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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matteo Bandello, Canti XI de le lodi de la signora G. di Gazuolo, e del vero amore, col tempio di pudicizia, e con altre cose entro poeticamente descritte, 1545

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
1
1545
il mio mastro allor i' ricercai, ¶ che quanto mi
2
1545
stato a dir quant'i' n'ho detto, ¶ or
3
1545
tutto sprezza ¶ alcun d'i sensi come sporchi e
4
1545
petto, ¶ e mira s'i pensier son netti o
5
1545
ministri, amando questa, chiami. ¶ 15. ¶ I' so che l'ami
6
1545
colmi di gioia sono i pensier tuoi, ¶ quando l
7
1545
non vuoi, ¶ e tutti i tuoi pensier a questo
8
1545
che dona Amor a i cari suoi seguaci, ¶ se
9
1545
convien che questi sono i veri ¶ d'Amor ministri
10
1545
pio; ¶ ond'Amor vero i sacri e antichi vati
11
1545
piacersi sempre. ¶ Son questi i casti, sono i giusti
12
1545
questi i casti, sono i giusti Amori, ¶ c'han
13
1545
altro fruire ¶ cerca co i sensi disonesti e neri
14
1545
alto presta, ¶ e tutti i gradi saldamente fonda, ¶ ché
15
1545
di Piritoo sono immensi ¶ i gesti perché 'n lor
16
1545
Eurïalo e di Niso i cori accensi ¶ quanto men
17
1545
l vizio sprezza. ¶ Questo i' t'esalto, ti commendo
18
1545
onde avien sovente che i piú saggi, ¶ e molti
19
1545
dir tremando: "Ahimè, ch'i' pèro"? ¶ Questo è che
20
1545
che lodan tanto tutti i detti miei. ¶ 40. ¶ Con ciò
21
1545
ancora, ¶ con questi Amor i suoi disir finisse, ¶ e
22
1545
tanto bambo appar ne i gesti suoi. ¶ 46. ¶ Avrá quell
23
1545
che commandi ¶ a tutt'i dèi, quantunque altieri e
24
1545
canta ch'Amor sovvra i tre fati ¶ impera ed
25
1545
è padron da tutti i lati. ¶ 53. ¶ Tra questi fati
26
1545
allor ch'a Celio i genitali spoglia ¶ con la
27
1545
picciol pelo? ¶ Son stati i vati, che con canti
28
1545
dentro in la midolla i denti. ¶ Non è ch
29
1545
o ver gli oppone i rai, ¶ o con sestile
30
1545
ver col trino che i maligni guai ¶ e l
31
1545
fosse un sol Amor, i' crederei ¶ che fosse il
32
1545
Però se nulla ponno i preghi miei, ¶ tu che
33
1545
Figliuol, in parte questo i' t'ho deciso, ¶ s
34
1545
convien che molte cose i' faccia ¶ prima ch'i
35
1545
i' faccia ¶ prima ch'i' venga a la bramata
36
1545
disse dolcemente: ¶ - Se quant'i' dico non metti in
37
1545
detta viene ¶ angelica, e i pittor la fan con
38
1545
l'uom di tutti i mali, ¶ n'Amor per
39
1545
ben cercati a dentro i nidi, ¶ al vero non
40
1545
mai finire? ¶ Basta ch'i' dubbii tuoi i' ti
41
1545
ch'i' dubbii tuoi i' ti discioglia, ¶ e del
42
1545
ciascuna di lor d'i duo Cupídi ¶ il suo
43
1545
parlo, c'hanno sempre ¶ i lor Cupídi con diverse
44
1545
è la dèa da i chiostri ¶ scesa del ciel
45
1545
trova buono e vago? ¶ I' ti dirò con quanti
46
1545
s'appella volgar da i sacri vati; ¶ ma se
47
1545
che de l'alma i rai piú sian prezzati
48
1545
onore, ¶ e del diritto i gradi son serbati. ¶ Ché
49
1545
vivo. ¶ Quant'ella volle i' feci e ancor sostenni
50
1545
né stanza mai cangiar i' seppi o luoco, ¶ che
51
1545
aspre mie pene ed i martír diversi, ¶ che lustrando
52
1545
apersi, ¶ dubito che finir i' non potrei ¶ una sol
53
1545
attendi a ciò ch'i' dico, ¶ ch'alto pensier
54
1545
il fine ¶ fa ch'i seguaci suoi egli roine
55
1545
contenta di percossa alcuna, ¶ i tuoi parenti in mille
56
1545
mille fiumi, ¶ e com'i peregrin ch'errando vanno
57
1545
stagione allor cantasti ¶ da i sensi accompagnato e lor
58
1545
desire, ¶ e cangiar spesso i suoi costumi e voglia
59
1545
via ch'al ciel i lenti passi invoglia, ¶ qui
60
1545
de le Muse mesce i carmi. ¶ 88. ¶ Ché quando il
61
1545
quasi che cosa nova i' ti dicessi. ¶ Ma se
62
1545
per vergogna ben reggendo i passi, ¶ cosí la lingua
63
1545
a l'academia porr'i piedi. ¶ Tutte le scole
64
1545
il nume, ¶ e da i saggi e divin precetti
65
1545
maestro, a te perdono i' cheggio, ¶ che pietá spero
66
1545
mano ¶ m'accennò ch'i' sedessi seco a canto
67
1545
man pigliommi sorridendo alquanto. ¶ I' m'assisi non tropp
68
1545
t'esca: ciò ch'i' dico adunque ascolta. - ¶ 105. ¶ Questo
69
1545
non si puote mai. ¶ 106. ¶ I' parlerò di te e
70
1545
Fa dunque, Amor, ch'i' sia di quegli eletti
71
1545
uomini governi e reggi i dèi, ¶ che senz'Amor
72
1545
error, sí che dichiari ¶ i miracoli tuoi stupendi e
73
1545
dunque, Amor: te solo i' chiamo, ¶ acciò dica di
74
1545
aver antiqui e chiari i suoi parenti, ¶ ed esser
75
1545
il cieco inferno, ¶ aviva i morti e gl'imperfetti
76
1545
come scritt'è ne i sacri carmi suoi, ¶ prima
77
1545
quel Trimegisto primo fra i lodati; ¶ tal che mostrar
78
1545
antica nobiltá da tutti i lati ¶ di quest'eccelso
79
1545
come poi l'allumaro i vati santi, ¶ il nascer
80
1545
natale a concistoro ¶ Venere i dèi a ricca mensa
81
1545
a ciò che detto i' t'ho, e quel
82
1545
parere; ¶ ma quel ch'i move amar il lor
83
1545
Amor beata luce. - ¶ 125. ¶ Allor i' dissi: - Caro mastro mio
84
1545
a quello. ¶ 129. ¶ Or dir i' ti potrei di que
85
1545
poco d'ora, ¶ ch'i benefici suoi son tanti
86
1545
egli è cortese e i beni suoi dispensa ¶ con
87
1545
appare, ¶ e ciò ch'i ceppi e i libri
88
1545
ch'i ceppi e i libri a lungo dánno
89
1545
trasforma, ¶ qual serpe fugge i vizii e a poco
90
1545
perfetto Amore. ¶ Appetiti da i saggi son chiamati, ¶ o
91
1545
Ma perché ciò ch'i' dico i' pur vorrei
92
1545
ciò ch'i' dico i' pur vorrei ¶ che 'n
93
1545
a tempo e luoco i detti miei ¶ ti desser
94
1545
ti desser gioia raddolcendo i guai, ¶ tu, ruminando quattro
95
1545
il resto. - ¶ CANTO VII ¶ 1. ¶ I varii effetti che produce
96
1545
l'ha preso come i pesci a gli ami
97
1545
rinovella ¶ quanto riscalda co i lucenti rai ¶ de l
98
1545
piú far che deggio? ¶ I' l'odo e miro
99
1545
sasso, tronco o sterpe i' guardo, ¶ sento il suo
100
1545
bel viso il bell'i' veggio ogni ora, ¶ e
101
1545
S'Amor adesso inganna i sensi miei ¶ e con
102
1545
sentier, camin né strada. ¶ 96. ¶ I' vado, né so dove
103
1545
te piú non vedrei. ¶ I' vado né so dove
104
1545
al limitar primiero, ¶ ch'i' vidi su le scale
105
1545
n' intravan quelle. ¶ Allor i' vidi il viso bel
106
1545
boschetto m'inviai. ¶ 101. ¶ Vidi i genebri, i mirti, e
107
1545
inviai. ¶ 101. ¶ Vidi i genebri, i mirti, e 'l bel
108
1545
l'erbe bagna ed i sentieri parte, ¶ e parevan
109
1545
Pien di rugiada a i caldi rai del sole
110
1545
nome in mezzo a i fior distinto, ¶ da che
111
1545
occhi suoi contenti: ¶ tutti i luoghi fuggir, ahimè, devea
112
1545
sente, ¶ s'ergeva a i quattro canti del giardino
113
1545
altre sue vertú quest'i casti ama, ¶ ed esser
114
1545
casta brama. ¶ 110. ¶ Il polio i' vidi, a noi rappresentante
115
1545
le san, cosí lodarle. ¶ I' ve ne vidi forse
116
1545
dar credea perché d'i maghi ¶ par che 'l
117
1545
spiravan d'ogni banda i cari odori, ¶ rendendo assai
118
1545
infausto e nero, ¶ che i' vivrei del desir fòr
119
1545
altro di quest'augurio i' vuo' piú dire, ¶ ché
120
1545
se dir il ver i' oso: ¶ tu l'hai
121
1545
ora? ¶ Né sí tosto i begli occhi rimirai, ¶ che
122
1545
mai da tal velen i' sia. ¶ 141. ¶ E chi mai
123
1545
que' begli occhi a i rai, ¶ arsi in un
124
1545
dá doglie eterne, ed i piacer dá corti. ¶ 2. ¶ E
125
1545
l'ho tolto meco. ¶ I' mi viveva d'ogni
126
1545
l corso mortal meravigliose. ¶ 11. ¶ I' non ardiva dimostrar aperto
127
1545
l'ire venir meno, ¶ i begli atti mirar u
128
1545
eterno ardor ne scocchi. ¶ 16. ¶ I' ne rubava or uno
129
1545
tra me dicea - "Contento i' morirei, ¶ o tante morti
130
1545
a la nemica mia, ¶ i cui begli occhi e
131
1545
dissi, ¶ che 'n cor i' non l'avessi tutta
132
1545
forza che mandasse fòr i rai ¶ la gran fiamma
133
1545
in cener certo convertito i' fôra, ¶ o ver se
134
1545
di tuoi begli occhi i vaghi rai ¶ Amor per
135
1545
tant'ardor la tregua i' trove, ¶ che la mari
136
1545
dinanzi a voi languendo i' pèro, ¶ che meco l
137
1545
l'inchiostro ¶ gridar: "Madonna, i' moro e moro vostro
138
1545
indegno a tant'altezza i' sono, ¶ sendo sí basso
139
1545
quattro volte e sei: ¶ "I' ne morrò, se questa
140
1545
chi mirar lo suole. ¶ 41. ¶ I' ch'ebro stava de
141
1545
di begli occhi e i rai ¶ alleggiano la pena
142
1545
n basso canto. ¶ 48. ¶ Leggeva i versi miei assai sovente
143
1545
ad ogni gente, ¶ ch'i' seguissi scrivendo m'esortava
144
1545
stava. ¶ Con le lagrime i singhiozzi inghiottiva, ¶ né parola
145
1545
pur mi giova quant'i' n'ho parlato. ¶ Ond
146
1545
e torno dove prima i' t'ho lasciato, ¶ a
147
1545
son le voglie ed i pensieri ¶ che vertú forma
148
1545
come di begli occhi i gran favori ¶ si denno
149
1545
quella banda, ¶ né quivi i monti punto si fermaro
150
1545
vidi partire, ¶ ma come, i' non saprei giá mai
151
1545
gli orecchi ancor sentiva i vivi ¶ soavi accenti de
152
1545
del gran rapido fiume. ¶ 108. ¶ I' mi rimasi, né saprei
153
1545
avea lo spirto e i sensi: ¶ e pur chiamando
154
1545
erbe asperga e guasti i vaghi fiori; ¶ ma d
155
1545
avete, non v'incresca i versi miei ¶ chete ascoltar
156
1545
altre donne questa vale. ¶ 3. ¶ I' credo quant'ogni or
157
1545
fede m'assicura ¶ ch'i' resto chiaro ch'egli
158
1545
a parte a parte: ¶ i' quante ne dirò, quante
159
1545
lodarla in quella ascose. ¶ I' quantunque di lei sempre
160
1545
come Fetonte, ¶ e veggio i miei pensier d'effetti
161
1545
invita, ¶ e Lucrezia lodranno i mari e i fonti
162
1545
lodranno i mari e i fonti, ¶ le selve, i
163
1545
i fonti, ¶ le selve, i boschi, valli, colli e
164
1545
valli, colli e monti. ¶ 8. ¶ I' farò dunque come fan
165
1545
di duol restai ¶ ch'i' non potesse dietro a
166
1545
quelle parole ¶ che fanno i monti gir, fermarsi il
167
1545
camino 'l piede, ¶ ch'i' veggio ben che questa
168
1545
Madonna vuol che sempr'i' vada". ¶ 22. ¶ Cosí la vita
169
1545
mira, a quella volge i passi, ¶ e di piacerle
170
1545
dolci le catene e i lacci sono ¶ con ch
171
1545
con ch'Amor lega i veri suoi seguaci. ¶ Se
172
1545
d'ogni sesso sempre ¶ i cori purga Amor con
173
1545
pien di caritate. ¶ 26. ¶ Sveglia i pensier ch'eran sopiti
174
1545
si mette quivi ferma i piedi, ¶ ed ha de
175
1545
l suo nome ne i tuoi versi s'oda
176
1545
madre allor non conoscea. ¶ I' se la veste questa
177
1545
l zendado morello e i groppi d'oro ¶ la
178
1545
oro ¶ la cagion ch'i' la conoscessi fôro. ¶ 40. ¶ Quand
179
1545
stile, ¶ seguendo quant'altrove i' ti cantai; ¶ ché giunto
180
1545
trarrá di libertate fòra. ¶ 41. ¶ I' ti cantai, se ti
181
1545
vederai ¶ del cieleste arco i coloriti rai. ¶ 53. ¶ Onde ch
182
1545
si strugge e more. ¶ 59. ¶ I mirti e i bei
183
1545
more. ¶ 59. ¶ I mirti e i bei genebri son fioriti
184
1545
fede presti a quant'i' dico, ¶ che 'l ver
185
1545
ti prema e offenda. ¶ 67. ¶ I' giá ti veggio d
186
1545
soggietti a la ragione i sensi, ¶ cercando di poggiar
187
1545
perfetto. ¶ Gli atti e i parlari tutti sian modesti
188
1545
conforma al suo voler i voler tuoi. ¶ 86. ¶ Or perché
189
1545
mio ¶ di lei, d'i suoi begli occhi ed
190
1545
fan d'amor tutt'i pensier sinceri; ¶ poi te
191
1545
parta come sono astretta. - ¶ I' fiso rimirava gli occhi
192
1545
ché molte cose dir i' ti vorrei, ¶ che 'n
193
1545
accoglienze amorosette e schive, ¶ i dolci sguardi, or lieti
194
1545
divin con quella leggiadria, ¶ i costumi gientili e cortesia
195
1545
gientili e cortesia. ¶ 99. ¶ Indi i saggi pensieri le spiraro
196
1545
d'ogni spirto priva? ¶ 106. ¶ I' non son vivo, ahimè
197
1545
non son vivo, ahimè, i' non son vivo, ¶ ché
198
1545
meglio sotto terra giace. ¶ I' sono un'ombra e
199
1545
aveggio ben, s'ancor i' vivo, ¶ ch'è perché
200
1545
ché son teco, Camilla, i' sono teco, ¶ e tu
201
1545
Camilla gli arboscei, Camilla i venti, ¶ ed eco ancor
202
1545
o scempio: ¶ se nulla i versi miei giá mai
203
1545
giá mai potranno, ¶ eterni i vostri nomi viveranno. ¶ 116. ¶ Crescea
204
1545
mettea, ¶ e sí soavi i versi lor cantava, ¶ che
205
1545
dolce e mastro suono ¶ i piedi snelli lietamente move
206
1545
Amor impera, ¶ e spiega i suoi trionfi in festa
207
1545
e con tal grazia i caldi rai sen vanno
208
1545
quanta sta beltá tra i fissi poli, ¶ par che
209
1545
ne mostran d'Amor i grandi regni ¶ a lui
210
1545
e con le serpi i corvi in compagnia: ¶ e
211
1545
vizio in un d'i lati, ¶ ed esce con
212
1545
regna 'l vizio metti i piedi, ¶ piacevol ti parrá
213
1545
noia ¶ dolor mordace tutti i cori lima. ¶ Quivi convien
214
1545
mostro a dito, ¶ da i buon negletto, odïato e
215
1545
distorre. ¶ Sí sono aperti i falsi inganni suoi, ¶ e
216
1545
penetrar de li poeti i sensi. ¶ 152. ¶ Cosí nel bel
217
1545
gustò con l'eloquenza i sacri ardori. ¶ E 'l
218
1545
sentendo l'acutezza d'i soffismi ¶ armati d'infiniti
219
1545
credo ch'a bastanza ¶ i' t'abbia detto ciò
220
1545
alcun che ciò ch'i' dico ¶ di voi, Lucrezia
221
1545
come schifar potrò, ch'i' non discopra ¶ in carte
222
1545
voi da l'Eridania i' n'odo, ¶ a cosa
223
1545
spesso in voi mirando i' godo, ¶ di sé cosí
224
1545
trovassero qui meco ¶ mirando i don del ciel ch
225
1545
ch'avete voi, ¶ sprezzati i canti lor, voi sola
226
1545
portar da Calpe a i liti Eoi, ¶ dal Carro
227
1545
cantando vostre doti e i chiari rai. ¶ E se
228
1545
singulari, ¶ e con enigmi i detti suoi ne vela
229
1545
grandi fate, ¶ e, sotto i vostri carmi eccelsi e
230
1545
pregiata ancora? ¶ 18. ¶ Né questo i' dico per che 'l
231
1545
Grazie questa quarta dèa. ¶ 27. ¶ I' dico ch'Eridania, seguitando
232
1545
che la beltate, ¶ ch'i' t'ho cantata ed
233
1545
che ti cantano adesso i versi miei. ¶ 39. ¶ Or quivi
234
1545
gli altieri modi e i bei costumi ¶ de le
235
1545
da' tuoi roncigli punto: ¶ 55. ¶ i' dico il suo cognato
236
1545
ancora si rammente. ¶ Ivi i suoi gesti sí famosi
237
1545
Ma fiera invidia ch'i cor vili aggrava ¶ sparse
238
1545
veda ¶ nel mezzo a i valorosi suoi compagni, ¶ ch
239
1545
quel solo ¶ che tutti i suoi pensier sempre dispensa
240
1545
dir di questi quant'i' t'ho cantato? ¶ Ch
241
1545
Ma chi volesse dir i suoi trofei, ¶ del mar
242
1545
di Lodovico un d'i figliuoli eletto ¶ fu cardinal
243
1545
magnanimo e giocondo, ¶ d'i dotti e de le
244
1545
ver lo mute: ¶ dotto i dotti ama, a quelli
245
1545
e prede spesso da i nemici addusse. ¶ 87. ¶ Quando crollata
246
1545
bel Piceno ¶ aperse quella i conquassati rami, ¶ non si
247
1545
Marte, ¶ come fan fede i gesti e dotte carte
248
1545
Ché si vider cattivi i sacerdoti, ¶ e vïolate l
249
1545
Dio rubelle: ¶ si vedevano i sacri vasi voti, ¶ e
250
1545
Cristo, ¶ che faccian questo i falsi cristïani? ¶ Ma spero
251
1545
altari gl'incestati patti, ¶ i sacrilegii sí nefandi e
252
1545
non parlo qui, ché i' vuo' cantare ¶ la bella
253
1545
raggio, ¶ mentr'ella tenne i figli suoi pregiati, ¶ che
254
1545
cui le fiamme ed i cocenti ardori ¶ arser di
255
1545
par mai sempre ambi i lor cori. ¶ 111. ¶ Annibal Bentivoglio
256
1545
di calor o gielo ¶ i vostri cari amori lá
257
1545
la guasti o distempre: ¶ i capei biondi, dove s
258
1545
inganni e senza duoli ¶ i bei lucenti ed amorosi
259
1545
Lucina, ¶ che quella nudriranno i cui bei rai ¶ faran
260
1545
avide, o forse ¶ co i divini occhi mi passò
261
1545
il nostro primo tema, ¶ i' piglio la sonora e
262
1545
gira, ¶ udendo ciò ch'i' dico di costei, ¶ alto
263
1545
fece il tempo e i moti e 'l resto
264
1545
avesse. ¶ 10. ¶ Fece lá su i cieli differenti, ¶ l'un
265
1545
né poco. ¶ Del ciel i segni ne l'estate
266
1545
ragiona ¶ perché non può i divin saper vedere: ¶ bastar
267
1545
pieni di veleno: ¶ seguite i vostr'antichi e buon
268
1545
ammirar se dico tutti i dèi ¶ uniti a farla
269
1545
come pieni ne sono i sacri libri, ¶ se quanto
270
1545
cacci al fondo tutt'i vizii rei, ¶ sí propizie
271
1545
trino Giove, ¶ con tutti i numi che gli stanno
272
1545
alba giá disfarse, ¶ cangiando i suoi nativi e bei
273
1545
perché sentia di Febo i novi ardori. ¶ 39. ¶ Vede Mercurio
274
1545
e grata a tutti i dèi. ¶ 47. ¶ Quest'era allor
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1545
non so che ne i cor inspira ¶ de li
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1545
per entro Astrea d'i talari adorno, ¶ che dopo
277
1545
ben scerni, ¶ e vedi i larghi mari e i
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1545
i larghi mari e i cupi fondi, ¶ che nel
279
1545
l'ire acqueti ed i furor rissani, ¶ con l
280
1545
idioma, ¶ che d'amor i rubelli lega e doma
281
1545
nubi il sol alzava i rai. ¶ 69. ¶ Si vide l
282
1545
orgoglio, ¶ ché l'erbe, i fior e l'acque
283
1545
il lago, "o figlio, i' vegno ¶ per far altrui
284
1545
con Manto s'alzaro i cigni a volo, ¶ empiendo
285
1545
le fattezze sono e i modi suoi. ¶ Chiamasi quella
286
1545
ch'io lo dica): ¶ i' so ch'a mal
287
1545
l'ampia fronte ed i begli occhi mira, ¶ giura
288
1545
lato. ¶ 98. ¶ L'insegnâr queste i bei sembianti umani, ¶ l
289
1545
ei guasta in tutto i' rinovello: ¶ de le Belide
290
1545
l'oro. ¶ Sanno mortali i danni, san gli scorni
291
1545
menan pur uguali tutt'i giorni ¶ di mal in
292
1545
di voi, ma tutt'i lati ¶ odon del mondo
293
1545
se le ciance lor 'i vuo' contare, ¶ altro per
294
1545
rifiute. ¶ 89. ¶ Né basta dir i furti fatti in terra
295
1545
duri guai. ¶ 91. ¶ Ma ramentando i' vo le cose antiche
296
1545
uopo il tutto ch'i' repliche ¶ di questi scelerati
297
1545
sofferto avete in tutti i tempi, ¶ e che durate
298
1545
e doma, ¶ e profanati i sacri altari e dèi
299
1545
si fará da tutti i lati: ¶ prigion vedrassi far
300
1545
nido d'errore, ¶ aver i sacri luogi profanati, ¶ e
301
1545
promise attese in tutti i modi. ¶ E ben che
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1545
ogni mortal può dir: "I' pur la veggio"; ¶ tante
303
1545
stima, ¶ e vede calpestrar i regni suoi: ¶ da sé
304
1545
ché sempre tien distesi i larghi vanni ¶ per novo
305
1545
le cui sentenze sempr' i' volgo e cribro, ¶ perché
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1545
da noi s'aiuti, ¶ i' forse un'altra volta
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1545
distrutto: ¶ 110. ¶ ma quivi scritto i' trovo chiaramente, ¶ che 'n
308
1545
di lei qual d'i giganti a Flegra. ¶ 113. ¶ Ond
309
1545
d'estrema forza a i dèi), ¶ che quanto può
310
1545
cosí prefisse, ¶ e quanto i' t'ho cantato allora
311
1545
gli atti schivi e i bei costumi ¶ faran che
312
1545
e 'l venerar Iddio. ¶ 7. ¶ I sacri tempii e li
313
1545
Alemagna a terra getta: ¶ i santi simulacri singulari ¶ di
314
1545
sogni, ¶ né di schernir i santi si vergogni. ¶ 11. ¶ E
315
1545
il freno a tutt'i vizii e mali, ¶ e
316
1545
le terre levar a i ver signori? ¶ Ma per
317
1545
istoria m'udirai seguire. ¶ 14. ¶ I' ti diceva com'il
318
1545
fece ¶ quand'in Grecia i giganti ruppe e sfece
319
1545
al dir tutti prestaro ¶ i dèi del ciel benigno
320
1545
padre, ¶ si pose a i piedi le bell'ali
321
1545
e gielo: ¶ con quella i venti move, frena e
322
1545
ché Venere tra tutti i servi suoi ¶ forse non
323
1545
scettro a lor da i cittadin commesso. ¶ 43. ¶ Cosí l
324
1545
Ma dove 'l Mencio i grassi campi allaga, ¶ si
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1545
l tempo mai paura. ¶ 45. ¶ I' ti potrei nomar mille
326
1545
prima generati; ¶ ché se i trïonfi lor ti vuo
327
1545
fare. ¶ 50. ¶ Ti dirò quando i Vescontei Colubri ¶ cinser d
328
1545
perigliosa e dura. ¶ Saldi i Gonzaghi stero, onde lugubri
329
1545
amavan tanto, ¶ e co i signor vicin si collegaro
330
1545
lor molti per adesso i' passo, ¶ ed assai cose
331
1545
ed assai cose glorïose i' lasso. ¶ 52. ¶ Gian Francesco vi
332
1545
che lacerar, schernir da i can si sente. ¶ 56. ¶ Voleva
333
1545
e da sé lunge i turchi discacciava, ¶ né palmo
334
1545
la romana chiesa, ¶ che i reggi Galli andarono in
335
1545
giá disfatto. ¶ 65. ¶ Né sol i capi di sí falsi
336
1545
fu Marte in guerra, ¶ i cui trofei il Carmelita
337
1545
oltra le molte fatiche, i continovi e pungenti fastidi
338
1545
continovi e pungenti fastidi, i perigliosi e lunghi viaggi
339
1545
verno, o pur ne i mesi gai, ¶ offoscarsi la
340
1545
e di begli occhi i rai, ¶ quanto piú mira
341
1545
non sa far parole. ¶ I' che sotto occhio il
342
1545
d'infiniti abissi. ¶ CANTO I ¶ 1. ¶ L'alto desir che
343
1545
ch'io dica quant'i' vidi allora ¶ ch'ebbe
344
1545
voi le lode apertamente i' mostre; ¶ acciò che 'l
345
1545
dal Gange vibra Febo i rai. ¶ 9. ¶ Di monte Veso
346
1545
e quivi intorno tutt'i rivi pronti ¶ scendeno in
347
1545
ch'al suo sonar i monti mossi sono, ¶ fermáti
348
1545
fermáti e' fiumi, ed i lion senz' ira ¶ visti
349
1545
né tropp'andai, ch'i' vidi dentro 'l fiume
350
1545
che, se poi vede i chiari e dolci rai
351
1545
nova speme piglia, ¶ tal i' divenni, ratto che mirai
352
1545
mirar quanto le miro? ¶ 16. ¶ I' ch'era sol avezzo
353
1545
l fiume quella, ¶ ch'i' vidi allor, angelica beltate
354
1545
metton per volar a i piedi l'ali, ¶ per
355
1545
santo, ¶ ché, dove metti i piedi, il luoco adorno
356
1545
quelli nacque, ¶ che quella i' sia, che l'alte
357
1545
non lice, ¶ che ne i begli occhi tuoi sento
358
1545
quindi partita ¶ che pur i' faccia, il tuo bel
359
1545
aspetto, ¶ e sí simili i bei lucenti rai, ¶ che
360
1545
sí dolci e amari i guai ¶ che da' primi
361
1545
pio figliuolo, ¶ che cercava i compagni pien di duolo
362
1545
Liceo ¶ giá solevan cantar i sacri eroi, ¶ cosí Lino
363
1545
trasse le selve e i monti Orfeo ¶ ed i
364
1545
i monti Orfeo ¶ ed i fiumi fermò co' i
365
1545
i fiumi fermò co' i versi suoi, ¶ ma di
366
1545
l'ape intorno a i fior s'aggira, ¶ per
367
1545
di dolce e buono, ¶ i' vidi innanzi a lei
368
1545
amandolo che spiega primo i fiori, ¶ il persico gratissimo
369
1545
il pomo che dimostra i rubin fòri, ¶ e da
370
1545
venne fòra, ¶ mostrando a i fiumi la muscosa intrata
371
1545
scoglio, ¶ l'Arno mostrava i suoi poeti toschi, ¶ in
372
1545
del divin stile tutti i bei concenti, ¶ che 'l
373
1545
morte non mi preme, ¶ i' condurrò le Muse a
374
1545
bella Ninfa udire. ¶ 63 ¶ Indi i lascivi satiri e silvani
375
1545
de l'alma Ninfa i gravi e bei concenti
376
1545
ogni tua ruota. ¶ Ch'i' vuo' cantar un nuovo
377
1545
parte in parte ¶ cantar i' possa la divina istoria
378
1545
l'alto Olimpo tutt'i dèi raccolse, ¶ e la
379
1545
d'una voglia, ¶ apertamente i' so che voi vedete
380
1545
e ingrato. ¶ 71. ¶ Di nulla i' feci il tutto, e
381
1545
vero amore, ¶ e cominciaro i furti e le rapine
382
1545
ciel salio. ¶ 74. ¶ Si mossero i giganti con gran possa
383
1545
il mondo allor perir i' fei. ¶ 77. ¶ Indi mosso a
384
1545
pria fecondo ¶ moltiplicasse a i mesi tristi e gai
385
1545
gran Motore, ¶ cosí da i sensi e' sensi ruba
386
1545
di donne compagnia. ¶ 129. ¶ Com'i' t'ho detto, Amor
387
1545
che s'avicine, ¶ quant'i' t'ho sporto chiudi
388
1545
il sol fia messo, ¶ i' qui t'aspetto se
389
1545
la mia stanza solo i' voglio gire. - ¶ Indi partendo
390
1545
puro e saldo core. ¶ 2. ¶ I' veggio dileguarsi quella nebbia
391
1545
Ella vêr me girando i dolci rai ¶ di gioia
392
1545
riveder chi t'innamora?". ¶ 4. ¶ I' non sapea che dir
393
1545
e mi parea che i tre de i sensi
394
1545
che i tre de i sensi miei ¶ del detto
395
1545
Il luoco ameno ¶ ch'i mirti e i bei
396
1545
ch'i mirti e i bei genebri in un
397
1545
quando del sacro Amor i' ti parlai. ¶ 9. ¶ I' ti
398
1545
Amor i' ti parlai. ¶ 9. ¶ I' ti dicea ch'Amor
399
1545
mezzo suo salir a i certi e miri ¶ beni
400
1545
sempre suol cercare? ¶ 22. ¶ S'i giovani e gagliardi adunque
401
1545
unita. - ¶ 24. ¶ - Quanto mi parli, - i' dissi, - o mastro mio
402
1545
assai, ¶ e veggio sciolti i dubbii dov'er'io
403
1545
orror e di spavento i petti. ¶ Quei disse che
404
1545
occhi ti celava e i rai, ¶ tu fòr di
405
1545
a Marte, ¶ a tutt'i vertüosi dava ostello. ¶ Fallace
406
1545
Lasso!" diceva, "adunque adesso i' spero ¶ abbandonar costei e
407
1545
fide ¶ pagaro a Giove i voti e dieder lodi
408
1545
dui: ¶ tai sono, Amor, i privilegi tui. ¶ 68. ¶ In questo
409
1545
che del tutto reso i' t'ho ragione, ¶ e
410
1545
e l'uom talor i piè move per l
411
1545
chiarezza ¶ che fa fiorir i gioghi di Parnaso, ¶ ei
412
1545
luce, ¶ come del ciel i duo maggiori lumi, ¶ la
413
1545
eterna vita, ¶ di tutti i beni un bene ivi
414
1545
basso ancora, ¶ onde partito i' m'era e in
415
1545
gli altri membri a i luoghi suoi. ¶ Rotonda era
416
1545
tòr l'impero, ¶ com'i giganti giá difformi e
417
1545
giá difformi e storti. ¶ I dèi nel ciel il
418
1545
acciò gl'impuri ed i profani a dietro ¶ fosser
419
1545
disserra, ¶ acciò che sol i saggi con prudenza ¶ ne
420
1545
tacer un poco, ¶ ch'i' son quasi dal dir
421
1545
meglio allor egli ripose. ¶ I' che 'l vidi cosí
422
1545
fòr de l'orto i primi padri trasse, ¶ si
423
1545
talor alcun vi mora, ¶ 16. ¶ i' che v'errai gran
424
1545
a dir il vero i' veggio in quant'errore
425
1545
dicendo che seguiva Amore. ¶ 18. ¶ I' me n'andava dietro
426
1545
vero scorgo. ¶ 20. ¶ E sono i miei piacer con quella
427
1545
mio, meglio ¶ sará ch'i' segua e col parlar
428
1545
il ver Amor seguire. ¶ 23. ¶ I' t'ho detto d
429
1545
messo innanzi gli occhi i duo Cupídi, ¶ e gli
430
1545
fanno, ¶ t'ho mostro i tristi e quali sono
431
1545
tristi e quali sono i fidi ¶ sensi ch'Amor
432
1545
tutte l'erbe e i fiori, ¶ ma non disfiora
433
1545
far il mèl sono i migliori. ¶ Non tutto quel
434
1545
lascierai. ¶ 26. ¶ E ben ch'i' creda che senz'altra
435
1545
pur sará ben ch'i' scopra ciò che resta
436
1545
chi ti va scoprendo i passi, ¶ ov' al bel
437
1545
ristora. ¶ Le cagion sempre i nati effetti amranno, ¶ qual
438
1545
ordinan quai membri a i corpi loro, ¶ vanno di
439
1545
sviata non sará da i sensi, ¶ come fará ch
440
1545
perché de l'uguali i' pur t'ho detto
441
1545
bene attendi a quant'i' ti ragiono. ¶ Arte o
442
1545
cademo ci rissana. ¶ Tutti i pensier la medicina accerva
443
1545
che, se rammenti, sopra i' t'ho mostrato: ¶ se
444
1545
agricoltore ¶ nel far d'i fossi per piantar la
445
1545
prove van sciegliendo pria ¶ i numeri di quai l
446
1545
aspetta, ¶ perché di questi i differenti suoni ¶ a far
447
1545
passar ad altre parti, i' dico, ¶ che per universal
448
1545
guasto! ¶ 63. ¶ Fur dunque ritrovati i sacerdoti ¶ a far ch
449
1545
saran lá su portati i nostri voti ¶ e da
450
1545
segue il gran Platone. - ¶ 70. ¶ - I' non volea troncar il
451
1545
il tuo caldo spira i raggi suoi, ¶ null'imperfetto
452
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l'altro primo fra i lodati, ¶ e di natura
453
1545
lustri seguitati ¶ di Platone i vestigi e chiara fama
454
1545
amiche: ¶ Amor a poetar i vati induce, ¶ e le
455
1545
parlo de gli studi, i' dico ¶ di tutte l
456
1545
si fanno, ¶ e spesso i' te l'accenno e
457
1545
amante cura prende, ¶ fugga i perigli e ponvi sicurezza
458
1545
a la gioia tutti i cori avezza. ¶ Ove suoi
459
1545
beata; ¶ ma perché quella i pazzi non amâro, ¶ arden
460
1545
bel d'elezzïone, ¶ quand'i Corintii verso il ciel
461
1545
conoscer del ciel tutti i misteri; ¶ sará di fede
462
1545
che di trasferirsi a i monti imperi: ¶ s'Amor
463
1545
gioia che tu speri, ¶ i' t'annonzio, figliuol, che
464
1545
quei che sí crudeli i tormentaro. ¶ Questa fortezza Amor
465
1545
occhi, a l'altra i denti svelle ¶ il tiranno
466
1545
e fredda sorte, ¶ ch'i' ne venissi a capo
467
1545
gli ha posto sott'i piedi, né si sazia
468
1545
Tutti gli affetti, tutt'i pensier tuoi ¶ in questo
469
1545
dispiego ¶ per palesarti d'i concetti miei, ¶ i' mi
470
1545
d'i concetti miei, ¶ i' mi riposo alquanto, e
471
1545
mio pensier allor ch'i' vidi ¶ a me voltarsi
472
1545
il mastro per seguire ¶ i detti suoi purgati, veri
473
1545
vada. - ¶ 9. ¶ A questo sospirando, i' dissi allora ¶ tutto 'l
474
1545
ho messo in via. ¶ I' ti dissi che queste
475
1545
acqueti e sempre giovi. ¶ 12. ¶ I' ti dicea che queste
476
1545
sillogismi ¶ al vero oppone i vani suoi sofismi. ¶ 14. ¶ La
477
1545
al Fattor d'Amor i rai. ¶ 16. ¶ Non può ciascun
478
1545
impari ¶ del mar cieleste i saporosi seni? ¶ Se qui
479
1545
mensa vota. ¶ Bisogna contemplar i santi doni, ¶ che induce
480
1545
può colui peregrinar, e i santi ¶ luoghi lustrar con
481
1545
speme di salir a i beni intieri; ¶ ma s
482
1545
coloro ¶ che davan largamente i doni fòre: ¶ ed ecco
483
1545
fòra, ¶ per far ch'i poverelli sian riscossi: ¶ di
484
1545
darai". ¶ 38. ¶ E se come i' t'ho detto non
485
1545
e goderai d'amor i dolci frutti. ¶ 39. ¶ Che fatica
486
1545
ora, ¶ e quanto deve i suoi maggiori cole, ¶ perché
487
1545
e giova ancor d'i santi udir la vita
488
1545
nui. ¶ 43. ¶ Con gran mistero i nostri Padri vecchi ¶ han
489
1545
han fatto por ne i tempii il crucifisso: ¶ questo
490
1545
Cosí di tanti santi i simulacri ¶ veggiendo in chiesa
491
1545
per rimembrar ogni or i gesti sacri, ¶ le vite
492
1545
guide e ti consigli, ¶ i' vuo' che tal dolcezza
493
1545
alma, ¶ e poi co i piú perfetti conversando, ¶ senti
494
1545
ami, ¶ e tanto ne i tuoi detti esalti e
495
1545
arde e non bruscia i ben purgati cori. ¶ Fa
496
1545
e tant'a questo i' vuo' che tu t
497
1545
meno. ¶ 58. ¶ Quando la luna i corni suoi rinova, ¶ s
498
1545
rissuonava: ¶ perle non sono i denti, né a rubini
499
1545
il senso sotto a i piè del scanno. ¶ Cosí
500
1545
cercando. ¶ Fuggir cercamo tutti i falli e errori, ¶ che