Matilde Serao, Lettere d'una viaggiatrice, 1908

parte: per lo più, i due reparti a destra

o tre o quattro, i cadaveri esposti: quando si

a quello che adoperano i fotografi per mantenere ferme

elle est toute gratuite. I cadaveri esposti rimangono dietro

anno, novecento cadaveri, compresi i feti, i neonati e

cadaveri, compresi i feti, i neonati e i frammenti

feti, i neonati e i frammenti umani. Almeno un

morti, un uomo fra i quarantacinque e i cinquanta

fra i quarantacinque e i cinquanta, fisonomia signorile, capelli

l’hanno mai riconosciuto! I vestiti dei morti riconosciuti

Morgue dei cadaveri importanti, i sergents de ville debbono

ponti. Quando furono scoverti i cadaveri di due bimbi

silenziosi e raccolti, anche i monelli più impertinenti, anche

ubbriacona, corrotta da tutti i vizii parigini e in

era magro e alto: i vestiti ritrovati, semplici, ma

profondo. Mi erano apparsi i capelli della povera donnetta

di profonda pietà per i morti sconosciuti, vittime orrende

sola volta, conserva fra i suoi ricordi caratteristici, una

con grande astuzia, contro i tranelli tesivi dai piatti

piattini di antipasto, contro i vini dai nomi nuovi

eleganza dell’ambiente, e i morbidi tappeti, e le

silenzio del servizio, e i cristalli, e le argenterie

dei distratti, degli snobs, i grandi restaurants di Parigi

bene, benissimo, per tutti i prezzi. I grandi alberghi

per tutti i prezzi. I grandi alberghi per fare

borse più modeste. Oltre i famosi restaurants a grossi

buona. Oltre questi cinquanta, i cui nomi sono popolarissimi

sono almeno duecento dove i prezzi sono... completamente italiani

italiane dove potete trovare i maccheroni, il risotto e

e le biancherie e i cristalli e tutto ciò

imbandita; e sa trovare i fiori freschi da rallegrare

piatti; ogni signora conosce i buoni indirizzi per tutte

agitarsi, naturalmente, e prepara i suoi menus, che ogni

il suo aspetto attraente, i suoi fiori, tutto ciò

file di alberi, fra i grandi marciapiedi, fra i

i grandi marciapiedi, fra i grandi palazzi, i più

fra i grandi palazzi, i più belli di Parigi

inanità del vostro scetticismo, i ghiacci della vostra diffidenza

quei giardini pubblici, con i tre o quattro viali

alberi di cui tutti i rami vanno in un

e prati a cui i giardinieri radono la barba

vero bosco, ampio, profondo, i cui limiti l’occhio

campestre, fra le erbe, i fiori, le alte piante

avenue des Acacias, con i suoi viottoli percorsi da

Un vero bosco, con i suoi piccoli e grandi

sue spianate erbose, con i suoi gruppi folti di

di piante altissime, con i suoi crocicchi di piena

di piena foresta, con i suoi pali indicatori,che

La via di Rivoli, i giardini delle Tuileries? Forse

va riempiendo le botteghe, i portoni, le porte, che

le porte, che attraversa i ponti, che sale sugli

alberi delle vie e i chioschi dei giornali, che

silenzio, sino alle dieci; i boulevards saranno spopolati, sino

non importa, quelli son i quartieri e le vie

Questa sera, quando tutti i milioni di fiammelle avranno

giammai, quando tutto scintillerà, i cristalli, le luci, le

occhi delle donne, e i loro gioielli, quando non

scenario di pochissimi minuti, i boulevards di Clichy e

secondarli, insignificanti, diciamo così? I veri, i soli boulevards

diciamo così? I veri, i soli boulevards non sono

boulevards non sono che i sei boulevards del centro

movimento di vita meraviglioso , i sei boulevards che corrispondono

nomi: Madeleine; Capucines; Italiens; i; Poissonniére e Bonne Nouvelle

dei larghi marciapiedi per i pedoni e degli alberi

accumulatori, all’autobus: tutti i veicoli, di tutte le

della via vi sono i rifugi, dei pezzi di

suo bastoncello bianco, perchè i cento veicoli si fermino

manifesta. Impossibile di sminuzzare i vasti boulevards, bottega per

è infinito. ¶ * ¶ E anche i boulevards del centro — già

usciti di casa per i loro affari, per andare

omnibus, persino gli autobus, i cui diritti sono sacrosanti

piacere, al suo ozio, i boulevards assumono un aspetto

ognuno cerca di rifarsi i polmoni e i nervi

rifarsi i polmoni e i nervi oppressi, con l

tutti quanti passano per i boulevards e vi ripassa

quarto, poiché, qui, saviamente, i teatri cominciano prestissimo. È

mezza notte o quasi. I bottlevards hanno poca gente

un minuto all’altro, i cafés concérts, i teatrini

altro, i cafés concérts, i teatrini, i concertini, finiscono

cafés concérts, i teatrini, i concertini, finiscono; la gente

finestre illuminate, circonda tutti i tavolini sui marciapiedi. È

esser vibrante persino fra i presunti abitatori del pianeta

Paix ha in sé i tre maggiori sarti di

minori; ha quattro fra i maggiori gioiellieri, cioè Boucheron

cartolai, e bìbelotiers, sempre i migliori, sempre, meglio forniti

sempre, meglio forniti, sempre i più cari, naturalmente. Ne

con difficoltà grande. Lungo i due marciapiedi si collocano

si ficcano in tutti i portoni, rapidamente, quasi avessero

l’acconciatura, le vesti, i mantelli di uno chic

le essayeuses di tutti i mannequins delle case di

piena di grazia, che i più ricchi mantelli e

più ricchi mantelli e i vestiti di duemila franchi

fascino. Spesso gli artisti, i pittori e gli scultori

ricevere e ad esporre i corpi delle persone morte

ed esposti al pubblico, i morti sconosciuti. I tre

pubblico, i morti sconosciuti. I tre reparti possono contenere

le più espressive, quelle i cui occhi intenti, e

ora, sedute, segnando sempre i numeri col loro lapis

coperte di gemme, sotto i loro cappelli piumati, con

toilettes chiare, fanno pompa i mantelli più ricchi e

uccellini, altre tetre sotto i loro ermellini e sotto

loro ermellini e sotto i loro Bruges profumati, quel

cui tutti fanno mentalmente i loro conti e li

il silenzio, e donde i viaggiatori escono, come trasognati

un’arciduchessa cugina, hanno i nervi diventati fiacchi, lo

stomaco che digerisce male, i polmoni deboli, sovra tutti

polmoni deboli, sovra tutti i polmoni deboli, i reali

tutti i polmoni deboli, i reali medici non vi

poco la vita, fra i suoi colleghi, che sono

e gaio malanno che i compiacenti medici mandano, senz

ville circondate di palmizii, i cui nomi sono così

di Cannes, tanto che i saloni, gli ascensori, i

i saloni, gli ascensori, i corridoi, sembrano altrettante pagine

quale signora francese, come i figliuoletti della principessa di

caldo, nel paese dove i tisici dovrebbero guarire; e

paese, talmente tiepido, che i tisici vi vanno a

qualche carro di fiori, i più giovani, i più

fiori, i più giovani, i più brillanti, nei giorni

giuocano al golf, mangiano i sandwichs del nostro amico

il loro carattere regale, i loro circoli particolari, i

i loro circoli particolari, i loro amori, le loro

vesti bianche e lievi i saloni delle Tuileries e

saloni delle Tuileries e i bei capelli inanellati le

poiché sono esiliati solo i pretendenti, Vittorio Napoleone e

tutti gl’italiani, come i francesi o quasi francesi

salutando per un anno, i paniers dell’uva che

il loro ufficio, raccogliendo i frutti per la vendemmia

soleggiati e ventilati, fra i giardini pieni di palme

ad agitarsi in tutti i modi, a casa propria

o partiranno domani e i treni di lusso, gli

di lusso, gli express, i direttissimi, non hanno più

sleeping cars di ritorno, i vagons restaurants debbono fare

di amarezza concentrata. ¶ * ¶ E i paniers non servono più

all’anno venturo. Tutti i grandi alberghi restano aperti

prendono il volo per i paesi estivi, per Aix

il grande gioielliere Lacloche, i cui magnifici gioielli sono

alle cinque di tutti i paesi piccoli e grandi

restano abbandonate agli indigeni, i quali non possono in

sedie restano vuote e i croupiers, tranquilli, guardano in

alla porta del Casino, i ragazzetti di guardia invano

vostro profumo, aver visto i vostri tenui e vividi

di compagnie di navigazione, i quali, alla lor volta

queste istesse persone, fra i veli negri della nebbia

par di pietra, ma i cui contorni sfumano: è

fiori rosei, gialli, bleu i colori di Nizza, io

il lasciare per terra i mazzolini già sciupati, già

di ogni nazione dedicavano i loro omaggi floreali, alla

all’aria aperta, fra i fiori, che rende così

donne e così conquistatori i mustacchi degli uomini: e

brivido della nostalgia per i lontani. Dietro alcuni grossi

ritratto del tempo, né i gioielli copiati da quelli

solo dopo, lei e i suoi amici hanno compreso

essi vengono a riprendere i frammenti delle loro estetiche

poiché le poltrone e i palchi sono occupati dalla

il suo blasone, tutti i suoi cappelli chiari, tutti

suoi cappelli chiari, tutti i suoi brillanti cosmopolitani, tutti

suoi brillanti cosmopolitani, tutti i suoi volti così varii

quando Margherita Gauthier lascia i suoi poveri fiori sulla

un cuore solo e i fazzoletti ove tutte le

foga e la fiamma. I suoi capelli biondi sono

vivida e sana, ma i suoi occhi azzurri lampeggiano

dolcezze, dove noi compiamo i nostri migliori viaggi! Il

domandammo che ci ripetesse i suoi più antichi trionfi

limpide, come allora. Ma i nostri capelli neri cominciano

sentimento. ¶ * ¶ Caro a tutti i cuori italiani sarà, è

di dolore, che solo i grandi malinconici come Chopin

giardino, e che tutti i fiori languissero, come le

tutti coloro che, per i nove decimi, vanno a

abitar proprio Montecarlo, dove i trenta, i cinquanta hótels

Montecarlo, dove i trenta, i cinquanta hótels hanno una

sera, di notte. Ma i giuocatori chics, i giuocatori

Ma i giuocatori chics, i giuocatori pudichi, i giuocatori

chics, i giuocatori pudichi, i giuocatori timidi, tutti quelli

il loro segreto delirio, i giuocatori di occasione, di

giuoco, né al danaro, i primi e i secondi

danaro, i primi e i secondi, tutti, non abitano

e gli alberghi e i restaurants, fra i giardini

e i restaurants, fra i giardini, le aiuole e

giardini, le aiuole e i boschetti, tutto è così

carrozze vi aspettano, lungo i cespugli delle rose e

e dei mughetti, sotto i palmizi e gli eucalitti

je suis nettoyé! ¶ Per i nuovi, bisogna che, per

gli angoli, in tutti i vani, presso ai tavoli

lievemente, rotolano, fuggono sotto i rastrelli, ritornano: le monetine

pile di argento, presso i tenitori del banco, delle

ed è il contare i sette od otto scudi

sette od otto scudi, i tre o quattro luigi

ricche, talvolta, che dentro i suoi denti sembra un

denaro , niente altro, sotto i vostri occhi. Che sono

quasi non sa fare i suoi conti, quasi non

cui mani bianche toccano i napoleoni, come se le

le più brutte, tinti i capelli, tinti gli occhi

TIROL ¶ Igls, agosto. . . . . ¶ Tutti i viaggiatori che credono fermamente

di bellezza montana, fra i boschi alti e profondi

d’Ampezzo, senza riunire i brandelli del fulgido sogno

a molte altre, oltre i suoi paesaggi, eguali, in

altri già visti, oltre i suoi prati fioriti e

suoi prati fioriti e i suoi ruscelli alpestri, la

fra gli alberi e i fiori, a Igls, in

Le cantatrici tirolese e i cantatori giunsero, in silenzio

tirolese. ¶ Gli uomini avevano i pantaloni corti al ginocchio

yu, il yu, onde i tirolesi a enorme distanza

di amore, di dolore, i canti di guerra, riprendevano

musicale, onde eravamo travolti. I volti delle donne e

fra il cielo e i monti, fra i magnifici

e i monti, fra i magnifici e liberi tramonti

da un villaggio arrivano i canti delle fanciulle e

a Costantinopoli: e supplico i miei lettori a leggere

agita nella stazione, fra i modesti viaggiatori italiani di

tedeschi e d’inglesi, i vagons-restaurants pieni di

di ungheresi, di spagnuoli, i treni express composti solo

di una seconda classe, i treni di lusso composti

di prima classe, e i treni specialissimi, di estremo

e cittadine di tutti i paesi, fra i linguaggi

tutti i paesi, fra i linguaggi di ogni Stato

di ogni Stato e i dialetti di tutte le

tutti lindi, messi fra i colli e il mare

guardanti, dalla mezza costa, i piccoli seni azzurri fra

bizzarramente costruiti e ricordanti i paesi nordici, delle piccole

Sanremo e la frontiera: i tedeschi adorano Sanremo, ove

dogana dove... o perde i bagagli, o li lascia

dei suoi cittadini e i suoi piccoli bagagli variano

noia: e invano fra i grandi alberi delle sue

basta che lasciate camminare i vostri piedi, dove vogliono

potete dirgli quel che i poeti gli dissero, da

sotto gli ombrellini, tutti i freddolosi, tutte le infermiccie

geranii, delle rose, e i fiori vi crescono così

paese: in questa Nizza, i rami dei lilla bianchi

si annunzia così: lungo i due marciapiedi della famosa

si pagano dieci lire, i primi posti, cinque lire

primi posti, cinque lire i secondi: dietro il marciapiede

il marciapiede che rasenta i giardini degli alberghi e

per gli amici, per i viaggiatori: e, così, vi

nuca e sulla tempia: i mazzolini per la battaglia

di più: sono fatti, i più semplici, di viole

foglie odorose di malvarosa: i più ricchi son di

messa a ridere, mostrando i suoi denti bianchi e

rossi; il timone, fra i due cavalli, ha un

mantice delle carrozze e i giovanotti sono in piedi

diciam così, in cui i fiori vogliono rappresentare qualche

violenti rumori, di tutti i fracassi esasperanti e che

persona stanca di tutti i moti precipitosi e affannosi

ferro lucido, che avvinghia i nostri cuori. Si canta

e vi ha affisso i manifesti-réclame del lago

stanza che hanno occupata i due amanti, è al

voi alloggiate nell’albergo, i camerieri o il mastro

non udisse e, lentamente, i loro discorsi divennero di

il suo cuore e i suoi sensi avevan preferito

è più esecrato come i carnefici, i traditori. Ipocrito

esecrato come i carnefici, i traditori. Ipocrito ribrezzo! Ogni

vita non solo tradirono i loro piccoli amori, le

amori, le loro passioncelle, i loro brevi capricci, ma

più costanti, in tutti i cuori più fedeli, per

singhiozzerà, si strapperà convulsamente i capelli, ma non vi

il più saggio fra i santi? Basta guardare, con

E allora tutti, tutti, i più coscienziosi, le più

coscienziosi, le più scrupolose, i più schiavi, le più

tutte, le più costanti, i più fedeli, tutti hanno

la verità, quando tutti i sentimenti che legano una

il suo cuore e i suoi sensi, innanzi al

sua intimità e sente i fremiti più diversi unirsi

uomini, che ne inaridisce i cuori e ne pietrifica

la sua gondola; che i suoi piccoli rii rispecchino

una florida curva; e i giardini di Venezia, con

di Lido, prima, prima, i Giardini di Venezia vi

poetico? E quando già i vostri occhi si sono

vita, gli alberi e i fiori — l’albero e

le sue decorazioni, per i suoi addobbi, per i

i suoi addobbi, per i suoi mobili; in ognuna

facesse valere, sempre meglio, i quadri e le statue

le città italiane, rinnova i bagliori del suo oriente

si affaticarono, in tutti i modi, perchè la mostra

tu hai acceso tutti i cuori tiepidi o freddi

ha riempiuto le gallerie, i musei, le sale delle

virtù, forse, o tutti i vizi e perì come

un’ombra fosca, ove i loro occhi bruciano di

alla vita: esistono, fra i grandi alberi fronzuti, fra

grandi alberi fronzuti, fra i fiori stupendi dei parchi

spiriti pensosi e tutti i cuori ansiosi. La energia

fascino della sala francese: i ritratti possenti di verità

che si sfiora sotto i veli disciolti del suo

l’orecchio, se tra i boschetti il canto che

che vi apre, prende i cinquanta centesimi d’entrata

mondo: sono di tutti i tempi: è una umanità

il loro cuore freddo, i loro sensi dormienti, la

da visite e solo i miei occhi si curvano

un nome, una cifra: i fiori gittati, fra le

da un uomo, forse i soli, forse gli unici

e piccole italiane: e i deputati, i senatori si

italiane: e i deputati, i senatori si danno quante

maggio spariscono da Roma i forestieri: gli alberghi si

alberghi si chiudono, almeno i maggiori, alla metà di

di giugno, si chiudono i grandi restaurants, i grandi

chiudono i grandi restaurants, i grandi caffè: e a

giugno si chiudono, anche i magazzini più importanti, più

sonnecchia sulla serpa, con i suoi trams senza passeggieri

Morta, più forti appaiono i danni fattili per la

le loro contro-stagioni, i periodi di languore, di

di profonda fiacchezza: ma i governanti, in questi altri

Stati, tutto fecero perchè i mali ne fossero temperati

e di dama, sotto i grandi alberi ludovisii, in

mattinata d’inverno, e i vostri passi lievi, e

ombra amica che attenuava i calori estivi, è caduta

sono sorte, ove erano i rosai e i cipressi

erano i rosai e i cipressi e i bussi

e i cipressi e i bussi e le quercie

delle moderne costruzioni, e i vecchi cittadini di Roma

case del centro, e i nuovi cittadini, cioè la

danni economici, ha unito i danni estetici e igienici

più barbari: e se i templi e le basiliche

un purgatorio. Un tempo, i governanti facevano qualche cosa

il più buono fra i re, perchè, al ventinove

figli vostri, mai, tutti i titoli potranno vantare, giammai

è impossibile non rammentare i fasti sensuali e artistici

fluidica onde sono fatti i fantasmi? Pensate voi che

salutavamo il sole e i fiori e il sorriso

fugace, di cui neanche i vecchi testimoni oculari, si

italiana, che trovò tutti i più cortesi temperamenti, da

più nascosta essenza, nè i dettami che sorgono dai

passare sul Ponte Vecchio, i contadini e le contadine

e il cuore, contro i colpi dei loro nemici

DANS VENISE LA ROUGE ¶ I. ¶ Venezia, giugno..... ¶ Io sono

non volendo vedere che i fantasmi della mia immaginazione

mia immaginazione e disdegnando i fiori che si aprivano

sei mesi. Ah che i nostri fantasmi sono più

ogni fatto, facevano stridere i miei nervi esausti, i

i miei nervi esausti, i quali mi abbattevano sino

sul cielo notturno: e i cento lumicini delle gondole

o filanti nell’ombra, i lampioncini multicoltori delle grandi

ove le chiese e i palazzi morbidamente si ammantano

stranieri, venuti da tutti i paesi del mondo, a

realtà che in tutti i sogni dei lontani e

sui sensi, le linee, i colori, le tinte, le

infinito, sanandomi da tutti i miei orrendi mali, rifacendo

ignota a loro, abbiamo i medesimi bisogni dell’anima

orecchie stanche di tutti i violenti rumori, di tutti

lettore. ¶ NELL’ALMA ROMA ¶ I. ¶ Il voyagea. ¶ Il connut

tutto questo è, giacchè i più rari come i

i più rari come i più comuni atti dell

comuni atti dell’esistenza, i più alti come i

i più alti come i più volgari atti, anche

tinte, le stesse linee, i medesimi suoni, che un

linee che giammai lusingarono i nostri occhi di carne

cui non sappiamo nè i nomi, nè la patria

umane e divine, tutti i mali, anche i più

tutti i mali, anche i più atroci, sono necessarii

desiderano vogliono vivere tutti i loro anni, tutti i

i loro anni, tutti i loro giorni, accanto alle

Eppure, sovra tutto, per i sentimentali, per gli appassionati

libertà, noi rovesceremmo tutti i sacri altari che le

che le nostre mani, i nostri cuori eressero e

dell’Urbe e fra i meno antichi, ma che

il nordico oserà rimpiangere i mille fumaiuoli di opificii

e sovra Essa cadono i veli violacei del crepuscolo

crepuscolo e si distendono i veli nerastri della notte

florida campagna ed evocando i fantasmi di Monna Vanna

vili morbi che sono i preconcetti, i pregiudizii, le

che sono i preconcetti, i pregiudizii, le idee fatte

pregiudizii, le idee fatte, i luoghi comuni, le ottusità

le dita erranti, fra i più bei fiori, i

i più bei fiori, i mazzolini più freschi, i

i mazzolini più freschi, i fiori di cui tutta

scala ove ascendono tutti i desiderii spirituali, la scala

scala donde discendono tutti i sogni, la scala della

fatidiche che vi aprono i confini del mondo: Propaganda

verso Tordinona, scegliendo fra i vecchiumi, una copertura di

si usano più; sotto i grandi alberi, lassù di

minaccioso, sebbene piccolo, sotto i rami nerastri dei brevi

questi, uomini di tutti i paesi, compiono questi pellegrinaggi

gita, a sera, fra i lumi vividi di una

essi non sono che i precursori, essi non fanno

di vibrare profondamente! Domani, i precursori avranno fatto tanto

per le sale, per i corridoi, che sottane nere

sogno: e li aspettano i maestosi e taciturni palazzi

a tutti gli ignoranti, i distratti, i noncuranti! Singolar

gli ignoranti, i distratti, i noncuranti! Singolar mondo che

profondamente, intensamente le persone, i paesi, le cose, bisogna

peggior momento; quando tutti i fermenti dell’ira, della

alta valle alpina, sotto i ghiacciai eterni, in estate

di fuoco, al crepuscolo, i ghiacciai, smaglia di fiori

vivrete in contatto con i grandi orizzonti, pacificato dai

più, se non fra i lividi bagliori, nel tetro

del fugace, li tiene, i deputati, i senatori! ¶ E

li tiene, i deputati, i senatori! ¶ E il Sovrano

è fatta per aprire i polmoni essiccati dalla polvere

vero bosco, fatto per i malati e per i

i malati e per i sani, per i bimbi

per i sani, per i bimbi e per i

i bimbi e per i vecchi, per gli stranieri

per gli stranieri, per i parigini, per le grandi

Auteuil, verso Longchamps, verso i laghetti, mentre le centinaia

il viale-trottoir scalpitano i cavalli dei cavalieri e

mentre lungo il viale i pedoni camminano lentamente, tutti

le dame che portano i più grandi nomi della

delle donne oneste; ecco i bizzarri equipaggi delle miliardarie

col loro lusso, ecco i phaétons, i tonneaux, i

lusso, ecco i phaétons, i tonneaux, i carrozzini degli

i phaétons, i tonneaux, i carrozzini degli elegantissimi giovanotti

le carrozze di piazza, i fiacres, i taximètres, i

di piazza, i fiacres, i taximètres, i famosi fiacres

i fiacres, i taximètres, i famosi fiacres parigini, eccoli

è che tutti coloro i quali non hanno carrozza

Bois come crede, e i più vi possono venire

correttamente e cortesemente, e i due elementi singolari, cioè

desta nel vostro spirito i più ignoti, i più

spirito i più ignoti, i più remoti, i più

ignoti, i più remoti, i più dimenticati brividi di

forte, più bruciante, poiché i ciottoli del terreno pungevano

sole al ritorno, mentre i primi tenuissimi veli della

fatto la guardia e i loro volti giovanili e

dame e degli equipaggi; i bimbi gridavano alle loro

braccia, quando passava Montjarret; i ciclisti e cicliste apparivano

cicliste apparivano da tutti i sentieri laterali, portando essi

e al passo, tutti i pomposi equipaggi signorili, tutte

come in un sogno, i suoi versetti, strani, sovra

mai le abbiano fatto, i cattivi che la rapirono

draghi, lassù, custodiscono gelosamente i tesori della terra! E

se mai poteste rompere i legami che vi avvincono

bruciarsi il sangue, tendere i nervi, chiedere uno sforzo

coperte di verdura; lungo i torrenti ora raramente attraversati

praterie ove s’immergeranno i vostri passi nelle peregrinazioni

vostre mani porteranno via i fasci di fiori, che

degni delle vostre gite, i boschi chiaramente verdi dei

verdi dei larici eleganti, i boschi oscuramente verdi degli

aromi vegetali che ristoreranno i vostri polmoni e il

fresca, ma fredda, fra i primi cinguettii degli uccellini

pur adesso tagliato, lasciandovi i suoi odori vivificanti: andate

odori vivificanti: andate, sotto i boschi, per l’alto

volta del cielo, fra i rami, guardate ogni apertura

rami, guardate ogni apertura, i ghiacciai candidissimi sotto il

misteriosamente e però limpidamente, i primi colli della valle

notte, batte, sonante, contro i macigni che vi hanno

sono questi alberghetti tra i monti Conservano umilmenle i

i monti Conservano umilmenle i loro nomi di Cavallo

stupite, sentendo che provvidamente i vostri bagagli sono già

casette di legno, tutti i passi per le scale

ve la offre, e i bimbi vi danno un

si sale, piano, fra i sette od otto bimbi

ancora vi festeggia e i garofanetti, sotto il vento

questa lenta ascensione fra i colli verdi, fra i

i colli verdi, fra i grandi prati verdi, dove

grandi valli. Lassù, per i greppi, s’inerpicano quattro

Poi, pian piano, miracolosamente, i due muletti, già bardati

per voi, uno per i bagagli, si vengono a

possa condurre, questo muletto: i due piccoli mulattieri, sorridenti

sponda del fiume, costeggiando i più paurosi burroni, senza

uguale e delicato, ma i due mulattieri, piccoli piccoli

piccoli, si confidano, ridacchiando i loro secreti in tedesco

l’ora pomeridiana e i larici svettano, a ondate

son dietro a formare i fasci. Nel fondo vi

che sfoggiano alla mattina i più fantastici tout-de

vero turbine: qui spariscono i delicati, i deliziosi cappellini

qui spariscono i delicati, i deliziosi cappellini, e gli

cappellini, e gli affascinanti, i seducenti cappelloni: un velo

le scarpe grevi e i calzettoni. Ah... la montagna

cittadina, chi abbia ammalati i nervi, o inferma l

La gente che ama i suoi grandi comodi, le

uso inglese o svizzero, i saloni di lettura forniti

lettura forniti di tutti i giornali del mondo, non

Gressoney. Vengono quassù solamente i ricercatori di salute e

notte.’ A casa... aspettano i buoni libri, fedeli amici

aspettano per gli uomini i due sani liquori, il

aspettano le gambe stanche, i buoni letti fragranti degli

pochi giornali scambiati fra i villeggianti, ancora una lettura

acque cadenti, su per i macigni, e dove si

campanula color lilla apre i suoi mille calici delicati

della silenziosa pioggia; e i luminosi chiarori delle belle

sembra che ancora stenda i neri speroni delle sue

un immenso precipizio che i valligiani vi consigliano di

sconvolga la mente e i nervi. Meglio il torrente

nelle albe domenicali, chiama i valligiani alla messa, e

albergo, poiché sono rari i viaggiatori, ma il curato

mentre, passo passo, quietamente i muletti camminano a raggiungerlo

fiume del giglio, e i grandi massi su cui

vista, tutta... Sono tanti i monti, tante le punte

tante le valli, tanti i colli, così tanti e

così tanti e diversi i paesaggi, che la taciturna

Busserailles cominciano a sparire i caratteri amabili e pure

fresco e pure intenso, i limpidi ruscelletti dall’acqua

vi chiude la via: i muletti attraversano un ponte

permettere di avanzare; se i vostri occhi che si

che lievemente; se tutti i vostri nervi non sono

ampia schiuma, che attacca i massi, con un fragore

della sua bianca spuma, i cui sottili e gelidi

aveva voluto rivederlo. Forse i suoi nervi di uomo

le più amare delusioni. I nomi del monte Rosa

brillare al sole, fra i pini, lo Chàteau des

muletto si mette fra i cespugli, dove ancora i

i cespugli, dove ancora i neri mirtilli i cui

ancora i neri mirtilli i cui piccioli grani hanno

da salvare. Egli trasportava i semivivi nella sua capanna

e verso la Svizzera, i due ospizii del Piccolo

mezzogiorno s’avanza; e i ghiacciai acquistano un aspetto

il Cervino, malgrado che i valorosi e i pazzi

che i valorosi e i pazzi vi salgono..... ¶ Cade

nuovo, vi appare terribile. I suoi ghiacciai hanno una

della loro allegria, fra i boschi ombrosi, sulle praterie

Michel Petigax custodisce affettuosamente i suoi due grandi cani

tranquilli e bonari, sono i soli, i due soli

bonari, sono i soli, i due soli, che resistettero