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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Massimo Carlotto, Il mondo non mi deve nulla, 2014

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
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1 ¶ Il ladro si sedette sulla
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alleggerire l’avrebbe trovato. ¶ Il problema era la concorrenza
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già abbastanza. ¶ Per questo il cuore iniziò a battergli
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al buio, come tutto il resto dell’appartamento. Si
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marchio Coop. ¶ Era giunto il momento di arraffare il
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il momento di arraffare il bottino. Il cono di
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di arraffare il bottino. Il cono di luce puntò
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argento che al Biagio, il suo ricettatore, potevano senz
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cristalli pendente dal soffitto. Il sangue gli si gelò
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gelò nelle vene e il muscolo cardiaco si rifiutò
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domanda: chi è lei?». ¶ Il ladro rimase interdetto. Delle
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porta i guanti e il cappello… Lo sa che
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sa che questo è il modo migliore per seminare
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con una certa fierezza. ¶ Il ladro la osservò interdetto
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fai al buio tutto il tempo? Non ti rompi
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dire?» ¶ La donna indicò il salotto con un gesto
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un sacco di soldi». ¶ Il ladro glieli strappò di
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una cosa così. Tecnicamente il furto diventa rapina, capisci
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La donna si coprì il volto con le mani
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mi stai prendendo per il culo». ¶ «Ah no, non
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d’indignazione nel tono. ¶ Il ladro l’afferrò per
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un tipaccio poco raccomandabile. Il fisico, la postura, l
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lei è truce, patibolare. Il terrore che mi attanaglia
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esprimere lo spavento che il suo solo aspetto m
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io stia parlando, vero?». ¶ Il ladro ebbe uno scatto
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d’ira. Le piantò il suo indice tozzo davanti
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La donna non reagì. ¶ Il ladro aveva il fiatone
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reagì. ¶ Il ladro aveva il fiatone tanto era agitato
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sedette e le tolse il bavaglio con un gesto
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dài. Allora hai girato il mondo». ¶ «In lungo e
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a metà strada tra il ratto e la volpe
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solo le donne…». ¶ «Certo. Il gioco è fatica e
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iniziato da poco, vero?». ¶ Il ladro si mise sulla
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età e dell’esperienza: «Il ladro per necessità è
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è destinato al carcere. Il crimine, invece, è vocazione
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contanti me li tengo, il resto me lo piazza
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resto me lo piazza il Biagio che è uno
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ti davano in fabbrica”. ¶ «Il fatto è che le
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la fortuna. Come stasera…». ¶ Il ladro avrebbe voluto continuare
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voluto continuare a spiegarle il suo punto di vista
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ma all’improvviso ebbe il sopravvento la professionalità criminale
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L’uomo le agitò il pugno chiuso a un
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nella vita e adesso il rispetto lo pretende proprio
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mente annebbiata dall’ira. Il colpo deviò all’ultimo
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Fece un passo indietro, il volto rosso per la
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un attimo d’indecisione il ladro si risedette, deciso
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te la voglio spiegare. Il rispetto per la gente
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una cassaforte sentì squillare il cellulare. Una musichetta alla
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Ma non è questo il momento per parlarne». ¶ Il
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il momento per parlarne». ¶ Il ladro interruppe la telefonata
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telefonata e mise via il telefonino masticando tra i
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confusione. Comunque sono io il ladro, lei non si
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Mi stai prendendo per il culo un’altra volta
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altra volta» farfugliò incredulo il ladro. ¶ La tedesca si
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sono riuscita a permettermi il meglio. Lavoro, uomini, denaro
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stavo prendendo in giro». ¶ Il ladro rimase in silenzio
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silenzio, impegnato a centellinare il senso di ogni singola
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tavolo, poi sulla guancia. Il tempo necessario per formulare
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raccontare balle hai avuto il meglio dalla vita, perché
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gradirà» commentò lei alzando il bicchiere. ¶ L’uomo rispose
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lo stava prendendo per il culo. ¶ Ritornò a fare
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culo. ¶ Ritornò a fare il duro. «Ti ho slegata
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tedesca annuì. «Alla fine il destino mi ha fatto
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Tedeschina bella, forse è il caso che ti metti
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posso solo rispondere: spendo il giusto». ¶ Prese dal tavolo
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a pensare al futuro. “Il giorno che chiuderai con
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trasferita qui a Rimini, il posto ideale per vivere
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ha ingannata, e ora il mio tempo corre inesorabile
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ironia di questa storia?». ¶ Il ladro, affascinato dal racconto
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rimediare. Posso solo attendere il declino e poi la
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perplesso. Riempì di nuovo il bicchiere e sorseggiò lentamente
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sorseggiò lentamente per avere il tempo di riflettere. ¶ «Piacerebbe
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in quel momento squillò il cellulare del ladro. ¶ «È
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La musichetta, inesorabile, lacerava il silenzio dell’appartamento come
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porto a casa» rispose il ladro. «Le bollette e
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s’infilò in tasca il cellulare. ¶ «Ma che scassamaroni
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che non ascolta nemmeno». ¶ Il ladro ebbe uno scatto
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d’ira. Le afferrò il mento stringendo forte. ¶ «C
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ho fatto per guadagnarmi il diritto a vivere come
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d’oggi veloci come il vento. In fabbrica ne
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di gente che neanche il tempo di accorgersene ed
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sana come un pesce». ¶ Il ladro allargò le braccia
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buono ed è fatta». ¶ «Il suicidio è un atto
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trovare i soldi per il cibo, le bollette e
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perché qualcuno dovrebbe farti il favore di ucciderti. Cosa
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avvicinò al cassetto dove il ladro aveva trovato un
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bene?» sussurrò. «Non fa il minimo rumore. Ora è
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potrebbero esserci centoventimila euro, il mese successivo centodiecimila… Prima
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successivo centodiecimila… Prima entra il ladro, maggiore sarà il
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il ladro, maggiore sarà il suo guadagno». ¶ Lo sguardo
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i porti di tutto il mondo, ho conosciuto ladri
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e giudici corrotti. Conosco il crimine e i criminali
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sono fuori dal giro». ¶ Il ladro raccolse la borsa
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E poi perché?». ¶ «Perché il mondo non mi deve
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mia vita a fottere il prossimo e ora mi
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sola, non ho nessuno. Il mio è stato un
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un fallimento completo. Solo il denaro ha potuto mascherare
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ha permesso di consumare il tempo comprandolo. Ma tra
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riesco più a vivere». ¶ Il ladro, deciso ad andarsene
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e lui le accarezzò il seno. Si toccarono a
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a distendersi sul divano. Il cazzo del ladro scivolò
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piano. ¶ Dopo qualche istante il cellulare del ladro riprese
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lei. «Liberami. Liberami. Liberami». ¶ Il ladro tacque, rispondendo alle
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suppliche della donna con il vigore del proprio corpo
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poi scivolare a terra. ¶ Il cellulare ricominciò a squillare
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Ma va’ a cagare». ¶ Il ladro chiuse la telefonata
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è che ti chiami? Il mio nome è Adelmo
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si rassegnò, convinta che il ladro non le avrebbe
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spalle. Non aveva capito il senso della frase ma
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in banca a ritirare il denaro. Lo metterò nel
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quei soldi saranno tuoi». ¶ Il ladro decise di non
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lì, viva e senza il becco di un quattrino
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Violente, implacabili. Da togliere il fiato. ¶ «Ti devi perdonare
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devi perdonare. È arrivato il momento di farlo» disse
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guardiamo indietro ci manca il respiro per quanto siamo
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Ma è proprio quello il momento in cui bisogna
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vivere così». ¶ Lise indicò il cassetto. «E allora torna
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peserei sulla coscienza solo il tempo di recitarla». ¶ Adelmo
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dispiaceva. Le sembrava che il tempo rallentasse. E lei
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punire la loro dabbenaggine. Il mio sorriso incoraggiante li
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di loro per togliere il disturbo. Questo Adelmo mi
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che tornerà». ¶ Si coprì il collo di schiuma. Poi
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altre dopo. Questo è il suo momento. Poi i
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sia lui a risolvere il problema. ¶ «Adelmo è forte
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Un marinaio che scrutava il mare con un binocolo
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minuscola imbarcazione. Era morto. Il corpo si muoveva al
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delle onde. Sembrava che il mare volesse cullarlo. Provai
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nessuna intenzione di morire. Il mondo era tutto per
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Rimini è nato Ferdinando. Il mio Ferdinando. ¶ «L’avevo
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Era irresistibile quando ballava il mambo. Una tizia di
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non potessero più comprare il suo tempo. E il
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il suo tempo. E il suo corpo. Ma con
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capita. Ferdimambo è stato il mio unico, vero amore
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si infilò l’accappatoio. ¶ «Il destino di coloro che
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i baffetti tinti ballare il mambo con movenze meno
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muoversi a ritmo. «Prima il sinistro, poi il destro
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Prima il sinistro, poi il destro. Marcare le otto
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con la refurtiva sotto il tavolino e cianciando con
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e la inforcò sistemando il malloppo sul manubrio. Rimini
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mare e di campagna. ¶ Il ladro se ne riempì
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dell’anima. Avvertiva prepotente il bisogno di riflettere, di
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era verso di fermarli. ¶ Il cellulare iniziò a squillare
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niente. ¶ Poi rimase solo il rumore della catena che
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perso le rotelle girando il mondo. Una in Cina
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Lise, non ha calcolato il resto dei gioielli che
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nel caso dovessi tirarle il collo. Aspetterei un po
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lei sfiorisce. L’ansia, il lavoro. Non ha avuto
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Non avrei mai creduto. Il mio papà aveva proprio
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tante da farti venire il mal di testa. Ma
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tedesca c’ha perfino il pelo della patatina soffice
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credo… mi sta tirando il cazzo. Robe da matti
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pensato alla tedesca tutto il giorno, rimanendone talmente preso
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Qui» aveva detto indicando il pavimento, «nessuno se la
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alla tentazione di scavalcare il cancello. Rispettò il rito
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scavalcare il cancello. Rispettò il rito della canzone propiziatoria
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e si diresse verso il salotto. ¶ Il lampadario illuminò
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diresse verso il salotto. ¶ Il lampadario illuminò la stanza
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La donna alzò appena il capo, accennando un sorriso
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contenta di vedermi?» chiese il ladro sorpreso dalla reazione
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sulla tua coscienza con il mio cadavere fresco di
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un uomo che sa il fatto suo. Guarda un
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volta. Si era preparato il discorso mentre arrivava in
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bicicletta. ¶ Lei gli strappò il mazzo di mano e
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certa robaccia». ¶ Lui accusò il colpo ma non si
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spinse a guardare verso il cassetto. Lo indicò con
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gesto secco. Era arrivato il momento di illustrarle l
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di vista. «Comunque, continuando il discorso di prima, se
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fare veramente?». ¶ «A vedere il denaro» ammise il ladro
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vedere il denaro» ammise il ladro abbassando lo sguardo
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testa ma alla fine il risultato è sempre lo
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voglio fare io». ¶ «È il vostro rapporto che funziona
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da te» chiarì lei. ¶ Il ladro la lasciò andare
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deciso?» chiese indicando con il mento il cassetto che
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indicando con il mento il cassetto che conteneva il
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il cassetto che conteneva il denaro. ¶ «Sì». ¶ «Tutti i
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perdoni?». ¶ «Posso anche farlo. Il problema che non ha
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ha soluzione è che il mondo non mi deve
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di una bella sega?». ¶ Il turgore nelle mutande di
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proposti erano durati giusto il tempo di raggiungere il
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il tempo di raggiungere il bar. Vi aveva trascorso
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sbarbatelli limonava con passione. Il ladro li osservava con
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della sera percorresse pigramente il viale, raccolse quello che
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la strada e raggiunse il salotto senza l’aiuto
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sorriso e le offrì il mazzo di fiori che
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per la Carlina» mentì il ladro con finto trasporto
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caccerei in malo modo. Il binomio donne-fiori è
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lezione di vita e il consiglio» ribatté Lise nel
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vano tentativo di addolcire il tono. ¶ Il ladro annuì
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di addolcire il tono. ¶ Il ladro annuì pensoso, fissandola
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mi toccherà gettare lontano il tuo mozzicone per evitare
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trovi e ne ricavi il Dna». ¶ «Ma te sei
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accorgermene?». ¶ «Non ne ho il minimo dubbio» commentò Lise
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dubbio» commentò Lise con il tono di chi la
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la sa lunga. ¶ «E il bello è che a
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di scegliere, di giocarti il futuro». ¶ Lui alzò le
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la mia vita tirarti il collo». ¶ «E allora perché
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voglio che sia questo il ricordo dell’ultima volta
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allora?». ¶ «E allora nulla. Il discorso finisce qui». ¶ «Quindi
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la bocca». ¶ Lei liquidò il discorso con un cenno
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strofinare con maggiore lena». ¶ Il ladro tirò fuori la
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forza. Adesso però togli il disturbo». ¶ «Ma come fai
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pensi». ¶ In quel momento il motivetto della suoneria del
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telefonino di Adelmo invase il salotto. ¶ «È la Carlina
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ostina a non spegnere il cellulare. Eppure non è
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cugina, e dobbiamo comprare il regalo» raccontò. «E il
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il regalo» raccontò. «E il vestito della Carlina. Io
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con prepotenza. Infine afferrò il mazzo di fiori e
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e si avviò verso il corridoio. ¶ In quel preciso
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doveva, mettere da parte il rigore impostole dal proprio
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farmi compagnia?». ¶ «Volentieri» rispose il ladro commosso e frastornato
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casuale. Lise non era il tipo. Voleva dire che
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dire che aveva atteso il suo arrivo e non
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Osserva e impara». Versò il vino, poi alzò il
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il vino, poi alzò il calice. «Ai nostri sogni
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L’uomo rimase con il bicchiere a mezz’aria
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bicchiere a mezz’aria. «Il tuo mi fa paura
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con me. E sorridi». ¶ Il ladro la accontentò. La
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tenendo le mani sotto il mento in una posa
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mano. «Le foto con il comandante e poi tutti
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non è finita. ¶ «Ma il momento più atteso è
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momento più atteso è il primo ballo del comandante
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Sulla nave lui esercita il potere anche sulle inezie
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occhi abituati a scrutare il mare la individuano. Lui
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l’incantesimo… Vuoi essere il mio comandante, Adelmo?». ¶ Lui
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dell’occorrente per preparare il caffè cantando a mezza
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tutto». ¶ «Ma tedeschina, sono il tuo comandante…». ¶ «Zitto! Zitto
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Carlina che c’ha il muso tutte le mattine
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caso. Le parole suggeriscono, il resto è puro esercizio
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di annullarsi, scomparire perché il ricordo sia incerto e
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bisogno di parlarne perché il deserto che separa il
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il deserto che separa il tuo cuore dalla mente
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sera? Vuoi che beva il tuo caffè e continui
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a chiederti di essere il mio comandante? Sei davvero
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sua voce si spezzò. Il pianto ormai era in
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fatto. Credi che abbia il tempo e la possibilità
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spinta costringendolo ad arretrare. Il ladro cercava di resistere
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tremolante della torcia scrutare il pavimento del corridoio pensò
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del corridoio pensò che il suo ladro avesse scordato
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suo ladro avesse scordato il percorso che conduceva dal
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si sedette sul divano. Il suo profumo scadente fece
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del mestiere, tra tutti il più probabile. Per qualche
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parte dell’umanità trascorre il tempo a osservare i
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dell’ordine. ¶ Senza interrompere il flusso di pensieri, l
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esecuzione a mezza voce il ladro si sentì pronto
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passare all’azione. Scavalcò il muretto, attraversò il giardino
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Scavalcò il muretto, attraversò il giardino e con un
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profumo scadente fece arricciare il naso raffinato della tedesca
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l’esercito è sconfitto. Il soldato Adelmo fugge, scappa
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a cercarne un’altra”. Il solito buffone». ¶ «I disertori
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curiosità. Ero persuasa che il tempo dell’amore dovesse
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ora, a metà mattina, il sole aveva asciugato il
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il sole aveva asciugato il legno della panchina su
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un giardinetto che costeggiava il teatro Volksbühne, in Rosa
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capito che bastava accostare il cellulare all’orecchio e
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a quando non schiacciò il filtro con il tacco
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schiacciò il filtro con il tacco. Poi continuò: «E
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aveva lasciato tutto scritto: il funerale, la sepoltura, quelle
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mi sono fatto tatuare il suo nome sul braccio
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per ascoltarla meglio. E il suo profumo. Ancora lo
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sono lasciata alle spalle il giorno che ho capito
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a convivere decentemente con il passato. E questo era
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a casa. Mi tengo il mio accento e il
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il mio accento e il mio dialetto che mi
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non mi fosse venuto il ghiribizzo di entrare da
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giovedì prossimo. Voglio vedere il mondo di Lise. Sto