parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Catena Fiorello, Picciridda, 2006

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
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ero detta. E invece il discorso era cominciato con
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marmorizzata all’istante, ascoltando il resto: «… con noi porteremo
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contento di aver ottenuto il passaporto: con la faccia
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La Repubblica Italiana e il signor ministro degli Affari
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degli Affari Esteri rilasciavano il documento a Giuseppe Di
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era scritto che faceva il manovale, che era nato
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libretto verde bosco, che il documento era stato rilasciato
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sarebbe piaciuta da morire. ¶ Il primo turbamento ¶ Avevo appena
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finito di pranzare, e il mio desiderio più grande
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quando stavo per raggiungere il suo cancello, vidi in
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girare nel nostro quartiere. Il proprietario, chissà come mai
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piccoli passi, mi sentivo il cuore in gola, non
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ridicola si spingeva contro il ventre di qualcuno. Piegato
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a ventaglio le coprivano il viso, ma fu la
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voce a scioccarmi, perché il suono mi era troppo
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carrozzeria del camioncino. ¶ Davvero il cuore mi stava scoppiando
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mi stava scoppiando. Trattenni il respiro. ¶ Intanto, guardavo le
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Era mezza nuda come il suo complice, e nel
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anche l’uomo: era il venditore ambulante di biancheria
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complice. Intercettai abbastanza bene il senso delle sue parole
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Maria aveva urlato tutto il tempo. Non doveva essere
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a lungo a pensare. ¶ Il disgusto più grande che
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sorprendendomi non poco per il suo tono estremamente gentile
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baciava e abbracciava con il trasporto che si riserva
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e salate. Farcite con il miele, con le acciughe
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con la ricotta. Anche il vino era in bella
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di vino, quello era il suo destino), i miei
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Franca si lamentò tutto il tempo della vita faticosa
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rispose la nonna, con il suo amaro sarcasmo, e
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che contano sono altre; il fatto che vostro marito
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pensare a scemenze come il romanticismo o i baci
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a studiari, lasciatela stare! Il ricamo glielo insegnano d
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Peppina afferrò all’istante il significato, e null’altro
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Doveva essere un altro il motivo per cui non
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rinuncia a loro per il ricamo. ¶ E poi, io
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dei miei sogni, e il rumore dei colpi sul
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Sentivo però che pronunciava il nome della nonna, quasi
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aveva immaginato da subito il motivo della visita. ¶ Un
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anch’io, come se il morto fosse una questione
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propria inclinazione ad aiutare il prossimo quando i guai
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sistemava lei erano perfetti. ¶ Il rito aveva le sue
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solo da candelotti funebri, il marito o la moglie
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Mentre la gente occupava il suo tempo tra lacrime
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pensato lei a dare il senso appropriato ai versi
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alla gola e tutto il resto, ero rimasta a
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mi mancava tanto; era il mio rifugio segreto, l
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motivo, ma io faccio il possibile per farla stare
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avuto la febbre e il mal di gola e
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la strada, lungo tutto il percorso, assumeva forme e
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giorni prima di concederci il perdono. E poi, mignolo
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un sorriso a conclusione. ¶ Il primo scontro serio di
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non mi venne proprio il desiderio di fermarmi in
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spiegazioni. ¶ Quando le domandai il significato di quella frase
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confronti.» ¶ Cercai di ripararmi il viso, ma ne arrivò
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profondo danno subìto. ¶ Dopo il nostro duello, la nonna
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perché faceva comodo per il nostro fabbisogno quotidiano. ¶ Le
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Le andai incontro, mentre il cielo rimaneva scuro e
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cielo rimaneva scuro e il vento soffiava forte. Intorno
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Non mi lasciò neanche il tempo di rispondere: mi
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modo vertiginoso, provando sempre il terrore di non possederlo
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madre l’aveva spedita il giorno del suo compleanno
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ma non c’era il bagno. ¶ Ho pianto per
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dove ti scrivo. Ha il bagno fuori, non c
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nei bagni della ditta il venerdì, e tuo padre
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prodotti in giro per il mondo. ¶ Chiudo pacchi dalla
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e mi faccio rispettare, il mio capo mi regala
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Qui è già arrivato il freddo. Non è come
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Leto c’è sempre il sole. Quanto mi manca
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la mattina per prendere il pullman. ¶ Mi raccomando, copriti
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c’è freddo mettiti il cappello in testa. Tu
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altre bestiole ¶ Avevano chiuso il mio Istituto Scolastico per
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e pure di prendere il pullman la mattina. Una
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me, che vivevo con il dittatore più inflessibile del
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delle occupazioni e “riempirmi” il tempo. Aveva detto che
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cuccia nuova per Tino. Il nostro cane di razza
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aveva lasciato a noi il compito di mantenergliele al
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offrendo un biglietto per il Luna Park, e per
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era stato proprio così. Il tutto si era rivelato
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divertimento assoluto. ¶ Per costruire il tetto della Casa delle
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mi rendeva felice vedere il mio cane soddisfatto. Per
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mio migliore amico. E il più sincero, anche se
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sarà un perché se il detto recita: “Stupida come
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cosa avrei dovuto rispondere? ¶ Il libretto verde bosco ¶ In
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a tenere sempre acceso il fuoco delle passioni, io
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vergognoso e toglieva dignità. ¶ Il nocciolo della questione, nel
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lei non tollerava che il nostro cane vivesse in
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Franca alla mamma per il lieto evento. ¶ Tuttavia, nell
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ingiustamente rimproverata, avevo perso il lume della ragione, e
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tua la mamma e il papà se ne sono
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la mamma e Pietro. ¶ Il possesso di una casa
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a bocca aperta che il miracolo si compisse, io
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guardavo intorno per trovare il senso di tutto quel
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unica certezza era stata il peso schiacciante della mia
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senza avvisare. ¶ Era accaduto il giorno in cui il
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il giorno in cui il papà mi aveva chiamata
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visto che aveva abbassato il tono della voce. “Vorrà
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cotonati, e osservandola meglio, il suo viso mi sembrò
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cercava di coprire con il rossetto le appesantivano l
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ne aveva già parlato il preside. Va bene, adesso
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Era tutto ingigantito. Ma il fatto che lei non
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aveva mandata per compensare il triste esordio con la
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di peluria nera sotto il mento, ma più che
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forte le labbra contro il bocchino, perché altrimenti avremmo
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perché altrimenti avremmo prodotto il gracchio di una cornacchia
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le lezioni per leggere il pentagramma (alla buona, s
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a cosa serviva per il futuro? Non certo per
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mi-sol, e azzannavo il panino anch’io, ma
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era già pronto per il riposino del pomeriggio. ¶ Io
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giusto, dopo aver percepito il pericolo di deragliare durante
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e del cielo, ascoltavo il mio respiro, mi toglievo
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piedi nella sabbia rivedevo il mio cammino faticoso, dove
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di attimi indimenticabili. ¶ Trascorso il tempo necessario al mio
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a dirglielo! Era questo il suo cruccio. Non voleva
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con i defunti fosse il miglior rimedio per sconfiggere
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qualcuno con cui gareggiare. (Il quadrato era un gioco
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dei quadrati disegnati con il gesso sulla strada, e
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vittoriosa.) ¶ Si giocava con il tuppetto, a mosca cieca
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con tutta l’anima. ¶ Il peccato più sporco del
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la sentiva parlare così. ¶ «Il fatto è che nessuno
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che lo zio faceva il barbone in una città
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riguardo, e pensavo che il comportamento dello zio Santo
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assenza continuava a gridare il suo amore. Implorando, col
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loro due figli: Salvatore, il primogenito ormai diciassettenne, e
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la zia Pina e il suo nuovo convivente, Pippo
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la nonna, invece, rappresentavano il peccato più sporco del
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già sposati: Giacomo faceva il pescatore come il padre
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faceva il pescatore come il padre, e Giovanni vendeva
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Aspettava anche giorni che il bombolaio di Giardini le
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notizia della convivenza tra il padre e Pina, si
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erano indignati non poco. ¶ Il destino della zia, purtroppo
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invece, che faceva funzionare il cervello più degli altri
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non avrei mai ricevuto il permesso di approfondire. E
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zia Pina che spazzava il pavimento, o porgeva la
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porgeva la tazza con il latte a quell’uomo
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so quale sia stato il tuo vero errore, ma
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se tutto procedeva per il verso giusto, se ero
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un saluto, avresti visto il Paradiso. Comunque sia, pareva
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a raccontarsela per tutto il tempo: Angela, Francesca e
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l’italiano, la geografia, il disegno, la storia e
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un’operazione complicata, spremendomi il cervello sul foglio per
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E nei temi davo il meglio. Spuntavano tra le
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fosse la pioggia, che il vento forte, ma pure
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per andare a prendere il latte. Adesso, però, si
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a posto nella cartella. ¶ Il pullman che mi portava
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spostata più in là. Il perché non avevo voluto
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stare, non mi serve il fazzoletto.» ¶ Il fatto che
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mi serve il fazzoletto.» ¶ Il fatto che lei non
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tutti ridevano, parlavano, guardavano il mare e le stelle
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dopo ero ritornata verso il muretto da loro, chiedendo
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che a fine lavoro il marito o la madre
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sofferto prima di vedere il Paradiso. ¶ Per fortuna la
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figli. Ed ecco spiegato il miracolo della nascita del
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Fino a quando durò il caldo, portammo avanti l
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passeggiate sul lungomare. Era il nostro unico passatempo, oltre
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vedeva lontano un miglio il loro stile da cittadine
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fare arrossare la pelle. ¶ Il più delle volte era
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e non sentire più il loro baccano, tanto di
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la piacevole pausa per il gelato. ¶ Tutti i pomeriggi
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alla strada per comprare il mio cono con panna
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albero, e per darci il segnale alzava le tendine
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acciaio e tirava fuori il piattino per gli spiccioli
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niente. ¶ Dopo aver assaporato il mio cono, pensavo già
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si prevedevano grosse vendite: il sabato, le vigilie delle
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e l’altra – tolto il distintivo da detective –, teneva
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e benestanti del paese. ¶ Il drin-drin giunse mentre
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per metterci le chiavi, il rosario e un fazzoletto
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deserto. ¶ Ecco qual era il vero lusso nella vita
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Quella mattina stava offrendo il meglio di sé. Forse
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nascosta cominciava a sgretolarsi. ¶ Il papà prese la cornetta
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l’acqua! Ma per il resto va tutto bene
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Arrivati ai saluti finali, il papà volle parlare una
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la supplicò papà con il tono delle grandi emozioni
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solo: «Va bene, tranquillo». ¶ Il telefono era una bella
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agli sgoccioli, e anche il cielo faceva capire che
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stranieri riuscivano a fare il bagno anche a dicembre
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avevano mai freddo. Dopo il bagno avvolgevano i loro
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addolorata la mamma e il papà (Pietro non aveva
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io mi preparavo per il mio ingresso alla scuola
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chilometri da casa nostra. ¶ Il primo giorno di scuola
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aveva colpito la nonna il giorno prima, lei non
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La tosse le spaccava il petto, e non era
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petto, e non era il caso di farla viaggiare
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e fatiscente e varcato il portone d’ingresso, cercammo
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d’ingresso, cercammo subito il bidello perché lei doveva
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la mano mi spazzolava il colletto del grembiule, e
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nella cartella ci fosse il panino preparato dalla nonna
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nonna. Ricordando in particolare il motivo per cui lei
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Sarebbe rimasta volentieri, ma il pullman di ritorno aveva
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tutti i miei compagni. Il mio primo giorno di
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al laboratorio di scienze. Il bidello, lasciandomi davanti alla
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dovuta andare via perché il pullman partiva subito dopo
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pullman partiva subito dopo. Il bidello mi ha chiesto
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molti attori avevano dato il meglio di sé. Rientravano
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altro momento celebre tra il parroco del paese e
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della nonna per ottenere il perdono che aspettava da
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sceneggiate di Rosina verso il marito ubriacone, e tanto
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di un saluto, finivano il più delle volte per
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di rispetto profondo, malgrado il suo carattere duro. ¶ Con
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battere i pugni contro il muro. Tanto, lei non
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cambiare una virgola. Stesi il telo di spugna sui
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dietro la cucina, sciacquai il costume da bagno nella
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acqua, mi rivestii con il solito prendisole ed entrai
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alla nonna potesse servire il mio aiuto. Toccava a
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i coltelli, i bicchieri, il pane, la bottiglia dell
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delle posate, come se il solo maneggiarle riuscisse a
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mai in tavola oltre il necessario, e c’era
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Pranzo e cena prevedevano il più delle volte un
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gallina arrabbiata perché tutto il giorno cuoceva sotto il
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il giorno cuoceva sotto il sole, oppure pesce azzurro
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nonna non sempre accettava il mio rifiuto – «Mangia mangia
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rifiuto – «Mangia mangia, che il piccione fa bene ai
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lei si distraeva, sputavo il boccone conservandolo per il
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il boccone conservandolo per il mio amato Tino. ¶ D
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D’estate si finiva il pranzo con il cocomero
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finiva il pranzo con il cocomero. Una bella fetta
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dal camioncino di Carmelo. Il giovanotto andava a caricarli
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scelta. Ma bastava che il suo benedetto camioncino si
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tavola non potevano mancare il vino di casa per
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a giardini Melìa, e il pane di Gallodoro per
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appagate. In paese avevamo il dottore, la chiesa, i
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e c’erano sia il cimitero che il parrucchiere
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sia il cimitero che il parrucchiere, oltre ai nostri
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era toccata a noi. ¶ Il pane, comunque, era buono
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nonna. Poi ho mangiato il panino che mi hai
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risponderle più. Mentre mangiava, il suo volto si corrucciò
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pensiamo di aver convinto il nostro interlocutore raccontandogli una
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ultime feste d’estate ¶ Il tempo trascorreva lento e
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amarezza la delusione provata il giorno dei festeggiamenti per
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giorno dei festeggiamenti per il mio undicesimo compleanno. Di
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allegria che mi aspettavo. ¶ Il pomeriggio precedente, mio fratello
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come un ossesso per il bruciore. ¶ Persino il profumo
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per il bruciore. ¶ Persino il profumo intenso della torta
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celebrasse in tutta Italia il 19 marzo, noi di Leto
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variabile, eppure era fondamentale. ¶ Il chiasso per le strade
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accompagnate da botti assordanti. ¶ Il Santo sfilava nella prima
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spicco del paese, compreso il sindaco e gli assessori
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mamma ogni tanto guardava il papà con l’aria
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sarebbe rimasta per sempre. ¶ Il mio vestitino di cotone
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facevo altro che asciugarmi il sudore con il dorso
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asciugarmi il sudore con il dorso della mano. La
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forza di cose accettare il mio nuovo status di
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non mi importava se il mio comportamento l’avrebbe
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sonno, e accarezzai Tino, il nostro (mio!) cane che
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Ma che ci fosse il sole o la pioggia
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me? Afferrai dalla sedia il mio vestito blu con
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a te fa male il cuore, e mi dici
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A Pietro, che durante il viaggio forse si era
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modo suo, urlando tutto il tempo, e disturbando gli
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Quella dimenticanza aveva ferito il mio cuore. ¶ A me
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lui finisce a fare il muratore. Certo è che
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convinzione. ¶ E per ultimo, il mio pensiero andò proprio
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mi dava piacere era il suo bacio sulla fronte
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con tanta delicatezza per il buongiorno. ¶ Ero sicura al
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indietro. Ma siccome era il capofamiglia, non poteva dare
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capofamiglia, non poteva dare il cattivo esempio. ¶ Tutti sul
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sopra, e aveva sopportato il distacco, sperando di ritrovarci
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Linetti, la ricordo ancora. Il naso aquilino (ereditato dalla
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sempre positivo, e cercava il buono anche in mezzo
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cui andava a raccogliere il gelso, e allora tutti
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a gustarsi quel frutto. Il gelso era una pianta
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dialetto. A me piaceva il bianco, perché era dolce
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tutta la famiglia, ma il papà abbondava di quella
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padre andava a guadagnarsi il pane facendo qualche lavoretto
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a vuoto, imprecando contro il destino avverso. Ma a
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pesca tutti i giorni. Il mare è una brutta
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che avrebbe potuto tentare il concorso in Finanza, o
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secondo lei era arrivato il momento che il papà
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arrivato il momento che il papà ci fornisse le
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di voglia. Come se il lavoro fosse un gelato
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correttamente l’italiano, figuriamoci il tedesco. Mio padre l
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a ruota, mostrando anche il suo disaccordo. ¶ E poi
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fuori dalla finestra, mentre il papà, per evitare di
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a trentacinque anni suonati il miracolo di un incontro
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a Genova. Lì faceva il carrozziere, e aveva un
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che aveva fatto traboccare il vaso era stata l
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venuti al mondo, e il mio amore è stato
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adesso contemplava da sola il mare, così come Nora
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Nora da sola guardava il cielo e le stelle
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quasi mai occupata oltre il limite della sua capienza
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solitudine forzata. Seppure conosciuto, il dolore dell’assenza si
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più sincera per descrivere il mio stato si può
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perfetta. E solo con il ritorno dei miei mi
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ogni minuto per soffocare il risentimento. E così, mentre
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le varie cianfrusaglie che il papà e la nonna
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più bella, però, era il terrazzo che circondava l
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per dire. Montavi sopra il sellino, infilavi i piedi
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nera dei pedali, e il giro era già finito
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si era rivelato anche il palco gratuito su cui
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che aveva come oggetto il suo desiderio di vedermi
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stomaco improvviso. Di colpo, il nostro nido si era
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Lucia? No, è solo il bruciore ’na ucca dello
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avevo vista guardare verso il cielo. Tutte le persone
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trovare conforto. ¶ Quella sera, il manto stellato era ancora
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cucina, rimisi sul tavolo il centrino col vaso sopra
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poi, con calma, spazzai il pavimento. E guai a
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privo di polvere. Compiuto il mio dovere, sospirai soddisfatta
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al suo posto, chiudevamo il cerchio delle pulizie serali
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seccata. ¶ «Zitta, e fai il tuo dovere» aggiunse lei
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prima di fare accadere il peggio. ¶ Maria Amoroso, mia
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proprio un essere superiore. Il suo corpo agile si
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stesso sangue. Di sicuro il passato aveva fatto la
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al terrore. Vuoi per il buio, vuoi per i
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carte, le piaceva fumare il sigaro, e non aveva
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capelli. Quella stranezza era il suo vanto da anni
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mi ostinavo ad aspettare il momento in cui avrei
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da despota, all’improvviso il suo volto si addolciva
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in Lettere, ottenuta con il massimo dei voti. I
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un uomo come Salvatore. Il suo volto, afflitto da
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parlato, nemmeno per fare il verso alla nuora, con
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di quella portata, tenendole il muso anche per settimane
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per lei Melia era il centro del mondo! Per
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del mondo! Per finire il discorso, la nonna aveva
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va’!». ¶ Donna Peppina ¶ Continuava il cicaleccio tra Nora e
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che la stima e il rispetto non si potevano
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e la nonna erano il sole e la luna
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pensieri andavano interpretati con il vocabolario alla mano, o
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delle maghe che predicevano il futuro. Diceva una cosa
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mai in modo esplicito il problema da risolvere, piuttosto
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si accorgeva che tenevo il broncio perché avevo appena
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fondo è buona come il pane. Anche quando eravamo
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triste notizia: «Questo sarà il primo inverno in cui
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rientrate in casa. Ma il suo atteggiamento mi aveva
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aveva già apparecchiato, e il papà si stava facendo
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lunga e faticosa, e, il più delle volte si
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nei miei ricordi. Era il rumore di una dimensione
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e una bambina, e il respiro di due vite
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era nell’aria, se il latte era già stato
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stato munto, o se il rito stava per compiersi
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rito stava per compiersi. Il latte fresco appena uscito
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un effluvio dolciastro. ¶ Giusto il tempo di raccoglierlo, una
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le due donne, e il percorso a ritroso verso
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alla sua, ne comprendo il valore. Quei momenti erano
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le sue regole ancestrali: il sole, la luna, i
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i fulmini, i tuoni, il vento e le onde
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e faceva brutto tempo. ¶ Il mio pollaio, che a
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riparo. ¶ Un brutto risveglio ¶ Il primo giorno nel quale
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sentivo di rado pronunciare il mio nome: Lucia. ¶ Per
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potesse immaginare. Starnazzava tutto il giorno, e non le
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mattine a messa e il tempo che dedicavamo alle
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arrugginito davanti ai quali il mio sguardo rimaneva intrappolato
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Quando andavo alle giostre, il signore che mi porgeva
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signore che mi porgeva il fucile per sparare ai
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brancolando nel buio, feci il possibile per non farmi
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alla guerra. ¶ Questo è il primo tassello di un
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a fatica negli anni: il mio mosaico esistenziale. Frammenti
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alla tinta nero pece. Il colore che rappresenta le
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non potrò mai scordare il blu del cielo di
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la casa e tutto il resto. ¶ Il suo primo
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e tutto il resto. ¶ Il suo primo marito era
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ne aveva avuti tre. ¶ Il primogenito, lo zio Santo
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di sola andata per il Paese della Luce Eterna
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deciso che fossi io il capro espiatorio da lasciare
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tanti momenti vissuti insieme. ¶ Il rimpianto e la nostalgia
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negazione di una presenza. ¶ Il giorno in cui i
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un libro molto commovente: il suo Diario, prestatomi da
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l’unico concetto possibile. ¶ Il tempo aiuta ad accettare
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mio fratello a mostrarsi il più affettuoso nei miei
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miei riguardi. Lui aveva il suo modo geniale di
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stracolmo di gente, nasceva il dolore più grande della
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staccarsi da Leto. E il loro imbarazzo, più la
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non ci lasciavano scampo. ¶ Il papà, preoccupato, non smetteva
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nulla. Cieca e muta. Il dolore è peggio delle
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Si servì di tutto il coraggio di cui non
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venir fuori, ma ormai il treno era sul punto
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di lui, ma forse il coraggio le venne a
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che pensavo di meritare? ¶ Il treno si allontanò, e
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decidendo di non accettare il passaggio che ci avevano
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più in là anche il piccolo nucleo di altri
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sorridere per non mostrare il loro vero stato d
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le madri, la terra, il lavoro e il sacrificio
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terra, il lavoro e il sacrificio necessario. ¶ Lei sapeva
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sofferenze, come se solo il condividerle con gli altri
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rabbia inesplosa, ignorando anche il pensiero di Gesù. ¶ «Un
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è andata senza sapere il perché e il percome
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sapere il perché e il percome. E tuo zio
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mariti ho avuto, e il Signore me li ha
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una nuora che con il suo carattere ha rovinato
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solo. Ha svergognato anche il nome di mio figlio
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di distrarla per attenuare il suo malumore, sperando che
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Aveva trent’anni, ma il suo viso, segnato da
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molti modi di indicare il suo difetto fisico, e
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ogni bravo cristiano usava il proprio: ’a zoppa, ’a
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in grado di suscitarle il buonumore c’era mia
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faceva paura. Avevo sempre il terrore che potesse esplodere
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uomo per lei. Ma il difetto della gamba, ad
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della nostra passeggiata sotto il sole. Lei mi rispose
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che vengono date con il preciso intento di non
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così, per non intralciare il lavoro altrui, e pregavo
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che io detestavo, avendo il desiderio di godermi i
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di godermi i miei il più a lungo possibile
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mia madre attraversò indenne il filo di gomma, arrivando
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frasi. Quel giorno però il mio cuore batteva più
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Sicilia, Lucia. C’è il sole, l’aria è
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scossa), lei mi ricordò il nostro appuntamento in Germania
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chi si sarebbe preso il disturbo di addossarsi le
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la zia Giovanna e il nonno Salvatore – non mancasse
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in Dio. ¶ Piangeva, ma il suo lamento non disturbava
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puzzavano di varechina e il vestito nero che indossava
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sua picciridda anche quando il cimitero era chiuso. Il
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il cimitero era chiuso. Il custode le apriva il
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Il custode le apriva il cancello per pietà, non
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per pietà, non aveva il coraggio di rimandarla a
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occhi, e mi colpì il vestitino di Rita. L
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dei fiori e lungo il perimetro dei giacigli di
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morire. Avevano già saldato il conto con la vita
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ancora a scuola, malgrado il caldo e la poca
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di dircelo apertamente. Quando il fiore dell’amicizia non
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sin dall’inizio. E il nostro era diventato un
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ad ascoltare e che il più delle volte scorticava
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come avrei voluto fermare il treno quel giorno alla
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non avevo voluto tradire il giuramento che avevo fatto
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situazione scabrosa. ¶ Da quando il Tamburo Lercio era comparso
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emigrare. ¶ L’emigrazione era il purgatorio perfetto dei disperati
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A breve avremmo festeggiato il Corpus Domini, poi l
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processioni, coperte ai balconi, il piombo nel pentolino per
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nel pentolino per predire il futuro, tonache e veli
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mattina in cui arrivò il quinto vaglia dei miei
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scrivendo, e fare battere il cuore. Dopo averci messo
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Agli occhi dei più il caso sembrava sospetto, in
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nessuno aveva trovato mai il coraggio di chiedergli: «Perché
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estenuante Antonio aveva tentato il colpaccio prima di raggiungere
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colpaccio prima di raggiungere il meritato successo. Ovunque aveva
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manciata di versi, e il suo volto si accendeva
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da Leto. Scappare è il miglior verbo per descrivere
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malelingue. «E poi, se il Signore ha deciso così
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declamava sempre D’Annunzio, il suo autore preferito. ¶ Fresche
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sera ¶ ti sien come il fruscìo che fan le
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che s’annera ¶ contro il fusto che s’inargenta
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distenda un velo ¶ ove il nostro sogno si giace
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nonna non sempre capiva il significato di tutte le
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mamma, ¶ ieri è arrivato il vaglia e ho letto
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vaglia e ho letto il tuo messaggio. Grazie delle
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rispetto. Ma adesso sento il bisogno di dirti che
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patri ’i canùsci tutte… ¶ «Il mio secondo marito, Salvatore
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non sopravvisse a lungo. Il nostro, e te lo
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una plebea, e dicevano il giusto. Venivo da una
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per quella gentaglia invece il denaro contava assai! Avrebbero
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nacque Giovanna: ma già il nostro matrimonio era finito
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mancu si ponnu cuntàri. Il paese cominciò a mormorare
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senza mezzi termini, e il giorno che rimasi incinta
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noi due, io e il debole Salvatore. E che
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può permettersi di giudicare il passato di un altro
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mi hai voluto rivelare il nome ne troverai a
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distrazione, e ci distruggiamo il futuro. Dio voglia che
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mai l’infamia e il tradimento. Però, per scongiurare
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Qui usciamo ancora con il cappotto, la sciarpa e
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cappotto, la sciarpa e il cappello. E tuo padre
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cominciamo a riscaldarci e il freddo passa. ¶ In questi
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nonna è d’accordo, il sogno sta per diventare
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noi a Leto, faremo il viaggio di ritorno insieme
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diventato bravissimo e parla il tedesco a meraviglia. ¶ Tua
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della campana, che con il suo grosso battaglio, sempre
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noi una vera amica. ¶ Il programma di quell’anno
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Dietro alla folla, mentre il mormorio delle devote copriva
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per la preoccupazione, e il bambino dietro di lei
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quelle occasioni. C’era il signore con il pappagallo
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era il signore con il pappagallo sulla spalla, la
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la zia Pina e il Tamburo Lercio; lui con
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camminava dietro, guardando verso il nulla. Non c’entravano
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avvertii ancora più forte il desiderio di rivedere Rita
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altro non era che il risultato delle cure massicce
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aveva dovuto affrontare anche il viaggio da Milano verso
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ritorno invocato da tutto il paese. ¶ Sembrava insofferente, perché
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orizzonte possibile era stato il muro che aveva davanti
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di lettini occupati come il suo. E adesso era
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che sarebbe stato anche il caso di far guarire
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posizione per non sentire il fastidio dell’ago che
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aveva infilato nel braccio. ¶ Il liquido che le finiva
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decisa a manifestarle tutto il mio affetto, rimasi paralizzata
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congedarmi da lei. Carezzandole il viso le baciai le
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le strade di Leto. Il candore di quel legno
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alle persone che seguivano il corteo non importava un
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e se gli veniva il desiderio di bere un
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suo tremore trascendentale. Ma il dolore di quella donna
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della folla, risuonava solo il suo lamento: «Rita, dove
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Peppina tirava a fatica il carretto delle tante bugie
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trovarci, piangeva a dirotto. Il fatto che la nonna
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Dopo i primi passi, il suo volto aveva preso
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Eh no, non vale: il petalo era già strappato
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guasta, non era più il vero problema da nascondere
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con la mamma e il papà, avevo visto dei
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solo dopo aver realizzato il sogno di possedere una
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ai calcoli. A dire il vero, non avevo trovato
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con la ferla. Così, il tempo era volato in
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a un Tamburo funebre – il triste accompagnamento per una
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rivolgeva – e porco era il più gentile –, la mia
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mia fantasia aveva fatto il resto. ¶ Quando lui mi
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D’accordo, non era il massimo nell’aspetto, e
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garantita una pensione per il futuro. ¶ Ero venuta a
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che ti stavano accanto. Il tuo sguardo, da settimane
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settimane, era rivolto verso il nulla. E nel nostro
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lacrima ti aveva rigato il viso. ¶ Prima che andassi
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che soffrivi per Nora. ¶ Il dolore indotto è ancora
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passano, Donna Peppina, poi il cervello si difende da
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giorni, senza più guardare il calendario anche per te
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Eri solita dire che il tempo è galantuomo, e
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che mi distruggeva, e il mio sguardo era perennemente
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sembrava già estate e il mare tornava ad accennare
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La nonna diceva che il nostro cane stava invecchiando
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data del suo compleanno: il 12 marzo avrebbe compiuto sessantuno