Umberto Eco, Non preoccupatevi per l'ipertesto, 1993
concordanze di «il»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1993 | per la didattica, ma il mio amico ne ha | ||
2 | 1993 | Dicono che sarà diverso il modo di leggere. Che | ||
3 | 1993 | ciascuno poi si stampa il proprio...” Stai tranquillo, gli | ||
4 | 1993 | che sanno praticare è il timore che corrano tempi | ||
5 | 1993 | corrano tempi oscuri per il libro. È dal tempo | ||
6 | 1993 | cristallizzato. In realtà, proprio il non sapere se il | ||
7 | 1993 | il non sapere se il fucile sparerà o no | ||
8 | 1993 | barattolo, che ne imita il suono, conferisce significatività all | ||
9 | 1993 | Lo spettatore, collocandosi con il pensiero in quel ‘tempo | ||
10 | 1993 | è come se rivolgesse il proprio sguardo al passato | ||
11 | 1993 | proprio sguardo al passato, il quale si stringe come | ||
12 | 1993 | tempo presente. Rivolgendosi verso il futuro, il pubblico si | ||
13 | 1993 | Rivolgendosi verso il futuro, il pubblico si sprofonda in | ||
14 | 1993 | E tu pensi che il lettore voglia perdere questa | ||
15 | 1993 | si legge per provare il brivido del destino. Se | ||
16 | 1993 | a tutto.” Questo è il bello. Scoprire che cosa | ||
17 | 1993 | rileggendo ti cambierà anche il significato della storia. Ma | ||
18 | 1993 | di una inchiesta, e il colpevole è l’autore | ||
19 | 1993 | non debbo temere per il mio futuro?” – chiede l |