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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Elda Lanza, La bambina che non sapeva piangere, 2016

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
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i miei figli e i figli di Paola. Per
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che trasloca qui con i bambini, tu che te
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siamo tutti adulti. E i bimbi cresceranno e capiranno
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trovarono un clima gelido: i due uomini, seduti al
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Olga uscirono senza coinvolgere i bambini che stavano giocando
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perché non ti fai i fatti tuoi?» ¶ «Ma insomma
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era molto diversa. Con i capelli corti e ondulati
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l’infarto ogni giorno… I sindacati non ci aiutano
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era vent’anni fa. I nostri prodotti, no». ¶ «Capisco
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amore?» ¶ «Lei è fidanzata?» ¶ «I miei soldi si sono
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ora, a raccontarmi tutti i particolari di quella relazione
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con un dito, ma i nostri rapporti erano un
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sapevo… Spesso, soprattutto durante i viaggi, dormivamo nella stessa
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un’azienda e tutti i segreti delle sue invenzioni
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degli occhiali neri?» ¶ «Sì, i miei occhiali grandi da
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pervenire, su sua richiesta, i risultati dell’esame autoptico
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commento del medico legale. I proiettili erano stati sparati
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intimorire il barone? Poi i tre colpi. In un
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voci, gli strilli e i clacson sono più in
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una chiesa? Sì, per i matrimoni; per qualche funerale
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bianchi stava dicendo Messa. I pochi presenti, perlopiù signore
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e rimetti a noi i nostri debiti, ¶ come noi
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rumore intorno è cresciuto, i clacson sono più acuti
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il labbro inferiore, mostrando i denti, e fece di
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fatti miei. Tu fatt’i toi». ¶ «Non mi avevi
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e intermittenti di tutti i colori. Aveva fatto togliere
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pacchetti: ma soltanto per i bambini. E c’erano
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Alessandro. Naturalmente Paola con i bimbi. Max. E Olga
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Gli altri come volevano, i due maschietti seduti vicini
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seduti vicini a farsi i dispetti. ¶ Subito dopo mangiato
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parole con una risata. ¶ I bambini erano saliti al
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al piano superiore con i loro giochi nuovi, i
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i loro giochi nuovi, i grandi sedevano in salotto
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sedevano in salotto con i bicchieri ancora mezzi pieni
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e Serena: erano buoni i dolci. Ma buoni davvero
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minuta, la pelle trasparente, i capelli grigi, lo sguardo
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sì, se vuoi». ¶ Come i bambini, strappò la carta
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Mentre parlava stava disponendo i pezzi sulla scacchiera. «Le
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dicembre non potrà fare i bagni…» ¶ «È una buona
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bella, arrogante e struggente. I suoi palazzi, le cattedrali
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suoi palazzi, le cattedrali, i musei. L’oro dei
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il suono delle voci. I sotterranei, le bettole e
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sotterranei, le bettole e i vicoli. Quella era la
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Giulia erano siciliani. Quando i nonni si sono trasferiti
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a casa’, a salutare i parenti, e mi portava
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mosso e non metteva i brividi. Sulla terrazza della
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questo ci hanno insegnato i poeti che hanno raccontato
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soprattutto una festa per i bambini. Carolina, che si
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quando con Giacomo facevano i compiti insieme su quel
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vengo da voi». Baciò i bambini. «Ci vediamo stasera
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All’arrivo di Max, i bambini lo presero immediatamente
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come si aspettava, condusse i bambini a letto. «Ora
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che cosa ti combinano i politici? Io voglio saperlo
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No, me l’aspettavo. I bambini…» ¶ «Sono sicuro che
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che cosa sarà per i bambini, un’altra mamma
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ero fiera di avere i tacchi alti, i primi
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avere i tacchi alti, i primi della mia vita
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anche lui. Di notte, i turni… era vestito tutto
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in città. E anche i miei fratelli». ¶ Stavano salendo
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aveva porte decorate con i bordini laccati e i
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i bordini laccati e i vetri smerigliati a disegni
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di altre persone, come i miei figli, Paola. E
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quella sua risata contagiosa, i suoi modi, i suoi
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contagiosa, i suoi modi, i suoi capricci… Se non
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che ora sta pretendendo i suoi diritti». ¶ «No, Laura
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di Napoli anche attraverso i suoi racconti». ¶ «Si ricorda
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parlava e intanto disponeva i pezzi. «Il cavallo bianco
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è lui». Stava muovendo i pezzi sulla scacchiera, ma
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qualcosa di diverso sareste i primi a saperlo… Sente
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gente: alcuni avevano già i bagagli sul carrello, altri
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carrello, altri stavano baciando i parenti che erano venuti
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bagaglio?» ¶ «Tutto qui. Solo i pazzi vanno due settimane
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fatto la coda, capisci i vantaggi?» ¶ Stavano bevendo il
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capito». Intanto aveva preso i due sacchetti delle boutique
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e per sempre». ¶ «E i piccoli?» ¶ «Si abitueranno ad
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Napoli, la fanno solo i grandi ristoranti. A me
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in moglie. Ha voluto i rinforzi. Le mie sorelle
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sei bello e famoso. I miei cognati ti rispettano
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ridendo, mettendo sulla scacchiera i pezzi. «Avanti, chi perde
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Paola terrebbe a casa i bambini per farteli conoscere
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cosa mi emoziona molto. I bambini sanno sempre qual
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Strinse le labbra tra i denti come se fosse
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neurochirurgia. Altro tempo per i permessi necessari e siamo
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Anche lui ha espresso i nostri stessi dubbi. Difficile
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ricordavano. La stessa poltrona, i macchinari alle spalle, gli
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Probabilmente se ne accorgono i medici, per minime reazioni
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Andiamo a tavola. Ora i bimbi stanno buoni qui
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mano. «La natura ha i suoi diritti. Alice è
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affare molto interessante per i nostri vini e con
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ha raccomandato di portarle i suoi saluti e di
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infatti. E questi sono i vetri? Bellissimi…» ¶ «Non mi
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Non mi porterà via i bambini, vero?» ¶ Olga si
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altra cosa. Non confondiamo i ruoli, io conosco il
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molto complicata perché per i miei impegni io starò
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impicciare, pa’: faremo». ¶ «E i tuoi figli?» ¶ «Sono i
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i tuoi figli?» ¶ «Sono i miei figli e i
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le trascrizioni di tutti i colloqui che aveva registrato
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io continuo a coltivare i miei dubbi. Ci confronteremo
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confronteremo, a questo servono i processi». ¶ «Aziz chiede se
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o meno terra selvaggia. I progressi sono arrivati poco
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stasera, stiamo combinando con i vari orari a incastro
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che gli ha dato i primi soldi per cominciare
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mezzo italiano. Gli finanzia i brevetti; lo sposa per
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sposa per non perdere i suoi soldi, gli mette
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vanno più così bene». ¶ «I tempi sono cambiati. Tu
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era di certo. Voleva i soldi per il suo
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gli operai hanno finito i lavori in casa, dove
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per ospedali a curare i bambini, lui si metteva
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e lui dà tutti i soldi in casa, anche
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vuole così, dice che i matrimoni in comune non
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andata a vivere con i bambini in casa di
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del mercato che finalmente i loro prodotti avevano conquistato
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tasca, poi cominciò con i bottoni della camicia. ¶ «Ma
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continuò lentamente a slacciarsi i bottoni della camicia. Al
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vetro, perché fosse visibile. I tavoli erano rustici, ma
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Mi interessa». ¶ «Hai conosciuto i mariti delle mie sorelle
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del sistema, noi abbiamo i microchip nei vigneti… un
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quelle bestie sono stati i miei amori. Non ho
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Perché è eccezionale. Tutti i bambini piangono, fanno capricci
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presenza, per far valere i loro diritti. Lei cadeva
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sbucciava un ginocchio, stringeva i denti ma non piangeva
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d’aria appena illuminata. I vicoli, le strade che
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ormai del tutto spogli, i palazzi chiusi dietro portoni
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il fiume gode soltanto i riflessi delle luci di
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padre, con lei e i miei figli. Ci saranno
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dieci di gennaio perché i tribunali sono chiusi, e
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ma sì… e per i bambini chi sarò?» ¶ «Sarai
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brezza tagliente che metteva i brividi. Max e Olga
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strinse le labbra tra i denti. «No, signorina: la
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il cappello, il bastone, i guanti, l’aperitivo… Ma
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nel tentativo di imitarne i gesti e persino il
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e quello… l’argenteria, i gioielli, la pelliccia… Il
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che questa Pina abbia i mezzi per permettersi un
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scrivania e le fece i complimenti per la bella
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di Gilardi, come muovendo i pezzi su un’immaginaria
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le sue parcelle e i suoi clienti, sempre opportunamente
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era seduta, aveva liberato i capelli da un berretto
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aveva consigliato di moderare i suoi atteggiamenti da ragazza
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per le stanze, rivide i quadri che gli aveva
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Rosalia. Stradine difficili per i tacchi delle signore, tra
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dovevano esserci. Paola, con i due bimbi, tenuti a
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e Aziz Bernardini. Tutti i componenti dello studio di
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volta lei gli mostrava i segni che con i
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i segni che con i temperini avevano lasciato quando
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Possiamo prendere un tè? I biscotti li ho fatti
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Sono venuti qui con i microfoni, le macchine… ma
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cosa vogliono? Ho chiamato i carabinieri, qui non s
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un bordo d’oro. ¶ «I biscotti… Tu solo uno
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chidda che si faceva i fatti soi, e chidda
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argenteria di casa nostra, i libri… tutto questo gli
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è la verità». ¶ «Anche i commenti di Gilla su
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qualche conferma. Ben caratterizzati i personaggi della storia, ora
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stai tranquilla. Paola e i bambini da due settimane
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tutti questi giochi? Anche i fiori, li curo io
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studio, vide Paola, con i capelli legati in cima
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ora sei felice?» ¶ «Sì. I bambini sono felici. Il
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ora va a comperarsi i giornali da solo, e
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con me a prendere i bimbi». ¶ «E io?» ¶ «Tu
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mio lavoro, ci sono i nostri bambini. C’è
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certamente. Non ci sono i bambini, sono a scuola
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dove prima c’erano i solai e ora le
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sereni. Oggi non vedrai i miei figli, perché sono
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scacchi». ¶ «Provaci: mettete tutti i pezzi sulla scacchiera. Avete
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stasera?» ¶ «Vengo a salutare i bambini, ma ho detto
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ci sarò sempre per i nostri figli e per
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sono sicuro che anche i vostri rapporti saranno civili
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sono tanti animali…» ¶ «Anche i cavalli?» ¶ «Anche i cavalli
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Anche i cavalli?» ¶ «Anche i cavalli». ¶ Forse per l
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avevamo la casa con i cavalli?» Carolina era risentita
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E se ci sono i cavalli» aggiunse sottovoce. ¶ Intanto
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fosse trascorso. Fissava, oltre i vetri rinforzati, il vuoto
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si chinò ad accarezzare i capelli di Gilla. «Ciao
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in quella casa con i cavalli?» ¶ «Soprattutto io! I
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i cavalli?» ¶ «Soprattutto io! I cavalli conoscono soltanto me
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soltanto me». ¶ «Hai anche i pulcini?» Voleva essere sicura
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che non conosceva. ¶ «Anche i pulcini». ¶ «Posso venire a
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e molti arrivederci. Dopo i saluti, Rinaldi e la
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si disse, e strinse i pugni. ¶ Era stata lei
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mio padre. Voglio vedere i bambini. Scusa… questa storia
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ci fosse tanto spazio». ¶ «I solai erano inutilizzati, ma
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direi di sì. Comunque i nostri rapporti sono civilmente
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è andata». ¶ «Ma insomma! I figli sono anche tuoi
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vuole a liberarla?» ¶ «Con i tempi che corrono, una
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ma ci sono ancora i sigilli e ci resteranno
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anche tu. Anche Costanza… i De Angelis e molti
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scapolo. Con camera per i bimbi, naturalmente». ¶ «Chiamiamo Luciano
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Ma io li riconosco i miei errori, e non
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pianterreno, dove avevano vissuto i suoi genitori. ¶ «Allora ci
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Gli ho mostrato tutti i documenti che mi ha
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l’America, hanno richiesto i nostri vini e altri
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Ed era vero. Malgrado i suoi dubbi, gli mancava
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il corpo di Olga, i suoi gesti senza pudore
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dei bar che aveva i tavolini fuori. «Posso prendere
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Natale lei andava con i nonni a Ravenna dai
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numero, chiamami». ¶ «Sì… Saluta i tuoi». ¶ «Ciao, vai adagio
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vieni». ¶ La piscina seguiva i bordi di una spianata
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stamane. ¶ Olga aveva raccolto i suoi vestiti e gli
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Gli mise in mano i vestiti e gli indicò
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Avanti, vestiamoci, altrimenti mandano i cani a cercarci». Gli
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ma fu pronto. Chiamò i bambini e salutò suo
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Parigi. «Tutto bene?» ¶ «Sì, i vetri sono bellissimi. Torno
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Peccato che ci siano i napoletani». La battuta era
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e di storia tra i più significativi d’Italia
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succeda. Inoltre io conosco i parenti di Gilla, che
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Olga abbia ragione. Siamo i suoi parenti. Ma avvocato
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Gilardi salutò amabilmente persino i due cognati e si
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ispettore Rossi per venerdì. I suoi parenti vorrebbero portarla
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intensità. Ho sempre rispettato i patti, le promesse. E
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le quali ho condiviso i momenti importanti della mia
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pochi mesi, e non i sette anni di Paola
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condividere la sua vita, i suoi interessi, il suo
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era sicuro: Paola conosceva i suoi sentimenti, sapeva che
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della questura, devono togliere i sigilli». ¶ «Va bene. Ti
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entrò una donna tra i venti e i trent
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tra i venti e i trent’anni, vestita in
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vuoi smettere di importunarmi i clienti? Non le dia
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uffici sono chiusi e i bravi mariti se ne
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barone». ¶ «Sì, abbiamo tolto i sigilli, vada pure, avvocato
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lasciato per lui. Anche i quadri: quelli sono due
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sottovoce. Senza avvicinarsi guardò i segni dei tracciati sul
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portafinestra in ferro, con i vetri spessi, chiusa con
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qui mi trova tutti i giorni…» gli disse Bianca
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Una addirittura senza finestre. I letti disfatti, i materassi
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finestre. I letti disfatti, i materassi arrotolati, le ante
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arrotolati, le ante e i cassetti aperti. ¶ «È come
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non toccare niente». ¶ «Con i materassi arrotolati? Quindi pensava
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c’è più niente. I vestiti di Gilla, invece
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nello sgabuzzino, c’erano i sigilli della polizia». ¶ «Ecco
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Sì, certo» rispose Cerruti. ¶ I due uomini l’aiutarono
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perché Gilla aveva arrotolato i materassi, sapeva che non
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davvero. ¶ Gilardi fece scorrere i fogli, cercò soprattutto le
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Senza borsetta ma con i guanti bianchi, da educanda
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a Napoli ci sono i miei figli. Mio padre
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di cartone, e intascò i soldi che Gilardi le
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più responsabilità che giocattoli. I miei bambolotti sono stati
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e alle sue mani. I fianchi morbidi, il ventre
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abbiamo un’assemblea con i soci… Dovrebbe arrivare a
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il famoso naso dritto, i capelli spazzolati a onde
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di vista e con i suoi occhi. Il processo
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gelateria sulla piazza?» ¶ «Perfetto. I mosaici bizantini li ho
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Del lotto, sì. Do i numeri che sogno la
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una strega e scopro i segreti di tutti… Napoletano
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sorrise. ¶ «Bene, lei dà i numeri del lotto, ho
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qualcosa quando io do i numeri, anche se non
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verdura… Hai vinto con i miei numeri, no?» ¶ «Sì
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cosetta, quando non aveva i soldi, vero Iris?» ¶ Gilardi
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In un angolo, oltre i tavolini, le slot-machine
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banco lo scontrino, ritirò i soldi, contò il resto
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non le bastavano mai i soldi». ¶ «Giocava?» ¶ «Sì. Ma
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non so dove prendesse i soldi. Giocava al lotto
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numeri… Lei non conosce i giocatori. Allora, la cosa
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Ecco, quella. Che dà i numeri e mangia denaro
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lei avrebbe finito tutti i suoi guai. Il ventisette
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ho saputo…» ¶ «Lasci stare i giornali, signora. È una
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trasferire a Laura Licasi i file delle registrazioni di
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aveva mai frequentato, tra i negozi, le vetrine, i
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i negozi, le vetrine, i bar. Nella vetrina di
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stava ridendo. «Ti passo i bambini». Citrullizzarono, come diceva
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suoi genitori pagando tutti i loro conti, finché la
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John. E poi ha i capelli rossi come lui
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madre del barone, avesse i capelli ramati». ¶ Margaret Scotti
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le mie note e i nomi?» ¶ «Direi di sì
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Se vuole le spedisco i tracciati». ¶ «Non importa, era
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francese che ha voluto i miei tessuti. Ora mi
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Torno dopodomani, ho già i biglietti. Non sono mai
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cosa farò». ¶ «Lo immaginavo. I bambini sono dal nonno
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una carta della città i punti che gli segnalava
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birra?» ¶ «Vino, grazie». ¶ Salutò i suoi vicini, a destra
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vento scomponeva; sui pendii i campi, i cipressi, le
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sui pendii i campi, i cipressi, le pozze d
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contadini, viticoltori, il lattificio, i prodotti caseari… prenda queste
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non troppo alto, con i capelli grigi un po
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il braccio teso. ¶ Salì i sei gradini che li
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che funziona e dà i suoi frutti. Forse lei
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rubato a mio fratello i Goya di famiglia o
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termini». ¶ «Meno male. Certo, i quadri li ho tenuti
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portoghese. Lei sta appoggiando i piedi su uno dei
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mi ha dedicato». ¶ Scese i gradini, attraversò la corte
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della farina come se i lunghi tavoli, il bancone
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su una panca. «Io i napoletani me li figuro
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prepariamo il pane e i panettieri vengono a caricarselo
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alla donna di cambiare i piatti. «Mi scusi, sa
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ragazza. Ora poteva guardarla: i capelli castano dorati con
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purtroppo. Montava e smontava i nostri giocattoli, ci regalava
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fare due passi tra i vigneti? Intanto continuiamo a
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a parlare». Gli guardò i mocassini. «Ti andrebbe di
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collina in salita, verso i campi, o in discesa
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affiancati, stavano salendo verso i vigneti. ¶ «Tu sai che
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strinse le labbra tra i denti. «Quando mai gliel
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zitella e presa per i fondelli». ¶ «C’è sempre
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della portinaia e che i suoi segreti erano a
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e mezzo. Ho fatto i biscotti, ho preparato il
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Gilla urlava da romperti i timpani. Una scena così
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scusi». ¶ «Scusi lei, ma i suoi ricordi mi sono
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quel viale e attraversando i giardini pubblici, verso l
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io e ci sono i saloni di rappresentanza, anche
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di vent’anni che i baroni se ne sono
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barone De Brusset… Sì, i due custodi sono andati
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che erano qui. Quando i baroni sono andati via
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morbidi, occhi castani come i capelli, niente trucco, mani
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Dal principio? Vediamo… Quando i miei genitori sono stati
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hanno detto quali erano i nostri obblighi, compreso l
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con cucinino e bagno. I miei avevano l’obbligo
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sono cominciati ad arrivare i camion con i mobili
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arrivare i camion con i mobili, c’era un
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da noi. Poi arrivarono i quadri imballati, le casse
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sbarre di ferro e i miei genitori guardavano senza
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vedere. Infine sono arrivati i padroni, con l’autista
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casa, per vivere con i suoceri, dopo il viaggio
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regalato la bomboniera con i confetti anche ai miei
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Gilla è rimasta con i nonni. Suo padre ricominciò
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non immagina le corone, i fiori, la gente. Tutti
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sognato di vivere. Tutti i miei ricordi. La ringrazio
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Gilardi credette di capire. «I testimoni sono in tutto
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al suo posto per i giorni in cui fosse
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di piante vigorose. Anche i nomi delle vie sembravano
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nuca, il sorriso sgraziato, i gesti larghi. Ma era
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dirle, cosa crede? Sono i giornalisti che si inventano
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accendino e gliela accese. ¶ I tappeti avevano attutito il
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faceva e io avevo i miei clienti. Quindi svendiamo
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un fisso puntuale tutti i mesi, si occupa della
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capitava, per far bastare i soldi della bimba anche
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per lei le cuciva i vestiti, anche quello della
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cappello in testa e i tacchi?» ¶ Mi tolgo il
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perché mi fanno male i piedi. Ed entro nel
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buoni. Una sera invito i miei amici e lei
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al suo letto troviamo i vuoti delle bottiglie della
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messo dentro tutto, anche i vestiti d’inverno. ¶ Lo
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con le istruzioni e i saluti. So che a
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teso che gli scompigliò i capelli. Il custode gli
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viale, lì dove passano i tram, sull’altro marciapiede
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macellaio che vende anche i salumi. Dopo i due
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anche i salumi. Dopo i due negozi per bambini
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strano fiocco rosso tra i capelli corvini, una palandrana
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come una bambola, con i pomelli rosa, le labbra
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le mattine perché do i numeri». ¶ «Numeri?» ¶ «Del lotto
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silenzio. Evidentemente Paola e i bambini erano già a
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na bellezza. Hanno messo i giochi pure in giardino
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la mia famiglia conosceva i tuoi genitori, siete stati
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la televisione». ¶ «Sì, certo. I Rinaldi, tuo padre era
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lei non avrebbe voluto. I nostri rapporti erano rimasti
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ma naturalmente approfondirò anche i particolari che non sono
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di là a lasciare i recapiti e tutto quello
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distrutto e senza espressione, i capelli raccolti in una
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sorriso: era Paola con i bambini, e lei non
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lì a cena?» ¶ «No, i bambini domattina hanno l
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con questi della Rai, i nomi me li ha
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Una donna arrabbiata per i torti che ha subito
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deciderò». ¶ «Le faccio prenotare i biglietti per Roma e
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e Milano. Gli alberghi, i soliti?» ¶ «Sì, voglio trovare
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Proviamoci, venga con me». ¶ I due uomini si strinsero
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giornali. Per queste cose i giornali arrivano prima della
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lo sapeva. Aveva tutti i documenti di Gilla Floris
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accompagnatrice. ¶ «Andiamo a prendere i filmati, saranno pronti. Diceva
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rimanendo sulla porta ritirò i dvd. «Grazie, sai? L
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grazie». Diede a Gilardi i dvd e gli fece
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di acqua minerale e i due bicchieri, attese che
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lì». E gli indicò i cubi di pelle marrone
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sia innocente. Dimostrarlo, dati i fatti finora emersi, non
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Floris, di come era, i suoi pensieri, la sua
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che cosa significhi? Qui i contratti li centellinano, sono
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lo studio e ritira i disegni e i tessuti
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ritira i disegni e i tessuti in casa, nel
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lei… Be’, ho tutti i contatti, se vuole». ¶ «Grazie
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ma ci stavi con i tuoi genitori?» ¶ «Quando avevo
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mio padre e con i nonni». ¶ «Ma che strana
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con papà e con i nonni. Quando è morta
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avevano insegnato a controllare i miei sentimenti, non sapevo
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mano questa pratica, per i sigilli». ¶ «Ecco, domani. Ora
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l’avessi visto con i miei occhi. Va bene
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riuscito neppure Shakespeare». ¶ «Ma i fatti sono questi, avvocato
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risentita. ¶ «Al momento». ¶ Ancora i segni del gesso in
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tenerle lontano dal viso i capelli biondi a paggetto
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in ghingheri, persino con i guantini di rete bianchi
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preparato la Pina, con i biscotti fatti in casa
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avesse visti, altro che i principi. Lei sempre in
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era sudata. «Figuriamoci, quella i ricchi non li conosce
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no, di più. Faccia i suoi conti, almeno venticinque
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il padre, ma ho i miei dubbi. Perché l
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Eh, avvocato…» ¶ «Tranquilla, mantenere i segreti è il mio
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chiuse là dentro con i sigilli. ¶ Questo gli disse
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signora qui doveva guardare i lavori della nuova fabbrica
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faccia del barone. Soltanto i capelli erano rossi come
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madre del barone aveva i capelli rossi. Anche sua
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a zia Olga, ricevendo i pacchetti che avevano portato
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tuo papà era felice. I bambini hanno giocato, siamo
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del male a tutti i costi? ¶ Dopo cena fecero
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l’allegria, lo sporco, i cocci e i rumori
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sporco, i cocci e i rumori del Capodanno. Con
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ci fa Mina tra i Re Magi?» ¶ Carolina rideva
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ad aprire gli armadi, i cassetti. Mi preparavo al
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e la bocca. Spazzolai i capelli perché fossero voluminosi
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incontro completamente diversa. Avevo i palpiti e le ansie
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cercai di vedermi con i suoi occhi: non ero
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pistola e passare inosservata. I cassonetti delle immondizie erano
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primo, mentre io guardavo i suoi occhi per scoprire
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tempo passa anche per i figli… Stai bene?» ¶ Non
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Era sempre magro, elegante; i capelli, ormai radi, ordinati
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allora, gli occhiali scuri. I baffi curatissimi, che ora
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quella stanza c’erano i mobili di casa nostra
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Tu, dov’eri?» Strinsi i pugni, cercando di dare
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una trasmissione televisiva con i bambini: una delle bimbe
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mamma in imbarazzo con i vicini, il portiere, le
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caldo mi aveva calmata. «I nonni sono morti. Zia
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in viso e stringeva i denti muovendo le mascelle
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parlate. Mamma ha rivisto i nonni soltanto dopo che
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che cosa doveva perdonarmi? I regali principeschi che le
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il cordone ombelicale con i propri genitori. Io non
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passato che volevi dimenticare… I tuoi cattivi ricordi. In
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ricordavo, e sorrise accarezzandosi i baffi. ¶ «Davvero? Io non
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piegata su me stessa, i pugni per terra. Il
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le mani e con i piedi contro quella porta
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tutte le porte, anche i cancelli. Tutto chiuso a
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le mani e con i piedi. ¶ E non piango
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fotografie mentre lei taglia i tessuti in quello studio
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lei a sparare». Strinse i pugni nella tasca della
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sostenere. Il PM controllerà i tempi, ora sono importanti
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appena arrivata, ha ancora i guanti addosso; le dice
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le nostre analisi e i nostri riscontri, lui li
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Bianca e Pietro, per i quali sono stata molto
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amica professoressa che protegge i miei dubbi. ¶ Ringrazio la
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Galantino, che ha corretto i miei strafalcioni legali. ¶ Ringrazio
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perché… ¶ Ringrazio infine tutti i miei lettori e il