parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, I racconti, 1952

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
1
1952
povera ma incensurata. Ma il Glinka, anche lui operaio
2
1952
cessato di abominare tanto il Glinka quanto la vita
3
1952
polizia. Disse ancora che il suo sogno era sempre
4
1952
lettino di fanciulla e il giorno dopo, come se
5
1952
anni di vita con il Glinka non fossero mai
6
1952
così si sarebbe concluso il suo avverso destino. ¶ Erano
7
1952
mestiere di operaia. Per il resto o la verità
8
1952
pianta. Capovolto era stato il fatto della seduzione e
9
1952
lei; essendo invece vero il contrario, e cioè che
10
1952
stata lei a spingere il Glinka a commettere la
11
1952
avrebbero fatto ridere anche il più novizio dei poliziotti
12
1952
per gli intenditori è il primo segnale della frode
13
1952
fatto altro che perfezionare il quadro già compiuto. E
14
1952
ben fatto per svelare il superstite candore della sua
15
1952
ove fossero state vere, il falso concetto che ella
16
1952
non fosse caduta sotto il dominio di quel tipaccio
17
1952
proposizione con orrore. Soprattutto il particolare della vecchietta che
18
1952
andava d’accordo con il desiderio giovanile che tuttora
19
1952
avanti la macchia e il corpo giovanile le tendesse
20
1952
sotto la sahariana, perché il desiderio lo mordesse di
21
1952
piantate nella sabbia fluviale. Il letto del fiume in
22
1952
quel luogo solitario, contro il cielo grave di nubi
23
1952
spogliasse e le desse il vestito ancora fradicio e
24
1952
aveva divisato di fare il bagno nel pomeriggio. Mangiarono
25
1952
altro, seduti sulla rete. Il fiume fluiva di fuori
26
1952
fluiva di fuori e il suo rumore era leggero
27
1952
l’ultima pesca, scagliò il nocciolo nell’acqua e
28
1952
o meno goffo con il quale, invariabilmente, incominciava la
29
1952
la corte e rendeva il bacio e allora si
30
1952
baciarla direttamente sulla bocca. Il gesto non parve essere
31
1952
la quale non rese il bacio; però i suoi
32
1952
vuoi?" mormorò Cosma ripetendo il gesto. Allora, tutto ad
33
1952
magra in viso, ma il corpo l’aveva tornito
34
1952
Poi ella spinse con il piede il graticcio che
35
1952
spinse con il piede il graticcio che chiudeva l
36
1952
modo sia pure con il consenso aperto di lei
37
1952
più né meno come il Glinka e tutti gli
38
1952
conteneva più forza per il futuro che per tutti
39
1952
redenzione. D’altra parte il solo mezzo per giungere
40
1952
pian piano avrebbe trovato il modo di farla o
41
1952
di moraleggiante seriosità; mentre il Glinka era simile a
42
1952
e giudicò che fosse il pomeriggio inoltrato. Poi, subito
43
1952
uscì dalla capanna. Trovò il vestito ancora appiccato sulle
44
1952
dei pantaloni, dove teneva il portafogli, era rovesciata. Né
45
1952
gli riuscì di trovare il portafogli nelle altre tasche
46
1952
portandosi via le gioie, il portafogli e la catenella
47
1952
temuto, sfilandolo, di destare il giovane. Cosma faceva queste
48
1952
Erano due guardie, con il fucile a spalla e
49
1952
due carnefici, comprese che il meglio che potesse fare
50
1952
buttato a fiume, e il tuffo fu per lui
51
1952
sorpresa sentì di toccare il fondo. Gli parve ridicolo
52
1952
però lo tirava verso il mezzo del fiume, a
53
1952
stremato e vedeva venire il momento in cui sarebbe
54
1952
mezzo petto soltanto e il viso nel fango. La
55
1952
dita che gli sbottonavano il collo della camicia sotto
56
1952
collo della camicia sotto il mento. Ma come aprì
57
1952
che l’Ataman e il Torta l’avessero ripescato
58
1952
ripescato e ora, sbottonatogli il colletto, si accingessero a
59
1952
e più chiusi. Ma il coltello non gli sfiorò
60
1952
non gli sfiorò neppure il collo e dopo un
61
1952
bocca capricciosa in cui il labbro inferiore sporgeva su
62
1952
da non accorgersi che il giovane era rinvenuto. E
63
1952
richiuse gli occhi, abbandonando il capo da una parte
64
1952
donna voleva sincerarsi che il cuore di Cosma battesse
65
1952
e Cosma temette che il cuore i cui battiti
66
1952
la donna esitava tra il desiderio di far rinvenire
67
1952
di stropicciare e scuotere il giovane, e restava ferma
68
1952
borsa dei gioielli sotto il braccio e con l
69
1952
tanta disinvoltura stringeva sotto il braccio, un po’ per
70
1952
braccio, un po’ per il ricordo del bacio, non
71
1952
la macchina scendere verso il fiume tra gli arbusti
72
1952
Ma, siccome le rimaneva il ricordo di lui colpito
73
1952
nella voce rauca. ¶ Tutto il racconto era stato fatto
74
1952
e sorvolante era stato il tono della donna ogni
75
1952
compagni lo straordinario bottino. Il dovere, se dovere è
76
1952
la preda, aveva preso il sopravvento sull’istinto femminile
77
1952
la preziosa borsa sotto il braccio. Cosma dapprima l
78
1952
quando ella ebbe finito il suo racconto. ¶ "Guardavo," ella
79
1952
Ataman; e comprendendo alfine il pericolo che stavano correndo
80
1952
Albina che quello fosse il momento buono e diede
81
1952
attraverso la macchia verso il leccio. L’Albina sali
82
1952
col fucile puntato. Chiudevano il lento e melanconico corteo
83
1952
l’Albina portò macchinalmente il pugno alla bocca e
84
1952
ucciso l’Ataman e il Torta, ne erano seguiti
85
1952
riuscito a fuggire. Ma il Glinka, il biondino capobanda
86
1952
fuggire. Ma il Glinka, il biondino capobanda suo amante
87
1952
dei prigionieri. ¶ Dopo che il corteo dei ladri e
88
1952
fogliame. Una cicala grattava il secco silenzio, così vicina
89
1952
sopra se stessi presso il pedale dell’albero. In
90
1952
bianchezza e grassezza, e il Torta, ripiegato sopra se
91
1952
a vedersi, con tutto il sangue rappreso sulle nuche
92
1952
impietosirsi. Non tanto per il Torta quanto per l
93
1952
in questo giudizio tutto il disprezzo della brigantessa franca
94
1952
la sua borsa sotto il braccio, non le presagiva
95
1952
del brigante, soltanto che il primo si difende e
96
1952
che aveva ricevuto durante il suo falso svenimento, dal
97
1952
l’automobile ferma presso il fossato, giunsero al sentiero
98
1952
strada; ma questa volta il biondo lo percosse così
99
1952
Qui avete girato," disse il biondo indicando le tracce
100
1952
questo l’Ataman affrettò il passo entrando senza esitazione
101
1952
poca distanza dalla sponda, il biondo ingiunse ai due
102
1952
angusto e afoso, tra il ronzio dei moscerini, le
103
1952
ammazzato," disse con semplicità il biondo, "volevate dare la
104
1952
come gli era piaciuto il primo piano che l
105
1952
primo piano era dissimulare il furto, del secondo, occultare
106
1952
giunse a pensare che il padre di Cosma, addolorato
107
1952
poca spesa. Così, passato il primo smarrimento, l’Ataman
108
1952
Ataman ricominciava ad architettare il proprio avvenire. Ma, intanto
109
1952
sollievo che gli ispirava il nuovo piano, gli si
110
1952
erano nascosti i gioielli. Il biondo rispose senza amenità
111
1952
attenti l’Ataman e il compagno perché se i
112
1952
l’Ataman trovò ancora il coraggio di dire: "È
113
1952
nemici con le facezie. "Il grosso del lavoro l
114
1952
cerimonia fino ad invitare il biondo a cercarla lui
115
1952
tendere la mano. Ma il biondo, duro, quasi gli
116
1952
Accompagnando questa ingiunzione con il solito argomento della canna
117
1952
un passo avanti, cacciò il braccio tra il viluppo
118
1952
cacciò il braccio tra il viluppo e frugò nel
119
1952
Ma gli si gelò il sangue nelle vene e
120
1952
rugosa dell’albero. Sotto il sudore che gli bagnava
121
1952
averla portata via..." Ma il biondo, aggrottando le sopracciglia
122
1952
pallido come un morto, il viso bagnato di sudore
123
1952
credessero o no. Ma il biondo, più, sembrava, per
124
1952
non trovarla; ormai tutto il luogo gli pareva animato
125
1952
ad un tratto, era il luogo della sua morte
126
1952
che se ne dipartivano, il terriccio verdastro e bruno
127
1952
verdastro e bruno, poi il grosso tronco scuro dell
128
1952
borsa non c’era. Il biondo gli ingiunse allora
129
1952
momento di silenzio, quindi il biondo chiese al Torta
130
1952
nascosta in quel luogo. Il Torta rispose che era
131
1952
che era vero e il biondo allora ordinò al
132
1952
anche lui indicandogli con il dito un punto in
133
1952
vide così al fianco il Torta il quale senza
134
1952
al fianco il Torta il quale senza sapere quel
135
1952
cadde in avanti, con il naso proprio su quella
136
1952
la seconda scarica e il Torta colpito nella nuca
137
1952
cane. Con uno sguardo il biondo aveva ordinato la
138
1952
che per meglio esaminare il motore aveva respinto sopra
139
1952
respinto sopra la nuca. Il colpo di martello dell
140
1952
l’aveva soltanto stordito, il martello essendo in qualche
141
1952
della falda avendo attutito il colpo. Ma svenne; e
142
1952
discendeva tra gli arbusti il sentiero verso il fiume
143
1952
arbusti il sentiero verso il fiume. Sentiva un dolore
144
1952
dolore diffuso per tutto il capo, e, a tratti
145
1952
quando erano più fitti. Il Torta, più alto, si
146
1952
albero che si dirigevano, il solo di quella zona
147
1952
in quella parte per il raggio almeno di dieci
148
1952
con gesto didattico come il tronco fosse incavato. Era
149
1952
degli arbusti che circondavano il leccio. L’Ataman introdusse
150
1952
Torta, volle fargli sentire il punto preciso in cui
151
1952
quella stagione, avrebbe corso il pericolo di essere portata
152
1952
acqua: tutte cose che il Torta aveva già udito
153
1952
più a suo agio; il delitto cominciava ad assumere
154
1952
di cosa viva; e il resto del piano gli
155
1952
spogliarsi nudi. Questo era il modo tenuto dalla banda
156
1952
parte della macchina e il Torta dall’altra. Fecero
157
1952
salirono nella macchina e il Torta la fece rapidamente
158
1952
rapidamente indietreggiare su per il sentiero in salita. Arrivati
159
1952
la raggiunse di corsa. Il Torta discese, svitò un
160
1952
fronte ai piedi, con il pelo nero e riccio
161
1952
riccio che gli oscurava il petto e il ventre
162
1952
oscurava il petto e il ventre, bassa la pancia
163
1952
polpacci, largo e schiacciato il deretano; il Torta scuro
164
1952
e schiacciato il deretano; il Torta scuro e lucido
165
1952
e smilzo, bianchi soltanto il pube e una parte
166
1952
snelle e sulle braccia. Il Torta avvezzo ai bagni
167
1952
era stato colpito con il calcio di un fucile
168
1952
raccomando l’albero," disse. Il Torta sorrise. ¶ Camminavano appena
169
1952
minuti al massimo. Invece il tempo era passato, cinque
170
1952
si era veduta. Allora il capobanda, che era appunto
171
1952
di insolito era avvenuto, il capobanda ordinò al compagno
172
1952
ad un arbusto presso il muretto e continuarono a
173
1952
tu ricordi?" a cui il Torta si affrettava a
174
1952
che pensavano, salvo che il più piccolo, un biondo
175
1952
dal viso profilato come il muso di un caprone
176
1952
che ebbe l’Ataman, il biondo, con un accento
177
1952
E voi dite che il vostro amico è stato
178
1952
E a voi," continuò il biondo, "invece non hanno
179
1952
simpatia per voi," disse il biondo senza sorridere e
180
1952
cui la donna e il capobanda; e fornì tutti
181
1952
lentamente, incominciò a descrivere il capobanda: biondo, basso, le
182
1952
basso, le spalle larghe, il collo corto, le mascelle
183
1952
sotto una fronte sporgente, il naso rincagnato, le orecchie
184
1952
un cenno negativo con il capo, come per dire
185
1952
e grassa del volto. Il Torta, invece, coi suoi
186
1952
non aveva capito nulla. Il biondo disse: "Così va
187
1952
e toltosi dalla spalla il fucile, ne puntò la
188
1952
strada. ¶ Camminarono in silenzio. Il Torta pareva il più
189
1952
silenzio. Il Torta pareva il più obbediente, forse perché
190
1952
e come malvolentieri. E il biondo, che sembrava provare
191
1952
salto da balletto, raddoppiava il passo. Egli era gelato
192
1952
gelato in viso e il Torta che gli lanciava
193
1952
che per il sentiero il quale gli avrebbe permesso
194
1952
passaggio di qualche veicolo, il rettifilo gli avrebbe permesso
195
1952
Appena entrato nel rettifilo, il Torta rallentò, e di
196
1952
in moto la macchina, il Torta rimase un momento
197
1952
parere silenzio, era subentrato il brusio alto e metallico
198
1952
officina, investe le orecchie il fracasso alacre e inaspettato
199
1952
inaspettato dei macchinari. ¶ Forse il Torta era turbato, oppure
200
1952
chiaro, Cosma avrebbe indovinato il tranello; comunque, nessuno degli
201
1952
di ripetere la frase. Il Torta rispose con voce
202
1952
a terra e aprì il cofano. Discese anche l
203
1952
d’acqua. Ma stringeva il suo mazzapicchio e, nel
204
1952
sospiro, cadde in avanti, il naso sul motore. Un
205
1952
là dentro per esaminare il congegno, gli scivolò nel
206
1952
scivolò nel vuoto tra il radiatore e l’elica
207
1952
L’Ataman, pronto, buttò il martello nella macchina e
208
1952
a mezza vita sostenendolo. Il Torta discese in fretta
209
1952
da fare per chiudere il cofano. "Perché non ti
210
1952
corda, buono a nulla." Il Torta capì, aprì la
211
1952
del giorno fissato per il delitto. ¶ Tra lui e
212
1952
delitto. ¶ Tra lui e il Torta legarono strettamente le
213
1952
al posto di Cosma, il Torta tornò al volante
214
1952
volante. La macchina, riacceso il motore, girò attraverso la
215
1952
sul pietrisco che cigolava. Il cofano era rimasto per
216
1952
lo manteneva accostato con il braccio, pronto a saltare
217
1952
a saltare a terra. ¶ Il Torta pareva mettere ogni
218
1952
arbusti che ne sferzavano il mantice e si ficcavano
219
1952
un passo dalla sponda, il Torta fermò di colpo
220
1952
a trasportare di fuori il corpo di Cosma. Il
221
1952
il corpo di Cosma. Il Torta lo prese sotto
222
1952
altro per i piedi, il Torta salì sulla macchina
223
1952
tanto copioso gli ruscellava il sudore dalla fronte che
224
1952
sudore dalla fronte che il Torta, il quale reggeva
225
1952
fronte che il Torta, il quale reggeva impassibilmente il
226
1952
il quale reggeva impassibilmente il corpo per le ascelle
227
1952
un altro sforzo, fece il gesto di deporre il
228
1952
il gesto di deporre il Cosma sull’erba. Ma
229
1952
dondolato una sola volta il corpo, lo buttarono in
230
1952
lo buttarono in acqua. Il corpo fece un grande
231
1952
Ataman gli buttò dietro il martello di legno, poi
232
1952
di sollievo, disse che il più era fatto; e
233
1952
da farsi immediatamente dopo il delitto. Si udiva un
234
1952
avevano stabilito da tempo il luogo dove avrebbero nascosto
235
1952
nascosto i gioielli e il modo; poi, appena l
236
1952
segreto a riprenderli; e il Torta mostrava quasi stupore
237
1952
stentato a impadronirsi con il pensiero di quel particolare
238
1952
arrivandoci vicinissimi. In realtà il Torta si sentiva così
239
1952
spostando gli arbusti con il petto e talvolta con
240
1952
petto e talvolta con il braccio quando erano più
241
1952
impassibile, gli occhi piccoli, il naso aquilino, le labbra
242
1952
nutriva alcuna simpatia per il gioielliere e suo figlio
243
1952
essere imbrogliati, e perciò il proprio imbroglio non fosse
244
1952
ispirare che disprezzo. Ma il padre di Cosma non
245
1952
Cosma non vedeva che il sensale; e Cosma non
246
1952
e infallibile nel suscitare il riso come quel giorno
247
1952
ad ogni scossa sotto il velo di una maglia
248
1952
sempre serio ed efficace, il fiotto abbondante della sua
249
1952
gli aspetti della campagna, il cielo, ogni cosa. A
250
1952
mescolava ricordi, aneddoti, ritornelli. Il tutto con un tono
251
1952
che Cosma trovava delizioso. Il complice dell’Ataman non
252
1952
Cosma credeva che fosse il nome. ¶ Ma il vertice
253
1952
fosse il nome. ¶ Ma il vertice dello spirito dell
254
1952
quando la macchina incrociò il gruppo di ciclisti e
255
1952
sudati e solitari sotto il sole spietato, l’Ataman
256
1952
stesso. Sporgendosi con tutto il busto fuor della macchina
257
1952
gran ridere. ¶ Ma dopo il giro ciclistico, l’Ataman
258
1952
cui si sia rotto il filo. Inutilmente tentò Cosma
259
1952
Cosma guardava la strada, il Torta guidava, e l
260
1952
In realtà si avvicinava il luogo già studiato e
261
1952
Ataman d’accordo con il Torta, aveva deciso di
262
1952
giro ciclistico. Ma poi il pensiero dominante l’aveva
263
1952
pian piano per tutto il cielo, una rete di
264
1952
campagna. ¶ L’Ataman e il Torta avevano scelto quel
265
1952
scelto quel luogo come il più adatto alla loro
266
1952
contava di fare attribuire il delitto alla banda, fingendo
267
1952
i gioielli acconciamente trasformati. ¶ Il piano, come si vede
268
1952
L’Ataman insieme con il Torta aveva persino fatto
269
1952
la illumina bruscamente, palesandone il nascosto disegno. L’Ataman
270
1952
davanti a lei con il coltello che più tardi
271
1952
che non era escluso il pericolo di imbattersi nella
272
1952
spille le avrebbe mangiate il Torta, così smilzo; gli
273
1952
avrebbe pensato lui, come il più grasso. Cosma che
274
1952
Cosma che non conosceva il Torta, esitava a parlare
275
1952
la curiosità di Cosma, il quale mosse parecchie domande
276
1952
come per caso, sotto il sedile, un grosso martello
277
1952
difendersi dai ladri. Ora il martello era appunto destinato
278
1952
apparire due guardie con il fucile ad armacollo, ferme
279
1952
se non c’era il pericolo di vedersi capitare
280
1952
e la macchina riprendeva il viaggio. ¶ L’Ataman credeva
281
1952
guardie di aver messo il pinnacolo sul bene architettato
282
1952
avrebbe veduto che dietro il muretto, legate al carrubo
283
1952
facendo una grande ansa. Il fiume scorreva esternamente alla
284
1952
necessaria la loro presenza, il trotto rapido dei muli
285
1952
la macchina avesse fatto il giro dell’ansa. Quando
286
1952
occhiata d’intesa, scavalcarono il muretto, salirono in groppa
287
1952
non pareva quasi toccare il volante con le mani
288
1952
fiume. Oltre che per il sentiero il quale gli
289
1952
suo lungo, acuto stridio. Il quale, però, cessò ad
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letto. Le molle gemettero, il vecchio legno scricchiolò; e
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come ansiose di toccare il fondo del letto. Nude
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di pensare Tancredi, ricordando il viso bianco e freddo
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della spalliera del letto, il vetro dell’abbaino si
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pioggia violenta che inondava il vetro. La cameretta ormai
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buia; egli pensava che il gatto poteva pure aspettarlo
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a stendersi sul letto. Il materasso, con tutto che
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pezzo al soffitto ascoltando il fruscio della pioggia e
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fruscio della pioggia e il frugare dei topi nei
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legno asciuttissimo e duro. Il rumore aveva un ritmo
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quando pareva quasi tacere, "il topo se n’è
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subita paura gli diede il convulso, cercò sul comodino
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di roditore. Un attimo; il buco tornò subito nero
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far motto; quindi posato il lavoro seguì Tancredi o
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sulla soglia e indicando il soffitto. ¶ La cameriera guardò
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incominciare a sforacchiare con il manico dentro il buco
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con il manico dentro il buco. Incoraggiato da questa
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più avanti nella stanza. Il manico della scopa andava
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su quello stesso materasso. Il topo però tra quei
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vedeva, così da giustificare il sospetto che, a meno
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una gran paura che il topo infuriato lo mordesse
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ed evitando di toccare il pavimento, passò ad un
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è di che piangere..." ¶ "Il topo..." non poté fare
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meno di balbettare Tancredi, "il topo..." ¶ "Quale topo?" disse
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nasconderti, come fai tutto il tempo." ¶ Tancredi disse ancora
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tempo." ¶ Tancredi disse ancora "il topo" e intanto, ancora
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con la spalla contro il grembo della cameriera; quasi
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quasi per accertarsi che il topo non vi si
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madre che gli porgesse il cacciavite e altri due
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fruscio gli fece volgere il capo. Vide allora, sbucato
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sbucato da chissà dove, il gatto grigio che fra
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avanti, sbarrato l’occhio, il labbro violaceo rialzato sopra
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denti. A questa vista il terrore, e, nello stesso
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ammazzo," pensò; e brandì il cacciavite contro la bestia
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di qua." Ma già il sangue si ritraeva dalle
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ebbi veramente paura. Ma il più strano si è
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dotato; anzi, talvolta, meravigliava il padre con la sua
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la sua inaspettata accortezza. Il gioielliere disse al figlio
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quella città insieme con il sensale, persona fidata. Gli
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in grado di affrontare il viaggio alla capitale; poi
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viaggio alla capitale; poi il padre sarebbe andato di
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la busta preziosa sotto il braccio, Cosma si sentiva
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pregustava la gita non il guadagno. In quello spiazzo
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cuoio che stringeva sotto il braccio era per lui
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inganni, ma lui era il solo a possedere il
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il solo a possedere il bandolo della matassa. Ancora
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marrone, scoperta ma con il mantice alzato, descritto un
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muro. Ogni volta che il barattolo colpito cascava dall
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vide un grosso gatto il cui colore grigio quasi
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del muro, proprio dietro il barattolo. "Lo prendo," pensò
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andare, quasi con mollezza, il colpo. Come se un
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vibrazione, sentì distintamente che il sasso aveva colpito non
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sasso aveva colpito non il bersaglio, bensì qualcosa di
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non poteva essere che il gatto. Impaurito, si levò
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e cautamente si avvicinò. Il colpo pareva aver stecchito
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colpo pareva aver stecchito il gatto nel posto ove
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crocetta sanguinolenta persa tra il pelo per contrasto indicava
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vivo e sensibile che il sasso aveva mandato in
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lui. Ancor più che il grumo di sangue tra
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grumo di sangue tra il pelo grigio, gli facevano
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nube sbilenca che attraversava il cielo; e gridando "via
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agitò le braccia verso il gatto. Lo vide tirarsi
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muro non restava che il barattolo del bersaglio: il
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il barattolo del bersaglio: il gatto era scomparso. ¶ Disgustato
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abbassata; come ebbe scavalcato il muro si accorse che
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si accorse che sotto il fogliame aggrondato degli alberi
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che a quell’ora il gatto era solito starsene
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sarebbe per sempre rimasto il rimorso di un atto
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Ma in questo passaggio il gatto l’aspettava, ne
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l’aspettava, ne sentì il pelo contro le gambe
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con un raccapriccio che il luogo chiuso e buio
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più, e, per quanto il gatto non si vedesse
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e fremendo per tutto il corpo che pareva volergli
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cosa che vide fu il gatto affacciato a poca
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dei suoi approcci. Retrocedendo, il cuore in tumulto, Tancredi
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ne ricopriva i gradini. Il gatto subito uscì dal
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levando verso di lui il muso, deliberatamente. Sempre ascendendo
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pugnale, e scagliarlo contro il gatto. Il quale continuava
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scagliarlo contro il gatto. Il quale continuava a salire
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del dorso, Tancredi vide il gatto aggirarsi tutto contratto
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i movimenti dell’animale. Il gatto non pareva essersi
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in quella poca luce, il dorso inarcato e la
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parte, quasi giocando con il proprio riflesso. Quindi parve
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l’aveva spiato tutto il tempo, si rifugiò sollecitamente
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per intiero, confortante con il suo materasso di grigia
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ascoltò per un momento, il naso all’aria, il
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il naso all’aria, il rosicchiare e il trottare
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aria, il rosicchiare e il trottare furtivo che facevano
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spazi che avanzavano tra il soffitto e il tetto
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tra il soffitto e il tetto. Rinfrancato, stava già
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già per distendersi secondo il suo solito, quando, in
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sulla parete di fronte il quadro della caduta di
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cupo e lividamente illuminato. Il letto sul quale poche
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prima aveva fantasticato guardando il quadro, era vuoto; né
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fosse venuto quel chiacchiericcio, il quale, del resto, era
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Subito, impetuosamente, spingendo contro il suo il corpo giovane
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spingendo contro il suo il corpo giovane e vigoroso
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essere stata respinta tutto il tempo da Perrone, lei
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da Perrone, lei e il giovane avessero davvero sfogato
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serrata, "continua a fare il suo esperimento." Ella pronunziò
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oscuro disgusto irrigidirgli, fermargli il braccio. E interruppe la
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Monica senza guardarlo, inclinando il viso verso il basso
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inclinando il viso verso il basso; ma Perrone vide
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ma Perrone vide che il labbro inferiore le tremava
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aveva confidato di avere il presentimento che Perrone le
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fine Perrone senza mostrare il minimo stupore, "ma se
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Monica accettò con entusiasmo il consiglio buttando le braccia
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gli buttava in faccia il nome di questo o
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studio, pronta ad accoglierlo, il giovane corpo pieno di
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preparativi delle partenze. Ma il ragazzo guardava con malessere
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madre che durante tutto il viaggio lo trattò come
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per qualche giorno condusse il ragazzo al mare; poi
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in stile liberty, con il tetto inclinato di scaglie
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in grandi fiori sotto il tetto. La villa apparteneva
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scricchiolii e di ombre. Il mare non si sospettava
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preferì la casa e il recinto adiacente. ¶ Pian piano
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tutto lo spazio; e il materasso arrotolato come di
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intimità antiche e tragiche, il cui segreto fosse rimasto
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là dentro insieme con il tanfo e la polvere
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e ardente che suggeriva il bruciaticcio della folgore, illuminava
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bruciaticcio della folgore, illuminava il corpo nudo e macilento
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e macilento del Santo, il quale piombava a rovescio
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la faccia abbacinata. Tutto il rimanente era nel buio
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oltre al fatto, anche il significato. Testa in basso
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perfetta; in modo che il mondo che prima era
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duro, e ricordò che il giorno avanti, con una
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di andare a provare il nuovo trastullo nel terreno
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Ma appena di fuori, il torbido tepore dell’aria
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vuoi che ci vada?" Il muro, interrato dalla parte
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in fuori, e, appoggiando il petto contro il muro
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appoggiando il petto contro il muro, si lasciò cadere
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lasciò cadere in basso. ¶ Il terreno per tre lati
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di palazzo; così che il recinto era veramente segreto
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monticelli, scosceso e avvallato, il terreno appariva per tutta
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prossimità del mare, chiazzavano il suolo sabbioso. Quel giorno
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suolo sabbioso. Quel giorno il cielo, di un colore
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teso lo avvertiva che il giuoco non era che
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gradualmente fino a raggiungere il massimo dell’altezza in
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sollevato, di modo che il cielo stesso pareva tutto
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stesso pareva tutto sbilenco. Il piede in quel silenzio
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molti ciottoli aguzzi raccolti il giorno avanti, andò sopra
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esercitarsi con la fionda. Il bersaglio era un barattolo
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posato in bilico sopra il ciglio del muro. Ogni
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fenduti alla base sotto il lamé tirato e gli
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di lei. Abbassò allora il capo con sforzo penoso
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dirsi con amaro compiacimento. Il primo viso che gli
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sfrenata, corse alla giostra. Il padiglione conico della giostra
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del luna park, sotto il fianco terroso e buio
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e buio della collina. Il cancelletto di accesso era
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di draghi, di bestie. Il giovane vendeva i biglietti
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specie di fretta satanica, il giovane buttò via il
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il giovane buttò via il blocchetto dei biglietti, chiuse
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blocchetto dei biglietti, chiuse il cancello, scosse una campanella
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nel fusto della giostra. Il girotondo incominciò. ¶ La giostra
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passò un braccio sotto il braccio di Perrone, lasciando
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inerte. Questo gesto irritò il giovane. ¶ "Ma lei ama
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buttò in avanti mettendo il collo sotto le labbra
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le labbra di lui. Il gesto era chiaro; ma
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Ella aspettò un momento il bacio, poi, alla cieca
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giovane, alzò con violenza il collo. Perrone ebbe contro
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a guardarlo. Ma già il lamento decresceva, si smorzava
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giostra si fermava. ¶ Dopo il carosello, fu la volta
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rosse fiamme divampanti, offriva il destro di fare un
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che avrebbe voluto bensì il solo meschino timore di
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torbidi scrupoli e prendere il suo piacere con Monica
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Salirono ambedue nel sedile il quale tosto si mosse
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buio. ¶ L’inferno. Mentre il sedile si aggirava sferragliando
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di dirsi che dopo il paradiso meccanico dell’otto
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peccati quali i suoi. Il sedile correva con falsa
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stinti ricoprivano le pareti, il banco di legno scuro
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sbucare dai cortinaggi, dietro il banco, un pagliaccio vestito
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vestito di sete sgargianti, il viso infarinato. ¶ Sedettero in
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si illuminava vividamente per il roteare veloce dei lumi
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dei lumi della giostra. Il cameriere portò due birre
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birre e Monica immerse il viso nel boccale rialzandolo
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Lei mi tenta tutto il tempo," ella spiegò con
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movimento involontario Perrone rovesciò il proprio bicchiere. ¶ "Com’è
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alla righiera e guardare il panorama. Subito Monica domandò
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disse. E, chinandosi, appoggiò il gomito sul ginocchio di
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altro braccio a indicare il faro. In questa posizione
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ella pesava con tutto il corpo sulla gamba di
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Perrone, la testa contro il petto di lui. ¶ "Laggiù
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Laggiù," ella ripeté rigirandogli il bianco e rotondo braccio
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e rotondo braccio sotto il naso come per farglielo
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annusare; e maliziosamente smosse il gomito sul quale si
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dibatterono sul da farsi. Il portiere non aveva campanello
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occhi rivolti a terra, il braccio nudo appoggiato al
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Mostallino le avessero messo il diavolo addosso. Tanto per
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tardi del giorno avanti, il meccanico che era venuto
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l’inferno... e poi il banco e ora le
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gli dissi di avere il presentimento che lei mi
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ingenui la pesantezza e il colore furtivo che odiava
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la porta senza suonare. Il cuore di Perrone adesso
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faceva tremare per tutto il corpo. ¶ Lo studio comprendeva
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giallino e lucido come il bosso. In fondo allo
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e morbido per tutto il corpo. La testa ritta
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oro, le girava intorno il capo lasciando scoperte le
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massiccia delle giovani membra, il peso della carne soda
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quasi piccola. ¶ Mostallino disse il nome di lei, Monica
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di elogio su Perrone, il suo migliore amico; e
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Monica, e questo accresceva il suo turbamento, nonché rinchiudersi
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una fabbrica di merletti. Il dialetto natio le rispuntava
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della sua vita: come il fratello avesse fatto di
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sperimentale di Mostallino. ¶ Finito il pranzo, Mostallino, che pareva
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danzare. Monica, spiegò tra il serio e il faceto
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tra il serio e il faceto, prima di mettersi
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anzi, addirittura indispettita: ¶ "Se il tuo amico non vuole
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aveva ragione. ¶ "Allora metti il disco," ella disse all
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e andò a caricare il grammofono. Monica si fece
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le anche, lasciando immobili il petto e le spalle
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della spalla, volgeva indietro il capo coronato d’oro