parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Con gli occhi chiusi, 1919

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
1
1919
in piedi ed allungavano il collo per veder meglio
2
1919
la trattoria e per il podere. Doveva lavorare di
3
1919
incapace di pensare per il figliolo come avrebbe dovuto
4
1919
domeniche, prima di giorno, il trattore andava con due
5
1919
con ambedue le mani il fiammifero. ¶ Domenico, quasi a
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1919
né meno come prendere il caffè. E si bruciava
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1919
bocca. ¶ Esciva prima che il padre avesse avuto il
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1919
il padre avesse avuto il tempo di bevere; e
9
1919
luce più limpida, e il cielo era pieno di
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1919
era infreddato, per cavare il fazzoletto e soffiarsi il
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1919
il fazzoletto e soffiarsi il naso, si fermava. ¶ Salendo
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1919
Domenico chiacchierava con Braciola, il becchino del colore della
13
1919
sempre come loro dentro il cimitero! ¶ Ma la vedova
14
1919
fedeltà devota. Perché proprio il Rosi doveva pigliare quella
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1919
e, camminando, le rimbalzava il seno quasi sorretto dalla
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1919
dalla sporgenza del ventre. Il suo cappello, troppo piccolo
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1919
influire sul suo animo. ¶ Il giovinetto tacque, sentendosi come
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1919
tacque, sentendosi come svenire: il padre non si sarebbe
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1919
chiese: - E chi sarebbe? ¶ Il padre, per provare il
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1919
Il padre, per provare il suo vero sentimento, rispose
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1919
croce: - Vedi? Questo è il ricordo della mia povera
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1919
intenzione perfino di mettergli il suo nome, tanto doveva
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1919
come un fuscello! Proprio il figlio sfuggiva alla sua
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1919
impari? ¶ Ora parlava con il figliolo per sfogarsi; e
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1919
figliolo per sfogarsi; e il suo rimprovero era pieno
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1919
spennati, pose in ordine il girarrosto; poi gli chiese
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1919
gli s'avventò con il pugno chiuso: - Vattene! ¶ Pietro
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1919
da sotto in su. ¶ Il movimento trafelato dei cuochi
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1919
sottovoce: - Raccontamene un'altra. ¶ Il cuoco, sdrucciolando in una
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1919
magro e pallido, con il vizio di tenere una
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1919
qualche cosa da difendere. Il volto con un'animosità
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1919
Ma avrebbe voluto chiedergli il permesso; guardando dinanzi le
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1919
Non aveva trovato ancora il libro per la sua
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1919
i calzoni, giungeva sopra il libro, smetteva anche allora
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1919
rame in fiore, con il movimento e la forza
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1919
più oscuri e tetri. ¶ Il cane disteso su l
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1919
e immaligniti, rincantucciati sotto il carro e dietro le
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1919
per tenerlo alla trattoria. Il castrino lo prese e
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1919
discosto, anche per esagere il ribrezzo, disse a quell
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1919
per far colazione, toccò il ventre di Domenico; dicendo
41
1919
chiese: - Dove sarà andato il gatto? Vuoi che vada
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1919
pane duro. ¶ Muovendosi per il piazzale, si scambiavano le
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1919
lavori campestri; attenti quando il padrone, andato a vedere
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1919
si metteva in bocca il pane con il palmo
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1919
bocca il pane con il palmo della mano. ¶ Carlo
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1919
puzzava di concio; e il fiato gli sapeva d
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1919
dei denti nel pane. ¶ Il castrino, stimandolo da più
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1919
è stato battuto con il martello, e appena si
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1919
senza cenare; arrabbiandosi con il rumore della zuppiera, dove
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1919
capo. ¶ Ghìsola masticava, tenendo il capo volto dalla parte
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1919
del muro; meravigliandosi che il pane fosse bagnato di
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1919
che dormisse e per il bisogno di non vederli
53
1919
gemendo, si scosse tutta. Il nonno, dall'altro letto
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1919
a punta; e, sopra il capezzale, assomigliavano a una
55
1919
venuta da me. Ma il babbo dov'è nascosto
56
1919
e di urtare con il capo in una parete
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1919
invisibile. Allora sentiva che il cuore cambiava di posto
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1919
cuore cambiava di posto, il ventre faceva lo stesso
59
1919
ad un uscio; e il babbo, con due sacchi
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1919
su le spalle, con il viso grondante di sangue
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1919
le scale. ¶ Ella, sentendo il peso dei sacchi addosso
62
1919
come si succhiano, per il loro sapore di miele
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1919
verso Siena, vanno sopra il Monte Amiata. ¶ Strade che
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1919
deciso sul suo conto; il che doveva dipendere dai
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1919
consigliasse. Aveva già preparato il suo più bel vestito
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1919
voleva far lesta perché il marito non lo risapesse
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1919
All'improvviso, sentì chiudersi il cuore sempre più stretto
68
1919
ancora di vita, con il viso un poco contratto
69
1919
La intese un cameriere: ¶ - Il padrone! Che venga subito
70
1919
padrone! Che venga subito! ¶ Il cameriere, credendo che fosse
71
1919
forte del consueto, posò il cencio che aveva in
72
1919
in cucina: - Dov'è il padrone? ¶ - Non è ancora
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1919
è restato a pagare il conto dal droghiere. ¶ - Correte
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1919
che aveva risposto, posò il coltello con il quale
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1919
posò il coltello con il quale puliva il pesce
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1919
con il quale puliva il pesce ammonticchiato dentro l
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1919
asciugò le mani, ravvolse il grembiule su al legacciolo
78
1919
scale, Domenico sbatté contro il medico, suo amico e
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1919
Domenico... Ascoltate un momento! ¶ Il trattore lo prese per
80
1919
prese per le spalle. Il medico gli allontanò le
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1919
della sua intelligenza; ma il respiro affannoso, a lui
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1919
vedere niente. Poi toccò il volto già freddo e
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1919
poco a poco sentì il suo dolore. Tutta la
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1919
ed egli non aveva il tempo di far qualche
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1919
tutto crollava in lui. ¶ Il suo dolore era così
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1919
Qualcuno la prese sotto il mento, e la compianse
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1919
nessun affetto; quasi con il bisogno di sfuggirlo. E
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1919
una consolazione indefinibile quando il padre fu allontanato in
89
1919
vide e non udì il suo dolore; che gli
90
1919
dall'uscio mezzo aperto il padre che gli si
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1919
avvicinava. Ebbe, senza spiegarsi il perché, paura d'esser
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1919
tal modo finì con il sentire una ilarità muta
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1919
le persone che mettevano il cadavere dentro la cassa
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1919
avrebbe toccato né meno il lembo della veste. E
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1919
raddrizzare la testa sopra il cuscino scelto con le
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1919
quelle attenzioni. ¶ Volle seguire il trasporto al cimitero in
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1919
Camollia, si spolverarono con il fazzoletto le scarpe, si
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1919
le scarpe, si asciugarono il sudore e si ravversarono
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1919
sudore e si ravversarono il cappello aiutandosi a rifarci
100
1919
la sua strada verso il campo, con un'ebrezza
101
1919
empiva di gioia tutto il suo essere. Il movimento
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1919
tutto il suo essere. Il movimento delle gambe assecondava
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1919
carne soda. Non portava il cappello; e gli occhi
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1919
braccia. Ella sorrise, con il viso bagnato di lacrime
105
1919
Sicuro della sua forza, il giovine le gridava dentro
106
1919
un braccio. Agostino, spingendo il braccio, le piegò la
107
1919
insieme. Allora egli ebbe il desiderio di litigare da
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1919
della sua mula: - È il mio fratello che torna
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1919
Non la sa guidare. ¶ Il ciuffo a punta de
110
1919
voglia di nascondere tutto il viso; e di restare
111
1919
non aveva da pagare il conto alla trattoria, le
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1919
si aggiustavano alla meglio. Il robivendolo giurava che da
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1919
entravano in casa sua. ¶ Il salotto, ormai, non ne
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1919
una volta al mese, il cinabro agli impiantiti; e
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1919
in fresco, ma sopra il tavolo della stanza d
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1919
prima faccenda. ¶ Per pararsi il sole, che le faceva
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1919
un ombrellino rosso con il manico d'avorio; un
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1919
poderi accanto avevano perfino il libro da messa, quello
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1919
a un soldo con il racconto di qualche fatto
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1919
cantastorie capace di smuovere il cappello a tuba contraendo
121
1919
Ghìsola. ¶ Allungava e piegava il collo per veder meglio
122
1919
meglio gli effetti; ma il disegno, a malgrado de
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1919
che lo distrasse. Anche il disegno lo irritò. ¶ Una
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1919
a lui noto assalì il suo cervello come una
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1919
gli parve ridotto tutto il suo essere. ¶ E dopo
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1919
pezzo, si avvide che il tavolino sul quale lavorava
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1919
Perché è caduta?». ¶ Esaminò il ritratto e poi la
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1919
provò quasi affanno, come il culmine dell'indecisione e
129
1919
sonno, aveva invaso tutto il foglio di carta. E
130
1919
allacciando le mani sopra il volto. Rebecca rise con
131
1919
sotto le coperte, con il viso dalla parte del
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1919
ho da sprecare più il fiato. E a star
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1919
Masa continuasse: - E se il padrone non ti vuole
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1919
l'atto di batterle il cucchiaio su la faccia
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1919
davanzale della finestra; dove il piccione e la picciona
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1919
la picciona volavano battendo il becco ai vetri per
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1919
ai vetri per chiederle il granturco o le briciole
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1919
inghebbi. ¶ La giovinetta alzò il coperchio della madia e
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1919
madia e v'introdusse il capo, fiutando l'odore
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1919
guazzose; sdrusciandosele alla sottana. Il granturchetto, gremito, le dava
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1919
buchi del naso, con il collo allungato in su
142
1919
Ghìsola non aveva più il buon contegno di prima
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1919
e caparbia, voleva fare il comodo suo. ¶ Tutte le
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1919
non doveva andare rasente il muro perché parecchi, ritti
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1919
parte opposta della capanna: il padrone s'incamminava verso
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1919
e abbassando un poco il capo. Pietro continuò a
147
1919
fai costì, a sciupare il muro? ¶ E, poi, all
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1919
Li difendeva supponendo che il padrone ci avesse piacere
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1919
lui. S'incamminò verso il padre, che voltava il
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1919
il padre, che voltava il cavallo alla strada, menandolo
151
1919
guardando in volto nessuno. ¶ Il cavallo non voleva star
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1919
alzando le gambe anteriori; il calesse urtò contro il
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1919
il calesse urtò contro il muro. ¶ - Sta' fermo. Devi
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1919
non impari a fare il tuo dovere... ¶ E gli
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1919
frusta e gli batté il manico sulle frogie; il
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1919
il manico sulle frogie; il cavallo scosse la testa
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1919
ed erano impazienti che il padrone se ne andasse
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1919
magari di poterli bastonare. ¶ Il cavallo si fermò. ¶ Domenico
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1919
fermo? Ora farò tutto il mio comodo, e poi
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1919
subito, agli assalariati: - Fate il vostro dovere, altrimenti vi
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1919
siamo e in tutto il giorno! ¶ - Almeno che non
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1919
Almeno che non piova! ¶ Il padrone guardò quello che
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1919
pietra: - Se piove, tramuterete il vino. Tu, Giacco, consegnerai
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1919
E allora li lasciò. ¶ Il tramonto era stato rapido
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1919
cupo aveva invaso Pietro: il cavallo era trascinato, all
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1919
trascinato, all'inverso, con il calesse, dentro una spalancatura
167
1919
involontario, dopo aver sentito il sapore della propria bocca
168
1919
si vedeva di lontano il primo dei lampioni accesi
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1919
le convulsioni, restava tutto il giorno stesa nella poltrona
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1919
poltrona; dentro la trattoria. Il suo volto doventava bianco
171
1919
Rebecca, assistendola, le slacciava il busto. Ma siccome i
172
1919
scuotendosi tutta, rispondeva. Perché il marito non s'inquietasse
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1919
non sentirsi più buona. Il sentimento della morte le
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1919
di costoro, volendo che il suo figliolo Antonino imparasse
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1919
Antonino imparasse a fare il muratore, come a Civitella
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1919
quasi sempre, come voleva il trattore, a Poggio a
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1919
dispiacere che pigliava tutto il suo amor proprio. Un
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1919
le strade troppo faticose, il sole troppo caldo, gli
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1919
violenza che gli dava il malessere. Si sentiva debole
180
1919
Si sentiva debole sotto il suo spirito affannato, che
181
1919
nel labbro. E aveva il naso piegato da una
182
1919
asciugandosi la bocca con il dorso della mano. ¶ Pietro
183
1919
nel campo a chiamare il nonno, passando accanto alla
184
1919
viti. ¶ Antonio, per fare il più bravo, le mosse
185
1919
sentì sicuro, e guardò il dorso dell'amico. ¶ Ghìsola
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1919
ci arrivi, ti abbasso il ramo io. ¶ Allora, Pietro
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1919
ostilità. E sentirono anche il bisogno di dirsi più
188
1919
dietro i capelli; toccava il laccio del grembiule, come
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1919
riesciva a dirle niente. ¶ Il ciliegio aveva il pedano
190
1919
niente. ¶ Il ciliegio aveva il pedano nero e rossiccio
191
1919
non parlava più: e il suo silenzio non lasciava
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1919
tasca un coltellino con il manico d'osso a
193
1919
da giovine, pigiò dentro il pezzetto di brace rimasta
194
1919
mentr'ella si ostinava, il cassetto spariva nel muro
195
1919
chiese: - A che pensa? ¶ Il vecchio si avvicinò all
196
1919
Masa, preoccupata di vedere il padroncino così, rispose di
197
1919
sembrarono come acqua calda. ¶ Il cavallo attaccato al calesse
198
1919
volte. ¶ Cercò di smettere il suo sorriso, abbassando il
199
1919
il suo sorriso, abbassando il volto; ma rallentò il
200
1919
il volto; ma rallentò il passo, come se fosse
201
1919
casa: s'era tolto il nastro, aveva cambiato le
202
1919
Pose dentro una cesta il fieno già falciato dal
203
1919
a quella mano. E il silenzio di lei, inspiegabile
204
1919
parla, non si sente il suono della voce di
205
1919
un tratto, le tolse il piccolo fazzoletto orlato, alla
206
1919
a prendere a manciate il fieno, con movimenti bruschi
207
1919
l'aiutò prima che il padre potesse vedere. Ghìsola
208
1919
potesse vedere. Ghìsola, assecondando il movimento di lui, guardava
209
1919
ella, innanzi di muovere il passo, gli prese una
210
1919
cui s'era attaccato il concio della stalla. ¶ Domenico
211
1919
moticcia. ¶ Pietro non aveva il coraggio di guardare in
212
1919
pensò che ci fosse il segno delle parole dette
213
1919
essere così sciocco; mentre il cuore gli balzava come
214
1919
e Giacco salutarono, togliendosi il cappello. Pietro a pena
215
1919
cavallo, che già tirava il calesse fuori del piazzale
216
1919
alle colline, gli dettero il rammarico di staccarsi da
217
1919
parlava mai; rispondendo con il capo a coloro che
218
1919
e, facendo prima rallentare il cavallo, la toccava con
219
1919
e gli pareva che il loro rumore variasse di
220
1919
così negligente, che verso il mese di maggio il
221
1919
il mese di maggio il rettore non lo volle
222
1919
piangere anche Anna. Ma, il giorno dopo, nessuno gli
223
1919
forza di pugni, con il pretesto di essersi arrabbiato
224
1919
Se ella, per rendergli il cambio, stava zitta, le
225
1919
stava zitta, le alzava il capo dal guanciale: - Rispondi
226
1919
fuori a dire: - Imparerò il disegno. ¶ Lo scritturale di
227
1919
date retta. Fategli imparare il vostro mestiere. Voi trattori
228
1919
di formicolìo lieve attraversava il suo volto, dal mento
229
1919
no la sua anima. Il cuore gli batteva. ¶ Domenico
230
1919
rise tanto che fece il viso congestionato; e, tra
231
1919
colazione quando ne trovava il tempo, dopo aver terminato
232
1919
In faccia al padrone, il cuoco; e, dall'altra
233
1919
quel frattempo qualche cliente. ¶ Il cuoco era andato su
234
1919
allo stalliere che attaccasse il cavallo. ¶ Domenico bevve un
235
1919
di piedi andò dietro il figlio che tamburellava con
236
1919
sopra un vetro, accompagnando il mugolìo della sua voce
237
1919
E divenne più vergognoso. Il colletto gli dava fastidio
238
1919
c'era più dubbio! ¶ Il sole tramontò tutto; e
239
1919
poteva nasconderle. ¶ - Lo sai? ¶ Il volto di lei divenne
240
1919
dietro a lei e il campo insieme si muovessero
241
1919
averle fatto male, con il temperino in mano, offeso
242
1919
in camera buttando via il pane. La vecchia, al
243
1919
perdono. Allora Pietro, quantunque il castigo gli avesse fatto
244
1919
ti ficcai, senza volere, il temperino nella carne. ¶ Già
245
1919
gli aveva fatto perdere il filo. ¶ - Ci pensa sempre
246
1919
la mano, perché tenesse il temperino; ma ella si
247
1919
parlasse sinceramente: e astiò il figlio del padrone, con
248
1919
licenza elementare, ed era il più grande e il
249
1919
il più grande e il meno bravo; e i
250
1919
dalla finestra aperta tutto il fumo delle pipe e
251
1919
tra loro, portandosi via il pane e le frutta
252
1919
strada! ¶ Quegli arrossiva: - Ieri il rimprovero non toccò a
253
1919
poco di vino, vuotava il bicchiere riposandolo con gli
254
1919
due soldi... ¶ Adamo metteva il bicchiere contro l'aria
255
1919
con lo sguardo. ¶ - È il tale. ¶ Qualche volta, cantavano
256
1919
insieme le dita sopra il tovagliolo, tamburellandole, con la
257
1919
stropicciava le guance con il dorso della mano, silenzioso
258
1919
della mano, silenzioso, con il sigaro in bocca, biascicandolo
259
1919
alla nuca. ¶ Bibe metteva il mento sopra il pugno
260
1919
metteva il mento sopra il pugno chiuso, in proda
261
1919
abbastanza. E sorrideva, tra il sonno. ¶ Volevano sempre gli
262
1919
sotto la finestra; Bibe il più giovine, sul canapè
263
1919
i baffi e pagavano il conto andando, a uno
264
1919
Anna. ¶ E Pino? Pino, il vecchio barrocciaio di Poggibonsi
265
1919
barrocciaio di Poggibonsi, era il più povero. Gridava, per
266
1919
con un dito, con il viso ridente senza sapere
267
1919
quel sorriso, pareva larga il doppio. ¶ - Ridete voi, eh
268
1919
le sue guance, tra il pelo della barba rada
269
1919
gli ci faceva battere il naso: - Senti come ti
270
1919
avesse voluto metterle sotto il tondo del piatto, con
271
1919
infreddolito e bagnato, con il bavero della giubba fino
272
1919
cima degli orecchi, con il cappello su gli occhi
273
1919
senza parlargli, gli metteva il viso tanto vicino, che
274
1919
tirava in dietro per il collo. ¶ Morì presto; e
275
1919
alla fine di marzo, il giorno di San Giuseppe
276
1919
i grani germogliati, mescolando il pallore della morte con
277
1919
pallore della morte con il pallore della vita! Queste
278
1919
i loro odii! E il vischio che nasce su
279
1919
pennato! Ma farà subito il ributto. E le gemme
280
1919
età la giubba con il bavero alla marinaia, tagliata
281
1919
in casa di Giacco; il quale, come il solito
282
1919
Giacco; il quale, come il solito, gli mise una
283
1919
era pronto a girare il collo. ¶ Il ragazzo rise
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1919
a girare il collo. ¶ Il ragazzo rise, guardando Masa
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volta: - Non fuma mica il padroncino! ¶ E ne rise
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e se le mordeva. Il vecchio cavò dal taschino
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una cannuccia corta quanto il palmo della mano. ¶ - Grazie
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trinciato, oggi! ¶ Indi con il pollice che aveva l
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sedere, metti al fuoco il beverone per la bestiola
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caldo e umido come il suo sudore. Ricordandosene, mangiava
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udendone solo parlare tra il babbo e gli avventori
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sementi più abbondanti; e il vino della prima vendemmia
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Dopo alcune febbriciattole, verso il giugno, tornò con la
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si poteva rompere. ¶ Pietro, il primo giorno, ebbe un
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tanti fili sottilissimi che il vento avrebbe potuto romperli
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suoi capelli, finiti come il refe avvoltolato al rocchetto
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gli si fa pigliare il filo... si avvolge da
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è da sbagliare. ¶ Orsola, il cui naso era rosso
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un terribile benessere; finché il sonno non gli fece
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La pioggia, ricominciata dopo il tramonto, faceva un crepitìo
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stato più desto: mosse il braccio ma non arrivò
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toccarsi la fronte, sentendo il segno della croce addosso
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se ne andò, riparando il lume con tutta la
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dopo avergli messo sotto il piumino i calzinotti e
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canto. ¶ Masa, essendosi capovolto il suo lume ad olio
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lume ad olio, perché il chiodo era venuto via
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versato l'olio. E il mio marito mi voleva
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Masa si sdrusciò con il palmo di una mano
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guancia; Orsola si grattò il petto, smuovendo con il
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il petto, smuovendo con il pugno tutto il giacchetto
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con il pugno tutto il giacchetto dinanzi. Poi disse
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al buio, a cambiarsi il grembiale. ¶ Ma avendo preso
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e li cosse dentro il padellino del soffritto; mentre
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scuoteva la testa, metteva il capo fuori dell'uscio
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guardava un poco verso il cielo, dove era venuta
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ignota s'avvicendava con il fetore caldo della stalla
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noi? ¶ E quando ficcava il braccio nudo dentro un
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capì che doveva odiare il rispetto ingenuo di Pietro
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alla strada. E come il vento gonfiava la camicia
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Perché non poteva sostenere il suo sguardo crucciato, impenetrabile
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d'acqua. ¶ Agostino aveva il naso piccolo e corto
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bambino, tutto lentigginoso; ma il suo collo era come
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avrebbe mai sognato. E il diletto d'ascoltarli era
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dispetto a posta. ¶ Sotto il largo cappello di paglia
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buttate via da Anna, il volto di Ghìsola era
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e con stizza, che il suo viso offendesse. Quando
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di casa; quando, secondo il suo solito, ci stava
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e invece le avvampavano il viso, e la stordivano
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c'era in lei il presentimento e il senso
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lei il presentimento e il senso di una vita
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come la ricchezza e il lusso degli altri. ¶ Pietro
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aveva l'illusione che il suo spirito assumesse così
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che si spaventava, soffocando il grido dell'incubo. Anna
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era seduto ad attendere il padre su lo scalone
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fitta che ne sentiva il sapore in bocca. Ella
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mise con furore, con il cuore palpitante, impaurito di
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i camerieri, Domenico Rosi, il padrone, rimase a contare
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candela che sgocciolava fitto, il denaro della giornata. Gli
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l'altro precipitare. E il Rosi pensava al suo
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teatro; o, peggio, con il sigaro in bocca! Egli
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trattorie della città: Il Pesce Azzurro. ¶ Ora
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di vestire come loro. Il penultimo parto aveva lasciato
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se l'offendesse, quando il ridere non portava nessun
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c'era alla farmacia il conto da pagare. ¶ Anna
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che le tirassero giù il cuore con tutte e
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quasi rabbiosa; e, odorando il suo aceto aromatico, le
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su le labbra. ¶ Con il volto un poco rotondo
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fine di bene; se il destino aveva voluto così
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chiudendo gli occhi con il sonno. Anna, allora, svincolava
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tardi ad esser piena. Il lavoro eccitava anche lei
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sopra una vecchia madia, il pane e i fiaschi
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che faceva piacere. Se il fruttivendolo era riuscito a
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dopo averglielo battuto sotto il naso. ¶ Anna, per lo
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bottega. Quegli allora aprì il coltello e gli si
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più forti. Per curarsi, il medico le disse di
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podere comprato da poco. Il sabato tornava a Siena
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ma, ogni sera, per il giorno dopo, portava alla
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fatte sopra le stalle. Il rosso pareva molto bello
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subito nell'aia; con il pozzo da una parte
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pergolato a cerchio, sotto il quale Domenico teneva, a
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le piante di limone: il solo lusso invece del
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che Pietro le toccasse. ¶ Il podere era di qualche
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pianeggiante e coltivato bene; il resto a pendice, fino
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messa, alla trattoria; e il Rosi li pagava, facendosi
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gli ordini da eseguirsi il giorno dopo, diceva che
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mentre pagava, faceva colazione. ¶ Il podere, benché piccolo e
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cipressi, in fila, dietro il muricciolo dell'aia; e
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terra scura e rossiccia; il resto di tufo asciutto
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giallo. A primavera, meno il lavorato con l'aratro
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parte di maremma e il Monte Amiata. ¶ Quando un
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poi di tutti. E il Rosi cambiò addirittura Poggio
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a' Meli. Egli fermava il cavallo quando fin nel
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nel mezzo della strada il vento aveva portato i
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saltava dalla contentezza per il suo arrivo. Per ore
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legata male o se il suo palo non stava
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presenza sua faceva rifare il lavoro. ¶ Per la potatura
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affezionata a Rebecca, che il suo seduttore non aveva
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strisciolina qua e là. Il fazzoletto che Masa portava
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un ago. Sgocciolato bene il forellino, prima di richiudere
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giallo ed abbrustolito, metteva il soffritto nella pentola piena
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al petto e spingendo il coltello con ambedue le
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con ambedue le mani. Il cane da guardia, Toppa
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votava l'acqua sopra il pane affettato; e Ghìsola
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che gli aveva ficcato il muso sopra la schiena
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arrossì. Egli le nascose il volto abbracciandola, perché non
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quel momento. ¶ - Io faccio il comodo mio. Perché sei
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ritrasse. Pietro le alzò il volto piegato in giù
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per cui sembra che il pianto giunga come una
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Pietro allora le riprese il volto con ambedue le
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con ambedue le mani, il suo volto rigido come
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guardarlo: si torceva come il ramarro quando svolta e
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sempre così? ¶ Gli venne il sudore freddo; ma procurò
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tutti e tre insieme: il marito della sorella era
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vita: - Rispondi. ¶ Ghìsola nascose il volto nel grembiule, fingendosi
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soglia, spinse innanzi tutto il corpo, discostandosi. Poi, rientrò
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era stato per Ghìsola il ritorno della coscienza. Ella
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più si sentiva mancare il terreno, perché Pietro era
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stare zitto. Era piuttosto il figliolo che s'approfittava
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lei arrossendo e levandosi il cappello. ¶ Anche in paese
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voce che doveva sposare il figliolo del padrone del
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che tutte le sere il signor Alberto tornava a
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di terracotta si guardavano. ¶ Il grano s'impolverava, e
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pizzicagnolo che vendeva anche il vino; e quando veniva
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vino; e quando veniva il vento da quella parte
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tornò a Firenze con il pretesto degli esami di
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si dolesse di perdere il tempo inevitabilmente, trovando giusto
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angoscia, gli faceva gonfiare il cuore: il cuore gli
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faceva gonfiare il cuore: il cuore gli batteva in
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sedé; dopo essersi tolto il cappello, che mise su
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scritto? ¶ Ed ella, con il suo bel viso che
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già pensato a chiederle il permesso. ¶ Egli, credendole, l
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meno fatica; e che il cuore gli si gonfiasse
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alcuna allusione a Ghìsola. ¶ Il suo malumore e la
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aveva potuto strappare con il lavoro e l'astuzia
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l'astuzia? E proprio il figliolo non l'apprezzava
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non l'apprezzava? Proprio il figliolo voleva mandare in
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voleva mandare in rovina il patrimonio? ¶ Allora si accorse
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parve un tradimento cercato: il seminario, l'accademia di
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volte, che stimava essere il momento di non lasciarsi
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e appoggiando al muro il capo già calvo. Ma
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poltrona della mamma, sotto il cui guanciale era una
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veniva voglia d'alzare il capo. Ma l'altra
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che si hanno durante il dormiveglia quando pare che
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smettere o di continuare il sonno. ¶ Si sedeva al
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i ginocchi appuntati sotto il cassetto. Gli pareva impossibile
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io non avrò mai: il vetturino frusta il cavallo
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mai: il vetturino frusta il cavallo per far più
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pranzo. E doveva aspettare il momento opportuno, perché anche
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momento opportuno, perché anche il cuoco non gli rispondesse
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prendendo da se stesso il pane e le posate
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dal pizzicagnolo, a comprare il formaggio? Oppure a prendere
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qualcuno che vuole scemare il conto? Ghìsola, del resto
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facesse bene a fare il comodo suo ora che
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che era giovine. Ma il droghiere rise della sua
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qualche parola perché dissipasse il malumore. Poi la lasciò
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la tua cugina, se il padrone è contento. ¶ Ghìsola
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che fanno notare subito il nostro malumore, come quelle
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d'ingresso e poi il salotto meno buio perché
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nella sua. Ella vide il tavolino con i libri
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tavolino con i libri, il canterano con lo specchio
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luccicava. E proseguì verso il letto messo ad una
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trattoria e di tutto il resto; e che volesse
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e che volesse trovare il modo d'allontanarsene subito
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più né meno tenerle il braccio. ¶ Ghìsola, sapendo che
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E le pareva che il chiaro di luna rimanesse
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entratura ad arco sotto il quale era un carro
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colori di altre ombre. ¶ Il murello era quello stesso
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nella strada passava qualcuno! ¶ Il pozzo le fece paura
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gli assalariati avrebbero ammirato il suo amore per una
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parlati molti anni innanzi. Il ricordo pareva ancor lì
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si fermò a guardare il cielo. Egli, credendole, esclamò
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baciò lungamente. Ella scosse il capo, discostandosi. Era pazzo
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dover tenere acceso troppo il lume ad olio, contro
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lume ad olio, contro il quale si buttava una
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grosso quanto un dito. Il rumore delle sue ali
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Pietro e Ghìsola allentarono il loro abbraccio, rasentando l
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si affrettasse a rimettersi il giacchetto color rosa; e
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sapendosi dominare, sicuro che il tempo lo avrebbe aiutato
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nessun modo d'affrettare il matrimonio. ¶ Masa esciva ed
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Pietro porse a Ghìsola il pettine, poi le abbottonò
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pettine, poi le abbottonò il giacchetto lungo le spalle
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dove aveva dormito giovinetta. Il suo volto s'indurì
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testa in dietro, quasi il collo s'irrigidisse. Pietro
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sotto la sottana. Era il dispiacere d'andarsene? Ma
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uno spillo; e anche il suo braccialetto d'argento
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battere ad ogni passo il suo ombrellino da sole
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che cominciasse a mangiar il pane che stringeva con
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tende, abbassate per parare il sole, ondeggiavano. ¶ Il cavallo
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parare il sole, ondeggiavano. ¶ Il cavallo s'era arrestato
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labbra grinzose, infilato sotto il morso. Si sorreggeva, appoggiandosi
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abbassò un'altra volta il capo e impallidì: aveva
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a Radda. ¶ Questo paese, il cui mucchio di case
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a piedi. Traversò tutto il bosco: tra i macigni
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gregge di pecore. ¶ Vide il tabernacolo dipinto d'azzurro
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l'Appennino aretino e il Monte di Santa Fiora
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sapessero poi dove drizzare il volo, dopo un tratto
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all'anima. Sapeva che il padre l'avrebbe maltrattato
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la sua brocca, sotto il rocchio di una fontana
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detto. ¶ Allora Lucia, visto il suo desiderio, rispose: - È
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sottana sdrucita che toccava il pavimento. ¶ E siccome ambedue
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sapesse quel che rispondere: il nero delle sue pupille
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acqua. ¶ Ma nel mettersi il cappello, si bucò con
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ci dovessero entrare più, il fazzoletto le cadde di
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finché non si lasciarono. Il fazzoletto era quasi la
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la stessa cosa con il vestito di lei. ¶ - Quando
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Ghìsola non sapeva se il suo amico le avrebbe
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alterigia; ma arrossì, abbassando il volto. ¶ - E chi ti
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arricciava con una mano il labbro di sotto; Pietro
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un giardino, gli rasentò il volto; se fosse stato
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provò nessun piacere, perché il senso disagevole d'una
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ma c'era dovunque il sole ardente e di
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piacevole. ¶ Quella strada, dove il vento sollevava qua e
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parve che volesse proteggere il cuoricino. ¶ - L'hai comprato
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uno io, e porterai il mio. Ossia il tuo
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porterai il mio. Ossia il tuo, perché niente è
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ma, certo, non era il momento. Invece tornò indietro
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Ella sorrise, ed allungò il passo senza rispondergli. ¶ Pietro
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amarla?» Non era anche il suo dovere morale? Ma
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morale? Ma come trovare il modo di star meglio
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pare la stessa. Certamente, il suo cielo ora è