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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppe Parini, Il giorno, 1801

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
1
1801
Lusinghevole stil corromper tenta ¶ Il generoso de le stirpi
2
1801
la tua pietade o il tuo rispetto ¶ Devrien fino
3
1801
di color diversi ¶ Fregia il Sassone industre. E tu
4
1801
de le dapi odore ¶ Il celabro le offenda. Ivi
5
1801
ond'empie ¶ L'aere il caffè, che preparato fuma
6
1801
nari ¶ Del divin prandio il nettare beete, ¶ Che favorevol
7
1801
Con le dita pieghevoli il selvoso ¶ Mento vezzeggia; e
8
1801
la svelata fronte ¶ Alzando il guarda; e quelli sguardi
9
1801
coppia di corsier de' il carro ¶ Condur de la
10
1801
le fredde piagge educa il Cimbro; ¶ O quei che
11
1801
i membri, ¶ Già scelto il campo, e già distinti
12
1801
era concesso: ¶ Poi che il rozzo marito ad Argo
13
1801
Ora piegando or allungando il collo ¶ Ad ogni verbo
14
1801
All'aurea verga, e il capo e le calcagna
15
1801
in questi detti lagrimando il prega. ¶ “O propizio a
16
1801
marito”. Ecco si scote ¶ Il divin simulacro, a lui
17
1801
percote tre volte: e il lieto amante ¶ Sente dettarsi
18
1801
suo piè concesse ancora ¶ Il supplicato dio, cotanto ei
19
1801
Trae la compagna, onde il nemico assalto ¶ Forte sostenga
20
1801
allora ¶ Da la falange il suo rival combatte; ¶ E
21
1801
e questi l'altra. ¶ Il marito col gomito s
22
1801
sonanti bòssoli comincia, ¶ Ora il picchiar de' bòssoli sul
23
1801
bòssoli sul piano, ¶ Ora il vibrar lo sparpagliar l
24
1801
lo sparpagliar l'urtare ¶ Il cozzar de i duo
25
1801
de le mosse ¶ Rotelle il martellar. Torcesi e freme
26
1801
Torcesi e freme ¶ Sbalordito il geloso: a fuggir pensa
27
1801
fuggir pensa, ¶ Ma rattienlo il sospetto. Il fragor cresce
28
1801
Ma rattienlo il sospetto. Il fragor cresce ¶ Il rombazzo
29
1801
sospetto. Il fragor cresce ¶ Il rombazzo il frastono il
30
1801
fragor cresce ¶ Il rombazzo il frastono il rovinio: ¶ Ei
31
1801
Il rombazzo il frastono il rovinio: ¶ Ei più regger
32
1801
Tu vincesti o Mercurio. Il cauto amante ¶ Poco disse
33
1801
diletto ¶ La dama e il cavalier volsero il gioco
34
1801
e il cavalier volsero il gioco ¶ Che la necessità
35
1801
trovato avea. ¶ Fu superfluo il romor: di molle panno
36
1801
e de' patenti ¶ Bòssoli il sen: lo schiamazzio molesto
37
1801
e durò al gioco il nome, ¶ Che ancor l
38
1801
l'antico strepito dinota. ¶ Il Vespro ¶ Ma de gli
39
1801
e de le fere il giorno ¶ E de' pesci
40
1801
Cuba s'affretta e il Messico e l'altrice
41
1801
e dall'eccelse ¶ Rocche il sol manda gli ultimi
42
1801
O l'appennino o il mar curvo ti celi
43
1801
nullo serve. ¶ Pronto è il cocchio felice. Odo le
44
1801
suo fido cavalier nodrisce ¶ Il placido marito. Indi la
45
1801
a lei rintègra: ¶ Tu il ventaglio le scegli adatto
46
1801
A le vergini ancelle il cane affida ¶ Al par
47
1801
Grave sua cura: e il misero dolente ¶ Mal tra
48
1801
la destra ¶ Molle verso il tuo sen piegata e
49
1801
aria la terra ¶ E il ferace di mostri ondoso
50
1801
chi fia? Per certo il caso ¶ Congiunse accorto i
51
1801
sì forte: nè lassezza il vinse ¶ Nè deliquio giammai
52
1801
scarze le membra ¶ Singolare il costume e nel bel
53
1801
bisogni o le piaghe. Il cor di questo ¶ Sdegna
54
1801
sul placido bue: nè il truculento ¶ Cor gli piegàro
55
1801
tortuosamente ¶ La man che il loro fato aimè stringea
56
1801
Grazie alunna, ¶ Giovanilmente vezzeggiando, il piede ¶ Villan del servo
57
1801
tremanti ¶ Precipitàro. Accorse ognuno: il volto ¶ Fu d'essenze
58
1801
atroce ¶ Odiàr l'autore. Il perfido si giacque ¶ Con
59
1801
Inerudito andrai signor, qualora ¶ Il perverso destin dal fianco
60
1801
i denti ineguali. Ora il distingue ¶ Risibil gobba, or
61
1801
e pranzerai negletto ¶ Fra il popol folto de gli
62
1801
Non la materia, ma il divin lavoro. ¶ Nè allor
63
1801
soggiorna e regna ¶ È il castissimo calice serbato: ¶ Nè
64
1801
alito maschile ¶ Osi appannarne il nitido cristallo; ¶ Nè dama
65
1801
la destra, ¶ Che reggendo il bicchier sospesa ondeggia ¶ Affettuoso
66
1801
gioia sfavillando accolgan pronti ¶ Il brindisi segreto: e ti
67
1801
e Guadiana e Tule. ¶ Il mattutino gabinetto il corso
68
1801
Tule. ¶ Il mattutino gabinetto il corso ¶ Il teatro e
69
1801
mattutino gabinetto il corso ¶ Il teatro e la mensa
70
1801
tempo. Ognun ne chieda ¶ Il dolente marito: ed ei
71
1801
volge al suo fine il pranzo illustre: ¶ Già Como
72
1801
poi. Sonan le risa: ¶ Il clamoroso disputar s'accende
73
1801
capovolge ¶ Con seste ardite il pelago e la terra
74
1801
e che tiranni ¶ Sopra il senso de gli uomini
75
1801
Sovra ognaltro t'innalza. Il campo è questo ¶ Ove
76
1801
dentro piomba, ¶ Tal tu il sermone altrui volgi sagace
77
1801
ove spiegar ti giove ¶ Il tuo novo tesoro. E
78
1801
gemma; e poi che il punto hai colto, ¶ Ratto
79
1801
convivj. ¶ In simil guisa il favoloso mago, ¶ Che fe
80
1801
la terribil pugna ¶ Strappava il velo a lo incantato
81
1801
Oggi la diva ¶ Urania il crin compose; e gl
82
1801
li guida, o tra il clamore ¶ De' frequenti convivi
83
1801
de la mensa ¶ Fece il suo Pindo: e guai
84
1801
precipitando ¶ Con le forchette il cacciano. Meschino! ¶ Più non
85
1801
le tasche. Oh come il vate amico ¶ Te udrà
86
1801
amico ¶ Te udrà meravigliando il sermon prisco ¶ O sciogliere
87
1801
di Donato al paro ¶ Il difficil sermone intendi e
88
1801
avran più notti ¶ Conciliato il facil sonno, al fine
89
1801
Or fia la mensa ¶ Il favorevol loco, onde al
90
1801
esca ¶ De' brevi studj il glorioso frutto. ¶ Chi por
91
1801
animo a la mente? Il vulgo tema ¶ Oltre natura
92
1801
e quei cui dona il vulgo ¶ Titol di saggio
93
1801
di saggio mediti romito ¶ Il ver celato; e al
94
1801
Con cenno approvator vezzosa il capo ¶ Pieghi sovente: e
95
1801
capo ¶ Pieghi sovente: e il calcolo e la massa
96
1801
odia ¶ De le scole il sermone Amor maestro: ¶ E
97
1801
Piacer fu spedito. Ecco il bel Genio, ¶ Qual già
98
1801
Come nell'arsa state il tuono s'ode, ¶ Che
99
1801
voglia s'infiammò, nacque il desio: ¶ Voi primieri scopriste
100
1801
desio: ¶ Voi primieri scopriste il buono il meglio: ¶ Voi
101
1801
primieri scopriste il buono il meglio: ¶ Voi con foga
102
1801
amabile e di bello il nome ottenne. ¶ Al giudizio
103
1801
di Paride fu dato ¶ Il primo esempio: tra femminei
104
1801
più soavi. Allora ¶ Fu il vin preposto all'onda
105
1801
preposto all'onda; e il vin si elesse ¶ Figlio
106
1801
Colli dove più zolfo il suolo impingua. ¶ Così l
107
1801
si divise: e fu il signore ¶ Da i mortali
108
1801
e la viltade ¶ E il travaglio e l'inopia
109
1801
Grandi rendette; poi che il tempo al fine ¶ Lor
110
1801
a gioirne. ¶ Ecco splende il gran desco. In mille
111
1801
già da i servi ¶ Il morbido per lei seggio
112
1801
mano all'agil fianco ¶ Il sottopon sì che lontana
113
1801
a lei del lembo ¶ Il diffuso volume: e al
114
1801
lei. A cavalier gentile ¶ Il lato abbandonar de la
115
1801
allor ch'ei scese ¶ Il Campidoglio ad abitar, sebbene
116
1801
uscìro. ¶ Indistinto ad ognaltro il loco sia ¶ All'alta
117
1801
Desta ed infiamma! Ivi il gentil motteggio, ¶ Malizioso svolazzando
118
1801
A le rozze villane il viso adorna. ¶ Forse a
119
1801
da lei. Tu dunque il ferro, ¶ Che forbito ti
120
1801
a cui se' caro ¶ Il tranquillo marito immoto siede
121
1801
La dama delicata invoca il Sonno ¶ Che al talamo
122
1801
l'erbe innocenti adagia il fianco ¶ Lieta e secura
123
1801
man stende, e ritragge ¶ Il cubito, e l'anelito
124
1801
con le labbra aperte ¶ Il guarda obliquamente. Ahi quante
125
1801
Imène, ahi folle! invocò il Sonno: e questi ¶ Di
126
1801
torpente ¶ Indifferenza gli ricinse il core. ¶ Ma se a
127
1801
poi ¶ Ti fia ceduto il trinciator coltello ¶ Che al
128
1801
pesce ¶ Parte le aggrada. Il tuo coltello Amore ¶ Anatomico
129
1801
giorno ¶ Che le alleviàro il delicato fianco ¶ Non la
130
1801
eroi ¶ Porgere orecchio; e il tuo sermone a i
131
1801
non seppe ¶ Di che il volto abbellirgli; e all
132
1801
arte disse: ¶ Tu compi il mio lavoro: e l
133
1801
ei s'affanna; e il pasto sembra ¶ Obliar declamando
134
1801
Al certo al certo ¶ Il nemico è a le
135
1801
chi giammai ¶ Fuor che il genio di Francia osato
136
1801
Condur felicemente? Andò romito ¶ Il bongusto finora spaziando ¶ Per
137
1801
fanatica voce: e tra il fragore ¶ D'un peregrino
138
1801
dica. Empiono è vero ¶ Il nostro suol di Cerere
139
1801
Tra le spighe confuso il crin dorato. ¶ Bacco e
140
1801
i lieti poggi e il monte ¶ Ne coronan di
141
1801
vittime sacre. ¶ Sorge fecondo il lin soave cura ¶ De
142
1801
ne cinge le campagne il tanto ¶ Per la morte
143
1801
Rodan le capre; ruminando il bue ¶ Per li prati
144
1801
agevol ben schife Cillenio ¶ Il comodo ministri, a cui
145
1801
e godendo, nell'uscire il lungo ¶ Ordin superbo di
146
1801
le nere torri ¶ Signoreggiando il mar, verso le aduste
147
1801
canuto e raro ¶ Pende il crin da la nuca
148
1801
guancia pienotta e sopra il mento ¶ Serpe triplice pelo
149
1801
un secol di vita il buon vegliardo ¶ Di lui
150
1801
ascolta: odiò que' ceffi ¶ Il suo guardo gentil: noia
151
1801
Timido ti sostien mentre il dorato ¶ Cocchio tu sali
152
1801
o vulgo ¶ E cedi il passo al trono ove
153
1801
trono ove s'asside ¶ Il mio signore. Ah te
154
1801
de' preziosi istanti! ¶ Temi il non mai da legge
155
1801
sangue ¶ Corser macchiate, e il suol di lunga striscia
156
1801
striscia, ¶ Spettacol miserabile! segnàro. ¶ Il Meriggio ¶ Ardirò ancor fra
157
1801
dall'alto del cielo il sol fuggendo ¶ Verge all
158
1801
Stirpe di numi: e il tuo meriggio è questo
159
1801
giovani eroi van rimembrando. ¶ Il marito gentil queto sorride
160
1801
resta, ¶ Ad altra mensa il piè rivolga; e d
161
1801
al fianco si assida, il cui marito ¶ Pranzi altrove
162
1801
annunciarti al gabinetto estremo ¶ Il noto scalpiccio de' piedi
163
1801
la tua dama: e il suo bel labbro in
164
1801
lasciando ¶ Libero e scarco il più beato seggio. ¶ Tal
165
1801
Bizanzio ed Ispaàn guardano il fiore ¶ De la beltà
166
1801
De la beltà che il popolato Egèo ¶ Manda e
167
1801
e l'Armeno e il Tartaro e il Circasso
168
1801
e il Tartaro e il Circasso ¶ Per delizia d
169
1801
entra ¶ L'ardente sposa il grave Musulmano. ¶ Nel maestoso
170
1801
Intorno ei volge imperioso il guardo: ¶ Ed ecco al
171
1801
apparire umìl chinarsi ¶ E il piè ritrar l'effeminata
172
1801
al cor; sublime alzisi il petto; ¶ Sorgan gli omeri
173
1801
a lei converso ¶ Scenda il duttile collo; a i
174
1801
amor dimostri o che il somigli al meno. ¶ Ma
175
1801
volte ¶ Dall'immobile prora il buon nocchiero ¶ Invocò la
176
1801
suole accôr fu vista ¶ Il novello straniero, e co
177
1801
stili. ¶ Ahi pazza Italia, il tuo furor medesmo ¶ Oltre
178
1801
Oltre l'alpe oltre il mar destò le risa
179
1801
canuti padri ¶ Siede librando il molto oro e i
180
1801
in altra sala ¶ Signore il nome tuo. Di già
181
1801
A gli ospiti famosi il grande Achille ¶ Disegnava la
182
1801
fochi ¶ Pàtroclo fido e il guidator di carri ¶ Automedonte
183
1801
fallo ¶ Nel tuo lavoro? Il tuo signor fia tosto
184
1801
soltanto è vile ¶ Che il duro irrefrenabile bisogno ¶ Stimola
185
1801
l'orso la tigre il falco il nibbio ¶ L
186
1801
la tigre il falco il nibbio ¶ L'orca il
187
1801
il nibbio ¶ L'orca il delfino e quanti altri
188
1801
gli stess'antri ¶ E il medesimo suol porgeano loro
189
1801
medesimo suol porgeano loro ¶ Il riposo e l'albergo
190
1801
era comune ¶ Di sfuggire il dolore: e ignota cosa
191
1801
e ignota cosa ¶ Era il desire a gli uman
192
1801
a variar lor sorte ¶ Il Piacer fu spedito. Ecco
193
1801
Il forte braccio e il viso almo celeste ¶ Del
194
1801
intrecciato a forbici eleganti ¶ Il titol di monsù: nè
195
1801
all'ora ¶ Varj sono il lavoro e la ricchezza
196
1801
Calvizie de la fronte il senno appare; ¶ Tal di
197
1801
suol prono ti stringa ¶ Il molle piè di lucidi
198
1801
le tacite case andò il rimbombo: ¶ Ma non in
199
1801
cantàro ¶ Achille Enea e il non minor Buglione, ¶ Or
200
1801
Doni conforto allor che il vulgo ardisca ¶ Troppo accosto
201
1801
purpureo drappo ¶ Reca turgido il sen d'erbe odorate
202
1801
o la terra ¶ Che il Giappon manda a profumar
203
1801
fiato, o quel che il Caramano ¶ Fa gemer latte
204
1801
conformi. ¶ A tanto arredo il cannocchial succeda ¶ E la
205
1801
sì li parta ¶ Che il mirato da te vada
206
1801
speglio in Gallico sermone ¶ Il vezzoso giornal, non le
207
1801
Diè manico elegante, onde il colore ¶ Con dolce variar
208
1801
l'iride imìta? ¶ Verrà il tempo verrà che ne
209
1801
Sospeso, a un colpo il priverai dell'anca ¶ Mirabilmente
210
1801
le Grazie, e che il Giudeo ti fece ¶ Creder
211
1801
tesoro, e d'erudito il nome ¶ Ti compartì prostrandosi
212
1801
Indico adamante ¶ Là dove il lusso incantator costrinse ¶ La
213
1801
costrinse ¶ La fatica e il sudor di cento buoi
214
1801
teco si vegga, e il minor dito ¶ Premati alquanto
215
1801
gli orioi gemmati ¶ Venga il duplice pondo; e a
216
1801
Ma v'hai tu il meglio? Ah sì che
217
1801
Chiuso in breve cristallo il dolce pegno ¶ Di fortunato
218
1801
non lice. ¶ Compiuto è il gran lavoro. Odi Signore
219
1801
al meriggio non abbia il cocchier stanco ¶ Durato un
220
1801
quanto immensa via natura il parta ¶ Dal suo signore
221
1801
mattino ¶ Portar dee cure il variar de' giorni: ¶ Tu
222
1801
a noi mortali ¶ È il viver de' tuoi pari
223
1801
e con pietosa mano ¶ Il teso per gran tempo
224
1801
piè la polve o il limo ¶ Che l'uom
225
1801
La snella gola. E il crin... Ma il crin
226
1801
E il crin... Ma il crin signore ¶ Forma non
227
1801
che natura ¶ A te il nodrisca; o che da
228
1801
che da ignote fronti ¶ Il più famoso parrucchier lo
229
1801
sospenda ¶ Con testugginei denti il pettin curvo. ¶ Ampio cappello
230
1801
Ampio cappello alfin che il disco agguagli ¶ Del gran
231
1801
e premi ed urta il vulgo ¶ Che s'oppone
232
1801
indaghi o scopra ¶ Unqua il tuo sesso. Arroge a
233
1801
sesso. Arroge a questo il giorno ¶ Che di lavacro
234
1801
chiaro altero sangue; ¶ E il pensier ubbioso al par
235
1801
Fama è così che il dì quinto le Fate
236
1801
impeto e forza: ¶ Ma il primo sol le rivedea
237
1801
lor la terra e il mare. ¶ Assai l'auriga
238
1801
o servo gentil, reca il cappello ¶ Ch'ornan fulgidi
239
1801
la stirpe de' numi il caro fianco, ¶ Al mio
240
1801
campion, volgi tu pure ¶ Il generoso piè dove la
241
1801
Tre volte e quattro il gabinetto scorse ¶ Col crin
242
1801
de gli olj sparsi ¶ Il nocivo fermento e de
243
1801
se i gelsomini o il biondo ¶ Fior d'arancio
244
1801
a te parlai; ma il tuo lavoro ¶ Breve non
245
1801
tronchi all'alta impresa il filo. ¶ Fisa i guardi
246
1801
speglio; e là sovente ¶ Il mio signor vedrai morder
247
1801
t'aspetta ¶ Veder talvolta il cavalier sublime ¶ Furiando agitarsi
248
1801
maggiore, e di bastone ¶ Il tergo minacciarti, e violento
249
1801
Che ricovrò dal Nilo il turpe Phallo ¶ Tauro spezzava
250
1801
ira ¶ In nobil petto. Il tuo signor vedrai ¶ Mansuefatto
251
1801
più graziose intanto ¶ Che il pettin creator doni a
252
1801
disputare a la natura il vanto ¶ Del renderti sì
253
1801
vago ¶ Mutabile color che il collo imite ¶ De la
254
1801
ottusa voglia. ¶ Or tu il libro gentil con lenta
255
1801
o pur là dove il parta ¶ Tra l'uno
256
1801
e le gemme, ¶ Invidiasti il fedo loto ancora ¶ Onde
257
1801
ancora ¶ Onde macchiato è il Certaldese o l'altro
258
1801
cui va sì famoso il pazzo Conte. ¶ Questi o
259
1801
che s'incurvi riverente il vulgo, ¶ E gli oracoli
260
1801
sospenda ¶ Quindi a poco il versar de' libri amati
261
1801
te quest'ora ¶ Condurrà il merciaiol che in patria
262
1801
le bestemmie imprecatrici ¶ E il gittato lavoro e i
263
1801
meglio ¶ O miseri ubbidire. Il lusso il lusso ¶ Oggi
264
1801
miseri ubbidire. Il lusso il lusso ¶ Oggi sol puote
265
1801
a te ne vegna ¶ Il delicato miniator di belle
266
1801
ch'a te porga il desiato avorio ¶ Che de
267
1801
impresso ride, ¶ Sia che il pennel cortese ivi dispieghi
268
1801
medesma al vivo esprima ¶ Il vago aspetto; o se
269
1801
cauto osserva ¶ Se bene il simulato al ver s
270
1801
più rigido assai se il tuo sembiante ¶ Esprimer denno
271
1801
conviene ¶ A camuso Etiòpe il naso fia. ¶ Anco sovente
272
1801
d'accusar ti piaccia ¶ Il dipintor che non atteggi
273
1801
L'agili membra e il dignitoso busto; ¶ O che
274
1801
In vece di maestro il ciel concesse; ¶ E d
275
1801
abitatrici ¶ Non fallibili scêrre il vero e il bello
276
1801
scêrre il vero e il bello? ¶ Però qual più
277
1801
Convulsione a lui deforme il volto, ¶ E lo affoghi
278
1801
pettin l'opra: ¶ E il maestro elegante intorno spande
279
1801
a te innanzi tempo il crine imbianchi. ¶ D'orribil
280
1801
in bianco volse ¶ E il biondo e il nero
281
1801
E il biondo e il nero e l'odiato
282
1801
solo vi restò giudice il tatto. ¶ Tu pertanto o
283
1801
signor tu che se' il primo ¶ Fregio ed onor
284
1801
bravo! oh forte! ¶ Tale il grand'avo tuo tra
285
1801
grand'avo tuo tra il fumo e il foco
286
1801
tra il fumo e il foco ¶ Orribile di Marte
287
1801
feroce. Ei nondimeno ¶ Fuligginoso il volto e d'atro
288
1801
a cui dell'avo ¶ Il forte braccio e il
289
1801
a cui non lice il velo ¶ Aprir de' venerabili
290
1801
star pronti. ¶ Già ferve il gran lavoro. Altri ti
291
1801
Diramansi Chinesi; altri se il chiede ¶ Più la stagione
292
1801
al fianco ti cinge il bianco lino ¶ Che sciorinato
293
1801
quei d'alto curvando ¶ Il cristallino rostro in su
294
1801
sotto le accoglie; ¶ Quale il sapon del redivivo muschio
295
1801
e qual ti porge ¶ Il macinato di quell'arbor
296
1801
travagli e le glorie il ciel destina ¶ Al giovane
297
1801
la fulgida carriera ¶ Tu il tuo corso interrompa, e
298
1801
umana. ¶ D'altra parte il marito ahi quanto spiace
299
1801
avviva ¶ De' begli spirti il conversar sublime. ¶ Non però
300
1801
Tempo fu già che il pargoletto Amore ¶ Dato era
301
1801
madre lor temea che il cieco ¶ Incauto nume perigliando
302
1801
al suo fin corresse il seme ¶ Uman che nato
303
1801
par; tu più possente ¶ Il dardo scocca, e tu
304
1801
e tu più cauto il reggi ¶ A certa meta
305
1801
strignea. ¶ Allora fu che il sol mai sempre uniti
306
1801
Entrò nell'alto, e il grande arco crollando ¶ E
307
1801
grande arco crollando ¶ E il capo risonar fece a
308
1801
fece a quel moto ¶ Il duro acciar che a
309
1801
la madre: Amore adunque ¶ Il più possente in fra
310
1801
in fra gli dei, il primo ¶ Di Citerea figliuol
311
1801
gli dei Cupido? ¶ Oh il bel viver che fia
312
1801
in mio loco! Oh il bel vederti, lasso! ¶ Studiarti
313
1801
alme ¶ La stanchezza e il fastidio, e spander gelo
314
1801
diversi tra voi e il tempo e l'opra
315
1801
alme ferisci, e tutto il giorno impera; ¶ E tu
316
1801
quindi almo Signore ¶ Venne il rito gentil che ai
317
1801
di più nobil mondo il cor di queste ¶ E
318
1801
cor di queste ¶ E il dominio del dì largo
319
1801
apprendi ¶ Quai tu deggia il mattin cure a la
320
1801
tempo o Signor che il fido servo ¶ E il
321
1801
il fido servo ¶ E il più accorto tra' tuoi
322
1801
de' viventi! ¶ Poria, tolgalo il cielo, il picciol cane
323
1801
Poria, tolgalo il cielo, il picciol cane ¶ Con latrato
324
1801
la fronte bagnando e il guancial molle. ¶ Anco poria
325
1801
gridi tra le fauci il varco. ¶ Sovente ancor de
326
1801
che cessero ad altri il giorno, quasi ¶ Aggian fatto
327
1801
preveggon fra non molto il fiore ¶ Di lor fresca
328
1801
sè rapito. ¶ Mentre che il fido messagger sen rieda
329
1801
Pur in questo momento il buon cultore ¶ Suda e
330
1801
favor contende o veglia ¶ Il ministro di Temi. Ecco
331
1801
Ricompensar di sue fatiche il mondo. ¶ Ogni cosa è
332
1801
de le ceneri ¶ Fuligginose il ripulisce e terge. ¶ Tali
333
1801
e di fiori inghirlandato il crine ¶ I bissi scopre
334
1801
L'aurato biondo o il biondo cenerino ¶ Che de
335
1801
alquanto, v'è stemprato il seme ¶ De la fredda
336
1801
folto. ¶ Ma già velocemente il mio Signore ¶ Tre volte
337
1801
Il Mattino ¶ Sorge il mattino
338
1801
Il Mattino ¶ Sorge il mattino in compagnia dell
339
1801
e l'onde. ¶ Allora il buon villan sorge dal
340
1801
bovi, e scote ¶ Lungo il picciol sentier da i
341
1801
luce rifrange. ¶ Allora sorge il fabbro, e la sonante
342
1801
di mie parole? Ah il tuo mattino ¶ Signor questo
343
1801
Entro a rigide coltri il vulgo vile. ¶ A voi
344
1801
le canore scene ¶ E il patetico gioco oltre più
345
1801
calde ¶ Precipitose rote e il calpestio ¶ Di volanti corsier
346
1801
volanti corsier lunge agitasti ¶ Il queto aere notturno; e
347
1801
apristi ¶ Siccome allor che il Siculo terreno ¶ Da l
348
1801
le mense reina. Alfine il Sonno ¶ Ti sprimacciò di
349
1801
cedenti, ove te accolto il fido ¶ Servo calò le
350
1801
soavemente i lumi chiuse ¶ Il gallo che li suole
351
1801
solva che già grande il giorno ¶ Fra gli spiragli
352
1801
quindi io deggio ¶ Sciorre il mio legno, e co
353
1801
i lumi. ¶ Ergi dunque il bel fianco, e sì
354
1801
sì vezzoso atto mirasse ¶ Il duro capitan quando tra
355
1801
sè più che Minerva il giorno ¶ Che di flauto
356
1801
sonando al fonte scorse ¶ Il turpe aspetto de le
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1801
le guance enfiate. ¶ Ma il damigel ben pettinato i
358
1801
fomenti ¶ Onde con legge il natural calore ¶ V'arda
359
1801
digerir ti vaglia, ¶ Tu il cioccolatte eleggi, onde tributo
360
1801
onde tributo ¶ Ti diè il Guatimalese e il Caribeo
361
1801
diè il Guatimalese e il Caribeo ¶ Che di barbare
362
1801
barbare penne avvolto ha il crine: ¶ Ma se noiosa
363
1801
abbronzato ¶ Arde e fumica il grano a te d
364
1801
te improvviso annunci ¶ O il villano sartor che non
365
1801
di lugùbri ¶ Panni ravvolto il garrulo forense ¶ Cui de
366
1801
tuoi campi e tesori ¶ Il periglio s'affida; o
367
1801
periglio s'affida; o il tuo castaldo ¶ Che già
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1801
scendendo ¶ E più mobile il senso e più gentile
369
1801
barbari e rudi; ¶ Come il penoso articolar di voci
370
1801
indecenti? Ahimè che fatto ¶ Il salutar licore agro e
371
1801
al corso ¶ Ruttar plebeiamente il giorno intero! ¶ Non fia
372
1801
Gradito ognor benchè improvviso il dolce ¶ Mastro che il
373
1801
il dolce ¶ Mastro che il tuo bel piè come
374
1801
le spalle qual testudo il collo ¶ Contragga alquanto, e
375
1801
ad un medesmo tempo ¶ Il mento inchini, e con
376
1801
falda ¶ Del piumato cappello il labbro tocchi. ¶ E non
377
1801
te manchi o signore ¶ Il precettor del tenero idioma
378
1801
Itale voci ¶ Tronche cedano il campo al lor tiranno
379
1801
re cantati furo ¶ Lungo il fonte gentil da le
380
1801
questi ¶ Con piacevol discorso il vano adempia, ¶ Mentre tu
381
1801
e s'egli è il ver che rieda ¶ L
382
1801
al Tamigi; ¶ O se il brillante danzator Narcisso ¶ Torni
383
1801
che a noi mortali il ciel concesse ¶ Domabile midollo
384
1801
ogni scienza ed arte. ¶ Il vulgo intanto a cui
385
1801
ond'hai sì grave il dito ¶ L'invidiato folgorar
386
1801
te di piacer destò il tuo volto. ¶ Tal seguite
387
1801
dea, tu insegni ¶ Come il giovin Marchese al collo
388
1801
gote imprima; e come il braccio annode ¶ L'uno
389
1801
come insieme ¶ Passeggino elevando il molle mento ¶ E volgendolo
390
1801
a quel che trasse ¶ Il buon Tesèo da le
391
1801
che l'alpe o il mar divide ¶ Dall'Italico
392
1801
in patria or giunse ¶ Il caro amico; e da
393
1801
E i guardi e il viso esplorerai de' molti
394
1801
esplorerai de' molti ¶ Che il giudizio di voi menti
395
1801
pur con lieve ¶ Bisso il madido fronte a lui
396
1801
E le aurette agitando, il tardo sonno ¶ Inviterai a
397
1801
tu lascia ¶ Lascia che il vulgo di sì tenui
398
1801
mandato ¶ Con acuto epigramma il tuo poeta ¶ La mentita
399
1801
splenda ¶ Di nuda maestade il tuo gran nome; ¶ O
400
1801
antica lapide imitata ¶ Inciso il brami; o se in
401
1801
del popolo dilegui. ¶ Già il dolce amico tuo nel
402
1801
di pianto ¶ Tenera stilla il tuo bel nome or
403
1801
di cure! Or venga il giorno ¶ Che sì grate
404
1801
te la carta e il nome ¶ Soavemente in grembo
405
1801
fra tanto colà rapido il corso ¶ Declinando intraprendi ove
406
1801
Co' labbri desiosi e il premer lungo ¶ Del ginocchio
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1801
le Grazie. ¶ In vano il cavaliere, in van lo
408
1801
su lo sposo e il cavaliere e lei ¶ Scorrean
409
1801
cadde ¶ Insopportabil pondo sopra il letto. ¶ Nè fra l
410
1801
le chiuse ¶ Gemine porte il prezioso evento ¶ Tacque ignoto
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1801
la Fama ¶ Con uno il colse de' cent'occhi
412
1801
cent'occhi suoi; ¶ E il bel pegno rapito uscì
413
1801
Odiata e desiata eccita il riso ¶ Or co' proprj
414
1801
tu sola ¶ Sai vincere il clamor de la mia
415
1801
lei si mutò. Prese il ventaglio, ¶ Prese le tabacchiere
416
1801
ventaglio, ¶ Prese le tabacchiere, il cocchio ascese; ¶ E là
417
1801
ove de' grandi ¶ È il consesso più folto. In
418
1801
Le mani le ginocchia, il fatto espone ¶ E del
419
1801
che a la meta il vostro cocchio arrive. ¶ Se
420
1801
porte ¶ La volubile rota il corso arresti: ¶ E il
421
1801
il corso arresti: ¶ E il giovanetto messagger salendo ¶ Per
422
1801
suoi casi la serie, il cocchio allora ¶ Entri: e
423
1801
Egual piacere inonda ¶ Sempre il cor de le belle
424
1801
cadono a piombo ¶ Sopra il sofà. Qui l'una
425
1801
più violento e quindi ¶ Il trepido agitar de i
426
1801
pure ¶ Osa invitto garzone il ciuffo e i ricci
427
1801
le lucid'aure ¶ Fu il nobile vagito accolto a
428
1801
Stimolando i cavalli, e il gran convesso ¶ Dell'etere
429
1801
A i famosi congiunti il lieto annunzio: ¶ E qual
430
1801
l'ombra ¶ Abita e il gufo; e i rugginosi
431
1801
espose, e fe' scoppiarne il tuono; ¶ E i gioghi
432
1801
cadon su lor fendendo il buio ¶ Lucide strisce, e
433
1801
Alcide, altri d'Italia ¶ Il soccorso promise, altri a
434
1801
contenderai benigna Notte, ¶ Che il mio Giovane illustre io
435
1801
Su la timida terra. Il debil raggio ¶ De le
436
1801
l'armi ascose, ¶ Colpìeno il core, e lo strignean
437
1801
avi, ¶ Onde pur sempre il mio garzon si vanta
438
1801
Amore ¶ Sopra posovvi e il fomentò con l'ale
439
1801
con l'ale, ¶ Sentì il generator moto crearsi, ¶ Sentì
440
1801
e confonde? ¶ Ahimè, tolgalo il ciel, forse il tuo
441
1801
tolgalo il ciel, forse il tuo cocchio, ¶ Ove il
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1801
il tuo cocchio, ¶ Ove il varco è più angusto
443
1801
varco è più angusto, il cocchio altrui ¶ Incontrò violento
444
1801
sdegna d'alzare ¶ Fra il rauco suon di Stentori
445
1801
vendetta; alto sonare ¶ Fa il sacrilego fatto; osa pretendi
446
1801
supremi ¶ Sconvolgi agita assorda: il mondo s'empia ¶ Del
447
1801
ognuno in fin che il sonno ¶ Venga pietoso a
448
1801
incolpi: ¶ Ella niega placarse. Il cocchio freme ¶ Dell'alterno
449
1801
Dell'alterno clamore; e il cocchio in tanto ¶ Giace
450
1801
voi sue care ¶ Gemme il bel mondo impaziente aspetta
451
1801
mondo impaziente aspetta. ¶ Ode il cocchiere al fin d
452
1801
Ogni augurio infelice. Ora il mio eroe ¶ Fra l
453
1801
La incauta face; e il fiero dardo alzando ¶ Allontana
454
1801
allor che prima ¶ Nacque il vago desio, che te
455
1801
son due lune. ¶ Ecco il tedio a la fin
456
1801
d'amore, onde fu il giorno ¶ Agitato e sconvolto
457
1801
De' già celebri eroi il senso e l'onta
458
1801
Mentre la vanità fra il dubbio marte ¶ Nobil furor
459
1801
porti ¶ La dama e il cavalier dolci mie cure
460
1801
qua volgi; ¶ E fra il denso di rote arduo
461
1801
plauda al gran fatto ¶ Il generoso eroe: plauda la
462
1801
te teneri orgogli. ¶ Ma il bel carro s'arresta
463
1801
balzando, ¶ Col sonante calcagno il suol percote. ¶ Largo dinanzi
464
1801
numi ad arder nato, ¶ Il tesoro dell'api: e
465
1801
per anco, ¶ Misere! sopra il suol l'estrema veste
466
1801
diportarsi al vallo, ¶ Dove il tauro, abbassando i corni
467
1801
è duopo ¶ A vagarvi il piacer solo la increspa
468
1801
la bella ¶ Mollemente piegato il destro braccio. ¶ Ella la
469
1801
sempre incostanti ombre schiamazza ¶ Il sermon patrio e la
470
1801
e la facezia e il riso ¶ Dell'energica plebe
471
1801
Per l'onda genitale il picciol uomo? ¶ Qui tra
472
1801
profano aditi sacri. ¶ Già il mobile de' seggi ordine
473
1801
eminente i fianchi estende ¶ Il grave Canapè. Sola da
474
1801
la man, che lungo il grembo cade ¶ Lentamente il
475
1801
il grembo cade ¶ Lentamente il ventaglio apre e socchiude
476
1801
sedie umìli. ¶ Un tempo il Canapè nido giocondo ¶ Fu
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1801
impaziente all'opra. ¶ Ecco il bel fabbro lungo pian
478
1801
alza patulo appoggio; e il volge a i lati
479
1801
e d'oro. ¶ Quanto il dono d'Amor piacque
480
1801
balenàro in mente! ¶ Tutte il chiesero a gara: ognuna
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1801
chiesero a gara: ognuna il volle ¶ Ne le stanze
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1801
fogli notar lepida imago. ¶ Il fortunato seggio invidia mosse
483
1801
immenso tumulto e fra il clamore ¶ De le veglie
484
1801
Ed Amor ne sospinse. Il trono è questo ¶ Ove
485
1801
è giunto. ¶ In vano il vulgo temerario a gli
486
1801
De' famosi palagi emula il suono ¶ Di messagger, che
487
1801
a i campi ¶ Rapisce il cocchio, ove la dama
488
1801
dama è assisa ¶ E il marito e l'ancella
489
1801
e l'ancella e il figlio e il cane
490
1801
e il figlio e il cane! ¶ Quegli or esce
491
1801
Volgon da poi che il bel tenor di vita
492
1801
più forte? ¶ Ecco che il segue del figliuol di
493
1801
del figliuol di Maia ¶ Il più celebre alunno, al
494
1801
È noto ei pure. Il Càlabro di feudi ¶ E
495
1801
cavalli ¶ Invitto domator divide il giorno ¶ Fra i cavalli
496
1801
D'Ilio infelice: e il cavalier, sedendo ¶ Nel gabinetto
497
1801
imberbi eroi, cui diede il padre ¶ La prima coppia
498
1801
scoppi di risa; e il nudo spande, ¶ Che di
499
1801
i guardi cerca, ¶ Che il cercarono un tempo. Indi
500
1801
A la cui fronte il primo ciuffo appose ¶ Fallace