parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Montanaro, Tommaso sa le stelle, 2014

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
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2014
Tommaso. No...” ¶ “Non capisco.” ¶ Il ragazzino scuote la testa
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stivale, scrive Italia, pronuncia il nome, con l’azzurro
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linea che taglia tutto il Nord è che è
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Nord è che è il Po, poi aggiunge Pietro
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est, e dice “Tommaso?”. ¶ Il ragazzino annuisce. “Sì. Tommaso
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annuisce. “Sì. Tommaso.” Con il dito prosegue quella scia
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fuori dal foglio. Dice il nome di una città
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lì nel disegno. Prende il grigio, fa un marciapiede
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Sopra al tavolo, con il giallo, fa una banana
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fa una banana, con il rosso delle mele, verde
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Mele, Tommaso. È plurale.” ¶ Il disegno è finito. Ma
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è finito. Ma non il racconto. ¶ Segna con una
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Pietro, e aggiunge: “Come il Po senz’acqua?”. ¶ Il
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il Po senz’acqua?”. ¶ Il ragazzino annuisce e torna
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volta mostra a Pietro il disegno, fitto di linee
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l’altro. “Limoni,” ripete il ragazzino. ¶ Sulla carta, in
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volte di fila. Dopo il settimo giorno, da dietro
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una grande città, mica il paesino da dov’era
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banchina, una nave rossa, il mare, gabbiani che volano
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con un tondo, indica il suo braccialetto, ma Pietro
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altra, quattro corsie, con il rosso e il verde
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con il rosso e il verde fa un semaforo
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che facevi?” ¶ “Tommaso acqua.” ¶ Il ragazzino indica la nave
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confuso. “Tommaso stop!” aggiunge il ragazzino. È stanco di
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scende dal letto, lascia il foglio e va verso
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foglio e va verso il pallone. ¶ “Tommaso, hai trentasette
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gliel’ha piazzata sotto il sedere. ¶ Adesso impugna la
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se ne parla.” ¶ “Pietro...” Il ragazzino gli fa cenno
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passa intorno alle spalle il suo stesso asciugamano umido
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spedita, taglia bene, leggera. Il ragazzino prende le forbicine
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mangiati sei.” ¶ “Pietro Pinocchio.” ¶ Il fiume è caldo, oggi
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piega le frasche con il suo peso, Tommaso si
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tornare. ¶ “Acqua.” Tommaso indica il Po. ¶ “Fiume.” ¶ “Fiume Po
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Po.” ¶ “Esatto,” fa Pietro. ¶ Il ragazzino si sta abituando
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ha insegnato queste frasi?” ¶ Il ragazzino ora è a
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albero fa le foglie. Il cielo è diverso. Il
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Il cielo è diverso. Il cielo è più grande
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Si risiede. Ricomincia con il lancio di pezzi di
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va verso la casa. Il ragazzino lo segue con
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Sesto scaffale, settimo ripiano, il materiale della PALESTRA MOVINGIRLS
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Questo è uno specchio”. Il ragazzino si avvicina, striscia
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quel punto esiste solo il: “Cielo”. ¶ “Shelo.” ¶ “Cielo.” ¶ “Cielo
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tira. “Ha abboccato!” Gira il mulinello. “Aiutami!” grida a
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in mano. “È saporito il luccio, altro che il
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il luccio, altro che il cavedano,” aggiunge, mettendosi un
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caldo boia.” Tommaso osserva il pesce, dice: “Foglia”. Pietro
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in realtà è vero, il luccio ha la sua
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accorgono se si avvicina. “Il luccio è cattivo. Il
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che non si ferma, il muso di una locomotiva
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lui non si sposta. ¶ Il treno scompare nella notte
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FURTO DELLA BABY GANG. IL SINDACO BERTAZZI TUONA: “RIMANDARLI
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di vedere California. Anche il sentiero gli sembra più
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di ascoltare Carmen. Ecco il deposito. Scende dalla macchina
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già finite? ¶ Quando urta il letto si accorge che
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faccia la ricetta per il Lessotan.” ¶ La spensierata farmacista
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spensierata farmacista ha aperto il battente di metallo, con
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battente di metallo, con il suo accento marcato, e
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Pietro. Le sta simpatico, il custode del deposito giudiziario
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Ti dispiacerebbe?” ¶ “Non fare il cascamorto e non farmi
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e dei cerotti. Per il taglio.” ¶ “Ma come te
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No, non mi pare il caso.” ¶ “È uscito molto
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sangue?” ¶ “Sì.” ¶ “Si vede il bianco della carne?” ¶ “No
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Manca solo che prendi il tetano.” ¶ “Sei una farmacista
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o una jettatrice?” ¶ “Faccio il mio mestiere.” ¶ “Senti, già
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rossa disegnata sopra, MAJER 1987/5. Il termometro a mercurio è
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Pietro mostra a Tommaso il numero sulla sequenza. Il
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il numero sulla sequenza. Il ragazzino ansima, chiude gli
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Pietro gliela versa. Legge il bugiardino dei medicinali: “‘Nei
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sul bordo. Pietro affronta il polpaccio, che dondola fuori
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disinfettante. Tommaso grida, morde il lenzuolo. “Ti fa male
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solo la pelle e il taglio. La osserva, è
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Proviamo di nuovo.” Prende il termometro, il ragazzino apre
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nuovo.” Prende il termometro, il ragazzino apre le labbra
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Ancora trentanove. Tommaso vede il numero, lo stesso di
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è dispiaciuto, preoccupato. ¶ È il momento di un antibiotico
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e poi fa, ninonino, il rumore dell’ambulanza, ruota
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Forse dovrebbe far dormire il ragazzino di sotto, al
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punge. ¶ “No!” risponde Tommaso. Il ragazzino con le braccia
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con le braccia fa il movimento di una corsa
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Pietro, forse non rischia il tetano. Allora, semplicemente, è
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schiaccia la faccia contro il cuscino, vorrebbe continuare a
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temperatura. Trentasette e mezzo. Il ragazzino fa cenno di
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ex Tessile Cremonini, e il ragazzino ha negoziato il
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il ragazzino ha negoziato il diritto di giocare in
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di giocare in camera. Il rumore disturba Pietro, sì
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ma lo spaventa anche il silenzio; teme che Tommaso
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fa Tommaso. ¶ “Non farmi il verso. E ora ci
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Pietro, e gli piazza il termometro sotto l’ascella
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Carlo?” chiede. ¶ “Ascolta,” biascica il ragazzino, annoiato. ¶ “Hai trentasette
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la testa, tossisce, emette il verso di un animale
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vigore. A Pietro viene il sospetto che stia mentendo
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Scorge un foglio sopra il contenitore di vetro dei
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non guardo.” Tommaso tiene il disegno voltato contro il
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il disegno voltato contro il petto e poi lo
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Poi aggiunge: Tommaso. “Prova!” ¶ Il ragazzino scrive i due
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su Calais?” ¶ “Calé,” ripete il ragazzino. “No Calé. No
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la parola giusta. Ma il ragazzino non ne parla
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in quella breve salita. Il ragazzino è andato via
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quella pira?” chiede Pietro. ¶ Il ragazzino, che per tutto
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ragazzino, che per tutto il pomeriggio è stato costretto
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L’orrendo foco”, ascoltando il Trovatore, lo guarda sbuffando
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la tettoia, va verso il bagno per prendere una
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ha lasciato tutto, tiene il capo chino, Pietro gli
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chino, Pietro gli alza il mento con due dita
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riempito di shampoo? Sciacquali!”. Il ragazzino mugola, abbassa la
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mentre va, finalmente, verso il bagno. “Finisci quello che
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siamo mica ricchi.” Apre il rubinetto. “Ma quanto bagnoschiuma
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partito un nastro. È il ciel sereno, / Seren il
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il ciel sereno, / Seren il giorno, / Tutto d’intorno
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Cosa vuoi che facciamo?” Il tavolo è rigovernato, la
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è chiusa. “Alt!” grida il ragazzino. Oggi bisogna lasciarlo
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lampada sotto la tettoia. Il cielo è chiaro di
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per lavarsi i denti. Il lavandino è incrostato di
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maglietta. Decide di chiudere il portone del deposito, per
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lampreda, ma è come il cavedano, che dove nasce
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Tommaso non c’è. Il letto è rifatto. “Tommaso
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a lungo sulla Berta. ¶ Il sole era alto, poi
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oggi corrono, sembrano impazzite. Il gatto grigio non s
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Lui ha fumato tutto il giorno, nervoso, tossendo. Il
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il giorno, nervoso, tossendo. Il pacchetto di MS è
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Dieci minuti, ed ecco il distributore di benzina. È
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nel buio sembra spettrale, il vento fischia lugubre tra
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sera, non vuole incrociare il benzinaio che gli parla
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Una macchina gli suona il clacson. Se passa, prende
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uno showroom di divani. Il Ballestra dove stava? Da
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matrimonio. Vuol dire che il Ballestra non aveva capito
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della strada dovrebbe esserci il Duomo... Ma il Duomo
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esserci il Duomo... Ma il Duomo non c’è
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è una piazzetta esagonale, il vecchio cinema, un edificio
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riposo. “Mi scusi, per il Duomo?” Un signore si
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la statua di Garibaldi. Il Duomo è più basso
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le porte di legno, il battistero di pietra dal
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VENDESI sul muro. ¶ Ma il Canzoniere non c’è
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più. Ora c’è il Museo diocesano del Po
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dei Due Mondi ha il berretto a ricami di
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Anche qui deve trovarlo? Il Castroni fa rumore con
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a...” ¶ “All’omicidio premeditato.” ¶ “Il verbale di mancato reperimento
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essere protocollato...” ¶ “Ho ritrovato il lampadario!” ¶ “Veramente? Dov’era
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tra l’intontito e il sadico. “Va tutto bene
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Perché?” ¶ “Non ha letto il giornale?” ¶ “Sì... Cioè, no
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scappare, però. Lo dice il giornale.” ¶ “E se li
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non possono mica restare.” ¶ Il Castroni sbircia l’orologio
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Panda. ¶ È andato oltre il ponte della ferrovia. ¶ È
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lo schermo al plasma: il primo treno è alle
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e io devo dire il contrario di quello che
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troppo lungo da spiegare.” ¶ “Il lampadario l’hai trovato
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Me l’ha detto il Castroni. Ma, tranquillo, non
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se stesso, di tenere il materasso dietro la schiena
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al muro. Pietro ha il fiatone, l’ansia. “Stop
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e poi scratch. ¶ Entrano. ¶ Il pavimento sembra il mare
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Entrano. ¶ Il pavimento sembra il mare. ¶ Ci sono tanti
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SPOSINI; e, in mezzo, il premio Miglior nappa 1937. Due
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da cui si vede il fiume. La stanza è
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Volante, che sparò verso il cielo per uccidere Dio
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per sempre nel ghiaccio, il diario di bordo illeggibile
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Sud. La spedizione Endurance. Il rituale di corteggiamento del
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di corteggiamento del paguro. Il direttore risponde. Ogni volta
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non collabora, sembra assorto. Il ragazzino esce dalla stanza
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stanza, afferra da solo il materasso, ci finisce sotto
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riviste contro una parete; il ragazzino esegue, svelto, pareggia
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solerzia con cui esegue il compito. Sembra che voglia
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Poi lo mettono sopra il primo. È l’ultimo
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in più, gli dà il suo. Per sé, userà
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da solo, sa farsi il letto. ¶ La porta si
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volta, scende. ¶ 10. ¶ È bello il Po ¶ “Questo è il
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il Po ¶ “Questo è il Po,” dice Pietro. ¶ Tommaso
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stava finendo, ha intravisto il fiume. “Attento alle ortiche
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l’idea della dimensione. Il fiume è grande che
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Tutta quell’acqua riempie il mare. Dall’altra parte
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ha mai passato, lì, il fiume. Ponti non se
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e poi in alto, il cielo terso. Questo è
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ali come un boomerang. Il cielo lo fanno gli
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fanno gli uccelli; per il resto è azzurro. ¶ Pietro
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gli porge la mano. Il ragazzino da lì si
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giunchi e l’ombra. Il livido sulla pancia sta
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sulla pancia sta scomparendo, il viso è meno stanco
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riposo. “Qui si tocca!” Il Po è tiepido in
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a pugno. “Che hai?” Il ragazzino fa gli stessi
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sdrai sopra. Tommaso guarda il fiume. “Non devi aver
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paura. Ti tengo.” Poi il ragazzino chiude gli occhi
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respiro e si tuffa. Il corpo si allontana, fa
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Tommaso!” lo richiama Pietro. Il ragazzino affiora dopo qualche
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Le lamprede invece fanno il contrario, qui nascono e
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nascono e muoiono. E il resto del tempo, in
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Pietro scandisce le parole il ragazzino non lo sente
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sott’acqua. ¶ È bello il Po, i canneti rossastri
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di mare verde chiaro, il verde scuro del picchio
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I corpi si sfiorano, il ragazzino si mette dritto
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ragazzino si mette dritto, il corpo bianco di Pietro
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Po,” dice Pietro, toccandosi il petto e poi indicando
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poi si accorge che il polso del ragazzino è
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segnano traiettorie moltiplicate, infinite. Il suo amore è lontano
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questa casa!” Pietro interrompe il gioco. “Te ne faccio
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faccio un’altra?” Indica il piatto vuoto. “Ancora?” ¶ “Sì
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qualcosa toccandosi anche lui il petto. “Io...” Pietro non
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capisce: “Che hai detto?”. Il ragazzino ripete. Sembra un
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differente da prima. ¶ “Tommaso?” ¶ Il ragazzino scuote la testa
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Lo pronuncia male, ma il suono è quello. ¶ “Non
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Sirena. Culo. Figa.” ¶ “Tommaso!” ¶ “Il rame vale più dell
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più dell’oro,” continua il ragazzino. ¶ “Che dici?” ¶ “Totti
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Totti.” ¶ “E chi è? Il calciatore?” ¶ Il ragazzino conferma
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chi è? Il calciatore?” ¶ Il ragazzino conferma. Fa un
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è basito, quello è il suo letto! Tommaso teme
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pensare. Ha bisogno che il fiume gli dica qualcosa
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paura di cadere. E il fiume va. Non dice
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fronte al Duomo. ¶ Già, il Canzoniere. ¶ Lì ha fatto
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dentro al guscio; sarà il bernoccolo, le emozioni o
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scariche. Cosa è successo? Il Lexotan? Si mette in
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lo scoprono? Mi arrestano? Il tribunale è in ZTL
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dorme di sasso! “Sveglia!” Il ragazzino si struscia la
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indice, “ma non usare il mio spazzolino.” ¶ Il profumo
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usare il mio spazzolino.” ¶ Il profumo di caffè è
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età si può bere il caffè? Pietro accende la
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indietro!” dice Pietro facendogli il gesto di ruotare: “Indietro
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di Ke$ha; alza il volume al massimo. L
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coda dell’occhio, osserva il ragazzino che si dimena
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comando io”, e ferma il braccio del ragazzino. “Non
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volte, alla quarta solleva il ragazzino con tutta la
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sedia e afferra direttamente il ragazzino. ¶ Tommaso affonda le
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la presa, stupito, guarda il ragazzino che cerca di
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messo la cintura. Abbassa il finestrino. I capelli non
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la tangenziale, la rotonda, il parcheggio semivuoto. “Tu stai
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shhh,” gli fa con il dito davanti alle labbra
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grandi come scavatrici, nota il bambino e si stupisce
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imita. Non passano inosservati. Il ragazzino fa le boccacce
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due convengono sull’evitare il rosa. Un paio di
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Questa rossa ha anche il cappuccio. Le scarpe. Tommaso
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a correre; c’è il reparto giochi. Pietro lo
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Pietro lo segue spingendo il carrello. Il ragazzino indica
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segue spingendo il carrello. Il ragazzino indica una rete
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una tombola: “Questa?”. Ma il ragazzino scuote la testa
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uno sguardo innocente, mostra il braccialetto al polso e
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le mani. ¶ “Sei fidanzato?” ¶ Il ragazzino stringe il polso
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fidanzato?” ¶ Il ragazzino stringe il polso. ¶ “Hai capito...” ¶ Non
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all’altezza di California, il ragazzino rovista nelle tasche
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ha ripetuto Pietro quando il ragazzino è uscito per
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Lui è pur sempre il custode di un deposito
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meno opportuno? Lei mette il cavalletto con quei piedini
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perché? Ti sei fatto il bagno nel Po?” ¶ “No
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per cui tu dici il contrario di quello che
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anche in bagno, sotto il letto. L’armadio della
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Tu: Tommaso. Io: Pietro ¶ Il Lexotan ha fatto effetto
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si era tenuto vicino. Il battito del cuore decelera
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Prima ancora di sciacquarsi il viso, sale nella stanza
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di Fellini. Vuole controllare. Il lampadario è sul pianerottolo
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scruta nell’imballo, tra il polistirolo spunta il vetro
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tra il polistirolo spunta il vetro, blu, bianco, qualcosa
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gambi trasparenti. Guarda fuori, il bosco comincia appena oltre
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orto sulla sinistra e il Po sulla destra. Da
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pare in ordine, tranquillo. Il fiume dice sempre che
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china, ci mette sopra il dito; non si sposta
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indisturbata. Adesso c’è il giorno, la luce; non
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c’è qualcosa. ¶ Non il würstel, però. Un sasso
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i segni zodiacali, o il portacenere sorretto dalla lupa
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del Castroni? Ancora peggio. Il tarassaco nasce sulle sponde
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Po, si disfa lì, il vento non può averlo
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non può averlo portato, il vento non ha le
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nel legno. Pietro raccoglie il mazzolino. È perplesso, è
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ci han fatto dentro il nido, scavano il tronco
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dentro il nido, scavano il tronco. È un pioppo
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Gli viene in mente il Castroni. Ma tanto, ormai
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da fuori è buffo; il viso di Pietro corrucciato
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2014
l’arma di legno, il sasso e la pigna
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2014
meno buio di lui, il martin pescatore non smette
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2014
martin pescatore non smette il suo verso fastidioso. ¶ Qualcosa
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2014
Sposta la lampada, fa il giro della siepe. Traccia
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2014
non è un leone, il Minotauro, e nemmeno una
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2014
Pietro è al buio, il ragazzino spezza la luce
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2014
torcia. Ha denti bianchissimi, il volto scavato, i muscoli
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lucente dondola, arretra verso il gomito magro. Apre il
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il gomito magro. Apre il palmo in direzione di
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non è abituato, e il ragazzino si irrigidisce, quell
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deciderle. Accadono, e basta. ¶ Il ragazzino si fida. ¶ Sì
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2014
lo è. E se il ragazzino ha deciso di
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da lui può trovare il rifugio che sta cercando
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entra a Buckingham. Osserva il suo ospite mentre si
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stanza umile, disordinata. Fissa il frigorifero, ma Pietro gli
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porta del bagno, con il dito gli fa un
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morirai di fame, tranquillo.” Il ragazzino obbedisce, riconoscente. Ha
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acqua corrente, gli passa il bagno-doccia-shampoo-balsamo
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doccia-shampoo-balsamo-mani, il vapore vela subito lo
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i vestiti, si tappa il naso con le dita
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dita; urge un lavaggio. Il ragazzino si spoglia, voltato
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niente della misura giusta. Il ragazzino dovrà accontentarsi di
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di corsa dentro, che il pollo non bruci. Mette
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di limone, sale grosso. ¶ Il ragazzino è seduto sulla
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fosse un rastrello. “Buono?” Il ragazzino lo divora. Sgranocchia
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gli fa cenno che il braccialetto intorno al polso
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un filo di polvere. ¶ Il carrello trabocca. ¶ Qualcuno scuote
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immagina che Pietro riempie il carrello per tornare in
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che può, per vedere il meno possibile altri esseri
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non è da uomini. Il sugo. A barattoli. Il
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Il sugo. A barattoli. Il pane. Si può surgelare
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orto. Dentifricio. Spazzolino? No, il suo ha solo un
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Figuriamoci. Cos’ha dimenticato? Il bicarbonato! Le pile per
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al Gange. Pietro cerca il CLIENTE SUCCESSIVO per separare
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La cassiera gli indica il totale. Lui tramesta nelle
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casse di vino, ammucchia il pane appena sfornato con
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con i surgelati, serra il sacchetto delle patate con
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stesso per lui? ¶ Ecco il grano. Pietro abbassa il
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il grano. Pietro abbassa il finestrino. Il Po gli
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Pietro abbassa il finestrino. Il Po gli entra dentro
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sullo specchietto si gode il vento senza lo sforzo
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terra. Ma quando tocca il pavimento di Buckingham, qualcosa
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Murano. Era. Pietro guarda il pavimento, dalla finestra alla
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al bordo del fiume. Il Po è gonfio come
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Un lupo? Un orangutan? Il Minotauro? O un randagio
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io?, si domanda, mentre il suo braccio peloso affiora
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gli appartenesse, come fosse il corpo di un orso
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si spaventa. È lui il burlone che imbratta da
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corpo minuto, gli monta il desiderio. Bello, frettoloso, estivo
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liquirizia fa solletico. Ecco il tetto di lamiera, e
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massimo ci ha trovato il guano di qualche stramaledetto
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piace. “Scusami. Sono dietro il deposito. Stavo facendo un
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la abbraccia, le sfiora il collo, poi le labbra
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zip fredda della gonna, il gancetto del reggiseno tiepido
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poco tempo, deve continuare il giro, “Chiudi gli occhi
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si riveste, si rimette il berretto blu e giallo
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Gli arriva lo stipendio, il ciclostile di una parrocchia
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Prende la rivista, getta il cellofan sul pavimento, fischietta
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pavimento, fischietta. La sfoglia. Il direttore risponde. Una novantenne
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gnaulare. “Ti porto qualcosa?” Il micio non vuole mangiare
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ancora capire, e allora il felino se ne va
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per terra, c’è il suo asciugamano, e un
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carota. ¶ Ha messo sottosopra il deposito, e tutto quello
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alla fine, ha evitato il rischio di arrivare a
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la parrucca nera lucida, il kimono blu, le pantofole
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nubi si sono prese il cielo, schiacciano le stelle
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vedere se arrivava qualcuno. ¶ Il vento ha aperto a
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Stasera, per sicurezza, chiude il portone in lamiera del
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e sale le scale, il metallo cigola. Di nuovo
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boom. ¶ Pietro sta immobile, il cuore batte. ¶ La bestia
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Lì si è nascosto il mostro Succhia-Vetro, l
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Vetro, l’Infanga-Asciugamani, il Mangia-Carote. Ma questa
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dell’uscio, c’è il fusto del lampadario, e
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la stanza è deserta. ¶ Il rubinetto sversa sopra una
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e si procede verso il Po, l’unico modo
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si sente l’umido; il fiume si avvicina, è
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sinistra del grano appare il deposito giudiziario, grigio e
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sotto e fa parlare il fiume. Ne passano poche
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sa che esistono. Verdi. Il corridoio dell’istituto, le
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le assi di legno, il profumo di cucina. La
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è andata. Sarà che il fiume fa le visioni
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fa le visioni. Sarà il caldo. Ma Nina c
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polvere. È senz’altro il Castroni, l’ufficiale giudiziario
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un’asta giudiziaria. Ecco il furgoncino verde, il Castroni
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Ecco il furgoncino verde, il Castroni scende, alto, i
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qualcosa a fiori. “Ho il tatuaggio di una primula
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tranne gli insetti e il calcio.” ¶ L’ufficiale porge
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Ora vado dal parrucchiere.” ¶ Il furgoncino è lontano, Pietro
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a Buckingham; così chiama il posto dove vive, la
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la sua cucina e il suo salotto. Di notte
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notte non ha usato il lenzuolo, raggrumato per terra
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un gatto sospettoso. Apre il frigorifero, vede che è
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due uova. Ha rotto il guscio e le ha
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po’ di grana perché il grana è l’unica
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mangiato le uova e il teflon ascoltando la radio
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voluminose, grigio-marroni. È il più grande investimento della
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e riavvolgere; lo rassicura il fatto che finiscono, non
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musica digitale, anche se il suono sarebbe migliore. Gli
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giudiziario. ¶ 2. ¶ Lexotan ¶ Un tempo il deposito era una fabbrica
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si può far nulla, il tempo accumula le cose
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RICCADONA. Gli ombrelli GUIDACCIONI. Il cervo impagliato che a
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eccentrici, pensa lui, ma il deposito è pieno anche
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lì dove dovrebbe trovarsi il lampadario, ma non c
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pensa che non è il caso di affannarsi, anche
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dentro al deposito. Afferra il pacchetto di MS, spalanca
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no, Verdi cantava. Aveva il ritmo nel sangue. Che
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una boccata, guarda attraverso il fumo, tutto è sbiadito
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cosa. ¶ Da lì sotto il fiume non si vede
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che sale, che difende. Il Po lo si immagina
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Po lo si immagina. Il Po lo si sente
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gli dicono mai niente. ¶ 3. ¶ Il cervo Pavarotti ¶ “Se non
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contro ignoti, dovrò redigere il verbale di mancato reperimento
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o poi salterà fuori.” ¶ Il Castroni si è allontanato
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sulle 13.26. Ha sete, apre il frigo, c’è mezzo
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intorno; silenzio. Rimbomba solo il ronzio di una coccinella
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tanto scricchiolano. Si porta il bicchiere alle labbra: “Vino
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è Garage!”. Beve. Tiene il liquido in bocca. ¶ Bleah
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la spesa. ¶ Passa per il cervo Pavarotti, nella cui
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la verità è che il deposito è isolato, lontano
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tutto. Pietro fa tutto il tragitto, impegna una rotonda
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è fatto piccolo dietro il volante, ma la precauzione
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e ingrigiti non è il Pietro magro magro di
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e i piedi scalzi. Il fratello è largo, robusto
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ha disegnato. C’è il marciapiede, la strada buia
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Tommaso, quatto quatto; appoggerà il libretto sulla sedia, il
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il libretto sulla sedia, il ragazzino lo troverà al
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lucci dietro la porta ¶ “Il Po!” grida Pietro e
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dormiveglia. Cos’è stato il rumore che ha sentito
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risponde con un monosillabo. Il dialogo diventa fitto, in
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vettura è in folle, il motore borbotta. È vecchia
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fango, col muso verso il sentiero, pronta per ripartire
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è tutto buio, tranne il tondo di una torcia
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Shh,” gli fa con il dito sulle labbra. Gira
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succede...” Pietro corre verso il ragazzino e gli tappa
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tappa la bocca con il palmo della mano. Siamo
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succederà niente di male”. Il ragazzino prende coraggio, si
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gli fa cenno con il dito. “Aspettiamo.” ¶ Ecco, si
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Lascia che gli saccheggino il deposito? Gli intrusi si
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sul terreno, tutto rimbomba. ¶ Il cigolio delle scale. ¶ “Shhh
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sulla destra della porta. Il ragazzino lo raggiunge, gli
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si sente più niente. Il rumore del motore, sempre
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nemmeno entrati. Anzi no, il bicchiere di Bambi non
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tavolo. “Che maialeria!” Squadra il bicchiere e si immagina
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Elektra, Andrea Chénier, Belisario, Il matrimonio segreto. “Come faccio
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mi toccano dov’è il mio debole, sarò una
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una vipera, sarò. ¶ Afferra il bicchiere, lo porta al
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scaglia Bambi sull’erba. Il bicchiere va in mille
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Si sposta fragorosamente per il deposito. “Maialerie!” grida. Vuole
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di niente. ¶ Deve denunciare il furto. Andrà in città
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lucci neri.” Hanno lasciato il borsone con i calzini
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largo, c’è luce. Il buio è terminato, il
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Il buio è terminato, il buio non tornerà presto
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Si siede dentro. Guarda il mondo attraverso il parabrezza
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Guarda il mondo attraverso il parabrezza. È sporco, pieno
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Schiaccia la frizione. Avvia il motore. Lo sapeva che
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punta sugli arbusti. Frena. Il motore si spegne. Pietro
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ancora. Dopo un po’, il ragazzino sbuca dalla porta
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deposito; ha in mano il libretto delle stelle, aperto
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pioggia ha cancellato tutto. ¶ 31. ¶ Il lampadario Zurlini ¶ C’è
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lampadario Zurlini ¶ C’è il sole. ¶ È fioco, autunnale
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Mamma papà shelo,” dice il ragazzino, guardando in alto
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La corrente resta impetuosa, il livello è di guardia
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sia diminuita. Se tiene il bel tempo, la piena
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hai trovato stelle?” chiede il ragazzino. ¶ Pietro lo guarda
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sotto lo scaffale, ma il ragazzino riconosce subito il
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il ragazzino riconosce subito il vecchio borsone, viola-verde
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Quando Pietro lo raggiunge, il ragazzino è lì sopra
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a Pietro viene paura. ¶ Il ragazzino tace, seduto sulle
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Per prima cosa, spostano il letto di Pietro nella
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fuma una MS. Guarda il sentiero. Il buio scende
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che c’è solo il fiume e nient’altro
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fiume e nient’altro. ¶ Il cielo è viola, fa
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Sì. Grazie.” ¶ Tommaso apre il frigo, afferra una birra
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eloquente a Pietro con il pollice e l’indice
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è nervoso. ¶ Deve mettere il suo letto nella stanza
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aspettato e basta. ¶ “Porcomondo, il Castroni!” grida quando vede
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avanzare dei fanali lungo il sentiero. Tommaso scappa per
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cerca riparo schiacciato contro il muro sotto la tettoia
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muro sotto la tettoia. Il mezzo sbanda. Pietro fa
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giorno fa. E poi il tempo non cambierà nemmeno
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così non sono riuscito.” ¶ Il Castroni apre il bagagliaio
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riuscito.” ¶ Il Castroni apre il bagagliaio, passa a Pietro
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bagagliaio, passa a Pietro il carico. Sono delle sacche
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mercanzia dentro a Buckingham, il posto più vicino. “Abbiamo
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Lexotan?” ¶ “Perché mai?” chiede il Castroni mentre guarda il
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il Castroni mentre guarda il furgoncino, preoccupato. “Speriamo che
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riuscirei a dormire con il fiume così vicino.” ¶ “Io
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Io dormo sempre con il fiume vicino.” ¶ Pietro dà
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si propaga lentamente, sotto il fracasso del tetto. È
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c’è più posto”. Il pavimento è umido, il
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Il pavimento è umido, il deposito poggia su una
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fa sempre più bagnata. Il Po può venire anche
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sprona Pietro, che sente il motore salire di giri
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vuoto,” dice Pietro quando il furgoncino è oltre il
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il furgoncino è oltre il sentiero. ¶ “Via libera?” Il
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il sentiero. ¶ “Via libera?” Il ragazzino irrompe nella stanza
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Apre l’acqua bollente. Il fiotto è più forte
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lodato chi ha inventato il phon,” dice, mentre l
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è incollato ai vetri: “Il Po?” gli chiede, quando
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argine, fino a guardare il fiume. È tutto buio
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l’ha mai visto, il fiume, così. Non lo
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le frasche, i rami, il fiato dell’acqua, la
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non si realizzino. Che il Po si fermi? Che
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Che l’acqua risparmi il deposito? Che nessuno scopra
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voglia che si fermi il fiume, ma anche la
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anche l’autostrada, e il tempo. Forse vuole che
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si fermi l’ansia, il passato che torna, la
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e la paura, e il male. Si possono fermare
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notte. Proteggetelo, stelle. Proteggete il ragazzino. Fate in modo
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succeda niente di male. ¶ Il fiume avanza. Sembra non
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un tragitto nella pioggia. Il calore della sua doccia
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e lo stereo, pensa, il secondo piano è più
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tutti grattati. Poi sente il profumo dell’argento. Un
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Una misera refurtiva. Sposta il sacco contro uno scaffale
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gli anelli di Saturno, il cielo australe, quello boreale
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sale, entra. ¶ “Tommaso!” ¶ Ma il ragazzino dorme; si rigira
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e basta, riprende subito il suo respiro profondo. Non
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verso la finestra, appoggia il libretto sul davanzale. Sfila
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La conosci?” ¶ “Totti,” replica il ragazzino. ¶ “Sì, Totti.” E
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fa per andarsene. ¶ “Pietro!” Il ragazzino non sa bene
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che sta pensando. ¶ “Scusami, il portacenere devo metterlo a
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Ecco l’Atala, ecco il berretto. Ah, quanto avrebbe
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Va a finire che il ragazzino si mette la
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mandarla via. Lei punta il cavalletto, le ballerine si
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La postina si toglie il berretto, si guarda intorno
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a calcio?”. ¶ “Io odio il calcio.” ¶ “Senti, vuoi darmi
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Pietro a Tommaso, e il ragazzino torna a implorare
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implorare di poter usare il pallone, il castigo gli
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poter usare il pallone, il castigo gli sembra ingiusto
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profumata: “Ah, è Apollo”. ¶ Il ragazzino gli ricompare davanti
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ho trovata. Non ho il tuo numero di telefono
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di telefono. Ho solo il tuo indirizzo. Ma non
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posso continuare a perdere il mio tempo con te
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care... ¶ “Tommaso, spegni immediatamente il registratore! Non mettere mai
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mai su la Butterfly!” Il ragazzino obbedisce, con la
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che sembri davvero passato. Il foyer del teatro, la
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luglio. ¶ Aveva dormito male. Il Ballestra stava per sposarsi
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assurdità più grande, che il suo lavoro da elettricista