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Vittorio Alfieri, Bruto secondo, 1789

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
1
1789
molti altissimi personaggi, era il popolo. ¶ Ben sento anch
2
1789
Senatori ¶ Congiurati ¶ Littori ¶ Scena, il Tempio della Concordia, poi
3
1789
consesso oggi vi appella ¶ il dittator di Roma. È
4
1789
dritto, e quindi ¶ taccia il livor della calunnia atroce
5
1789
è (qual grido stolto il suona) ¶ Roma in nulla
6
1789
sol suo nome, ¶ infra il Tago, e l'Eufrate
7
1789
e vie più trema il Parto, ¶ da ch'ei
8
1789
di Crasso è vincitore; il Parto, ¶ che sta di
9
1789
attonito; e ne aspetta ¶ il gastigo da voi. Null
10
1789
a darvi in Roma il re dei Parti avvinto
11
1789
tutti, omai fia sola il certo ¶ pegno del vincer
12
1789
ora. In folla ¶ arde il popol nel foro; udir
13
1789
Cimbro ¶ Di maraviglia tanta il cor m'inonda ¶ l
14
1789
anni ¶ muti a forza, il parlare oggi si rende
15
1789
mi attento: ¶ io, che il gran Cato infra mie
16
1789
fian le romane stragi. ¶ Il foro, i templi suoi
17
1789
Italia, e n'è il suo mar cosperso: ¶ qual
18
1789
io dunque ¶ dico, che il tutto nel primier suo
19
1789
rifarsi Roma, ¶ poi vendicarla. Il che ai Romani è
20
1789
o padri, ¶ che quanto il nostro dittatore invitto ¶ chiede
21
1789
da noi, (benché eseguire il possa ¶ ei per se
22
1789
assentir mai non volle, ¶ il soffrirebbe or che i
23
1789
del mondo ¶ di Roma il sono? E, sorda fosse
24
1789
sue glorie; poniam, che il Parto andarne ¶ impunito lasciasse
25
1789
bellicosi, han sede ¶ fra il Parto e noi: chi
26
1789
se dell'armi romane il terror tace? ¶ Grecia, Illiria
27
1789
aquile nostre a debellarla. — Il solo ¶ duce a tanta
28
1789
un traditore appella. ¶ Primo il sono, e men vanto
29
1789
accenti, ¶ suonar di patria il nome: ove pur resti
30
1789
casi suoi si aspetta ¶ il risolvere ai padri; in
31
1789
mal compro ¶ da chi il pasce e corrompe. È
32
1789
prezza, ¶ né conosce, che il farsi al bene inciampo
33
1789
tal gente pria sgombro il senato ¶ veggasi, e allor
34
1789
noi si ascolti. — ¶ Preaccennare il mio parer frattanto ¶ piacemi
35
1789
popolo, e tribuni ¶ veri il foro rivegga. Allor dei
36
1789
me stesso: e Roma, il dì che salva ¶ dall
37
1789
e gratitudin sento ¶ venirne il dolce pianto sul mio
38
1789
sul mio ciglio. ¶ Sempre il pubblico ben, la pace
39
1789
la mia brama; e il sono. ¶ Morire io solo
40
1789
crine ¶ creder ben puossi. Il mio parlar non tende
41
1789
né a più innalzare il già soverchio orgoglio ¶ di
42
1789
col ben di ognuno il ben di Roma, io
43
1789
non di labro, ora il mio esemplo siegua. ¶ Fra
44
1789
di noi frapponga ¶ inerme il petto: o ricomposti in
45
1789
sensi, ¶ questi i sospiri, il lagrimare è questo ¶ di
46
1789
Bruto ¶ Cimbro, Cassio, e il gran Tullio, hanno i
47
1789
t'amo, e tu il sai; tu, che non
48
1789
Or dunque, ascolta ¶ qui il solo Bruto; e a
49
1789
d'esser salvo; e il vorrei; perché tu a
50
1789
puoi giovar, ravvedendoti: tu il puoi, ¶ come potesti nuocerle
51
1789
vivo or dianzi ¶ Cassio il ritrasse) il popolo tuo
52
1789
dianzi ¶ Cassio il ritrasse) il popolo tuo stesso, ¶ ha
53
1789
grida ¶ di popolare indegnazione, il giorno, ¶ che, quasi a
54
1789
che, quasi a giuoco, il regio serto al crine
55
1789
impallidir te fea. Ma il serto infame, ¶ cui pur
56
1789
romano, ¶ ma né quanto il volevi era pur stolto
57
1789
cittadin non sei, tu il sai, pur troppo ¶ per
58
1789
pur ti pesa, anco il veggio: e a ciò
59
1789
s'io ti abborra, il vedi. ¶ Svela su dunque
60
1789
su dunque, ove tu il sappi, a noi, ¶ ed
61
1789
pur tenessi, ¶ non indegno il sarei; poich'io l
62
1789
oltraggi ¶ carco v'abbiate il dittator, che oltraggi ¶ può
63
1789
quivi, esser de' fermo ¶ il destino dei Parti. Ove
64
1789
dai più, di Cesare il destino. ¶ ATTO II ¶ SCENA
65
1789
breve. ¶ Nulla indugiar, fia il meglio; al sol novello
66
1789
corre (ahi pur troppo!) il suo periglio estremo ¶ la
67
1789
in suo favor, che il fero ¶ terror di tutti
68
1789
or tempo, ¶ anch'io il confesso, all'indugiar non
69
1789
non havvi. ¶ Ma, come il de' buon cittadino, io
70
1789
noi per risolver, pende ¶ il destino di Roma. ¶ Cimbro
71
1789
io porsi; ¶ più che il mai fossi, intrepid'oggi
72
1789
sempre ¶ eri, e sublime il tuo parlar, fea forza
73
1789
sublimi tuoi sensi... ¶ Cicerone ¶ Il popol nostro, ¶ benché non
74
1789
per sé, quanto più il puote, ¶ corrotto e vile
75
1789
i lari suoi ciascuno. ¶ Il vero, il falso, ira
76
1789
suoi ciascuno. ¶ Il vero, il falso, ira, pietà, dolore
77
1789
e in parte poscia ¶ il popol anco: ei sol
78
1789
e i cuori? Infra il mio dire, ¶ e il
79
1789
il mio dire, ¶ e il favellar del dittator tiranno
80
1789
lui, per me sta il vero: ¶ se mi si
81
1789
ti ascoltasse Roma, ¶ potria il maschio tuo dir tornarla
82
1789
son morte a chi il nome osa portarvi ¶ di
83
1789
sola tiene ¶ del foro il campo, e ogni dritt
84
1789
duro assai troppo è il ritornar; ma pace ¶ pur
85
1789
certo era Catone; e il sangue ¶ dei cittadini spargere
86
1789
giusto de' giusti anco il dicea: ¶ «Dall'armi nata
87
1789
noi darla, ¶ quando eseguirla il possiam noi primieri? ¶ Fin
88
1789
a sue case, infra il senato istesso, ¶ possiam combatter
89
1789
a trucidar qual sia il tiranno vuolsi, ¶ che solo
90
1789
ed un Roman che il tratti; ¶ perché, perché, tanti
91
1789
indugi, infin che manchi il tempo: ¶ io tra i
92
1789
io tra i mezzi il miglior stimo il più
93
1789
mezzi il miglior stimo il più breve: ¶ or più
94
1789
più, di tanto, che il più breve a un
95
1789
fia 'l più ardito, il più nobile, il più
96
1789
ardito, il più nobile, il più certo. ¶ Degno è
97
1789
Degno è di Roma il trucidar quest'uno ¶ apertamente
98
1789
altrui ¶ giusto furor lascio il punir l'infame ¶ servo
99
1789
mai? ¶ Bruto ¶ Pensarlo, ¶ nullo il potria di voi. Parlarmi
100
1789
Cicerone ¶ Antonio? ¶ Cassio ¶ E il vile ¶ satellite di Cesare
101
1789
m'offre, s'io il voglio; o ch'egli
102
1789
Bruto ¶ E piacemi, che il senno ¶ del magnanimo Tullio
103
1789
esposto ¶ abbiamo a lungo il parer nostro: un solo
104
1789
diversi nel modo. Infra il tornarne ¶ alla civile guerra
105
1789
alla civile guerra; o il popol trarre ¶ d'inganno
106
1789
or di', qual fora ¶ il partito di Bruto? ¶ Bruto
107
1789
partito di Bruto? ¶ Bruto ¶ Il mio? — Nessuno, ¶ per or
108
1789
Ove fia vano poscia ¶ il mio, scerrò pur sempre
109
1789
mio, scerrò pur sempre il terzo. ¶ Cassio ¶ Il tuo
110
1789
sempre il terzo. ¶ Cassio ¶ Il tuo? ¶ E qual altro
111
1789
base ¶ a libertà novella il popol guasto ¶ sarebbe adunque
112
1789
guasto ¶ sarebbe adunque. Ma, il senato è forse ¶ più
113
1789
troppo! ¶ Bruto ¶ Ir cauto il buono ¶ cittadin debbe, infra
114
1789
sempre lo è stato. Il vil desio ¶ d'esser
115
1789
non gran tempo: e il vile Antonio, ad arte
116
1789
esso. ¶ Tali amici ha il tiranno. ¶ Cassio ¶ Innata in
117
1789
gloria, animo ardente, ¶ anco il desir non alto di
118
1789
del suo salire. Entro il suo cuor può ancora
119
1789
l'alloro dei Parti il regio serto. ¶ Bruto ¶ Dunque
120
1789
tu intessi?... ¶ Bruto ¶ Udite il fine. — Ondeggia ¶ Cesare ancora
121
1789
dì, nel punto ¶ che il venduto suo popolo ei
122
1789
tenuto io della vita, il giorno ¶ ch'io ne
123
1789
assai gran macchia ¶ è il mio vivere a Bruto
124
1789
sorte: avresti ¶ tu, se il vincevi, la vittoria seco
125
1789
i benefici altrui: ¶ ma il mio dover, e la
126
1789
per ora, ei solo il puote a Roma, ¶ s
127
1789
torni al prisco stato il tutto, ¶ dal disfar leggi
128
1789
leggi al custodirle sia ¶ il suo poter converso. Ei
129
1789
orme smarrire. O che il mio dire è un
130
1789
uom, d'ogni Romano, il primo; ¶ senza esser più
131
1789
parla indarno Bruto, ¶ tu il vedi, o Cassio con
132
1789
io 'l reco; ¶ ecco il pugnal, ch'a uccider
133
1789
fia ratto, ¶ più che il tuo brando... ¶ Cicerone ¶ Oh
134
1789
inganno appien, Cesare solo il puote. ¶ Cimbro ¶ Far d
135
1789
pur dianzi, ¶ e tollerarli. Il riudrai fra breve ¶ da
136
1789
a sol, poiché tu il vuoi. ¶ Cesare ¶ Ten sono
137
1789
lieve non era impresa ¶ il piegar Bruto ad abboccarsi
138
1789
in sopportar codesto Bruto! Il primo ¶ de' tuoi voler
139
1789
più acerbo e forte ¶ il nemico, di tanto a
140
1789
me più sempre ¶ piacque il vincerlo; e il fea
141
1789
piacque il vincerlo; e il fea, più che con
142
1789
ricorrer, quando adoprar puossi il ferro; ¶ persuader, convincere, far
143
1789
stesso ad esser grande: il fea ¶ natura a ciò
144
1789
natura a ciò: ma il far securi a un
145
1789
Cesare anch'egli, e il debbe. ¶ Cesare ¶ Morir per
146
1789
nemici. ¶ Tra quei che il ferro contro a lei
147
1789
con la ingiusta ¶ scure, il farei trucidar io? Non
148
1789
mai possa: ¶ s'anco il volessi, ... ah! forse... io
149
1789
voglio, a ogni costo. Il far vendetta ¶ del trucidato
150
1789
farsi ¶ altro più resta, il da me fatto io
151
1789
Mi tragge ¶ or contra il Parto irresistibil forza. ¶ Vivo
152
1789
frenarla sia tal mezzo il certo. ¶ Bruto può sol
153
1789
sono a servirti; e il sai. Ma, cieco troppo
154
1789
quanto a me. Ma il dì fia questo, io
155
1789
questo, io spero, ¶ che il potrò tor d'inganno
156
1789
noi nemici siamo: ¶ ma il vincitor sei tu finora
157
1789
tu finora, ed anco ¶ il più felice sembri. Io
158
1789
felice sembri. Io, benché il vinto ¶ paia, di te
159
1789
sono. ¶ Ma, qual che il nostro animo sia, battuta
160
1789
hai tu, se Antonio il ver narrommi; ¶ ed io
161
1789
era io mai, né il son; né, se il
162
1789
il son; né, se il volessi, ¶ esserlo mai potrei
163
1789
Qui non udrai, né il dittator di Roma, ¶ né
164
1789
dittator di Roma, ¶ né il vincitor del gran Pompeo
165
1789
di Cesare degno, è il valor suo: ¶ e vieppiù
166
1789
ed i rimorsi e il perpetuo terrore, ¶ di un
167
1789
qual sia ver me il tuo stato. Uccider Bruto
168
1789
Uccider Bruto, ¶ senza contrasto il puoi: sai, ch'io
169
1789
e udirmi vuoi, perché il timor ti è norma
170
1789
norma ¶ unica omai; né il sai tu stesso forse
171
1789
sfuggi. ¶ Cesare ¶ Ingrato! ... e il torre ¶ di Farsaglia nei
172
1789
Eppure, ¶ misto di oltraggi il tuo laudar mi piace
173
1789
prisco Romano, essere tu il puoi: fia il mezzo
174
1789
tu il puoi: fia il mezzo ¶ semplice molto; osa
175
1789
dirti, mi sento umido il ciglio... — ¶ Ma, tu non
176
1789
cor tu 'l senti, il grido ¶ di verità, che
177
1789
imperiosa tuona. ¶ Ardisci, ardisci; il laccio infame scuoti, ¶ che
178
1789
annullar la mia? ¶ Conosco il ver; me non lusingo
179
1789
di fama. Se innalzarsi il nome ¶ di Bruto può
180
1789
può col proprio volo, il puote ¶ soltanto omai su
181
1789
è d'uopo. ¶ Lieve il primo non è; più
182
1789
che nol credi ¶ lieve il secondo: e, se a
183
1789
me sol pensassi, ¶ tolto il signor già mi sarei
184
1789
tu mille volte ¶ più il puoi di Bruto, a
185
1789
fu grande. Oh! quanto il fora ¶ Cesare più, che
186
1789
Cesare ¶ — Sublime ardente giovine; il tuo ratto ¶ forte facondo
187
1789
maggior mi sei. Ma, il confessarlo io primo, ¶ e
188
1789
confessarlo io primo, ¶ e il non n'essere offeso
189
1789
n'essere offeso, e il non odiarti ¶ sicure prove
190
1789
A me sei caro, il credi; ¶ e molto il
191
1789
il credi; ¶ e molto il sei. — Ciò ch'io
192
1789
mia vita gran parte; il campo tomba ¶ mi fia
193
1789
più non può Roma: il bene ¶ ch'io vorrei
194
1789
e a me tu il dei... Sacro, infrangibil nodo
195
1789
alla tua madre istessa ¶ il crederai. Questo è un
196
1789
mano: ah! leggi. ¶ BrutoLegge il foglio ¶ «Cesare (oh ciel
197
1789
i cittadini tuoi, ¶ ma il tuo proprio figliuolo. È
198
1789
proprio figliuolo. È Bruto il frutto ¶ de' nostri amori
199
1789
mai non potrebbe, che il timor di madre. ¶ Inorridisci
200
1789
ancor n'è tempo, il brando: esser tu ucciso
201
1789
puoi trucidarlo. Io tremo... Il ciel, deh! voglia, ¶ che
202
1789
Cesare ¶ Ah! sì, tu il sei. ¶ Deh! fra mie
203
1789
tempo ¶ ei non abbraccia il padre. ¶ Cesare ¶ Ah! sorgi
204
1789
gelido e feroce ¶ rinserri il cor, che alcun privato
205
1789
versar tutto per Roma il sangue; ¶ e in un
206
1789
te sien uno. ¶ Cesare ¶ ... Il cor mi squarci... Oh
207
1789
Odimi, amato Bruto. — ¶ Troppo il servir di Roma è
208
1789
padre. ¶ Pria che svelarmi il vil tuo core, e
209
1789
vil tuo core, e il mio ¶ vil nascimento, era
210
1789
in senato ci vegga il dì novello. — ¶ Ma, se
211
1789
è quel di padre il primo; ¶ e nel tuo
212
1789
Mi avrai ¶ figlio allora, il più tenero, il più
213
1789
allora, il più tenero, il più caldo, ¶ il più
214
1789
tenero, il più caldo, ¶ il più sommesso, che mai
215
1789
d'esserti figlio!... ¶ Cesare ¶ Il sei, ¶ qual ch'io
216
1789
fia pur ver, che il solo ¶ figliuol mio da
217
1789
mentr'io pur tutto il vinto mondo affreno? ¶ ATTO
218
1789
ama ¶ la gloria, e il retto. A noi verrà
219
1789
verrà tra breve, ¶ come il promise. In lui, più
220
1789
Roma or dianzi. ¶ Cassio ¶ Il gel degli anni in
221
1789
Ah! niun Romano ardisca ¶ il gran Tullio spregiar. Per
222
1789
riman scelta orrenda ¶ fra il morir snaturato, o il
223
1789
il morir snaturato, o il viver servo. ¶ Cassio ¶ Che
224
1789
era ¶ del divin Cato il genero, e il nipote
225
1789
Cato il genero, e il nipote;... ¶ e del tiranno
226
1789
sia: non toglie, ¶ che il più fero nemico del
227
1789
pur sempre: ah! Cassio il giura. ¶ Bruto ¶ Orribil macchia
228
1789
a lavarla, io tutto il deggio ¶ versar per Roma
229
1789
pria che si alzasse il crudel suono ¶ della tromba
230
1789
trarre. ¶ Bruto ¶ Talvolta ancora il ver traluce all'ebbra
231
1789
ei gloria somma ¶ stima il sommo poter; quindi ei
232
1789
non temo ¶ tutto mostrare il dolore, e l'orrore
233
1789
a brani a brani il cuor squarciano a gara
234
1789
Cimbro ¶ Ah! così stata il fosse ¶ anco Servilia! ¶ Bruto
235
1789
feroce ¶ prova, ma certa, il mio coraggio appieno ¶ non
236
1789
cadersi ¶ lascia del manto il lembo, e a me
237
1789
orribile piaga a sommo il fianco. ¶ Quindi soggiunge: «Questa
238
1789
mio cor, benché infermo il corpo giaccia; ¶ degna al
239
1789
mio pianger ella; ma il suo pianto ¶ non è
240
1789
donna, è di Romano. Il solo ¶ fato avverso ella
241
1789
da Roma tormi, ¶ né il può natura stessa... Ma
242
1789
può natura stessa... Ma, il dolore, ¶ il disperato dolor
243
1789
stessa... Ma, il dolore, ¶ il disperato dolor mio torrammi
244
1789
a un tempo ¶ uomini; il non sentirne affetto alcuno
245
1789
stupida fora... Oh Bruto!... ¶ Il tuo parlar strappa a
246
1789
strappa a me pure il pianto. ¶ Cassio ¶ Sentir dobbiam
247
1789
ecco omai rasciutto ho il ciglio appieno. — ¶ Già si
248
1789
si appressan le tenebre: il gran giorno ¶ doman sarà
249
1789
voi, fuor che aspettiate il cenno ¶ da me soltanto
250
1789
Cassio ¶ Ah! dei Romani il primo ¶ davver sei tu
251
1789
me Cesare or certo il manda. ¶ State; e ci
252
1789
amico ¶ era Cimbro, e il più fido: amor di
253
1789
comun con essi ¶ anco il padre? ¶ Bruto ¶ Diviso han
254
1789
essi ¶ l'onta e il dolor del tristo nascer
255
1789
stato d'un tiranno il figlio. ¶ Tutto esponi, su
256
1789
Or via, ci svela ¶ il suo novello amore alto
257
1789
mire; ¶ ch'io benedica il dì, che di lui
258
1789
te solo m'imponeva ¶ il dittatore. Ei, vero padre
259
1789
puote, ¶ a non tradire il tuo dover più sacro
260
1789
far può a Bruto il genitor suo vero. ¶ Antonio
261
1789
Udiste?... ¶ Cassio ¶ Oh Bruto!... il Dio tu sei di
262
1789
che minore ¶ non sia il cor di chi resta
263
1789
in calma. ¶ Bruto ¶ Arde il periglio. ¶ Cassio ¶ Oh Bruto
264
1789
solo io cedo. ¶ Bruto ¶ Il gran Pompeo, ¶ che marmoreo
265
1789
omai securo fammi, ¶ quanto il vicin periglio. ¶ Cassio ¶ Ecco
266
1789
Cassio ¶ Feri scelto hanno il primo loco, a forza
267
1789
bada ¶ fuor del senato il tratterranno a lungo ¶ Fulvio
268
1789
uopo, ¶ con la forza il faranno. ¶ Bruto ¶ Or, ben
269
1789
Bruto ¶ Or, ben sta il tutto. ¶ Pigliam ciascuno il
270
1789
il tutto. ¶ Pigliam ciascuno il loco nostro. — Addio, ¶ Cassio
271
1789
che mai fu? mezzo il senato appena, ¶ benché sia
272
1789
tardo io stesso oltre il dover, vi giungo. — ¶ Padri
273
1789
l'apre, ¶ Cesare, appieno il tacer di noi tutti
274
1789
che adunar qui vedi, ¶ il terror gli adunò; quei
275
1789
vedi, ¶ gli ha dispersi il terrore. ¶ Cesare ¶ A me
276
1789
e disgombrar mi giova ¶ il falso altrui terrore. — Ah
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suoi ¶ rifarsi pari; e il vuol spontaneo: e quindi
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ebbe, né avrà. Cesare il pari. ¶ Cesare ¶ Troncar potrei
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Cesare ¶ Troncar potrei. Bruto, il tuo dir... ¶ Bruto ¶ Né
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oscuro ai padri è il mio parlar; ma tosto
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un motto sol, chiaro il farò. — Son figlio ¶ io
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di sovruman, che spira ¶ il suo parlar: nobil, bollente
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quindi, a farvi, ¶ Romani, il ben che in mio
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di me suo figlio, il suo poter non giusto
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pianger, né pregar; tu il mira ¶ a' piedi tuoi
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nol son io: se il fossi, a farmi ¶ sì
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Quanto in sua mente ¶ il dittator fermava, esser de
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Bruto snuda, e brandisce il pugnale; i congiurati si
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ch'io pur anco il fera. ¶ Cesare ¶ Traditori... ¶ Bruto
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Alcuni Senatori ¶ Muoia, muoia, il tiranno. ¶ Altri Senatori ¶ Oh
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di Pompeo, dove, copertosi il volto col manto, egli
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grido, accorre in folla ¶ il popol già... ¶ Cassio ¶ Lascia
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già... ¶ Cassio ¶ Lascia, che il popol venga: ¶ spento è
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popol venga: ¶ spento è il tiranno. A trucidar si
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di Marte, ¶ (se ancora il sei) là, là rivolgi
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man voi mi vediate il ferro, ¶ io pur cogli
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Ove feroci ¶ a vendicare il dittator qui tratti ¶ v
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qui tratti ¶ v'abbia il furore, alla vendetta vostra
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alla vendetta vostra ¶ basti il capo di Bruto. — Ma
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anco a voi risuona il nome ¶ di vera e
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vera e sacra libertade, il petto ¶ a piena gioia
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spento là, di Roma il re. ¶ Popolo ¶ Che parli
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parli? ¶ Bruto ¶ Di Roma il re, sì, vel confermo
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sì, vel confermo, e il giuro: ¶ era ei ben
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e farvi ¶ caro costare il mal negato serto. ¶ L
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ma indarno ¶ l'empio il tentò; Romani voi, la
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tutti vi veggio: e il sono ¶ io, quanto voi
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e vita; ¶ per vendicare il vostro re, svenate ¶ Bruto
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voi dunque: eccovi ignudo il petto... ¶ Chi non vuol
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lui più cara ¶ che il non suo regno m
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regno m'era: indarno il tutto: ¶ nel tirannico petto
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ei fermo avea, ¶ o il regnare, o il morire
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o il regnare, o il morire. Il cenno allora
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regnare, o il morire. Il cenno allora ¶ di trucidarlo
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io dava; io stesso il dava ¶ a pochi e
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alto frattanto ¶ sospeso stava il tremante mio braccio... ¶ Popolo
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È spento ¶ di Roma il re; grazie agli Iddii
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Ma ucciso ha Bruto il proprio padre;... ei merta
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Per brevi istanti, io il deggio ancor; finch'io
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nostra: ¶ di cittadin liberatore, il forte ¶ alto dover, compier
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pianto anch'egli, ¶ tra il suo furor, Bruto si
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è. ¶ Popolo ¶ Fiamma è il tuo dire, o Bruto
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ratti ¶ al Campidoglio; andiamo; il seggio è quello ¶ di
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brandendo ferocemente la spada; il popolo tutto a furore