Enrico Panzacchi, Donne e poeti, 1902

cimitero di Settignano?... ¶ * ¶ * * ¶ Certo, il Tommaseo non fu amato

aveva chiamato «l'onágro». Il sopranome parve calzante ed

anni a correre attraverso il campo letterario, nei giornali

Eccettuati, a mala pena, il Manzoni, il Capponi e

mala pena, il Manzoni, il Capponi e il Rosmani

Manzoni, il Capponi e il Rosmani, chi risparmiò egli

con l'esiglio doloroso. Il pertinace avversario aveva confessato

confessato di voler «fare il processo» a tutta la

la vita egli prosseguì il suo disegno con la

e ricercatezze nel vestire; il falsato ideale della lirica

anche alle proprie contradizioni. Il Giordani, il Niccolini, il

proprie contradizioni. Il Giordani, il Niccolini, il Montanelli, il

Il Giordani, il Niccolini, il Montanelli, il Carrer, il

il Niccolini, il Montanelli, il Carrer, il Guerrazzi, Massimo

il Montanelli, il Carrer, il Guerrazzi, Massimo D'Azeglio

in mutande di Dante». Il critico francese Planche riceveva

e sottile, in cui il sostantivo e l'attributo

sostantivo e l'attributo, il verbo e l'avverbio

lode. E in questo il Tommaseo fu maestro, pur

pregò di essere perdonato. ¶ Il Prunas cerca le cause

togliergli o a scemargli il conforto della fede in

che quando nelle polemiche il Tommaseo accenna a dispareri

in materia di fede, il suo linguaggio diviene facilmente

scherzando, intorno al 1865: - Se il Tommaseo fosse meno pio

e resterà sempre significante il fatto che solamente ad

dandole conto di sè, il Tommaseo parla della sua

sopratutto a definire tutto il carattere singolare e solitario

e debole anch'esso, il quale, consapevole di tutto

Batacchi si levassero contro il romanziere, scandolezzati! ¶ Fu questo

severe condanne. ¶ Questa volta il caso accadeva nel campo

impernato; e fu sentito il bisogno di ricorrere perfino

sì grande turpitudine! ¶ Ma il romanzo Fede e Bellezza

riusciva a precisar bene il limite che separa poesia

scrittore. ¶ Ma per giudicare il poeta bisogna cercarlo nel

volume delle sue liriche. Il Prunas merita una lode

una lode speciale per il bel capitolo che gli

ha dedicato. Qui sopratutto il Tommaseo si manifesta originale

novatore. Per poco che il lettore stia attento, scuopre

sacri poeti italici, tra il 1830 e il 1840, cercava e

italici, tra il 1830 e il 1840, cercava e tentava e

allargarsi coraggiosamente per tutto il mondo umano e sopra

forme nuove. ¶ Malgrado ciò, il volume delle liriche, edito

Lemonnier, è ancora per il maggior numero degli italiani

e di novità. ¶ Ma il libro porta nell'arte

che con l'Atala (1804) il visconte di Chateaubriand «inaugurava

questo racconto, e forma il suo più forte fascino

animalia montes, ¶ e massime il secondo, che trasporta a

poesia. ¶ Da un lato il logoramento delle vecchie mitologie

molti affanni sofferti. Ecco il filtro, o Barbanzio, e

le mie arti infernali. - ¶ Il doge e i senatori

al petto d'Othello, il principale argomento della sua

volto dinanzi alla fantasia... il suo nero volto in

patria, la razza e il colore mettono fra loro

solo per concludere: - Ecco il mio sposo, il mio

Ecco il mio sposo, il mio signore! - E domanda

un poema orientale, che il volto e le parole

dentro di lei. ¶ Indarno il vecchio Barbanzio lancia un

bello e generoso avvincere il proprio destino al destino

parola, è quasi scomparso; il fascino del nuovo e

lontane. «Se avviene (scrive il Thechery) che un italiano

un salotto di Londra, il rimedio non è difficile

filtri e di sortilegi? Il colpo è stato fulmineo

dal suo scanno (è il poeta greco che narra

gli sguardi obliqui attraverso il suo velo, col cuore

figura di Giasone e il manto di cui si

mare? Come è nobile il suo aspetto! Come grandi

ci ha raccontate! - ¶ E il debole petto femminile anche

incantesimo irresistibile; e dopo il delirio beato e breve

non solamente paga intero il suo tributo a questa

in quella del Moro, il quale non solamente la

tutto e per tutto «il suo signore». ¶ Anche la

donne capaci d'ingannare il marito?.. - È insomma scomparso

tua onestà!» geme disperato il Moro, abbracciando il suo

disperato il Moro, abbracciando il suo bel corpo inanimato

perfettamente raggiunto. ¶ Desdemona è il tipo delle donne che

profonda e idolatria serena. Il lato strano ed eteroclito

della sua passione per il Moro, in cui la

d'ambascia desolata che il poeta fa pronunziare sommessamente

avrebbe composto nel sepolcro il corpo di una carissima

episodio, Shakespeare è veramente «il vate dalla lingua di

del teatro antico, dietro il fato che trascina alle

di espiazione; e indi il terrore, che si leva

l'anima degli spettatori. Il vecchio Lear ha commessa

e forse sacrilego verso il confidente amore di Ofelia

cui, per giunta, uccise il padre. ¶ Invece nel dramma

In che hanno peccato, il Moro così nobile e

troppo da compiangere, perchè il tuo delitto ti perseguita

all'orrore che proverà il tuo spirito incontrandosi con

della pietà umana e il compianto immortale. Se crescono

vita agitata e per il temperamento di polemista irascibile

Certa cosa è che il signor Luigi Prunas ha

ha studiato a fondo il suo autore e che

ma nel l'affermare il suo giudizio procede sempre

farne un altro verso il biasimo; e anche quando

contrasto ammirevole, anche allora il suo biografo pare occupato

di Pietro Giordani, forse il cipiglio di Niccolini e

Carducci dopo avere rotto il circolo ristretto entro il

il circolo ristretto entro il quale (forse provvidamente) si

giovanili, doveva spalancare tutto il suo animo a tutte

della coltura. E come il poeta lirico di Neera

potè giungere ad essere il poeta di «Carnevale», «Sui

vita del poeta e il suo partecipare e mescolarsi

della vita italiana dopo il 1866, dovevano di necessità eccitare

nella sua lirica nuova. Il poeta sentiva il bisogno

nuova. Il poeta sentiva il bisogno di nuove armi

pietà della patria e il sogno eroico della sua

sua grandezza che affaticavano il cuore dolorante del poeta

più d'uno crollò il capo e mormorò: Victor

arte e direi quasi il gioco singolare di Carducci

Ditemi infatti: barattereste voi il libro «Les Châtiments» con

detto che probabilmente, leggendo il libro, mi sarei visto

balenare dinanzi all'improvviso il volto desiderato. E ho

o negli intervalli; e il vostro qualche volta mi

Mirbeau ha descritto stupendamente il sogno di un buon

che gli era sfuggita il giorno innanzi.... Il pesce

sfuggita il giorno innanzi.... Il pesce è lì, sotto

d'alzare la canna, il pesce ha dato un

cupo fondo del fiume... Il cervello del sognante pescatore

conoscenza del vostro libro. Il quale, sia che vada

sia che vada per il filo della narrazione storica

enigmatico in voi; e il mitico Edipo non si

di gentildonna (sento che il doppio titolo vi spetta

manifesta senza ambagi attraverso il vostro libro. Si manifesta

che siete. È questo il vostro amabile errore, che

rappresentazione. Questo io credo il successo vero della vostra

precisamente mi sarebbe difficile il dire a voi e

più nobili; e dove il vostro spirito buono e

anche in un uomo?) il mondo civile doveva valutarla

siete una donna.... ¶ * ¶ * * ¶ Anche il vostro femminismo, dunque, ritiene

individuale. Voi professate candidamente il culto del «genere» come

antico, che con tutto il suo ferreo genio di

dai nostri occhi latini il «fatale monstrum» di Orazio

è convenuto di chiamare «il dramma di Venezia» voi

lasciato vedere proprio tutto il fondo e il profondo

tutto il fondo e il profondo della sua anima

per un momento spuntato il loro acume a leggere

in casa da lui? ¶ Il vecchio senatore, che avea

urlava sulla strada che il Moro gli avea pervertita

l'onesto Jago: - Badasse il marito: quella giovane veneziana

a svogliarsene rapidamente dopo il possesso?... Badi il marito

dopo il possesso?... Badi il marito; e che dalla

dalla gelosia lo scampi il cielo! - ¶ Così il nobile

scampi il cielo! - ¶ Così il nobile Moro fu legato

vedere e scelse me. Il padre, che mi amava

questa ode ha, parmi, il fatto suo. ¶ * ¶ * * ¶ Un'altra

io pure volentieri perchè il poeta schiettamente mi rivelasse

Venere, che tinge, esso, il cielo, non ostante il

il cielo, non ostante il maggior lume della luna

dar nel minuzioso, per il rispetto quasi religioso che

l'occhio della mente il paesaggio notturno, tranquillo, sereno

vita italica. Su tutto il quadro e su tutta

da parlare dell'ode: Il liuto e la lira

Quando la Donna Sabauda il fulgido ¶ Sguardo al liuto

coronate sulla scena classica. ¶ Il coro delle sostanze aeree

del quale ella spiccò il volo fino ai cieli

piace affatto. Avrebbe scritto il Carducci, a proposito dell

lo scudo, ed esprime il suo amore per le

de' tuguri, ¶ Io reco il blando riso de' parvoli

lo so - è audace il dire a un poeta

Ho detto anch'io il mio parere con tutta

genere alla mano, se il calore poetico del Carducci

me basta pensare che il nostro maggior poeta ha

anche, di mala grazia il più delle volte; tanto

io penso, sente ora il bisogno di ricordare dell

mette subito in mostra il lato umoristico del suo

ammirato più volte leggendo il Carducci; e giova ricordarlo

volume edito dallo Zanichelli. ¶ Il Libro V della «Juvenalia

come ognuno sa, teneva il giovane studente di Pisa

sentire la loro voce; il Berni, s'intende, il

il Berni, s'intende, il Pistoia, il Burchiello, il

s'intende, il Pistoia, il Burchiello, il Caro, il

il Pistoia, il Burchiello, il Caro, il Lasca; di

il Burchiello, il Caro, il Lasca; di quest'ultimo

fermo l'andatura e il tono di certe frasi

della famosa invettiva che il Lasca scaraventò contro quel

V sentiamo insomma che il poeta giovanissimo è ancora

consacrato cavaliere dei classici. Il pregio di questi sonetti

invidiabile qualità di scrittore. Il «Marium futurum» potrà anche

individuata e realistica, che il solo studio dei modelli

e qualche motivetto che il brioso scolare acciuffa subito

eravamo nel decennio tra il cinquanta e il sessanta

tra il cinquanta e il sessanta; quando cioè le

divenute per tutta Italia il verbo civile degli studenti

de la Pace? ¶ È il principio del gagliardico inno

che giacevo! ¶ È tornato il medio evo! ¶ L'inno

Pace significa, in sostanza, il primo ingresso di Giosuè

moderno. Una volta entrato, il poeta procederà con passo

personale io penso che il Carducci tu anche tratto

faccia passare nell'aria il lampo della sua spada

di sdegno che gonfiano il petto e investono l

fatta per debellare definitivamente il preconcetto che l'umorismo

quello che doveva avvenire. Il Carducci dopo avere rotto

da l'augusto petto il cuore fumiga. ¶ Noi ne

ne la vita esercitammo il muscolo ¶ E discendemmo grandi

Sol nel passato è il bello, sol ne la

ne la morte è il vero. ¶ ..... O strofe, pensier

sovrana. Tra i moderni il Tennyson nel più bello

Isola: forse colà rivedremo il grande Achille, che noi

biondi ¶ Erran cantando lungo il risonante mare: ¶ Dà fiori

florido petto richiamasi Andromache il figlio ¶ Alda la bella

la bella, immota, guarda il feroce sire. ¶ Conta re

l'ombre de' mirti, ¶ Il vermiglio tramonto ride a

le braccia ¶ Apre, ed il biondo capo su la

braccia in mare, ¶ E il mar rifugge gonfio di

gonfio di sangue fervido; il pianto ¶ De le misere

Volano uccelli strani per il purpureo cielo. ¶ Ora la

intimo senso e come il substratum di questa fantasia

metalli; trema agli umani il cuore. ¶ In questa isola

beato. - Io ignoro completamente il perchè di questo sovrano

la ragione che mosse il Carducci, questo nulla detrae

venti odi che formano il libro, e debbo studiarmi

a lo Stelvio ¶ E il popol latino si cinse

armi nostre. Piace seguire il poeta nel rapido cenno

Ma nei vegliardi vige il vostro animo, ¶ Il sangue

vige il vostro animo, ¶ Il sangue vostro ferve ne

quasi direi nervosa per il sentimento che l'anima

dolci ¶ Colli toscani ove il suo canto nacque, ¶ e

dolcemente, mestamente nella memoria il sonetto rivolto molti anni

quando moriva a questi il figliuolo: ¶ O tu che

e t'è già il padre accanto, ¶ Non hai

voce di pianto? ¶ È il pargoletto mio,... ¶ E rivedevo

come mi ritorna caro il tuo nome associato ad

città. Chi non sente il vetusto, l'Ermetico Egitto

capo ¶ Roggio di Ramse il mistico serpente ¶ sibilò ritto

stanno a guardia sotto il sol candente ¶ Seicento sfingi

Faro l'eroe segna il circuito della città che

storia Quinto Curzio narra il viaggio d'Alessandro co

Alessandro co' suoi attraverso il deserto al tempio d

egli al ritorno, fra il lago di Mareoti e

isola, datosi a contemplare il luogo (contemplatus loci naturam

versi del poeta: ¶ Tale il peana degli Achei suonava

degli Achei suonava: ¶ E il giovin duce, liberato il

il giovin duce, liberato il biondo ¶ Capo da l

a la falange ¶ Guardava il mare. ¶ Guardava il mare

Guardava il mare. ¶ Guardava il mare, e l'isola

Faro ¶ Innanzi, a torno il libico deserto ¶ Interminato: dal

Fior di farina. ¶ Tale il nepote del Pelide estrusse

floride glorie di Alessandria? Il poeta dolorando lo chiede

chiede al bardo novarese, il quale, fuggiasco in Oriente

e spira! ¶ Sepolto Osiri, il latratore Anubi ¶ Morde ai

fantastiche con la quale il Camoens introdusse Adamastor contro

alquanto studiato e artificioso il legame che lontanamente unisce

La ferocia bianca ¶ Strussemi il regno ed i miei

di Guatimozino ¶ Regnante sotto il padiglion del sole ¶ Ti

versi moderni. Su questo, il volume delle Terze Odi

difterica poteva credersi che il Carducci avesse fatto l

padri conversanti lungh'esso il fiume sacro. ¶ Eccettuati questi

Eccettuati questi distici e il quarto verso nella strofa

verso nella strofa alcaica, - il quale non è poi

in modo da ricordare il corrispondente verso antico, - tutte

accenti come li vuole il nostro orecchio moderno. La

una completa novità, ha il primo e il terzo

ha il primo e il terzo verso formato di

Imelda. Bello di maggio il dì - Ch'io vidi

l ponte di Reno....) Il secondo e il quarto

Reno....) Il secondo e il quarto verso è formato

sdrucciolo. Se alcune volte il poeta si discosta, come

questa regola, (Sotto vidimi il papa - Venir con l

che le domina. È il concetto della evanescenza della

grandi monumenti della storia. Il poeta da principio tocca

luminoso colle, ¶ Mescete, amici, il biondo vino, e il

il biondo vino, e il sole ¶ Vi si rifranga

morremo. ¶ . . . . . . . . . . . . . . ¶ A me fra il verso che pensoso vola

l'allegra coppa ed il soave ¶ Fior de la

la rosa che fugace il verno ¶ Consola e muore

muore. ¶ Ma poi subito il tono si eleva: il

il tono si eleva: il verso del poeta non

Anche la Terra rallenterà il suo corso «faticoso» dintorno

su l'immane ghiaccia» il Sole, per l'ultima

linee dell'arte classica, il poeta termina questa ode

ode, la quale senza il freddo artificio della quarta

intonazione. ¶ Nella apostrofe che il poeta intuona all'Adige

intuona all'Adige, mentre il fiume, infilando il ponte

mentre il fiume, infilando il ponte scaligero, gli canta

sole» l'ode riprende il pensiero della precedente. Lo

fede, abbia potuto trovare il poeta in colpa di

fiume veronese, è invece il poeta che paragona la

bel fiume, canto; e il mio cantico ¶ Nel picciol

raccoglie i secoli, ¶ E il cuore al pensiero balzando

Zeno al sole sibili il colubro, ¶ Ancor canterai nel

ode: Da Desenzano compie il pensiero solenne e triste

dei padri conversanti lungo il sacro fiume. Nei versi

impenitente par mio, vede il poeta di Febo Apolline

profilarsi sotto la luna il volto bello e doloroso

che una sosta fuggevole; il poeta s'affretta verso

i fantasimi ¶ Cui nè il sol veste di fulgor

le pie stelle sovra il capo ridono ¶ Nè de

Nè de la vita il frutto i cuor letifica

luce del tramonto, mentre il poeta diceva i suoi

tendevi ¶ La pargoletta mano, ¶ Il verde melograno ¶ Da' bei

questo?... Certo è che il tema simpatico e le

Alla Regina d'Italia. ¶ Il Carducci intanto s'era

e molteplici influssi che il Carducci effuse dintorno a

solo enumerarle. Imparai sopratutto il rispetto alla sacra Poesia

tramonti melanconici che contristarono il nostro cammino, egli mantenne

Odi barbare. ¶ (Le terze) ¶ Il libro non era per

appena tagliato e scorso il volume, umido e adorante

libretti d'opera! Ma il peggio è che questa

sentirsi stridere negli orecchi il motto dei biricchini d

volta al far presto il far bene in questo

lungo e in largo il bosco d'alloro e

terza strofa ci mostra il mobil vertice de' fantasimi

rigid'aere ¶ La primavera. Il sol tra le sue

dormono i fior, sognando il sole. ¶ Ma sentite con

ricchezza assume e svolge il Carducci quella idea buttata

de l'inverno, sotto il candido ¶ Lenzuolo della neve

gli splendidi ¶ Soli e il tuo viso, o Lalage

di mestizia. Perchè domanda il poeta, la primavera sorride

su 'l verde tra il sol pallido: ¶ Umido vento

e bianche nuvole, ¶ Versate il latte da le mamme

senza una ragione qui il poeta ha voluto prestare

dai miti vetustissimi; ma il genio ellenico, per sè

di Samotracia e oltre il Ponto. Anche il mostro

oltre il Ponto. Anche il mostro egli volle rendere

s'ebbero buone accoglienze il centauro e la sirena

correr d'acque, ¶ Nasce il sospir de' cuori che

perdesi nell'infinito, ¶ Nasce il dolce e pensoso fior

e tralasciandola parmi che il volume non ne avrebbe

brevità concettosa e fantastica il Carducci rappresenta nel linguaggio

scadente e mandarlo per il mondo a cercar sua

Asinella: ¶ Bello di maggio il dì, ch'io vidi

Italia. ¶ Garisenda: ¶ Sotto vidimi il Papa venir con l

mano la prima volta il volume, tanto è la

mal tu sali sopra il mare nostro. ¶ Figlio d

venti e dei flutti. Il Carducci invece, ragionevolmente obbligato

A questo preambolo felicissimo il poeta ha dato alcune

del mare. ¶ . . . . . . . . . . . . . ¶ E tona il cielo a Nebresina lungo

Trieste in fondo coronata il capo ¶ Leva tra il

il capo ¶ Leva tra il nembo. ¶ Deh come tutto

d'aprile, quando usciva il biondo ¶ Imperatore, con la

gli sposi hanno abbandonato il castello, «nido d'amore

strofa seguente, che evoca il teschio mozzo di Maria

l'invito di Huitzilopotli, il dio messicano, che di

navigando con lo sguardo il pelago e fissando la

di miti esotici che il nume carnivoro entra in

rappresentante della razza bianca. Il Carducci lo introduce nella

CARDUCCI ¶ I. ¶ Miei ricordi. ¶ Il poeta ha toccato da

toccato da molti anni il vertice della fama; e

vi siede tranquillo, con il consenso generale, senza contrasti

tanto studio a trovare il bacillo della «degenerazione» negli

prima volta che sentii il suo nome. Andavo per

giorno, cercai in biblioteca il periodico ove erano stampati

l'ode con cui il poeta aveva salutata l

gusto di poesia, tra il Manzoni e Paolo Costa

penetrarono; e quando rividi il Borgognoni, gli declamai a

me la speranza che il rinnovato popolo italiano potesse

popolo italiano potesse trovare il suo poeta giovane in

sua bella parlata toscana, il Buonamici discorse prima con

stato, credo, segretario durante il Governo provvisorio di Firenze

lieti di sapere che il poeta maremanno aveva già

ammiratori. Per conto suo, il Buonamici mostrava di non

doveva essere considerato come il primo poeta d'Italia

non ci mancò. E il Prati? e l'Aleardi

mese, si seppe che il ministro Mamiani - ricusando il

il ministro Mamiani - ricusando il Prati - aveva nominato il

il Prati - aveva nominato il Carducci alla cattedra di

eloquenza». Non era allora il Carducci parlatore facile, e

a tutti impose presto il convincimento che la materia

per lui, come per il Gandino e per il

il Gandino e per il Teza, si venisse instaurando

numerato cenacolo. Erano, oltre il Buonamici, Narciso Pelosini, Felice

modo l'intermediario tra il Carducci e gli amici

inquieti e irritabili. ¶ Insomma, il Carducci era per quella

quindi facilmente discusso, perchè il capo e perchè lontano

capo e perchè lontano. Il più pronto a mostrarsi

scontento di lui era il Pelosini. Io lo chiamavo

Pelosini. Io lo chiamavo il «Conte di Provenza», del

non era nato lui il primogenito, invece di Luigi

XVI. Aveva presa infatti il buon Narciso dentro al

e un poco per il suo valor vero. Egli

cenacolo, era dunque nato il sospetto che Giosuè Carducci

prova di più che il triste loro sospetto, pur

mai conosciuto. Spasimava per il secolo XVIII, le parrucche

gli spadini, i guardinfanti, il marchese Algarotti e il

il marchese Algarotti e il rapè, che fiutava con

Letta la lirica carducciana, il Tribolati volle subito uscire

riducendo in misero stato il pastranetto color tortora. Accorsero

Rivista Bolognese, a cui il Carducci collaborò. Così la

egli traeva di tasca il foglio per leggere, io

tal modo io, forse il primo, ascoltai parecchie di

Giovanni Cairoli. Poi, dopo il settanta, il canto Per

Poi, dopo il settanta, il canto Per l'anniversario

glorificazioni radiose. Era quello il tempestoso periodo dei Giambi

sonetti meravigliosi come quello Il Bove; o salivano dal

vecchie mitologie, dall'altro il dissidio sempre più vivo

sovvertitrice. Le fantasie cercavano il nuovo; l'uomo sentiva

l'uomo sentiva sopratutto il bisogno di un più

come cercatore, conquistatore, contemplatore. Il punto culminante poi di

di meraviglie. Di qui il fascino e la fortuna

parola. Oh certo, se il De Foë avesse veduto

De Foë avesse veduto il suo Robinson nell'isola

come Sofocle avrà contemplato il suo Filottete sullo scoglio

del romanzo avremmo avuto il poema. ¶ * ¶ * * ¶ Quel senso poetico

l'artista - osservò anche il Gioberti - che si pone

bello alla sua maniera: il guardaboschi intanto calcolava freddamente

ses embouchures. Par intervalle, il èlève sa voix en

lo scrittore (potrei dire il pittore) sente che le

d'una interminabile savana? ¶ * ¶ * * ¶ Il dramma umano, lo ripeto

buon padre Aubry! Leggete il lungo discorso nel quale

fidanzati la rassegnazione e il distacco da tutte le

Può darsi benissimo che il Manzoni se lo sia

di pessimismo cristiano, ineffabile; il padre Aubry prepara frasi

camèlias. ¶ Dei tre caratteri il meglio scolpito è quello

presso a spirare e il prete le sta amministrando

sta amministrando i sacramenti. Il giovane selvaggio guarda muto

rompe a un tratto il silenzio: «Mon père, cè

père, cè remède rendrat-il la vie à Attala

animante quel paesaggio meraviglioso. ¶ * ¶ * * ¶ Il suo funerale è una

delle tue Meditazioni? ¶ Mentre il bel corpo d'Attala

tremanti di Ciactas, anche il tipo della fanciulla ci

d'intorno a noi il versetto di Giobbe, che

versetto di Giobbe, che il vecchio missionario, rimasto solo

MIGNON ¶ A chi legge il Guglielmo Meister pare d

pare d'accorgersi che il Goethe declina un poco

due anni nel sepolcro; il Wieland, il vecchio Wieland

nel sepolcro; il Wieland, il vecchio Wieland nella cui

nella cui anima serena il Goethe lietamente specchiava un

poeta. Ha sentito tuonare il cannone di Iena; ha

poi la consolazione, durante il congresso di Erfurt, di

che sulle prime ha il fare del Gil Blas

ritorna a scrivere, direbbe il Leopardi, «con quel suo

lascia nell'animo. Appena il poeta vi ha delineata

i cedri fioriscono? ¶ «Fra il cupo fogliame brillano i

spira dal cielo azzurro; il mirto modesto sorge vicino

Conosci tu la casa? Il suo tetto è sostenuto

tu la montagna e il suo sentiero tra le

antica stirpe dei draghi; il masso precipita e dietro

e dietro ad esso il torrente. ¶ «La conosci tu

muta e fantastica. ¶ * ¶ * * ¶ Se il signor Thomas, che pure

fanciulla alle domande che il cavaliere le fa sulla

un bellissimo partito per il pezzo musicale; ma la

si converte in dialogo, il rapimento solitario e fantastico

musica in Germania, oltre il Beethoven. Certo lo Schubert

d'una melopea profonda. ¶ Il Goethe intanto ha fornito

straordinario. Al terzo verso il canto diveniva più sordo

con riserva, con mistero. ¶ «Il «là, là» era pieno

ella sapeva mutare così il tono delle ultime parole

questa strana figura, che il poeta ci mostra sempre

in una penombra vaga. Il quadro di Ary-Scheffer

Scheffer, se non è il migliore, è certo il

il migliore, è certo il più celebre e il

il più celebre e il più noto per la

o in meno, sconvolge il loro leggerissimo organismo; e

loro leggerissimo organismo; e il capolavoro discende dalla sua

fatti. Lo provò anche il Walter Scott, che volle

guastò, e meritò che il Goethe si burlasse un

canzone? Chi ha insegnato il suo gorgheggio al passero

e profumato, mentre che il corpo gracile e flessuoso

profondi e mesti, sotto il cielo straniero. In quel

nostalgica invade tutto quanto il suo essere e si

esistono davvero, o sono il ricordo di un sogno

un sogno che accarezzò il suo sonno infantile? Essa

suo, la sua origine, il suo nome; un amore

lui fino a perderne il respiro!... Detto fatto: essa

per portare ad effetto il suo disegno essa vede

e i caratteri possiede il segreto di quella perfezione

i moderni. È davvero il poeta «dal nero occhio

coppia. Sostenea con cura Il robusto garzon la giovinetta

dei gradini mal esperta, il piede Dorotea pose in

fallo e sdrucciolò. Pronto il giovin si volse e

si volse e, steso il braccio, Con vigor la

braccia sentia, sentia vicino ¶ Il tepor di quel cuore

quel cuore; egli respira ¶ Il respiro di lei..... Ma

semplicità scultoria e sempre il medesimo sentimento sano e

dicano. ¶ * ¶ * * ¶ E questo è il grande magistero. Emilio Zola

confessò che gli manca il senso ad hoc per

di giudicare sul teatro il Goethe, colla sua lodevole

una stamberga, a vivisezionare il carattere di un portiere

a dipingere le mosse, il vestito e le abitudini

molti anni dopo letto il romanzo, alla più piccola

farci illusione e riguadagniamo il tempo perduto dall'amore

per tutta Italia che il povero Pellico aveva dovuto

Pellico. Perchè? Non solamente il fatto si spiega, ma

giudice che spunta naturale il rammarico per quella soppressione

soppressione, e spunta insieme il dubbio che Silvio Pellico

volte la Francesca! E il sacrifizio della greca Laodomia

tragedia». ¶ Ma qualunque fosse il valore oggettivo di questo

Europa. ¶ Casa Porro era il centro della cultura milanese

pieno di rispetto per il giovine saluzzese; e Borsieri

Scalvini, Giuseppe Pecchio, perfino il Romagnosi, perfino Alessandro Manzoni

lettera del Maroncelli annunziante il prossimo ingresso di Silvio

più forte dell'animo. Il triste fatto bisogna accettarlo

Spielberg non furono che il teatro doloroso in cui

rettitudine degli intendimenti. E il povero Silvio n'è

diceva, in un senso, il triste vero. Quel Silvio

romagnola avevano salutato come il giovine principe di una

ecco che, appena tocco il suolo, veniva rapito dalle

incompiuta. Qui forse è il punto vitale della dimostrazione

morte, disse già che il vero stato civile della

seguirono, non mi sento il coraggio di sentenziare che

male. Certo è che il Manzoni, andato giovinetto a

rimasero sostanzialmente incolumi, mentre il suo contatto coi più

giovamento che di danno. ¶ Il buon Pellico invece, stabilitosi

Silvio. Arrivò è vero il carme foscoliano I Sepolcri

che egli trovasse mai il tempo tranquillo che gli

gli abbisognava per compiere il «salutare lavacro» e uscirne

con ardor giovanile tra il Monti e il Foscolo

tra il Monti e il Foscolo, tra classici e

fuorchè vituperii». Per fortuna il pubblico non badò che

un poco perchè rappresenta il momento aureo della vita