rami più bassi tutti
91
1923
sue mani entravano dentro i capelli: si sentiva quasi
92
1923
foglie degli alberi; tra i quali il cielo aveva
93
1923
rispondere. Si tirava su i capelli dalle tempie, e
94
1923
rimessa, seguitando a tirarsi i capelli dalle tempie. E
95
1923
campagna, c’erano soltanto i fiori secchi dei cardi
96
1923
respirare soltanto quell’aria. ¶ I cardi frusciavano forte insieme
97
1923
e andava quasi tutti i giorni con il Papi
98
1923
gli occhi azzurri e i capelli d’un nero
99
1923
il viso come se i capelli biondi glielo avessero
100
1923
fitta e nera; e i fichi nani erano spuntati
101
1923
gli acquedotti rossi, tra i cui archi apparivano i
102
1923
i cui archi apparivano i monti nebbiosi. ¶ Come poteva
103
1923
terra. Gli acquedotti sparivano, i monti non erano altro
104
1923
a fondo. ¶ Quando scorse i pioppi, lungo il torrentello
105
1923
pecore avevano figliato; e i due agnelli, nati allora
106
1923
nuvole sbiadirono. Sentiva ancora i beli delle pecore; e
107
1923
le staccionate su per i greppi della strada; sembrando
108
1923
strada; sembrando dovessero chiudere i branchi delle stelle come
109
1923
subito dalla Pensione. Con i gomiti su la specchiera
110
1923
un malessere, con tutti i puntigli della gelosia; fin
111
1923
tutto il cielo; e i fili elettrici erano così
112
1923
accanto a lei, con i vassoi in mano. ¶ Soltanto
113
1923
gli orecchi a tutti i rumori; e ascoltando la
114
1923
ce l’avessero condotto i piedi, entrò nella Chiesa
115
1923
Dario evitò di aprire i cassetti del canterano; perchè
116
1923
aveva profittato nulla, perchè i suoi nervi erano troppo
117
1923
sviluppare gli individui secondo i loro rapporti; ma attribuendo
118
1923
aveva voluto trovare dovunque i segni del proprio pensiero