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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Goldoni, Gl'innamorati, 1759

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
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1759
delle grazie sue, se il desiderio di riveder la
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1759
preventivamente determinato a prendere il più disastroso cammino. Ho
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ma mi è costato il discapito di non conoscere
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1759
la gentilezza sua, e il tratto amabile, e il
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1759
il tratto amabile, e il saggio suo ragionare mi
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1759
e stimato; è questi il Signor Marco Milesi, giovane
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1759
che procurommi da lungi il di lei patrocinio, e
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1759
ed egli vi chiederà il perdono? ¶ Eugenia. Eh! non
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1759
Flamminia. Niente! In tutto il tempo che viene qui
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è cattivo, sorella cara. Il cielo vi castigherà. ¶ Eugenia
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dire, io dubito che il signor Fulgenzio per oggi
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1759
Chi viene? ¶ Flamminia. E il servitore del signor Fulgenzio
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1759
credete che sia lontano il padrone? ¶ Flamminia. Aspettate prima
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Eugenia. Ha della roba il servitore, ¶ Flamminia. Povero galantuomo
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1759
Addio, Tognino. Che fa il padrone? ¶ Tognino. Sta bene
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lettera che lo consoli, il mio caro coruccio bello
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1759
a casa ieri sera il vostro padrone? ¶ Tognino. È
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Le fa buona compagnia il signor Fulgenzio? ¶ Tognino. Quand
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Eugenia. È grazioso veramente il vostro padrone. Mi ha
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Come ci casca bene il baggiano). E a che
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1759
termini sufficienti per ispiegarvi il giubbilo del mio cuore
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non vi vedo. Caro il mio bene... ¶ Eugenia. Ma
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Fin qui non avete il torto. Eccola, (dà la
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L’avete mai letto il libro del Perchè? Leggetelo
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premura aveva ieri sera il signor Fulgenzio d’andare
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ha detto qualche cosa il servitore? ¶ Eugenia. Niente. ¶ Flamminia
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a vostro modo, ha il torto presso di voi
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vuol conoscere e favorire: il conte d’Otricoli; una
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Mi fa troppo onore il signore Fabrizio. Io non
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non dire: quest’è il primo cavaliere del mondo
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tutta l’Europa. Fate il vostro dovere col signor
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Ha avuto per marito il primo mercante di Milano
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Flamminia. (È morto miserabile il povero disgraziato). ¶ Fabrizio. È
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1759
qualche cosa; fate conoscere il vostro spirito, la vostra
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c’è in tutto il mondo una giovane come
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la virtù e per il merito della bellezza. ¶ Eugenia
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1759
dei cavalieri onorati; è il libro aperto, che insegna
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di Bologna, ch’è il fiore de’ galantuomini, ed
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fiore de’ galantuomini, ed il più bravo pittore che
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1759
che non le ha il Re di Francia. Originali
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1759
voi, se ne intende il signor Cavaliere. Ho un
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1759
venire). ¶ Flamminia. (Se arriva il signor Fulgenzio...) ¶ Eugenia. (Che
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1759
vado anch’io per il mondo, mi verranno incontro
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1759
Bene. ¶ Fabrizio. È acceso il foco? ¶ Succianespole. Gnor no
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Perchè non è acceso il foco? ¶ Succianespole. Perchè non
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1759
Fabrizio. Lo sai fare il pasticcio di maccheroni? ¶ Succianespole
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Gnor si. ¶ Fabrizio. E il tuo salario, che ti
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no. ¶ Fabrizio. Maladetto sia il gnor sì e il
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1759
il gnor sì e il gnor no. Si sente
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1759
non vi è mai il bisogno, e oramai ho
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1759
Semino per raccogliere; e il grano della mia testa
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1759
mi ha da rendere il cento per uno. Che
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1759
e subito parte) ¶ Fabrizio. Il diavolo che ti porti
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1759
Lisetta. Che mi comanda il signor Ridolfo? ¶ Ridolfo. Ho
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Viene forse per trattare il come e il quando
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1759
trattare il come e il quando per concludere queste
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Oh, è facile indovinare il perchè. Avranno gridato insieme
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1759
carità. Non le date il colpo tutto ad un
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partita... Oh aspettate. Che il signor Fulgenzio abbia saputo
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1759
mi sono sentito gelare il sangue; sarei caduto per
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1759
caduto per terra, se il servitore non mi sosteneva
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1759
Fulgenzio. Avete ragione. Ringraziamo il cielo, che è andata
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vado. Conosco benissimo, che il restar solo non vi
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1759
vuol bene, non serve il sofisticare, non conviene pesar
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1759
lasciarla dire. Eccola. Voglia il cielo ch’ella sia
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e mi è restato il lei fra le labbra
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1759
ci conosciamo. ¶ Fulgenzio. Ma il mio servidore in casa
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che ci venga nè il servitor, nè il padrone
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nè il servitor, nè il padrone? ¶ Fulgenzio. Eh già
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e non avrete più il divertimento di tirar giù
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1759
che mi fate girar il capo. ¶ Fulgenzio. Nè di
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1759
di me? (si batte il capo a due mani
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1759
non può soffrir niente il signor delicato. Finalmente chi
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1759
Ancora mi volete fare il torto di dubitarne? So
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1759
mia cognata. Ma sapete il debito che mi corre
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che mi si spezza il core per la tenerezza
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1759
in eterno; e se il cielo vuole, non passerà
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1759
che cosa aspettate? ¶ Fulgenzio. Il ritorno di mio fratello
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1759
Anzi è onor mio il potervi obbedire. ¶ Flamminia. Quant
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1759
che non avete veduto il signor Fulgenzio? ¶ Ridolfo. L
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1759
di bel nuovo, e il signor Fulgenzio è partito
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1759
è partito gridando, chiamando il diavolo, che pareva un
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1759
Dopo che è partito il signor Fulgenzio con quella
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1759
poterla quietare. Supplico pertanto il signor Ridolfo, volersi prender
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1759
egli sa: anzi fatemi il piacer di dirgli... ¶ Ridolfo
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1759
vostra camera. ¶ Fabrizio. Riverisco il signor Ridolfo. ¶ Ridolfo. Ho
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1759
Ridolfo. Ho fatto già il mio dovere. ¶ Fabrizio. Compatitemi
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1759
spesa, che ne anche il governatore. Succianespole, è vero
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colle mie mani. E il signor Ridolfo resterà a
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1759
sua camera. ¶ Fabrizio. E il signor Conte dov’è
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1759
saziare. Andatelo a chiamare il signor Conte, che favorisca
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1759
Lisetta. Se mi domanda il perchè? ¶ Fabrizio. Dille che
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Lisetta. (Può essere che il signor Ridolfo le abbia
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1759
signor Ridolfo, a ritrovare il signor Fulgenzio, e fatelo
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Signor Conte, questi è il primo causidico di Milano
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primo causidico di Milano, il primo curiale del mondo
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primo curiale del mondo, il più bravo legale di
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bravo legale di tutto il regno della Giurisprudenza. ¶ Roberto
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che ha per me il signor Fabrizio, lo fa
100
1759
qualche causa in Milano il signor Conte? ¶ Ridolfo. Ne
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1759
tutti ignoranti. Questi è il legale, e non ve
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1759
ha da essere accomodamento. Il signor Conte vuol essere
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cucina a lavorar per il mio padrone: il signor
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per il mio padrone: il signor conte d’Otricoli
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la salsa verde per il mio padrone. Dica: gli
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farà lo stufato per il mio padrone. Succianespole. ¶ Succianespole
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la salsa verde per il mio padrone. ¶ Succianespole. Gnor
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Eugenia. Che mi comanda il signore zio? (melanconica) ¶ Fabrizio
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1759
Eugenia. Non c’è il signor Ridolfo? (Se lo
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1759
lavorare; anderò a far il cuoco. Chi sono io
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1759
Chi sono io? Sono il cuoco del mio padrone
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èè sempre così gioviale il signor Fabrizio? ¶ Flamminia. Lodo
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buon core, ma anche il buon core, quando eccede
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1759
rincresce che inutilmente impiegate il vostro amore e la
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1759
diminuire. Caso mai che il vostro amante non fosse
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1759
Flamminia. Non dice male il signor Conte. Il suo
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1759
male il signor Conte. Il suo amore non pregiudica
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1759
pregiudica nè voi, nè il signor Fulgenzio, e non
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un cavalier di garbo, il signor Conte, (ad Eugenia
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1759
Roberto) ¶ Roberto. Siatelo, che il cielo vi benedica. Ma
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È impossibile, signore; ho il core troppo angustiato. ¶ SCENA
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1759
Signora, ho veduto venire il signor Fulgenzio). (ad Eugenia
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1759
casa). ¶ Eugenia. (Sia ringraziato il cielo. Ridolfo lo avrà
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1759
sa, se ha veduto il signor Ridolfo. (ad Eugenia
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1759
Si fa sempre desiderare il signor Fulgenzio. (allegra) ¶ Fulgenzio
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la sorte di possedere il più bel cuore del
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1759
cuore del mondo. ¶ Fulgenzio. Il signor forastiere venuto in
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1759
dolce e brusco per il mio padrone. Oh compatisca
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l’avevo preso per il signor Ridolfo. Bravo; è
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1759
No, fin tanto che il signor Conte sta in
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1759
in Milano, egli è il padrone di casa mia
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1759
Fulgenzio. Ci sta molto il signor Conte in Milano
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Ecco chi la servirà, il primo letterato d’Europa
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1759
Europa. Uno che vanta il sangue puro purissimo della
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1759
ore che è qui il signor Conte? (a Fabrizio
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1759
non comando io, comanda il padrone, e il padrone
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comanda il padrone, e il padrone lo pregherà di
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ci stia per discoprire il disegno). ¶ Eugenia. (Stupisco, che
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Clorinda vostra cognata. Ecco il perchè. Ha ragione, signor
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1759
sè) ¶ Eugenia. (Ora mangia il veleno. Lo conosco. Ci
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sè) ¶ Flamminia. E viva il signor Fulgenzio. ¶ Fabrizio. Ma
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Pare che c’entri il diavolo a bella posta
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questa casa vi è il più bel divertimento del
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che oggi deve fare il signor Fulgenzio. ¶ Fulgenzio. E
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più fortunato, se avessi il merito del signor Conte
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delle sue inclinazioni. ¶ Flamminia. Il signor Conte non è
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è capace di interrompere il corso dei vostri amori
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non volermi più scaldare il sangue per voi. Signor
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Vado di là, perchè il signor Conte non dica
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come sopra) ¶ Eugenia. (Ha il cuore con tanto di
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scommetterei la testa, che il Conte le piace). (come
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pazzo io a perdere il mio tempo, e a
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perdere la salute ed il riposo per lei). (come
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una faccia, che pare il vero demonio). (da sè
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Fulgenzio. Vada, vada, che il signor Conte l’aspetta
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sè, e tira fuori il fazzoletto) ¶ Eugenia. Non dubiti
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per me. ¶ Fulgenzio. (Straccia il fazzoletto coi denti.) ¶ Eugenia
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Fulgenzio. (Segue a stracciare il fazzoletto.) ¶ Eugenia. Ma si
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signor Fulgenzio. (timorosa, vedendo il coltello) ¶ Fulgenzio. Che vuol
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1759
Fulgenzio. Lasciatemi stare. (crescendo il caldo) ¶ Eugenia. Per carità
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Ah! (si lascia cadere il coltello di mano) ¶ Eugenia
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Io amar altri che il mio Fulgenzio? Io darmi
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lo dico di core, il cielo mi fulmini. ¶ Fulgenzio
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povera mia sorella conosce il vostro temperamento. Le sarà
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la debolezza le diè il cattivo consiglio. Tutto ciò
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Se vi dà pena il vedermi, privatemi della vostra
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Fulgenzio. Oimè! che dirà il signor Fabrizio, se mi
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1759
e mi sovviene che il mio caro sposo faceva
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1759
venuta a recarvi incomodo. Il signor Fabrizio, a forza
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1759
tutto. ¶ Eugenia. Che ha il signor Fulgenzio, che è
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Eugenia. Gioca in casa il signor Fulgenzio? (a Clorinda
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ora). (mostra di cercar il coltello) ¶ Clorinda. (Perchè le
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Mio cognato mi perde il rispetto? Che Eugenia sia
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non ne saprei indovinare il perchè. ¶ Lisetta. Qualche briga
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la signora Clorinda e il signor Fulgenzio. ¶ Tognino. La
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le attenzioni, che usa il signor Fulgenzio alla signora
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per la cognata distragga il signor Fulgenzio dall’assiduità
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seimila scudi. Dubita che il signor Fulgenzio la stimi
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importerebbe a lei che il signor Fulgenzio facesse la
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deliri? ¶ Lisetta. Subito che il signor Fulgenzio l’avrà
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fa, se non torna il di lui fratello. ¶ Tognino
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1759
poco lontano. ¶ Lisetta. Voglia il cielo che finiscano di
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sentire. Sempre mi trema il cuore per il mio
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trema il cuore per il mio padrone. ¶ Lisetta. Aspettate
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porta, e guarda per il buco della chiave.) ¶ Tognino
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un po’ troppo caldo il padrone). ¶ Lisetta. Oh diancine
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porta) ¶ Lisetta. Guardate per il buco della chiave. (a
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merita queste afflizioni). ¶ Lisetta. Il signor Fabrizio è in
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la porta) ¶ Tognino. E il mio padrone che cosa
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braccia. Ho veduto che il signor Ridolfo gli parta
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1759
occhi. (osserva) ¶ Tognino. E il padrone? ¶ Lisetta. Non si
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Lisetta. (Oh, le fuma il capo davvero). (parte) ¶ Tognino
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amico, e meritarmi io il di Lei sdegno, in
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giacchè pubblico si rende il di lei talento e
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di lei talento e il di lei sapere col
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Oh! gliel’ha raccomandata il fratello. Il fratello è
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1759
ha raccomandata il fratello. Il fratello è fratello, e
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1759
lontana dal mondo. Già il signor Fulgenzio è annoiato
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lo facciate apposta, perchè il signor Fulgenzio si stanchi
200
1759
gran dama. Io sono il cane del macellaio: ossa
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1759
che le ha perduto il rispetto. ¶ Eugenia. Sì, ha
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1759
dice che le perde il rispetto. ¶ Flamminia. Questa finalmente
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1759
Se vien suo consorte, il signor Fulgenzio ha finito
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1759
esser di no. Se il signor Fulgenzio vi sposa
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1759
sì, che vuol fare il bravo). ¶ Fulgenzio. Voi sapete
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1759
cagion vostra ho perduto il rispetto alla di lui
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1759
che non mi abbandoni il cielo. ¶ Flamminia. Il cielo
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1759
abbandoni il cielo. ¶ Flamminia. Il cielo non assiste a
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1759
di lei, doveva conoscere il peso delle sue parole
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1759
stato io l’incauto, il malaccorto, il furente. Eugenia
211
1759
l’incauto, il malaccorto, il furente. Eugenia mi ama
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1759
Eugenia. Se conoscete dunque il motivo delle mie inquietudini
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1759
vostro; e spero vicino il tempo di potervi dare
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1759
Eugenia. Sarebbe tempo che il mio cuor respirasse. ¶ Flamminia
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1759
qui l’ha condotta il signor zio, perchè non
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1759
l’ha presa? ¶ Fulgenzio. Il signor Fabrizio è sdegnato
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1759
ne verrà in consegnenza il fine della mia vita
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1759
se non la riconduce il cognato. ¶ Eugenia. E perchè
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1759
del fratello, e fate il vostro dovere. (a Fulgenzio
220
1759
Eugenia sola. ¶ Sia ringraziato il cielo, sarà finita. È
221
1759
Sdegno non già perchè il perfido mi abbandoni, ma
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1759
in questa casa? Sono il padrone, o sono qualche
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1759
con voi. Io sono il padrone; e non ci
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1759
c’è in tutto il mondo una giovane come
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1759
la mano. ¶ Fabrizio. Come? il signor Conte si degnerebbe
226
1759
me una gloria immortale. Il signor conte d’Otricoli
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1759
illustre di eccelsi progenitori, il fiore della nobiltà, l
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1759
l’esempio della onoratezza, il prototipo della vera cavalleria
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1759
tutto, ma ella ha il cuor prevenuto per altro
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1759
Siete voi impazzita per il signor Fulgenzio? per quello
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1759
sarebbe per avventura venuto il caso? ¶ Eugenia. (Ah, una
232
1759
Fabrizio. Bisogna vedere, se il signor Conte la può
233
1759
mi principia a rodere il verme di una patetica
234
1759
me stessa, cercherò che il Conte mi piaccia; imiterò
235
1759
è giunto in Milano il di lei consorte. ¶ Eugenia
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1759
consorte. ¶ Eugenia. È arrivato il signor Anselmo? (meno sostenuta
237
1759
lui trattato, e concluso il maggior affare che mi
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1759
di avervi in moglie. Il mio caro fratello me
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1759
io lo dica, se il zio non vi può
240
1759
di me medesima; contro il mio cuore, contro la
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1759
utile che ha sotto il torchio, risguardante il Comercio
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1759
sotto il torchio, risguardante il Comercio attivo e passivo
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1759
bisognevole di comerciare, impieghi il suo tempo e le
244
1759
la Patria. Ciò spiega il vero carattere del buon
245
1759
che potesse nascondersi, sendo il Pubblico di tutto ciò
246
1759
Grande so essere stato il di lei contento per
247
1759
unione; accresciuto si è il di lei giubbilo per
248
1759
l’onesto amore è il principale movente della Comica
249
1759
nostra Italia principalmente, è il flagello de’ cuori amanti
250
1759
de’ cuori amanti, intorbida il bel sereno, e fa
251
1759
calma. Per maggiormente spiegare il carattere de’ veri amanti
252
1759
una debolezza che inquieta il Mondo, e arriva a
253
1759
Non è da romanzo il coltello, con cui si
254
1759
per amore! Voler che il balsamo si converta in
255
1759
con cui solete trattare il signor Fulgenzio. Egli è
256
1759
Avete tanta compassione per il signor Fulgenzio? ¶ Flamminia. Ho
257
1759
mi son maritata come il cielo ha voluto, e
258
1759
migliore stato del mio. Il signor Fulgenzio, che vi
259
1759
Fulgenzio. Ah no, vivete; il cielo mi vuol infelice
260
1759
sorella che l’ama. Il Conte fu da me
261
1759
fanciulla. ¶ Eugenia. Oimè, dite il vero? (alzandosi con tenerezza
262
1759
merito. ¶ Fulgenzio. Lo conoscete il torto che mi faceste
263
1759
aggrada; siatemi rigoroso, se il vostro cuor lo comporta
264
1759
difficoltà. ¶ Fabrizio. Caro nipote, il cielo vi benedica. (l
265
1759
detti. ¶ Ridolfo. Ecco qui il signor Conte, il quale
266
1759
qui il signor Conte, il quale persuaso dalle mie
267
1759
ragioni, si contenterà che il signor Fabrizio gli faccia
268
1759
Fabrizio. Scusatemi, signor Conte. Il cielo ha voluto così
269
1759
ha concesso in isposo il re de’ galantuomini, il
270
1759
il re de’ galantuomini, il più bravo giovane di
271
1759
giovane di questo mondo, il più saggio, il più
272
1759
mondo, il più saggio, il più dotto, il più
273
1759
saggio, il più dotto, il più nobile cittadino di
274
1759
Fabrizio. Viva mille anni il Conte dei Conti, il
275
1759
il Conte dei Conti, il Cavaliere dei Cavalieri. ¶ Fulgenzio