Matilde Serao, Addio, amore!, 1890

et ultra ¶ PARTE PRIMA ¶ I. ¶ Lunga distesa, immobile sotto

le faceva soffocare anche i sospiri. Non soffriva di

le calze, le scarpe, i vestiti. Tutto era lì

buttandosi alle spalle tutti i timori, e quasi conoscesse

suo dovere, e soffocava i suoi fremiti. ¶ - Anna mia

congiunte. Giustino le accarezzò i bruni e ricci capelli

chiese, sentendo vacillare sotto i suoi piedi la terra

tuoi parenti, di tutti i tuoi amici. ¶ - Non importa

perchè gli sciocchi e i cattivi sono molti: e

Tutto gli dirò: malgrado i suoi quarant'anni, malgrado

la curvava, e trascinava i passi per la casa

Cesare Dias sorrideva, fissando i bizzarri lavori della stecca

ancora disperarmi e invocare i nomi della Madonna e

di notte per istudiarne i particolari più minuti. Rammentati

vita è nostra; infelici i cuori senz'amore e

il Signore aborriva specialmente i sacrileghi che mescolano il

ville che ridono fra i pampini: era sparito il

anche spariti, per sempre, i fantasmi della felicità. Anna

e gli uomini e i loro piaceri e i

i loro piaceri e i loro amori, che pareva

la comitiva, tedesca, nè i due preti guardavano quella

due! Dopo aver preso i danari del suo biglietto

han lasciato nelle pietre i carri, entrando in tutte

uscendone, visitando le piazze, i mercati, le botteghe: il

la via stretta fra i campi, senza parlare, sollevando

Estatica, essendo morti tutti i suoi dubbi, essendo ella

passiva obbedienza, obbedì. Tacevano. I due preti inglesi scendevano

fastidioso ronzio delle mosche: i due preti si sedettero

la sua guida Baedeker. I due innamorati erano presso

era nervosa, ella sogguardava i due ecclesiastici, infastidita. ¶ - Vorrei

piccolissimo salotto, ambedue con i balconi che guardavano la

da tre giorni sotto i rimorsi, e oggi stesso

sue mani guantate, tirava i fili del tappeto di

soffriresti? ¶ - Ambedue soffriremmo: e i tuoi dolori, di cui

scintillare di novella luce i tuoi occhi, come la

stramazzò sul divano mordendone i cuscini per non gridare

aveva così fortemente scosso i tessuti delle vene, che

le mani: e sotto i neri occhi che non

le vene, da tutti i pori: adesso quel resto

le donne, il giuoco, i cavalli e i viaggi

giuoco, i cavalli e i viaggi, pareva disprezzasse altamente

le relazioni sentimentali, tutti i legami in cui l

il tempo passava, studiando i caratteri delle due fanciulle

incuriosito, per afferrarne meglio i contorni, e la visione

Era un miracolo, se i due caratteri, ogni tanto

al soffio di tutti i piaceri. Anna diceva, pensosa

veramente incommensurabile, che sollevava i cuori ad altezze vertiginose

parole, che apprezzava solo i fatti, e veramente, egli

è esposto a tutti i colpi della fortuna, senza

gli sbarrava in faccia i suoi occhi neri, che

scialba delle guance, e i neri e lucidi capelli

Cesare Dias si accostò: i neri occhi chiedevan perdono

si trovò in faccia i grandi occhi bigi e

rincorava a vederlo, come i deboli si rincorano vedendo

burlare il mondo e i suoi piaceri, e tutti

suoi piaceri, e tutti i pari suoi, che facevano

non tremante a tutti i soffi dell'affetto! E

socchiuso, da cui entravano i tepori della primavera; le

lui, seccamente. ¶ - Non amate i fiori? Sono così freschi

Perchè non amo affatto i fiori - replicò, duramente. ¶ - Come

non sono assolutamente necessarii. I fiori saranno belli: sono

di mogli che tradiscono i mariti, di mariti che

sua anima era soddisfatto. ¶ - I forti godono; i deboli

soddisfatto. ¶ - I forti godono; i deboli soffrono: ma solo

deboli soffrono: ma solo i forti han diritto di

le apparenze salvate, per i godimenti di un mostruoso

aveva errato, aveva nascosto i suoi errori o aveva

più le rose, nè i boccioli, ma tutti i

i boccioli, ma tutti i fiori le sembravano appassiti

nuovo, silenzio. Ella alzò i timidi occhi dolorosi, e

nei caffè, in tutti i ritrovi, prevedendo che la

già assorbente da tutti i sensi, da tutti i

i sensi, da tutti i pori, il piacere intellettuale

e così, gli eleganti, i galanti, gli innamorati, preludiavano

lucida. Ogni volta che i battenti delle porte foderate

la leggera manica giungeva; i capelli fulvi e un

si disegnava nitidamente, scultoriamente. I folti capelli neri lasciavano

una ciocca si abbandonava: i capelli erano poi raccolti

quasi spiritualizzato: più profondi i neri occhi buoni, e

erano sprezzantemente gittati indietro i capelli biondo-castani, molto

ella restava immobile: e i bruni occhi man mano

delle visite era cominciato; i mariti, i fratelli, uscivano

era cominciato; i mariti, i fratelli, uscivano dal proprio

modo che si vedevano i due profili, il pallido

cosa d'interessante, poichè i due uomini sorridevano, si

del quarto atto? Se i vostri nervi ne dovessero

folla, a malgrado che i suoi occhi, guidati dal

Anna ben vedeva dove i distratti e profondi sguardi

della persona, infine tutti i neofiti, tutti i catecumeni

tutti i neofiti, tutti i catecumeni, tutti i peccatori

tutti i catecumeni, tutti i peccatori, tutti i penitenti

tutti i peccatori, tutti i penitenti dell'amore sentivano

passionale, che vincolava tutti i cuori colpiti dalla fatal

un anno, sarebbero scoppiati i singhiozzi della disperazione: e

fissava il palcoscenico, seguiva i passi della De Giuli

presentò alle due sorelle. I due uomini si sedettero

Ah, io ho udito i grandi... - sospirò Cesare Dias

vostra ragionevolezza, cara Minerva, i problemi più ardui. Siete

sedie erano vicine e i due vestiti, il vestito

di amor proprio, che i forti e i vanitosi

che i forti e i vanitosi non conosceranno giammai

fantasia di Anna tutti i biechi fantasmi di dolore

illusione divina che, mirabilmente, i battiti del proprio cuore

del proprio cuore fossero i battiti del cuore di

e carezzosa per tutti i sensi ammaliati, dove le

felice impressione: quella vicinanza. I suoi occhi erano chiusi

d'amore colpiva tutti i nervi, tutte le fantasie

tutte le fantasie, tutti i cuori, Anna sentì lo

non aveva subìto tutti i dolori, tutte le vergogne

anima sorella, o se i ghiacci del polo l

sua mano carezzarle lievemente i neri capelli: lo amava

piedi nei palchi, indossavano i mantelli. Anche le Acquaviva

corrisposti, tutti, tutti, anche i gaudenti, anche gli scettici

che ella spiava tutti i modi per riescire gradita

egli voleva sapere tutti i particolari di quell'amicizia

l'anima, avean subìto i nervi di Anna. Ah

notturna all'oscuro, soffocando i sospiri, perchè Laura sua

perdono, sempre, come fanno i bimbi, nel pianto. Credeva

non aveva mai conosciuti i brucianti affanni della gelosia

e che esaspera, tutti i combattimenti di chi è

e sferzò più lietamente i due alti cavalli che

non avete affatto contato i giorni della mia assenza

voi: anzi come tutti i sette Savii della Grecia

con un giovane, prendendone i fiori, rispondendo a un

intorno all'amore, udendone i complimenti che hanno entità

di dichiarazione amorosa, ascoltandone i racconti del passato e

racconti del passato e i progetti dell'avvenire: e

rispondesse vittoriosamente, che tutti i suoi argomenti fossero ribattuti

con cortesia, che ascoltavate i suoi complimenti con piacere

perdonato? ¶ - Sì, sì; ma i mariti, i fidanzati non

sì; ma i mariti, i fidanzati non perdonano queste

bruciare! Se mi disprezzate - i vostri occhi, la vostra

disprezzate, certo, poichè tutti i forti disprezzano i deboli

tutti i forti disprezzano i deboli; ma, certo, voi

anima la possono fare i ricchi di forza spirituale

mondo, che dà tutti i tesori del proprio cuore

la verità solleva tutti i veli delle cose, e

luminosa presenza, a cui i nostri occhi non reggono

la divina palma che i martiri hanno meritato. Io

tremato di sgomento, aprendo i due biglietti che egli

restava indifferente? ¶ Ella, soffocando i suoi singhiozzi nel cuscino

via di montagna, muovendo i passi stanchi e pesanti

adoperare la preziosa reliquia, i cui miracoli non si

di giungere alla meta. I grandi ideali hanno bisogno

sempre troppo tardi, quando i nostri falli sono irreparabili

non è possibile che i miei occhi, che la

male; io ho strappato i fiori primieri del mio

offrirvi il candidissimo fra i cuori, se io avessi

mille pezzi, vedeva cadere i pezzi minuti nel cestino

il capo, temendo che i brutti tempi della malattia

fece a se stessa i più amari rimproveri, poichè

coloro che le pagavano i suoi servigi, in modo

il suo cuore e i suoi polsi, e non

poichè vi fan male i miei scherzi. Ma non

bianca Sorrento, sorgente fra i boschetti di aranci in

al bianco edificio, salendo i tre gradini di un

di ottobre si prendevano i quartieri autunnali, riparati, tiepidi

terreno, dunque, vi erano i due saloni, due salotti

piano dormivano le cameriere, i servi e il cocchiere

della loro giovinezza senza i baci della madre, rammentando

di amarlo, si allontanava, i suoi minuti di eccitamento

a se stessa, malgrado i lunghi e ostinati combattimenti

dà sfogo a tutti i crucci infiniti dell'amore

nella mattinata gioconda danzare i pulviscoli nel raggio del

su qual nome fissare i suoi sospetti e intendendo

sua irruenza, offendeva tutti i suoi ideali di correttezza

lo spirito ardente, tutti i legami terreni la tenevano

che per questo prolungava i preparativi della partenza; e

Stella, occupandosi dei bagagli: i servi erano partiti un

stazioni, salendo, scendendo, con i movimenti di persona, che

balbettava in se stessa, i due nomi, egualmente dolci

sfere dove ancora vivono i buoni, si confondevano nella

soccorso, ne diceva ancora i nomi, così, simili al

le finestre, da tutti i balconi a mezzodì, in

le aveva risposto Anna, i cui occhi si eran

fra le piante e i fiori, e si sdraiava

belle canzoni napoletane; invano i due o tre yachts

nervosamente con le mani i bracciuoli, scuotendo il bel

che si chiami passione; i medici antichi e moderni

stomaco, che fa battere i denti per freddo mortale

e che torce tutti i nervi in un crampo

la trasformazione di tutti i vostri sentimenti, con l

di sentimenti. In tutti i modi, volontari e involontari

correggerà con vostro dolore; i nostri caratteri, i nostri

dolore; i nostri caratteri, i nostri temperamenti hanno fra

dei boschetti, colse tutti i fiori, tutte le rose

tutte le rose, tutti i gelsomini, tutte le passiflore

l'odorosa menta, e i fiammanti geranii, e le

di una sposa: e i merletti antichi ingialliti dal

nascosta la faccia tra i fiori colti sulla terrazza

colti sulla terrazza, tra i fiori testimoni dell'amor

PRIMA PARTE. ¶ PARTE SECONDA ¶ I. ¶ Avvolta nella rosea vestaglia

monacali che lasciavano vedere i bei polsi rotondi e

chiare, e infiammando tutti i punti metallici della coppa

essa gittava, la sera, i suoi gioielli, della lampada

indecisa se andare dove i piedi sottili, inarcati nelle

le sue parole e i suoi gesti, quando si

gli ambienti, dove vivono i fumatori solitarii. Anna si

sue librerie dove anche i libri, pochi libri, avevano

aveva pochi ninnoli: ma i suoi profondi cassetti, sempre

seduzione. Ma egli continuava i suoi calcoli di probabilità

ne andò lentamente, trascinando i piedini sottili che non

mai chiedere quali fossero i suoi gusti, cercando d

reliquia, portava, minutamente piegati, i soli due bigliettini d

un certo ritardo, infilandosi i guanti, un po' annoiato

e di equipaggi, e i balconi erano così pieni

senza finire. ¶ Le scappellate, i saluti, i sorrisi piovevan

Le scappellate, i saluti, i sorrisi piovevan da tutte

con un segreto rimpianto i lieti stages dalle cornette

profumo è inebbriante. Tutti i gentiluomini dello stage di

enigmatica ironia. ¶ - Io detesto i bei giovani - ella rispose

occhiello del suo vestito: i petali erano caduti sul

che parla in tutti i cuori profondi e sentimentali

la parola inconsolabile: beati i morti, beati i morti

beati i morti, beati i morti. Alla porta d

e di signori, dove i bookmakers gridavano la quota

di signore, ridendo, mostrando i bianchi denti, sviluppando tutta

noioso - disse lui arricciandosi i bei mustacchi biondi, che

cappello, sotto il quale i suoi occhi acquistavano lo

sulla seta nera, come i suoi occhi carezzavano il

la sua voce carezzava i nervi della donna a

vittorie furono fatte dopo i quarant'anni, anche quelle

alte tabelle, su tutti i lati della pista, perchè

guance già pallide, mostrando i candidi denti, ed esaltandosi

finite. Già si formavano i gruppi per la partenza

ancora portava sul volto i segni della felicità, in

ritorno; e su per i balconi, in fila, un

delle cornette sempre vivaci. I nomi dei guidatori, delle

loro casa, si accendevano i lumi, per le vie

e quella di Posillipo: i lampioni avevano una fioca

Anna, aveva persino fatto i complimenti a sua moglie

un po' presuntuoso; tutti i presuntuosi hanno delle grandi

ai denti - e mostrò i suoi, che scintillavano, simili

che il fumo calma i nervi. Non puoi credere

è meglio, per calmare i piccoli dolori... ¶ - Dammi una

bruna testa, a cui i nerissimi capelli formavano un

capo, annodando, snodando, riannodando i cordoni della sua veste

veste bianca, talvolta tirandone i capi, quasi volendoli spezzare

sera trattenne di più i suoi visitatori, poichè voleva

si fanno profondi e i forti amori diventano indissolubili

loro stanze, e tutti i lumi erano spenti. Pian

le sue labbra sfiorarle i capelli, le palpebre, le

stringendo con le mani i bracciuoli della poltrona, tremando

la vita, come tutti i meridionali, senza più pensare

mosse più da dietro i cristalli di quel balcone

di quel balcone, fissando i balconi del club, dalle

testa, al cuore; rabbrividiva: i suoi denti battevano. Rientrò

la forza di chiudere i cristalli: cadde sul seggiolone

nè caffè che trattenessero i più accaniti nottambuli, sino

era cessata, dovunque, e i più ostinati nottambuli si

che presso una donna. I mariti amorosi presso le

e infine tutti, anche i più brutali, presso una

dove sono sciolti tutti i vincoli sociali, dove ogni

ed egli continuava così i costumi della sua vita

pianse? Chi sa! Lentamente i singhiozzi si chetarono, le

estate, e che sono i medesimi che vogliono aver

le loro lacrime e i loro svenimenti, gli era

avveniva, dove raccontava tutti i suoi pensieri, tutti i

i suoi pensieri, tutti i suoi sogni, con la

lettera di Cesare, dava i suoi saluti a Laura

sei chiusa! Come nascondi i segreti del tuo cuore

arrivati a Sorrento tutti i bagnanti, tutti i villeggianti

tutti i bagnanti, tutti i villeggianti, e malgrado la

sono alla lor volta i grandi sedotti delle donne

ma Laura aveva passato i venti anni, ma le

ne fa di tutti i colori, potete dire che

ne fa di tutti i colori - mormorava lei, diventando

a vedere espressi così i suoi quotidiani timori. ¶ Caracciolo

farla soffrire crudelmente, provocare i suoi sospetti con una

uomo che aveva passato i quarant'anni, che era

aveva domandato Cesare, arricciandosi i neri mustacchi, ancora belli

vocabolario arrischiato che viola i segreti del cuore e

mormorava Anna, senza guardare i suoi interlocutori. ¶ - Aforisma sentimentale

uomo che aveva passato i quarant'anni, che aveva

sentimento. Luigi fece tutti i sospetti: dal più gradevole

Spesso, dinanzi ad Anna i due cognati scherzavano su

Ma insomma, quanti sono i tuoi corteggiatori? - domandava Cesare

ormai deturpata da tutti i più sacrileghi sospetti, ella

arruffò, quasi per scherzo, i neri capelli sul collo

ubbie - egli disse, arricciandosi i mustacchi, il che era

sforzava a essere ilare, i suoi nervi si eccitavano

villeggianti, che gli amori, i capricci, i corteggiamenti germogliavano

gli amori, i capricci, i corteggiamenti germogliavano con un

ribrezzo, che le facevano i suoi sospetti. Il marito

sonnolenza morale, in cui i suoi dolori si facevano

la vincolava con tutti i suoi legami. Aveva cercato

ella si biasimava per i suoi tormenti, ella si

Anna, frenando a stento i singhiozzi. ¶ - Sì, moltissimo. E

sua anima era presa, i suoi sensi erano presi

vanità, carezzata in tutti i suoi istinti femminili, ella

lei, osservava minutamente tutti i suoi vestiti, le dava

le feste e per i teatri un cuore trangosciato

una gran mondana; ma i più fini vedevano bene

la forza di sorridere; i più fini vedevano bene

più fini vedevano bene i suoi improvvisi pallori, e

coprivano gli occhi belli, i più fini vedevan bene

annullare lo spazio fra i due che si amano

quel sogno. E tutti i suoi sforzi interiori di

erano per poter chiudere i suoi occhi a quello

Preghiera inesaudita! Invincibilmente presi, i suoi occhi spalancati, ipnotizzati

fra sè Anna, udendo i colpi folli che le

ad abbruciarle le guance, i capelli erano arruffati, mentre

convulso sorriso che scovriva i denti candidissimi: e lo

adorandolo. Ed allora Cesare, i cui occhi si erano

fosse una visione. Batteva i denti, nel suo abito

nude le braccia; batteva i denti malgrado il gran

suo tremore, in cui i denti le battevano, nel

ella aveva soffocato, mordendolo, i gridi della sua collera

della sua collera e i singhiozzi della sua disperazione

crescendo, le faceva battere i denti. Scendendo dal letto

persona assente: per terra i lunghi guanti, vuoti, quasi

ella ripose in ordine i gioielli, i guanti, il

in ordine i gioielli, i guanti, il vestito, con

suo piccolo lavoro. Chiuse i suoi cassetti e il

eran commentati da tutti i servi: ed ella era

che gli aveva preso i nervi e il cuore

nell'antichità, a rischiarare i dolci sonni amorosi delle

lampada sepolcrale, mal rischiarante i suoi passi; ebbe paura

nella lampadina, vacillava: e i grandi occhi neri di

baciata da Cesare, sotto i suoi occhi, e più

di suo marito - sotto i suoi occhi! Ora, la

di suo marito - sotto i suoi occhi! Ma capiva

le braccia abbandonate lungo i bracciuoli, tranquillissima: Anna sulla

l'altra, quietamente, sollevandosi i riccioli biondi dietro l

disperati. ¶ - Non lo sapevi? I tuoi occhi non hanno

peccato, le facevan perdere i lumi. ¶ - Ma non hai

è simile al tuo, i miei nervi sono simili

vattene - disse Anna, stringendo i pugni fino a ficcarsi

offrendole in cambio tutti i beni dello spirito e

suo disperato viaggio, attraverso i desolati paesi senza speranza

il suo sangue e i suoi nervi, erano ormai

punita l'infame, tutti i tribunali, umani e divini

aveva fatto germogliare tutti i sentimenti di orgoglio, di

della Vittoria erano rari i viandanti e laggiù, nei

mezzo alla piazza, muoveva i suoi lunghi rami languenti

da sonnambula, ella pettinò i suoi lunghi capelli neri

era spezzato. ¶ - Che importano i trifogli e i fascini

importano i trifogli e i fascini... - ella disse, fra

nella sera innanzi, tutti i nervi di lei tremavano

gridò, sentendosi mancare sotto i piedi la terra. ¶ - Non

Signore, la Madonna e i santi, spero. Tutti costoro

e mia sorella! Sotto i miei occhi, Cesare, e

ti adoro, in tutti i momenti, che tu solo

in famiglia, che sa i precetti dell'educazione. ¶ - Cesare

dignità e senza grandezza, i cuori e i sensi

grandezza, i cuori e i sensi, dove l'uomo

una mummia di gentiluomo, i cui sensi disfatti non

seccatrice le segassero, stridendo, i vivi muscoli. ¶ - Voi vi

finse di non vedere i supplichevoli occhi che, subito

stati seccati, Laura, tutti i parenti, io, dalla fuga

mi avete spesso favorito i nomi, nelle vostre lettere

sono pentito in tutti i minuti in questi due

memoria, Anna, e ricordate i patti che io vi

dove ella aveva tutti i punti per vincere. Non

piacevole? - chiese Cesare, infilandosi i guanti. - Del resto, ci

una lenta cura, rialzò i suoi capelli sulla nuca

aprendo o richiudendo quietamente i cassetti, guardando fra le

le sue carte e i suoi libri, fissando le

indietro più. La cameriera, i servi, la salutarono al

distrugge il verde e i fiori, e la beltà

quel moto per regolarizzare i suoi pensieri, per fiaccare

chiama il boschetto, dove i grandi viali laterali si

silenzio profondo era intorno. I bimbi che erano alla

Ella stessa, forse, contava i minuti secondi, nella sua

lontano, le finestre e i balconi della sua casa

costruzioni, stretta, affogata, malinconica. I bei palazzi nuovi della

venuta a mettersi dietro i cristalli, guardando quel mare

per la prima volta i suoi smorti occhi, su

una convulsione di tutti i nervi, ed egli capì

di lui, non sentiva i baci lievissimi che egli

della vibrazione di tutti i suoi nervi. Minutamente, guardandolo

Non posso. ¶ - E perchè? ¶ - I miei minuti sono contati