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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
1
1886
in mano e lesse i primi quattro nomi: ¶ — Abbamonte
2
1886
il soldo per comprare i libri e rinunziando a
3
1886
fare, dopo? Dove trovare i quattrini, la pazienza, la
4
1886
tutte volevan sapere, se i professori erano burberi, se
5
1886
professori erano burberi, se i problemi erano facili, se
6
1886
direttore era nervoso, se i dieci minuti di esame
7
1886
figuratevi, mi hanno chiesto i fiumi della Spagna, chi
8
1886
fece livida, tremò, strinse i denti, disse con voce
9
1886
le materie. Che fanno i punti? Sono una sciocca
10
1886
con cui si misurano i gradi di calore della
11
1886
maestra rurale e che i concorsi in città si
12
1886
che veniva a fare i grossi servizi; quindi non
13
1886
della sua scuola e i suoi superiori sono mal
14
1886
la ginnastica, gesticolando, battendo i piedi in terra, battendo
15
1886
canzoni infantili: e spesso i piccini e le piccine
16
1886
le spese delle esequie: i bimbi si sono quotati
17
1886
con cui si puliscono i banchi o le lavagne
18
1886
le avesse danneggiato molto i nervi: ha fatto due
19
1886
ha invocato le sorelle, i fratelli, le amiche: ma
20
1886
all’estero. Checchina tiene i conti, tiene la corrispondenza
21
1886
carità, ma le mancavano i quattrini per la dote
22
1886
metodi punitivi. ¶ NON PIÙ! ¶ I. ¶ La piazza del Mercato
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1886
piazza. Non erano soltanto i ventimila abitanti di Santa
24
1886
San Nicola la Strada, i setaiuoli di San Leucio
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1886
setaiuoli di San Leucio, i fabbricanti di torroni di
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1886
tutte le ragazze fra i ventitrè e i venticinque
27
1886
fra i ventitrè e i venticinque, fra cui Emma
28
1886
e ridicola, che tutti i belli spiriti di Santa
29
1886
bionde, fulve, di tutti i gusti, di tutte le
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1886
imitare all’uncinetto, leggeva i biglietti da visita giunti
31
1886
e ridenti, sopportando pazientemente i quarant’anni della loro
32
1886
pallida, smorta, sfiorita, mentre i venticinque anni di Rosina
33
1886
regalerebbe alle sue amiche i confetti del matrimonio. E
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1886
tricolori, sprizzando scintille, mentre i contadini di Altifreda, delle
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1886
a bocca aperta; ardevano i cuori delle ragazze Astianese
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1886
due falde sulle tempie, i busti lunghi e piatti
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1886
busti lunghi e piatti, i grembiuli di seta nera
38
1886
lenta, come librantesi, e i potenti argani con cui
39
1886
suonavano a gloria. Ardevano i fuochi incandescenti, gittando fiamme
40
1886
molti balconi avevano accesi i bengala. Nella piazza il
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1886
gala; e le dita, i polsi, le orecchie erano
42
1886
creaturina è bella. ¶ — Tutti i figli tuoi sono belli
43
1886
nulla. ¶ — E perchè? ¶ — Per i figli, Emma — disse gravemente
44
1886
negli occhi di Emma. ¶ — I figli.... i figli — disse
45
1886
di Emma. ¶ — I figli.... i figli — disse lei. — Che
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1886
pallido diventava cereo, e i grandi occhi languidi si
47
1886
Emma, Ferdinando e Carluccio, i tre figliuoli di Rosina
48
1886
sul Marsala che preferiscono i cristianelli: mentre la nutrice
49
1886
di cenere, mentre giravano i gelati e giungevano ancora
50
1886
ballo dei vetri urtava i nervi della zoppina, quasi
51
1886
letto, col capo fra i cuscini, per non sentire
52
1886
gli uffici pubblici e i privati, quali volontariamente, quali
53
1886
di San Vincenzo, che i napoletani chiamano la banchina
54
1886
di contadini, due guide. I nomi? I nomi non
55
1886
due guide. I nomi? I nomi non si sapevano
56
1886
nomi non si sapevano, i giornali non erano ancora
57
1886
due ore, a guardare i visibili progressi dell’eruzione
58
1886
che si mormoravano, fra i vecchi di casa Malagrida
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1886
una villa di Posillipo, i due sposi innamorati, Peppino
60
1886
lava. ¶ SCUOLA NORMALE FEMMINILE. ¶ I. ¶ Mentre suonava la campana
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1886
cappellini ancora sul capo, i paltoncini abbottonati, le gonnelle
62
1886
le scarpe tutte inzaccherate, i libri sotto il braccio
63
1886
vestiti bigi bene asciutti, i colletti bianchi e il
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1886
velluto nero nei capelli, i libri legati con un
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1886
pianoforte, tenendo ancora indosso i panni bagnati dalla pioggia
66
1886
dalla pioggia, sentendosi ancora i piedi assiderati, le braccia
67
1886
per aver dovuto reggere i libri e i quaderni
68
1886
reggere i libri e i quaderni, con lo stomaco
69
1886
recitare la lezione, che i professori la tenevano in
70
1886
sempre così brava che i professori non facevano altro
71
1886
la scuola le comperasse i libri; Sofia Scapolatiello si
72
1886
che non prestava mai i suoi quaderni e i
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1886
i suoi quaderni e i suoi libri, che rideva
74
1886
compagne erano sgridate, che i suoi professori adoravano, che
75
1886
gran cicaleccio, poichè ancora i professori non arrivavano: ma
76
1886
avanzarsi, aveva visto formarsi i corsi e disparire dalle
77
1886
risultava decuriona, soltanto per i buoni punti che aveva
78
1886
Ma in un momento i gruppi si sciolsero, le
79
1886
e macchiate dalla febbre, i denti guasti. Ma quello
80
1886
a memoria. ¶ — Così vogliono i programmi. ¶ — Quello che ha
81
1886
Quello che ha fatto i programmi, era dunque un
82
1886
logica tranquilla, ella ripeteva i suoi argomenti con tanta
83
1886
un po’ tossendo, mostrando i denti, a cui mancava
84
1886
vero quello che dicono i miscredenti, che Gesù sia
85
1886
decente porre in dubbio i fatti della religione. Donnarumma
86
1886
eccitava quelle curiosità, eccitava i commenti di quelle ragazze
87
1886
ora; scrivevano su tutti i compiti le iniziali G
88
1886
le iniziali G. M., i nomi di Gesù e
89
1886
un’altra; seguivano tutti i tridui, tutte le novene
90
1886
in cui si avvolgevano i sacramenti e il senso
91
1886
piccole leve, le ruoticine, i volantini, le mollette dentate
92
1886
era tanto buona, scesero i lagrimoni per le guance
93
1886
gli occhiali azzurri: e i dolori dell’artrite erano
94
1886
collo e alle mani i guanti di castoro foderati
95
1886
sconquassate, da quella testa i cui occhi poco vedevano
96
1886
E se mi domanda i metodi di lettura, che
97
1886
rosso e aveva ancora i capelli avvolti nelle cartine
98
1886
troppo brutta. ¶ — Ma ha i denari, ha i denari
99
1886
ha i denari, ha i denari, ha i denari
100
1886
ha i denari, ha i denari — cantò su tre
101
1886
si siederà la gente? ¶ — I giovanotti non hanno bisogno
102
1886
di musica, prima, e i giovanotti restavano in piedi
103
1886
conquiste, le ragazze amavano i giovanotti malinconici, o almeno
104
1886
passava la mano tra i capelli. Rideva finanche la
105
1886
schifoso e ricco, e i più benevolenti la compativano
106
1886
tutti quei quattrini, e i più severi l’accusavano
107
1886
ad un cadavere, per i gioielli e le stoffe
108
1886
Caputo era scivolata fra i gruppi per accostarsi a
109
1886
muro, le ragazze e i giovanotti confabulavano vivamente, si
110
1886
esilararono le ragazze e i giovanotti che battevano la
111
1886
madri avevano tirati indietro i piedi per non farseli
112
1886
dal pianoforte e fra i due letti disfatti, le
113
1886
del filo per cucire i bottoni di Emma Froggio
114
1886
come un ossesso, brutalizzava i suoi amici, si abbandonava
115
1886
cose che ci servono, i mazzolini di fiori, le
116
1886
due dita di altezza: i lumi a petrolio si
117
1886
accesa. Mentre si facevano i primi giri del ballo
118
1886
sala crepava dal ridere; i giri di waltzer si
119
1886
poco, fece cadere tutti i cavalieri e non ballò
120
1886
dispiaceva di far cadere i cavalieri; Enrichetta era nervosa
121
1886
fazzoletto: uno alla volta i cavalieri venivano a specchiarsi
122
1886
chiaramente e semplicemente: e i cavalieri facevano gli scettici
123
1886
un spazzatina a tutti i cavalieri, posò lo specchio
124
1886
d’ora per tutti i guasti accaduti quella sera
125
1886
spezzate, il petrolio consumato, i piattelli scoppiati, borbottava, senza
126
1886
nell’ombra si profilavano i contorni di sette ad
127
1886
di acqua piovana e i soprabiti si asciugavano sulle
128
1886
per paura di rimetterci i fondi: e lentamente si
129
1886
figliuoli e sapevano fare i loro affari: non erano
130
1886
saloni, un salotto; ma i mobili erano eterogenei, accozzati
131
1886
neppur necessario di salutare i padroni di casa, entrando
132
1886
abitudine, andava continuamente ricaricando i lumi a moderatore: e
133
1886
legata con uno spago. I due giovanotti fingevano di
134
1886
lontanissimo dalla pignatta, fra i ghigni dell’assemblea; alcuni
135
1886
se avessero voluto vedere i cocci della pignatta infranta
136
1886
bastone umoristico, e raccolti i due pezzi della pignatta
137
1886
argentata, dove si mettono i cioccolattini; erano piccole pastine
138
1886
restava sempre incolume, sotto i colpi troppo forti, ma
139
1886
che le aveva strappato i capelli, dietro la nuca
140
1886
scatoletta di polvere per i denti, la terza un
141
1886
e placati gli spiriti, i giuochi di penitenza cominciarono
142
1886
una grande dolcezza primaverile: i napoletani si affollarono in
143
1886
Vesuvio, salirono su tutti i terrazzi, si arrampicarono su
144
1886
viscere della terra, sotto i piedi dei viandanti. Il
145
1886
Il caldo diventava insopportabile, i ricciolini artefatti si discioglievano
146
1886
paglia per non guastarsi i piedini, dei cappelloni eleganti
147
1886
si guardavano continuamente, malgrado i rabbuffi della madre. Le
148
1886
grossi denti gialli come i tasti del pianoforte, dal
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1886
esagerate, che sfoggiavano brillanti, i fidanzati sparivano. Esse erano
150
1886
sua conoscenza; con tutti i giovanotti che conosceva e
151
1886
amori, assaliva ferocemente tutti i celibi. Ora, ella voleva
152
1886
qualche minuto in tutti i gruppi, aveva parlato sottovoce
153
1886
il suo posto, chiamando i numeri, i quali correvano
154
1886
posto, chiamando i numeri, i quali correvano. Le De
155
1886
mangiava delle telline, buttando i gusci nel mare. Le
156
1886
sulle spalle, prendendo tutti i loro comodi, facendo arrabbiare
157
1886
innamorate, furiose, si rubavano i fidanzati, litigavano come tante
158
1886
il biglietto, nessuna aveva i quattrini: dopo essersi insultate
159
1886
poetico, su cui sfrusciano i platani del Chiatamone, era
160
1886
gente alla Villa; ma i marciapiedi erano fitti fitti
161
1886
in linea retta, come i cavalieri che si vedono
162
1886
Dietro venivano le mamme, i padri, le zie, le
163
1886
cominciati e fiorenti, sotto i materni sguardi indulgenti, le
164
1886
con le mamme e i giovanotti dietro, con la
165
1886
attirar l’attenzione e i personaggi che si credono
166
1886
E in tutti quattro i viali, fra gli alberi
167
1886
candore delle ninfee, fra i bianchi sedili di marmo
168
1886
Parlamento, pareva che volontariamente i due grandi partiti opposti
169
1886
con gli occhi bassi, i due fidanzati più innanzi
170
1886
un grave problema, lesinavano i soldi della spesa, ma
171
1886
e avevano, tutte tre, i capelli annodati con un
172
1886
facevano nelle commedie, mostrando i dentini. Giusto giusto, Giovanni
173
1886
trovava anche lei, che i gelati si prendono al
174
1886
di sedie, intorno, intorno: i giovanotti occhieggiando le ragazze
175
1886
lasciate trascinare, laggiù, fra i platani e le fianmelle
176
1886
un grande sbaciucchiamento fra i saluti e gli abbracci
177
1886
gli orecchini di brillanti, i guanti di camoscio troppo
178
1886
grande e cinquanta sono i piccoli viali sinuosi fra
179
1886
fra le aiuole e i gruppi di olmi. Ivi
180
1886
amori inutili. ¶ Le Fusco, i due Aiaci del Teatro
181
1886
di Napoli, fatto fra i fiori, gli alberi, innanzi
182
1886
Falco, anche venivano via, i due amanti non dandosi
183
1886
la soffocavano. ¶ E attraverso i viali, più rada ma
184
1886
costume troppo corto e i due corteggiatori fremevano, presi
185
1886
il braccio alla vecchia, i due giovanotti alle ragazze
186
1886
agitando e facendo tintinnire i braccialettini d’argento, tutte
187
1886
le ragazze? E malgrado i suoi stenti col marito
188
1886
letificante di amore, tutti i sospetti che può avere
189
1886
che le sorelle combinassero i loro affari di cuore
190
1886
grande tavolone dove posare i soprabiti e i cappelli
191
1886
posare i soprabiti e i cappelli, un altro stanzone
192
1886
la quale si nascondevano i due miseri letti della
193
1886
Carlo, — disse quella, aguzzando i freddi occhi di metallo
194
1886
che ascoltavano profondamente sorprese. I due amanti, donna Maria
195
1886
rispose costei, quietamente, raggiustandosi i polsini. ¶ E fu tutto
196
1886
le due sorelle Gaston, i cui capelli biondi parevano
197
1886
chiarore di melanconia, dove i biondi capelli e i
198
1886
i biondi capelli e i fiori azzurri che vi
199
1886
vi erano sparsi e i grandi occhi aspettanti mestamente
200
1886
alla luce si vedevano i dentini minuti e bianchissimi
201
1886
con Mario Capece: ma i suoi occhi e il
202
1886
caffè e si vendono i giornali, faceva vacillare; in
203
1886
passione, per Giulio Vargas; i due fidanzati portavano dapertutto
204
1886
le ragazze, le signore, i giovanotti che venivano a
205
1886
Charlotte, poverina, aveva sospeso i pagamenti. Ma Rocco Caracciolo
206
1886
le si tendevano e i bei fiori che le
207
1886
buttava gli scialli e i fiori sui divani, con
208
1886
sulla via della Rotonda. I curiosi si affollavano al
209
1886
soprabito, il gibus e i guanti chiari, come per
210
1886
il libro di preghiera. I curiosi credevano che si
211
1886
cappella dei Cantelmo, fra i parenti stretti, il duca
212
1886
la gente era intervenuta: i suicidi non potrebbero essere
213
1886
dopo un mese, dopo i magnifici funerali di Eugenia
214
1886
d’argento, avendo abbandonato i fiori e il libro
215
1886
spasimo, pregava, pregava, per i vinti come per i
216
1886
i vinti come per i vincitori, per donna Maria
217
1886
Miradois, le avventuriere sposavano i principi; Giulia pregava quietamente
218
1886
Sannicandro, tanto carine sotto i capellini neri, erano inginocchiate
219
1886
l’aspettavano: dietro venivano i preti, salmodiando. Di nuovo
220
1886
da cima a fondo, i Muscettola scomparivano, l’eredità
221
1886
vestito bianco, il velo, i fiori, i gioielli, le
222
1886
il velo, i fiori, i gioielli, le scarpette di
223
1886
vita dal cordone bianco: i piedi non si vedevano
224
1886
biancore giallastro della cera: i bei capelli biondo-castani
225
1886
le si avvicinò, raccogliendole i capelli tutti in un
226
1886
senza tagliare, non mordevano i capelli, si arrovesciavano, l
227
1886
e in italiano disse i quattro voti: castità, povertà
228
1886
sole riscaldava oramai tutti i finestroni velati di rosso
229
1886
morto risuonava sempre, e i curiosi che si accavalcavano
230
1886
rossa che gli reggeva i calzoni bianchi estivi, sospese
231
1886
signorotto biondo che chiamava i numeri, si passava un
232
1886
Brown e facendo scintillare i suoi grossi orecchini di
233
1886
di San Ferdinando dove i filodrammatici hanno preso dimora
234
1886
chiacchieravano e ridevano, mostrando i denti bianchi, un po
235
1886
specialmente Riccarda, che aveva i mustacchietti e le labbra
236
1886
che avevano venti anni. I due gruppi fingevano di
237
1886
legno che scricchiolava sotto i passi delle persone. Era
238
1886
seguita dalla madre: e i begli occhi della fanciulla
239
1886
Assolutamente non poteva fare i bagni di mare, Enrichetta
240
1886
sedie disponibili nel salone, i giovanotti restavano in piedi
241
1886
la linea e spezzavano i segni della trasmissione. ¶ — Signorine
242
1886
più forte: in tutti i punti di contatto, fra
243
1886
a punte metalliche, come i denti di un pettine
244
1886
nero sul cappello e i guanti neri: aveva gli
245
1886
macchine scricchiolarono, a tutti i reofori, a tutti i
246
1886
i reofori, a tutti i bottoncini, vi fu un
247
1886
ufficio. Napoli era isolata: i tasti, le macchine, gli
248
1886
era morta. ¶ PER MONACA. ¶ I. ¶ Canterellando una canzoncina popolare
249
1886
se nulla vi mancasse: i rocchetti del filo, l
250
1886
un po’ dura, cavandosi i guanti lunghi di camoscio
251
1886
il suo lavoro e i suoi pensieri l’assorbivano
252
1886
gran matrimonio: e tutti i vecchi amici di casa
253
1886
casa, le zie straniere, i confessori, erano tutti in
254
1886
certi nasetti all’insù, i capelli ricci e l
255
1886
e grazie. ¶ Si cavarono i paltoncini eguali, posarono i
256
1886
i paltoncini eguali, posarono i cappellini eguali, restarono coi
257
1886
era comparsa, respingendo indietro i polsini di tela bianca
258
1886
cifra e numero, tutti i capi di biancheria che
259
1886
innanzi che lasciava vedere i piedini sottili, sdutti. Elfrida
260
1886
ella si faceva regalare i vestiti dai giovanotti — la
261
1886
presente, sempre gaia, mostrando i suoi dentini bianchi di
262
1886
è deciso al matrimonio? I Daun sono molto nobili
263
1886
molto nobili: chi conosce i Bariatine? — domandò Maria Gullì
264
1886
simile alla rosa e i dolci occhi bigi. La
265
1886
l’avevano circondata avendo i lagrimoni sugli occhi; specialmente
266
1886
la gioventù le secca, i ricordi sono loro fastidiosi
267
1886
sono vecchie! Troppo eleganti? I fidanzati diffidano delle suocere
268
1886
Una, troppo pretenziosa per i titoli di nobiltà; l
269
1886
amato il lusso e i piaceri e aveva confinato
270
1886
vita austera, con tutti i difetti dell’età matura
271
1886
li fai venire, Olga, i vestiti? Non da Vienna
272
1886
era che Worth, per i vestiti da sport non
273
1886
dunque, sempre, quello che i giovanotti dicevano alle loro
274
1886
e buona Olga Bariatine; i famosi brillanti di casa
275
1886
carità delle ragazze per i bimbi abbandonati e si
276
1886
ma che state contemplando i Quattro Novissimi? Fate la
277
1886
con tutto questo cucito! i bimbi saranno vestiti, ma
278
1886
che portava con sè i sessanta milioni di dote
279
1886
Olga Bariatine, scompigliò tutti i cestini; ed era così
280
1886
di nuovo brillarono, luminosi, i sorrisi. ¶ II. ¶ Un razzo
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tutte le navi mercantili, i brigantini, le barcacce, le
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ufficialità di marina, tutti i forestieri che già villeggiavano
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di maestro e attaccava i ballabili con una certa
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si era stabilita fra i due giovani, fatta più
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ridendo Eugenia e scuotendo i grossi orecchini di brillanti
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a tutti, contentone, raccogliendo i sorrisi di approvazione di
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delle signore, nascondendo loro i fastidi, le volgarità, le
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ricamato d’oro, con i capelli arricciati e la
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politica: Maria Morra odiava i repubblicani, li chiamava straccioni
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dove già si udivano i primi scoppi di trictrac
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quattro ore, leggeva tutti i giornali, parlava col padrone
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dei trams, che aspettavano i passeggieri per partire per
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casa: ma giù, sotto i portici del cortile, per
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quelle che leggevano, chiusero i libri. Pasqualina Morra riportò
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altro; ma erano troppi i permessi. Tutte quelle che
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delle macchine, vedeva tutti i ritardi, le disattenzioni, le
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di inchiostro azzurro stampante, i tasti troppo alti, quelli
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alti, quelli troppo bassi, i registri mal tenuti, i
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i registri mal tenuti, i fogli di carta telegrafica
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faceva troppe satire contro i superiori, non l’avrebbero
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andar via prima: leggeva i registri, a lungo, come
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l’ora di tutti i telegrammi fermi, per la
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aperti, esse s’infilavano i paltoncini, si avvolgevano al
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fatica: fuori le madri, i padri, i fratelli le
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le madri, i padri, i fratelli le aspettavano, per
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delle più serene: tutti i piccoli torti, tutte le
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in ufficio, per lasciare i superiori nell’imbarazzo, e
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prestare il servizio ordinario. I parenti, i fidanzati, gli
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servizio ordinario. I parenti, i fidanzati, gli amici s
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le altre, di ambedue i turni, senza eccezioni, salirono
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l’ultima, a tutti i prefetti e sottoprefetti del
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a mezzogiorno. Da tutti i comunelli, da tutti i
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i comunelli, da tutti i grossi comuni, da tutti
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grossi comuni, da tutti i capoluoghi, da tutte le
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sottoprefetture e prefetture, arrivavano i risultati delle frazioni, al
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Steele, erano in movimento: i due capoturni erano presenti
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altra, riordinando dispacci, regolando i sistemi di orologeria, dando
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parola alta e breve. I telegrammi nascevano, sgorgavano, spuntavano
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era di tre ore, i telegrammi da trasmettere si
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potenti del piede diritto, i capelli rialzati sulla testa
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il tempo di registrare i dispacci. Maria Morra sedeva
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riposare un po’, registrando i dispacci, classificandoli, facendo tutto
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contavano le parole, mettevano i rotoli di carta, raccoglievano
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rotoli di carta, raccoglievano i telegrammi trasmessi. Non vi
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ovale e malinconico, per i riccioli biondi della fronte
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denari. Una le faceva i cappellini, un’altra le
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pioggia, si erano manifestati i guasti di linea, il
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le strade, le persone, i vestiti, le anime, il
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a un certo momento i segni scomparivano e l
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forte il tasto, facendo i segni lunghi, chiari, lentissimi
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dicendo qualche cosa, ma i segni non arrivano. ¶ — Rendete
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è immediata, in cui i nervi frizzano a qualunque
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il guaio maggiore erano i contatti. Per la pioggia
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s’imbrogliavano, si confondevano, i corrispondenti litigavano, le correnti
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di Venezia che dava i suoi telegrammi a Roma
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a Roma; Campobasso mandava i suoi telegrammi per posta
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essere fraintesa o malintesa: i critici poi si scervellino
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dalla fanciulla, apprende quotidianamente i dolori e le disfatte
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Ella vive guardinga, move i passi con precauzione; e
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non si dà facilmente, i misteri del suo spirito
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realmente evocare tutti, tutti i fantasmi che nella mia
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fanciulle! Accade ciò perchè i ricordi si fan tanto
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che le fanciulle hanno? I filosofi positivisti risolvano il
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tanta intensità, che tutti i miei nervi tremano, che
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nella mia memoria, dove i ricordi sono disposti a
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DELLO STATO ¶ (SEZIONE FEMMINILE) ¶ I. ¶ Come Maria Vitale schiuse
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Pungolo era sbarrata: per i vicoli di Montesanto, di
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gonnella, per non isvegliare i due fratellini, Carluccio e
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come una pazza, fra i venditori di frutta che
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di Napoli, e fra i carri dello spazzamento che
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di suo papà: nominava i fratelli, le sorelle, il
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le sorelle, il compare, i superiori, i viaggiatori sul
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il compare, i superiori, i viaggiatori sul mare in
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una voce giovanile che i singhiozzi hanno velato. ¶ — Sempre
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ella non sapeva fare i versi come Pasqualina Morra
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con le mani grandi, i polsi nodosi e i
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i polsi nodosi e i piedi enormi. Portava ancora
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la punta delle dita, i capelli biondissimi, ondulati, che
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lavoravano solo per farsi i vestiti, per comperare la
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suo passo ritmico, portando i suoi vestiti fini e
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vestiti fini e ricchi, i suoi cappelli bizzarri, i
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i suoi cappelli bizzarri, i suoi profumi squisiti, pareva
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dove le ausiliarie riponevano i cappelli, gli ombrellini, i
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i cappelli, gli ombrellini, i mantelli: quelle più poverine
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o le più romantiche, i quaderni. In mezzo allo
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sabato e ci saranno i biglietti del lotto che
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biglietti del lotto che i salernitani giuocano a Napoli
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unisce e confonde tutti i segni, ora tanto debole
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ora tanto debole che i segni non arrivano. Chiami
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la linea si guasta. I dispacci crescono: il ritardo
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labbra di rosa morta. I fini capelli di un
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per pensare. Ella toglieva i guanti e il mantello
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d’acciaio che imprimeva i segni, chi metteva un
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vecchio per lei, che i suoi genitori non le
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punto a quello che i privati scrivono nei dispacci
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del coltellino che fa i segni, non aveva bisogno
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due lettere d’amore. I giorni di festa erano
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augurava buon capodanno, ricordandole i bei tempi del convitto
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sacro di Natale, mentre i parenti, i cari, gli
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Natale, mentre i parenti, i cari, gli amici erano
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niente, — borbottò quella fra i singhiozzi, lamentandosi, tossendo, soffiandosi
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cui si avvisavano tutti i prefetti e sottoprefetti del
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del gas furono rialzate, i tasti cominciarono a stridere
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stridìo metallico dei coltellini, i corrispondenti che ripetevano tutti
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Grazia Santangelo sedette, e i tre bimbi, soddisfatti, la
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la boccuccia che sbadigliava, i tre bimbi si guardavano
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loro bellezza, ma già i polsi avevano certe sottili
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provincia dormiente che digerisce i maccheroni, i due innamorati
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che digerisce i maccheroni, i due innamorati chiacchieravano, sotto
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da due mesi, sopra i melagrani fioriti dell’orto
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Astianese, dove erano fioriti i mandarini. Ma nulla sapevano
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parole di speranza che i due giovani avevano pronunziate
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chinava il capo sotto i ricordi delle speranze morte
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doveva sempre intervenire fra i due innamorati. ¶ — Che vi
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con la vigna e i quattrini, in tutto quindicimila
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cagnesco, Federico tirandosi nervosamente i ricci della zazzera e
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persiana, Emma Demartino guardava i due innamorati bizzosi: non
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uno dopo l’altro, i due mariti, i due
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altro, i due mariti, i due fratelli Mosca: ora
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Le donne, quando hanno i figliuoli, non amano più