Pietro Giannone, Vita scritta da lui medesimo, 1741

avvisato dal conte Ildaris, il quale ebbe la cortesia

cena, non solo ebbi il piacere di fisamente guardargli

ma che ora, tenendola il Riccardi esposta a gli

posso negare d'essere il Riccardi stato il primo

essere il Riccardi stato il primo a dileguarle, come

ciò avvertito monsignor Gentilotti, il qual, promosso allora da

luogo del quale succedé il Garelli — alla carica di

trovato per vero quanto il Riccardi testificava. E così

ma aspettavan forse che il naufrago si affondasse! Ed

Vienna, se ben dapoi il presidente anche ivi s

evitar la spesa ed il travaglio di nuovo viaggio

commendazione, ed a biasimare il passo irragionevolmente dato dal

e che bisognava rivocarla. ¶ Il reggente Almarz fummi anche

ingiuriosa. Sedeva in quella il pontefice Innocenzio XIII, della

che antica famiglia Conti, il quale per lunga esperienza

luglio di quest'anno 1723, il qual, certamente, nel regno

di questa si compone il mondo, e sopra i

padre Natal di Alessandro il quale, per mezzo d

ristampa in foglio, stimò il padre Natale inserirle ne

mossa a proibirla; ed il consiglier Maio, che lo

che ne avea preso il viceré presso i suoi

sarebbero ottenute giammai; sicome il successo il dimostrò, poiché

giammai; sicome il successo il dimostrò, poiché, dopo averlo

pretesa lor monarchia sopra il temporale de' principi, si

in Roma, e letto il decreto, alcuni miei amici

leggeva quella Istoria, spezialmente il terzo tomo, ove si

non consumare intanto inutilmente il tempo, che dovea aspettare

tempo, che dovea aspettare il ritorno dell'Imperadore a

i reggenti che componevano il Consiglio di Spagna, procurai

che restavano maravigliati come il delegato della real giurisdizione

della real giurisdizione ed il Collaterale non si fossero

far proporre l'affare, il quale, se non ci

amici, in Napoli, che il Collaterale, col delegato della

ne procurasse l'ammenda. ¶ Il presidente Argento, delegato, dopo

di Santa Chiara, allora il cardinale arcivescovo Pignatelli — il

il cardinale arcivescovo Pignatelli — il quale, più tratto dalle

di tanto apparecchio, poiché il cardinal Pignatelli, il quale

poiché il cardinal Pignatelli, il quale, a questo fine

diede a mio fratello, il quale me lo mandò

de' ministri e posto il tutto in oblivione e

io intanto a Vienna il ritorno di Cesare, che

Linzval, la quale, secondo il frequente e quasi comun

Viennesi che conobbi poi, il più versato in legge

mandarlo nelle Spagne contro il suo competitore, fu d

altre doti che adornavano il suo animo, era la

uffici, si adoperarono presso il nuovo imperadore che, costretto

alla quale, essendo morto il marito, che fu consigliero

Svezia e Danimarca. Ed il general Marulli, nostro napolitano

di Bovino, io proseguiva il viaggio in un galesse

San Gennaio avea fatto il miracolo. E l'uomo

non era ancora venuto il giorno del confronto, che

portava lettere commendatizie, mostrandogli il passaporto del viceré, gli

ce ne desse avviso. Il quale rispose al Fiore

sale in quelle marine, il quale dovea fra pochi

ritorno a Triesti; sicché, il seguente giorno, partii per

senza riso mi disse il Cessa che, avendo saputo

tacque. ¶ Giunto a Barletta, il vice–console fecemi parlare

si aspettava che fornisse il suo carico, ed il

il suo carico, ed il tempo fosse propizio per

dì stabilito al confronto, il sangue di San Gennaio

con giubilo universale, fatto il solito miracolo. ¶ Non poco

mi scriveva ch'egli, il giorno precedente, tolto il

il giorno precedente, tolto il migliore dalla casa, erasi

dalla città; e che il viceré, per tema di

potuto nascere non facendosi il miracolo; ma che per

di darle, nel trascrivere il mio nome, avvertito da

mostrato a dito, ed il giudice di quella città

E mi disse poi il reggente Alvarez (il quale

poi il reggente Alvarez (il quale, alquanti anni appresso

brighe pel duello tra il conte di Conversano ed

conte di Conversano ed il marchese di Oira, altri

in sospetto che fosse il conte di Conversano; ma

scoverto ed avendomi detto il padrone che la sua

alle saline per caricar il sale, e che mi

due giorni, finché finisse il carico, in un casino

amico, mi fu offerto; il qual, anche per sua

di cavalli, per proseguire il viaggio fino a Lubiana

Fiume, chiamato Stefano Bensoni, il quale, per i precedenti

insieme un galesse, proseguimmo il cammino fino a Gratz

mi affrettai ad aprir il piego, che mio fratello

Poiché m'avvisava che il vicario, credendo che io

di Vienna. ¶ Ma perché il vicario avea in testa

dal padre Cillis che il delegato della real giurisdizione

pochi giorni appresso, seguì il miracolo di San Gennaio

si erano affissi, ed il tutto posto in calma

ministri, e porgli sotto il loro esame, per emendargli

e fedel vassallo verso il mio principe, fossi meritevole

avea l'opera consecrata. ¶ Il Garelli promise di volermi

lo presentò a Cesare. Il qual lo ricevé con

gabinetto: ciò che avendomi il Garelli riferito, fecemi respirare

essendo io a Pettersdorf, il conte di Sifuentes, che

libri sul tavolino dentro il gabinetto cesareo, rallegrandosene meco

gliene presentai un altro; il quale mi disse che

che certamente sarebbe stato il primo ad averlo, se

primo ad averlo, se il presidente Argento, che avea

parlargli, se non dopo il suo ritorno. ¶ Ed in

negassi i miracoli; insegnassi il concubinato esser lecito; i

vani ed inutili; negassi il purgatorio e la venerazione

credere che io negassi il miracolo del sangue di

case e radunanze, riputò il viceré col Consiglio Collaterale

crescere la curiosità ed il prezzo de' libri, ond

che io reputassi lecito il concubinato, non capendo — o

n'incolpasse San Paolo, il quale nelle sue Epistole

differente. Ciò inteso, chinò il viso, e voltatemi le

che io riputassi lecito il concubinato presente, fui costretto

di Costantino Magno. ¶ Intanto, il nunzio che risiedeva in

imputatagli, non cessava presso il viceré di dolersene e

meritassi severo castigo. Ma il viceré non si smosse

giurisdizione ecclesiastica; ed ancorché il peso d'ottener le

perdono, vi fu scomunicato. ¶ Il vicario che reggeva allora

allora quella curia era il vescovo di Castellaneta, il

il vescovo di Castellaneta, il quale, non facendo scrupolo

chiesa, sicome l'evento il dimostrò: poiché, dopo molti

assai più gravi angustiavano il mio animo; poiché [erasi

napolitana che io negassi il miracolo del sangue di

me non si negava il miracolo; ma rapportando l

cagione che, quell'anno, il sangue non si era

poi l'evento mostrò il contrario, poiché l'esercito

ciò che io negassi il miracolo, e così aveano

tutto ciò aggiungevan che il santo, per questa mia

avrebbe, nell'avvenire, fatto il miracolo, togliendo con ciò

comprendere quale fosse stato il mio pericolo e, per

mese di maggio, secondo il solito, doveva, in pubblica

in pubblica celebrità, farsi il confronto della testa del

corrotta religione, covrendosi sotto il manto della medesima, col

e niun altro, quanto il regno di Napoli, ne

io era appoggiato. ¶ Poiché il presidente Argento stesso, ancorché

un essemplare, per esser il primo a mandarlo in

perché non avea presso il cardinal Althan, viceré, quel

avendo Clemente XI proibito il suo libro De re

sé; e per liberar il suo animo da questa

da questa vana religione, il suo confessore ed altri

questo suo confessore, chiamato il padre Cillis, dello stesso

la regal giurisdizione, che il padre Cillis. Onde lo

opra vana, per impedire il lor mal concepito disegno

essendo stato ad informarne il Cillis, con parlar grave

di quelle mie ragioni il cardinale arcivescovo, non potendo

farci altro. ¶ Vedendo, adunque, il tutto riposto alla discrezione

più che si avvicinava il primo sabato di maggio

in somma grazia presso il cardinale Althan, viceré, il

il cardinale Althan, viceré, il quale sollecitamente mi procurò

mi procurò dal viceré il passaporto. E dato sesto

non si fosse fatto il miracolo. ¶ Mentre, presso il

il miracolo. ¶ Mentre, presso il ponte di Bovino, io

essendo lontani, potessero godere il frutto della vittoria, bisognò

della vittoria, bisognò pensare il valore de' beni assegnatigli

da me fatte ed il palmario dovutomi, colle fatiche

congiunto, e gli mandai il compimento del prezzo. Di

anno a “Due Porte” il mio domicilio, dove, non

domicilio, dove, non tralasciando il mio mattutino e vespertino

per quelle campagne, tutto il rimanente dell'ore si

si consumava in proseguire il lavoro dell'intrapresa Istoria

d'amici a passare il tempo allegro (poiché, se

acquistai presso gli amici il soprannome di “solitario Piero

potuto dar alla luce il primo tomo, nulladimanco ebbi

io avessi dato fuori il primo tomo, sarei stato

sicuramente impedito di dar il secondo, e molto più

secondo, e molto più il terzo ed il quarto

più il terzo ed il quarto, e così lasciar

furon letti dall'Aulisio, il quale, approvando l'idea

tutto, di non consumar il tempo che dovea impiegare

farlo, ecco che poi il medesimo venne ad infermarsi

continue occupazioni, spezialmente sotto il conte Daun viceré, erano

professione che mi dava il pane, onde si venne

si venne a tormi il vino, e si prese

vino, e si prese il tempo opportuno d'una

quale pian piano, frammezzando il ber dell'acqua, mi

risoluzione, poiché, in tutto il corso di mia vita

che per rilasciar alquanto il mio animo non trovassi

volle uscir mai, lasciando il figliuol maschio alla cura

se ben da lontano, il porto delle mie lunghe

io avrei potuto compire il rimanente. Ed incontrai, per

di loro del guadagno, il peso di ottener le

e propizia, poiché, tenendo il Vitagliano una casa di

le spese, e poiché il carattere che avea era

mi convenne somministrargli anche il denaro per fonderne un

biennio fu per me il più travaglioso e molesto

ritrassi dall'amorevolissimo Capasso, il quale, ancorché per la

indelebil memoria. Questi fu il gentilissimo Francesco Mela, il

il gentilissimo Francesco Mela, il quale, oltre di esser

pubblicarsi, con imporsi, secondo il prescritto delle prammatiche, di

quinto ¶ Anni 1723 e 1724, sotto il regno dell'imperadore Carlo

Carlo VI, e sotto il governo del cardinal Althan

presentai al cardinal viceré; il quale lo ricevé con

non isdegnava averlo sopra il suo tavolino e sovente

che componevano in Vienna il Consiglio di Spagna. Altri

questo Stato, credevano che il mondo così fosse sempre

ritiratezza mi avean dato il soprannome di “solitario Piero

ond'ora si compone il regno di Napoli; niente

di varie nazioni sopra il regno di Napoli, delle

nuove scoverte fatte sopra il governo civile del regno

vero ciò che Plinio il giovane scrisse a Capitone

a capo. Avea cominciato il lavoro, ed ancorché, crescendo

mia ardente brama ed il conforto che me ne

davano alcuni amici, che il terrore e spavento, che

travaglio si cominciò sotto il regno di Filippo V

e francesi) e sotto il governo del duca di

viceré, non meno che il duca di Medina Coeli

ne abolì molti. Ed il nostro Aulisio l'era

viva immagine. ¶ Questi ed il di lui esempio rese

preso che, se Plinio il giovane scrive che un

Capitolo quarto ¶ Anno 1707, sotto il regno del re, poi

Carlo VI, e sotto il governo del conte Daun

poi di nuovo sotto il conte Daun, viceré. ¶ I

tempo si vide tutto il regno passato sotto la

alcuni ministri spagnoli seguitare il partito del re Filippo

politico, sicome nel militare il supremo comando l'avea

supremo comando l'avea il conte Daun), in luogo

avvocati: fra quai fu il nostro Argento, promosso a

bene, dopo essersi maritata, il marito adoperasse poi piuttosto

antichi conti di Maddaloni, il quale giovanetto era sotto

consiglieri di Santa Chiara il più eminente, il più

Chiara il più eminente, il più laborioso ed indefesso

rincrescerò qui di rapportare. ¶ Il conte di Martiniz, se

componevano quella monarchia: sicché il conte Martiniz non poteva

Argento fu pur mandato il privilegio, ma, come a

qualunque si fosse stato il titolo, ancorché forse vizioso

ministri, presso i quali il mio nome era prima

prima sconosciuto ed ignoto. ¶ Il conte di Martiniz, appena

gradito dal re Carlo, il quale avea creato per

creato per suo viceré il conte Daun, erasene già

tornato a Vienna; onde il regno rimase sotto il

il regno rimase sotto il governo del Daun, e

XI, che occupava allora il pontificato romano, fortemente contrastava

Ma tanto più rilusse il suo maraviglioso ingegno poiché

del consiglio Collaterale, sicome il Grimaldi a quello di

di Roma, spezialmente sotto il conte Daun; il quale

sotto il conte Daun; il quale, dopo la morte

tra l'imperio ed il sacerdozio. ¶ Compresi eziandio che

queste decime baronali, dovesse il vescovo esiggerle sotto gli

confini, che verteva tra il comune di Campochiaro e

poco gusto dell'oppositore, il quale di ciò crucciato

guadagni, così mi accrebbero il numero de' clienti, facendo

avrei potuto accrescere più il numero, se avessi voluto

cercando e pregando; ma il mio temperamento, niente disposto

tenendo sopra le spalle il grave peso ond'io

Peschici del monte Gargano, il marito dond'egli era

uopo che io somministrassi il denaro e tutto ciò

ottener da quel tribunale il preambolo per l'immissione

per ciò, doversi revocare il decreto interposto dalla gran

avvocato, lasciai il primo, il quale, poco dapoi, se

Napoli dal padre Caracciolo, il quale, dimorando nella casa

spirituale lo stesso Torres, il quale m'instruì nella

teologiche e platoniche. Ammirava il suo ingegno nelle cose

via de' tribunali dietro il rinomato Argento, cominciai ad

sicché non potei avere il piacere d'ammirare l

Francesco di Andrea ed il parlar soave ed imprimente

patrimonio di Napoli. ¶ Conobbi il Biscardi non già da

che l'Argento superò il suo maestro, poiché le

mie poche forze comportavano, il suo stile e la

occasioni di liti frequentavano il foro, venni ad esser

vi erano tre tempi: il primo, nel quale bisognava

o con poco guadagno; il secondo, nel quale la

con ugual mercede; ed il terzo, dove poco era

terzo, dove poco era il travaglio e molto il

il travaglio e molto il guadagno. Qual felice tempo

esposizioni, che recitavano avanti il duca di Medina Coeli

di Medina Coeli viceré, il quale sovente faceva ragunargli

Princìpi, la Diottrica ed il trattato Delle meteore. E

e sopra tutto, poi, il metodo ch'egli avea

mi fecero daddovero comprendere il nostro basso essere umano

stimai leggerezza o vanità il seguitare il partito o

o vanità il seguitare il partito o di Gassendo

e portentose, ma secondo il corso dell'immutabile serie

ristoro. Benedico per ciò il tempo che vi consumai

Anzi, un anno, dicendomi il dotto Cirillo che in

pubblico a' suoi discepoli il trattato Delle cause de

le parti che compongono il capo, affinché meglio capissero

mi era riferito che il celebre filosofo e medico

medico, Luc'Antonio Porzio, il quale allora occupava la

occasione venni a conoscere il famoso Gregorio Caloprese, profondo

Caloprese, profondo filosofo cartesiano, il quale non tralasciava di

osservazioni notomiche che faceva il Porzio. ¶ Ebbi ancora occasione

filosofia, sovente, per indagare il profitto che vi faceva

delle lor acque, sciolsi il problema: poiché, non mescolandosi

di Arturo Duck inglese, il di cui aureo libretto

gli autori, le occasioni, il fine, l'uso e

fu Bacon di Verulamio, il quale, in quel savio

d'ogni altro, stancai il Codice teodosiano co' commentari

Magno fino a Teodosio il giovane e Valentiniano III

onde allora si componeva il regno di Napoli, e

da sperare, — trovai che il Costanzo, atterrito dalle dense

Istoria dagli Angioini; ed il Capecelatro non poté dar

ne' quali Italia ed il regno di Napoli sofferse

nel regno di Napoli, — il quale aveva quasi assorbito

quale aveva quasi assorbito il civile, e resolo, o

beni, quasi tutto ecclesiastico. ¶ Il diritto canonico non dovea

si era veduto sorgere il Decreto, al Codice emulavan

dottorato deve insieme prendere il grado di dottore del

tenere, per bene apprendere il diritto canonico. Ed egli

e bassa giurisprudenza romana. Il quale, essendo stato il

Il quale, essendo stato il primo imperadore che, tolto

per ciò che riguarda il jus pontificio, da lui

cristiana; e prendessero anche il titolo di episcopus ad

Ciò che rendeva evidente il Codice teodosiano, compilato per

autorità dell'imperadore Teodosio il giovane, ove sono racchiuse

fino a' suoi tempi, il decimosesto libro del quale

poneva in chiara luce il Codice di Giustiniano e

tante Novelle di Lione il sapiente e di tanti

spezialmente in Italia, dopo il lungo interregno dell'imperadore

delle cose, ma perché il corso di tanti secoli

portentose, che pareva che il genere umano istesso si

che, per ben capire il diritto canonico, dovea svolgere

ad incontrarmi con uno il quale, per essere stato

quale, per essere stato il primo ad illuminarmi in

che ivi s'inculcava, il qual poi, col tempo

mostrare che in tutto il resto la sua dottrina

che l'avea, fecemi il favore di prestarmigli. Lessi

Sicché, da una parte il de Angelis, che me

additata, e dall'altra il di Napoli, che me

frasi toscane. Egli fu il primo che mi scovrì

quanto da altri sopra il maraviglioso loro artifizio e

morte del conte Ugolino, il racconto degli amori di

aveano scritto in prosa, il de Angelis mi additò

che quello che compose il padre Pallavicino, gesuita poi

Dell'arte dello stile, — il quale con acute riflessioni

e fattala chiamare, scoprendogli il mio male, la pregai

inginocchiare, e recitatomi sopra il capo certe parole, delle

pietosa e, ridendo sopra il mescuglio degli antidoti di

Capitolo terzo ¶ Anno 1701, sotto il regno di Filippo V

di Spagna, e sotto il governo dello stesso duca

I ¶ Intanto, erasene passato il decimosettimo secolo ed eramo

Napoli e somministrarmi anche il denaro per ascendere al

mi risolsi, dopo preso il dottorato, d'incaminarmi per

cercare un avvocato sotto il quale potessi acquistarne la

dito, ed apertomi innanzi il Corpo dell'ius civile

e che appena sentiva il goffo latino de' volumacci

la mattina ne' tribunali, il dopo desinare andando in

forensi qualche ora sopra il Codice di Fabro, sopra

a lungo andare, scorgendo il poco profitto che se

che inutilmente vi consumava il tempo, scovrii al carissimo

scorta, sì cattiva sorte. Il quale, appena intese il

Il quale, appena intese il nome, del quale ora

Serafino Biscardi poi reggente, il quale, avanzatosi per la

Argento i medesimi uffici. ¶ Il cangiamento fu per me

di miglior avvocato, lasciai il primo, il quale, poco

parte la noia e il tedio, e perché, avvicinandomi

dal riflettere che, avendomi il mio destino condannato ad

rapportarle. E poiché, dopo il mio naufragio, vari miei

riflette, non più dubiti il mondo esser retto e

al male, e che il mondo fosse positus in

febre ancorché non gravemente, il medico, poco riflettendo al

cara madre. Ma, sicome il pericolo fu grave, così

rinomato nel suo ordine, il quale, dopo aver occupato

piacere, per menar ivi il rimanente di sua vita

del luogo, s'elesse il convento de' suoi frati

con somma attenzione, finito il corso della logica, fisica

ma l'empito ed il fervore della disputa somministravami

andava acquistando. ¶ Finito, adunque, il corso della filosofia d

Capitolo secondo ¶ Anno 1694, sotto il regno di Carlo II

di Spagna e sotto il governo del conte di

casa d'un lettore, il quale, secondo che col

mi dava indizio che il mio maestro erasi poggiato

da' quali, come poteva il meglio, m'andava distrigando

mai dimenticarmene, poiché fu il primo ad illuminarmi e

nelle quali era sotto il mio istruttore di legge

istruttore di legge, compassionando il mio stato d'ignoranza

dritta via, mi additò il segno verso dove dovea

un altro insigne maestro; il qual era il celebre

maestro; il qual era il celebre Domenico Aulisio, professore

scuola privata, ove, secondo il prescritto delle Istituzioni di

anno uno e, finito il quatriennio, si replicavano a

Io, se bene sotto il primo maestro avea fatti

Vinnio, celebre professore olandese, il quale, oltre le note

miei studi della mattina. Il dopo desinare, avendo egli

lasciai con urbane maniere il primo maestro, mi provvidi

mia istruzione e lume. Il che egli faceva con

affezione che sovente, finito il tempo ma non già

tempo ma non già il mio dimandare, per non

casa ed io aveva il vantaggio, seguitandolo nel lungo

mi si fosse reso il cammino meno duro ed

di tempo sperimentai, — era il distrigarmi dagl'inviluppi, ne

quali m'avrebbe condotto il desiderio di sapere l

noia; ed all'incontro il vedere che pochi si

Magno fino a Teodosio il giovane e Valentiniano III

l'incomparabile Giacopo Gotofredo, il quale può dirsi il

il quale può dirsi il primo che s'incamminasse

e stupendi Commentari sopra il Codice teodosiano. Non ebbe

Codice teodosiano. Non ebbe il piacere di sopravvivere a

una tal ricerca, siccome il Paruta, il Bandurio e

ricerca, siccome il Paruta, il Bandurio e pochissimi altri

sicché di proposito, secondo il metodo prescrittomi, cominciai a

potea capir Livio senza il soccorso della geografia (per

Italia si componeva, ed il sito delle province delle

che si fosse espresso il nome dell'autore, sicome

se ne avea preso il carico d'imprimerla, sicome

Consiglio: sicché erami ritardato il pagamento, per supplire a

loro bisogni e quartali. ¶ Il nuovo presidente, conte di

Llamna, ricevitore di tutto il denaro che proveniva dalle

Consiglio e del presidente. Il quale, ora per un

cosa si prolungava ed il mio bisogno mi stringeva

del mio pagamento, valendosi il Consiglio di tutto il

il Consiglio di tutto il denaro; e se ve

io soddisfatto, replicandomi che il mio assignamento era sopra

Sua Maestà che, sicome il Consiglio valevasi de' diritti

con gli altri, così il mio assignamento si stendesse

spedizioni. ¶ Ne informai pienamente il marchese di Rialp, al

Rialp, al quale diedi il memoriale, perché da Sua

impetrasse questa giustizia. Ed il marchese, persuaso della mia

non mi fosse differito il pagamento, si ordinava che

ad altri assegnarsi; sicché il mio assignamento dovesse rimaner

per essere puntualmente pagati, il denaro che ritraevan ogni

Maestà che, già che il Consiglio ripugnava e che

io prima pagato, né il Consiglio potesse toccarli, se

Eseguirono senz'altra replica il decreto, e furono spedite

e sovente bisognava chinar il capo alla terribile voce

dinero. ¶ A questi tempi, il Consiglio di Spagna erasi

secreteria di Stato, ed il marchese di Rialp n

ciò che erasi già il marchese deliberato di fare

le loro case, ed il marchese, purché gli lasciasse

ci dava mano; sicché il minimo de' loro pensieri

de' loro pensieri era il serviggio del re ed

serviggio del re ed il pubblico bene. Perciò le

alcuni pochi che aveano il favore del marchese di

del resto”; e tutto il loro scopo non era

rifatto in suo luogo il reggente Alvarez per Milano

Santa Chiara di Napoli il reggente Solanes, a chi

si fusse, dovesse occupare il reggentato per Milano, perché

sé noto. All'incontro, il reggente Alvarez, che, giovane

molti e molti anni, il quale era istrutto della

di tutti, si vide il contrario: poiché rimase Alvarez

Napoli, per non perdere il pigione, che pagava Milano

altro, se non perché il soldo assignato al fiscale

intento. ¶ Dall'altra parte il marchese di Rialp, per

due giornate della settimana, il mercordì e sabato, nelle

a tale, che anche il meritevole, graduato, dotto ed

viceré, dovea passare sotto il giogo, altrimenti non avrebbe

non avrebbe giammai conseguito il posto. Questo sol vantaggio

più fosser pari, era il più meritevole preferito. ¶ Or

niente mi giovava, poiché il marchese, nella provvista delle

quali non era sufficiente il mio picciol assignamento, col

che ad un solo. ¶ Il conte d'Harrac, viceré

ciò, perché avea stimolato il zio di mandare in

aver sempre a' fianchi il padre Cillis, suo confessore

illetarghito, avea già perduto il primier vigore, ed era

dal viceré d'esaminar il libro e proporlo in

se non fossero stati il consiglier Grimaldi e l

riconoscerle. E mi scrisse il consiglier Grimaldi, che si

la fece esattissima avanti il viceré ed i reggenti

dell'Istoria civile, ma il comune di Napoli e

ed unanimi di tutto il Collaterale, con pubblico decreto

Napoli ed in tutto il Regno, ed alla gran

esecuzione delle imposte pene. ¶ Il viceré fu di parere

Fu però conchiuso, che il viceré scrivesse una forte

al cardinal Sinfuego, acchiudendogli il decreto della proscrizione ed

decreto della proscrizione ed il bando, [e] che facesse

del riferito decreto, disteso il bando e quello dato

nella regia cancellaria, secondo il prescritto del bando. E

medesime. ¶ Fatto tutto ciò, il viceré diedene distinta relazione

col decreto della proscrizione, il bando e nuova prammatica

impudenza avea scritto, che il tribunal del Sant'Ufficio

che si dovesse smentire il falso scrittore, e gli

del pubblico; e destinarono il principe di Valle Piccolomini

Valle Piccolomini per oratore, il quale, accompagnato dagli eletti

tribunal del Sant'Ufficio. Il viceré cortesemente l'accolse

cortesemente l'accolse, lodò il zelo, che aveano non

e prodigioso ignorante. Ed il marchese Almenara, che all

sozzi uomini della terra. Il marchese, che per queste

satire, ma si attaccava il decreto regio e si

sfacciata scrittura, della quale il nunzio stesso non poté

sopra lo spirituale che il temporale de' principi, e

per ciò che riguarda il cordone di San Francesco

peccato, di poter malignare il suo prossimo presso il

il suo prossimo presso il principe e suoi supremi

storcere a maligni sensi il concetto degli scrittori; se

degli scrittori; se contro il suo prossimo si potevano

sempre. E si prese il partito che se ne

in Vienna, a' quali il padre Sanfelice avea indrizzati

ultima scrittura fatta contro il decreto regio della proscrizione

non fu possibile impedire il corso delle copie manuscritte

dandole altro aspetto che il naturale e proprio, s

Nel quale, mi scrisse il reggente Castelli, del Consiglio

da doler poi cotanto il nunzio Passionei, che era

a sei copie, ed il numero era così grande

così ben ricevuta, ed il mio nome reso cotanto

Istoria del presidente Tuano, il famoso Buckley, che n

edizione che si preparava. Il Garelli non mancò di

BABYLLONIS NOMEN, la quale il Tuano, nel primo libro

per Babilonia Roma, ma il Cairo d'Egitto, che

e mandata a Buckley, il quale scrisse essere stata

conferisse alla lor salute. ¶ Il presidente Montesanto, ne' seguenti

che saremo a rapportare: il marchese Stella, nipote ed

del desiderio che mostrava il conte di Montesanto di

difficoltà era di trovar il danaro, ed a ciò

di quel che importava il prezzo del palazzo di

pagati al marchese Stella, il quale ne diede il

il quale ne diede il possesso al presidente, in

ogni anno si portava il presidente con tutta la

per dimorarci non solo il tempo che l'Imperadore

e tanto più, che il quartiere assignato al reggente

alle stampe. Ebbi infine il piacere, che non vi

avvocazione. Più volte pregatone, il marchese di Rialp mostrava

in occasione di vacanze, il marchese mi disse che

disse che bisognava che il viceré, fra gli altri

dal governo di Napoli il cardinal Althan, e mandargli

e mandargli per successore il conte d'Harrac, col

Napoli, dopo esserne partito il cardinale, di proseguire il

il cardinale, di proseguire il governo interino per più

mia raccomandazione gli parlasse il principe Eugenio, sicome fece

nelle occasioni favorire; ed il principe, pochi giorni prima