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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giacomo Leopardi, Paralipomeni della Batracomiomachia, 1842

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
1
1842
né notte ¶ Non era il tetto suo d'alcun
2
1842
dar, se non intero ¶ Il sentimento, almen grato l
3
1842
E con la speme il cor solleticando. ¶ 21 ¶ L'ambasciador
4
1842
forma di consiglio ¶ Costrinse il conte a girsene in
5
1842
Peregrin per la terra il chiaro topo ¶ Vide popoli
6
1842
avea caro, ¶ Molte corti il guardàr con occhio torto
7
1842
promesse, ed ei contento ¶ Il cammin proseguia con questo
8
1842
costume, ¶ Un temporal sopra il suo capo accolto ¶ Oscurò
9
1842
Che seguirla impossibil divenia. ¶ 25 ¶ Il vento con furor precipitando
10
1842
svellea, ¶ E tratto tratto il fulmine piombando ¶ Vicine rupi
11
1842
un fulgor che tutto il loco ¶ Parea subitamente empier
12
1842
levò supplicando all'etra il ciglio. ¶ 27 ¶ Il vento ad
13
1842
all'etra il ciglio. ¶ 27 ¶ Il vento ad or ad
14
1842
volte indietro e innanzi il risospinse, ¶ Talora il capovolse
15
1842
innanzi il risospinse, ¶ Talora il capovolse e nel gelato
16
1842
Umor la coda e il dorso e il crin
17
1842
e il dorso e il crin gli tinse, ¶ E
18
1842
apparato ¶ Di tremende minacce il cor gli strinse, ¶ Che
19
1842
strinse, ¶ Che di rado il timor, ma lo spavento
20
1842
Vince spesso de' saggi il sentimento. ¶ 28 ¶ Cani pecore e
21
1842
all'oceano, ¶ Orbo lasciando il povero pastore. ¶ Fortuna e
22
1842
Fortuna e delle membra il picciol pondo ¶ Scamparo il
23
1842
il picciol pondo ¶ Scamparo il conte dal rotare al
24
1842
fondo. ¶ 29 ¶ Già ristato era il nembo, ed alle oscure
25
1842
onde, senza alcuna via ¶ Il topo or qua or
26
1842
armato, ¶ Che dovunque, spirando, il percotea, ¶ Pungere al vivo
27
1842
fuggir l'acqua e il gelo, ¶ E la notte
28
1842
che salita a mezzo il cielo ¶ Non era ancor
29
1842
innanzi l'alba lascerebbe il pelo. ¶ Ciò pensando, e
30
1842
con perenni suoni. ¶ Vide il topo la mole e
31
1842
le magioni. ¶ Dal lume il qual d'una finestra
32
1842
e con fatica ¶ Cercolla il topo stanco in ogni
33
1842
vi par, ma certo il fato ¶ Intento il conducea
34
1842
certo il fato ¶ Intento il conducea là dove udrete
35
1842
la morte allato, ¶ Che il Cesari chiamò mandar pel
36
1842
pel prete, ¶ E sentendosi il conte esser dannato ¶ D
37
1842
solitario ostello, ¶ E sporse il capo, e con la
38
1842
innanzi a quello ¶ Vide il topo che pur con
39
1842
Crederete che fuor mettesse il gatto, ¶ Ma disceso ad
40
1842
a un tratto ¶ 38 ¶ E il pellegrin con modo assai
41
1842
denti, ¶ Ad un bagno il menò dove lavollo ¶ Dalla
42
1842
corte. ¶ Cenato ch'ebbe, il dimandò del nome ¶ E
43
1842
Enea ¶ Nelle libiche sale, il peregrino. ¶ Al dirimpetto l
44
1842
Mangiaprosciutti. ¶ 41 ¶ E dal principio il seme e i genitori
45
1842
umori, ¶ La carta e il granchio iniquo e prepotente
46
1842
due fughe narrò chinando il ciglio, ¶ E le congiure
47
1842
E le congiure, ed il non degno esiglio. ¶ 42 ¶ E
48
1842
Quegli offerì, ma ricusolli il conte. ¶ 43 ¶ Dicendo, ch'oltre
49
1842
figli degli Achei desse il vedere, ¶ Riconducesse il dì
50
1842
desse il vedere, ¶ Riconducesse il dì, poi se volesse
51
1842
distruggesse; ¶ 34 ¶ Così quei prodi il popolar consiglio ¶ Pregàr che
52
1842
campestre, ¶ Né celato restasse il lor periglio ¶ Nel buio
53
1842
e per partito ¶ Fuori il granchio affrontar fu stabilito
54
1842
Alla fuga degli altri il Miratondo, ¶ Loco per praticelli
55
1842
amabile e giocondo. ¶ Era il tempo che l'ore
56
1842
un nugoletto. ¶ 38 ¶ Un nugoletto il qual di mano in
57
1842
Tanto che tutto ricoprire il piano ¶ Dover fra poco
58
1842
principali ¶ Quel di che il bianco nugolo era segno
59
1842
ingegno, ¶ E qui fermato il piè, le ardite schiere
60
1842
rai, ¶ Appoggiàr delle squadre il destro corno, ¶ L'altro
61
1842
Si discernea de' granchi il popol duro, ¶ Che quetamente
62
1842
Alzi qui la materia il canto mio ¶ E chiaro
63
1842
canto mio ¶ E chiaro il renda se fu prima
64
1842
vicine, ¶ Quando da tutto il pian, da tutto il
65
1842
il pian, da tutto il monte ¶ Diersi a fuggir
66
1842
i fuggitivi ¶ Tanto tempo il fuggir serbasse vivi. ¶ 43 ¶ Fuggiro
67
1842
E di gelida turba il suol copriva. ¶ 45 ¶ Così pugnando
68
1842
contro infiniti ¶ Durò finché il veder non venne manco
69
1842
venne manco. ¶ Poi che il Sol fu disceso ad
70
1842
ad altri liti, ¶ Sentendo il mortal corpo afflitto e
71
1842
laceri in più parti il petto e il fianco
72
1842
parti il petto e il fianco, ¶ Lo scudo ove
73
1842
molti, ¶ Altri schiacciati insucidaro il piano. ¶ Poscia gli estremi
74
1842
Finché densato della notte il velo, ¶ Cadde, ma il
75
1842
il velo, ¶ Cadde, ma il suo cader non vide
76
1842
suo cader non vide il cielo. ¶ 47 ¶ Bella virtù, qualor
77
1842
ciascun giorno ¶ Più raro il tuo sorriso e meno
78
1842
le avea de' granchi il popol forte. ¶ Cesar che
79
1842
sana, ¶ Se a qualcuno il fuggir non fu mortale
80
1842
nell'alto esploratori, ¶ Visto il popolo attorno ir trepitando
81
1842
e senza guerra ¶ Tutto il loco ebber pieno immantinente
82
1842
loco ebber pieno immantinente. ¶ Il rubare, il guastar d
83
1842
pieno immantinente. ¶ Il rubare, il guastar d'una nemica
84
1842
una nemica ¶ Vincitrice canaglia il cor vi dica. ¶ 5 ¶ Più
85
1842
E del poter che il re gli avea concesso
86
1842
color d'ambasciatore ¶ Inviogli il baron Camminatorto, ¶ Faccendier grande
87
1842
conforto ¶ Suo si reggesse il regno, e ramo o
88
1842
Chiuso per suo comando il gabinetto, ¶ Chiuse le scole
89
1842
fur che stabilito ¶ Aveva il conte, come sopra ho
90
1842
industria languir per tutto il regno, ¶ Crescer le usure
91
1842
e trattar civili affari. ¶ 13 ¶ Il popolo avvilito e pien
92
1842
giunto ¶ Cui de' topi il governo era commesso ¶ Dal
93
1842
in castel male intromesso, ¶ Il resto a trionfar di
94
1842
serviva lor di spasso. ¶ 17 ¶ Il pelame del muso e
95
1842
oltre misura, ¶ Sperando, perché il pelo ardir promette, ¶ D
96
1842
Di queste trame divenisse il conte. ¶ 19 ¶ Al quale i
97
1842
far cittadine, ¶ Nuovi teatri il popolo raccorre, ¶ Qui strade
98
1842
città con bianchi ¶ Voti il convegno ricevuto avea, ¶ E
99
1842
sospetto. ¶ 44 ¶ Senzacapo re granchio il più superbo ¶ De' prenci
100
1842
o di statuto, ¶ Che il poter ch'era in
101
1842
carta alcun sognò dentro il suo regno ¶ Egli in
102
1842
lei fosse relitta, ¶ E il numero e il tenor
103
1842
E il numero e il tenor delle percosse ¶ Ricordava
104
1842
anzi divino ¶ La corte il dichiarò di violino. ¶ 46 ¶ Questi
105
1842
ebbe gran tempo ascoso il vero, ¶ Al capitan di
106
1842
per la forte ¶ Loquela il dimandar Boccaferrata. ¶ Il qual
107
1842
Loquela il dimandar Boccaferrata. ¶ Il qual venuto alle reali
108
1842
porti entro le vene, ¶ Il qual certo sappiam che
109
1842
regio trono ¶ T'estima il signor mio per ogni
110
1842
per ogni punto, ¶ Ma il sentiero, a dir ver
111
1842
Se vedovo per morte il seggio resta ¶ Che legittimamente
112
1842
affetto, ¶ O chi primo il può far primo succede
113
1842
per danar s'acquisti, ¶ Il compratore elegger si vedesse
114
1842
in casi estremi ¶ Resta il soglio deserto non che
115
1842
eletto a punto ¶ Fosse il creato re questo né
116
1842
detto ¶ Pregi onde teco il gener tuo s'onora
117
1842
Non della elezion solo il difetto ¶ Supplire ed emendar
118
1842
collegati ei noma ¶ Che il daran prontamente a suo
119
1842
a suo riguardo, ¶ Riponendoti il serto in su la
120
1842
in un istante: ¶ 11 ¶ Ma il poco onesto e non
121
1842
non portabil patto ¶ Che il popolo a ricever ti
122
1842
A cui ben vede il mio signor che un
123
1842
nel suo nome tengono il castello ¶ Alla bell'opra
124
1842
tuo gli sarà mostro, ¶ Il cammin prenderà della cittade
125
1842
prestamente torneranno. ¶ 14 ¶ Fatto questo, il diploma a te spedito
126
1842
che fra' re tutti il mio ritiene ¶ Se un
127
1842
fatto ¶ Onta agli scettri il popol tuo si vanti
128
1842
E che che avvenga, il disdicevol patto ¶ Che tutti
129
1842
poco gravar, ma che il castello ¶ Con maraviglia grande
130
1842
mattina al general consiglio ¶ Il tutto riferì personalmente, ¶ E
131
1842
negl'imi precordii anche il codardo ¶ Fere là dove
132
1842
Fere là dove certo il ferir dole, ¶ Parve ancora
133
1842
da se discorde ¶ Segua il parlar, non poi gli
134
1842
scrittore è muto, ¶ Dirovvi il parer mio da mal
135
1842
di fallar poi che il contrario usai. ¶ 25 ¶ Dico che
136
1842
potendo pensar che dopo il patto ¶ Similmente lui stesso
137
1842
de' granchi avesse indotto ¶ Il popolo a volere esser
138
1842
volere esser contento ¶ Che il seggio dato a lui
139
1842
avendo in alcun lato ¶ Il giuramento alla città giurato
140
1842
virtù sua conosciuta. ¶ Visto il voler de' suoi, per
141
1842
ne' consigli e tutto il giorno ¶ Per le bocche
142
1842
canzoni e canzoncine ¶ Che il popolo a cantar prendea
143
1842
a mezza via fosse il migliore, ¶ Ovver nella città
144
1842
Schernir, chiuse le porte, il lor furore. ¶ Questo ai
145
1842
per quelle strade ¶ Che il conducon dal bosco a
146
1842
si pervenisse. ¶ 9 ¶ Resta che il viver zotico e ferino
147
1842
suo destino ¶ Caggia quivi il mortal da grande altura
148
1842
dal civil grado, ove il divino ¶ Senno avea di
149
1842
riguardar nostro mortale, ¶ Anzi il saper se non da
150
1842
ciascun'altra etade ¶ Che il cittadin fu pria della
151
1842
ingegno o men, giusta il potere ¶ Che il maestro
152
1842
giusta il potere ¶ Che il maestro o l'autor
153
1842
nostra a quelle cime il passo ¶ Onde tosto inchinar
154
1842
racquistar con molte ¶ Cure il saper ch'a noi
155
1842
noi l'età sottrasse; ¶ Il qual già più di
156
1842
pensiam ch'un assurdo il mondo e il vero
157
1842
assurdo il mondo e il vero ¶ Esser potrebbe al
158
1842
e gli assurdi entro il cervello ¶ Vogliam foggiarci come
159
1842
procede da ciò, che il nostro stato ¶ Antico è
160
1842
in civiltà, data secondo ¶ Il grado naturale a ciascheduna
161
1842
né causa alcuna ¶ Ha il ciel però dell'esser
162
1842
esser lor sì tristo ¶ Il qual bene al bisogno
163
1842
la vita ci apparisce, ¶ Il qual mirando mai non
164
1842
natura ¶ La miseria che il topo oggi patisce, ¶ A
165
1842
patisce, ¶ A cui forse il menàr quei casi in
166
1842
terra è fatta. ¶ Perduto il primo e proprio alloggiamento
167
1842
e proprio alloggiamento. ¶ Come il popol giudeo, che mal
168
1842
cento, ¶ E di Solima il tempio e le campagne
169
1842
rammenta e piagne. ¶ 26 ¶ Ma il novello signor giurato ch
170
1842
e gli eredi eterno il patto, ¶ Incoronato fu come
171
1842
come si debbe, ¶ E il manto si vestì di
172
1842
crebbe, ¶ Nella cui punta il mondo era ritratto, ¶ Perché
173
1842
costui Rodipan primo, ¶ E il notin gli eruditi e
174
1842
re topi. ¶ 31 ¶ Non era il festeggiar finito ancora ¶ Quando
175
1842
Quando giunse dal campo il messaggero, ¶ Non aspettato ormai
176
1842
sogni più gradir che il vero. ¶ Sogni eran gli
177
1842
allegria, ¶ Ver ciò che il conte a rapportar venia
178
1842
per fama in Topaia il suo ritorno, ¶ Interrotto il
179
1842
il suo ritorno, ¶ Interrotto il concorso ed acchetato ¶ Il
180
1842
il concorso ed acchetato ¶ Il giulivo romor fu d
181
1842
ed alle cure. ¶ 33 ¶ Prestamente il legato a Rodipane ¶ L
182
1842
A tutto consentir parve il migliore. ¶ 34 ¶ Tornò nel campo
183
1842
campo ai rigidi contratti ¶ Il conte con famigli e
184
1842
né legger gli atti ¶ Il granchio, arti discare a
185
1842
con molta ¶ Spesa fece il comun per l'allegria
186
1842
Fama è che cordialmente il re si desse. ¶ Il
187
1842
il re si desse. ¶ Il qual subito poi che
188
1842
che civile e saggia, il suo contento ¶ La plebe
189
1842
La plebe stessa ed il suo ben procura ¶ Meglio
190
1842
E bramò che sapesse il popol tutto ¶ Leggere e
191
1842
civil, col criminale ¶ Esposto il dritto costituzionale. ¶ 41 ¶ E già
192
1842
e ciascun giorno ¶ Vedevi il loco novamente adorno. ¶ 42 ¶ Vendite
193
1842
culta valle ¶ Cui rompe il monte di Spoleto il
194
1842
il monte di Spoleto il corso ¶ Prende l'aperto
195
1842
e dilettoso calle, ¶ Se il guardo lieto in su
196
1842
schiena ¶ Degli estremi edifizi il piè s'adima; ¶ Pur
197
1842
serena ¶ E quasi incanto il viator l'estima, ¶ Brillan
198
1842
al margine affacciato oltre il costume ¶ Quasi precipitar parea
199
1842
ch'ad ugual sorte il fato addisse, ¶ All'aspetto
200
1842
Disonesto tesor più che il mistero ¶ Dell'aurea antichità
201
1842
questi furbi agevole è il ritorno, ¶ Vincea Topaia allor
202
1842
Là dove consistea massimamente ¶ Il regno e il fior
203
1842
massimamente ¶ Il regno e il fior della topesca gente
204
1842
alla cittade, ¶ E cessato il picchiar le palme e
205
1842
picchiar le palme e il petto ¶ Pei caffè, per
206
1842
intento ¶ Degl'inimici consistesse il tutto, ¶ E fosse senza
207
1842
conte alla sua terra, ¶ Il qual, venuto a fera
208
1842
novi mali, ¶ Ma prestamente il popolo raccorre, ¶ E le
209
1842
già sovrano ¶ Poter che il fato gli avea posto
210
1842
vili altrui persuasioni, ¶ E il dar forma allo stato
211
1842
forma allo stato e il proprio impero ¶ Nell'arbitrio
212
1842
sia ¶ Quantunque italian Doria il men degno, ¶ Ma perfetta
213
1842
a ciascheduno ¶ Fa grato il riandar successi ed opre
214
1842
successi ed opre; ¶ Tedio il resto ed obblio, salvo
215
1842
splendor non è beato ¶ Il deserto ch'io dico
216
1842
invia con braccio forte ¶ Il primo duca di Firenze
217
1842
acquista e perde, ¶ E il fior d'Europa in
218
1842
riuscir si vede, ¶ Anzi il gran fascio che sue
219
1842
da quel dì che il nostro marte ¶ Costantin, pari
220
1842
facilmente a chi dovuto il regno ¶ Dell'odio sia
221
1842
ardisce ¶ Contender teco, e il general perdono, ¶ Tutti escludendo
222
1842
A cui d'Olanda il novo sdegno e il
223
1842
il novo sdegno e il tanto ¶ Valor si debbe
224
1842
Valor si debbe ed il tuo giogo infranto. ¶ 35 ¶ Ma
225
1842
i maneggi, ¶ Le discordie, il romor, le fazioni ¶ Che
226
1842
o costituzione, ¶ Com'oggi il nominiamo, o s'accostasse
227
1842
di bugia, ¶ Essere stato il prence allora eletto ¶ Da
228
1842
a regioni estrane ¶ Sotto il genero Enea convenner tutti
229
1842
grado insin che langue ¶ Il regio umor negli ultimi
230
1842
sol, ma quando esangue ¶ Il regno è omai per
231
1842
altra occorrenza ¶ Mutando stato il pristino disgombra, ¶ Di qualche
232
1842
senza ¶ La gonna che il sostiene e che l
233
1842
invita; ¶ O come augello il vol subito avvalla ¶ Dalle
234
1842
antichissime indiane, ¶ I costumi, il parlar, l'opre, l
235
1842
vi torrà di mente ¶ Il legger, s'anco non
236
1842
gente, ¶ Che d'Europa il civil presente stato ¶ Debbe
237
1842
che quei che selvaggi il volgo appella ¶ Che nei
238
1842
stato sì reo, come il selvaggio, ¶ Estimar natural non
239
1842
farsi civile appar costretto ¶ Il gener nostro a misurare
240
1842
effetto: ¶ Sì lento è il suo cammin per quelle
241
1842
e che di fede il segno ¶ Rubatocchi al mandato
242
1842
al mandato aveva aggiunto, ¶ Il qual per duce, e
243
1842
Scelto aveva a suffragi il campo intero; ¶ 24 ¶ Gelò sotto
244
1842
Popol, suffragi, elezioni udendo, ¶ Il casto lanzo, al par
245
1842
molti eletto, acciò che il resto io taccia, ¶ Ricever
246
1842
tal decimonono. ¶ 27 ¶ Rispose adunque il re, che nello stato
247
1842
ve lui ritrovato aveva il conte, ¶ Perché quivi aspettando
248
1842
e sciolse, ¶ E sciolto il conte in sua presenza
249
1842
in sua presenza accolse. ¶ 29 ¶ Il qual, ricerco, espose al
250
1842
venuta le ragioni e il fine, ¶ Chiedendo qual destin
251
1842
Tratto in sul capo il tempestar de' granchi. ¶ 30 ¶ Sputò
252
1842
intorno e si compose ¶ Il General dell'incrostata gente
253
1842
vuol dir questo? ripigliava il conte: ¶ L'acque forse
254
1842
lo stato ed inondare il piano, ¶ O venir manco
255
1842
ma di terra, ¶ Rispose il granchio, è di pugnar
256
1842
di pugnar cagione, ¶ E il dritto della pace e
257
1842
via d'un paragone. ¶ Il mondo inter con quanti
258
1842
concesse, ¶ Rispose al granchio il conte Leccafondi, ¶ Ma qual
259
1842
o le polpe o il naso o gli occhi
260
1842
gli occhi? ¶ 37 ¶ Noi, disse il General, siam birri appunto
261
1842
altra parte, ¶ Perché, confesso il ver, mai non son
262
1842
discoprir la regione e il clima ¶ Dove i casi
263
1842
che sia, là corre il granchio armato ¶ E ritorna
264
1842
carco vi diè? richiese il conte: ¶ La crosta, disse
265
1842
Sicuri, invariabili, impietriti ¶ Quanto il corallo ed il cristal
266
1842
Quanto il corallo ed il cristal di monte ¶ Per
267
1842
ai fatti. ¶ Da' topi il re de' granchi oggi
268
1842
e posesi in assetto ¶ Il General de' granchi, e
269
1842
ed in lor cura ¶ Il castello con l'altro
270
1842
voi faran soggiorno. ¶ 43 ¶ Dicendo il conte allor che non
271
1842
quelli ragguagliare intanto, ¶ Rispose il General che concedeva ¶ Tempo
272
1842
e del guerriero ¶ Brancaforte il colloquio si disciolse: ¶ E
273
1842
E senza indugio alcuno il messaggero ¶ De' topi a
274
1842
L'amorevole studio e il gran favore ¶ Che prestava
275
1842
ranocchi a loro spese ¶ Il re de' granchi, il
276
1842
Il re de' granchi, il qual sotto colore ¶ Di
277
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ascolto. ¶ Pietà ne prese il conte, e con sincera
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Poi dalle rane accommiatato, il calle ¶ Libero prese, e
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calle ¶ Libero prese, e il campo ebbe alle spalle
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con dirotte ¶ Lacrime chiama il suo fratello spento, ¶ Altri
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suo fratello spento, ¶ Altri il padre o il marito
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Altri il padre o il marito, altri la prole
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che la figura ¶ E il sito della terra io
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montagna ¶ Che d'Asdrubale il nome anche ritiene, ¶ Là
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grand'arte ¶ Schiuso è il monte dall'una all
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un'amorosa fede, ¶ Vedeste il varco che del tuon
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un masso ritondo era il castello ¶ Forte di sito
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chi d'Apennin varcato il dorso ¶ Presso Fuligno, per
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archivio, e delle fiere ¶ Il serbatoio, e l'orto
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orto delle piante, ¶ E il portico, nel quale era
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Fu di sua specie il conte assai pensoso, ¶ Filosofo
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E natura lodò che il suo famoso ¶ Poter mostri
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Poter mostri quaggiù formando il topo; ¶ Di cui l
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opre, l'ingegno e il glorioso ¶ Stato ammirava; e
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sempre a cor fugli il perenne ¶ Progresso del topesco
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Che tra' due regni il militar furore ¶ Gli amichevoli
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arse la guerra, appo il signore ¶ Suo ritornato, dimorò
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tende, insin che tutto il campo ¶ Dal correr presto
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ciò più del conte; il qual di stima ¶ Tenuto
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servi de' suoi, tacito il colle ¶ Lasciando tutto, e
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per l'erma campagna il cammin prese. ¶ CANTO SECONDO
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notturne ¶ Eran passate, e il corso all'oceano ¶ Inchinavan
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uccelli. ¶ 2 ¶ E biancheggiar tra il verde all'aria bruna
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e scalpitar cavalle. ¶ 3 ¶ Trottava il conte al periglioso andare
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Privilegio è dell'uomo, il qual di tante ¶ Bestie
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di tante ¶ Bestie che il suol produce e l
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e l'aria e il mare, ¶ Sol per propria
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con vita infonde, ¶ E il cuculo cantar s'udia
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spirto erra e confonde ¶ Il pastor che inseguirlo anela
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anela invano, ¶ Né dura il cantar suo, che in
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in primavera ¶ Nasce e il trova l'ardor venuto
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era ricorso; ¶ 6 ¶ Non altrimenti il topo, il qual solea
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Non altrimenti il topo, il qual solea ¶ Voci e
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gliene facea ¶ Per sollevare il cor dalla paura, ¶ Che
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cor dalla paura, ¶ Che il cuculo, che i topi
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Pur, come ai topi il lume è poco accetto
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lei non molto rallegrossi il conte, ¶ Il qual trottando
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molto rallegrossi il conte, ¶ Il qual trottando a piè
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più pronte, ¶ E molti il luogo or danni ora
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che all'orizzonte ¶ Levasse il re degli anni alta
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Quando da un poggio il topo rimirando ¶ Non molto
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creduto era presente. ¶ 13 ¶ Vide il campo de' granchi, il
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il campo de' granchi, il qual fugate ¶ Ch'ebbe
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notte ¶ Distava ond'esse il corso avea condotte. ¶ 14 ¶ Tremava
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corso avea condotte. ¶ 14 ¶ Tremava il conte, e già voltato
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conte, e già voltato il dosso ¶ Aveano i servi
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ignava e trista; ¶ Ma il conte sempre all'onor
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e cattivi ¶ Non giungeva il parlar, che con eterna
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che con eterna ¶ Possanza il mondo a suo piacer
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e selvaggio ¶ Dei granchi il favellar, non fu celato
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aspetto; ¶ Dal qual veduto il conte e dimandato ¶ Chi
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seguitò che s'altri il disciogliesse, ¶ Mostrerebbe il mandato
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altri il disciogliesse, ¶ Mostrerebbe il mandato e le patenti
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le patenti. ¶ Per questo il General non gli concesse
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dicendo che de' topi il regno, ¶ Per esser nella
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Per esser nella guerra il re defunto, ¶ E non
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di mosche atro, importuno, ¶ Il bel raggio del ciel
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cui l'alemanno ¶ Colli il Franco a ferir guidava
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Franco a ferir guidava il volto, ¶ Da Faenza, onde
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Faenza, onde pria videro il panno ¶ Delle insegne francesi
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all'aria sciolto, ¶ Mosso il tallon, dopo infinito affanno
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dopo infinito affanno, ¶ Prima il fiato in Ancona ebbe
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in fervide, volanti ¶ Rote il Colli, gridando, avanti avanti
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fornita, ¶ Né fermo prima il piè, che finalmente ¶ Giunse
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era la notte, e il dì secondo ¶ Già l
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Quando un guerrier chiamato il Miratondo, ¶ A fuggir si
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del gener suo rivolse il muso. ¶ 6 ¶ E ritto in
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acqua e la terra, il monte e il piano
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terra, il monte e il piano, ¶ Spiò le selve
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lato. ¶ Soli di verso il campo i vespertini ¶ Fiati
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movendo i rami e il prato, ¶ Soavemente susurrando, e
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al buon soldato. ¶ Era il ciel senza nubi, e
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La parte occidentale, e il mar senz'onda. ¶ 8 ¶ Rinvigorir
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beltà l'alma riprese ¶ Il Miratondo. E poi che
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che pria saliti ¶ Onde il mar si scopria, qual
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e per tema, udiro il grido ¶ Del buono esplorator
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Caverne rimuggìr con tutto il lido: ¶ Ch'era d
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intorno ogni confine ¶ Ove il guardo aggiungea, tranquillo e
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s'udia ¶ Se non il mormorar d'una laguna
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Omero avete letto, ¶ Mangiaprosciutti, il qual, credo, per nome
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dì fu detto; ¶ Intendo il re de' topi; ed
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le bocche umane, ¶ Rubabriciole il bel, dalla cui sola
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dalla cui sola ¶ Morte il foco scoppiò fra topi
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con agio in Omero il leggerete. ¶ 16 ¶ Ma un tedesco
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quelli ¶ Che mostran che il legnaggio e l'idioma
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l'idioma ¶ Tedesco e il greco un dì furon
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Che di seme tedesco il mondo è frutto. ¶ 18 ¶ Dunque
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della vita in prezzo il mondo priva ¶ Del maggior
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l'acque ¶ E seco il granchio barbaro e nefando
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in eterna obblivione. ¶ 20 ¶ Intanto il campo stesso, e la
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colui che nel rischio il pin corregge. ¶ 21 ¶ Scelto fu
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Rubatocchi chiameria la madre ¶ Il ranocchin per certo al
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Germanici e Pii, sotto il cui nome ¶ Faccia ai
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terre loro. ¶ 26 ¶ Tant'odio il petto agli stranieri incende
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Non fosser quante doti il ciel concede, ¶ Se fosse
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gl'ignari accende, ¶ Prima il Giudeo tornar vorrebbe in
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soli ¶ Con sua verghetta, il corpo dondolando; ¶ E con
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delle compagne genti, ¶ Fece il campo afforzar, perché sicura
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guerra. ¶ 34 ¶ Era nel campo il conte Leccafondi, ¶ Signor di
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per proprio vanto ¶ Sola il buon gusto ricondurre in
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ricondurre in vita, ¶ Contro il fallace oraziano canto, ¶ A
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in piede, ¶ Né piramide il capo avea levato, ¶ Quando
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avean lor sede, ¶ Ove il senso del bello esser
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non nelle carte. ¶ 40 ¶ Lascio il museo, l'archivio, e
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ponea di sopra, ¶ Che il popol suo d'onor
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E di più stelle il raggio era sparito, ¶ E
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raggio era sparito, ¶ E il seren puro tutto e
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sgombro dall'acque era il terreno, ¶ E il soffio
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era il terreno, ¶ E il soffio boreal venuto meno
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ad un veron condusse il conte ¶ Mostrando il tempo
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condusse il conte ¶ Mostrando il tempo placido e tranquillo
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presso, e da lontano il grillo. ¶ Qualche raro balen
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raro balen di sopra il monte ¶ Il nembo rammentava
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1842
di sopra il monte ¶ Il nembo rammentava a chi
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1842
Poscia a un letto il guidò ben preparato, ¶ E
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nell'altro canto ¶ Che il topo ancor l'incognito
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altro gli disse, e il rimanente ¶ Voler dir più
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dir più con agio il dì seguente. ¶ 2 ¶ Dedalo egli
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a quel che fece il laberinto. ¶ Che il medesimo
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fece il laberinto. ¶ Che il medesimo fosse antiche carte
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Creta o di Minosse: ¶ Il Niebuhr li diria se
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leggitrici, anzi protesto ¶ Che il Dedalo per fama oggi
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via senza più torna il mio canto. ¶ 4 ¶ Quel Dedalo
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condizione ¶ Da quei che il generàr lasciato erede, ¶ E
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di quattr'ore ¶ Alto il sole ebbe visto, al
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che molto innanzi era il mattino, ¶ E levato il
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il mattino, ¶ E levato il condusse ove in colore
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splendea tra l'oro il marrocchino, ¶ Nello studio cioè
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La grammatica inoltre e il dizionario ¶ Mostrogli della topica
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qualche segno esterno, ¶ Come il nostro scoprirò altri cercando
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1842
io degli animali eterno, ¶ Il qual ch'eterno fosse
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manifestamente, ¶ Perché non possa il nostro esser cotale ¶ Non
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in ver né sente ¶ Il topo o il can
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1842
sente ¶ Il topo o il can, di dubitar concesso
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dubbio alcuno ¶ Di Copernico il dogma approva ognuno, ¶ 15 ¶ Non
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all'intenso ¶ Desio che il mosse a ricercar per
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de' cibi di che il topo è ghiotto, ¶ D
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quell'altre non ebbero il difetto ¶ Ond'Icaro volando
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del cielo ¶ Non suole il caldo soverchiar ma il
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il caldo soverchiar ma il gelo. ¶ 23 ¶ Dedalo, io dico
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gelo. ¶ 23 ¶ Dedalo, io dico il nostro, ale si pose
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del padre Lana, ¶ E il globo aerostatico ottien fede
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d'ali ambedue vestito il dosso, ¶ Su pe' terrazzi
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terrazzi del romito ostello ¶ Il novo carco in pria
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anco fioriro, anco atterrolle ¶ Il tempo, ed or del
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fama Atene, ¶ Vòto era il porto, e dove or
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terra e mare intenebrando il giorno. ¶ 31 ¶ Tonare i monti
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né con sua riva ¶ Il Lario l'abbellia né
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via ¶ Nel suol trinacrio il passegger venia. ¶ 33 ¶ Dall'altra
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aggiunto al gaditano ¶ Era il lido ove poi Cartago
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altri ragionò Platone, ¶ E il viaggio del topo è
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1842
quel cui della pace il vanto ¶ Alcun che poi
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luna. ¶ E là drizzando il vol nell'aria pura
434
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d'impedimento ¶ Queste cose, il cui volo ivi finia
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1842
eterno ¶ Copria de' bruti il generale inferno. ¶ 42 ¶ Colà rompendo
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1842
le dirotte ¶ Ripe ove il piè non porse altro
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alla feral montagna ¶ Che il mezzo empiea dell'arida
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e grave ¶ Quel monte il dosso nuvoloso ergea, ¶ Nero
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fuor di natura. ¶ 44 ¶ Girava il monte più di cento
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miglia ¶ E per tutto il suo giro alle radici
441
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balena e smisurato ¶ È il primo, e digradando a
442
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ogni confine, ¶ Volando, perché il volo anche è virtude
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quivi discernean Dedalo e il conte ¶ Queste forme che
444
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dell'infernal soggiorno ¶ Stette il buon Leccafondi, e dell
445
1842
La cagione obbliava ed il ritorno. ¶ Ma Dedalo il
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il ritorno. ¶ Ma Dedalo il riscosse, e rigirata ¶ Ch
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1842
le liete scene ¶ Che il nome appresso il volgo
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Che il nome appresso il volgo han di Fiano
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discesa ¶ Posesi di Topaia il cavaliere, ¶ Salvo che non
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in quella impresa ¶ Vedeva il minacciar nulla valere, ¶ E
451
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morti, se ben hanno il come; ¶ Che spiccato che
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nel regno ¶ De' morti il conte, ovver di ciò
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non seppe, a dire il vero, ¶ Non che il
454
1842
il vero, ¶ Non che il prisco Israele, il dotto
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che il prisco Israele, il dotto Omero. ¶ 11 ¶ Sapete che
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sentore, ¶ Né già dopo il morir delle terrene ¶ Membra
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Vita, non altra, e il breve uman viaggio ¶ In
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luoghi incogniti immortale ¶ Dopo il fato durar crede il
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il fato durar crede il selvaggio ¶ E lo stato
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servi acciò non toglia ¶ Il sepolcro al defunto i
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adoprasse appartenenti, ¶ Massime se il destin gli avea prescritto
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la man si procacciasse il vitto. ¶ 15 ¶ E questo è
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mente infingarda e inerudita: ¶ Il non poter nell'orba
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insiem l'ignobile e il gentile ¶ Come di mano
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la seguente. ¶ 17 ¶ Nessun guarda il vicino o gli fa
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sepoltura ¶ Gotica, come dice il volgo indotto, ¶ Di quelle
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poi che fu giunto ¶ Il topo nostro eroe nel
468
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punto ¶ Per la discesa, il ver non vi nascondo
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e di colore ¶ Quale il tempo può far con
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poco a poco ritornato il conte ¶ Oso fu di
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mutato d'ognuno era il sembiante, ¶ E sì tra
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distrutti: ¶ A cui principalmente il sermon volto ¶ Narrò perché
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1842
ch'ebbe alla distesa il tutto, ¶ La tregua, il
474
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il tutto, ¶ La tregua, il novo prence e lo
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prence e lo statuto, ¶ Il brutto inganno dei nemici
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inganno dei nemici, e il brutto ¶ Galoppar dell'esercito
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se la vergogna e il lutto ¶ Ove il popol
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e il lutto ¶ Ove il popol de' topi era
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l'accigliato Eliso, ¶ Udito il conte, a ritenere il
480
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il conte, a ritenere il riso. ¶ 26 ¶ Il conte, ancor
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a ritenere il riso. ¶ 26 ¶ Il conte, ancor che la
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avesse ¶ De' suoi pensieri il principal governo, ¶ Visto poco
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l'antico tempo ed il moderno, ¶ E tutto per
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se col rossore ¶ Mostrasse il topo il vergognar di
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rossore ¶ Mostrasse il topo il vergognar di fuore. ¶ 27 ¶ E
486
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tutto smarrito, ¶ Con voce il più che si poteva
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le labbra e mezzo il naso, ¶ Rompendo del tacer
488
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gli ordinàr che riveduto il sole ¶ Di penetrar fra
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lavar di sua gente il disonore ¶ Dal general di
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tetto ¶ Schifando del servaggio il grave aspetto. ¶ 31 ¶ Infermo egli
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s'era trovato ¶ Quando il granchio alle spalle ebbero
492
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Contrade i passi ritorceva il conte, ¶ Scritto portando delle
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e d'Acheronte ¶ Ammesso il volgo, in su l
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a quel suono accompagnando ¶ Il rombo che color facean
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Ver Topaia drizzàr subito il volo, ¶ Portando l'occhio
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lumi ch'ha sempre il nostro polo. ¶ D'isole
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polo. ¶ D'isole sparso il liquido elemento ¶ Scoprian passando
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e ratto ¶ Si spandeva il mattin sui monti eoi
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sasso ¶ Chinàr Dedalo e il conte i vanni al
500
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lui prese commiato. ¶ Piangeva il topo, e con le