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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Battista Casti, Poema tartaro, 1796

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
1
1796
di stile, ¶ che fa i voli ammirar di fantasia
2
1796
e scerne e coglie ¶ i frutti e i fior
3
1796
coglie ¶ i frutti e i fior dalle superflue foglie
4
1796
superflue foglie. ¶ Perciò tutti i pastor delle mogolle ¶ Arcadie
5
1796
pastor delle mogolle ¶ Arcadie i lor poetici strambotti ¶ veniangli
6
1796
Ma chi puote ignorar i gran successi ¶ che fan
7
1796
il ciel propizio ¶ invariabilmente i dì felici ¶ della carica
8
1796
gl’invidi confonda e i tuoi nemici ¶ e per
9
1796
lor ridicolo e grottesco. ¶ I devastati regni e le
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1796
la prima volta uditi ¶ i tuoi felici incontri e
11
1796
egli a me procurati i favor tui. ¶ D’uopo
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1796
ed in esse ¶ celebravansi i vesperi e le messe
13
1796
lor religioni ¶ e poscia i sacerdoti e i missionari
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1796
poscia i sacerdoti e i missionari. ¶ Machina colossal vien
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1796
fraterna carità disegna; ¶ e i frati di Carpin con
16
1796
funzion non turbi e i sacri canti, ¶ innanzi e
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1796
attenti ¶ stettersi in prima i spettator profani ¶ a riguardar
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1796
riguardar la pompa e i vestimenti; ¶ ma posciacché cessò
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1796
il riso venne ¶ su i labbri a Piancarpin, ma
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1796
riguardo a Tommaso, ed i mogolli ¶ ranghi e onor
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1796
lor religion descritti ¶ erano i riti e il culto
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1796
a quei volea ¶ che i codici e le pelli
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1796
ancor da’ pii cristiani ¶ i soliti sussidi avea raccolto
24
1796
e il soldo che i pontefici romani ¶ davano ai
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1796
la man rapace. ¶ «Tra i frati miei» dicea «Che
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1796
e di Tao fra i settatori, ¶ e inimicizie e
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1796
infernali, ¶ le stragi ed i crudeli odi funesti ¶ e
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1796
con quella stessa funzione ¶ i pietosi taichi e i
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1796
i pietosi taichi e i Can devoti ¶ bastonano anche
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1796
Can devoti ¶ bastonano anche i loro sacerdoti. ¶ Strano mostro
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1796
isfuggir la meritata pena ¶ i cristiani incolpar di quell
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1796
capitale, ¶ ove di tutti i Stati, arti e mestieri
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1796
una favola. ¶ Pinger faceano i nobili antenati, ¶ chi il
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1796
e le persone e i fatti; ¶ e col franco
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1796
si ritrovaro in Caracora. ¶ I portenti dell’arte ancor
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1796
è error d’ortografia – ¶ i rigattier da region lontane
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1796
da region lontane ¶ portarono i lor quadri in Mogollia
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1796
per tentar fortuna ¶ sotto i possenti auspici di Catuna
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1796
venturiero ¶ artefice alla patria, i suoi guadagni ¶ mostra agli
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1796
gli fur compagni, ¶ e i vanti esalta del mogollo
41
1796
del mogollo Impero ¶ e i pregi di Catuna eccelsi
42
1796
d’impieghi e presidenze i Grandi onora. ¶ Or de
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1796
venir con spesa immensa ¶ i stranieri lavor, le masserizie
44
1796
invia flotte a proteggere i mercanti ¶ ed il commerzio
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1796
or s’interpon fra i re belligeranti ¶ ed or
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1796
volumi e n’empiono i diari, ¶ onde chi non
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1796
una bella occasione: ¶ fra i Re di Cochinchina e
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1796
Tiribara intanto ¶ scelser fra i subalterni un persiano, ¶ giovin
49
1796
nel crudel consiglio, ¶ contro i ribelli con Apua sen
50
1796
ria ¶ e lor malgrado i capitan disvia. ¶ In questo
51
1796
indole il Mogol secondo i tempi ¶ e da viltade
52
1796
gran gigante e sopra ¶ i fuggitivi popoli lo stende
53
1796
quelle militar masnade? ¶ Scannaro i putti in braccio alle
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1796
strascinar donne avvinte e i vecchi padri; ¶ o li
55
1796
alimento pestifero respira ¶ ed i semi di morte in
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1796
Giacciono appresso ai moribondi i morti ¶ in sulle vie
57
1796
avidamente e magna, ¶ e i ricchi e i Grandi
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1796
e i ricchi e i Grandi stomachevol pasto ¶ di
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1796
spettri usciti fuor da i monumenti, ¶ gian con tremante
60
1796
la fame uccide. ¶ Tutti i dover, tutti i riguardi
61
1796
Tutti i dover, tutti i riguardi ha tolti ¶ ed
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1796
il comun rischio e i terror vari e molti
63
1796
a truppe, ¶ scorrendo fra i cadaveri insepolti ¶ che sfacimento
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1796
che sfacimento universal corruppe, ¶ i porci e i cani
65
1796
corruppe, ¶ i porci e i cani con immondo grifo
66
1796
Mogollia, ¶ in tutti quanti i porti orientali ¶ la flotta
67
1796
Oriente a conquistar menolle ¶ i regni d’Asia e
68
1796
Gengiscano Magno ¶ temesse anche i rigagnoli e i ruscelli
69
1796
anche i rigagnoli e i ruscelli, ¶ dei gran nocchier
70
1796
o stagno ¶ condur pargoleggiando i navicelli. ¶ Ma grande ognor
71
1796
timone, or un’antenna. ¶ I villan trasformati in marinari
72
1796
Ino per timor svegliarsi i bachi, ¶ Melicerta tremò nel
73
1796
isola incognita abbordarono, ¶ ove i Mogolli a terra il
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1796
in Oriente: ¶ ne piansero i Mogolli e per molt
75
1796
molt’anni ¶ ne risentiro i tristi effetti e i
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1796
i tristi effetti e i danni. ¶ Catuna allor, per
77
1796
Catuna allor, per soffocare i semi ¶ d’ogni rancor
78
1796
allori e mirti, ¶ ed i sofferti danni e la
79
1796
ad ingrandir gli oggetti, ¶ i pregi esalta ognor, cela
80
1796
pregi esalta ognor, cela i difetti. ¶ Aggiungi che il
81
1796
nome e fama. ¶ Perciò i scrittor d’Arabia e
82
1796
fasto van più che i talenti, ¶ di stima e
83
1796
Catuna e trascurolli, ¶ onorando i lontan più che i
84
1796
i lontan più che i presenti. ¶ E a magistero
85
1796
adornaron le stanze e i gabinetti. ¶ Né solo quali
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1796
in stanza oscura, ¶ ove i sorci e la polvere
87
1796
rodon le dorature e i fogli e l’arme
88
1796
tu che un giorno i fasti assurdi e scempi
89
1796
mogol legger vorrai, ¶ confusi i fatti, i nomi, i
90
1796
vorrai, ¶ confusi i fatti, i nomi, i luoghi e
91
1796
i fatti, i nomi, i luoghi e i tempi
92
1796
nomi, i luoghi e i tempi ¶ e sfigurato il
93
1796
impostura omaggio. ¶ D’Aganippe i ranocchi e d’Ippocrene
94
1796
far fracasso, ¶ tutti gracchiar i corvi onde son piene
95
1796
affaticato e lasso, ¶ perché i vati da soldo e
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1796
auspici ¶ per render tutti i Tartari felici. ¶ Nel tempo
97
1796
parte, ¶ di tor meco i cavalli ebbi il permesso
98
1796
poi che parimente ¶ partendo i creditor non restin privi
99
1796
gran carro uscir fra i tuoni e i lampi
100
1796
fra i tuoni e i lampi ¶ dal sen dell
101
1796
asta, ¶ ella abbattuti ha i grandi Imperi e dome
102
1796
di sordido lin fascia i capelli ¶ e mostra schife
103
1796
avvicina. ¶ Egli è che i primogeniti d’Egitto ¶ percosse
104
1796
che fuori di sentiero ¶ i spaventati corridor del Sole
105
1796
allor fu che cominciaro i guai ¶ che or qui
106
1796
di ragion sostegni, e i vili schiavi ¶ del poter
107
1796
ingiusti altrui disegni pravi ¶ i mercenari approvatori siete, ¶ e
108
1796
clemenza, ¶ distor non potrà i mal che ne saranno
109
1796
in ozio molle. ¶ Quanto i giudizi vostri, o menti
110
1796
il debol conoscendone e i difetti ¶ trovansi col comune
111
1796
e l’autorevol tuono, i gravi detti, ¶ dell’inesperto
112
1796
uso ei distratti avea i danari: ¶ che differenza non
113
1796
vi si trovar mischiati i capi stessi. ¶ Anzi, mentre
114
1796
trovossi il peculato ¶ fra i Grandi di maggior distinzione
115
1796
Ma fecondi in compensi i progettisti ¶ immaginar, per riempir
116
1796
se non celar sotterra ¶ i poveri guadagni e il
117
1796
pratico? ¶ Poscia a forza i villani e i contadini
118
1796
forza i villani e i contadini ¶ al servigio arrolar
119
1796
e infettati fur tutti i confini ¶ da gente disperata
120
1796
masnade vagabonde. ¶ Barbari avea i costumi e i sentimenti
121
1796
avea i costumi e i sentimenti, ¶ ma la mente
122
1796
urta, abbatte, sovverchia e i campi inonda. ¶ Ciascun, temendo
123
1796
città gli schiavi e i servi ¶ non eccitasser subito
124
1796
il danar, l’oro, i gioielli ¶ e abbandonar la
125
1796
modi e violenti ¶ contro i Grandi irritossi e i
126
1796
i Grandi irritossi e i più possenti. ¶ Coi più
127
1796
un glorioso orgoglio ¶ che i benefici tuoi paghi col
128
1796
più che non credi i miei Mogolli. ¶ Tu sol
129
1796
alla campagna e fra i villan si tenne ¶ e
130
1796
crine irsuto e bianco, ¶ i calzari di rustica vacchetta
131
1796
le acerbe ¶ frutta e i lor beveron di biade
132
1796
prezzo di pochi danari ¶ i ruffiani, i carnefici, i
133
1796
pochi danari ¶ i ruffiani, i carnefici, i sicari. ¶ Voti
134
1796
i ruffiani, i carnefici, i sicari. ¶ Voti gli erari
135
1796
e saccheggiar impunemente. ¶ Questi i guerrieri fur che in
136
1796
e si fan guerra ¶ i venti, e con orribile
137
1796
nelle dispute mogolle. ¶ Compiuti i formidabili apparecchi, ¶ marcia il
138
1796
il feroce Apua contro i rebelli. ¶ Ove giungon tai
139
1796
in cui tien fissi i i stupidi occhi il
140
1796
cui tien fissi i i stupidi occhi il mondo
141
1796
l’armi omicide ¶ e i mogolli squadroni apre e
142
1796
e sbaraglia; ¶ ma come i suoi fuggir da lungi
143
1796
ordina e stringe ¶ e i fuggitivi a sostener lo
144
1796
cadde boccone ¶ in su i ginocchi e colla faccia
145
1796
di vaglia! ¶ Ben palesasti i spirti tuoi guerrieri ¶ il
146
1796
campo tutto. ¶ V’erano i due Noian, che della
147
1796
foco. ¶ Catuna istessa amicamente i sui ¶ offici presta a
148
1796
sguardi e tendi ¶ sovra i nefandi arcani un doppio
149
1796
un doppio velo, ¶ e i riti altrove ancor non
150
1796
copia, oltre alli soliti, ¶ i rubini, i diamanti ed
151
1796
alli soliti, ¶ i rubini, i diamanti ed i crisoliti
152
1796
rubini, i diamanti ed i crisoliti. ¶ A traverso del
153
1796
di sua divina ¶ mente i disegni e l’opre
154
1796
tempi, ¶ né agguagliarne potranno i grandi esempi. ¶ Verrà un
155
1796
torran le norme ed i modelli ¶ dall’ordin da
156
1796
fe’ cavallereschi ¶ del zodiaco i segni animaleschi. ¶ La gran
157
1796
suo far volle ¶ e i più dediti al lusso
158
1796
classi mogolle, ¶ che vendettero i mobili e i poderi
159
1796
vendettero i mobili e i poderi ¶ per comparir con
160
1796
corna ¶ e appresentar, giusta i voler supremi, ¶ dell’ordin
161
1796
supremi, ¶ dell’ordin nuovo i principali emblemi. ¶ Le donzelle
162
1796
solenne ¶ quel dì fra i nuovi cavalier s’assise
163
1796
più comun fu che i lor avoli ¶ fosser sozza
164
1796
pipistrelli. ¶ L’arido tufo, i sparsi massi, il muro
165
1796
mille e mille leghe ¶ i maghi si radunano e
166
1796
leon le streghe e i maghi ¶ annunzia, che sui
167
1796
sangue e de’ natali, ¶ i gentilizi stemmi e cose
168
1796
per merito degli avi ¶ i spregevol nipoti e i
169
1796
i spregevol nipoti e i figli ignavi. ¶ E non
170
1796
divenner di quel popolo i tiranni, ¶ che sperando goderne
171
1796
sua ragion fondando e i dritti sui ¶ sulla sorpresa
172
1796
visionario entusiasta e folle, ¶ i furbi, i progettisti, i
173
1796
e folle, ¶ i furbi, i progettisti, i ciarlatani ¶ in
174
1796
i furbi, i progettisti, i ciarlatani ¶ in corte s
175
1796
di nobiltade ella introdusse i fumi ¶ e imbastardì gli
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1796
nobili e plebee ¶ e i titoli di conte e
177
1796
fer, chi duca; ¶ e i nobili appariano in quella
178
1796
e le tracolle ¶ e i fregi in cui marca
179
1796
avvampa, ¶ le tre stelle, i tre fior, le tre
180
1796
aspetto asino sempre. ¶ Purché i giudizi, purché i sguardi
181
1796
Purché i giudizi, purché i sguardi tuoi ¶ vano splendor
182
1796
il tradimento impiega. ¶ Quindi i soprusi ed i solenni
183
1796
Quindi i soprusi ed i solenni torti ¶ che ognor
184
1796
fiero, ¶ le violenze e i procurati aborti; ¶ quindi né
185
1796
le nefande scuole e i seminari ¶ aprir d’oscenità
186
1796
la tua gran dama ¶ i preziosi giorni suoi confida
187
1796
chiunque il prence e i Grandi medica ¶ sovra tutti
188
1796
ingenere, ¶ curar m’accade i simulati mali ¶ cui fan
189
1796
genere; ¶ e in ambi i casi v’è chi
190
1796
io non fo sicuri i giorni tuoi; ¶ che chi
191
1796
dacché qua venni, ed i Mogolli assai ¶ ed assai
192
1796
è uscirne fuora. ¶ Giusta i lor stravaganti usi arbitrari
193
1796
regio ¶ circondasse costui, fra i memorandi ¶ suoi pregi di
194
1796
gli scherni ingoionne e i fier comandi ¶ e infin
195
1796
di donne imperiose, irate, ¶ i rimproveri acerbi e le
196
1796
nel letto della gloria i giorni suoi. ¶ Vil bagascia
197
1796
dolce a Galatea, ¶ mentre i satiri, ascosi nel macchione
198
1796
gemme preziose e rare, ¶ i sommi gradi e i
199
1796
i sommi gradi e i primi onor di corte
200
1796
abusarne tanto. ¶ Voi, che i nemici eserciti affrontaste ¶ in
201
1796
cada! ¶ Voi dormite tranquilli i sonni vostri: ¶ facil s
202
1796
avea della sua carica i doveri. ¶ Ma Catuna volea
203
1796
Ma Catuna volea che i favoriti ¶ fosser locati in
204
1796
in scopo a tutti i guardi esposto; ¶ onde, ad
205
1796
e quasi tisico ¶ e i dover della carica annuale
206
1796
ai strali del nemico i petti ¶ sovente esposto avean
207
1796
vaga simmetria disporre; ¶ ella i consigli, ella i servigi
208
1796
ella i consigli, ella i servigi sui ¶ alla chioma
209
1796
mostransi seco ossequiosi; ¶ e i primi e più distinti
210
1796
per massima ognor che i luminosi ¶ titoli e gradi
211
1796
Di quel regno fra i rozzi abitatori ¶ da gran
212
1796
folli, ¶ chiamar nella penisola i Mogolli. ¶ Questi v’accorser
213
1796
e fiero, ¶ e su i miseri popoli fra poco
214
1796
di mandar a Catuna i deputati, ¶ per porsi sotto
215
1796
deputati, ¶ per porsi sotto i suoi possenti auspici ¶ e
216
1796
imbrodolar colle bisunte mani ¶ i ricchi manti e i
217
1796
i ricchi manti e i serici gabani. ¶ Poiché ripien
218
1796
di cibi e saccheggiati i piatti, ¶ omai mezz’ebri
219
1796
le forchette intascarono e i cucchiai. ¶ Finsersi ad altro
220
1796
cucchiai. ¶ Finsersi ad altro i spettator distratti ¶ e non
221
1796
vuol che in tutti i Stati ¶ regni una certa
222
1796
l’alto consiglio e i gran disegni approva». ¶ Sorris
223
1796
amico, io non nascondo ¶ i miei pensier e del
224
1796
E per schivar tutti i pensier, le pene ¶ e
225
1796
fu, lascio la cura. ¶ I vasti oggetti e l
226
1796
pasto ¶ tutto di cibi i più squisiti e fini
227
1796
ricco ornamento, ¶ di già i ritorti armonici metalli ¶ e
228
1796
rango e l’etichetta, i vegli ¶ capi del minister
229
1796
minister di Caracora ¶ e i rozzi antichi duci e
230
1796
riconosci? O già fortuna i tui ¶ occhi abbarbaglia e
231
1796
or compisci e guida i passi miei ¶ nel dubbioso
232
1796
chete, ¶ il pigro Sonno i stanchi lumi adombra ¶ e
233
1796
Lete, ¶ di soave languor i sensi ingombra, ¶ e i
234
1796
i sensi ingombra, ¶ e i lusinghieri sogni in varie
235
1796
corteggiar corrono in folla ¶ i Grandi e i primi
236
1796
folla ¶ i Grandi e i primi duci e a
237
1796
era ogni stella ¶ e i colori tornavano alle cose
238
1796
e di tapeti ¶ coperti i pavimenti e le pareti
239
1796
inchinar di nuovo ¶ come i pupazzi fan nel mondo
240
1796
e l’artigiano ¶ e i nobili garzon Cosrù e
241
1796
han le barbe ed i capelli ¶ e vedi uscir
242
1796
di rapina ¶ visser fra i boschi ognor, né d
243
1796
e donzelle, ¶ per fornirne i teatri e le cappelle
244
1796
il buon tono ¶ e i soavi costumi e gli
245
1796
intervenir Toleicona istessa. ¶ Come i pulcin fan colla chioccia
246
1796
Ma quando fia che i giorni suoi – né molto
247
1796
que’ viali ¶ le donne, i cavalier, gli offiziali. ¶ Tommaso
248
1796
Le vicendevoli ¶ che fra i sessi veggiam propensioni, ¶ la
249
1796
lusinghiere, opportune espressioni ¶ ed i giocosi equivoci piacevoli, ¶ gli
250
1796
pensier, nelle parole. ¶ Questi i cardini son, su cui
251
1796
gli usi introdurre e i modi europei ¶ e illustre
252
1796
son le più eleganti ¶ i primi a dispiegar mode
253
1796
la bella passion che i petti ¶ empie di soavissima
254
1796
di gentilezza; ¶ che sublima i pensier, le idee, gli
255
1796
putte, ¶ vani che sotto i lor beati auspici ¶ per
256
1796
un tratto poi sottraggono i promessi ¶ trattamenti magnifici e
257
1796
la sanguinosa sferza e i colpi orrendi?» ¶ Qui forse
258
1796
altre risposte ¶ seguian fra i due stranieri osservatori, ¶ se
259
1796
il lustro macoli, ¶ né i primi posti, contro la
260
1796
sì popolare ¶ che persino i cocchieri e i servitori
261
1796
persino i cocchieri e i servitori ¶ di capitano han
262
1796
sangue bizantino ¶ che tutti i ranghi che questa gentaglia
263
1796
v’è che ascolti i lagni tuoi. ¶ Di dogane
264
1796
lor, non son gravati ¶ i barbari, i selvaggi, ed
265
1796
son gravati ¶ i barbari, i selvaggi, ed uso tale
266
1796
Pur le gabelle e i dazi in tutti i
267
1796
i dazi in tutti i Stati ¶ assoggettano inver la
268
1796
sparse alfin dell’industria i primi semi. ¶ Ma poiché
269
1796
non s’innoltre, ¶ perciò i Mogolli in mezzo del
270
1796
onde l’arti e i mestier restaro allora ¶ in
271
1796
nella vasta estension natura ¶ i vari doni suoi sparse
272
1796
sol che ne sieno i generi e i prodotti
273
1796
sieno i generi e i prodotti ¶ ov’uopo il
274
1796
A vender sol limita i suoi commerci, ¶ né imprende
275
1796
Bada a chi affidi i capitali tuoi ¶ e creditore
276
1796
soffrir gli intrighi e i sutterfugi suoi: ¶ se debitor
277
1796
e di Catuna ¶ fra i suoi confuso, come Achille
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nel cocchio appresso volgi i sguardi tuoi, ¶ a cui
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quarti ¶ non prova almen, i gran favor non spere
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del secol nostro onta i viventi ¶ e n’alza
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di generale. ¶ Poi riceve i coresi ambasciadori ¶ e alfin
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intorno in varie fogge i letti, ¶ ove giacer vorrebbe
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via ¶ ora di Toto i non ambigui accenti ¶ ed
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di scorta in tutti i non previsti eventi. ¶ Giunto
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Turfana, venerabile matrona, ¶ che i favor primi e i
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i favor primi e i primi onori ottiene ¶ e
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e ne parlaro allora ¶ i galanti giornal di Caracora
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Sieguimi e intanto ascolta i detti miei, ¶ ch’io
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popoli diversi: ¶ gli usi, i costumi e l’indole
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e gli Indi e i Persi ¶ giunsi all’estreme
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ancor nascente ¶ dell’Asia i regni tutti omai divora
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e noti in Caracora i fatti sono. ¶ Frutto d
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Muhuli le geste e i gran trionfi sui ¶ esalta
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il vanto: ¶ languon negletti i gravi affar di regno
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cui la fama consacrò i difetti. ¶ Poi soggiungea: «Tu
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il passo, ¶ l’accompagnano i Grandi e le fanno
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maestevol naso, ¶ che fra i Mogolli è affatto fuor
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il merto e rari i gran talenti e ingegni
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sol brillar nei volumi i gran disegni ¶ e trasparir
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vidi della natia barbarie i segni. ¶ Tal fosforo fra
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vano ¶ e più per i suoi drudi ampi tesori
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scherno e oltraggio ¶ e i primi di virtù semi
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tutto mi svela e i dubbi miei disciogli: ¶ ignorar
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e stupidezza ¶ va contro i strali dell’oste nemica
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di questo Impero ¶ su i regni ch’egli ha
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lor ceppo primiero ¶ veggio i tralci e il pomposo
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gigantesche e colossali ¶ forma i progetti e romanzesche imprese
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incendi, gli stermini e i fatti atroci ¶ fur sovente
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dall’ultima Tule a i lidi eoi ¶ di valor
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l’espressioni, ¶ le mode, i lezi ad imitare attese
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e orsacchini. ¶ Gli inchini, i scorci ed il soverchio
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basso volgo e fra i plebei, ¶ d’anime avvezze
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vagabondi spregevoli e impostori ¶ i fonti son, da cui
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apprese le maniere e i sentimenti ¶ a chi ispirolli
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tronca e gli attraversa i passi. ¶ Non fia però
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giudizi sui ¶ me fra i caustici Momi ingiusto annoveri
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della città, per ammirare ¶ i pubblici edifici e i
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i pubblici edifici e i monumenti ¶ e le più
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istrutto. ¶ Or così favellando i due stranieri ¶ strinser fra
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di bonzi e lama i monasteri, ¶ vider ponti e
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venturier straniero. ¶ S’abbandonaro i Grandi a chi si
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allor gli scarpellini e i muratori ¶ passar per architetti
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sì strano lusso odi i statuti. ¶ Sia mulo, sia
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quattro e non piue; ¶ i generali, poi, chi sei
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sei, chi sette; ¶ ed i gran prenci e del
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Patuf s’appella e i grandi onor ch’egli
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in guerra mai; ¶ regge i studi, e non sa
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ovunque il guardo – impressi i segni. ¶ Torpe la nazion
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ozio amica: ¶ non proteggono i grandi i chiari ingegni
330
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non proteggono i grandi i chiari ingegni, ¶ non ne
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ventura ¶ sugli altri alquanto i suoi pensier sublima ¶ – mostro
332
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Ma, se avvien che i vantaggi ivi comprenda ¶ che
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ed orridi dirupi, ¶ su i ghiacci esposti in cibo
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accende; e morti ancora ¶ i drudi di Catuna il
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piume in capo ed i capelli sciolti ¶ che scendon
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onor, la vita e i beni tui. ¶ V’è
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CANTO I ¶ ARGOMENTO ¶ Tommaso Scardassal passa
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ben sapete che fra i memorabili ¶ traviamenti dello spirto
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nazioni, a genti ignote, ¶ i regi, abbandonando i lor
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ignote, ¶ i regi, abbandonando i lor domini ¶ e le
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ma persino le donne, i putti, i vecchi, ¶ pieni
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le donne, i putti, i vecchi, ¶ pieni d’illusioni
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e immortale. ¶ Vendé tutti i suoi beni, e fe
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Pietro di Brettagna ¶ ed i conti di Baar e
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religione ¶ e riguardato, fra i maomettani, ¶ qual Papa fra
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maomettani, ¶ qual Papa fra i cattolici romani. ¶ E soltanto
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dava ¶ di Macon su i seguaci un tal influsso
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per esempio in tutti i pleniluni ¶ a far prego
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potea contemplar liberamente. ¶ Ma i sguardi suoi principalmente attira
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come l’usanza porta, ¶ i viglietti di visita alla
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aurea a goder felicità. ¶ I custodi ingannar fia cosa
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arduo progetto ¶ e divisando i mezzi a parte a
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calasi al basso ed i custodi elude. ¶ Col bagaglio
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elude. ¶ Col bagaglio e i destrier colà vicino, ¶ come
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ordin diè d’inseguire i fuggitivi ¶ e prenderli a
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proprie mani ¶ e alberar i cadaveri sui merli ¶ delle
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vena ¶ o spumeggiar fra i scogli impetuose, ¶ e ora
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armi ei volga ¶ contro i Tatàr del Tanai o
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della truppa entrò ¶ ed i tre prigionier gli presentò
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l’orde vaganti e i popoli diversi ¶ dai gioghi
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su gl’Indi e i Persi ¶ l’alto terror
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tutta l’Asia depose i scettri sui. ¶ Quindi regnando
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sappiate il nome, ¶ ma i fatti ancor e il
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conoscea gli usi ed i costumi vari, ¶ onde a
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sacerdozio e dell’impero i capi: ¶ io voglio dir
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Piancarpino eguale, ¶ che fra i suoi requisiti ancor sapea
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che del buon frate i sensi bui ¶ non ben
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buona vista ¶ del Papa i dritti e della Santa
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ben comprendendo ei stesso i sui ¶ detti nonché un
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giorno ¶ a gran consiglio i primi duci appella, ¶ e
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alla destra banda ¶ lascia i lidi del Caspio; indi
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diverse ¶ gia trascorrendo ed i Calmucchi erranti; ¶ e vide
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informa. ¶ Gonfiami, Apollo, gonfiami i polmoni ¶ acciò ch’io
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ignora. ¶ Gengis fondolla, e i successori suoi ¶ ne fer
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venuti alla città novella ¶ i principali tartari del regno
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piacere; ¶ e secondo dicevano i maledici ¶ avuto avea quindici
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vizio sol ricompensato. ¶ Contro i rovesci dell’instabil corte
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le poneva egli stesso i drudi in braccio. ¶ Correan
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e le mule e i cavalli e gli equipaggi
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l’atrio e ingombrano i passaggi. ¶ Fra putte e
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detto ¶ e col cipiglio i supplici ributta, ¶ e se
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onora, ¶ ebbe, di tutti i Grandi alla presenza; ¶ e
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e le lor cariche ¶ i personaggi più qualificati, ¶ e
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colà vita gioconda ¶ fra i studi ameni alla mia
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send’ella d’ambo i Re buon’alleata, ¶ perciò
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di prevenir per tempo i contracolpi. ¶ E infatti vi
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non ci riguarda. ¶ Fra i Papi inoltre e la
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1796
politico negozio, ¶ e su i punti e materie controverse
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a compor s’impegna i lor dissidi. ¶ Quando gli
390
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e far veder che i regi ingiusti ed empi
391
1796
la forza in tutti i tempi ¶ ha deciso sul
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1796
mantel de’ Regolari ¶ copriva i regni, e sotto i
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1796
i regni, e sotto i loro auspici ¶ trattavansi i
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1796
i loro auspici ¶ trattavansi i più grandi, augusti affari
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de’ secolari; ¶ or contro i frati è il mondo
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staffette ¶ a tutti quanti i principi cristiani, ¶ seco a
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e ad opporsi ¶ contro i Mogolli o ad inviar
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Europa insomma in tutti i ministeri ¶ si scorgea gran
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gran sollecitudine; ¶ e quindi i novellisti e i gazzettieri
400
1796
quindi i novellisti e i gazzettieri ¶ s’immaginar che
401
1796
che Sua Beatitudine ¶ con i Mogolli maneggiando giva ¶ contro
402
1796
in questa sfera ¶ molti i chiamati son, pochi gli
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che s’ignora ¶ presso i viventi e i posteri
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presso i viventi e i posteri ottien fede ¶ e
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gli uomini di Stato ¶ i più alti elogi il
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gli Austri piovosi e i torbidi Aquiloni, ¶ e lambia
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l’erbe nuove e i fior del prato ¶ la
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la fecond’aura e i tiepidi Favoni, ¶ e preso
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ancora. ¶ Onde tutti rivolse i suoi pensieri ¶ a prepararsi
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destinò le dame e i cavalieri ¶ che volle condur
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e noti ¶ l’opre, i detti, i pensier, i
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l’opre, i detti, i pensier, i passi, i
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i detti, i pensier, i passi, i moti. ¶ Anzi
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i pensier, i passi, i moti. ¶ Anzi a restarsi
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per via: ¶ cadrà sotto i lor colpi atroci e
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e le corazze e i scudi, ¶ d’abito ricca
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per sei, diciotto ¶ destrieri i postiglion v’attaccan sotto
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e perché infin fra i ciechi un occhio avia
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le nobili donzelle ¶ dentro i cocchi di corte, e
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furor percuote ¶ cotal sbirraglia i poveri villani ¶ se, infranti
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gli evviva ¶ e spargevano i fior dalle canestre, ¶ o
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canta e danza, ¶ e i boscherecci pifferi mogolli ¶ fanno
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le valli risuonar e i colli. ¶ Ma in premio
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trottar falli ¶ vibrando su i lor capi i nudi
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su i lor capi i nudi ferri, ¶ mentre per
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priego e pei cavalli ¶ i pii bifolchi ed i
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i pii bifolchi ed i pastor divoti ¶ mandano prezzolati
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pastor divoti ¶ mandano prezzolati i sacerdoti. ¶ Da un amplissimo
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tallone, ¶ gialli e rotondi i lor cappelli e gialle
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e favorito, ¶ e tutti i re delle contrade eoe
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erro erro di poco – ¶ i lama che dal piè
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Altri le corde a i grossi tronchi attacca ¶ e
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le miserabilissime capanne; ¶ altri i pieghevol rami in semicerchio
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vedi un sull’altro i massi ammontonarsi, ¶ prospettiva di
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balza. ¶ Chi crederia che i lama in que’ dirupi
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ovver, con man sviando i bronchi e i sterpi
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sviando i bronchi e i sterpi, ¶ curvi e carponi
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che sempre al portentoso i petti accese ¶ e la
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trascorrendo la Cintra lusitana, ¶ i’ vidi il solitario cappuccino
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estatiche le rendono. ¶ Sieguono i ratti allor, le visioni
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nell’età più tenera. ¶ I Galli ebber così le
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eresse; ¶ così anch’oggi i selvaggi han le lor
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li costumi suoi. ¶ Offrono i genitor le verginelle ¶ per
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il portico ove stansi i sacerdoti, ¶ per impedir ogni
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profan tumulto ¶ e ricevere i don de’ più divoti
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culto ¶ vengono da’ paesi i più remoti. ¶ Il portico
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che indietro d’ambi i lati si distende ¶ e
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in tavole trascritti da i lor preti ¶ indosso i
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i lor preti ¶ indosso i pellegrin religiosi ¶ portanli quai
450
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siede il Gran Lama, i cuor discerne, ¶ ode il
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si concede. ¶ Son però i lama a interpretarli esperti
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la fede: ¶ che equivoci i lor detti, ambigui, incerti
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e all’ignorante volgo i sacerdoti. ¶ Vedi su i
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i sacerdoti. ¶ Vedi su i rami estremamente estensi, ¶ su
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rami estremamente estensi, ¶ su i nudi tronchi e sulle
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il vigor vitale ¶ vince i secoli ancor, se non
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questa genia; ¶ che questi i corvi fur che in
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lor tane abbandonando e i nidi ¶ fuggir dispersi insiem
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dispersi insiem coi daini i lupi, ¶ e gli augei
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sentia appetito; ¶ onde, seguendo i deputati eletti ¶ a far
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con monacal refezione ¶ Catuna i spirti rinfrancar procura ¶ colle
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trovaro abondantissima pastura; ¶ e i cavalier sotto ampia tenda
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vivande. ¶ Ma le guardie, i staffier, la soldatesca ¶ e
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lasciò gran mance. ¶ Ciò i fattor consolò de’ monasteri
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e le salviette, ¶ mancarono i tondini ed i bicchieri
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mancarono i tondini ed i bicchieri ¶ e i coltelli
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ed i bicchieri ¶ e i coltelli e i cucchiai
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e i coltelli e i cucchiai e le forchette
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e le forchette, ¶ perché i rapaci tartari staffieri ¶ e
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restar le dame e i cavalier seguaci. ¶ Ma quell
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oscura; ¶ stangli avanti prostrati i sacerdoti; ¶ non discernerne il
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se ne ponno appena i moti. ¶ Poco parlar, poco
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in uso ¶ formar fra i labbri un suon dubbio
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altra da ripartir fra i lama sui. ¶ Quando del
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famosi interpreti settanta ¶ entro i licei d’Egitto un
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di laude degni, ¶ e i vostri gran talenti il
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che fe’ Catuna e i cortigiani suoi ¶ allor che
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di strada ¶ per osservar i gran lavor che imprese
479
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sen vegga appena, ¶ benché i lavor ne sieno o
480
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nulla in fatto. ¶ Ed i governatori infin d’allora
481
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de’ popoli futuri e i presidenti ¶ delle città non
482
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bisogna saper che fra i molt’altri ¶ avea Catuna
483
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allor le spoglie ¶ fra i suoi duci spartia di
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speme ognor crebbe, ed i felici ¶ presagi poscia confermò
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e un culto allor i settator di Foe ¶ alla
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intrigo. ¶ L’ispide barbe, i ceffi tetri e i
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i ceffi tetri e i baffi, ¶ le tante d
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le misere vittime fra i graffi ¶ o fra le
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spiranti o uccise ¶ e i muffi attrezzi e lo
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gli orrendi strazi e i scempi ¶ destinati alle femmine
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la truppa avvanzata occupa i passi. ¶ Nello spazio intermedio
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notte e giorno, ¶ spogliando i passaggeri in sulle strade
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astringe. ¶ Chi temette che i dì di Turachina ¶ non
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imbarrazzo; ¶ e benché calunniasserla i maledici ¶ d’aver fatta
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mi voglio: ¶ se su i rami sviarmi ancor volessi
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triviale ¶ che in oggi i più comun mestieri esprime
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l’alto attributo; ¶ e i novellisti e i gazzettier
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e i novellisti e i gazzettier di fatto ¶ per
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con cinico dispregio ¶ calpestava i tapeti e gli aurei
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tutti imbrogliò e confuse i circostanti. ¶ E in grave