Giordano Bruno, Il candelaio, 1582

e generosa mia s[ignora] Morgana: voi, coltivatrice del

I, inamorato della s[ignora] Vittoria, ed accorgendosi che

si monstrano la s[ignora] Vittoria e Lucia entrate

SCENA] Rimasta la s[ignora] Vittoria sola, fa di

ciò vanno alla s[ignora] Vittoria per chiarirla del

cosa con la s[ignora] Vittoria e m[esser

I SCENA, la s[ignora] Vitt[oria] vien fuori

il meno la s[ignora] Vittoria gli arrebbe donato

suo inamorarsi della s[ignora] Vittoria l’inclinò a

a quella della s[ignora] Vittoria, e di Gio

gli sguardi della s[ignora] Vittoria fui sì profondamente

m’affligge, la s[ignora] Orelia m’accora. ¶ Bonifacio

Bartolomeo Genitivo: della s[ignora] Argenteria ho cura, della

Bartolomeo Dativo: alla s[ignora] Argenteria porto amore, alla

porto amore, alla s[ignora] Orelia suspiro; alla signora

dalla stanza della s[ignora] Vittoria, e faremo piacere

in casa della s[ignora] Vittoria. ¶ Barra Andate in

dico a voi, s[ignora] Vittoria, ché vi porto

vi rapresenti la s[ignora] Vittoria? ¶ Lucia Vi giuro

ah. Dirrò alla s[ignora] Vittoria: “Questa è la

in abito della s[ignora] Vittoria, se n’è

dalla casa della s[ignora] Vittoria, riprendendol per questo

incolpi. Andiamo dalla s[ignora] Vittoria e gli altri

imagine, erano della s[ignora] Vittoria. ¶ Bonifacio Son certo

a quella della s[ignora] Vittoria, credendo che vi

ma voi della s[ignora] Vit[toria]. ¶ Bonifacio .. che

dalla stanza della s[ignora] Vittoria: nella quale esso