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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Gli egoisti, 1923

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
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1923
ricominciava istantaneamente a pensare. Il suo pensiero era come
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1923
faceva per lui tutto il possibile. E Dario credeva
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1923
loro lo avrebbe dichiarato il più modesto e il
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1923
il più modesto e il più insignificante. Aveva dovuto
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1923
l’uscio, però, guardò il letto; e fu quasi
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1923
una colla trasparente e il sole ficcarsi dentro le
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1923
si fermò; parendogli che il sole e le ombre
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1923
testa; e proseguì. ¶ Anche il Ministero sembrava deserto: salì
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1923
perchè entrasse di più il fresco; e i busti
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1923
se non avesse avuto il capo, dormiva seduto sopra
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1923
Al secondo piano, stava il suo amico Nello Giachi
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1923
sentì un poco meglio. Il Giachi aveva continuato a
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1923
mi inviti a mangiare! ¶ Il Giachi smise di grattarsi
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1923
la giubba e chiuse il pezzo di specchio dentro
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1923
un cassettaccio; nettò sopra il tavolino con il fazzoletto
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1923
sopra il tavolino con il fazzoletto e soffiò tra
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1923
meno quel che pensare. ¶ Il Giachi era piuttosto magro
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1923
e per vezzo. Allora il Gavinai gli chiese: ¶ — Vuoi
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1923
che non vedo Albertina? ¶ Il Giachi non rispose nulla
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1923
vogliamo sempre bene. ¶ Allora il Giachi rispose: ¶ — Mi sembra
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1923
vuoi bene da vero. ¶ Il Giachi ridacchiò; quantunque cercasse
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1923
quantunque cercasse di trattenersi. Il Gavinai, cercò di farsi
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1923
era addirittura una sciocchezza il suo sentimento stesso. Tuttavia
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1923
sentimento stesso. Tuttavia, siccome il Giachi stava zitto, come
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1923
e accarezzarle. ¶ Poi, perchè il Giachi non lo prendesse
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1923
piega dalla giubba. ¶ Ma il Giachi gli disse: ¶ — Io
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1923
la bocca. E siccome il Giachi si mise a
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1923
porta; e gli veniva il ticchio di farne la
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1923
se avesse potuto mangiare il tavolino. ¶ Il Giachi gli
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1923
potuto mangiare il tavolino. ¶ Il Giachi gli vedeva sul
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1923
perchè facesse più presto. Il Giachi, allora, fu tentato
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1923
tempo; ma non ebbe il coraggio. Prese il cappello
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1923
ebbe il coraggio. Prese il cappello e i giornali
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1923
disse: ¶ — Possiamo andare. ¶ Allora, il Gavinai si fermò e
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1923
posso farne a meno. ¶ Il Giachi capì che s
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1923
camminare: ¶ — Devi venire oggi. ¶ Il Gavinai, avvistosi del cambiamento
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1923
CAP. II. ¶ La sera, il Gavinai si sentì un
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1923
una certa ironìa. ¶ Sopra il Pincio, lampeggiava; ma, su
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1923
nei vicoli scuri, soltanto il chiaro di luna faceva
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1923
la punta delle dita il mangiare accattato, da un
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1923
piovere. Una ragazza, con il cappello in mano, correva
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1923
in mano, correva lungo il marciapiede, opposto al suo
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1923
s’era fermato. ¶ Dentro il salone Margherita c’era
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1923
soltanto attorno alle lampade. ¶ Il ricordo di Albertina lo
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1923
in quando, si vedeva il fuoco della sua sigaretta
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1923
Via della Dataria; sotto il Quirinale alto e quasi
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1923
nella notte. ¶ In camera, il Gavinai accese la lampadina
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1923
di essere bianca; tanto il suo pensiero pigliava il
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1923
il suo pensiero pigliava il sopravvento; l’aveva rubata
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1923
uguali, sempre le stesse. Il sentimento di se medesimo
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1923
con la testa sopra il tavolino, guardò lungamente il
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1923
il tavolino, guardò lungamente il letto restato intatto. ¶ CAP
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1923
definizione, che sorpassava anche il suo amor proprio abituale
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1923
suoi fino a darle il tempo di sorprendere la
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1923
dal suo sentimento, e il ricordo di quando s
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1923
specie di rimorso, che il desiderio faceva doventare delizioso
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1923
quasi nessuno pareva che il silenzio non esistesse più
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1923
non esistesse più. ¶ Verso il tramonto, si scopersero i
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1923
Certi punti della campagna il sole li illuminava così
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1923
sembravano trasparenti. ¶ Poi, quantunque il sole fosse già dietro
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1923
di sè. ¶ Sentiva che il momento di parlare era
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1923
aprirsi quanto era largo il cielo. ¶ Allora, tremando tutto
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1923
notte era stellata, e il pino fermo e chiuso
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1923
e chiuso. ¶ CAPITOLO IV. ¶ Il sentimento per Albertina somigliava
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1923
breve lontananza; e tutto il resto è indefinibile. Ma
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1923
giorno. Allora, uscì. ¶ Sentiva il bisogno di esprimere la
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1923
sentiva dentro di sè. Il gran pino che pende
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1923
e non restasse che il cielo. ¶ Dario non ricordava
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1923
impossibile. Ad un tratto il pensiero di Albertina gli
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1923
disse scherzando, ma con il dubbio che fosse vero
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1923
donna avrebbe potuto. Serbava il vestito del primo giorno
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1923
evidente e schietta come il suo sentimento; sentendo che
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1923
folla gliene facesse provare il bisogno fino allo spasimo
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1923
cercava di stordirlo con il suo amore; senza sapere
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1923
zia gli aveva mandato il denaro, si sentiva male
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1923
male un poco meno. ¶ Il Giachi pensava come aiutarlo
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1923
altra volta i denari, il Giachi rimediava subito: ¶ — È
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1923
te li presto io! ¶ Il Giachi aveva per amante
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1923
un istituto di suore. Il Giachi la voleva lasciare
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1923
adattato a fare anche il cronista. Non era stato
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1923
e due melograni fioriti. ¶ Il Giachi sembrava meno apatico
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1923
aspettavo, anzi! ¶ — Davvero? ¶ Ma il Giachi era tornato con
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1923
però, sembravi perfino allegro. ¶ Il Giachi torse la bocca
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1923
carte che aveva sopra il tavolino, disse: ¶ — È venuto
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1923
È venuto a Roma il Carraresi. ¶ Dario chiese, con
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1923
Lo vedrò tanto volentieri. ¶ Il Giachi gli dette un
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1923
mangiare, come dovrei essere! ¶ Il Giachi sorrise, e non
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1923
rispondere. Stette ancora con il capo giù, poi gi
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1923
tre anni non rivedeva il Carraresi, ed era ansioso
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1923
occhi. Ugo Carraresi, tra il contadino e il signore
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1923
tra il contadino e il signore, aveva quarant’anni
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1923
aveva quarant’anni; con il viso magro e tutto
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1923
che fare? ¶ — Staremo insieme. ¶ Il Carraresi, che odiava le
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1923
violenza, disse: ¶ — Bisogna aspettare il Giachi qui: ¶ Il Carraresi
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1923
aspettare il Giachi qui: ¶ Il Carraresi capì perchè aveva
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1923
dire. ¶ Ad un tratto, il Carraresi si fece pallido
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1923
e la mise sopra il davanzale della finestra. Poi
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1923
mise a ridere. Ma il Carraresi guardò con diffidenza
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1923
bene. ¶ Dario sentì subito il bisogno di fargli la
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1923
chiuse gli occhi, perchè il Carraresi lo guardava sempre
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1923
che io sono innamorato. Il viso del Carraresi si
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1923
la voce ironica. ¶ Allora, il Carraresi rise senza più
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1923
che si fidanzano per il matrimonio. ¶ — Te la farò
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1923
che fanno come lei. ¶ Il Gavinai rispose, convulso: ¶ — Non
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1923
ho nessun desiderio. ¶ E il Carraresi riprese la cicca
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1923
sigarette, che teneva sotto il fazzoletto. Dario gli disse
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1923
aveva una nitidezza esatta. Il Carraresi la fissava sovente
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1923
sotto le ciglia; e il suo viso, che pareva
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1923
sono fatto povero. Tutto il resto, per me, non
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1923
quel che avesse risposto il Gavinai, non importandogliene niente
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1923
ridendo; con un brivido. Il Carraresi gridò: ¶ — Sarebbe giusto
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1923
sghignazzavano e fremevano; esaltati. Il Carraresi seguì con gli
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1923
con le zampe. E il greto senza erba, liscio
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1923
in su; a salti. Il pastore picchiava le più
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1923
le zolle. Sul ponte, il San Giovanni di pietra
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1923
in mezzo li divideva. ¶ Il Tevere girava sotto i
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1923
e sentire com’è il vino? ¶ Il Carraresi rise
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1923
com’è il vino? ¶ Il Carraresi rise; guardandolo: ¶ — Andiamo
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1923
entrato ieri sera con il Giachi. Ma non ci
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1923
Preferisco questi che tracannano il vino! ¶ Alla salita della
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1923
di tela rossa; e il vento la gonfiava. Il
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1923
il vento la gonfiava. Il suo compagno andava tra
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1923
sole e alla polvere. ¶ Il Carraresi ripensava a quel
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1923
lui. ¶ Ad un tratto, il Carraresi tirò in dietro
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1923
immensa. Avrebbe voluto prendere il tranvai; per fare più
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1923
Popolo, che poco prima il tramonto aveva fatto doventare
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1923
non andarono subito verso il Corso; e presero dalla
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1923
parte dei Prati; perchè il Carraresi voleva vedere la
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1923
del Ponte Margherita; ed il fiume, oscuro, scorreva nell
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1923
che gli scintillava sotto il braccio, la inseguì. ¶ E
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1923
i due amici presero il primo tranvai che giunse
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1923
rumore; e credevano che il tranvai fosse addirittura silenzioso
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1923
era possibile. Attese che il Carraresi parlasse ancora; ma
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1923
Dove andiamo? ¶ — Dove vuoi. ¶ Il Carraresi ridomandò, con impazienza
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1923
non sapeva di che; il Carraresi credeva di essersi
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1923
a quel modo, ricordava il suo paese, ficcato giù
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1923
spighe durante la mietitura. Il ventre rossastro del cavallo
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1923
fianco della diligenza; con il cappello e il vestito
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1923
con il cappello e il vestito nero come le
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1923
subito di trotterellare se il vetturale non li frustava
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1923
più alta di tutto il resto. La strada vi
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1923
arrestava di botto; e il lago si vedeva giù
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1923
stare insieme e riunite. Il Gavinai si lasciava accarezzare
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1923
uccelli, e si sentiva il frullio delle ali. Quasi
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1923
un gregge insieme con il cane; e si udiva
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1923
cane; e si udiva il respiro delle pecore; mentre
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1923
montoni cozzavano, per gioco. Il gregge era sparso di
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1923
di buchi luminosi, dove il sole passava tra le
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1923
ch’era per dimenticare il malessere; ma sorrise ad
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1923
per la prima volta. ¶ Il viso di lui era
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1923
parlava ancora? ¶ Pareva che il lago tagliasse come un
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1923
in alto, dove era il turchino di quell’estate
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1923
lo stesso a trovare il Carraresi; che doveva partire
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1923
sentimento di purezza con il quale s’era innamorato
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1923
che gli faceva tremare il cuore. Ella camminava in
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1923
avvicinato a lei, pronunciando il suo nome piano; con
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1923
suo nodo di pensare. ¶ Il Carraresi stava uscendo proprio
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1923
rispose, arrossendo: ¶ — Con Albertina. ¶ Il Carraresi disse, con voce
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1923
viso; e sorrise. Ma il Carraresi rifece la voce
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1923
amico lo stesso. ¶ Anche il Carraresi parve che volesse
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1923
parve che volesse smettere il tono che aveva preso
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1923
non mi dirai niente. ¶ Il Carraresi se n’offese
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1923
Ma si presero sotto il braccio, mettendosi a passo
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1923
a passo uguale; e il Carraresi riattaccò: ¶ — Io me
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1923
amanti quanto alla ragazza: Il Carraresi rispose: ¶ — Oggi, invece
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1923
fatta la barba, e il pomo della gola pareva
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1923
tendini. All’improvviso, come il solito, doventò taciturno. Dario
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1923
da tendine verdi, dietro il quale erano i bigliardi
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1923
le grida si acquietarono. Il giovanotto, che ora brandiva
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1923
la stecca, osò rientrare. ¶ Il Carraresi, doventato subito bianco
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1923
senza nè meno finire il caffè, benchè desse un
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1923
e non trovava più il filo del discorso. Era
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1923
testa. Ma, poi, per il fastidio che ne risentiva
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1923
Andiamo da Piazza Colonna. ¶ Il Carraresi si fermò; come
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1923
Ma, dinanzi a Montecitorio, il Carraresi s’era già
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1923
sta dentro; e anche il Quirinale. ¶ Parlava con una
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1923
tutti e tre insieme. Il Papi accettò subito; mettendosi
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1923
perchè non andiamo per il Corso? Io piaccio subito
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1923
alla moda; e teneva il cappello un poco indietro
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1923
due dopo mezzanotte, passando il tempo con i giornalisti
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1923
letterato. A quell’ora il suo viso s’imbambolava
182
1923
giorno dopo. La notte, il fuoco della sigaretta si
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1923
la stanchezza. ¶ CAPITOLO IX. ¶ Il dolore di Albertina era
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1923
più importante di tutto il resto. Ma, mentre si
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1923
abbandonava a queste idee, il suo amore la riprendeva
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1923
c’è un ponte. Il fiume era torbo e
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1923
campo vicino: scodinzolavano, e il pelame lustrava. Sopra una
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1923
quasi in fila. Dopo il ponte, la strada seguitava
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1923
i contorni. E tutto il monte, perciò, era senza
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1923
se ci fosse già il rimorso, le gridò: ¶ — Quando
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1923
campi, si fecero bruni; il cielo divenne un poco
192
1923
Come era possibile che il treno la portasse via
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1923
una valigia. E, quando il treno riprese la corsa
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1923
rama sporse fin dentro il davanzale; ed altre rame
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1923
e s’avviò verso il Ministero; dove, forse, avrebbe
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1923
dove, forse, avrebbe trovato il Giachi; perchè voleva parlarne
197
1923
folgorava in alto, dietro il Campidoglio d’un grigio
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1923
Chiesa del Gesù; perchè il tramonto si spuliva; e
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1923
tramonto si spuliva; e il temporale scendeva da un
200
1923
si spandeva attorno. E il grigio della pioggia si
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1923
tanta riconoscenza esaltata, che il suo sentimento gli pareva
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1923
stato con lei. Dopo il tramonto e la pioggia
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1923
Porta del Popolo; con il desiderio di Albertina, che
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1923
Albertina a quell’ora? Il cuore gli batteva, quasi
205
1923
quasi si schiantasse come il cipresso; e non gliene
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1923
non era possibile. Ed il pensiero della bellezza somigliava
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1923
alberi; tra i quali il cielo aveva una luminosità
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1923
sentire, quando si chetava, il silenzio di tutta la
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1923
più luminosa. Allora, guardava il cielo, e lo trovava
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1923
guardava nè meno più il suo ritratto. Gli pareva
211
1923
capo a vivere secondo il suo desiderio; e andava
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1923
tutti i giorni con il Papi, che tentò di
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1923
un’altra, che aveva il viso come se i
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1923
cose lontane della giovinezza. ¶ Il Carraresi non s’era
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1923
nessun desiderio di rivedere il Giachi; e quasi se
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1923
caffè o al teatro. ¶ Il Papi s’ostinava sempre
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1923
attento quando poteva essere il momento più adatto perchè
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1923
disse: ¶ — Ma perchè senti il bisogno di restare fedele
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1923
acconsentì che proseguisse; ma il Papi, cambiò in meglio
220
1923
e rispose: ¶ — Non importa! ¶ Il Papi insistette, subito: ¶ — Sei
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1923
se fosse per accondiscendere. ¶ Il Papi lo prese sotto
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1923
Papi lo prese sotto il braccio e cercò di
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1923
pensi tu. ¶ — Non fare il superbo, allora! Non ti
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1923
dire mai niente! ¶ Ma il Gavinai era preoccupato di
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1923
picchiare; tanto più che il Papi lo guardava quasi
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1923
giovane di lui, con il quale scherzava sempre tanto
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1923
incontrò un’altra volta il Papi gli andò incontro
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1923
Già, io sono vecchio! ¶ Il Papi, invece, sentì piacere
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1923
capace di qualunque cosa; il quale è un segno
230
1923
per Via Nazionale. Sentiva il bisogno di stare solo
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1923
stare solo, e lasciò il Papi; suggerendogli, per scherzo
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1923
che gli faceva venire il bisogno di vedere almeno
233
1923
una nuvola. Ma anche il cielo era deserto come
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1923
le pietre. ¶ Credette che il silenzio lo volesse tenere
235
1923
s’imponeva troppo? ¶ Perfino il ricordo di Albertina pareva
236
1923
a tre giorni o il giorno dopo? ¶ Che restava
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1923
solo; e pensò, con il cuore che gli palpitava
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1923
scorse i pioppi, lungo il torrentello della Ninfa Egeria
239
1923
divinità del settembre. E il cuore gli corse verso
240
1923
momento sola le veniva il desiderio di ripartire subito
241
1923
le aveva viste spuntare! Il muricciolo del giardino serbava
242
1923
Ma che colpa aveva il giardino se non era
243
1923
sembrasse troppo piccola; finchè il tetto più lontano restava
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1923
lontano restava smezzato come il suo desiderio. ¶ Ma, talvolta
245
1923
Ma, nello stesso tempo il desiderio si spegneva. Ed
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1923
dentro l’anima; e il resto era così sbiadito
247
1923
e non rivedeva più il Papi. Perchè nessuno somigliava
248
1923
somigliava, anche di poco, il Carraresi; e tutti si
249
1923
per conoscerli tutti quanti. ¶ Il Gavinai somigliava al cieco
250
1923
campo, e gli passava il malumore. ¶ E Albertina non
251
1923
a camminare; finchè tutto il gregge, un poco sbandato
252
1923
poco sbandato, sparì dietro il burrone. ¶ Dietro la fila
253
1923
che colore fosse. Anche il turchino del cielo variava
254
1923
non la voleva sopportare. Il rimorso era come un
255
1923
che avesse desiderato. Dunque, il pensiero d’uccidere spariva
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1923
si sparpagliò proprio sopra il suo capo, restando poi
257
1923
saltando un muricciolo, dietro il quale si rizzavano, sporgendo
258
1923
in fretta; per togliere il giallume del pelo. ¶ Che
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1923
per sempre; mentre già il cielo si spegneva; restando
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1923
lo cercasse. Si tolse il cappello, buttandolo sul letto
261
1923
la rimpiangesse. Intanto, riprese il cappello; piegò la curva
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1923
mise un’altra volta il cappello, ma non le
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1923
sapeva se andare verso il Corso o verso Via
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1923
poco violacee, coprivano tutto il cielo; e i fili
265
1923
andare invece a prendere il tè; e a convincerla
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1923
sentita come cadere dentro il teatro. ¶ Guardandolo uscire, si
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1923
e non poteva sopportare il fracasso enorme della musica
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1923
più presto a tornare il giorno. Si riaddormentava soltanto
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1923
quelli che si toglievano il cappello. ¶ Nè meno gli
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1923
metteva a guardarlo, con il desiderio di farlo a
271
1923
la miseria e ora il lusso. Roma non aveva
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1923
capiva, poi, perchè con il Giachi non si fosse
273
1923
cose passate tra loro. Il Papi era così lontano
274
1923
fossero meno di quanto il Papi gli diceva. Andava
275
1923
e qualche volta con il desiderio di superarli. Aveva
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1923
che gli avrebbe formato il sentimento della coscienza. ¶ Mettendosi
277
1923
sentimento della coscienza. ¶ Mettendosi il solino, vide allo specchio
278
1923
dentro la coscienza tutto il tempo trascorso; separato da
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1923
del quale volevano tacere. Il loro amore doveva nascere