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Giuseppe Parini, Il giorno, 1801

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
1
1801
fatto; osa pretendi, ¶ E i tribunali minimi e i
2
1801
i tribunali minimi e i supremi ¶ Sconvolgi agita assorda
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1801
indistinto; e bestemmiando ¶ Sferza i corsieri; e via precipitando
4
1801
Di che temei? Sperdano i venti ¶ Ogni augurio infelice
5
1801
fiero dardo alzando ¶ Allontana i maligni. O nume invitto
6
1801
la fin serpe tra i vostri ¶ Così lunghi ritiri
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1801
te pubblico agone ¶ Splendano i genj tuoi. Mira la
8
1801
sfolgorar salìro. ¶ Svegliati a i grandi esempi; e meco
9
1801
la sorte del gioco i tristi eventi ¶ De la
10
1801
grandi ¶ Avole auguste e i genitor leggiadri ¶ De' già
11
1801
combattuta palma alto abbandona ¶ I leggeri vessilli all'aure
12
1801
d'un corso ¶ Subentrando i grand'atrj, a dietro
13
1801
Ahi, se fresco sdegnuzzo i vostri petti ¶ Dianzi forse
14
1801
Dove il tauro, abbassando i corni irati, ¶ Spinge gli
15
1801
ardirò di penetrar fra i cori ¶ De' semidei, ne
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1801
picciol uomo? ¶ Qui tra i servi m'arresto; e
17
1801
seggi ordine augusto ¶ Sovra i tiepidi strati in cerchio
18
1801
E fra quelli eminente i fianchi estende ¶ Il grave
19
1801
affrettano ¶ Nel gran consesso. I cavalieri egregi ¶ Lor camminano
20
1801
gli fu grato ed i tranquilli ¶ Del palagio recessi
21
1801
Che del silvestre Pane i piè leggieri ¶ Imitano scendendo
22
1801
e il volge a i lati, ¶ Come far soglion
23
1801
cedente insieme ¶ Sotto a i mobili fianchi. Ivi sedendo
24
1801
De' maligni lontane, a i fidi orecchi ¶ Si mormoràro
25
1801
fidi orecchi ¶ Si mormoràro i delicati arcani. ¶ Ivi la
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1801
Dell'arbitra sagace o i nodi strinse; ¶ O calmò
27
1801
sorrisi arguti ¶ Fe' tra i fogli notar lepida imago
28
1801
invidia mosse ¶ Anco a i talami stessi. Ah perchè
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1801
lungo, che sembiante a i pigri ¶ Soffi dell'austro
30
1801
prese l'imperio; e i risi e i giochi
31
1801
e i risi e i giochi ¶ Ed Amor ne
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1801
influsso: e là fra i seggi ¶ De le più
33
1801
dei fra' tuoi pari, i pari tuoi ¶ A conoscere
34
1801
la carriera illustre ¶ Stampa i primi vestigi; altri gran
35
1801
le sale immense, ¶ Onde i prischi trofei pendono e
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1801
dal torto oricalco a i trivj annuncia ¶ Suo talento
37
1801
amplo cuoio, cavalcando a i campi ¶ Rapisce il cocchio
38
1801
già tolte le mense, i nati or ora ¶ Giochi
39
1801
E d'ordini superbo; i duchi e i prenci
40
1801
superbo; i duchi e i prenci, ¶ Che pascon Mongibello
41
1801
divide il giorno ¶ Fra i cavalli e la dama
42
1801
or de' cavalli ¶ Liscia i dorsi pilosi, ovver col
43
1801
Tenta a terra prostrato i ferri e l'ugna
44
1801
e valli orrende ¶ Trova i lochi remoti, e cambia
45
1801
gli avi loro ¶ E i costumi e le patrie
46
1801
oro e lucide lane i casi apparvero ¶ D'Ilio
47
1801
l'opre diverse o i varj ingegni ¶ Tutti esprimer
48
1801
e ti mesci ¶ A i divini drappelli; e a
49
1801
specchio consigli e dopo i giochi ¶ Dopo le mense
50
1801
de le argute lingue ¶ I già pronti a scoccar
51
1801
Or meco scendi; ¶ E i generosi ufici e i
52
1801
i generosi ufici e i cari sensi ¶ Meco detta
53
1801
Tenarie foci. ¶ Se da i regni che l'alpe
54
1801
caro amico; e da i perigli estremi ¶ Sorge d
55
1801
dubbio tenne ¶ Lunga stagione i fisici eloquenti, ¶ Magnanimo garzone
56
1801
alma dubbia e palpitante i detti ¶ E i guardi
57
1801
palpitante i detti ¶ E i guardi e il viso
58
1801
menti sì chiare ¶ Fra i primi assunse d'Esculapio
59
1801
e vital sugo a i labbri ¶ Offrirai di tua
60
1801
Spiegar l'augel che i fulmini ministra, ¶ Qua timpani
61
1801
All'imperio possente a i cari moti ¶ Dell'amistà
62
1801
sospinse le braccia. Illividìro ¶ I labbri onde l'Amor
63
1801
E celato candor da i lini sparsi ¶ Effuso rivelossi
64
1801
cui segreto ¶ Dispetto fanno i pargoletti amori, ¶ Che da
65
1801
alto declama ¶ Interpreta ingrandisce i sagri arcani ¶ De gli
66
1801
gli orecchi e tutti i labbri ¶ Si raccolgono in
67
1801
fantasie commoverà negato ¶ Da i mariti compenso a un
68
1801
dell'amica; e a i casi allude ¶ Che la
69
1801
infiamma: e l'altra i vaghi ¶ Labbri un poco
70
1801
Il trepido agitar de i duo ventagli. ¶ Così, se
71
1801
infocate ¶ Di magnanima stizza i gran tronconi ¶ Gittavan via
72
1801
garzone il ciuffo e i ricci ¶ Sì ben finti
73
1801
La tua bella invitando, i casi estremi ¶ De la
74
1801
lo spron duro ¶ Stimolando i cavalli, e il gran
75
1801
popolose, e diede ¶ A i famosi congiunti il lieto
76
1801
e il gufo; e i rugginosi ferri ¶ Sopra le
77
1801
scoppiarne il tuono; ¶ E i gioghi de' vassalli e
78
1801
Sparger d'alto frastuono i prati e i laghi
79
1801
frastuono i prati e i laghi, ¶ Mentre cadon su
80
1801
e vola; ¶ Tal sorsero i cantori a schiera a
81
1801
Lungo le mura de i deserti tetti ¶ Spargean lungo
82
1801
per lo vasto buio ¶ I cani rispondevano ululando. ¶ Tal
83
1801
su l'opre ¶ De i per novo cammin guidati
84
1801
guidati rivi ¶ E su i campi nascenti; onde poi
85
1801
onde poi grandi ¶ Furo i nipoti e le cittadi
86
1801
e le cittadi e i regni. ¶ Ma ecco Amore
87
1801
gioco, ecco del fasto i Genj, ¶ Che trionfanti per
88
1801
l'ali spandono ¶ Sopra i covili, ove le fere
89
1801
medesmo ¶ Vide meravigliando e i tanti aprirsi ¶ Tesori di
90
1801
o l'ampia scena ¶ I grandi eguali tuoi, degna
91
1801
gli avi ¶ E de i titoli loro e di
92
1801
lor sorte ¶ E de i pubblici voti, ultima cura
93
1801
le tavolette e dopo i prandj ¶ E dopo i
94
1801
i prandj ¶ E dopo i corsi clamorosi occùpa. ¶ Or
95
1801
qual ti copre ¶ Da i nocenti vapor ch'Espero
96
1801
violento: e qual de i duo ¶ Retroceder convegna; e
97
1801
di rammentar fia tempo ¶ I novi Sofi che la
98
1801
aquila vola ¶ Dietro a i sofi novelli. Alto dia
99
1801
E l'accademia e i portici passeggia ¶ De' filosofi
100
1801
che fuora esala ¶ Da i volumi famosi: e occulto
101
1801
te colui che regge ¶ I tuoi destrieri e quel
102
1801
e quel ch'ara i tuoi campi; ¶ E che
103
1801
rinfranca, ¶ Ciò che scioglie i desiri e ciò che
104
1801
prato in prato; ¶ E i dissimili sughi raccogliendo ¶ Tesoreggia
105
1801
pur dall'odorato grembo ¶ I tuoi doni o Pomona
106
1801
industre. E tu da i greggi ¶ Rustica Pale coronata
107
1801
lino in varia forma ¶ I latti tuoi cui di
108
1801
di serbato verno ¶ Assodarono i sali, e fecer atti
109
1801
puntando ¶ Move in giro i begli occhi; e altrui
110
1801
conduce: ¶ Ma non osate i limitari illustri ¶ Assediar, fastidioso
111
1801
Spettacolo di mali a i nostri eroi. ¶ E a
112
1801
tanto ¶ Apprestar converrà, che i lenti sorsi ¶ Ministri poi
113
1801
la tua bella a i labbri ¶ E memore avvertir
114
1801
la fumante canna. ¶ Mentre i labbri e la man
115
1801
Si convegna ornamento a i dorsi alteri; ¶ Se semplici
116
1801
su l'alto collo i crin volando, ¶ E sotto
117
1801
de' vostr'avi chiude ¶ I cadaveri eccelsi, ammette a
118
1801
cura subentri. Or mira i prodi ¶ Compagni tuoi che
119
1801
conforto di vivande a i membri, ¶ Già scelto il
120
1801
che d'Argo ¶ Deludesti i cent'occhi, e a
121
1801
rapisti ¶ La guardata giovenca, i preghi accogli ¶ D'un
122
1801
mente un gioco, ¶ Che i mariti assordisce. A lui
123
1801
in proprio ben rivolge i colpi ostili. ¶ Al tavolier
124
1801
Or l'agitar de i dadi ¶ Entro a sonanti
125
1801
urtare ¶ Il cozzar de i duo dadi, or de
126
1801
prisco errore ¶ Si spogliàro i mariti, al sol diletto
127
1801
mondo: e a berne i vivi raggi ¶ Cuba s
128
1801
Che di falcato mietitore i fianchi ¶ Su le campagne
129
1801
villan polverosi innanzi a i carri ¶ Gravi del tuo
130
1801
tuo ricolto, e su i canali ¶ E su i
131
1801
i canali ¶ E su i fertili laghi irsuti petti
132
1801
Odo le rote ¶ Odo i lieti corsier che all
133
1801
che al corso agogna ¶ I moti espor de le
134
1801
de la tua bella i voti. ¶ Che tardi omai
135
1801
con morbide piume a i crin leggeri ¶ La bionda
136
1801
odori ¶ La tabacchiera e i bei cristalli aurati ¶ Con
137
1801
le braccia contenuto e i petti ¶ Balza e guaisce
138
1801
core. ¶ Mentre così fra i generosi affetti ¶ E le
139
1801
le intese blandizie e i sensi arguti ¶ E del
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1801
a chiaro speglio innante ¶ I bei membri ondeggiando alquanto
141
1801
Scopri la gemma che i bei lini annoda; ¶ E
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1801
labbra componi; ad arte i guardi ¶ Tempra qual più
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1801
v'appressate. Ella da i lumi ¶ Spande sopra di
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1801
alti incrementi. Oh dopo i tardi ¶ De lo specchio
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1801
gli archi ¶ Ove sedeano i secoli canuti. ¶ Commercio alto
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1801
assai meglio poi ¶ Brillantati i pensier picchin lo spirto
147
1801
nostro suol di Cerere i favori, ¶ Che per folti
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1801
dorato. ¶ Bacco e Vertunno i lieti poggi e il
149
1801
oda commercio. ¶ Tale da i letti de la molle
150
1801
dì gridar soleva; e i lumi ¶ Disdegnando volgea da
151
1801
lumi ¶ Disdegnando volgea da i frutti aviti ¶ Troppo per
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1801
vegliando ancor dintorno ¶ A i ceduti tesori; e piangon
153
1801
Le mal spese vigilie, i sobrj pasti, ¶ Le in
154
1801
ferro ¶ Le piazze e i tetti: e lamentando vanno
155
1801
il caso ¶ Congiunse accorto i duo leggiadri estremi, ¶ Perchè
156
1801
Del sapiente di Samo i doni tuoi ¶ Reca sul
157
1801
in nauseanti rughe ¶ Ripiega i labbri; e poco pane
158
1801
lei del suo simìle i danni ¶ O i bisogni
159
1801
simìle i danni ¶ O i bisogni o le piaghe
160
1801
Sdegna comune affetto; e i dolci moti ¶ A più
161
1801
truculento ¶ Cor gli piegàro i teneri belati, ¶ Nè i
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1801
i teneri belati, ¶ Nè i pietosi mugiti, nè le
163
1801
stagion gemendo vanno ¶ Da i palmiti di Bacco entro
164
1801
la polvere rodente: ¶ Indi i gemiti alzando, aita aita
165
1801
E dall'infime chiostre i mesti servi ¶ Asceser tutti
166
1801
isti superba. ¶ Nè senza i miei precetti o senza
167
1801
impuro e crudo ¶ Snudò i denti ineguali. Ora il
168
1801
un ospite sì degno i Lari suoi? ¶ Ei però
169
1801
fièno ¶ Di Giuno a i fianchi: e tu lontan
170
1801
a te rivolti ¶ Incontreranno i tuoi. L'aere a
171
1801
agiterà. Nel fortunato incontro ¶ I messagger pacifici dell'alma
172
1801
dolce ¶ Delizioso tremito su i cori. ¶ Allor tu le
173
1801
o labbra profane: a i labbri solo ¶ De la
174
1801
dama convitata unqua presuma ¶ I labbri apporvi; e sien
175
1801
sospesa ondeggia ¶ Affettuoso attendi. I lumi tuoi ¶ Di gioia
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1801
infedeltà, che in ambo i petti ¶ Ventilar ponno le
177
1801
cittade e dell'Enotria i monti, ¶ E le piagge
178
1801
e dice: regna. ¶ Questi i concilj di Bellona, e
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1801
Bellona, e quegli ¶ Pènetra i tempj de la Pace
180
1801
la Pace. Un guida ¶ I condottieri: a i consiglier
181
1801
guida ¶ I condottieri: a i consiglier consiglio ¶ L'altro
182
1801
L'alte cagioni; e i gran principj abbatte ¶ Cui
183
1801
Di squisita eloquenza a i gran convivj. ¶ In simil
184
1801
vergin di Dordona, ¶ Da i cavalier che l'assalìen
185
1801
eternar de' popoli superbi ¶ I gravi casi: o pur
186
1801
feri dicchi ¶ Stavan contra i gran letti: o di
187
1801
D'Ercole invitto. Ora i selvaggi amici ¶ Urania ingentilì
188
1801
convivi, o pur tra i vezzi ¶ De' gabinetti; ove
189
1801
beffi ¶ Con satira indiscreta i detti tuoi; ¶ O che
190
1801
Più del giorno natale i chiari albori ¶ Salutar non
191
1801
a lui tu canta i versi ¶ Del delicato cortigian
192
1801
Arbitro o Flacco a i begli spirti ingombri ¶ Spesso
193
1801
Ma la prudenza co i canuti padri ¶ Siede librando
194
1801
il molto oro e i divini ¶ Antiquissimi sangui: e
195
1801
che in core ¶ Già i riti volge del bel
196
1801
le desiate porte ¶ A i gravi amanti; e di
197
1801
appresta ¶ Solletico che molle i nervi scota ¶ E varia
198
1801
Le vivande cocean su i lenti fochi ¶ Pàtroclo fido
199
1801
de le lor bocche i pranzi. ¶ Imbandita è la
200
1801
al pranzo l'accompagna. I convitati ¶ Vengan dopo di
201
1801
e al nèttare convita ¶ I viventi per sè dei
202
1801
All'accoppiarse d'ambo i sessi al sonno ¶ Uno
203
1801
stess'ombra ¶ Convenivano insieme i primi padri ¶ Del tuo
204
1801
sangue o signore e i primi padri ¶ De la
205
1801
a le lor membra ¶ I medesmi animai le irsute
206
1801
già d'Ilio su i campi Iride o Giuno
207
1801
A lui giran dintorno i vezzi e i giochi
208
1801
dintorno i vezzi e i giochi; ¶ E come ambrosia
209
1801
possederli. Allor quel de i duo sessi, ¶ Che necessario
210
1801
mille ¶ Sapor fur noti i più soavi. Allora ¶ Fu
211
1801
fu il signore ¶ Da i mortali distinto, a cui
212
1801
A rimbalzar sotto a i soavi colpi ¶ De la
213
1801
Arte forza o fortuna i padri tuoi ¶ Grandi rendette
214
1801
tuoi a te da i numi ¶ Concessa parte: e
215
1801
a te ministri ¶ Ora i piaceri tuoi, nato a
216
1801
appressa: e già da i servi ¶ Il morbido per
217
1801
Brilli altramente. Oh come i varj ingegni ¶ La libertà
218
1801
fuggitive ed agita ¶ Ora i raccolti da la fama
219
1801
amanti ¶ Or de' mariti i semplici costumi; ¶ E gode
220
1801
la sua fida sposa ¶ I timidi segreti. Ivi abbracciata
221
1801
Cresce solinga; e tra i selvaggi scherzi ¶ A le
222
1801
mano all'opra intenta ¶ I muscoli giocar soavi e
223
1801
sorgon dal labbro a i convitati: ¶ Già s'arrischian
224
1801
gli occhi tuoi, che i vanni audaci ¶ Fulmina ed
225
1801
Villanamente: e contemplati fièno ¶ I manichetti, la più nobil
226
1801
Invidieran tua delicata mano ¶ I convitati; inarcheran le ciglia
227
1801
fra tanto errar su i cibi ¶ Con sollecita occhiata
228
1801
la serba ¶ Serbala a i cari figli. Essi, dal
229
1801
d'ignobil petto ¶ Esaurirono i vasi: e la ricolma
230
1801
agogni; e le ricorda i mali, ¶ Che forse avranno
231
1801
il tuo sermone a i loro ¶ Frammischiar ozioso. Uno
232
1801
mostrò. L'etica invidia ¶ I grandi eguali a lui
233
1801
prole di Sèmele apparisti ¶ I giocondi rubini alto levando
234
1801
a le porte. Oimè i Penati ¶ Tremano e in
235
1801
che d'ornar presuma ¶ I membri di signor che
236
1801
Francia osato avria ¶ Su i menomi lavori i grechi
237
1801
Su i menomi lavori i grechi ornati ¶ Condur felicemente
238
1801
de le moli a i numi sacre ¶ O a
239
1801
vedrà strascinar anco ¶ Fra i nuziali doni e i
240
1801
i nuziali doni e i lievi veli ¶ Le greche
241
1801
te vada superbo, ¶ Nè i mal visti accusarte osin
242
1801
O approvi di Palladio i muri e gli archi
243
1801
a le vesti ¶ A i libri a i volti
244
1801
A i libri a i volti feminili applauda ¶ Severa
245
1801
abbian luce ¶ Doman tra i belli spirti; e non
246
1801
D'esimio trinciatore; e i plausi e i gridi
247
1801
e i plausi e i gridi ¶ De' tuoi gran
248
1801
tuoi piedi? ¶ Vuoi tu i lieti rubini? O più
249
1801
campagne ¶ Facean sotto a i lor piè nascere i
250
1801
i lor piè nascere i beni? ¶ Prendi o tutti
251
1801
meglio? Ah sì che i miei precetti ¶ Sagace prevenisti
252
1801
Del tuo nobile incarco i bruti ancora. ¶ Ma a
253
1801
suo signore. Or dunque i miei precetti ¶ Io seguirò
254
1801
tranquille dita ¶ Dell'oriolo i ciondoli vezzosi. ¶ Signore al
255
1801
soletto a respirar talora ¶ I mattutini fiati: e lieve
256
1801
Mal dal vulgo distinti i primi eroi. ¶ Tal giorno
257
1801
al molle ferro ¶ Che i peli a te rigermoglianti
258
1801
allor la mente a i grandi aviti onori ¶ Che
259
1801
vedrai aere smarrirsi ¶ A i raggi de la gloria
260
1801
l'auriga bestemmiò finora ¶ I tuoi nobili indugi: assai
261
1801
assai la terra ¶ Calpestàro i cavalli. Or via veloce
262
1801
e di purpuree fasce ¶ I fatati guerrier; sì che
263
1801
In selve orrende fra i giganti e i mostri
264
1801
fra i giganti e i mostri. ¶ Volgi o invitto
265
1801
siamo all'estreme: alza i bei lumi ¶ A le
266
1801
cinse d'invitte ¶ Mura i Penati; e da le
267
1801
toga magistral cadente a i piedi: ¶ L'uno a
268
1801
ei di perenne aita ¶ I miseri dotò; portici e
269
1801
bipartita schiera ¶ T'accolgono i tuoi servi. Altri già
270
1801
Meriggio ¶ Ardirò ancor fra i desinari illustri ¶ Sul meriggio
271
1801
fra le tazze e i coronati vini ¶ Onde all
272
1801
pompa ¶ La punica regina, i canti alzava ¶ Jopa crinito
273
1801
Cui dell'errante Ulisse i pingui agnelli ¶ E i
274
1801
i pingui agnelli ¶ E i petrosi licori e la
275
1801
guidano a la mensa i versi miei. ¶ Già dall
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Verge all'occaso: e i piccoli mortali ¶ Dominati dal
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e a' suoi lodatori. I mille intorno ¶ Dispersi arnesi
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giovani eroi van rimembrando ¶ I cari lacci altrui, mentre
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lunge ¶ Ad altra intorno i cari lacci vostri ¶ Pochi
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esca: o se a i mariti alcuno ¶ D'anima
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il duttile collo; a i lati un poco ¶ Stringansi
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lati un poco ¶ Stringansi i labbri; ver lo mezzo
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e cader lascia ¶ Sovra i tiepidi avorj un doppio
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Le visite furtive a i cocchi a i tetti
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a i cocchi a i tetti ¶ E all'alte
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le vostre dolcissime querele ¶ I convitati; e l'un
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anelando intorno giva ¶ A i nuziali letti, e tutto
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Le tazze attossicate o i nudi stili. ¶ Ahi pazza
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Imene ¶ Con superstizion serbare i dritti, ¶ E dell'ombra
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la mano ¶ Lieto che i suoi sudor ti fruttin
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tavoletta or chiama. Ivi i bei pregi ¶ De la
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Invisibil sul foco agita i vanni, ¶ E per entro
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fucina, ¶ Sorridente la madre, i vaghi Amori ¶ Eran ministri
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fabbro: ¶ E sotto a i colpi del martel frattanto
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fiori inghirlandato il crine ¶ I bissi scopre ove di
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periglioso a saettar co i guardi ¶ Le belle inavvedute
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L'aura vagante lungo i vasi ugnendo ¶ Le leggerissim
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Spargere al crin, se i gelsomini o il biondo
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or da lungo peso i casti lombi, ¶ Ah fuggi
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vite insidiar: semplici sieno ¶ I tuoi balsami allor: nè
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impresa il filo. ¶ Fisa i guardi a lo speglio
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turpe Phallo ¶ Tauro spezzava i raddoppiati nodi ¶ E libero
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dì volge e governa i capi ¶ De' semidei più
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le matrone ¶ Che da i sublimi cocchi alto disdegnano
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la sua man sono i ridenti avorj ¶ Del bel
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scritti eterno cibo ¶ A i semplici palati, e se
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Aspasia ¶ Taide novella a i facili sapienti ¶ De la
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De la Gallica Atene i tuoi precetti ¶ Tu pur
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Italia, ¶ Poi che rapìrle i tuoi l'oro e
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Conte. ¶ Questi o signore i tuoi studiati autori ¶ Fieno
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che guidàro in Francia ¶ I bendati Sultani i Regi
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Francia ¶ I bendati Sultani i Regi Persi ¶ E le
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con penna liberale a i cani ¶ Ragion donàro e
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Ragion donàro e a i barbari sedili, ¶ E dier
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e liete scene ¶ A i polli ed alle gru
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che non mai varcàro i monti. ¶ Tu a lui
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il gittato lavoro e i vani passi ¶ Del calzolar
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tua dama; o a i guardi ¶ Degl'invidi la
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tuo sembiante ¶ Esprimer denno i colorati punti ¶ Che l
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a le tavole ignote i noti nomi ¶ Grave comparti
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la corte d'Amore. I tardi vegli ¶ Grinzuti osàr
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corte ¶ A spegner mosse i perigliosi sdegni: ¶ E a
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a simular con arte ¶ I duo bei fior che
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onor dell'Acidalio regno ¶ I sacri usi ne serba
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furiando ¶ Gittossi allor che i palpitanti Lari ¶ De la
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uscìo ¶ Spettacol fero a i cittadini stessi ¶ Per sua
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a te pubblico arredo ¶ I damigelli tuoi? Rodano e
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apparato dell'arte. Intanto i servì ¶ A te sudino
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del biondo crin che i nodi eccede ¶ Su le
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ondeggiante in negro velo ¶ I tesori raccoglia; e qual
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suore ¶ Che invocate scendendo i feri nomi ¶ De le
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gli eroi ¶ Annoveraste a i grandi che cantàro ¶ Achille
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a gli orecchi a i denti a i peli
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a i denti a i peli all'ugne ¶ Vien
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Vien forbita famiglia. A i primi onori ¶ Seco s
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e t'avvicini ¶ O i piè leggeri o le
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e le piante e i campi e l'onde
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la fedel moglie e i minori ¶ Suoi figlioletti intiepidìr
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Poi sul dorso portando i sacri arnesi ¶ Che prima
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o Pale ¶ Move seguendo i lenti bovi, e scote
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il picciol sentier da i curvi rami ¶ Fresca rugiada
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Qual istrice pungente irti i capelli ¶ Al suon di
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anguicrinite. ¶ Tal ritornasti a i gran palagi: e quivi
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E a te soavemente i lumi chiuse ¶ Il gallo
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gli stanchi sensi ¶ Da i tenaci papaveri Morfèo ¶ Prima
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stento in alcun lato i rai ¶ Del sol ch
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imprese ammaestrar cantando. ¶ Già i valetti gentili udìr lo
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Entrar diretto a saettarte i lumi. ¶ Ergi dunque il
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il damigel ben pettinato i crini ¶ Ecco s'innoltra
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d'uopo che da i prischi seggi ¶ Uscisse un
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ed inumane fami ¶ Superasse i confin per tanta etade
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spietatamente ¶ Balzaron giù da i grandi aviti troni ¶ Re
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D'aver teco diviso i ricchi drappi ¶ Oso sia
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chioma. ¶ Così zotica pompa i tuoi maggiori ¶ Al dì
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sì sconce. Or come i detti ¶ Di costor soffrirai
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calzar polveroso in su i tapeti ¶ Le impresse orme
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Venne all'Italia nauseata i labbri. ¶ All'apparir di
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la bella Francese; e i culti campi ¶ All'orecchio
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campi ¶ All'orecchio de i re cantati furo ¶ Lungo
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tu chiedi lor tra i lenti sorsi ¶ Dell'ardente
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pur anco ad agghiacciare i petti ¶ De' palpitanti Italici
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che gran pezzo a i novi albori ¶ Del tuo
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altro forse ¶ Giorno a i precetti lor porgere orecchio
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tornar dal tuo palagio i primi ¶ D'arte maestri
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ecco in un baleno ¶ I damigelli a' cenni tuoi
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poi cada e difenda ¶ I calzonetti; e quei d
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intrisa spugna ¶ Onde tergere i denti; e l'altro
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de la giornata illustre ¶ I travagli e le glorie
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così lo spirto e i membri ¶ Perchè in mezzo
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bel mondo, ¶ In tra i severi di famiglia padri
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lo stomaco move a i delicati ¶ Del vostr'orbe
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petti eccitar bile ¶ Quando i computi vili del castaldo
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del castaldo ¶ Le vendemmie i ricolti i pedagoghi ¶ Di
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Le vendemmie i ricolti i pedagoghi ¶ Di que' sì
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unguenti impece a me i miei dardi ¶ Perchè men
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men crudeli ¶ Scendano a i petti? Or via perchè
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van; tal ch'a i due figli volta ¶ Con
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esser puote, ¶ Si dividano i regni: e perchè l
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largo destina. ¶ Dunque ascolta i miei detti, e meco
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furo ¶ A vicenda commessi i patti santi ¶ E le
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Già la dama gentile i vaghi rai ¶ Al novo
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cane ¶ Con latrato improvviso i cari sogni ¶ Troncar de
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però potesse ¶ Aprire a i gridi tra le fauci
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aggiugni ¶ Gl'importuni mariti i quai nel capo ¶ Ravvolgendosi
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mira e conosci. ¶ Là i vezzosi d'amor novi
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provetta beltà, che a i risi loro ¶ Alza scoppi
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di veli mal chiuso i guardi cerca, ¶ Che il
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pudore. ¶ Folli! Chè a i detti loro ella va
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Le parole converte; o i simil suoni ¶ Pronto a
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Chieder sembran pietade a i belli spirti, ¶ Che lor
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Qual d'ogni lato i molti servi in tanto
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E increspate le ciglia, i sommi labbri ¶ Appoggia in
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che torna ¶ Doman da i chiostri, ove il sermon
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Oh qual dimane ¶ Ne i genitor, ne' convitati, a
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ecciterai stupore ¶ Bella fra i lari tuoi vergin straniera
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mai del gioco a i tavolier diversi ¶ Ordin porrà
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Il dissimil tenore a i genj eccelsi ¶ Assegnerà conforme
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Or ecco ¶ Ella compose i fidi amanti; e lungi
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cure d'amor, fra i meno intenti ¶ O i
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i meno intenti ¶ O i meno acuti a penetrar
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le rivali, onde spiarne ¶ I mal chiusi dispetti. Anco
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la instabil fortuna e i tratti egregi ¶ Del sapere
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all'agitato spirto ¶ Dopo i miseri casi. Erran sul
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attigne: e spesso volge ¶ I destini del gioco e
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Le domina dall'alto i pregi ascosi: ¶ E in
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dive socere o fra i nonni ¶ O fra i
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i nonni ¶ O fra i celibi già da molti
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de' numeri comparte ¶ Fra i giocator, cui numerata è