Lorenzo Marone, Un ragazzo normale, 2018

D’Alessandro che scrutava i miei movimenti dall’alto

usava solo per riempire i suoi buchi di tempo

che si faceva bastare i giri sulla moto di

era tornato a fare i suoi conti. ¶ “Ué, grande

delle Superga blu. Portava i Ray-Ban, gli occhiali

là delle palpebre. Annulla i rumori e non pensare

dirtelo. Ti condizionerei per i prossimi tentativi”. ¶ Giancarlo mi

stranito. ¶ “Intendo... chi sono i proprietari?” ¶ “Ah, no, la

come può vedere, abbiamo i doppi infissi, come nel

quanto spesero all’epoca i proprietari.” ¶ Gli Scognamiglio, invece

la figura di Viola, i capelli raccolti in una

ragazza.” ¶ Fuori dal cerchio ¶ I giorni di luglio passavano

gioco. Avevo letto che i gatti sono attirati dagli

addomesticato il randagio, e i miei amici erano sembrati

avevo urlato allora, e i miei amici erano corsi

partire per le vacanze, i figli non potessero trascorrere

aveva detto: “Qua stanno i soldi, non ti fare

insisti per pagare con i soldi tuoi, non farmi

non andava a prenderla, i miei occhi scivolavano dalle

di non farcela con i soldi. ¶ “Non abbiamo terminato

ho denaro con me, i soldi che mi ha

era tornata a cucire i jeans. ¶ “Quello che ti

devi accompagnare a tagliare i capelli.” ¶ “I capelli?” chiesi

a tagliare i capelli.” ¶ “I capelli?” chiesi sbigottito. ¶ In

la poltrona. ¶ “Cos’hanno i tuoi capelli?” domandai appoggiato

capelli?” domandai appoggiato con i gomiti al marmo. ¶ “Devo

erano sempre e solo i compleanni dei miei cugini

compleanni dei miei cugini, i figli delle sorelle di

porti Mimì a tagliare i capelli? Fa troppo caldo

di recarsi da Braccobaldo, i capelli me li tagliava

fece serio e puntò i miei occhi. Aveva l

dirgli che si facesse i fatti suoi, invece abbozzai

perché alle sue parole i ragazzi presenti avevano riso

infatti, portava da sempre i capelli scompigliati che gli

l’aggio accattat’ con i miei soldi. Perché, non

ne fu sopraffatta, e i dubbi – che pure avevo

frequentatore del pub; fra i quattro, del resto, era

più; erano appena arrivati i panini al tavolo quando

con il muso, nonostante i miei sforzi per dar

andarono come avevo immaginato. I soldi Sasà non li

cambiate: non portava più i capelli da guerriero indiano

sicari. ¶ La tua rosa ¶ I primi giorni di agosto

alla finestra, a lanciare i Corn flakes a Bagheera

quando preparava le melanzane, i funghi o le carote

spiagge erano affollate e i nonni non potevano restare

cura di lui, siete i miei migliori amici, potreste

Ero rimasto a fissarle i lunghi capelli che si

nel cosmo per carpirne i segreti, oppure fare lo

sentito la parola “pianoforte”, i suoi occhi si erano

lì dentro c’erano i mocassini buoni di nonno

rimasto in silenzio mentre i due maschi cercavano di

Iacobelli, che sapevano che i vicini erano in Sicilia

mani sui tasti; aveva i capelli raccolti in una

era messa a sfiorare i tasti mentre sussurrava le

lo sguardo torvo e i gesti frettolosi. A quei

storia sulle ginocchia e i piedi scalzi poggiati sul

un’audiocassetta mentre leggo i passi più importanti e

lei ci faceva trovare i biscotti fatti in casa

per il marito. Spesso i nonni litigavano e lui

gialla che brillava sotto i raggi del sole. ¶ “Guarda

quando mi sarei ritrovato i carabinieri in casa, alle

il dispiacere. ¶ In breve i due finti guappi si

raggiunsero all’esterno canticchiando i versi de L’estate

fretta. ¶ Terminata l’opera, i due si dedicarono a

come la televisione per i miei), avevo infine annuito

tonnellata, doveva aver superato i settanta, aveva le gambe

come sempre accadeva con i “diabolici piani” di Sasà

il buio avesse inghiottito i contorni dei palazzi. Se

la pompa e, con i piedi ancora bagnati (saliva

scrutare la zona e i palazzi, ogni tanto si

vicenda avvincente per riempire i vuoti di quel luglio

idea di conquistarla con i superpoteri perché c’era

e rubarle un sorriso: i libri. Viola aveva, infatti

A parte quel rituale, i miei non uscivano mai

esterni come se fossero i suoi”. ¶ Il che non

di cataratta e con i suoi problemi di vista

un cimelio nell’armadio, i famosi mocassini che non

nonostante l’apparecchio per i denti. Portava spesso dei

di tutto punto, con i capelli raccolti, il trucco

uscì con questo discorso: “I cactus sono le mie

fatto qualche ricerca fra i libri di Scognamiglio per

dal libro. Lui sorrideva, i gomiti appoggiati al parapetto

sole e la piazza. “I cactus si sono adattati

insieme da una vita, i primi tempi sapessi quanti

ne stai lì tutti i giorni a non fare

che non pensaste che i barboni sono da tenere

se di amici con i quali andarsi a prendere

e tempestare di pugni i finestrini della macchina. L

bisogno di aiuto. Quando i nostri sguardi si erano

Erano stati giorni strani. I nostri genitori stavano chiusi

giornate le trascorrevamo con i nonni. Mamma era irriconoscibile

nonni. Mamma era irriconoscibile: i capelli arruffati e gli

scatole, ché già abbiamo i nostri problemi. E, soprattutto

vecchio. Guarda, ho anche i peli che mi escono

e aveva tirato giù i baffi con un accenno

anche a loro crescono i peli nel naso e

una volta, mentre studiava i dorsi. ¶ “In ordine alfabetico

scorrere lentamente verso destra, i talloni sollevati di qualche

aveva altri interessi che i motori, le marche e

motori, le marche e i videogiochi; lei, al pari

professasse una punk), amava i libri e la musica

regalato a un’Epifania i miei genitori, che non

genitori, che non avevano i soldi per farci una

sorpresa della Kinder o i Gianduiotti, né i Baci

o i Gianduiotti, né i Baci Perugina, che costavano

collezionavo, nonostante in casa i prodotti del famoso marchio

di libri. Quasi tutti i classici per i ragazzi

tutti i classici per i ragazzi.” ¶ Lei sembrava sbigottita

chiudere, non solo per i rumori della strada che

niente? Solo a rompere i...” ¶ “Gennaro,” era subito intervenuta

giunta in cucina con i piedi scalzi, i capelli

con i piedi scalzi, i capelli scompigliati e i

i capelli scompigliati e i pantaloncini del pigiama infilati

una civetta. No, qui i rumori non se ne

sospiro e aggiunse: “Tengo i pensieri...”. ¶ “Ma quali pensieri

silenzioso, la bocca carnosa, i capelli liberi sul cuscino

si infilava in testa), i piedi sempre curati. Non

Ho sentito dire che i dolori ti restano sul

Sono loro a deformare i lineamenti, spesso a incattivirli

in genere, papà ammucchiava i giornali in portineria il

portineria il pomeriggio. Sfilai i sandali e mi avvicinai

a rischio, sarà che i grandi mi facevano sempre

fatto che bisogna farsi i fatti propri e non

ciò che avevo dentro, i miei pensieri, il mio

accade intorno, devo captare i segnali, avere lo sguardo

Lui mi aveva scombussolato i capelli e aveva risposto

credere davvero di avere i superpoteri!”. Poi si era

spesso paghiamo caro per i nostri sbagli. Sentirsi invincibili

degli errori, a sottovalutare i segnali, a non accorgerti

proprio le nostre debolezze, i difetti, se vuoi chiamarli

il giornalista! Mica solo i giornalisti scrivono! Sei un

un grande lettore, ami i romanzi, puoi anche inventare

e la scrittura sono i poteri più potenti di

di scatto e dissolse i miei ricordi. Era il

letto, cercava di ficcare i piedi nelle pantofole. Si

regalo della famiglia per i dodici anni) e il

la dovresti fare con i ragazzini della tua età

stare sulo tu e i tuoi penzier’, pe truvà

arrivavano nitidi e forti i gorgoglii di papà. ¶ “’Notte

paura per lui. Poi i miei pensieri si spostarono

ho viaggiato parecchio. Con i miei siamo stati anche

dove erano stati girati i film che più amavo

indosso dei bermuda e i vecchi e odiati sandali

famose. A Fabio, ovviamente, i genitori avevano subito regalato

genio. Lo dicono pure i professori. Vero, Mimì?” ¶ Fabio

studi. “Io li odio i francesi. Odio tutti quelli

sono italiani. Noi siamo i migliori”, e indurì lo

lo sguardo. ¶ “Già, e i napoletani sono ancora meglio

un arredo moderno dove i colori predominanti erano il

non sembrava esserci traccia. ¶ “I miei sono ancora dai

mezz’ora dopo, mentre i due stavano giocando a

lingua di fuori come i rettili e gli occhi

un gran sorriso. ¶ Nonostante i buoni propositi, il suo

Rimasi di nuovo con i due invasati, intenti a

la scritta Fort Eagle, i cactus, la bandiera americana

cactus, la bandiera americana, i cavalli e vari nordisti

a me faceva impazzire. I pezzettini erano sparpagliati per

il giornale e dondolava i piedi senza, credo, ascoltare

incurvato verso il pubblico, i capelli bagnati che gli

Viola. ¶ Ai piedi calzava i Dr. Martens neri, indossava

il tuo abbigliamento ricorda i punk,” commentai d’istinto

vidi, l’apparecchio per i denti che le occupava

Perché, cos’hai contro i punk?”. ¶ “Niente, provo fascino

fascino e attrazione verso i punk, un mondo a

sapevo se mi piacessero i punk, papà li detestava

dimenticato mai più, nonostante i soliti discorsi degli adulti

di che colore sono i capelli della donna con

di tenere a mente i consigli di Matthias. La

per sfuggire al controllo, i suoi occhi non erano

Allora tentai di studiare i movimenti del corpo e

strofinava le mani, sbatteva i piedi per terra, si

tua preferita?” e indicò i titoli delle canzoni sulla

dove il parlato e i gesti non sarebbero arrivati

plastica a fiorellini resistevano i bicchieri di carta sporchi

e guardai negli occhi i miei genitori prima di

lui e si allisciò i baffi, “dimmi tu... io

Non so se perché i miei erano stufi di

di Parigi o fra i prati in fiore dell

come un pesce e i due continuarono a frequentarsi

mi ero accorto che i due avevano messo gli

del cane Buck fra i ghiacci del Canada ne

troppo presi dall’inseguire i nostri sogni, li rincorriamo

tetti dei palazzi e i miei amici erano due

mia famiglia, perciò appoggiai i gomiti alla balaustra di

Sasà, Fabio, Viola, Angelo, i miei genitori, Matthias, Giancarlo

anche noi, giù, affrontavamo i giorni, il vento e

Mimì”, e mi scompigliò i capelli. Per ultimo cacciai

capelli. Per ultimo cacciai i würstel e li offrii

una bella tavola con i fiori. Ci stringiamo e

nulla perché sapevo che i miei, soprattutto papà, non

a riempire di vita i miei giorni dopo giorni

E poi c’erano i romanzi, davanti ai quali

in televisione c’erano i colori a tenermi incollato

iniziata a spargere per i rioni della città la

sostenendo che avrebbe portato i ragazzi su una cattiva

a furia di ascoltare i pezzi che la figlia

picchiettato di lentiggini e i boccoli biondo rame ad

accanto. ¶ Studiavo con attenzione i dettagli dell’immagine e

mesi dell’ottantacinque, perciò, i coniugi Scognamiglio erano soliti

il quale sosteneva che i sacchetti della spazzatura non

dici sti parole amare...” i versi di Core ’ngrato

narici, ma subito dopo i più attenti si accorgeranno

è solo muffa e i ricordi non hanno aroma

avrebbe dovuto solo rompere i vetri per entrare in

montacarichi. ¶ Papà aveva lasciato i rigatoni al sugo nel

il vecchio mentre aspettavano i tecnici per la riparazione

capire o no che i superpoteri non esistono?” ripeteva

politica, il calcio e i motori, intendendo con questo

fa un sindacalista?” ¶ “Protegge i più deboli.” ¶ “Allora è

per due giorni, nonostante i miei sorrisi da lontano

potere telepatico.” ¶ “Ancora con i superpoteri?”, e girò la

indifferente di Bagheera. “Mimì, i superpoteri non esistono, te

buone. Ma nessuno ha i superpoteri, quelli si trovano

mio potere. ¶ “Potrei carpire i segreti delle persone cattive

le devi fare con i ragazzi della tua età

capisco cosa c’entrino i piccioni...” ¶ “Niente, Mimì, nulla

vento che mi scompigliava i capelli e si accompagnava

al tubolare per affrontare i fossi della strada che

tenerle il gioco con i nostri genitori e permetterle

era una bugia per i miei. Tu adesso mi

in bagno ad arruffarsi i capelli con il phon

basso per non incontrare i suoi occhi mentre ordinavo

ridere,” commentò Nicola. ¶ Cacciai i soldi e lui cambiò

paio di bar schizzavano i marciapiedi, mentre i basoli

schizzavano i marciapiedi, mentre i basoli umidi al centro

stava seduto a osservare i passanti con la lingua

un uomo sdentato, con i capelli bianchi arruffati, la

verità! Dovresti fartela con i vincenti, non con i

i vincenti, non con i perdenti.” ¶ “Chiacchieriamo solamente,” risposi

ci piace stare con i barboni!”. ¶ “Mi vedo costretto

già aperte arrivano ancora i rumori delle posate sui

dalle case e accompagnava i nostri passi. ¶ “Da grande

Mimì, mamma mia! Con i soldi si può fare

fregava niente di “fare i soldi”, come diceva Sasà

provo alcun interesse per i soldi, Sasà, e neanche

mi guardò serio. “Senza i soldi non potrai mai

che mi faceva venire i nervi. E poi, a

sbavava dietro. ¶ Fabio portava i capelli all’insù tenuti

trovo simpatico, come tutti i francesi del resto. Mi

fissato con la lingua, i libri, la cultura. È

di Nino Frassica, con i nonni che dormivano a

spesso dire che tra i pregi e i difetti

tra i pregi e i difetti di chi ti

scompaiono sempre e solo i primi. Nonna Maria, invece

di far svanire anche i secondi. ¶ A ogni modo

le telenovele della nonna, i dibattiti politici del nonno

svelargli che, in realtà, i frammenti si sarebbero visti

tua testa forse, fra i tuoi capelli,” avevo tentato

messa a imprecare contro i giovani, anche se il

mia parte, studiavo anche i passi da seguire ed

un tempo restava poco: i ladri si erano sgraffignati

era intento a raccogliere i sacchetti della spazzatura sui

fate qua dentro? Siete i nuovi portieri? Iamme ià

capito io, credo che i genitori non volessero gente

non volessero gente fra i piedi, qualcosa del genere

mondo, un uomo con i capelli ricci e scuri

tumore al cervello. Sentii i miei genitori parlarne una

allora, quando potevo, quando i nonni erano distratti e

me indecifrabile groviglio fra i loro corpi nudi. ¶ Non

che sei fissato con i supereroi?” ¶ “Sono sempre dalla

modo non mi piacciono i miti, e nemmeno gli

ma in quel momento i miei pensieri erano tutti

recitava “ama”. Quando finalmente i fari della Mehari illuminarono

cobalto come gli elfi, i capelli color del rame

giubbino, le mani lungo i fianchi e il capo

Combatti o no contro i cattivi?” ¶ “In un certo

deluderti, ma non esistono i supereroi, Mimì,” rispose e

il braccio a mostrarmi i bicipiti, “non ho neanche

bicipiti, “non ho neanche i muscoli!” ¶ “Non c’è

androne era vuoto e i suoi passi rimbombavano sul

e magia ridevano sotto i baffi. Giancarlo non stava

parlarne con Sasà, con i ragazzi della tua età

da sei anni intratteneva i sabati degli italiani e

dire il vero, tutti i varietà, a eccezione di

era qualcosa che calamitava i miei occhi in quella

ero girato a guardare i miei: papà fissava lo

sveglio. Mi ero calato i pantaloni e avevo allungato

Bea. Avevo tirato su i pantaloni in un istante

piattino di carta con i resti del pranzo che

Mamma era fissata con i gatti e, soprattutto, con

eventuali differenze sociali fra i ragazzi, il costume di

poveri dall’altra. Fra i ricchi c’era, ovviamente

non mi pare avessero i cavalieri) e guanti. Fra

cavalieri) e guanti. Fra i poveri, invece, svettava Sasà

Napoli non vestiva con i pantaloncini neri, lui aveva

stagione aveva portato proprio i calzoncini neri, come il

era chiaramente finito tra i poveri, come me d

biro pronta per segnare i risultati delle altre squadre

compiaciuto. I morti avevano i soprannomi più assurdi: Antonio

papà e a tutti i maschi che mi circondavano

non si faceva mettere i piedi in testa da

loro barboncino a fare i bisogni. Da quel momento

montatura degli occhiali (per i quali papà stava ancora

poco iniziato le elementari, i miei mi avevano condotto

di occhiali rossi con i quali avrei fatto morire

fatto morire d’invidia i miei compagni di classe

Viola, accusai Sasà e i suoi idoli del cacchio

con cui ci spuntavano i peli sul pube. ¶ A

di rispetto, anche se i compagni mi tenevano comunque

nastro adesivo negli angoli, i piedi piatti, le mani

che Sasà avesse tutti i torti, eppure a me

più grandi forze che i bambini incontrano per prime

mi alzavo per raggiungere i due, incuriosito dalla spiegazione

intera esistenza aveva riparato i binari di notte e

sibilò Sasà, quindi girò i tacchi senza degnarmi di

mamma, “quelli so’ come i topi!” ¶ “Non è un

sti termini assurdi?” ¶ “Seguo i documentari, e sono curioso

il motore che muove i miei passi...” avevo risposto

solite tavole mentre inzuppavo i biscotti nel latte, andavo

del giorno sbucava dietro i palazzi e colpiva la

colore (che indossava tutti i giorni nonostante il freddo

con l’andatura aggraziata, i talloni a due centimetri

degnare di uno sguardo i tanti ragazzi ammirati. Per

tanti ragazzi ammirati. Per i corridoi non la incontravo

quelli del primo anno, i quali lo ascoltavano estasiati

sfilza di parolacce contro i due mariuoli. Mio padre

mangiare, non potevo sfogliare i fumetti, per lavarmi ero

non riuscivo a coordinare i movimenti e il sapone

a Cindy Lauper, portava i capelli arruffati pieni di

fossi io, che con i miei mille pensieri astrusi

tua testa, non sono i film, i fumetti e

non sono i film, i fumetti e i libri

film, i fumetti e i libri di persone morte

con il morale sotto i tacchi, ancor più depresso

che nemmeno aveva ascoltato i nostri discorsi. “Fa proprio

discorsi. “Fa proprio tutti i nomi e i cognomi

tutti i nomi e i cognomi di quella gente

gli avrei portato tutti i film che voleva.” ¶ “E

che film desidera?” chiesi. ¶ “I porno.” ¶ “Addirittura! Non comprendo

nel quale si sfilava i jeans in una lavanderia

del cortile. Ci calammo i berretti in testa e

pure che dovevo mantenere i nervi saldi e non

sopra la finestra e i piedi scalzi a contatto

infilai nel letto con i piedi ghiacciati e il

tv, il sabato con i soliti varietà e durante

cambiando in continuazione fra i canali nazionali e quelli

città e volano fra i palazzi. No, il mio

poi, aveva ragione, perché i veri supereroi non muoiono

avevo ragione io, perché i supereroi alla fine rinascono

punta verso il basso, i capelli, né corti né

via è stretta e i posti per i residenti

e i posti per i residenti sono pochi. Negli

meccanico, un uomo con i baffi e la tuta

restano impressi sulle riggiole i binari dove il legno

le mani a lisciarsi i baffi e il volto

non sentire nemmeno più i clacson o le urla

e rimasi ad addentare i biscotti e a osservare

e a osservare distrattamente i miei, papà con un

dormivo nella stanza con i miei, in una brandina

dietro la porta, mentre i nonni la sera erano

perché con il tempo i nostri movimenti si erano

con la palla fra i piedi ci ritrovavamo! ¶ Oltre

tranquillo della giornata, quando i nonni e papà riposavano

dopo ripetute insistenze con i miei, soprattutto con papà

Pensa a stare con i piedi per terra piuttosto

a volare nello spazio. I russi, quelli sì che

allo spazio amavo anche i libri. A dodici anni

o guaglione ce piacciono i romanzi e addà leggere

Ué, Mimì, capisco che i libri sono importanti, ma

a ripetere a memoria i passi di alcuni romanzi

Nella vita di tutti i giorni, inoltre, parlavo in

e lasciare di sasso i miei interlocutori. Invece papà

ero in fissa con i romanzi, con i superpoteri

con i romanzi, con i superpoteri e gli eroi

paura di lottare contro i camorristi, “che sono i

i camorristi, “che sono i più forti di tutti

e di fumetti. Tutti i pomeriggi mi recavo nel

arrivato per dirmi che i giornaletti erano per i

i giornaletti erano per i clienti e in quel

acquistarli perché non avevo i soldi, e poi sotto

letto già c’erano i libri e i pochi

erano i libri e i pochi fumetti regalatimi nelle

anche quella di accumulare i messaggi di morte. In

anche se all’inizio i miei si preoccuparono parecchio

pazz’, ma come, collezioni i defunti? Questo è un

in volto. ¶ “Ti attraggono i morti?” domandò mamma con

alcuna attrazione morbosa verso i defunti e i cimiteri

verso i defunti e i cimiteri, credo che i

i cimiteri, credo che i morti siano solo morti

esista. Mi piacciono, semplicemente, i soprannomi che avevano in

Li trovo istruttivi, perché i dialetti e i detti

perché i dialetti e i detti popolari ci aiutano

storia, il nostro passato.” ¶ I miei si guardarono straniti

con un sorriso compiaciuto. I morti avevano i soprannomi

scoprire la cura per i tumori, in tal modo

subito...”, e aveva cercato i miei occhi. ¶ Io, però

le stelle non servono, i desideri non cadono dal

era sembrato di incontrare i suoi occhi. Ero arretrato

di casa Scognamiglio affrontando i gradini di corsa mentre

dal piatto, “non esisterebbero i poliziotti, i giudici. Saremmo

non esisterebbero i poliziotti, i giudici. Saremmo tutti indifesi

dei figli a casa. I supereroi non hanno legami

Per tre giorni faremo i gran signori: bagni, ristoranti

mille lire a bottiglia i bicchieri dei presenti. Anche

Cassarà, e per tutti i morti innocenti ammazzati dalla

le giornate a raccontare i suoi pregi, la sua

Comunque, stai a sentire i tuoi genitori, che ne

Non ho tempo per i vostri stupidi e miseri

passò una mano fra i capelli. “Gli ideali, Mimì

capelli. “Gli ideali, Mimì, i grandi ideali hanno trasformato

trasformato il mondo, non i superpoteri. Gente normale, come

D’Alessandro che scortava i nostri movimenti con gli

piccolo scienziato?” disse strapazzandomi i capelli. ¶ Poi si infilò

tempo con la telepatia. ¶ I Quindici ¶ Il viaggio in

né Beatrice, né Mauro. I due non si videro

era andata a togliere i panni dalla lavatrice. ¶ “Perché

le ho apprese su “I Quindici”, più precisamente nel

zona degli elefanti, con i loro corpi maestosi, le

tranquilli come sembrano, e i maschi possono essere aggressivi

di ceramica che riproducevano i trulli in miniatura. Ad

Ad aspettarci c’erano i nonni, che ci strinsero

ronfava su un lato, i capelli che ingombravano il

uomini della storia, fra i quali spicca Leonardo da

a sedere sul materasso, i piedi scalzi sulle mattonelle

in acqua a cercare i pesci sul fondo con

Devi imparare a rispettare i ruoli”. ¶ Mi ero messo

agguantargli il viso fra i suoi lunghi tentacoli, così

sua capacità di arginare i problemi con una semplice

sei meno un quarto, i primi raggi di sole

po’ mentre io affondavo i piedi nella sabbia alla

dal sole fin sotto i baffi. ¶ Feci di no

che serve ad attirare i pesci di fondo e

e non amava granché i film, lui che non

realtà è tanto bella?” ¶ “I libri ti permettono di

occhio. ¶ “Non mi interessano i soldi, voglio realizzare qualcosa

è troppo spazio per i sogni, lo capirai presto

e libertà, voglio inseguire i miei sogni e volare

sarò io a metterti i bastoni fra le ruote

in avanti, fermandosi con i piedi nell’acqua. “Mimì

mare bagnava per metà i nostri corpi insolitamente uniti

una leggera brezza solleticava i capelli. Si erano fatte

sulla spiaggia erano comparsi i primi bagnanti. Sarei rimasto

forte che potevo verso i due agenti che stavano

cima, sorridente, a picconare i mattoni. Ho sentito dire

Mi dispiace ragazzo, servono i tuoi genitori”. ¶ Chiamai casa

e andai da Beethoven. I miei genitori arrivarono dopo

quei colori che riempivano i miei giorni non ci

un muretto si ergevano i girasoli, che ci davano

ragazzi, e allora stringo i pugni, anche se me

zitto un attimo perché i ricordi sono tanti e

mi accovacciavo a leggere i miei libri o dove

rametto di lavanda fra i denti, ad ascoltare la

tre sulle labbra, ma i profumi, purtroppo, sono scomparsi

purtroppo, sono scomparsi con i fiori e con quell

che veniva a disturbare i miei pensieri o le

o le letture, con i film di Nino D

papà non voleva pagare i parcheggiatori abusivi e allora

aveva parecchio a disposizione), i cruciverba che la nonna

della videoteca di Nicola, i cenni d’intesa con

nei giorni di ferragosto, i pomeriggi trascorsi per strada

di papà, per festeggiare i diciotto anni di Bea

bisogna educare da subito i genitori alla mediocrità, così

rincorrere tutta la vita i nostri limiti per rubare

da mostrare, tanto che i camerieri più di una

della figlia. ¶ A Bea i nostri genitori regalarono un

paio di jeans 501 per i quali mi sarei dovuto

una fascia colorata per i capelli, uno smalto pieno

da affrontare: non avevo i soldi necessari a comprare

poi costringermi a comprare i fuseaux viola, perciò alla

e mi diede subito i soldi che mi mancavano

il pacchetto con dentro i fumetti trattenni il fiato

un raro abbraccio tra i suoi figli. “Venite pure

mi sta baciando, e i nonni sorridono alla nipote

più grande tesoro fra i tanti che mi ha

del santo, al quale i nonni erano molto devoti

sembrava un altro: portava i capelli rasati, non spiccicava

come si esauriscono tutti i rapporti. Per mesi, seppure

Sembrava essersi trasformata, con i capelli sciolti diventati del

ancora l’apparecchio per i denti) e mi aveva

a casa degli Scognamiglio, i quali sarebbero tornati dalle

scaglie, perché sapevo che i pesci rossi possono mangiare

sarebbe diventata una melma. I primi tempi le cose

con il sorriso sotto i suoi soliti baffoni (che

Selleck di Magnum P.I.), con indosso una camicia

insenatura dove si incontravano i suoi grossi seni. ¶ “Dicono

sigaretta e si allisciò i baffi. ¶ “Papà, non dirmi

zittita. ¶ Per fortuna anche i peggiori novanta secondi della

romanzo sotto il braccio. I personaggi non avevano i

I personaggi non avevano i nostri stessi nomi: Viola

affacciai per capire se i nuvoloni neri che si

direzione della piazza, dove i due tangheri ancora si

acqua. Mi intrufolai fra i viali alberati, incurante delle

per quello ci sono i giudici e i poliziotti

sono i giudici e i poliziotti.” ¶ “Però scrivi di

gente, di far conoscere i fatti. Le persone, per

uscita con Pino (sì, i due resistevano, purtroppo), mentre

poche probabilità che arrivassero i miei, la tv in

maglietta senza maniche. Aveva i capelli raccolti e il

triste. E poi immaginavo i commenti che si stavano

bocche si divisero, e i corpi piombarono in piedi

che ancora vibrava per i boati, la nonna chiedeva

di bambino, gli esperimenti, i giochi con le figurine

Santos, le tante collezioni, i libri per ragazzi, si

parlare, la fissazione per i fumetti, il cinema e

fumetti, il cinema e i superpoteri. Si prese il

di circa quindici anni, i capelli castano chiari che

casa per esempio, che i genitori di Viola vendettero

donna capace di rendere i maschi che le ronzavano

se la prende con i ragazzetti scostumati che arrivano

scienze, la passione per i superpoteri, la fissazione per