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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, L'amore che torna, 1908

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
1
1908
piangendo, i ricchi ed i poveri, i giovini ed
2
1908
ricchi ed i poveri, i giovini ed i vecchi
3
1908
poveri, i giovini ed i vecchi... Ebbene28, ho concluso
4
1908
discorrevamo, ell'andava disponendo i miei abiti sul letto
5
1908
letto, intenta a mettere i bottoni gemelli nei polsini
6
1908
Su lo sparato lucido i suoi capelli facevano cadere
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1908
molto, anzi moltissimo per i nostri averi. Mi sono
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1908
la domestica non fa i conti esatti. ¶ - E non
9
1908
presso il letto, con i due gomiti su la
10
1908
allo specchio per ravviarmi i baffi, - guarda: se anche
11
1908
rimanere a casa. Ho i nervi un po' scossi
12
1908
passione ci vuole; siano i cavalli od il giuoco
13
1908
dell'amore. - Ma dopo i trent'anni non si
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1908
si ama più come i colleggiali, perchè infatti l
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1908
stinco! ¶ - Siete ricco?... ¶ Ed i suoi occhi acuti mi
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1908
franchi all'anno per i suoi abiti, e, senza
17
1908
uomo, le sue parole, i suoi gesti, mi parvero
18
1908
male. Qui si trovano i frutti proibiti, le rarità
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1908
frutti proibiti, le rarità, i valori che non sono
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1908
sono alcuni banchieri contro i quali è meglio non
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1908
azzurro che altrove od i giardini più fioriti. E
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1908
in quel momento, interruppe i nostri discorsi così candidamente
23
1908
d'oro guadagnato, ed i suoi bellissimi occhi risplendevano
24
1908
un profilo dolcissimo, come i cammei del Cinquecento, ma
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1908
sorriso di donna crudele. I capelli nerissimi le si
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1908
intorno al giuoco, ed i suoi occhi parevano compiacersi
27
1908
gli rispose Yvonne, battendo i palmi. ¶ - E due, - contò
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1908
Lo sentivo. Ora facciamo i conti. ¶ - Giocate meravigliosamente, non
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1908
uno specchio per accomodarsi i capelli. Prese la coppa
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1908
schermì ridendo. ¶ - Venite: facciamo i conti. ¶ Tornò a sedere
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1908
tenevo in serbo, dicendole: ¶ - I conti sono già fatti
32
1908
gesto frivolo. ¶ E rise. I suoi occhi perversi mi
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1908
piccola sala, brillavano come i suoi grandi occhi neri
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1908
meno aver compreso che i primi baci veri li
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1908
mormorava pianamente, sorridendo fra i singhiozzi. ¶ - Taci, taci.... Almeno
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1908
l'accaduto. Ella con i denti si prese il
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1908
di una bella giornata; i carri degli erbivendoli, passando
38
1908
occhi cerchiati di nero, i capelli un po' disfatti
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1908
di pallido sole dorava i suoi capelli disciolti. ¶ V
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1908
pur essendo arredata con i mobili di uno studiolo
41
1908
aspettavo. Vi aspettavo guardando i vostri bellissimi fiori. Amo
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1908
fece, scoprendo nel sorridere i denti bianchissimi. Sentivo la
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1908
il viso immobile. ¶ - Guardavo i tuoi polsi, e mi
44
1908
da un solco profondo, i tuoi seni malnascosti, e
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1908
tendendomi la bocca. ¶ E i denti piccoli, minuti, le
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1908
solcata di vene sottili. I capelli, tratti all'indietro
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1908
mia partenza, quali furono i giudizi degli amici nostri
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1908
in alcuni momenti, esasperava i miei nervi, e quanto
49
1908
gli interessi, le concedo i due anni, altrimenti non
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1908
va bene: continuate pure i vostri calcoli. ¶ E per
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1908
ultimo sorso, - proposi, ricolmando i bicchierini. ¶ - Volentieri: quest'acquavite
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1908
ove nella corte scalpitavano i cavalli e facevano ala
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1908
cavalli e facevano ala i domestici gallonati, quel portone
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1908
mio denaro, nessuno ignorava i miei dissesti, le noie
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1908
noie che mi davano i creditori e i pesi
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1908
davano i creditori e i pesi che si andavano
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1908
mi davano denaro, se i negozi mi vendevano a
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1908
alle caccie potevo cavalcare i migliori cavalli, giocare spensieratamente
59
1908
mi pareva di udire i maligni commenti. Oh, mai
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1908
altra vita, pressochè scomparsa. I miei nervi si erano
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1908
campagna, questa casa ed i giorni che passiamo qui
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1908
sere si fecero fredde, i grossi tizzoni arsero scoppiettando
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1908
cupe del Medio Evo, i miei padri lontani. ¶ E
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1908
Io medesimo, giunto verso i trentaquattr'anni e perdute
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1908
aveva dato in possesso i migliori suoi doni ed
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1908
Placet, si vis, Domine. ¶ I ¶ A Parigi, dopo alcune
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1908
della terra, e tutti i giorni si muta, più
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1908
destino. ¶ Talora mi assalivano i più tristi pensieri, vedendo
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1908
per le strade, guardando i negozi, gli equipaggi, la
70
1908
sospetto. Il suo passo, i suoi gesti, anche la
71
1908
la sua desiderata bellezza; i giornali sarebbero stati pieni
72
1908
quali avrei potuto dedicare i miei giorni, con una
73
1908
in quanto tempo? E i capitali? Dopo tutto, è
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1908
barba color di rame, i capelli biondi, grigi su
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1908
paese, conservando di tutti i popoli un segno caratteristico
76
1908
bocca degli amici, ed i suoi concetti morali non
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1908
ire dei colpiti. ¶ Ora i bei tempi erano passati
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1908
parlava troppo, ma dietro i suoi discorsi briosi era
79
1908
e di farsene pagare i debiti. Nel suo camerino
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1908
più celebri ancora furono i suoi tre gatti soriani
81
1908
disonestamente. Ma in entrambi i casi bisogna seguire la
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1908
senz'avere di nessuna i vantaggi. Io, per esempio
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1908
il più ragionevole fra i diritti dell'uomo è
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1908
l'epoche, presso tutti i popoli, i leoni. E
85
1908
presso tutti i popoli, i leoni. E il rimanente
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1908
di un sorriso incomprensibile, i suoi occhi si fissavan
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1908
ridendo. ¶ - In genere - dissi, - i filosofi vanno accettati senza
88
1908
così bella, ov'erano i segni di tutte le
89
1908
non avesse profondamente avvalorato i miei dubbi. ¶ Ora mi
90
1908
il sorriso attraente. Aveva i capelli di quel colore
91
1908
biondo che assume talvolta i riflessi dell'oro verde
92
1908
uno sforzo terribile sopra i miei nervi per mantenere
93
1908
canaglia, vi giuro! nonostante i suoi capelli molto grigi
94
1908
fatto si diffuse per i giornali: mi pare si
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1908
credo. Perchè infine, con i suoi mille difetti, la
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1908
modo, ridendo e piangendo, i ricchi ed i poveri
97
1908
gli allori, l'abbracciabosco, i gerani di bosco e
98
1908
coi fiordalisi, le spadacciole, i cinquefogli, e dalla montagna
99
1908
le genziane di tutti i colori, le belledonne dei
100
1908
irradiare nell'aria circostante i riflessi dei loro infiniti
101
1908
profumo l'ansia che i fiori avevano di suggere
102
1908
nel tempio, e tra i vapori degli incensi aromatici
103
1908
La turba, genuflessa tra i fiori, elevava un sommesso
104
1908
un Regno di tutti i secoli - la sua Signoria
105
1908
mentre il chierico agitava i turiboli e la turba
106
1908
veste intessuta di gemme, i polsi carichi di braccialetti
107
1908
rigidezza di statue. ¶ Fra i due cori una monaca
108
1908
è simile a vanità; i suoi giorni son come
109
1908
aria santificata. ¶ «Fa che i semi si diffondano al
110
1908
diffondano al vento numerosi, i granelli dell'arena, o
111
1908
tabernacolo scintillante. ¶ «Non abbassare i tuoi cieli; non toccare
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1908
tuoi cieli; non toccare i monti perchè fumino di
113
1908
la grandine che smiete i raccolti come una spada
114
1908
profondo facevano scorrere concitatamente i rosari, perchè la Vergine
115
1908
tanti flagelli. ¶ - «Fa che i nostri greggi moltiplichino a
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1908
la terra e sopra i monti e sopra il
117
1908
mal del verde, od i prati aridi, od i
118
1908
i prati aridi, od i virgulti restii dal germogliare
119
1908
sacerdote asperse tre volte i fiori con l'acqua
120
1908
attesa della rugiada. ¶ Allora i due cori di vergini
121
1908
piedi, presero a cantare. I loro polsi gracili erano
122
1908
di fiori nivali ed i loro occhi splendevano come
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1908
gli sconsolati alla speranza, i dubitosi alla fede, i
124
1908
i dubitosi alla fede, i poveri alla miseria del
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1908
dentro una profondità. ¶ E i fiori anch'essi morivano
126
1908
ci serrò il cuore; i nostri sensi, ebbri di
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1908
ottanta giorni - (ella contava i giorni!...) - al tempo da
128
1908
piacerti ancora. Mi cadono i capelli. Quando vi passo
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1908
e ritorna con tutti i suoi fiori.» ¶ «Io non
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1908
ridere disperatamente! Chiamano amore i loro capricci, amano e
131
1908
come la birra. ¶ - E i frati? ¶ - Oh, i frati
132
1908
E i frati? ¶ - Oh, i frati ne hanno l
133
1908
osterie dove lo corteggiavano i suoi loschi faccendieri, egli
134
1908
un uomo che tenete i vostri affari molto in
135
1908
sovrumana per far tacere i più esosi. Con voi
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1908
cose la penso tutti i giorni allo stesso modo
137
1908
già vuota per metà; i suoi occhi brillavano, ma
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1908
in continue tribolazioni. Anche i figli crescono, e vanno
139
1908
io per lasciarle fare i suoi comodi? ¶ - Oh... voi
140
1908
importa nulla di sacrificare i vecchi amici. ¶ - Ma che
141
1908
pausa, mi guardò con i suoi occhi penetranti e
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1908
Laurenzano... eh, allora!... ¶ Ed i suoi occhi brilli splendevano
143
1908
un riso triviale, battendo i due grossi pugni su
144
1908
ubbriaco da una, tutti i pensieri passano dall'altra
145
1908
di forbici, coglieva tutti i fiori delle aiuole gettandoli
146
1908
santo è oggi? ¶ - Tutti i santi, signore. A Fondi
147
1908
donne vengono da tutti i dintorni, e molte scendono
148
1908
anche dalla montagna, recando i canestri pieni, che poi
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1908
le donne hanno rovesciati i canestri. ¶ - Dura parecchi giorni
150
1908
qui se ne vedranno i fuochi. Domani poi rimarranno
151
1908
su la piazza solo i giardinieri ed i mercanti
152
1908
solo i giardinieri ed i mercanti per vendere i
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1908
i mercanti per vendere i fiori fini, le pianticelle
154
1908
sottobraccio, m'inoltrai per i viali profondi. ¶ - Dunque, - gli
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1908
Qua e là, per i meandri degli alberi, si
156
1908
una avventura di tutti i giorni: qualche santo provvederà
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1908
unirsi a te, conoscendo i legami che ti stringevano
158
1908
preferisci, non avrà voluto. I sacrifizi di questo genere
159
1908
da parere costrutto per i piedi minuscoli d'una
160
1908
bambola di Norimberga, ed i bagliori delle coppe fiorentine
161
1908
di corrosa pietra che i licheni macchiavano di segni
162
1908
campo di sterpi tenaci, i quali s'aggroviglino al
163
1908
mezzodì, gli sciami addensavano i loro turbinii su l
164
1908
cose, gli uomini ed i sentimenti hanno tutti un
165
1908
ardore. - Ne sono certo. I miei desideri sono ormai
166
1908
in gran corteggio portando i fiori all'auspice benedizione
167
1908
di quella moltitudine recando i fiori del suo giardino
168
1908
fiori del suo giardino, i boccioli delle sue pasture
169
1908
boccioli delle sue pasture, i mazzi più recenti e
170
1908
e della falce portavano i mazzi come si porta
171
1908
le donne facevano con i grembiuli un grembo, per
172
1908
più ricche, o forse i parentadi, reggevano canestri colmi
173
1908
una donazione più rara; i lor panieri traboccavano di
174
1908
era sui carri battendo i cavalli con sferze infiorate
175
1908
lontani contadi sbucavano per i sentieri della campagna volgendo
176
1908
Caecubus acer» che dette i prelibati vini ai circensi
177
1908
sua razza tenace rinnovava i simboli dei padri venerando
178
1908
curvi nel mezzo come i tralci delle viti cariche
179
1908
pendevano dalle finestre, addobbavano i terrazzi ed i poggioli
180
1908
addobbavano i terrazzi ed i poggioli, cui stavano affacciate
181
1908
investivano vuotando a gara i canestri pieni. Per un
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1908
da una magnificenza impreveduta. ¶ I banchi orticoli, adorni di
183
1908
sul terrazzo della chiesa. I fiori vi giacevano sopra
184
1908
un tempio leggendario, dove i colori ed i profumi
185
1908
dove i colori ed i profumi componessero insieme un
186
1908
in grappoli. ¶ Intorno tutti i colori sfoggiavano, componendo in
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1908
scorazzanti avesse invasi tutti i giardini, disfatte le aiuole
188
1908
voluttà negli occhi dipinti, i giovini patrizi decadenti, e
189
1908
lo sprone, là dove i mirti bianchi e l
190
1908
aralda porporina socchiudevano lentamente i cálici delle lor campanule
191
1908
boscaiolo era venuto con i mughetti, le cesarelle, i
192
1908
i mughetti, le cesarelle, i gigari, gli allori, l
193
1908
di vita che assilla i desiderii ed esalta i
194
1908
i desiderii ed esalta i sogni fino al tormento
195
1908
era già bianca dietro i vetri, quand'ella finiva
196
1908
ella finiva di raccontare. ¶ I. ¶ Ogni mattina, con una
197
1908
di Edoarda, e tutti i giorni, alla stessa ora
198
1908
méttila nel mio studio. ¶ I giornali e l'altra
199
1908
mai non la ferissero i disguidi postali nè le
200
1908
raccapezzavo più. Qualche volta i pretesti erano grossolani ed
201
1908
inesplicabile che assaliva talvolta i vetri degli armadi monumentali
202
1908
racchiuse argenterie, le porcellane, i vasi di cristallo. Amavamo
203
1908
che ornavano le serre, i prati, le aiuole. Un
204
1908
il caprifoglio selvatico. ¶ E i galli, dall'uno all
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1908
canto con impetuosa emulazione. ¶ I miei contadini avevano sparsa
206
1908
forze fino all'esaurimento. I giorni passavano per noi
207
1908
suo corpo vibrante, aumentavano i battiti delle sue vene
208
1908
la libertà, la luce, i fiori, le canzoni che
209
1908
lo squittire, le gorgheggiate, i frulli che animavano il
210
1908
per un'arte inconsapevole, i suoi gesti, la sua
211
1908
balzana; e spòlvera bene i cuscini, e lustra la
212
1908
con la guardia lustra, i fiori adorni ed i
213
1908
i fiori adorni ed i voltoi bruniti. Lazzaro continuava
214
1908
lo credo, signore! Ma i vostri cavalli hanno sempre
215
1908
sempre una certa educazione; i nostri sono più rustici
216
1908
collina; dovevo tendere tutti i muscoli delle braccia per
217
1908
e comunicando al barroccio i suoi trabalzi. ¶ - Hai paura
218
1908
campagne vedute a volo; i pioppi equidistanti parevano inseguirsi
219
1908
cielo. ¶ Poi comparve, tra i due canali di Torre
220
1908
una si perdevano verso i remoti valichi dell'orizzonte
221
1908
il poggio falciato, soreggendo i rovinosi archi del suo
222
1908
o credettero vedere, oltre i vapori del Tirreno, lo
223
1908
l'ultimo sole incendiava i marmi del Tempio di
224
1908
dal lor Abruzzo selvoso i contadini aquilani per intendere
225
1908
luna, e più oltre i villaggi addormentati, senza una
226
1908
d'Inglesi accampava tra i suoi molteplici bagagli, di
227
1908
squillò, senza interrompersi, tra i viluppi dei fili elettrici
228
1908
sigaro che masticava tra i denti. - Le annunzio la
229
1908
andò a discorrere fra i mercanti. ¶ - È uno dei
230
1908
e mercanti di bestiame, i quali avevano un nonno
231
1908
Sopraggiunse il treno, troncando i miei pensieri; Fabio, tra
232
1908
miei pensieri; Fabio, tra i primi, saltò giù da
233
1908
una vettura, bestemmiando contro i ritardi dei treni e
234
1908
signora. Io possiedo tutti i vizi al massimo grado
235
1908
femminili, giuoco a tutti i giuochi, bestemmio per abitudine
236
1908
color di cenere passavano i primi brividi della sera
237
1908
comporre in leggiadrissime gale i nastri delle biancherie che
238
1908
le sue braccia ed i suoi capelli profumati formavano
239
1908
entrava un sole giocondo; i glicini assalivano le ringhiere
240
1908
pareva riscintillasse d'aurora, i suoi capelli splendevano, la
241
1908
Asilo, d'autunno, quando i fiori appassivano tra l
242
1908
più di venticinque anni. I suoi capelli spiovevano biondi
243
1908
in alcuni sorrisi tradiva i segni di una forte
244
1908
non voleva certo vendere i pochi gioielli della madre
245
1908
la città rumorosa, per i viali dei grandi parchi
246
1908
che facesse, quali fossero i suoi disegni. Una settimana
247
1908
solo e s'annoiava. I discorsi più frequenti cadevano
248
1908
sua cortesia non eccedesse i limiti onesti. ¶ Una sera
249
1908
un lettuccio da bambola. I vostri piedini allora non
250
1908
della provvida signora Gräfe i letti erano vasti assai
251
1908
fresca, il labbro raso, i denti minuti e bianchissimi
252
1908
troppo vestito, per Parigi... I pittori, qui, amano la
253
1908
signore come l'Hohenfels, i tuoi abiti non sono
254
1908
delicate cortesie dell'Hohenfels, i sacrifizi, anche di denaro
255
1908
nelle stamberghe umide, tra i filosofi ed i cenciaiuoli
256
1908
tra i filosofi ed i cenciaiuoli dei quarti piani
257
1908
la guardava. Si sciolse i capelli, e vide scendere
258
1908
a quel triste innamorato i pensieri che da qualche
259
1908
il più soave, tra i martirii delle anime innamorate
260
1908
visione della propria morte. I suoi occhi non abbandonavano
261
1908
si affaccendava intorno, raccogliendo i vari oggetti e riponendoli
262
1908
di fiori; Elena prese i fiori, li avvolse con
263
1908
della casa, faceva trasportare i bauli. Egli l'intese
264
1908
cacciò le mani entro i capelli. ¶ Di fronte, nella
265
1908
fronte, una ragazza cuciva i panni alla finestra, e
266
1908
le contrade, le verande, i tetti delle case, le
267
1908
teneva uno spillone fra i denti, un velo sul
268
1908
lungo; rivide il sole, i tetti, le chiese, le
269
1908
lì, nella camera sgombrata, i mobili di noce mandavano
270
1908
piume del suo cappello, i pizzi che aveva intorno
271
1908
fronte, una ragazza cuciva i panni alla finestra e
272
1908
di lei; ne allontanava i corteggiatori con maggior severità
273
1908
la sua treccia, legarle i nastri della camicia; toccava
274
1908
un specie di insidia i lini ch'ella andava
275
1908
gola scoperta, la fronte, i capelli, narrandole con parole
276
1908
per lunghi anditi ove i malati gemevano confusi, e
277
1908
poichè nella morte finiscono i desiderii assurdi, finisce la
278
1908
le lasciava in eredità i suoi quadri ed il
279
1908
ultimo Elena fece donare i quadri ad un Museo
280
1908
le somme vistose che i mercanti offrivano per quella
281
1908
per quella tela, mentre i giornali, encomiando la donatrice
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ancora, più matura per i trionfi della scena». ¶ Raccontò
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comandò molti abiti, rifece i bauli, coperse gelosamente il
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ventiquattrenne, alto, smilzo, con i capelli d'un biondo
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corteggiava molto le signore, i suoi modi eran fini
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tenaci, avevano già irritato i sensi; ed avvenne che
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a Bad-Homburg, dove i medici le consigliarono di
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séguito gli avrebbe scritto. ¶ I luoghi della sua giovinezza
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per un capriccio, ed i più miti sono del
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e beffardo. ¶ - Capisco che i miei discorsi ti debbano
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discorsi ti debbano urtare i nervi; ma pur troppo
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voci che corrono, indovino i sottintesi, e me ne
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e che d'altronde i tuoi propositi veri non
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non ignora cosa valgano i milioni di casa Laurenzano
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un giorno, anche dopo i trent'anni... E poi
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alcuni giorni ad annunziarle i miei propositi, perchè temevo
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bagliori, che facevano splendere i lastricati, le vetrine, le
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mie. ¶ Le parole oscure, i nomi del telegramma, tornavano
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vicino di stelle, con i presagi, nell'inverno, della
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ella entrò nell'albergo, i due si fermarono irresoluti
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la Bibbia o nascondevano i nasi inforcati d'occhiali
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avorio cominciò a ravviarsi i capelli che le sfuggivano
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presi a giocherellare con i vari oggetti che ingombravano
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si fosse impigliato fra i capelli. ¶ - E tu non
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nulla? - continuò Elena, posando i gomiti sul cristallo per
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passò le mani fra i capelli: ¶ - Ah sì? una
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le dita si ravviò i capelli di nuovo scomposti
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Le vedevo serpeggiare appresso i desiderii degli uomini che
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hai affermato in tutti i modi possibili di non
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e prese a carezzarmi i capelli con una soavità
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moltissime restrizioni; mescere insieme i baci e le bugie
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che si delineò tra i suoi fini sopraccigli. E
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offende, che mi ripugna... ¶ I suoi occhi brillavano stranamente
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d'amazzone scendeva presso i cancelli d'un grande
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ella seppe, nell'ascoltare i discorsi dei domestici, ch
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nuove, che portaron via i mobili, i quadri, gli
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portaron via i mobili, i quadri, gli arazzi, le
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gli arazzi, le armerie, i cavalli: tutto. Una mattina
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tutte le stanze, per i piantereni e per le
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tesi dei medici ed i memoriali degli avvocati. ¶ Allora
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leggendo a voce alta i suoi libri e ricopiando
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suoi libri e ricopiando i suoi manoscritti quando i
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i suoi manoscritti quando i poveri occhi stanchi non
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cose dell'arte. Quando i guadagni divennero più lauti
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del Sacro Cuore, dove i tramonti su l'apoteosi
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freddissima urbanità. ¶ Ma vennero i tempi tristi; la madre
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al nulla per pagare i molti debiti della famiglia
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forse già lo saprete - i debiti di suo marito
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aridità della sua vita, i bui pensieri, lo sconforto
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bui pensieri, lo sconforto, i libri che leggeva, le
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compassati ed autorevoli; aveva i baffi castanei, rudi, la
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folle rumorose, aggirandosi per i musei, per le biblioteche
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dei ponti a guardare i fiumi trascorrere, i laghi
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guardare i fiumi trascorrere, i laghi oscillare, splendere il
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ella imparò a conoscere i libri di Massimo Gorki
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vita, e discutevano fra i loro cenci una filosofia
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mi tolga la pelliccia? i guanti? il cappello? ¶ - Ve
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il caminetto e ravviando i suoi capelli, d'un
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ella si leva, guarda i fiori che stanno in
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predilette, come alcuni prediligono i fiori. Mi è piaciuto
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conoscevo questa passione per i cappellini ed i boa
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per i cappellini ed i boa delle signore! ¶ - Allora
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gusto. ¶ E così dicendo i suoi occhi esprimevano un
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ma prese ad enumerare i nomi di tutte le
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d'amore. Sento che i vostri nervi soffrono. ¶ - E
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ancora nel suo volto i vestigi di una grande
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a noi, si aprivano i Prati del Castello vasti
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nel salottino roseo, dove i paralumi attenuavano soavemente la
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suo trotto rassegnato per i selciati che ruscellavano. ¶ Affacciato
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che certo non ignorava i miei legami con Elena
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Ainardi e il Sabbatini, i soci di prima, una
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rosa. Volevo dirti che i tuoi fiori appassiscono tutti
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faccia, come per nascondere i suoi pensieri. ¶ - A pranzo
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rami s'impigliano tra i suoi capelli. ¶ - Venite a
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siede presso il fuoco; i lilla bianchi le hanno
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copre la faccia con i due palmi, forse perchè
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davanti a lei, prendendole i due polsi; ma subitamente
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Come volete. ¶ Abbraccia tutti i fiori con un gesto
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ora, da qualche tempo, i miei nervi non la
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l'amore, la riconoscenza, i calcoli... e non rimase
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Sentii che la stanza, i fiori, la luce, l
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gioia di veder correre i cavalli, e gli uomini
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notizia del duello ed i maligni discorsi delle premurose
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Oltre gli Ardizzò, vennero i Landriano, mia cugina Ferro
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quali pettegolezzi si dilettino i Landriano, gli Ardizzò, le
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nostra giocondità. Ridevano intorno i vetusti arredi, portati lì
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erano a guardarci che i fiori nelle coppe di
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un rumore confuso, traverso i tendami di broccato, e
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sala, si vedevano ardere i tizzi di ginepro, talora
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della mia forza verso i miracoli d'una vita
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e della sera durante i pisoli della zia, la
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cuffie di lana per «I Figli della Provvidenza», il
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le dita, premendo lungo i tendini del garretto, e
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da parere costrutto per i piedini di una bambola
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un libro, ma tutti i libri erano troppo noiosi
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vuoto il migliore fra i nostri ricordi; ma, che
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mi disse, lasciandosi carezzare i capelli. ¶ - È vero; ma
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ipoteca triennale fatta con i Rossengo su le terre
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dalle unghie quadre, con i polpastrelli piatti. La sua
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ignobile, sempre sorridente, con i baffi color tabacco, tagliati
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1908
meravigliato. ¶ - Che vuole? sono i ferri del mestiere... - mi
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a sabato. Voi conoscete i miei affari meglio di
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masticava il sigaro fra i denti. ¶ Stavo già indossando
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e prese a batterne i vetri con le nocche
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medesimo tempo egli conosceva i miei dissesti, doveva solo
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prima che tu parta. I miei titoli salgono; per
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non vorrei liquidare. ¶ - Bah!... i titoli! Vendi, Guelfo. Ti
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giorni dopo feci vendere i titoli con un guadagno
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che volle a tutti i costi condurmi al Circolo
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ne stetti a guardare i giocatori; oziai per le
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lavoro. ¶ - Ho sempre sottomano i libri che mi hanno
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più ferrati. ¶ - Senti, lasciamo i soliti aforismi e dimmi
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vita: ma non avevo i pregiudizi e per questo
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stancata, pare, di pagare i suoi debiti. Pare, dico
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è colpa sua se i cavalli da corsa gli
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altri». Faceva con te i pettegolezzi che scrivo alle
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ultimo denaro, come fanno i poveri di spirito. Quindi
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e conduce al traguardo i suoi cavalli negli ippodromi
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corte di uno fra i molti che le ronzano
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con me di tutti i libri sconci che si
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perfino mi ha confidato i suoi falli!... Questo mi
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vecchie signore che prestavano i lor buoni servigi per
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lor buoni servigi per i matrimoni cosidetti di convenienza
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della guarigione, anzi facevo i miei più caldi voti
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ricca è uno fra i tanti modi coi quali
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fece che mi urtò i nervi con i suoi
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urtò i nervi con i suoi continui discorsi matrimoniali
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tu potresti prendere per i piedi, mettere col capo
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inguaribile malattia di tutti i maestri: quella di far
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Seguire il proprio Dio. ¶ - I filosofi sono i genii
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Dio. ¶ - I filosofi sono i genii dell'umanità inutile
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su la terra esausta i suoi colori di ardente
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spesso e sta con i contadini volentieri. Le creature
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da fare: le galline, i fiori, le serre, i
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i fiori, le serre, i bimbi del giardiniere, l
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Edoarda guidava, io fumavo. I chilometri non si contavano
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od in carrozza per i dintorni, e visite di
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Guardate: là nello specchio i vostri capelli sembrano più
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di amare con passione i vostri capelli pieni di
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anche di te; non i primi giorni, ma più
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via da sè tutti i fantasmi della sua vita
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questo caso dovevo, per i miei vecchi giorni, serbar
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bassezza delle imprese che i suoi bei sofismi velavano
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la mia forza, laddove i sottili sofismi di Elia
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il mio spirito ed i miei nervi soffrivano di
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un secondo fidanzamento. Ricorda i miei consigli e, se
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a vivere e presso i quali tutte le difficoltà
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ove l'avrebbero avvolta i mille desiderii degli sconosciuti
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del pubblico fu clamorosa; i giornali e le riviste
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lei: per le strade i cartelli portarono il suo
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nome a grandi lettere, i fotografi la vollero fotografare
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fotografi la vollero fotografare, i manifesti, le illustrazioni divulgarono
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sua bellezza, e tutti i donnaiuoli, i gaudenti, gli
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e tutti i donnaiuoli, i gaudenti, gli «snobs» vecchi
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scintille. V'erano intorno i rossetti, le ciprie, le
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le ciprie, le forcelle, i pettini, le fibbie, tutte
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guardava come per sorprendere i miei pensieri. ¶ Tardi nella
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parve quella notte che i suoi baci avesser quasi
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E così che pensi? ¶ I folti capelli spargevano di
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covertasi la faccia con i due palmi, ruppe in
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primavera di Torre Guelfa... ¶ I suoi occhi si empirono
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ombra quell'ombra che i suoi occhi fissavano. Tra
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sua poltrona e posando i gomiti sul bracciuolo, mi
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saura, che volava! ¶ - Ed i pranzi che facevamo sotto
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mani mi lisciavan ora i capelli, dolcemente, lentamente. ¶ - No
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bene, - le dissi, prendendole i due polsi, come per
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una libera scelta fra i mezzi opportuni. D'altronde
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consolazione, mi passarono tra i capelli, e nel lungo
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con pigrizia per ravviarsi i capelli. ¶ Le andai vicino
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le si formò tra i sopraccigli, vidi apparire un
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le sue labbra socchiuse i denti scintillavano, minuti e
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s'allietasse nel visitare i suoi giardini. Un sole
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ombrellini delle signore, fra i quali svariavano le giubbe
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E scesi; comprai tutti i suoi fiori, e la
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scorreva sovr'esse, agitando i cálici colmi di gocciole
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tempo, aprivano le corolle, i miei fiori d'Italia
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entrò, li vide. Con i suoi occhi lucenti mi
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sempre in silenzio. ¶ Intanto i giorni passavano, in quella
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ischerzo: ¶ - Vieni, ora faremo i tuoi bauli. ¶ Ogni linea
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fossero nella sua persona i segni d'una profonda
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aveva già fatti portare i bauli nella mia camera
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che l'aiutassi. ¶ Vuotò i cassetti, dispose le biancherie
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scarpe da un lato, i libri, le cravatte, i
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i libri, le cravatte, i profumi dall'altro, poi
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sole; anche la coltre, i cuscini, gli abiti sparsi
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camicie35 fresche di stiratura, i libri scompigliati, le boccette
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dei pettini, le scatole, i gingilli, tutte le cose
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quel giocondo sole. Ed i suoi capelli anche; i
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i suoi capelli anche; i suoi capelli, quando si
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le si formò tra i sopraccigli; non rispose, finse
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un altro, il letto, i suoi capelli disciolti. Una
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vietandomi ormai per sempre i suoi baci, le sue
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rapidamente l'afferrai per i due polsi, attirandola fra
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Mi restò vicino, abbandonandomi i polsi ed appoggiandosi appena
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qualche tuo fazzoletto fra i miei, qualche tuo nastro
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nelle mie scatole per i guanti. Spesso ti lamentavi
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lasciata cadere sul letto. I bauli rimasero aperti, le
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nel mezzo della camera i due bauli spalancati, che
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cresceva, e con essa i pensieri si facevano più
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da nascosti giardini. ¶ XI ¶ I facchini si caricarono i
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I facchini si caricarono i bauli su le spalle
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di cui mi sovvenivano i baci e le lacrime
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dell'armadio per mettersi i guanti. Una rosa che
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sue dita nell'abbottonare i guanti. Per aver libere
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braccio e camminammo rasente i muri, angosciati, eppure insensibili
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alle camere buie, dove i bimbi strillavano, mentre il
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mente, e sentivo tutti i miei nervi contorcersi fino
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le vetrine fiammeggiavano, imbiancando i marciapiedi; le carrozze lente
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ho compreso mai. ¶ Appoggiò i gomiti su le ginocchia
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camminava avanti, indietro, ed i suoi passi facevano un
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pura e delicata fra i suoi lini bianchi, la
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di fragorosa vacuità, mentre i miei occhi la fissavano
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non la vidi più. ¶ I ¶ Il treno che mi
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le città biancheggianti tra i primi chiarori dell'alba
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vivere mill'anni! ¶ Scesi. I miei passi erano grevi
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gente parlava, mi sorpresero i lor gesti e l
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cose che le appartenevano, i luoghi per dov'era
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per dov'era passata, i pensieri che faceva nascere
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mia vita randagia, fra i sentimenti e le cose
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improvviso. ¶ Ero vissuto sprecando i giorni migliori, d'ogni